12.07.2015 Views

di ricordi - Campo de'fiori

di ricordi - Campo de'fiori

di ricordi - Campo de'fiori

SHOW MORE
SHOW LESS
  • No tags were found...

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

2 <strong>Campo</strong> de’ fioriSOMMARIOE<strong>di</strong>toriale:Rassegnarsi è vile.................................3Interviste:Clau<strong>di</strong>o Natili e i Romans...................4-5Scooby Doo live on stage..............16-17Collezionismo:Il bottone mattatore delle rccolte moderne.......................................................6-7Roma che se n’è andata:Per i meandri del ghetto.....................8-9Suonare Suonare:ZEPHIRO..................................10-11-12Cinema News:Paranoid Park......................................14Attualità:E se viaggiare fosse anche imparare..21Il rispetto dei posti H............................34Energeticamente.................................39Strade <strong>di</strong>ssestate.................................45Ecologia e ambiente:Il summit mon<strong>di</strong>ale sul clima.................52Neuropsichiatria, Psicologia,Logope<strong>di</strong>a, Psicopedagogia:La psicoterapia nell’ambito della promozionedella salute...................................20Le guide <strong>di</strong> <strong>Campo</strong> de’ fiori:Bomarzo...........................................22-23Come eravamo:A carnevale ogni scherzo vale..............28Civitonici illustri:Il capo d’arte Olindo Percossi...............25Arte:Stefano Guerriero e la sua arte.............18Cleto Maggetti e le sue opere...............26Sabrina Salvatori e Civita Castellana....60Anthony Heinl ex ballerino dei Momix...29Messaggi:..............................54-55-56-57Una “Fabrica” <strong>di</strong> ricor<strong>di</strong>:La chiesa <strong>di</strong> San Rocco........................40Il Fumetto:Nana <strong>di</strong> Ai Yazawa...............................42L’angolo CIN CIN:Quante bottiglie conservare nella nostracantina.................................................36Album dei ricor<strong>di</strong>..........................46-47Le storie <strong>di</strong> Max:Mia Martini...........................................48Noel................................................43-44Annunci Gratuiti...........................68-69Selezione offerte immobiliari............70Nel cuore............................................71I Girasoli.............................................19Il mondo del Jazz...............................24Rubrica me<strong>di</strong>ca.............................30-31Vita citta<strong>di</strong>na.......................................49Visita il nostro sito completamente rinnovatowww.campodefiori.biz


<strong>Campo</strong> de’ fiori 3<strong>di</strong> Sandro AnselmiL’ anno è appena iniziato e anche se riponiamo in luitutti i sogni, le aspettative e le possibilità <strong>di</strong> realizzarei migliori progetti, sappiamo <strong>di</strong> vivere unmomento molto <strong>di</strong>fficile, in cui le relazioni umanehanno ceduto all’illusoria, onnivora ricchezza materiale,che fagocita tutto velocissimamente e senzame<strong>di</strong>azioni.L’egoismo e la corruzione hanno sommerso tutte leIstituzioni ed hanno bloccato ogni forma <strong>di</strong> sviluppoe <strong>di</strong> progresso, ingozzando una classe politicaavida e scadente.La deturpazione dei valori non risparmia neanche ipiù deboli, anzi!Essi vengono sempre più <strong>di</strong>scriminati e abusati, el’onta <strong>di</strong> azioni basse, <strong>di</strong>sgustose, barbare, nonricade quasi mai su nessuno.Non c’è più morale né giustizia!Non possiamo più sopportare passivamente che sicompiano violenze e sopraffazioni nei confronti <strong>di</strong>chi non può <strong>di</strong>fendersi e, per <strong>di</strong> più, non potrà maifar male.Dobbiamo scrollarci dei timori e dei falsipudori.Rassegnarsi è vile, dobbiamo reagire!Fosse questo il proposito estremo del 2008 perriempire quella “assenza” nei confronti del <strong>di</strong>verso,chiunque esso sia.Auguriamoci che nel tempo a venire ci si possacomprendere, amare e rispettare in quell’immaginarioabbraccio collettivo, attendendo ad un bisognopiù che a un <strong>di</strong>ritto, ad una necessità più chead una regola.Riconciliamoci con noi e fra noi per restaurarela giustizia, riprendendoci la nostra libertàe parlare tutti il linguaggio del cuore.


4<strong>Campo</strong> de’ fioriClau<strong>di</strong>o NatilSandro Alessi eClau<strong>di</strong>o NatiliIn questa voglia<strong>di</strong> anni ‘70 abbiamopensato <strong>di</strong>raccontarvi lastoria <strong>di</strong> un gruppoe <strong>di</strong> un suocomponenteClau<strong>di</strong>o Natili, autore <strong>di</strong> tutti i loro gran<strong>di</strong>successi. I Romans nascono a Romanel 1959 dall’incontro <strong>di</strong> tre giovani studentied un chitarrista….“Io venivo dal Liceo Augusto e mi piacevagià strimpellare con la chitarra nelle festeche si facevano una volta nelle case.Conobbi un amico, un batterista, che nonera molto bravo, ma, essendo un amicone,<strong>di</strong>sse che c’erano tre ragazzi che stavanocercando un chitarrista per il loro gruppomusicale, e da questo incontro sono nati iRomans. Il nostro primo contratto fu con illocale “Florida” <strong>di</strong> Via Capo Le Case aRoma”.Da qui l’incontro con colui che fu ilvostro primo vero impresario:Paolino Tagliaferri.“Un personaggio favoloso… noi eravamogiovani e lui era già affermato con artistidel calibro <strong>di</strong> Peppino <strong>di</strong> Capri, FredBuongusto, che gestiva insieme alMarchese Gerini: noi siamo stati molto fortunatiad entrare nella sua scuderia….Avevamo riposto tutte le nostre speranzesu un brano La tua Mano, <strong>di</strong> Mogol-Paoli, che, a quei tempi, ancora non eranoveramente conosciuti, ma non ebbe successo.Nel 1972 arriva la prima partecipazionead Un Disco per l’Estate“Presentammo Voglia <strong>di</strong> Mare e la storia<strong>di</strong> questa canzone fu una cosa assurda!Erano già cinque - sei anni che giravamotutte le case <strong>di</strong>scografiche per cercare <strong>di</strong>fare un <strong>di</strong>sco che ci facesse conoscere algrande pubblico, perché noi eravamobravi e conosciuti ma solo nel giro deilocali. Avevamo perso tutte le speranze,quando a Milano, mentre suonavamo in unlocale, arrivò tale Bruno Pallesi, un cantantedell’epoca, il quale, sentendoci suonare,ci fece i complimenti e ci chiese seavevamo un pezzo da presentare ad Un<strong>di</strong>sco per l’estate. Noi un pezzo pronto nonce l’avevamo, ma rispondemmo <strong>di</strong> si. Ecosì lui ci invitò per il giorno successivo inufficio per ascoltarlo… Se fosse statobuono ci avrebbe fatto partecipare ad UnDisco per l’Estate… Tutta la notte passataa comporre insieme ad Ignazio Polizzy,autore, insieme a me, <strong>di</strong> tutti i brani deiRomans, scomparso prematuramente, eduscì Voglia <strong>di</strong> mare, un pezzo prettamenteestivo che ci portò molto fortuna.”Inizia così il successo del gruppo formatoda 5 componenti: Clau<strong>di</strong>o Natili(chitarra), Ignazio Polizzy (tastiere),Alberto Catani (batteria), AlfredoDentale (basso) e Toni Coclite (voce)ed arrivarono successi quali Quandouna Donna, Mi Mancherai e CaroAmore Mio (finalista al Festivalbar1973), “che io composi in un momentomolto triste della mia vita perché, mentregli altri componenti del gruppo andavanoin tournee, io, essendomi rotto una gambagiocando a pallone, ero a letto in ospedale.Questa canzone racconta dell’amorevero, della nostalgia che ci assale quandosi lascia la propria ragazza per qualchemese e si vorrebbe tornare subito per riviverei bei momenti insieme a lei…”Nel 1974 esce un long playing checonteneva anche il brano UnMomento <strong>di</strong> Più, 45 giri che ricevetteun grande successo <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>te…“La facciata B era Quando una Donna,che risultò talmente bello che ci spinse adare il nome a tutto il <strong>di</strong>sco e da lì ci accorgemmoche qualcosa era cambiato… ilpubblico cantava le nostre canzoni, ci chiedevagli autografi… era arrivato il successo!!!”Arriviamo ad un episo<strong>di</strong>o che io nonconoscevo, pur avendo seguito semprei vostri successi. Sto parlando <strong>di</strong>Tornerò, portato al successo da ISanto California, ma….“Il pezzo era nato per i Romans ed erastato composto da me e Polizzy. Una seradovevamo suonare a Bologna e prima <strong>di</strong>suonare io prendo la chitarra e faccio sentireai ragazzi un nuovo pezzo. Il cantantesi rifiutò <strong>di</strong> cantare il brano perché per luinon poteva andare e poi non accettava ilparlato femminile che <strong>di</strong>ceva: …la rosa chemi hai lasciato… Io e Polizzy non ci arren-


<strong>Campo</strong> de’ fiori5i e i Romansdemmo e lo facemmo ascoltare a BrunoPallesi, il nostro <strong>di</strong>scografico, il quale lofece sentire subito a Vittorio Salvetti, maentrambi ci <strong>di</strong>ssero che non andava.Qualche tempo dopo, passeggiando perVia della Giuliana, a Roma, incontrai il<strong>di</strong>scografico Palumbo che mi chiese unpezzo per dei giovani napoletani che allorasi chiamavano I Chi. Io proposi Torneròche avrebbe dovuto avere un altro titolo.Un mio amico, il regista sceneggiatoreAlfredo Riannetti (l’automobile con AnnaMagnani, Febbre <strong>di</strong> Cavallo..), veniva semprea sentirci al Club 84 ed una sera,quando salì sul palco a suonare con noi unsassofonista bravissimo, Fred California,Alfredo espresse la sua ammirazione e fusorpreso che, con il nome che aveva, nonavesse ancora sfondato. Questa cosa mirimase impressa e, pensando anche agliallora famosi Santo & Johnny, pensai a ISanto California. A proposito <strong>di</strong> Tornero’,a Marzo del 2006 ci hanno chiamato a LosAngeles e ci hanno premiato come gliautori del brano, che nel frattempo hafatto il giro del mondo cantato da gran<strong>di</strong>ssimiartisti, e nel 2005 in Messico eCalifornia è stata la canzone più venduta”.Nel 1976 cambia la voce solista. ToniCoclite lascia il gruppo ed arrivaDaniele Aloisio. Il primo brano da luicantato è subito un successo:Coniglietto, arriva al quarto postodella Hit Parade. Nel 1978 arriva l’incontrocon Gianni Boncompagni.“Gianni aveva appena aperto una salainsieme alla CGD a Roma, dotata <strong>di</strong> tuttele ultime apparecchiature e ci chiese <strong>di</strong>registrare subito un longplayng. Lo chiamammoI Ricor<strong>di</strong> Piu’ Belli del NostroAmore ed in sala eravamo accompagnatiad<strong>di</strong>rittura da una gran<strong>di</strong>ssima orchestra,<strong>di</strong>retta dal maestro Paolo Olmi ed il risultatofu un <strong>di</strong>sco bellissimo. Ma da allorainiziò la nostra sfortuna. Boncompagni litigòcon la casa <strong>di</strong>scografica e furono ritiratitutti i <strong>di</strong>schi dai negozi, nonostante nellaprima settimana avessimo già venduto4500 copie. Nel 1982 venne a mancareFlavio Carraresi il nostro produttore esubito dopo ci lasciò anche il caro IgnazioPolizzy e così ci fermammo. Nel 2006insieme a Daniele Aloisio abbiamo riformatoil gruppo e abbiamo ripreso a fare serate.”Nel frattempo Clau<strong>di</strong>o Natili ha cominciatoa scrivere anche per il Teatro e, soprattutto,è autore da anni nel Puff <strong>di</strong> LandoFiorini. Con Carlo Giustini ha scritto lanuova comme<strong>di</strong>a Perché Capitano Tutte aMe in scena al Teatro delle Muse <strong>di</strong> Roma,riscuotendo grande successo <strong>di</strong> pubblico.Sandro Alessi


6<strong>Campo</strong> de’ fioriIl Bottone mattatore dSono molte migliaia gli appassionati collezionIl fantasiosomondo del collezionismominoreci offre, continuamente,spunti curiosi,quanto impensabili,<strong>di</strong> raccolteinteressanti epiene <strong>di</strong> fascino.Fra queste, ricca<strong>di</strong> “storia”, è<strong>di</strong> Alfonso Tozziquella relativa aibottoni : buttonofilia,secondo i francesi, nasturofilia peri romeni.Il bottone, ignoto all’antichità classica cheusava indumenti ampi e svolazzanti trattenuticon cinghie o nastri, fu ideato inFrancia nel XIII secolo: veniva fabbricato amano con rozze apparecchiature, utilizzandosoprattutto ossa <strong>di</strong> animali. Con il passaredel tempo i bottonicominciarono adessere usati anchecome accessorioornamentale, peri lussuosi vestiari<strong>di</strong> principi, altiprelati, nobildonne.Francesco I sene farà applicare più<strong>di</strong> tre<strong>di</strong>cimila sul suovestito in velluto nero,mentre si <strong>di</strong>ce cheEnrico III, in occasionedella mortedella sua favorita,portasse bottonia forma <strong>di</strong> teschio.Gli artigiani dell’epocae, successivamente, leindustrie specializzate, per meglio sod<strong>di</strong>sfarela ricca e vanitosa clientela, crearonobottoni originalissimi, elaborati, appariscentie, spesso, preziosi, utilizzando: avorio,ceramica, legno, osso <strong>di</strong> cervo o <strong>di</strong>balena, zanne <strong>di</strong> cinghiale, porcellana,carta compressa, vetro, madreperla,cuoio, cristallo, giada, perle, pietre nobiliunite ad oro ed argento, il corozo, ricavatodai semi <strong>di</strong> alcune piante, duro e duttile,definito “l’avorio vegetale”; in qualchecaso furono realizzati, su or<strong>di</strong>nazione,esemplari <strong>di</strong> <strong>di</strong>amante.Il bottone assunseforme svariate:dalle più comuni,tonde,romboidali,triangolari,quadrate, allepiù strane aforme <strong>di</strong> maialino,<strong>di</strong> orsacchiotto,a cuore, a petali<strong>di</strong> fiore, curiosamente,anche a forma <strong>di</strong> occhio, del tipo preferitodalle signore eleganti degli anni Venti eTrenta per chiudere al collo le loro pellicce.A Parigi, data l’importanza assunta daquesti “umili” oggetti, nasce la“Corporation des Boutonniers”, veri epropri orafi, capaci <strong>di</strong> conferire al bottonela veste e la funzione <strong>di</strong> un gioiello.Altrettanto bravi gli artigiani russi, chehanno eseguito splen<strong>di</strong><strong>di</strong> esemplari <strong>di</strong> bottoni,conservati nel museo storico <strong>di</strong>Mosca. Il loro impiego era largamente <strong>di</strong>ffuso,sia tra gli Zar, che tra i boiar<strong>di</strong> e laborghesia mercantile, già nel XVI e XVIIsecolo. Per gli Zar venivano realizzati <strong>di</strong>rettamentenel laboratorio del Cremlino, adopera <strong>di</strong> maestri della corporazione degliorafi e degli argentieri, e sono capolavoriin filigrana o sfaccettati, a squame, nelleforme più varie, spesso arricchiti da smalti.La particolare cura posta per la creazione<strong>di</strong> questi oggetti – autentiche opere d’artein miniatura – e il materiale <strong>di</strong> pregio usatoper realizzarlo, furono determinanti per farscattare il virus del collezionismo.Le prime notizie che si hanno intorno allacollezione dei bottoni risalgono alla secondametà dell’Ottocento, allorquando, allamorte del famoso musicista franceseAntoine Louis Clapisson – autore <strong>di</strong>celebri operette,fra le quali lanota Fanchonnette, si seppe che avevalasciato al Conservatorio <strong>di</strong> Parigi, oltre anumerosi e pregiati strumenti musicaliantichi, anche una raccolta <strong>di</strong> 1750 bottoni.Il musicista, appassionato collezionista,raccolse l’oggetto senza un tema fisso, maognuno con una sua piccola o grande storia,che conosceva a memoria e citava agliamici senza mai sbagliarsi.Altri gran<strong>di</strong> collezionisti furono: a Gand, inBelgio, fra la fine dell’Ottocento e gli inizidel Novecento, il genialoide Van Zeelen,conosciuto per aver riunito su cento cartoni,custo<strong>di</strong>ti in sei gran<strong>di</strong> scaffali, do<strong>di</strong>cimilabottoni, in uso in Europa tra il IX e il XIXsecolo, ma il pezzo <strong>di</strong> cuiandava orgoglioso – il piùimportante – era quelloappartenuto a Carlo Magno.In Austria, Arthur Hamilton,un ricco citta<strong>di</strong>no inglese,possedeva, nei pressi <strong>di</strong>Vienna, una raccolta <strong>di</strong> oltreventimila bottoni <strong>di</strong> uniformi<strong>di</strong> <strong>di</strong>versi reggimenti <strong>di</strong> tuttoil mondo.L’imperatrice Margheritad’Asburgo, duchessa <strong>di</strong>Savoia, sposa <strong>di</strong> OttavioFarnese, donna colta e protettricedelle arti, era una appassionata<strong>di</strong> bottoni fatti <strong>di</strong> <strong>di</strong>amante,mentre il car<strong>di</strong>naleRanuccio Farnese collezionava ibottoni con gli stemmi gentilizi; altricollezionisti d’epoca <strong>di</strong> un certo spessorefurono Luigi Filippo, che si considevara unnotevole conoscitore della materia e possedevauna raccolta <strong>di</strong> alcune migliaia <strong>di</strong>esemplari e la nobildonna piacentinaCaterina Buragia.La collezione viene comunemente sud<strong>di</strong>visain tre gran<strong>di</strong> settori: bottoni per vestitifemminili, per vestiti maschili, per <strong>di</strong>visemilitari; questi ultimi spesso costituisconoun settore a parte, come ha ampiamente<strong>di</strong>mostrato il capitano <strong>di</strong> vascello CarloSabatini <strong>di</strong> Modena, il più competente delsettore, con oltre 5.000 esemplari.Una volta operata la sud<strong>di</strong>visione, i bottonivanno separati per epoca e nazionalitàed infine per classe o lignaggio.Il valore <strong>di</strong> un bottone è determinatoovviamente dalla sua “età e dalla materia<strong>di</strong> cui è formato”: si va da qualche euro,


<strong>Campo</strong> de’ fiori 7elle raccolte moderneisti nel mondo: nutrita la schiera degli italianiper quelli comunissimi a 10/20 euro, per igran<strong>di</strong> bottoni in metallo decorato, ai50/100 euro, per i piccoli bottoni in argento,fino a raggiungere e superare i milleeuro ed oltre, per i bottoni <strong>di</strong> epoca vittoriana.I micromosaici del Cinquecento e quellicreati nel XVIII secolo – periodo <strong>di</strong> maggiorsplendore per il bottone – in Franciaed in Inghilterra, in oro e pietre preziose,in ceramica Wegwod o con ricami su seta,hanno quotazioni <strong>di</strong> mercato proibitive.Fra i gran<strong>di</strong> collezionisti italiani: il piemonteseFranco JACASSI, con una raccoltache comprende oltre 100.000 bottonirari, tutti <strong>di</strong>versi, oltre a serie comuniche superano i quin<strong>di</strong>ci milioni <strong>di</strong> pezzi, eGiorgio Gallavotti, <strong>di</strong> Sant’Arcangelo <strong>di</strong>Romagna, artefice, nella sua città, del“Museo del bottone”, comprendente esemplaridalla fine dell’Ottocento ai giorninostri, nonché ispiratore del C.I.B.(Collezionisti Italiani Bottoni), associazionecon alcune centinaia <strong>di</strong> aderenti, solo percitarne alcuni.Un <strong>di</strong>scorso a parte meritano i NETSUKE,piccoli ciondoli-bottone, che dal XVIIIsecolo stringono la fascia che cinge in vitail Kimono giapponese.Questi oggetti, realizzati in materie pregiate,che, forse impropriamente, vengonoinseriti nel collezionismo dei bottoni, sonotuttavia richiestissimi dai buttonofili, i qualiriescono, nelle contrattazioni o nelle aste,ad assicurarseli <strong>di</strong>etro versamento <strong>di</strong> alcunemigliaia <strong>di</strong> euro.Per concludere è appena il caso <strong>di</strong> segnalareche, ultimi entrati in questa grandefamiglia collezionistica, sono i bottoniBEAT, in voga negli anni scorsi con lamoda omonima: esprimono, su chi liporta, uno stato d’animo, un’idea o unaposizione, ma anche il dubbio del puntointerrogativo.A questo proposito è opportuno ricordareche la moda BEAT fu una corrente <strong>di</strong> pensieroe <strong>di</strong> protesta che esaltava atteggiamentiribelli, anticonformisti ed asociali;seguita da molti giovani in tutto il mondo,si ispirava al movimento musicale nato inInghilterra verso la metà dello scorsosecolo ed i cui più noti esponenti furono iBeatles ed i Rolling Stones.


8<strong>Campo</strong> de’ fioriRoma che se n’è andata: luoghiPer i meandri del ghettoS. Angelo, il più piccolo dei Rioni <strong>di</strong> Roma,prende il nome dalla chiesa, e<strong>di</strong>ficata nell’anno770, <strong>di</strong> Sant’Angelo in Pescheria,con riferimento al vicino mercato del pesceche, per lungo tempo, restò ubicato sottole colonne del Portico <strong>di</strong> Ottavia, e<strong>di</strong>ficioreligioso meglio conosciuto nel me<strong>di</strong>oevocome “Regio Sancti Angeli in foropiscium”, ossia presso il mercato delpesce.Soltanto una breve annotazione per ricordareche questa chiesa ebbe una grandeimportanza storica; infatti, proprio daSant’Angelo in Pescheria, dopo avereascoltato trenta messe dello Spirito Santoa partire da mezzanotte, il giorno dellaPentecoste del 1347 uscì Cola <strong>di</strong> Rienzo “… armato de tutte arme …“, con il solocapo “<strong>di</strong>scoperto”, preceduto dai gonfalonie seguito da una “ … moltitu<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> garzonitutti gridanti …“, per avviarsi alCampidoglio e parlare al popolo nel tentativo<strong>di</strong> ripristinare la Repubblica Romana.Il Rione si sviluppava originariamente suquello che era il sito del Circo Flaminio,qui costruito durante il III secolo a.C. daGaio Flaminio, ma già nel Me<strong>di</strong>oevo, quandoil Circo e <strong>di</strong>versi fabbricati <strong>di</strong> epocaromana non esistevano più, vennerocostruite nuove case, utilizzando prevalentementel’abbondante materiale <strong>di</strong> risultapresente in zona, cosa che, ancora oggi, sipuò facilmente notare, osservando i muridelle costruzioni più antiche.Allorquando Paolo IV, Gian Pietro Carafa,1555 - 1559, come già ricordato, emise laBolla con la quale <strong>di</strong>sponeva la segregazionedella comunità ebraica, circa la metà<strong>di</strong> questo antichissimo Rione <strong>di</strong>venne ilGhetto <strong>di</strong> Roma e, mentre migliaia <strong>di</strong> ebreifurono costretti a vivere ammassati in piccole,vetuste e insalubri case, appena fuorida quell’ignobile “recinto” agiate famigliecristiane risiedevano in eleganti palazzi.In questo sito il nobile romano LorenzoManili costruì la propria <strong>di</strong>mora.Successivamente, siamo nel XVI secolo, iSavelli pensarono bene <strong>di</strong> costruire in cimaal Teatro <strong>di</strong> Marcello un bellissimo palazzo,passato più tar<strong>di</strong> alla proprietà degli Orsinie, in altra parte del Rione, la potente famigliadei Mattei eresse ben quattro palazzi,che insieme formarono la cosiddetta “isoladei Mattei”. Altre nobili famiglie, come iCostaguti, i Santacroce ed i Serlupi, scelsero<strong>di</strong>costruire leloro residenzein Sant’Angelo.Antica la presenzadegliebrei in questoluogo,tanto che,come testimonial’anonimocronista,che talunistu<strong>di</strong>osi in<strong>di</strong>viduanonellapersona del<strong>di</strong>plomaticopontificioBartolomeo <strong>di</strong>Jacovo da Valmontone, autore della “Vita<strong>di</strong> Cola <strong>di</strong> Rienzo” :“ … nacque nello Rione della Regola. Sioavitazio fu canto fiume, fra li mulinari,nella strada che vao alla Regola, deretoSanto Tomao, sotto lo Tempio delli Iudei… “Ma veniamo a tempi molto più recenti.Sono ormai passati più <strong>di</strong> trecento anni daquel triste 14 luglio 1555; la città è in attesadella demolizione <strong>di</strong> quelle case checostituirono il Ghetto <strong>di</strong> Roma, il quartierenon è più soggetto a coprifuoco, non cisono più le porte d’ingresso, quel sito èormai Roma, gli ebrei sono citta<strong>di</strong>ni italiania tutti gli effetti ma, come ben sai, icostumi <strong>di</strong> un popolo sono <strong>di</strong>fficili da cambiare,non si possono mo<strong>di</strong>ficare nello spazio<strong>di</strong> poche settimane o, se preferisci, <strong>di</strong>pochi mesi, a volte occorrono decenni. Almomento, gli ebrei che abitano nel Ghettomantengono vive e integre le loro abitu<strong>di</strong>nie manifestazioni, qui trovi ancora gliabiti usati, i ven<strong>di</strong>tori <strong>di</strong> stracci e le donnementre chiacchierano sedute sulle soglie,in cerca <strong>di</strong> luce per cucire e aria per respirare,in quei caratteristici cortili - piazzette,formatesi, quasi spontaneamente, agliincroci dei contorti meandri.E’ proprio su quelli che furono i meandridel Ghetto che desidero intrattenerti,anche se non è facile ricostruirne l’esattatopografia. Brevemente: all’interno duegran<strong>di</strong> trasversali, la “strada <strong>di</strong> Rua” o“Ruga delli Judei”, in origine “RugaJudaeorum”, partiva da Piazza Giu<strong>di</strong>a conandamento parallelo alla “strada <strong>di</strong>Piscaria”, mentre la “strada Fiumara” sisviluppava oltre le case affacciate sulTevere, quin<strong>di</strong>, verso Monte Cenci, la“piazzetta delle Scole”, un luogo che prendevail nome dalla presenza delle cinque“scole ebraiche”, la “scola del Tempio”, la“scola Nova”, la “scola Siciliana”, oltre alledue <strong>di</strong> rito spagnolo, ossia la “scolaCatalana” e la “scola Castigliana”, fondatedagli ebrei che, espulsi dalla Spagna allafine del Quattrocento, vollero stabilirsi aRoma.La produzione artistica, costituita dagliacquarelli <strong>di</strong> Ettore Roesler Fran, su Romasparita è l’unica documentazione a noi pervenuta<strong>di</strong> quello che fu il Ghetto <strong>di</strong> Roma,anche se è pur vero che l’artista, per ritrarrequel particolare quartiere, oltre ai suoipennelli, adoperò spesso l’obiettivo fotografico,riuscendo così a conservare alcuneimmagini davvero uniche, cosa che altri,dopo <strong>di</strong> lui, non riuscirono a fare, essendoarrivati a cose compiute, ossia quandoquelle case erano già state completamentespianate.Ettore Roesler Franz confidava ad alcuniamici che vi fu un particolare momentodella sua vita artistica durante il qualedovette impegnarsi non poco per anticipare,a volte soltanto <strong>di</strong> poche settimane, l’operadei “demolitori” della vecchia Roma eciò allo scopo <strong>di</strong> riuscire a fermare con isuoi colori quelle immagini della città che,


, figure, personaggi<strong>Campo</strong> de’ fiori 9<strong>di</strong> Riccardo Consoli<strong>di</strong> lì a poco, sarebbero state cancellate e<strong>di</strong>strutte per sempre. L’artista sostenevache per lui, assieme ad un misto <strong>di</strong> rabbia,era un piacere poter gareggiare con queitenaci “demolitori”.La Roma che egli amava <strong>di</strong> più e che ci hatramandato non è tanto quella dei gran<strong>di</strong>osimonumenti o dei palazzi principeschi,ma piuttosto quella delle povere e umilicase, anche se, talvolta, mescolate e confusecon qualche <strong>di</strong>mora baronale, oltre aquella dei balconcini fioriti, dei ricchi pergolatilungo le sponde del Tevere e, naturalmente,dei meandri del Ghetto.Nei quadri dell’artista, tutti realizzati avalle dell’abbattimento del “recinto”, ilPortico <strong>di</strong> Ottavia costituisce l’epicentro <strong>di</strong>una zona che fu pure nido <strong>di</strong> osterie ecovo <strong>di</strong> pescatori, una sorta <strong>di</strong> perno centraleattorno al quale, <strong>di</strong> volta in volta, civengono presentati i tanti tuguri e i numerosimeandri, un susseguirsi <strong>di</strong> scenemolte volte tristi, a volte raggianti <strong>di</strong> vita;possiamo osservare il timpano e il colonnatodello stesso Portico collegati ad unacasa con scala esterna, ben in vista e conparapetto fatiscente, nel cortile un gruppo<strong>di</strong> capre <strong>di</strong>sposte in semicerchio, con ilpastore addormentato in mezzo a loro e,ancora, un gran pavese <strong>di</strong> panni stesi.Acquerelli dove è protagonista assoluta laluce del sole, che consente <strong>di</strong> valorizzareogni particolare. Così: un magnifico fratedominicano barbuto, intento ai suoi acquistinel mezzo <strong>di</strong> un largo; un deposito all’aperto<strong>di</strong> cappotti, giacche, vestiti e stoffe<strong>di</strong> ogni genere; un ombrellaio al lavoro;canestri e altri recipienti ai quali bene siaccompagna l’in<strong>di</strong>cazione “vini <strong>di</strong> Marino”;una cesta, la cosiddetta “canefora”, poggiatasul selciato; un vecchio carrettoabbandonato; un uomo in bottega <strong>di</strong>etro ilsuo banchetto <strong>di</strong> lavoro.Elementi eterogenei nella composita varietàdei meandri del Ghetto e, mentreincombono le già programmate “demolizioni”,facciamo appena in tempo adosservare una serie <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici fatiscenti, conorribili scale esterne prive <strong>di</strong> corrimano eballatoi senza parapetto, protetti da pochetavole inchiodate, povere case sopraelevatenel corso dei secoli, allo scopo <strong>di</strong> acquistarein altezza gli ambienti necessari allacomunità, che aumentava <strong>di</strong> numero;vicoli e case interamente aperte al commerciodalla verdura, agli articoli per lacasa, agli oggetti <strong>di</strong> piccolo antiquariato epoi, in mezzo a tutto ciò, senza alcunaapparente relazione logica, una magnificafinestra crociata o guelfa, come si usava<strong>di</strong>re un tempo, posizionata in alto.Un tempo a Roma e <strong>di</strong>ntorni si pescavaovunque, sopratutto nel Tevere, doveabboccava persino la spigola, pesce <strong>di</strong>mare per eccellenza, che risaliva il fiumeattratta dai rifiuti commestibili, <strong>di</strong>venendo<strong>di</strong> qualità più pregiata per via della faticafatta nuotando contro corrente. Il pescatoaffluiva sui banchi <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta al pubblico,<strong>di</strong>sposti nei mercati della città, in talequantità e qualità da lasciare stupefattituristi e viaggiatori, ma principalmente neibanchi <strong>di</strong> Sant’Angelo in Pescheria, mercatodel pesce per eccellenza, sul quale cisiamo intrattenuti in altra sede.Questo mercato è stato per moltissimianni elemento caratterizzante il Ghetto <strong>di</strong>Roma, passaggio obbligato del commercioittico. Qui era costumanza che la testa deipesci “nobili” dovesse andare in regalo aiConservatori <strong>di</strong> Roma quando gli esemplarieccedevano la lunghezza <strong>di</strong> cinque palmie un’oncia, corrispondenti al nostro metroe tre<strong>di</strong>ci centimetri, come ricordato da unabella lapide del XVII secolo, apposta lungola scala del Palazzo dei Conservatori.Una volta demolito il Ghetto alcune dellecolonne romane, prima incorporate nellefacciate <strong>di</strong> antiche case, sono rimaste inpie<strong>di</strong>, quasi a volerci ricordare quello cheera stato l’antico limite; Ettore RoeslerFranz ha voluto riprodurre antichi archiilluminati dalla luce del sole, attraverso lapaziente ripetizione degli antichi mattoni<strong>di</strong>sposti a raggiera. I meandri del Ghettosono sempre raffigurati con tutte le vivaciimmagini <strong>di</strong> vita e, a completamento, eccocosa scrive Cesare Pascarella in una dellesue deliziose prose:“ … dal fondo <strong>di</strong> un vicolo s’avanza ungruppo numeroso e pittoresco <strong>di</strong> suonatoristrimpellando mandolini e chitarre; essihanno in capo gran<strong>di</strong> tube ornate <strong>di</strong> fiori esono tutti vestiti <strong>di</strong> forme <strong>di</strong>susate. Leesclamazioni <strong>di</strong> sorpresa e le domande siincrociano fra i portoncini e le finestre:Che è successo? … Che d’e’? … E’ ritornatocarnevale? … Chi so? … E una vocesuperando il frastuono delle voci deglistrumenti e delle risate <strong>di</strong> cui ormai il vicoloè pieno, risponde: So’ li pittori chevanno a magnà li carciofoli, in Ghetto … “.La Sinagoga, sul Lungotevere dei Cenci, èoggi il luogo <strong>di</strong> culto della comunità ebraica<strong>di</strong> Roma, con la sua cupola quadrata,visibile da molti punti della città e fucostruita tra gli anni 1899 e 1904. Il“Tempio”, come amano chiamarla gli ebreiromani, rappresenta la riconquistata citta<strong>di</strong>nanzadopo la vergogna del Ghetto; èfrequentata praticamente da tutti, anchese in città insistono altre Sinagoghe piùpiccole. Nessuna immagine all’interno,solo simboli e numerosi scritte in ebraico,quasi tutte versetti delle Scritture, cheesaltano la sacralità del luogo.Il Ghetto <strong>di</strong> Roma, un luogo così fitto <strong>di</strong>presenze e <strong>di</strong> incroci, non solo reali maanche simbolici poiché osservando, siapure nei <strong>di</strong>pinti, quelli che furono i suoimeandri e le sue case affollate e strette,possiamo soltanto immaginare dove ecome hanno vissuto, per più <strong>di</strong> trecentoanni, uomini e donne, quoti<strong>di</strong>anamenteimpegnati a svolgere i pochi mestieri loroconsentiti. Ma la vita <strong>di</strong> tante generazioniin questo luogo ha aiutato la comunità <strong>di</strong>Roma nel mantenimento delle “tra<strong>di</strong>zioni”,nel capire l’importanza dell’unità dellafamiglia innanzi tutto e poi ancora il legamecon il commercio, la sopravvivenza delgiudaico romanesco ma, soprattutto, ilsenso <strong>di</strong> appartenenza a quel luogo, aquelle pietre, a quello spazio.


10<strong>Campo</strong> de’ fiori2° Intermezzo (“Vento lungo,fiatocorto”)< …che vento tira? e che ne so … ervento è ‘r vento ! … che ‘n devo daguardà? a rosa? e mò che che centrenoli fiori …. qui so foje …. F O J E E EE ! … se so annata a le lementari?….e si che ciò la quinta … ahò, a bello,si stò qui è pe l’esami de curturagenerale e de ramazza ... mica pe lititoli quibbollenti come quarchedunoche so io che s’anbosca ... che tacre<strong>di</strong>!…si ho stu<strong>di</strong>ato a giografia? ..me sembra … chi so o ricorda … sopassati na cifra d’anni… si ma li fioriche centreno? … a rosa de venti? enche dè? … lassamo perde li fiori… lassamoperde le lementari … che mesta a venì na commozione cerebralesi ripensò a li tempi de quanno c’erala pora mamma che me ce portavacor cestino dove che <strong>di</strong>ntra ce mettevaer pane co a frittata e a cipolla!>La ventata <strong>di</strong> interesse della nostra rubricaverso la band Romana degli ZEPHIRO èancora sostenuta e, volentieri, vi esponiamoalle “folate” <strong>di</strong> Clau<strong>di</strong>o Todesco, chitarrista-compositore,portavoce, in questaoccasione, della band.Carlo: ripartiamo parlando dei testi che si“appoggiano” alle vostre musiche….Clau<strong>di</strong>o: nel cd, costituito da 10 brani, hoscritto 8 testi, per un altro sono co-autorecon Emanuele e un altro è opera <strong>di</strong> “TRIS”;per quanto mi riguarda, sono perlopiùtesti “introspettivi”, che parlano <strong>di</strong> mieesperienze personali ma in maniera nonesplicita, tanto da suscitare, da parte <strong>di</strong>chi ha avuto modo <strong>di</strong> ascoltarli, delleinterpretazioni per me inaspettate …..Carlo: cosa vi aspettate dalla pubblicazione<strong>di</strong> “IMMAGINA UN GIORNO”? Comevi state dando da fare per propagandarlo?Clau<strong>di</strong>o: sicuramente l’esibizione live rappresentala nostra “prima linea”: abbiamofinora realizzato, suonando con una certafrequenza mensile, circa 200 concerti,sparsi fra Roma, la Regione, altre Regionie pure un’esibizione in Francia aMontpellier … in queste occasioni portiamocon noi copie del cd e riusciamo a venderne<strong>di</strong>verse …. 4/5 anni fa, non avreimai pensato ci fosse qualcuno <strong>di</strong>sponibilea tirare fuori dei sol<strong>di</strong> per comprare un“mio” cd …. invece, adesso, accade … emi chiedono, … ci chiedono, pure unade<strong>di</strong>ca! Stiamo lavorando per inserire lapubblicità del <strong>di</strong>sco su <strong>di</strong>versi portali <strong>di</strong>musica; abbiamo facilitato l’acquisto del cdanche on line dal nostro sito, con l’usodella carta <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to; poi stiamo allargandola cerchia <strong>di</strong> negozi <strong>di</strong> <strong>di</strong>schi tra<strong>di</strong>zionali,che a Roma e <strong>di</strong>ntorni possano “<strong>di</strong>stribuire”il cd … ricerchiamo attivamente una<strong>di</strong>stribuzione Nazionale!Carlo: è importante per la <strong>di</strong>ffusione dellamusica anche il rapporto con il “sistemara<strong>di</strong>ofonico/televisivo” ….Clau<strong>di</strong>o: abbiamo spe<strong>di</strong>to il cd ad uncerto numero <strong>di</strong> ra<strong>di</strong>o anche al <strong>di</strong> fuori deiconfini regionali, confidando nella <strong>di</strong>ffusioneda parte delle stesse. Già abbiamobeneficiato <strong>di</strong> alcuni passaggi ra<strong>di</strong>o, sia intermini della sola <strong>di</strong>ffusione del brano siain occasione <strong>di</strong> interviste e <strong>di</strong>rette <strong>di</strong> miniconcerti in acustico: a tal proposito consentimi<strong>di</strong> esprimere un ringraziamento<strong>di</strong> Carlo Cattanisincero a Ra<strong>di</strong>o Rock /Ra<strong>di</strong>o Rock Italia(www.ra<strong>di</strong>orock.it e www.ra<strong>di</strong>oro-ckitalia.it),a Ra<strong>di</strong>o Meri<strong>di</strong>a-no 12 (www.ra<strong>di</strong>omeri<strong>di</strong>ano12.com),a Ra<strong>di</strong>o Roma(http://italyme<strong>di</strong>a.it/ra<strong>di</strong>oroma/ra<strong>di</strong>odeivip.htm),a Mep Ra<strong>di</strong>o <strong>di</strong> Rieti(www.mepra<strong>di</strong>o.it), a Ra<strong>di</strong>o Città Delcapo e Ciao Ra<strong>di</strong>o <strong>di</strong> Bologna e a tantealtre emittenti, comprese <strong>di</strong>verse ra<strong>di</strong>o etv via web, che ci hanno ospitato o hannoin programmazione il videoclip <strong>di</strong>“Lontano da un luogo lontano”. Poi,qualche settimana fa, siamo stati ospitidella web ra<strong>di</strong>o universitaria <strong>di</strong> Roma“RADIO SAPIENZA” e per loro abbiamoeseguito un minilive in acustico <strong>di</strong> trebrani e, ancora, su Ra<strong>di</strong>o DUE RAI nelprogramma “Versione Beta” c’è stato undoppio appuntamento con la nostra bandcon la trasmissione <strong>di</strong> Lontano da unluogo lontano e L’Albero, altro branoestratto dal nostro cd. Anche “RADIODEEJAY” ad ottobre ci aveva “aperto imicrofoni”, trasmettendo Lontano da unluogo lontano nella trasmissione“Collezioni private” … insomma, nelnostro piccolo, con mezzi assolutamente“autarchici”, stiamo cercando <strong>di</strong> “soffiare”più in là possibile!Carlo: ho notato, nella mia esperienzapassata in qualità <strong>di</strong> manager <strong>di</strong> alcunerock band, che le emittenti ra<strong>di</strong>ofonichesono ben <strong>di</strong>sposte ad “impreziosire” laclassica intervista ad un gruppo con unamini esibizione in acustico, caratterizzandomeglio il passaggio: che ne pensi?Clau<strong>di</strong>o: allora…. io, inizialmente, eromolto scettico sui cosiddetti “unplugged”:essendo un chitarrista, preferisco l’esibizione“collegata” …. Rock … a volume …amo l’energia … anche il “rumore” … iltrasmettere qualcosa anche per il tramitedell’impatto sonoro … con dei suoniche “ti penetrano” …. l’unplugged, sicura-


<strong>Campo</strong> de’ fiori 11mente arriva all’au<strong>di</strong>ence suscitando altresensazioni ... ne abbiamo fatti alcuni, cihanno dato delle sod<strong>di</strong>sfazioni … ce lichiedono e … ben volentieri li riproponiamo… ne abbiamo fatto uno in tv su“TeleAmbiente”, nell’ambito del concorso<strong>di</strong> cui ti <strong>di</strong>cevo prima, “Note in Ombra”,che ci ha fruttato la vincita della manifestazione…..Carlo: So che aderite da tempo all’associazione“NO SLAPPERS”: vuoi parlarneanche per <strong>di</strong>ffondere notizie a riguardo, <strong>di</strong>sicuro interesse per i nostri lettori.Clau<strong>di</strong>o: si … con molta onestà, posso<strong>di</strong>rti che “NO SLAPPERS” ha notevolmentecontribuito al raggiungimento dell’attualelivello <strong>di</strong> “visibilità” della band;“NO SLAPPERS” che cosa è? Possorisponderti premettendo le parole del suoideatore Fernando Regaldo, lui stessomusicista, chitarrista in seno alla rockband degli “S.O.S” (www.sosrock.it) … sorta nel2003, è un’associazione frabands <strong>di</strong> cosiddetta “musica originale”,messa su per le bands;non persegue scopi <strong>di</strong> lucro, nelsenso che gli introiti che si ricavanodall’organizzazione dei concertivengono reinvestiti per la realizzazione<strong>di</strong> locan<strong>di</strong>ne, noleggi <strong>di</strong>services, manifatture <strong>di</strong> magliettee quant’altro <strong>di</strong> supporto allamusica delle bands iscritte ….spesso capita che le persone chesono “nel cuore” dell’associazioneanticipino dei fon<strong>di</strong>, sperando nelrecupero dopo gli eventi organizzati …citando le note introduttive <strong>di</strong> presentazionedal sito dell’associazione: www.noslappers.it…la denominazione “NO SLAP-PERS” si rifà a un’espressione <strong>di</strong>spregiativain uso nei quartieri ghetto Americani eripresa “alla fondazione” del movimento,nell’intento <strong>di</strong> stigmatizzare la <strong>di</strong>stanzadai “princìpi artistici” <strong>di</strong> chi sceglie <strong>di</strong> suonarenelle tribute e cover band, quelle formazioniche propongono l’esecuzione <strong>di</strong>materiale <strong>di</strong> gruppi famosi e che, <strong>di</strong> fatto,sono le “preferite” dalla maggior parte deilocali, che puntano sul sicuro del repertoriodell’artista/i “clonati”, facendole esibire… ma con “NO SLAPPERS” non è più cosìnera la situazione! Fernando si fa davveroin quattro per la buona riuscita degli eventi“NO SLAPPERS” e si è circondato <strong>di</strong>persone, tra le quali ci sono anche i membri<strong>di</strong> ZEPHIRO, che danno una mano inmaniera perio<strong>di</strong>ca. Ognuno ha un compito:io ad esempio mi occupo del merchan<strong>di</strong>singdell’Associazione, ma c’è chi sioccupa <strong>di</strong> aggiornare il sito, chi ricerca leserate, chi si relaziona con i me<strong>di</strong>a etc.….più in piccolo potremmo paragonarlaall’organizzazione interna ad una band,dove i vari elementi si interessano in queisettori <strong>di</strong> utilità per il gruppo a loro piùcongeniali per esperienze trascorse, attitu<strong>di</strong>nietc.. .Carlo: come vi rapportate con la scenamusicale Romana? C’è conflittualità, gelosia,concorrenza …Clau<strong>di</strong>o: sicuramente c’è concorrenza main buonafede … noi, più che altro, siamo inconcorrenza con … noi stessi … con quelloche possiamo fare… cerchiamo <strong>di</strong> capirei nostri limiti, cerchiamo <strong>di</strong> comprenderedove possiamo arrivare e la prima concorrenzaè con noi stessi; poi, qualchealtra band in gamba costituisce uno stimoloper fare meglio! A parte qualchecaso particolare, il rapporto in genere conle altre bands è sicuramente <strong>di</strong> massimacor<strong>di</strong>alità e collaborazione …. permettimiun inciso: noi suoniamo frequentementeanche perché ci esibiamo spesso in abbinamentocon altri gruppi, magari unavolta procurando noi una serata e successivamenteall’inverso …… si ha il piacere <strong>di</strong>con<strong>di</strong>viderla con musicisti che poi <strong>di</strong>vengonoamici, unito al fattore <strong>di</strong> utilità <strong>di</strong>questa attività “reciproca” <strong>di</strong> ricerca <strong>di</strong>opportunità per esibirsi dal vivo. La cosamigliore sarebbe avere un manager alquale affidare le tante <strong>di</strong>verse problematiche.Il tempo è quel che è per tutti noi: chilavora, chi ancora stu<strong>di</strong>a, comunque, si“ruba” il tempo per occuparsi <strong>di</strong> tuttoquanto serve a far “soffiare” la musica <strong>di</strong>“ZEPHIRO”!Carlo: parliamo, adesso della realizzazionedel vostro primo cd “IMMAGINA UNGIORNO”: dal sogno nel cassetto allaprodotto finito.Clau<strong>di</strong>o: è proprio il caso <strong>di</strong> <strong>di</strong>re “dalsogno”… perché sin da ragazzino, daquando imbracciavo per le prime volte unachitarra, ho sempre desiderato poter pubblicareun <strong>di</strong>sco …. e adesso che da qualchemese lo giro e lo rigiro fra le mani,sono ancora incredulo che ho realizzatoquel sogno… detto questo, posso affermareche è stato più il tempo che abbiamoimpiegato per risolvere tutte le problematicheburocratiche, <strong>di</strong> grafica, <strong>di</strong> aspettiesteriori per la presentazione del cd, chequello speso per occuparci della musicastessa … questo è abbastanza paradossalee sintomatico dei tempi d’oggi … sicuramentec’è un sistema Italiano, ve<strong>di</strong> anchela burocrazia SIAE, che non ti facilita erende lungo e travagliato il progetto <strong>di</strong>scograficoper una band in<strong>di</strong>pendente e autoprodotta…. abbiamo fatto parecchia preproduzione,nel senso chesiamo entrati in stu<strong>di</strong>o già conle idee chiare sui suoni, arrangiamenti,sovraincisioni <strong>di</strong> chitarra,anche se sono pochissimee molto brevi, e poi con unostu<strong>di</strong>o già svolto per le voci e icori; per quanto riguarda i giorni<strong>di</strong> lavorazione, tra registrazionie<strong>di</strong>ting, missaggio e masterizzazione,in totale abbiamoimpiegato un paio <strong>di</strong> settimane.Poi c’è stato tutto il <strong>di</strong>scorsografico relativamente allacopertina e al booklet che è inallegato al cd …. sono aspettiimportantissimi … un cd conuna veste grafica professionaleha sicuramente il suo peso nell’insiemedel progetto … la musica è fondamentale,naturalmente ma come si <strong>di</strong>ce… anchel’occhio vuole la sua parte … in generaleanche con le immagini scelte si vuolecomunicare qualcosa …. così come dalvivo, con la gestualità e per quanto esprimiverbalmente…Carlo: allora, dammi il “pensiero” allabase dell’adozione della foto che illustra ilcd e il significato del titolo “IMMAGINAUN GIORNO”.Clau<strong>di</strong>o: la copertina rappresenta laporta <strong>di</strong> una cabina elettrica … ora, a prescinderedal reale impiego <strong>di</strong> questa porta... E’ UNA PORTA! ... aprendo questa porta… la copertina del cd … l’ascoltatore entrain un “mondo <strong>di</strong> stati d’animo” … scendendonei particolari, noi abbiamo <strong>di</strong>sposto,in un momento successivo al periodo<strong>di</strong> composizione, i brani, seguendo questalogica:continua a pagina 12........


12brani più <strong>di</strong>retti, solari, fino ad arrivare alleultime canzoni, più cupe, più ragionate, piùstu<strong>di</strong>ate ... forse anche più progressive, perchéno, come una sorta <strong>di</strong> successione temporale<strong>di</strong> stati d’animo ... dal mattino allasera … questo è un significato che non so sesia percepito, ma questa era la nostra ideanella scelta della scaletta del cd.Carlo: torniamo a te: parlami della tua formazionemusicale, gli ascolti, i musicisti cheti hanno ispirato nel modo <strong>di</strong> suonare.Clau<strong>di</strong>o: riprendendo ed integrando quelloche già avevo accennato all’inizio <strong>di</strong> questaconversazione, spazio tra i generi, cosìcome anche gli altri ragazzi del gruppo … ilmio genere preferito, quello che mi hasuscitato maggiori interessi, è sempre statoil rock progressivo … adoro i vecchi filmatidegli anni ’70 dei King Crimson, degli Yes, <strong>di</strong>El &P, dei Genesis … per quanto riguarda imusicisti, sicuramente cito Robert Fripp tra imiei preferiti, poi i classici Jimmy Page eRitchie Blackmore …. anche se io non seguoil loro stile … essendo la nostra formazionead una chitarra sola, nell’economia dellaband devo avere una “multifunzionalità”,<strong>di</strong>ciamo che sono un “jolly” … senza essereun maestro <strong>di</strong> tecnica, per carità, ma devorealizzare accompagnamenti, assoli, arpeggi… i miei punti <strong>di</strong> riferimento anche sepossono essere chitarristi supertecnici nonimplicano che io lo sia … si ba<strong>di</strong>, io non sonocontro la tecnica strumentale, che rappresentaun modo per ampliare la via dellacomunicazione musicale, ma contro il suoabuso che può ostruire tale via.Carlo: la tua prima chitarra?Clau<strong>di</strong>o: a quin<strong>di</strong>ci anni, una Kort, poi cambiatacon una Gibson Les Paul, quin<strong>di</strong> sonopassato ad una Fender Stratocaster e, daoltre tre anni, suono con grande sod<strong>di</strong>sfazionecon una Fender Telecaster, dall’attacco<strong>di</strong>retto …. è squillante e poi l’ho personalizzatacon un magnete “hot noiseless” almanico che conferisce “corpo” alle frequenzebasse …. essendo una formazione ad unasola chitarra, è importante che io siacoprente, oltre che ad aver un piglio squillante… forse questa mo<strong>di</strong>fica ha dato piùconcretezza al sound della band ….Carlo: agli esor<strong>di</strong> schieravate una cantantee nel cd accre<strong>di</strong>tate un altro batterista inluogo <strong>di</strong> Alessandro Inolti …Clau<strong>di</strong>o: si, proprio spinti dall’esigenza <strong>di</strong>fare un rock particolare ed originale, avevamoprovato, a tavolino, a metter su un band<strong>di</strong> rock progressivo con una voce femminile… una cosa non <strong>di</strong>co rara ma non frequentissima… abbiamo collaborato con questaragazza, Tiziana, abbiamo fatto anche dueconcerti con lei, poi le nostre strade si sonoseparate per problemi vari …. abbiamo continuatoa cercare altre voci femminili, purtroppo,all’epoca, non trovammo persone <strong>di</strong>nostro gra<strong>di</strong>mento e alla fine, per caso, ungiorno, provammo un ragazzo, che non eraEmanuele … capimmo in quei giorni che,forse, i nostri pezzi, erano più adatti adesser cantati da un uomo e questo ragazzoli aveva interpretati molto bene … poi luidecise <strong>di</strong> non dare seguito al nostro invito <strong>di</strong>unirsi alla band … poco più tar<strong>di</strong>, incontrammoEmanuele che si propose egregiamentee fu “soffiato” da Zephiro …. al resto<strong>Campo</strong> de’ fioridella scena! Emanuele è un ragazzo con unavoce molto potente, una buonissima estensionee dal vivo è molto comunicativo, energico…… quello che cercavamo! …. tral’altro, anche se i brani non li ha scritti <strong>di</strong>rettamente,è riuscito a realizzare le giusteinterpretazioni … per quanto riguarda labatteria, posso e voglio <strong>di</strong>rti che Alessandro,nonostante la “sua tenera età” si è presentatoa noi da professionista! In due prove si<strong>di</strong>mostrò perfettamente a suo agio rispettoall’esecuzione dell’intero album che eraappena uscito e dopo 3 prove ha suonatolive con noi…. IMPECCABILMENTE !Carlo: a cosa dobbiamo la scelta delladenominazione del gruppo, ZEPHIRO, ilvento da ponente ... per noi Romani “erPonentino”?Clau<strong>di</strong>o: allora, ZEPHIRO … con il “PH”,un vocabolo derivato dal Greco … in origine,nella mitologia greca è “Zéphyros”, la personificazionedel vento <strong>di</strong> ponente …. unnome scelto per non ricorrere a qualcosa <strong>di</strong>Inglese… intanto, mi comunicava “visivamente”più energia … rispetto al termine initaliano con la “F” … poi, l’adozione delnome <strong>di</strong> un vento … il vento è qualcosa chespazza via, porta aria nuova … il vento è<strong>di</strong>namica, c’è un significato <strong>di</strong> cambiamento,<strong>di</strong> rinnovamento, <strong>di</strong> situazione positiva .. c’èun significato <strong>di</strong> crescita, <strong>di</strong> sviluppo …ZEPHIRO, il vento, porta con sé questosignificato <strong>di</strong> “fertilità”!Carlo: nel cd è presente anche un videoclipdel brano <strong>di</strong> apertura “Lontano da unluogo lontano”: ce ne vuoi parlare?Clau<strong>di</strong>o: il videoclip è stata un’esperienzamolto interessante … è stato realizzato, citengo a precisare, a titolo gratuito da alcuniragazzi, studenti dell’istituto <strong>di</strong> cinematografia,ospitato all’interno degli “Stu<strong>di</strong>os” <strong>di</strong>Cinecittà, coor<strong>di</strong>nati dalla regia <strong>di</strong> GiuliaCima … il video è stato prodotto in tre giorni,utilizzando attrezzature professionali e ilrisultato ci ha davvero sod<strong>di</strong>sfatti …. lostoryboard lo ha realizzato Emanuele, ilnostro cantante, con la supervisione <strong>di</strong>Giulia; il montaggio è stato realizzato daGiovanni Santonocito, davvero in gamba,che ha impresso la giusta <strong>di</strong>namica al video,trasferendo al meglio le <strong>di</strong>verse atmosferedel brano.Carlo: perchè avete scelto “Lontano daun luogo lontano” per la realizzazione <strong>di</strong>un vostro primo video?Clau<strong>di</strong>o: è la canzone più <strong>di</strong>retta … non<strong>di</strong>co la migliore … io ne sono l’autore e perla musica ha collaborato anche Giacomo“Tris” Citro, il bassista … una canzone concambi <strong>di</strong> atmosfere, una canzone solare,con sprazzi “progressivi”, che tendono aconferire il senso della successione deglistati d’animo … il video è stato girato, inparte, in alcuni angoli del quartiereTuscolano e in parte all’interno degli“Stu<strong>di</strong>os” <strong>di</strong> Cinecittà; il gruppo è presentenelle immagini … era importante, essendo ilnostro primo video … si tratta <strong>di</strong> un incastro<strong>di</strong> immagini tra una ragazza che vaga per ilquartiere e lascia delle cose in terra … degliin<strong>di</strong>zi, che noi nel corso del video raccogliamo… ma ci sono anche immagini che ciriprendono mentre suoniamo.Carlo: quali sono i vostri progetti futuri, leaspirazioni per iprossimi me-si?Clau<strong>di</strong>o: comeaccennavo prima,cerchiamoun ufficio stampae una <strong>di</strong>stribuzionepiù capillareper ilnostro 1° albume una produzionea budget piùelevato, per larealizzazione <strong>di</strong>un secondo album…in generale,vorremmoesprimere al megliola nostramusica!Carlo: siamogiunti alla conclusionedel nostroincontro: cosa<strong>di</strong>rai al resto della “gang” <strong>di</strong> questanostra chiacchierata?Clau<strong>di</strong>o: IO C’ERO! Mi è piaciuta moltoquesta nostra conversazione, mi ha datomodo <strong>di</strong> spaziare tra gli argomenti ecomunicare quello che è il modo <strong>di</strong> operaree vivere la musica da parte degli ZEPHIRO… peccato non esser stati tutti presenti mamotivi <strong>di</strong>versi non l’hanno consentito … mase ci penso meglio, potrei anche <strong>di</strong>rgli:…. scusa,Carlo … hai dell’AUTAN? (www.zephiro.orge www.myspace.com / zephiroband-email: zephirock@gmail.com)Epilogo * versi tratti da “ Eppure Soffia” <strong>di</strong>(Pier)Angelo Bertoli –lp Eppure soffia–CGD-1976.


14<strong>Campo</strong> de’ fioriPARANOID PARK<strong>di</strong>M. Cristina CaponiParanoid Park; USA, Francia, 2007.Genere: drammatico, thriller; regia:Gus Van Sant; interpreti: Gabe Nevis,Dan Liu, Jake Miller, Taylor Momsen,Lauren Mc Kinney, Olivier Garnier,Scott Green, Winfield Henry Jackson;sceneggiatura: Gus Van Sant; fotografia:Christopher Doyle, Rain Kathy Li;montaggio: Gus Van Sant; scenografia:John Pearson Denning; costumi:Chapin Simpson; <strong>di</strong>stribuzione: LuckyRed; durata: 1h e 30 minuti.In La donna del ritratto il quieto e attempatocriminologo Richard Wanley vienecoinvolto -suo malgrado- in un omici<strong>di</strong>o,<strong>di</strong>fendendo una bella donna a lui estranea.Decide <strong>di</strong> nascondere il cadavere e taceresull’accaduto, ma la paura lo assale.Fortunatamente era solo un sogno. Magaripotrebbe <strong>di</strong>re lo stesso il se<strong>di</strong>cenne Alex(Gabe Nevis), protagonista <strong>di</strong> ParanoidPark, film premiato al festival <strong>di</strong> Cannes2007. Anche lui è responsabile <strong>di</strong> unamorte accidentale (il cadavere in questioneè quello <strong>di</strong> un agente della sicurezzaferroviaria) e anche lui decide <strong>di</strong> continuarela sua vita senza <strong>di</strong>r nulla dell’accaduto.Il frustrante smarrimento del giovane èsolo all’inizio.Il regista <strong>di</strong> Portland Gus Van Sant torna<strong>di</strong>etro la macchina da presa per narrarevicende aventi come personaggi principaliadolescenti dolenti e <strong>di</strong>sorientati. Questavolta lo fa concependo l’adattamento cinematografico<strong>di</strong> un romanzo breve delloscrittore Blake Nelson.I protagonisti della sua ultima opera interagisconofra loro in un background metropolitano,in cui gli adulti sono quasi o deltutto assenti. Più precisamente,lo scenario car<strong>di</strong>naleintorno a cui ruota l’interastoria del nostro eroe è ilpara<strong>di</strong>so degli skater piùspericolati, degli artisti delletavole su quattro ruote,dove la trage<strong>di</strong>a si consumasul rappreso cemento armato<strong>di</strong> periferia. È l’asetticitàdei rapporti umani, sia chesi tratti delle amicizie siache riguar<strong>di</strong> le prime esperienzesessuali, che colpiscesin da subito il pubblico allastregua <strong>di</strong> un pugno allostomaco, rivelando una patina del piùtotale nichilismo. Ma tutto questo è soloParanoid Park: tempio del <strong>di</strong>sorientamentoadolescenziale e della rabbia giovane, nell’epocadell’America repubblicana <strong>di</strong> Bush.A livello tecnico, l’autore <strong>di</strong> Da morire bissaalcuni stilemi, già riscontrati in alcuni deisuoi lungometraggi più recenti, comeElephant e Last days, e si compiace delsuo stesso manierismo estetico. Per farscaturire la bellezza dell’immagine, bastanopochi ingre<strong>di</strong>enti: il <strong>di</strong>lungarsi su inquadraturefisse, l’imperare <strong>di</strong>sgranature, rallentamenti eaccelerazioni e, infine, losfolgorante utilizzo delsuper 8 alternato alla pellicola35 mm.Spiazzante la scelta dellacolonna sorona, cockatil originaled’ipnotizzanti musichecomposte da ElliotSmith, Beethoven e NinoRota. Ferrata l’interpretazionedel debuttanteGabe Nevis nel ruolodell’angariato Alex; il suo efebico voltod’angelo stride alla perfezione con lascaltrezza che s’intuisce nello sguardo.Una piccola in<strong>di</strong>screzione: le selezioniper il film, a cui tutti i giovani interpretihanno partecipato prima <strong>di</strong> esserescelti dal regista, sono state ampiamentereclamizzate su alcuni bannerpubblicitari del sito myspace.com.Tuttavia, sfalsando l’or<strong>di</strong>ne cronologicodegli eventi e anteponendo la freddezzadei tempi morti ai risvolti polizieschi, lospettatore esce dalla sala abbastanzascombussolato. Il finale aperto non fa altroche cristallizzare –ulteriormente- qualsiasitipo <strong>di</strong> giu<strong>di</strong>zio etico-morale.Questo e quanto altro possiamo aspettarcida un artista che ha osato rendere omaggioal re del brivido Alfred Hitchcock, realizzandoun ready made in technicolor <strong>di</strong>Psycho.


Roma - Viterbo - Civita CastellanaVallerano - Porto D’Ascoli - Teramowww.lisi-bartolomei.com<strong>Campo</strong> de’ fiori 15


16<strong>Campo</strong> de’ fioriScooby Doo<strong>di</strong> Sandro AlessiDopo il successo ottenuto in Inghilterra enegli Stati Uniti, dove ha registrato sempreil tutto esaurito, è arrivato anche a Romail musical “Scooby-Doo Live on Stage”.Nella splen<strong>di</strong>da cornice del TeatroOlimpico abbiamo potuto assistere allarivisitazione, in chiave musicale, del fortunatissimocartoon, nato negli anni ‘70 e firmatoda Hanna e Barbera. La tournèe teatraleha debuttato a Milano in Ottobre e,dopo aver fatto tappa a Brescia, Trieste,Torino, Rimini e Firenze, è finalmenteapprodata a Roma, per la gioia <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> epiccini amanti del danese più famoso almondo e dei suoi amici. La produzione èstata curata da Daniele Luppino, lo stessoche ha portato in Italia le fatine Winxs,e la regia affidata a Salvatore Vivinetto,che ha <strong>di</strong>chiarato ai nostri microfoni che“per la versione italiana non sono stati fattimolti cambiamenti: la storia e la sua evoluzionesono rimaste le stesse, ma sonostati aggiunti otto brani musicali <strong>di</strong> FabioSerri, che formano un cd, e cambiatealcune coreografie grazie alle sapientimani <strong>di</strong> Alberta Palmisano e MassimoSavatteri”. Lo spettacolo racconta la storiadella gag della Mistery Machine (il furgoneusato per trasportare l’attrezzaturanecessaria per le indagini): il paurosoScooby (Giuseppe Baldasseroni), il fifoneShaggy (Marco Iacomelli), la bellaDaphne (Laura Causino Vignera), l’intelligenteVelma (Daniela Li<strong>di</strong>a Simula)ed il belloccio Fred (Giuseppe Verzicco)sono impegnati a risolvere il mistero chealeggia sul set del film dell’orrore che stagirando lo zio <strong>di</strong> Daphne, funestato dastrani incidenti e popolato da improbabilifantasmi. I ragazzi, tutti molto bravi, sonoapparsi anche molto <strong>di</strong>sponibili, tanto chealla fine <strong>di</strong> ogni spettacolo rimanevano adattendere i piccoli fans per le foto ricordoe, colti dall’euforia, dopo l’interviste <strong>di</strong> rito,ne abbiamo approfittato anche noi facendociimmortalare con gli interpreti.Marco/Shaggy che ne pensi <strong>di</strong> tuttaquesta gente che viene ad applau<strong>di</strong>r-


<strong>Campo</strong> de’ fiori 17live on stagevi ogni sera ? “Tutti questi spettatori,che ci hanno seguito fin qui nella nostratournèe, ogni sera ci danno forza e coraggioper crescere artisticamente e ci aiutanoa superare la stanchezza fisica, inquanto recitare questo musical è moltofaticoso” E’ vero che vieni dal mondomusicale? “Si, ho iniziato con una miarock band chiamata Venere e con cui continueròa cantare e suonare ed il mondomusicale mi ha attratto fin da bambino”.Giuseppe/Scooby sei davvero agilesul palco nonostante tu sia costrettoad indossare un costume così ingombrante!“In effetti ho avuto bisogno <strong>di</strong>molte prove ed accorgimenti per arrivare aquesta libertà <strong>di</strong> movimenti. Una sera sonoad<strong>di</strong>rittura caduto dal palco. Non si vedevanulla ed ho fatto un volo <strong>di</strong> un metro emezzo che, grazie al mio costume imbottito,è finito bene! Da quella sera abbiamoposto un nastro visivo per segnalare ilbordo del palco.” Il motivo <strong>di</strong> tanto successo?“Penso che Scooby conquistiognuno <strong>di</strong> noi, in<strong>di</strong>pendentemente dall’età,perché raccoglie in sé molte fobiecomuni agli uomini; non è certo il caneperfetto, è un fifone che riesce però acavarsela in ogni situazione”.Scooby-Doo fu trasmesso per la primavolta nel 1969 in America sulla CBS.All’epoca, il responsabile della programmazioneFred Silverman era alla ricerca <strong>di</strong>un programma capace <strong>di</strong> costituire unavalida alternativa al filone dei super-eroi.L’idea venne ad Hanna e Barbera e, dopoalcuni cambiamenti e l’ispirazione delnome Scooby-Doo presa dalla canzone <strong>di</strong>Frank Sinatra “Stranger in the night”, ilprogramma venne chiamato “Scooby-Doowhere are you?”. Da quell’idea il succesofece il giro del mondo ed ancora è vivooggi tra gli appassionati <strong>di</strong> questo cartoon,gran<strong>di</strong> o piccoli essi siano.


18<strong>Campo</strong> de’ fioriStefano GUERRIERO,nato a Civita Castellanail 4 agosto 1973.Pittore auto<strong>di</strong>datta <strong>di</strong>talento, inizia il suopercorso pittoricodurante il serviziomilitare. La sua arteStefano Guerriero riprende panorami,immagini <strong>di</strong> una quoti<strong>di</strong>anitàsemplice, vera, che può esserecolta da uno sguardo attento, osservatore,che la immortala con abilità, con freschezza,sfumandola in tonalità cromatichevarie e vivaci. Protagonisti delle sueopere sono gli ambienti nei quali, talvolta,sono presenti le persone, gli animali, nell’atto stesso <strong>di</strong> vivere, nella piacevole eserena immagine della natura.Alcuni suoi quadri ci parlano anche delsignificato <strong>di</strong> libertà, nel tentativo <strong>di</strong> andarealtrove alla ricerca <strong>di</strong> terre nuove, chepossano essere luogo <strong>di</strong> incontro, evitandoil caos, poiché tutto ha un or<strong>di</strong>ne, senza,però, sra<strong>di</strong>carsi totalmente dall’origine. Ilfascino del mistero nelle vie oscure dell’universorisiede in quei pianeti, in queimon<strong>di</strong>, in quegli oggetti, <strong>di</strong> valore temporalee quin<strong>di</strong> storico, che sembrano fluttuare,per poi galleggiare, e quin<strong>di</strong> sostenersigrazie ai bagliori e alla intensa luce,che sembra quasi svincolarli dall’immensovuoto che li circonda.La fonte <strong>di</strong> ispirazione <strong>di</strong> Guerriero, risiedenella realtà così come è, in una elaborazioneed in un accostamento dei soggettitrattati, che fanno intravedere le luci e leombre <strong>di</strong> una giornata, attraverso la tecnicadell’olio su tavola. Una passione quella<strong>di</strong> Stefano Guerriero iniziata nel 1994 e coltempo consolidata.Guardando alcuni dei suoi <strong>di</strong>pinti si ha lasensazione che le immagini siano in rilievo,anche se, ci rivela l’artista, si tratta <strong>di</strong>un effetto ottico volutamente ottenuto.Paesaggi, persone, esseri viventi che nonassumono significati particolari, ma semplicementeparlano <strong>di</strong> sé.Il messaggio centrale dell’arte <strong>di</strong> Guerrieroè la vita!I suoi <strong>di</strong>pinti sono in movimento, vivi, intrisi<strong>di</strong> colore ed emanano il piacere che l’artistaha nel parlare della vita, pre<strong>di</strong>ligendolain modo evidente e appassionatorispetto agli oggetti inanimati.Guerriero ama <strong>di</strong>pingere e noi non possiamofare altro che pregiarlo!Associazione Artistica IvnaArtisti <strong>di</strong> Vignanello, Vallerano, Corchiano,Civita Castellana con<strong>di</strong>vidono l’artea cura della Prof.ssaM.Cristina BigarelliStefano Guerriero e la sua arte


<strong>Campo</strong> de’ fiori 19il <strong>di</strong>ario deiGirasquesta pagina è dei ragazzi specialiliVenerdì 21 Dicembre 2007, presso il centro socio educativo Rosa Merlini Frezza, si è tenuto il tra<strong>di</strong>zionale pranzo <strong>di</strong> Natale, durante ilquale sono stati donati ai ragazzi strumenti musicali acquistati con il ricavato delle offerte, raccolte in occasione dei funerali <strong>di</strong> GiuseppaBerto (Giuseppina), che aveva espressamente manifestato questa volontà.Viareggio - Il nostro amico Michele Moscioni insiemea Marcello LippiCommissario Tecnico della Nazionale AzzurraCampione del Mondo a Berlino 2006La “nostra poetessa”Luana Bongarzone haguadagnato l’oro nellagara <strong>di</strong> bocce per la 1°categoria, che si è svoltadomenica 13 Gennaio, inseno all’VIII e<strong>di</strong>zionedella Giornata SportivaBorgiana.Congratulazioni Luana!!!Cuore <strong>di</strong>mammaCuore è un dono che ci ha unito lenostre vite...Amore sei tu mamma che haivoluto che io uscissi dal tuogrembo...Tesoro sei tu, oro solare cheilluminai tuoi occhi...Sfiorano le scie rosse dorate deltuo bel viso rosa, argentato <strong>di</strong>lacrime contente...Le sopracciglia brillano <strong>di</strong> lucisolari sfumatidal cielo raso <strong>di</strong> stelle rosse...Accese <strong>di</strong> rosso tramonto...Rosato come un fiore dorato...Una rosa rossa bagnata <strong>di</strong>rugiada..Luana Bongarzone


<strong>Campo</strong> de’ fiori 21E se viaggiarefosse anche imparare?<strong>di</strong> DeboraAttanasioLe vacanze <strong>di</strong> Natalesono lontane e, da unpò, siamo ormai tornati,pieni <strong>di</strong> letizia, adare qualche altrabracciata nella motache ci arriva fino ametà busto. Scusate ilpessimismo, ma, mentrescrivo, sono appena rientrata da unpaese nordeuropeo che visito spesso perprendere una boccata <strong>di</strong> civiltà, e, ognivolta, il confronto è sempre più doloroso,specialmente quando, appena rincasatadall’aeroporto, trovi l’ennesima bollettatruffadella Telecom che, nel paesino doveabito, ha sventagliato abbonamenti AliceFlat a raffica (19 euro forfettari più le telefonate,due mesi gratis e installazione gratuita,<strong>di</strong>ceva la spacciatrice, e ci siamoritrovati tutti, senza aver ricevuto contrattida firmare, con bollette oltre i 250 eurodove, tra le voci, risulta anche il costo d’installazioneche ci siamo fatti da soli). Almomento <strong>di</strong> scrivere, al servizio assistenzacade la linea ogni volta che stanno perpassarci l’operatore e qualcuno pagheràper esasperazione. Agli altri staccherannola linea in attesa <strong>di</strong> chiarimenti (io sarò traquelli), e chissà come finirà. E’ inutile checerchiamo <strong>di</strong> <strong>di</strong>fenderci (e so che i menoattenti, quelli che fanno i turisti, non gliesploratori, se la prenderanno): siamo trai peggiori dell’Unione Europea. Non vi <strong>di</strong>ròil nome della nazione che ho visitato, nonvoglio contribuire a farla <strong>di</strong>ventare oggettod’invasioni barbariche, ma vi <strong>di</strong>co soloche non è ricca, che da tre mandati il presidentedella loro Repubblica è una donna,e noi non riusciamo a farne eleggere unain Parlamento, a meno che non sia statauna soubrettina. D’altra parte, solo pochigiorni fa ho sentito un tale <strong>di</strong>re “Chiedo unparere ad un altro me<strong>di</strong>co perché quelloche mi ha fatto la <strong>di</strong>agnosi era una donna”.Parliamo dei mezzi pubblici <strong>di</strong> questanazione che, mi fa piacere sottolinearlo,negli anni ‘80 pativa il 20% <strong>di</strong> <strong>di</strong>soccupazionee ora si avvia verso il 4%. Ho presomolti autobus, e arrivavano esattamenteall’ora segnata sulla tabella. Dalla fermataho notato un gruppo <strong>di</strong> selvaggi sguaiati,che si fotografavano a vicenda, mentreposavano a gestacci e cantavano inni.Erano romani: si notavano come una FordKa rossa nella neve. A bordo, tutto erapulitissimo, le anziane erano sedute e ibamboccioni in pie<strong>di</strong>, i biglietti li paghiinserendo le monete in un aggeggio e senon hai monete te le cambia l’autista,invece <strong>di</strong> andare a caccia <strong>di</strong> tabaccherie.Nessun maniaco palpeggiava le ragazze e,al momento <strong>di</strong> scendere, non c’è statobisogno <strong>di</strong> sfidare a duello nessuno, ancheperché le corse sono così frequenti chenon c’è calca. La sera i locali sono pieni <strong>di</strong>ubriachi, come capita in tutti i paesi delnord, ma, persino quando si trascinano, iclienti dei pub posano il bicchiere nel postogiusto, cercano <strong>di</strong> vomitare solo in bagnoe se ti danno fasti<strong>di</strong>o e glielo <strong>di</strong>ci, se nevanno. Nessuno guida il venerdì e il sabatosera: gli autobus che ti riportano in provinciafunzionano per tutta la notte (lanostra ferrovia Roma Nord ha l’ultimacorsa stirata alle 21.00 scarse nei giorniferiali, molto prima nei festivi), i taxi costanomeno e sono tantissimi (qui, a momentiscoppia la guerra civile perché volevanorilasciare nuove licenze) e la gente fa lafila educatamente per prenderli. La pubblicitàdella campagna contro la guida instato d’ebbrezza è shockante, con immagini<strong>di</strong> incidenti e gente sfigurata, robettache qui scatenerebbe le ire <strong>di</strong> tutte leassociazioni <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa dell’ipocrisia <strong>di</strong> cuiabbon<strong>di</strong>amo. Sulla tv <strong>di</strong> Stato ci sono cinquetipi <strong>di</strong> programmi: i notiziari (che spieganoi veri problemi sociali e non trasformanola cronaca nera in uno spettacolo),gli show musicali (veri), i film (belli), i quiz(veri), i documentari, soprattutto quellistorici. Stop. La tv trash non sanno nemmenocosa sia. Gli uomini fanno ancora ilbaciamano alle donne, le abbordano solose quelle hanno lanciato sguar<strong>di</strong> significativi,altrimenti rinunciano. Se gli lasciattaccare bottone, non ti mettono le maniaddosso prima <strong>di</strong> sapere come ti chiami, enonostante ciò non sentono la loro virilitàcompromessa. In un grande magazzino hopagato una buona camicetta (non cinese)5 euro, due paia <strong>di</strong> bei calzini <strong>di</strong> cotonecon pipistellini ricamati (non cinesi) 1,50,la sera <strong>di</strong> Capodanno non ho dovuto raccomandarmia nessuno per avere un tavoload un ristorante al centro: ho lasciato ilnome al <strong>di</strong>rettore <strong>di</strong> sala e dopo 3/4 d’ora,ragionevoli per la serata particolare, mihanno seduta, cibata e <strong>di</strong>ssetata. Conto:identico al giorno prima. I camerierinon grugnivano <strong>di</strong> malumore perché alle22.00 chiudevano le cucine e li mandavanoa <strong>di</strong>vertirsi dove gli pareva. Uscendo,ho notato che, in quasi tutti i locali, la raccoltadel vetro usato è <strong>di</strong>visa per colori(verde, bianco e marrone), e qui stiamoancora alle rivolte popolari per le <strong>di</strong>scariche,perché non ci entra in testa che laspazzatura andrebbe semplicemente riciclata(quanti <strong>di</strong> voi lo fanno già?). Sonouscita e sono stata al solito pub, dove nonc’era il biglietto d’ingresso speciale perCapodanno: si entrava gratis. Le consumazionicostavano la stessa cifra degli altrigiorni, a mezzanotte hanno spento lamusica e abbiamo fatto il conto alla rovescia,poi ci siamo abbracciati tutti, donnecomprese che non ti guardano dall’alto inbasso pensando “Io sono cento voltemeglio <strong>di</strong> te, nana me<strong>di</strong>terranea”. Vibasta? Aspetto già il commento acido dellasolita immancabile signora frustrata chemi consiglia “Tutti pronti a <strong>di</strong>re che l’esteroè meglio: e perché non te ne vai?”. Onemoment, please, datemi solo un minuto;ce la sto mettendo tutta per mettere insiemei pezzi, abbandonare questo catino <strong>di</strong>lacrime e non sentir più parlare <strong>di</strong> veline etronisti, <strong>di</strong> culturine e quote rosa, <strong>di</strong> parcheggie traffico, <strong>di</strong> benzina che aumentasolo qui (lo sapete che in Spagna costaancora 1 euro al litro?), <strong>di</strong> raccomandazionie presentazioni, <strong>di</strong> rivolte contro chi pretendeche le leggi siano applicate, <strong>di</strong> leggiBiagi e <strong>di</strong> inganni per scavalcarne gliemendamenti, <strong>di</strong> balzelli e gabelle.Credetemi, forse quando vi fate i vostriweekend all’estero con colazione compresa,<strong>di</strong>stratti dallo shopping, non avetemodo <strong>di</strong> rendervi conto delle <strong>di</strong>fferenze,soprattutto perché le lingue, in Italia, nonle stu<strong>di</strong>amo (non le stu<strong>di</strong>ate), nemmenosotto tortura. La prossima volta, guardatevimeglio intorno e cerchiamo <strong>di</strong> copiare.


22<strong>Campo</strong> de’ fioriBomarzoLe guide <strong>di</strong> CampSanta Maria AssuntaDalla provincia <strong>di</strong> Roma, dove abbiamo“visitato” i paesi <strong>di</strong> Filacciano e CivitellaSan Paolo, torniamo nella provincia <strong>di</strong>Viterbo, precisamente a Bomarzo, suggestivocentro della Tuscia, gioiello <strong>di</strong> urbanisticame<strong>di</strong>evale, ben conservato, situatotra gli estremi speroni rocciosi nord-orientalidei Monti Cimini, originati dal loro anticoapparato lavico, e l’ampia vallata delTevere. Conta attualmente 1.760 abitantied è possibile raggiungerlo attraverso l’autostradaA1, uscendo ad Attigliano, in <strong>di</strong>rezioneViterbo o tramite la SuperstradaOrte-Viterbo, uscita Bomarzo.STORIA Il paese sembra ritrovare le sueorigini nel VI secolo a.C., in pieno periodoetrusco, nonostante i resti rinvenuti durantegli scavi nella zona <strong>di</strong> Pianminano, daPlanum Meonianum, così definito per averospitato un primo stabile inse<strong>di</strong>amento deiMeoni, i quali abbandonata la Li<strong>di</strong>a, giunseroqui dopo aver risalito il Tevere, nonsiano molto numerosi e siano, per lo più,relativi a tombe e necropoli. Quale fosse ilnome del centro in epoca etrusca si ignoracompletamente. Per quanto riguarda lasua ubicazione, essa deve ricercarsi nell’attualeBomarzo più che a Pianmiano,che altro non sarebbe la necropoli dell’omonimocentro etrusco, a tale uso quasiesclusivamente a<strong>di</strong>bita. L’abitato nasce esi afferma con funzioni <strong>di</strong> sorveglianza econtrollo delle vie commerciali chedall’Etruria marittima penetravano, attraversola valle del Tevere e dei suoi affluenti,nella parte centrale della penisola italiaca.Il nome originario doveva esserePolimartyum, da cui Bomarzo, derivantedall’unione del termine greco Polis, città, e<strong>di</strong> quello latino Martis, Marte, cioè città <strong>di</strong>Marte, concretizzando, nel nome, un <strong>di</strong>ffusoculto per questa <strong>di</strong>vinità. Lo sviluppodella citta<strong>di</strong>na continua ininterrotto nel IVe III secolo, pur tra i contrasti, le guerre ele lotte che contrad<strong>di</strong>stinguono questoperiodo, in cui inizia e si afferma l’avanzataromana nei territori posti lungo l’assedel Tevere. Nel 310 a.C., infatti, avviene laprima battaglia del lago Va<strong>di</strong>mone; nel308 il console P. Decio Mure ritorna in questiluoghi, <strong>di</strong>struggendone i maggiori centri;nel 283, infine, in prossimità dell’abitato,se non ad<strong>di</strong>rittura proprio nel suo territorio,si ha la seconda e più grande battagliadel lago Va<strong>di</strong>mone, che determina l’inclusionedell’abitato sotto la <strong>di</strong>rettainfluenza dei Romani, che si consolideràcon il tempo. Già a partire dai PadriApostolici, molto probabilmente,Bomarzo fu una delle città affidate daSan Pietro stesso alle cure pastorali <strong>di</strong>San Tolomeo. Nel V secolo ebbe unaltro grande Vescovo, Anselmo, elettoper acclamazione non solo Episcopum,ma anche Dominum e Pastorem.Essendo lui signore <strong>di</strong> Bomarzo,affrontò il re goto Totila, che lo feceprigioniero e lo maltrattò. Fu elettoProtettore del paese. La sua morte sipresume avvenne verso la fine del VIsecolo. Nel 1647 le sue venerate spoglie,per secoli rimaste sotto il pavimentodel Duomo, furono riposte, dalduca Ippolito Lante, sotto l’altare maggiore,già fatto preparare dagli Orsini.Bomarzo <strong>di</strong>ede anche un Pontefice:Papa Sabiniano, che successe a SanGregorio Magno, dal 604 al 606.L’estensione territoriale della Diocesinon doveva essere troppo vasta e altempo <strong>di</strong> San Gregorio fu unita a quella<strong>di</strong> Ferento. Così mentre inizialmentei suoi vescovi si firmavano EpiscopusFerentensis-Polimartyum, successivamentelasciarono E. Polimartyum. La fine deiVescovi bomarzesi avviene secolo XI, conil Vescovo Lamberto, l’ultimo che, nel1015, sottoscrisse documenti conciliaricome Episcopus Polimartiensis. Nel periodome<strong>di</strong>evale <strong>di</strong>venne feudo <strong>di</strong> signoriviterbesi e si ridusse numericamente,identificandosi in un castello dalla fisionomiaguerresca. Solo in seguito venneacquistato dagli Orsini, che lo cambiaronoprofondamente dal punto <strong>di</strong> vista architettonico,con influssi vignoleschi, come<strong>di</strong>mostra il sacro bosco, voluto da VicinoOrsini e poi governato dai Borghese.ITINERARIO TURISTICO Dal punto <strong>di</strong>vista archeologico <strong>di</strong> notevole interessesono: la necropoli <strong>di</strong> Montecasoli, l’inse<strong>di</strong>amentoetrusco-romano delPianmiano ed il cimitero paleocristiano<strong>di</strong> Santa Cecilia. A 3 km da Bomarzo,inoltre, sorge la frazione <strong>di</strong> Mugnano inTeverina, con il Palazzo Orsini e la TorreMe<strong>di</strong>evale. All’interno del paese, sul latosinistro della cattedrale, s’innalza un campanile,con un possente basamento. Lasua in<strong>di</strong>scutibile robustezza, per le poderosepietre ben squadrate che lo compongonoe la cornice classica che lo delimitanella parte superiore, ha fatto supporrel’esistenza d’un antico monumento funebred’epoca romana. Tale tesi viene sostenutadall’inclusione <strong>di</strong> alcuni antichi reperitinel territorio, ma specialmente da unrilievo funerario marmoreo raffigurante trepersonaggi: marito, moglie e figlio, in<strong>di</strong>scutibilmente<strong>di</strong> epoca romana,probabilmentedella prima metà del I secolo a.C..Il centro storico, chiamato dai bomarzesi“dentro”, è un chiaro esempio <strong>di</strong> urbanisticame<strong>di</strong>evale. Le case sono addossatel’una all’altra e <strong>di</strong>vise solamente da piccolissimie tortuosi vicoli o scalinate strette eripide. Alla fine del 1400, però, CorradoOrsini <strong>di</strong>ede inizio ad una serie <strong>di</strong> lavoriche trasformarono, poco a poco, l’originariafortezza me<strong>di</strong>evale in una maestosopalazzo, oggi sede del municipio <strong>di</strong>Bomarzo. Pregevole dal punto <strong>di</strong> vistaarchitettonico è il Duomo. Costruito sulfinire del 1400, su una preesistente basilicapaleocristiana, mostra una architetturada ricondurre al Brunelleschi, che, proprioin quel periodo, aveva gettato le basi dellanuova architettura rinascimentale. Si presentacon una grande facciata e due gra<strong>di</strong>natea ferro <strong>di</strong> cavallo. Di buona fatturae risalente alla metà del ‘600, la pala d’altaremaggiore raffigura il Vescovo Anselmoche tiene sul palmo della mano la città <strong>di</strong>


<strong>Campo</strong> de’ fiori 23o de ’ fiori<strong>di</strong> Ermelinda Benedettifoto Mauro TopiniBomarzo. La parte superiore fu completatasolo alla fine del 1600 e custo<strong>di</strong>sce lereliquie <strong>di</strong> S. Anselmo patrono <strong>di</strong> Bomarzo,vissuto alla fine del VI secolo. La chiesa<strong>di</strong> Cristo Risorto è un e<strong>di</strong>ficio <strong>di</strong> recentecostruzione, inaugurato nel 1986 e situatonella parte nuova del paese. E’ costituitoda più corpi cilindrici <strong>di</strong> varie <strong>di</strong>mensioniche si intersecano l’uno con l’altro. Ma <strong>di</strong>certo, l’elemento più caratteristico, anzi,oserei <strong>di</strong>re esclusivo, per il quale Bomarzo,più che per qualsiasi altra cosa, è famoso,è il meraviglioso Parco dei mostri, notoanche come Bosco Sacro, <strong>di</strong>venuto la principaleattrattiva turistica del paese. Essovenne fatto costruire nel 1552, dall’alloraDuca <strong>di</strong> Bomarzo, Vicino Orsini, in seguitoalla morte della moglie Giulia Farnese.Pirro Logorio, che completò San Pietrodopo la morte <strong>di</strong> Michelangelo e realizzòVilla d’Este a Tivoli, fu l’architetto al qualefu commissionata la realizzazione dell’opera.Sono gran<strong>di</strong> statue e sculture in peperinointegrate alla perfezione nella naturadel bosco, perfettamente tenuto con vialettialberati e gran<strong>di</strong> prati curatissimi adecorare il parco, completate da numeroseiscrizioni che accompagnano il visitatore.Varcato l’ingresso, sormontato dallostemma degli Orsini, si incontrano duesfingi ed una serie <strong>di</strong> teste, raffigurantialcuni antichi Dei, Saturno, Giano, Fauno,Evandro e la triplice testa <strong>di</strong> Ecate. Il percorsosi <strong>di</strong>rama e la parte più consistentedel parco è quella che si svolge prendendoil sentiero <strong>di</strong> destra, dove, dopo pochi metri,si incontra una delle più gran<strong>di</strong> scultore:Ercole che squarta Caco, la lotta tra igiganti, la lotta del bene contro il male,uno dei temi ricorrenti in tutto il giar<strong>di</strong>no.Oltrepassando altre interessantissimesculture, si arriva al grande ninfeo ad emiciclo,con alcuni degli episo<strong>di</strong> plastici piùsingolari del parco, come, ad esempio, l’enormemascheronedalla bocca spalancata.Tra le tante statuespunta la casa pendente,la più <strong>di</strong>vertentedelle meraviglie da visitare.Quasi alla fine delpercorso, nella suaparte più alta, sorge ilTempietto, elegantee<strong>di</strong>ficio in antis, tetrastilo,con pianta ottogonalesormontata dauna da cupoletta, de<strong>di</strong>catoda Vicino alla suaIl parco dei Mostriseconda moglie GiuliaFarnese. Il parco, amio avviso, non si può descrivere, néimmaginare, si deve visitare, per rimanerea bocca aperta. Questa singolare ed esclusivaopera d’arte fu, a lungo, trascuratofino al 1954 quando venne acquistato dalGiovanni Bettini, che lo ha riportato all’anticosplendore.TRADIZIONI E FESTE Le manifestazionitra<strong>di</strong>zionali <strong>di</strong> Bomarzo ruotano, quasiesclusivamente, intorno alla figura delSanto protettore, Sant’Anselmo, che sifesteggia il 24-25 aprile e al quale i bomarzesisono molto devoti. Ogni <strong>di</strong>eci anni,poi, la ricorrenza assume una forma moltopiù solenne, in quanto la statua del santoviene esposta in chiesa e venerata giornoe notte dalla popolazione. In tale occasionele spoglie del Santo vengono processionalmentee solennemente portate perle vie del paese. La parte religiosa è affiancatadall’antico Palio <strong>di</strong> Sant’Anselmo ela sagra del biscotto. Il Palio è stato ripristinatoda poco, ma antiche fonti testimonianoche si correva già nel 1600 ed eranoad<strong>di</strong>rittura due, l’uno il 24, l’altro il 25 aprile,pagati con baiocchi e altre monete dell’epocae organizzati da un incaricato, finoSant’Anselmoa ridursi, poi, a semplici corse <strong>di</strong> cavalli.Oggi la gara si <strong>di</strong>sputa tra i cinque rioni incui è stata <strong>di</strong>viso il paese: Dentro, il piùantico, Borgo, Poggio, Croci, Madonna delpiano. Come ogni palio che si rispetti èaperto da un bellissimo e curatissimo corteostorico, in costumi cinquecenteschi,accompagnato dalla locale Banda musicale,che prende il via dal castello Orsini. Adessi si uniscono ragazzi e ragazze in abititra<strong>di</strong>zionali del luogo, che <strong>di</strong>stribuiscono aipresenti il famoso “biscotto <strong>di</strong>Sant’Anselmo” a fette, gli sban<strong>di</strong>eratori, iPriori delle contrade con i loro stendar<strong>di</strong>, ifantini a cavallo ed infine il carroccio, trainatoda due buoi bianchi, che trasporta ilnuovo Palio, uno stendardo <strong>di</strong>pinto ognianno da un abile artista, che verrà gelosamentecusto<strong>di</strong>to nella chiesa del rione vincitore,al quale va anche un compenso indanaro. Il corteo percorre le vie addobbatedel paese, fino a giungere alla pista delFossatello, dove si corrono i fati<strong>di</strong>ci cinquegiri. La sagra del biscotto <strong>di</strong>Sant’Anselmo è stata istituita nel 1973dall’Associazione Pro-loco, con il fine <strong>di</strong>promuovere e valorizzare questo dolcetipico <strong>di</strong> Bomarzo. A forma <strong>di</strong> ciambella delpeso <strong>di</strong> circa 1 kg, era anticamente chiamatoPane <strong>di</strong> Sant’Anselmo, che secondola tra<strong>di</strong>zione veniva <strong>di</strong>stribuito dal Vescovoai pellegrini in cammino verso la cittàSanta <strong>di</strong> Roma, o ai bisognosi del paese.Ancora oggi si usa la stessa ricetta tramandata<strong>di</strong> madre in figlia. A queste siaffiancano le manifestazioni annuali organizzatedal comitato festeggiamenti locale.SAPORI TIPICI Biscotto o pane <strong>di</strong>Sant’Anselmo, per il quale è stata istituitauna vera e propria festa ed è stato riconosciutoufficialmente prodotto tipico tra<strong>di</strong>zionale.La ricetta è gelosamente conservata,ma gli ingre<strong>di</strong>enti principali sono:anice, uova, limoni, liquori vari, zucchero,farine, lievito.Lo sapevate che l’Astronauta RobertoVittori è originario <strong>di</strong> Bomarzo, ed il suopaese gli ha de<strong>di</strong>cato una cartolina.


...continua dal n. 44Ciò che conta in questa musica è lo stilein<strong>di</strong>viduale del solista improvvisatore chesi riconosce attraverso una serie <strong>di</strong> particolaritàquali, la tonalità del suo strumentopiuttosto che la sua concezione armonicae ritmica ed è proprio da queste che<strong>di</strong>scendono <strong>di</strong>rettamente, sia il progressivomoltiplicarsi degli stili strumentali, sia glistessi creatori <strong>di</strong> musica.Ricordavo Bessie Smith. Tutto per questacantante comincia presso gli stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> registrazionedella Columbia a New York.Correva il 27 febbraio 1923, lei avevaappena venti anni, in quella occasione,allorquando finisce <strong>di</strong> interpretare il branodal titolo down hearted blues i responsabilidella Columbia comprendono subitoche quello appena registrato è un capolavorodel blues; purtroppo Bessie perdettela vita ad appena trentasette anni a seguito<strong>di</strong> un grave incidente automobilistico.Ma <strong>di</strong> ciò non bisogna sorprendersi poichèil Jazz è costellato da innumerevoli storiealtrettanto toccanti. Basti ricordare LeonBismarck Beiderbecke - Bix, “il ragazzocon la cornetta”; Thomas Wright Waller -Fats Waller, “il genio ridente”; BenjaminDavid Goodman - Benny Goodman “il redello Swing”: Edward Kennedy Ellington,“il Duca” e ancora tanti altri autenticigiganti come: Count Basie, Billie Holiday,Woody Hernan, Dizzy Gillespie, CharlieParker, John Coltrane, Ella Fitzgerakd,Gene Krupa, Charles Mingus, Jelly RollMorton, Lionel Hampton, Lester Young,Sonny Rollins, Fletcher Henderson, soloper citarne alcuni.Ti sarà <strong>di</strong> certo capitato <strong>di</strong> assistere allaproiezione <strong>di</strong> un film nell’ambito del qualeviene celebrato il funerale <strong>di</strong> una persona<strong>di</strong> colore con immancabile accompagnamento<strong>di</strong> una band. Bene, è proprio in talecontesto che si riesce a percepire l’umanità<strong>di</strong> questa musica e del mondo dei negrid’America, riuscendo a coglierne tutta l’emotività.I primi musicisti, una piccola cerchia <strong>di</strong>numi del Jazz primitivo, si riunivano nellecase <strong>di</strong> piacere, piuttosto che nei fangosivicoli <strong>di</strong> New Orleans e lì, con i loro strumenti,improvvisavano pezzi sempre<strong>di</strong>versi, costituiti da un accompagnamentobase sul quale facevano alternativamenteingresso, con i loro assolo, i vari strumenti.Tutto ciò fino a quando Duke Ellington,grande compositore della Storia del Jazz,ricevette tra l’altro una Nominationall’Oscar per la colonna sonora del filmParis Blues del 1961, non si adoperò permettere or<strong>di</strong>ne in questa magica musica;qualche inten<strong>di</strong>tore suggerisce che, perpotersi rendersi conto <strong>di</strong> che cosa sia realmenteil Jazz, è sufficiente ascoltare alcuneparticolari incisioni, come quelle delpianista Jelly Roll Morton e della sua RedHot Peppers; del trombettista King Olivere della sua Original Creole Jazz Bandoppure della Original Dixieland Jazz Banddel trombettista Nick LaRocca, nonchéqualche esecuzione del saxofonista clarinettistaSidney Bechet al quale, dopo lasua morte, sulla Costa Azzurra è statode<strong>di</strong>cato l’unico monumento <strong>di</strong> tutta laStoria del Jazz.Prima <strong>di</strong> concludere questa breve introduzioneuna precisazione, a questo puntopotresti chiedermi: che cosa è il Jazz? Larisposta è semplice: non lo so!Non commettere mai l’errore <strong>di</strong> chiederead un musicista che cosa sia il Jazz. Egli,come me, semplicemente non lo sa, anchese essendo un Jazzman, con il Jazz convivegiorno e notte, vuoi qualche esempio?Presto fatto!Louis Armstrong <strong>di</strong>ceva: “…è la mia idea <strong>di</strong>come si dovrebbe suonare una canzone…”;Jimmy Rushing, grande cantante blues,affermava:“ … è qualcosa che dondolanella testa e che poi esce dalla bocca dopoessere passata dal cuore … ”;Ella Fitzgerald, grande cantante Jazz,riesce ad essere ancora più vaga: “ …ecco, tu senti una sorta <strong>di</strong> …, insommanon so…, ecco… fai dello Swing … ”;Wing Manone, sosteneva che:“ … Jazz è lapercezione <strong>di</strong> un aumento del tempo benchèsi continui a suonare con lo stessotempo … ”;Gene Krupa, grande batterista, affermava:“ … Jazz è l’assoluta ed ispirata interpretazioneritmica … ”Glenn Miller memorabile interprete conBenny Goodman della Swing Era <strong>di</strong>ceva: “… è qualcosa che si deve sentire, … unasensazione che puoi comunicare ad altri…” . Tutto chiaro?Detto ciò ve<strong>di</strong>amo <strong>di</strong> comprendere cosa èsuccesso a casa nostra dove, a <strong>di</strong>fferenza<strong>di</strong> altre nazioni europee, il Jazz tarda adaffermarsi e si deve arrivare alla fine deglianni sessanta, inizio settanta del secoloscorso, per rilevare alcune significativepresenze nostrane; prima <strong>di</strong> allora dallenostre parti il Jazz era quasi un fatto marginalecon pochissimi “fruitori” , limitati,per lo più, a piccoli gruppi <strong>di</strong> appassionatiche, per loro formazione e cultura, restavanoinesorabilmente legati ai più classicifra gli stili Jazzistici.Ricordo l’anno 1952 allorquando, malgradouna generale situazione non propriamenteflorida, la Seconda Guerra Mon<strong>di</strong>aleera terminata da poco, ho avuto la possibilità<strong>di</strong> ascoltare molta musica Jazz e,anche se ben presto per i sopraggiuntiimpegni <strong>di</strong> lavoro, sono stato costretto adabbandonare, restano ancora oggi vivinella mia memoria molti piacevoli ricor<strong>di</strong>.In quel <strong>di</strong> Catania, una città dove eraancora massiccia la presenza U.S.A., hoavuto l’opportunità <strong>di</strong> frequentare, assiemead altri giovani “fruitori” , un corso allaguida e all’ascolto del Jazz tenuto pressola sede dello United State Institute Story.Delle cose apprese in quei lontani annimolte le ricordo ancora, il resto è frutto <strong>di</strong>mie successive attente e interessate ricerche.Come detto, da noi il Jazz tarda ad affermarsi,ma gli italiani ben sappiamo chenon sono secon<strong>di</strong> a nessuno, mi ritornaalla memoria un’intervista <strong>di</strong> parecchi annior sono concessa da Franco Zeffirelli ilquale, richiesto sulle capacità e sull’inventivadegli italiani, così rispondeva: “ … permotivi legati alla mia professione, ho lapossibilità <strong>di</strong> andare in giro per il mondo e,talvolta, succede che ho l’opportunità <strong>di</strong>osservare un particolare lavoro che mi colpisceper il buon gusto, la ricercatezza e laperfezione <strong>di</strong> esecuzione, lavori che evidenzianouna fattura del tutto particolare,ebbene, quasi sempre scopro che in queilavori che tanto mi avevano colpito c’è lamano <strong>di</strong> un italiano … ”.Ebbene si, anche per il Jazz, musica giuntada noi abbastanza tar<strong>di</strong>, tre gran<strong>di</strong>appassionati che rispondono al nome <strong>di</strong>Arrigo Polillo, Giuseppe Barazzetta eRoberto Ley<strong>di</strong>, con molto impegno e grandecompetenza, si sono de<strong>di</strong>cati all’ascoltoed allo stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> questa musica pervenendoalla pubblicazione della “Enciclope<strong>di</strong>adel Jazz” opera che costituisce il nostrovanto in quanto prima al mondo per la suamole e i suoi contenuti.Riccardo Consoli


<strong>Campo</strong> de’ fiori 25CIVITONICI ILLUSTRIIl capo d’arteOLINDO PERCOSSI<strong>di</strong> Enea CisbaniOLINDO PERCOSSI, ceramista e designer,titolare della Cattedra <strong>di</strong> DecorazioneCeramica presso il locale Istituto d’Arte,nasce a Civita Castellana il 3 Dicembre1905.Dal 1917 al 1919 è uno dei primi studentidei corsi biennali della “Regia Scuola d’ArteCeramica” che dagli angusti e malsanilocali del Palazzo Andosilla in Via Ferretti,si era trasferita nella sede storica <strong>di</strong> ViaGramsci dopo i lavori <strong>di</strong> ristrutturazionedella ex Chiesa <strong>di</strong> San Giorgio voluti e promossidall’avvocato Ulderico Midossi.Diplomato a pieni voti dalla scuola, dal1922 al 1949 è ceramista nonché eccelsodecoratore nelle più importanti manifattureceramiche civitoniche, tra cui la“F.A.C.I.” <strong>di</strong> Adolfo Brunelli in Via Ferretti ela prestigiosa, nonché rinomata “palestra”<strong>di</strong> ceramisti <strong>di</strong> rara maestria, Ceramica“Marcantoni” dominata dalla possentefigura <strong>di</strong> Casimiro Marcantoni, suo fondatoree industriale illuminato.Nel 1949 il talento artistico <strong>di</strong> OlindoPercossi, affinato in tanti anni <strong>di</strong> lavoro,viene notato dal preside Alfredo Crestoni ilquale lo chiama a <strong>di</strong>rigere il reparto <strong>di</strong>decorazione ceramica presso la scuolad’arte, che dopo i <strong>di</strong>sastri del secondo conflittomon<strong>di</strong>ale, stava faticosamente risorgendo.OLINDO PERCOSSI, ALFIO DE ANGELIS eFERNANDO PIERGENTILI, tutti ex Allievidella scuola, sono i valenti e prestigiosiceramisti locali che dal 1949 al 1972 <strong>di</strong>rigonoil laboratorio ceramico formando eistruendo una folta e innumerevole schiera<strong>di</strong> ceramisti locali nonché artisti <strong>di</strong> grandelivello come Franco Valeri, FrancoGiorgi, Luigi Paolelli e Giuseppe BertoliniBerg nonché allievi destinati poi a <strong>di</strong>ventareprofessori essi stessi della scuola comeDino Brizzi, Fernando Patrizi, CarloBrunelli, Fernando Sacchi e BeniaminoTofanacchio.Dal 1949 al 1972, ininterrottamente, ilprofessor Percossi <strong>di</strong>rige il settore delladecorazione ceramica creando opere <strong>di</strong>pregevole fattura conservate nella scuolache si contrad<strong>di</strong>stinguono sia per gli elevaticanoni formali ed estetici, nonché per iraffinati e policromi smalti frutto <strong>di</strong> unaappassionata ed intensa attività <strong>di</strong> ricerca.Nella ricca produzione scolastica <strong>di</strong> queglianni possiamo osservare due <strong>di</strong>stinti perio<strong>di</strong>:un primo livello, (1945-1964), dominatoda figure e composizioni elementari <strong>di</strong>derivazione umana ed animale con smaltisuperficiali monocromi e policromi aseconda del tipo <strong>di</strong> composizione; unsecondo periodo, (1964-1972), invece,dominato da elementi ceramici improntatiad una spiccata geometria <strong>di</strong> base consmalti estremamente ricercati e dai vivacicolori come il giallo, il verde e il rosso.Nel 1955, unitamente al professore LuigiPaolelli, realizza i pannelli per la facciatadella Chiesa <strong>di</strong> san Lorenzo in Via Bonannie per l’abside della Chiesa <strong>di</strong> SanBenedetto in Via Ferretti, quest’ultimo formatoda minuscole tessere in ceramica acolori oro e blu cobalto che contornano lefigure dei Santi.Prima allievo della scuola e successivamentedocente o “Capo d’Arte” secondo laterminologia tecnica ministeriale allora inuso.Una famiglia, quella dei Percossi, formatasinella scuola d’arte: il padre del professorPercossi, il Sig. Giuseppe, e la sorella,signora Iris, sono stati per lunghi anni icusto<strong>di</strong> integerrimi dell’Istituto d’Arte.Una vita per l’arte ceramica e la scuola,dominata dalla spiccata professionalità edal rigore umano e professionale, tenacementeperseguiti nonostante gravi luttifamiliari come la per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> due figlie intenera età.Il figlio del professor Percossi, il signorMassimo, tuttora tiene vivo e saldo il ricordodel papà, prematuramente scomparsonel 1972, mentre era ancora in servizio.Info Pubblicità0761.513117www.campodefiori.bizinfo@campodefiori.biz


26<strong>Campo</strong> de’ fioriCLETO MAGGETTI E LE SUE OPERE<strong>di</strong>Cristina CollettiniTemi semplici, formeche nascono modellandoi metalli, ma fortecarica espressiva ecapacità <strong>di</strong> trasmettereun’idea, queste sono leopere del MaestroCleto Maggeti, nato aColleferro l’8 ottobredel 1944.La sua creatività è losviluppo <strong>di</strong> una venaartistica, che caratterizza tutta la sua famiglia:il bisnonno Lorenzo realizzava in ferrooggetti <strong>di</strong> uso quoti<strong>di</strong>ano, il nonno Cleto,meccanico <strong>di</strong> precisione, lavorò, fino all’età<strong>di</strong> 84 anni, presso la “Tu<strong>di</strong>ni e Talenti”.Il padre Vincenzo si <strong>di</strong>lettava nel costruiremodelli <strong>di</strong> navi in legno.Da bambino, Cleto va spesso a far visita alnonno, osserva, domanda, ruba con gliocchi l’opera avita, torna a casa, “cattura”le immagini dei libri e le riproduce sulamierini.Diplomatosi a Colleferro in elettrotecnica,si trasferisce in Canada, dove frequenta icorsi <strong>di</strong> pneumatica e olio<strong>di</strong>namica, e nelcontempo, lavora part-time presso una<strong>di</strong>tta elettronica, che costruiva languageslabs.E’ in questo contesto che nascono le primeopere <strong>di</strong> Cleto Maggetti, che evolvono poinegli aerei in volo, realizzati quando, tornatoin Italia, viene assunto come strumentistaelettro-pneumatico presso una<strong>di</strong>tta farmaceutica.Ma è al congedo dal lavoro che Cleto puòfinalmente de<strong>di</strong>carsi alla sua arte e darvita ad una serie <strong>di</strong> mini statue stilizzate,in ferro lavorato, che espone ai mercatinidell’Hobby <strong>di</strong> Colleferro.Quella che nasce come espressione <strong>di</strong>manufatti artigianali <strong>di</strong>venta ben presto lavetrina <strong>di</strong> piccole opere d’arte, quandoCleto, spinto da amici e parenti, cominciaa farsi conoscere e partecipa ad una serie<strong>di</strong> eventi locali, vincendo premi che gliriconoscono una capacità <strong>di</strong> espressionefuori del comune, quando insomma l’artigianoCleto <strong>di</strong>venta il Maestro Maggetti.“Le iniziali composizioni del Maggettiappaiono come opere <strong>di</strong> espressione artigianalepura e semplice, ma a ben guardaregià si nota una trascendente volontà<strong>di</strong> espressione artistica a tutto campo”<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> lui lo scultore e critico d’arte EnzoPorcelli, e ancora “Nella semplicità dellefigure, seppure l’uso del mezzo <strong>di</strong> normaassai rigido, si legge un’azione immaginificatale che trascina e fa palpitare i personaggianche quando rappresentati in staticapostura, e spesso egli sottintende ilmovimento ivi raffigurato del prima e deldopo.” Il metallo è a tutti gli effetti unmateriale <strong>di</strong>fficile da lavorare, ancor più sea freddo, ed ogni pezzo delle opere <strong>di</strong>Cleto è filettato e avvitato, ma questa suacaratteristica ben si sposa con la linearitàdell’idea che Cleto vuole esprimere.L’idea nasce da sé nella mente dell’artista,a volte scaturisce da scene <strong>di</strong> vita quoti<strong>di</strong>ana,a volte è il risultato <strong>di</strong> una forteemozione, molto spesso si manifesta <strong>di</strong>notte in un turbinio <strong>di</strong> immagini sovrapposte.Ed il maestro corre ai suoi strumenti,alle sue orpelle, plasma ilmetallo per dar vita a quelle immagini,assembla pezzi <strong>di</strong> uso quoti<strong>di</strong>anoe li trasforma in figure stilizzatedella realtà.Ecco quin<strong>di</strong> che dei semplicibulloni <strong>di</strong>ventano i pesi <strong>di</strong> unginnasta, i bossoli <strong>di</strong> un fucilele teste dei cavalieri, un bottonelo scudo <strong>di</strong> un balestriere.Ma l’abilità artigiana <strong>di</strong>Cleto nel dare un nuovo significatoad oggetti <strong>di</strong> uso comune<strong>di</strong>venta genialità artisticaquando la capocchia <strong>di</strong> unchiodo <strong>di</strong>venta la testa reclinatadel Cristo morente ne “IlCrocefisso”, o quando su <strong>di</strong>un <strong>di</strong>sco metallico si sviluppanole scene più significativedella natività nel “Presepe”, oancora quando semplici barrettemetalliche, abilmenteassemblate, riescono adesprimere in una sola opera imomenti più significativi della vita delCristo, la nascita, la vita, la crocifissione ela resurrezione ne “L’Evento”.L’arte del Maestro è poi magistrale nellasua opera “La Battaglia <strong>di</strong> Piombinara”,dove un’infinità <strong>di</strong> soldati sguainano lespade, lanciano giavellotti, si <strong>di</strong>fendonocon i propri scu<strong>di</strong>, tendono gli archi con lefrecce, mantengono alte le ban<strong>di</strong>ere inequilibrio sui destrieri o cadono tramortitia terra.E’ la sua opera più impegnativa, dove lafreddezza del materiale contrasta fortementecon il calore della scena rappresentata,è l’opera vincitrice del I° premio alla“I° Mostra Concorso Creativa..mente”,contesa dai negozianti <strong>di</strong> Colleferro peressere esposta nelle loro vetrine, capace<strong>di</strong> catturare gli sguar<strong>di</strong> degli esperti d’artecosì come dei semplici passanti.


28<strong>Campo</strong> de’ fioriCome eravamoA Carnevale ogni scherzo vale<strong>di</strong>Alessandro SoliE’ tornato puntuale il17 Gennaio, giorno<strong>di</strong> S. Antonio Abate,il periodo gioioso delcarnevale. Quest’annosarà breve e<strong>di</strong>ntenso, partendo aridosso delle festenatalizie, terminerà,infatti, Martedì 5Febbraio. Noi qui aCivita Castellana loviviamo in un modotanto particolare quanto unico nel suogenere, all’insegna del <strong>di</strong>vertimento piùspensierato ed irriverente, subendo, avolte, critiche per gli eccessi che qualcunosi permette <strong>di</strong> fare, ma cercando, con imagnifici carri allegorici e le sontuosemascherate, <strong>di</strong> renderlo in<strong>di</strong>menticabile.Come non posso, però, ricordare i carnevalidella mia infanzia e giovinezza, quandoi mezzi a <strong>di</strong>sposizione erano pochi escarsi (non esistevano gli sponsor). Tutti siarrangiavano e cercavano <strong>di</strong> mettere inpratica le idee più bizzarre, come ad esempiofare una corazza da guerriero, adoperandobarattoli <strong>di</strong> latta e vecchie pentole <strong>di</strong>alluminio (col coperchio che faceva dascudo). Chi sfilava coi carri o tra i gruppimascherati, sfoggiava il costume del gruppo<strong>di</strong> appartenenza, gli altri, invece, simescolavano alla folla indossando l’ormaiscomparso “domino” (Larga tunica concappuccio dal colore uniforme).Predominava il nero, ma anche il rosso e ilgiallo facevano il loro effetto.La principale caratteristica era la mascherasul volto, quella maschera che ti permetteva<strong>di</strong> fare <strong>di</strong> tutto, senza essere riconosciuto.Potevi corteggiare con moine e gesti allu-Carnevale 1957 - gruppo mascherato “o giro de Pepparello” - foto del Sig. Damiano Alberto Carlucciosivi chi non avevi avuto il coraggio <strong>di</strong>affrontare <strong>di</strong>rettamente, potevi trascinarenella mischia, in frenetici balli e salti, chiavresti voluto incontrare in altri luoghi ecircostanze.Era quel sano e genuino <strong>di</strong>vertimento,figlio <strong>di</strong> un’altra epoca, che faceva del carnevaleun’occasione irripetibile.Una cosa è certa, nei miei ricor<strong>di</strong> non c’èné rimpianto, né invi<strong>di</strong>a, né compatimentoper le generazioni <strong>di</strong> civitonici che si apprestanoa vivere questo carnevale, perchéognuno è figlio del suo tempo, ognuno sipuò <strong>di</strong>vertire a suo piacimento.Non bisogna però <strong>di</strong>menticare le buoneabitu<strong>di</strong>ni e l’educazione, che a volte si perdono,abusando <strong>di</strong> bevande alcoliche oquant’altro.Non sto qui a fare il moralista, ma l’esperienzavissuta in tanti carnevali come semplicespettatore, e da civitonico (perchénon ho mai sfilato in gruppi o carri), miporta ad affermare quanto sia importante<strong>di</strong>vertirsi e <strong>di</strong>vertire, e se è vero, come daproverbio, che “a carnevale ogni scherzovale”, allora accettiamo la manciata <strong>di</strong> coriandoli,che ci colpiscono il viso e ci entranonei vestiti, con lo spirito giusto. Viviamoil carnevale come va vissuto e cerchiamotutti, <strong>di</strong>co tutti, <strong>di</strong> far sì che questa antichissimatra<strong>di</strong>zione non si perda tra ripicche,o<strong>di</strong> e gelosie.Buon <strong>di</strong>vertimento!


<strong>Campo</strong> de’ fiori 29Anthony Heinl, ex ballerino dei Momix si racconta dopolo stage allo IALS <strong>di</strong> Roma dal 21 al 23 Dicembre 2007<strong>di</strong> Nancy CiccarelliLa mia esperienza con i Momix è statamolto interessante: sono stato primo ballerinoper sei anni e assistente coreografo<strong>di</strong> Moses Pendleton in una compagnia <strong>di</strong>danza, conosciuta e apprezzata per lavarietà <strong>di</strong> illusioni ottiche tipiche deglispettacoli ai quali si assiste.Il corpo <strong>di</strong> ballo è molto numeroso, a volteeravamo tra i 35 e i 40 elementi che si esibivano.Prima <strong>di</strong> andare in scena occorronoalmeno 4 mesi <strong>di</strong> preparazione e durantegli allenamenti vengono ripresi vari stili<strong>di</strong> danza modern e contemporanea, chespaziano da quella <strong>di</strong> Martha Graham, aJose Limon, a Paul Taylor all’AlvinAiley. Con i Momix sono stato in tourneétoccando <strong>di</strong>verse parti del mondo, esperienzaquesta che mi ha permesso <strong>di</strong> conoscerenuovi posti e nuove persone. Mentreero in giro ad esibirmi nei vari teatri, stavofrequentando il Boston Conservatory ofMusic , Dance and Theatre e , laurearmitra prove <strong>di</strong> danza e viaggi, è stataveramente una bella sod<strong>di</strong>sfazione.Riguardo i <strong>di</strong>fferenti ritmi <strong>di</strong> vita delle città,ho notato alcune <strong>di</strong>fferenze tra New York eMilano o Roma. Ad esempio negli StatiUniti vige la cultura della puntualità, mentrein Italia occorre calcolare il tempo deltraffico, quello per parcheggiare la propriaauto, ecc…a New York gli orari delle proveerano molto serrati, io stesso ad<strong>di</strong>ritturanon avevo neanche il tempo <strong>di</strong> andare daldottore.Tra gli spettacoli più significativi, per me,posso citare Opus Cactus (presentatoper la prima mon<strong>di</strong>ale nel 2001 al JoyceTheatre <strong>di</strong> New York) e Sun FlowerMoon dove, attraverso la fusione <strong>di</strong> piùcorpi, i ballerini creano sculture nelle rocceo elementi della natura. Spesso capitavache gli stessi danzatori erano gli autoridelle coreografie, mentre a Moses si devela regia dell’intero spettacolo, dall’idea inizialealla creazione della giusta atmosfera,grazie anche alla scelta delle luci, dei coloridei costumi e della scenografia, tutti elementiessenziali per riuscire a coinvolgere,emotivamente, il pubblico, che si estraneadalla realtà e vive alla leggerezza <strong>di</strong> corpiche fluttuano nello spazio. La Compagniaavverte quando il pubblico trova uno spettacoloaffascinante ed è incre<strong>di</strong>bile pensarea tutto il lavoro che lo precede. Allestireuno show della durata <strong>di</strong> 90 minuti circa,infatti, comporta un’organizzazione nonin<strong>di</strong>fferente. Mi sono reso conto <strong>di</strong> quantoè <strong>di</strong>fficile, ad esempio, pensare contempo-ranea-mente allospazioscenico,alla sceltadelle musiche,dell’illuminazione,e <strong>di</strong>come <strong>di</strong>ve n t arealmenteimpegnativoriuscirea coor<strong>di</strong>naretuttolo stafftecnicoimpegnato nei preparativi dell’esibizione.Gli ultimi spettacoli a cui ho preso partesono Comix, andato in scena al TeatroParioli <strong>di</strong> Roma, e Why <strong>di</strong> DanielEzralow. Attualmente ho formato unacompagnia <strong>di</strong> danza che si chiama “AH” elavoro con 5/6 ballerini. Sono sempre allaricerca <strong>di</strong> buona musica, ne ascolto moltissimaogni giorno, perché credo che aiuti lacreatività, e per il 2008 mi prefiggo <strong>di</strong> portarein scena miei spettacoli oltre a de<strong>di</strong>carmiall’insegnamento.


30<strong>Campo</strong> de’ fioriRUBRICA MEDICA promossa dalla Farmacia della Dottoressa Grazia LiberatiCOMUNICATO Dal 1° Gennaio 2008, per poter detrarre dalla <strong>di</strong>chiarazione dei red<strong>di</strong>tile spese sostenute per l’acquisto dei me<strong>di</strong>cinali, è necessario presentare in farmacia la tesserasanitaria, al fine <strong>di</strong> poter emettere lo scontrino fiscale “parlante”, contenente il nome del farmacoacquistato ed il co<strong>di</strong>ce fiscale del destinatario.Coloro che non avessero ancora ricevuto la tessera sanitaria, o l’avessero smarrita, possonocontattare ilNUMERO VERDE 800.030070 attivato dall’Agenzia delle Entrate.Dott.ssa Grazia LiberatiHo 34 anni, sonosempre stata“grassottella” manegli ultimi anni,nonostante lecontinue <strong>di</strong>ete,sono andata progressivamenteDott. Fabio Cesareaumentando <strong>di</strong>Campanile - specialistain chirurgiapeso fino a raggiungerelo statogeneraleattuale <strong>di</strong> 97 chilogrammi;sonoalta 1,55. Attualmente sono a <strong>di</strong>etaperenne sotto controllo me<strong>di</strong>co manon riesco ad ottenere alcun risultato.A volte perdo qualche chilo marapidamente lo riacquisto. Che possibilitàci sono per risolvere il problema?Gentile Signora,come può immaginare il suo è un problemaassai <strong>di</strong>ffuso, che giorno dopo giorno<strong>di</strong>venta sempre più pressante. In tutto ilmondo stiamo assistendo ad un aumentodel numero <strong>di</strong> persone in sovrappeso oad<strong>di</strong>rittura obese, e questo è ormai <strong>di</strong>ventatoun vero problema per la salute dellanostra popolazione tanto che molti usanoormai il termine <strong>di</strong> “epidemia” <strong>di</strong> obesità.In Italia il 25% della popolazione adulta èin sovrappeso o ad<strong>di</strong>rittura obesa. Solonella nostra Regione i dati ISTAT (dati2004) ci <strong>di</strong>cono che è obeso più <strong>di</strong> unadulto ogni do<strong>di</strong>ci!Quando valutiamo il peso <strong>di</strong> un pazienteche si rivolge a noi, lo classifichiamo utilizzandoun semplice valore, l’in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong>massa corporea. Quando questo in<strong>di</strong>ce èsuperiore a 30 definiamo la persona“obesa”, quando superiore a 40, come nelsuo caso, <strong>di</strong>ciamo che è in uno stato <strong>di</strong>“obesità grave”.Il primo trattamento <strong>di</strong> uno stato <strong>di</strong>sovrappeso o <strong>di</strong> obesità è, come tutti sappiamo,una terapia <strong>di</strong>etetica. Tuttavia alcune<strong>di</strong>stinzioni devono essere fatte in modochiaro. Da <strong>di</strong>versi anni chi si occupa <strong>di</strong>questo problema sa che, quando si superanocerti livelli <strong>di</strong> peso, è assai improbabile<strong>di</strong>magrire con il solo aiuto della <strong>di</strong>eta,seppur sotto controllo me<strong>di</strong>co. Diversistu<strong>di</strong> clinici hanno infatti sottoposto ad uncontrollo rigoroso gruppi <strong>di</strong> persone affetteda obesità grave trattati con una <strong>di</strong>etacontrollata, <strong>di</strong>mostrando che, dopo 5 anni,il 95% delle persone stu<strong>di</strong>ate era tornatoal suo peso originario.Uno stu<strong>di</strong>o recente ha preso in considerazionepersone con un peso me<strong>di</strong>o ancheinferiore al suo, sottoposte a schemi <strong>di</strong>eteticitra i più noti ed accre<strong>di</strong>tati, sempresotto costante controllo me<strong>di</strong>co. Al termine<strong>di</strong> un anno la per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> peso osservataera me<strong>di</strong>amente inferiore ai 3 chilogrammi.Questo tipo <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> sono stati più volteconfermati; d’altra parte sappiamo chetutte le raccomandazioni delle societàscientifiche a partire dalla ConsensusConference emessa nel 1991 dal prestigiosoNational Institute of Health sottolineanoche l’intervento chirurgico è l’unicomodo per ottenere un consistente caloponderale in una persona affetta da graveobesità.“Bicycles” - © 1993 Clau<strong>di</strong>a Paveri Minettiwww.clau<strong>di</strong>apaveriminetti.comEcco perché per Lei, arrivata a un peso <strong>di</strong>97 chilogrammi, è ormai molto <strong>di</strong>fficileottenere dei risultati apprezzabili con la<strong>di</strong>eta e l’intervento chirurgico deve esserepreso in considerazione.Una cosa deve essere sottolineata. Queidepositi <strong>di</strong> grasso sono senza dubbio moltoantiestetici, ma il motivo che ci suggerisce<strong>di</strong> consigliare un intervento chirurgico aduna persona del suo peso è completamente<strong>di</strong>verso e con l’estetica non ha nulla ache vedere. Questa con<strong>di</strong>zione infatti è allabase dell’insorgenza <strong>di</strong> altre malattie comel’ipertensione, il <strong>di</strong>abete, l’arteriosclerosicon le sue complicanze (infarti car<strong>di</strong>aci,ictus), problemi respiratori, e via via, finoad<strong>di</strong>rittura ad alcuni tumori. La probabilità<strong>di</strong> sviluppare una <strong>di</strong> queste complicazionidell’obesità è tale che è possibile calcolareche, in base al suo peso ed alla sua età, laspettanza <strong>di</strong> vita è ridotta, nel suo caso, <strong>di</strong>circa 7 anni rispetto ad una persona con lestesse sue caratteristiche, ma normopeso.Ecco che si giustifica il ricorso ad un interventochirurgico, che è una misura apparentementedrastica, certamente gravata<strong>di</strong> complicanze, ma in grado <strong>di</strong> ridurre questamortalità per malattia <strong>di</strong> oltre il 90%.


<strong>Campo</strong> de’ fiori 31Dott.ssaPatrizia Scavalli -specialista in pneumologia,allergologia,me<strong>di</strong>cina dellavoro.Sono madre <strong>di</strong> unbimbo <strong>di</strong> do<strong>di</strong>cianni che recentementeè stato colpitoda attacchid’asma, specialmentela notte.Da cosa può esserestata causata equali sono le cure?L’asma può averetantissimi fattori scatenanti:AllergeniLa maggior parte degli allergeni sonosostanze comunemente presenti nell’ambiente,che vengono introdotte nell’organismoper vie <strong>di</strong>verse come l’inalazione ol’ingestione, come i pollini (minuscole e<strong>di</strong>nvisibili particelle che si liberano dai fiori<strong>di</strong> erbe e piante), gli acari della polvere(bestioline piccolissime che si nutronodella forfora ed altri derivati epidermiciumani e vivono ovunque ci sia polveredomestica che trattiene la forfora), muffee funghi, derivati epidermici animali (forfore,peli, saliva <strong>di</strong> gatto, cane e cavallo).Vanno inoltre ricordati gli allergeni alimentari,tra cui i più comuni sono il lattevaccino e i suoi derivati, l’uovo, il pesce ela frutta secca; non bisogna <strong>di</strong>menticareche svolgono un ruolo importante in questosenso anche i coloranti e i conservanti,presenti ad esempio nello scatolame.InfezioniLe infezioni che interessano le vie respiratorie(dal naso ai bronchi) sono in grado <strong>di</strong>dare episo<strong>di</strong> asmatici. Le infezioni viralisono frequenti nei mesi invernali, dalcomune raffreddore all’influenza. E’ consigliatoeseguire la vaccinazione antinfluenzaleperché è stato <strong>di</strong>mostrato che riducela frequenza <strong>di</strong> questi episo<strong>di</strong>.Me<strong>di</strong>cineIn alcuni casi l’aspirina e i suoi derivatipossono causare un’asma anche grave.Fattori lavorativiAlcune categorie <strong>di</strong> lavoratori come i fornai,i conta<strong>di</strong>ni, i falegnami, i verniciatoriche manipolano dei composti del tipo degliisocianati, sono a rischio per insorgenza <strong>di</strong>asma.L’esercizio fisicoDa tempo è conosciuto il suo ruolo scatenantenei confronti dell’asma, specialmentenei bambini, per raffreddamento edessiccamento dei bronchi durante lo sforzoL’inquinamento atmosferico rappresentaun grave problema per la salute e<strong>di</strong>n particolare i prodotti <strong>di</strong> combustione deimotori Diesel, che emettono concentrazioni<strong>di</strong> monossido <strong>di</strong>carbonio e <strong>di</strong> anidridecarbonicarelativamentebasse, ma chegenerano più <strong>di</strong>100 volte le particelleprodotte daun analogo motorea benzina (ifamigeratiPM10).Sono pertanto imaggiori responsabilidell’inquinamento,che causanomalattie polmonari,car<strong>di</strong>achee non solo, specienegli anziani.Però, se si guarda ai fattori che possonoproteggere o pre<strong>di</strong>sporre alla malattia, ilquadro non è poi così chiaro, malgrado glistu<strong>di</strong> si siano accumulati nel tempo.Eccesso <strong>di</strong> igieneNegli ultimi vent’anni l’attenzione si è concentratasu quello che sembrava unaumento dell’incidenza della malattia tra ibambini, soprattutto nei paesi industrializzati,che tra l’altro vantano con<strong>di</strong>zioni igienichesuperiori. Di qui l’ipotesi che la“troppa” igiene, quin<strong>di</strong> il minor numero <strong>di</strong>infezioni respiratorie nell’infanzia, potesseimpe<strong>di</strong>re la maturazione del sistemaimmunitario che, appunto, una volta cheentra in contatto con elementi ambientaliirritanti (polveri, pollini eccetera) dà originealle reazioni esagerate tipiche dellemalattie allergiche e alla sintomatologiaasmatica. Questo vale anche per il numeroeccessivo <strong>di</strong> docce, con l’uso <strong>di</strong> saponitroppo aggressivi, che <strong>di</strong>struggono e portanovia le sostanze che proteggono lapelle (il cosiddetto mantello idrolipi<strong>di</strong>co,prodotto dalla pelle sana come barrieraalle sostanze tossiche e alle infezionicutanee), con la conseguenza <strong>di</strong> unaumento <strong>di</strong> dermatiti, soprattutto fra i giovani.E sempre restando ai bambini, da temposono state osservate forme simili all’asma(sibili respiratori) che compaiono duranteforme influenzali o batteriche che poi nonsi traducono nell’asma classico con la crescita.Può anche darsi che in effetti l’asma siasoltanto un sintomo comune a molti<strong>di</strong>sturbi che però hanno cause <strong>di</strong>fferenti.Un po’ come la febbre, che in tempi lontaniera considerata una malattia in sé, maoggi si sa essere un effetto <strong>di</strong> molte malattie<strong>di</strong>fferenti.Il riscaldamento globaledel pianeta noto come “global warming”ha portato dei cambiamenti anche nelmondo vegetale con una anticipazionedella fioritura <strong>di</strong> alberi e piante.Ovviamente anche la nostra provincia nerisente. Come sappiamo i pollini che tra<strong>di</strong>zionalmentecausano la stragrande maggioranza<strong>di</strong> manifestazioni allergiche nelViterbese sono quello del nocciolo delcipresso, dell’olivo fra gli alberi e dellaparietaria, dell’ambrosia delle graminaceefra le piante. A questi se ne stanno aggiungendo<strong>di</strong> nuovi, legati all’utilizzo <strong>di</strong> nuovialberi ornamentali nei viali delle nostrecittà (tipico è l’esempio della betulla) dalpolline fortemente allergizzante.Ci aspettiamo quin<strong>di</strong> un aumento dei casi<strong>di</strong> rinite, congiuntivite ed asma, spesso fraloro associate.Per curare l’asma è bene sempre partirenelle forme iniziali da farmaci locali (colliri,spray nasali, aerosol pressurizzati, bronco<strong>di</strong>latatori)passando poi agli antistaminicie ai cortisonici sistemici nelle forme piùserie. Non <strong>di</strong>mentichiamo l’importanza el’efficacia dei vaccini antiallergici anchenella somministrazione sublinguale.I costi dei trattamenti, come abbiamo giàsottolineato, sono elevati, spesso a caricodel paziente: è però <strong>di</strong>mostrato che unpaziente affetto da rinocongiuntivite allergicanon curato ha più probabilità <strong>di</strong> <strong>di</strong>ventareasmatico <strong>di</strong> uno trattato correttamente.È necessario quin<strong>di</strong> cercare <strong>di</strong> rallentarequesto processo, non solo me<strong>di</strong>ante loricerca <strong>di</strong> nuovi farmaci, ma soprattuttoattraverso la prevenzione, evitando l’esposizionea tutte le sostanze che possonoscatenare la malattia.INDIRIZZATE LE VOSTRE DOMANDE AI MEDICI SPECIALISTI CHE COLLABORANOA QUESTA RUBRICA DIRETTAMENTE PRESSO LA NOSTRA REDAZIONE,Piazza della Liberazione n. 2 - 01033 Civita Castellana (VT) - Tel/Fax: 0761.513117O PER e-mail: info@campodefiori.biz


32<strong>Campo</strong> de’ fioriPer ricordare il Professor VinceCivita Castellana 1953 conferimento della citta<strong>di</strong>nanza onoraria al Prof. Vincenzo Ferretti.1) Prof. Vincenzo Ferretti- 2) Otello Patrizi- 3) Ottorino Zenoni- 4) Alfio Micheli- 5) Don Marciano Ercolini- 6) Vilma Cardelli in Minio- 7) RosaMerlini Frezza- 8) Conte Ferol<strong>di</strong> De Rosa- 9) Famiano Panichelli (Nanetto)- 10) Angelo Agnitelli- 11) Dr. Danilo Cerri- 12) Dr. Remo Santori- 13)Dr. Bondì- 14) Vittorio Fantera- 15) Enrico Bravini- 16) Giuseppe Evangelisti- 17) Prof. Mercuri- 18) Don Luigi Baldassi<strong>di</strong> ArnaldoRicciPremessa: Tutte leinformazioni cheappaiono in questoarticolo, sono derivateda racconti <strong>di</strong> personeanziane, la maggiorparte decedute,che hanno frequentatoa vario titolo l’ospedaleAndosilla ai tempi del Prof.Vincenzo Ferretti.Per molti giovani <strong>di</strong> Civita Castellana e <strong>di</strong>ntorni(al <strong>di</strong> sotto degli anta) il nomeVincenzo Ferretti identifica solamente lavia che parte dalle quattro strade e terminaall’altezza dell’ospedale Andosilla.Codesto articolo è de<strong>di</strong>cato principalmentea questi giovani, che per ovvi motivi,non conoscono chi era quest’uomo, consideratoinvece (da quelli che hanno superatogli anta e qualche cosa meglio) senzatema <strong>di</strong> essere smentiti, un grande benefattore,della popolazione che ha vissuto aCivita e nei paesi limitrofi, durante la primametà del ventesimo secolo.A ricordo del Prof. Ferretti, ovviamenteoltre al nome della via sovra citata, esisteanche una lapide all’interno del cortiledell’ospedale ove sono scolpite le seguentiparole:AL PROF. VINCENZO FERRETTI,VALOROSO DIRETTORE PER 40 ANNIDI QUESTO OSPEDALE, APOSTOLOMIRABILE DEL BENE, TUTTO DIEDEPER LA SALUTE DEI SOFFERENTI,SENZA NULLA CHIEDERE. L’AMMI-NISTRAZIONE OSPEDALIERA INTER-PRETE DEGLI UNANIMI SENTIMENTIDI RICONOSCENZA CODESTA MEMO-RIA POSE NEL TRIGESIMO DELLADIPARTITA CONFORTO E STIMOLOPER SEGUIRNE IL LUMINOSO ESEM-PIO. ADDI 27 DICEMBRE 1955.Ebbene, con molta probabilità, i vari utentio visitatori che si recano frettolosamenteall’ospedale Andosilla, forse non hannomai letto queste parole che sono le sole aricordare Il Professore all’interno dellastruttura ospedaliera.Con questo articolo voglio raccontare allettore alcuni episo<strong>di</strong> relativi alla sua solavita professionale e sottolineo vita professionale,dato che Lui non ha mai avutovita privata per tutto l’arco <strong>di</strong> tempo cheha prestato la sua lunga, instancabile epreziosissima opera me<strong>di</strong>ca all’Andosilla.Il Professor Ferretti era sempre in servizio,ventiquattro ore su ventiquattro; (H24acca ventiquattro come si <strong>di</strong>ce nel linguaggiomilitare) non si prendeva ferie ogiorni <strong>di</strong> riposo.Solo una volta si prese un giorno <strong>di</strong> riposo,per andare ai funerali del suo bravo e stimatocollaboratore, dott. Lupo Vincenzo(nonno materno del dott. Faggiani attualmenteme<strong>di</strong>co a Civita) che morì improvvisamentenel 1945 all’età <strong>di</strong> 53 anni; ilProfessore rimase profondamente colpitoda questo triste avvenimento.Quelli che l’hanno conosciuto (ne sonorimasti in vita pochi!) sanno bene che Luiviveva in una stanza, all’interno


<strong>Campo</strong> de’ fiori 33nzo Ferretti (1873 - 1955)dell’Ospedale, la sua abitazione era lì econsisteva <strong>di</strong> una semplice e spartanacamera, con un letto, un como<strong>di</strong>no ugualea quello degli ammalati ed una semplicissimascrivania.Quest’uomo de<strong>di</strong>cò tutta la sua vita allascienza me<strong>di</strong>co chirurgica; non avevamoglie nè figli, aveva pochissimi amici enon conosceva nessun <strong>di</strong>vertimento.Nell’arco <strong>di</strong> un anno, le volte che uscivadalla cinta ospedaliera, si potevano contarecon le sole <strong>di</strong>ta <strong>di</strong> una mano e sicuramentenon usciva per <strong>di</strong>vertimento.Molto probabilmente il Professor Ferrettiveniva da una famiglia agiata con culturalaico - liberale, sviluppatasi notevolmentedopo l’Unità d’Italia; era noto a tutti chedal punto <strong>di</strong> vista della religione, non eracredente.Il personale parame<strong>di</strong>co <strong>di</strong> allora, era compostonon solo da normali <strong>di</strong>pendenti maanche da religiose (monache). Le monacheerano in servizio quasi in tutti gli ospedaliitaliani, compreso l’Andosilla, dove, inrealtà, avevano gerarchicamente <strong>di</strong> fatto,una funzione superiore ai normali parame<strong>di</strong>ci.A Civita, la <strong>di</strong>rezione delle religiose eraaffidata ad una monaca <strong>di</strong> nome SuorGiovanna, stretta collaboratrice delProfessor Ferretti, il quale, quando dovevamettere in riga (come si suol <strong>di</strong>re) unparame<strong>di</strong>co, perché a suo giu<strong>di</strong>zio nonaveva fatto il proprio dovere professionalein modo corretto, non esitava a redarguireanche con brutte parole, sia le religioseche gli altri. Perfino Suor Giovanna si beccavale romanzine <strong>di</strong> Ferretti, in silenzio!Il Professore si de<strong>di</strong>cava completamenteL’ospedale negli anni ‘501939 - Il Principe Umberto in visita all’Ospedale Andosilla <strong>di</strong> Civita Castellanaalla cura degli ammalati; la sua missioneera una sola: curarli nel miglior modo possibile,secondo quanto la scienza me<strong>di</strong>ca ele strutture sanitarie <strong>di</strong> allora gli potevanooffrire. Nel suo lavoro era severissimo, conse stesso econ gli altri:non ammettevaerrori omanchevolezzenei confrontidei ricoverati.Non ossequiavanessunaautorità, nèreligiosa, nèpolitica: avevaperò un granderispetto perl’autorità sanitariain generalee quellada Lui stessorappresentata.Allora, le cureme<strong>di</strong>che ospedaliereeranoa pagamentoe per gli in<strong>di</strong>genti spesso si facevano caricoi comuni. La maggior parte degli italiani,comunque aveva <strong>di</strong>fficoltà a pagarsi lecure me<strong>di</strong>che; ebbene il Professor Ferretti,quando capiva che il paziente non potevapagare, trovava il modo <strong>di</strong> fornire gratuitamenteil proprio servizio!Un signore ottantenne <strong>di</strong> Civita, attualmentein vita, anni fa, mi raccontò un episo<strong>di</strong>origuardante il Professore, avvenutonegli anni imme<strong>di</strong>atamente precedenti laguerra mon<strong>di</strong>ale. Il suo papà (che avevado<strong>di</strong>ci figli) venne operato d’urgenza dalprof. Ferretti per problemi intestinali, erain serio pericolo <strong>di</strong> vita.L’intervento andò a buon fine e fu salvato.Dopo la convalescenza mandò un figlio(l’attuale ottantenne ancora vivente) dalProfessore, per regalargli due fagiani, insegno <strong>di</strong> riconoscenza; il Prof. Ferretti loringraziò e gli <strong>di</strong>sse : “…ringrazia tuopadre.......mi fate però più felice se vimangiaste questa prelibata cacciagioneinsieme a tutta la vostra famiglia……de<strong>di</strong>candola cena alla mia salute….” Con unsemplice gesto rispedì al mittente i duefagiani!Continua sul prossimo numero...


34<strong>Campo</strong> de’ fioriGiovanni Crescenzi<strong>di</strong>Ermelinda BenedettiCORCHIANO. L’orgoglio<strong>di</strong> aver avutoun avo che combattéin prima linea, durantela Prima GuerraMon<strong>di</strong>ale, ha spintoun giovane <strong>di</strong>Corchiano, GianlucaFederici, a voler farconoscere le gestavalorose del suobisnonno.Giovanni Crescenzi nacque a Corchiano, inprovincia <strong>di</strong> Viterbo, il 24 giugno del 1884.All’età <strong>di</strong> soli nove anni rimase orfano delpadre e dovette prendersi cura dellamadre, del fratello e della sorella, più piccoli<strong>di</strong> lui, lavorando duramente nei campi.Nel 1908 decise <strong>di</strong> partire per l’America, incerca <strong>di</strong> fortuna e lì rimase fino al 1914.L’anno successivo scoppiò il primo grandeconflitto mon<strong>di</strong>ale.Anche l’Italia entrò in guerra e così ancheGiovanni, nonostante non più giovanissimo,al contrario <strong>di</strong> molti suoi connazionali,mandati al fronte alla sola età <strong>di</strong> 16 anni (ifamosi “Ar<strong>di</strong>ti”), venne chiamato alle armi.Furono proprio quei giovani compagni chelo chiamarono scherzosamente, per quantoin quella situazione si potesse scherzare,“nonno”.Grazie alle sue conoscenze musicali, per lequali faceva già parte della banda musicaledel paese, venne mandato nel corpo deibersaglieri per suonare nella fanfara.Gli vennero concessi quattro giorni <strong>di</strong>licenza per procurarsi quella tromba che loaccompagnò per tutta la guerra, anzi, pertutta la vita.Riuscì a comprarne una <strong>di</strong> terza mano duegiorni dopo, a 5 lire, nel vicino paese <strong>di</strong>Gallese, durante i festeggiamenti delpatrono San Famiano e tornò subito alfronte.A lui venne or<strong>di</strong>nato <strong>di</strong> suonare la caricache incitava all’attacco, nella famosa battagliasul fiume Piave e fu l’unico superstite<strong>di</strong> tutto il suo plotone, rimanendonascosto in territorio nemico per due ore,fino a che, dopo una lunga battaglia, nonvenne raggiunto da altri commilitoni, cheoccuparono l’avamposto nemico.Giovanni, in realtà, riuscì a scamparla più<strong>di</strong> una volta. In un’altra occasione, infatti,rimase sepolto sotto la neve per 24 ore,dopo che, nel tentativo <strong>di</strong> salvare alcunisuoi commilitoni, da un’offensiva nemica,venne travolto da una slavina.Tratto in salvo, fu mandato al campo militareme<strong>di</strong>co, a causa delle gravi conseguenzeriportate. Per tale avvenimento eper altri, altrettanto eroici, gli furono conferitela medaglia <strong>di</strong> bronzo e la medagliad’argento al valor militare <strong>di</strong>rettamente dalRe d’Italia, per gli esempi <strong>di</strong> altruismo e <strong>di</strong>coraggio <strong>di</strong>mostrati.Terminata la guerra fece ritorno al suopaese, dove si sposò ed ebbe una figlia. Inquel periodo, vennero concesse pensioniper i reduci <strong>di</strong> guerra, ma, a causa dellaper<strong>di</strong>ta dei suoi documenti <strong>di</strong> riconoscimentonella slavina, non poté beneficiarne.Solo nel 1969, Liuzzi, dopo vari accertamenti,lo riconobbe reduce <strong>di</strong> guerra, conferendogli,meritatamente, il titolo <strong>di</strong>Cavaliere <strong>di</strong> Vittorio Veneto.Partecipò a molti raduni dei bersaglieri.In particolar modo, in quello del 1969,svoltosi a Civita Castellana, all’età <strong>di</strong> ottantacinqueanni, corse come un giovanottoal passo <strong>di</strong> fanfara, lasciando tutti meravigliati.Morì il 19 maggio 1981, alla veneranda età<strong>di</strong> 97 anni, mantenendo, fino all’ultimo,una tempra invi<strong>di</strong>abile.Devoto a Dio, al Re e alla sua amata patriaItalia, fu un esempio per la sua famiglia.Così lo ricorda Gianluca, che tante volterimase incantato ad ascoltare queste affascinantivicende, realmente vissute e che,con vanto, ha voluto raccontarci.Custo<strong>di</strong>sce, ancora, gelosamente lo strumentomusicale del suo caro bisnonno,che vorrebbe fosse ricordato degnamenteper le sue imprese memorabili.Il rispetto dei posti HNon potevamo non prestare attenzione alproblema sollevato dalla signora GiulianaValeri, circa la <strong>di</strong>fficoltà all’utilizzo del parcheggio<strong>di</strong>sabili, sito accanto all’ingressodel Forte del Sangallo <strong>di</strong> Civita Castellana.Il fatto, già rimbalzato sulla stampa locale,merita una profonda riflessione e evidenzialo scarso senso civico, ed ancor piùl’assenza <strong>di</strong> sensibilità verso questi argomenti.La signora Giuliana, a causa della suagrave <strong>di</strong>sabilità, è in regolare possesso delDisco H, che le “dovrebbe” dar <strong>di</strong>ritto alparcheggio <strong>di</strong> cui sopra tanto più che èprospiciente la sua abitazione, se questo,però, fosse possibile, visto che molti automobilisti“normali”, spesso, lo occupano.La polemica, poi, costruita sulla “paternità”del posto H, è senza alcun fondamento,in quanto la Valeri non ha mai <strong>di</strong>chiaratoquesto. Bisogna, se mai, segnalare,come per altri parcheggi H della nostracittà, l’anomalo posizionamento e lo scarsospazio, che ne rendono <strong>di</strong>fficoltosa lamanovra d’accesso e <strong>di</strong> uscita.E’ la solita storia!Giuliana, come tutte le persone con <strong>di</strong>fficoltà,chiede fatti e non parole, ma sa chela sua voce è debole e non riesce ad arrivarea chi dovrebbe.Aiutiamola a scuotere l’in<strong>di</strong>fferenza e combatterel’ignavia.


36<strong>Campo</strong> de’ fioriL’angolo ... cin cin <strong>di</strong> Letizia ChilelliQuante bottiglie conservare nella nostra cantinaViste le Feste appena trascorse, avremoquasi tutti nelle nostre case delle bottiglieche abbiamo ricevuto in dono che andrannoa sommarsi con quelle già “esistenti”nella nostra “cantina personale”.Come conviene, in generale, sud<strong>di</strong>videre lanostra scorta per non avere degli squilibried evitare degli sprechi?Ebbene, tenendo conto delle occasionime<strong>di</strong>e <strong>di</strong> consumo si può procedere in questomodo:- Vini Spumanti o Champagnes, 5 Bottiglie- Vini Bianchi, 35 Bottiglie - Vini RossiLeggeri, 40 Bottiglie - Vini RossiInvecchiati, 15 Bottiglie - Vini da Dessert, 5Bottiglie. Naturalmente, secondo le preferenze,si possono effettuare alcune variazioni,dovute anche alle circostanze e allescadenze del calendario. Per esempiodurante la stagione fresca o fredda si berrannopiù i vini rossi , anche invecchiati,mentre in estate la preferenza si accorda aivini bianchi; per le Feste, conviene aumentarela scorta degli spumanti, i quali peròdevono essere consumati in un tempoabbastanza circoscritto per evitare bruttesorprese.Dalla cantina-tipo <strong>di</strong> circa 100 unità <strong>di</strong> vinoho escluso i liquori, gli aperitivi e le altrebevande del genere.Questo tipo <strong>di</strong> provviste, infatti, <strong>di</strong>pendedai gusti personali, c’è chi in cantina vuolesolo il vino e chi desidera tenervi uno spaziode<strong>di</strong>cato ai liquori, che non danno fasti<strong>di</strong>o,anzi la arricchiscono.Per “rafforzare” la nostra partita <strong>di</strong> vini,potremmo regolarci in questo modo:- Liquori come Grappa, Cognac, Amaro,Whisky, 5 Bottiglie – Aperitivi, 5 Bottiglie -Sciroppi e Punches, 3 Bottiglie - Birre(<strong>di</strong>pende dall’uso che ne viene fatto, cioèse come bevande complementari o dapasto in più <strong>di</strong> qualche circostanza). Unabuona cantina, comunque, deve esseresempre “equilibrata e variata”, e mai monocorde.Capita spesso che certi appassionati chenutrono un amore esclusivo per un determinatovino riempiano la loro cantina solo<strong>di</strong> quei prodotti, peccando in questo caso <strong>di</strong>esclusivismo: la cantina esige una varietà<strong>di</strong> temi e una certa dose <strong>di</strong> fantasia, peravere il piacere <strong>di</strong> provare vini sconosciuti obevuti troppo raramente.Inoltre, si sente spesso <strong>di</strong>re : “ Non tengoin cantina vini bianchi, perché non mi piacciono!”oppure : “Detesto i vini rossi, quin<strong>di</strong>stasera, berremo solo vini bianchi!”, questaè una pura manifestazione <strong>di</strong> egoismo,soprattutto se abbiamo l’abitu<strong>di</strong>ne e il piacere<strong>di</strong> invitare gli amici, che vengono inquesto modo costretti a pasteggiare con unsolo vino per il quale magari non hannomolta simpatia o che ancora peggio non siabbina correttamente con le pietanze serviteper la cena.Concludendo questo excursus sulla cantina,mi piace in<strong>di</strong>care anche un altro vantaggioper chi possiede questo ambienteveramente curato nei dettagli: la possibilità<strong>di</strong> invitarvi gli amici per l’aperitivo o per unospuntino (à “Merenna” alla quale assistevospesso da piccola ogni volta, anzi quasitutti i pomeriggi, quando andavo a casa <strong>di</strong>Peppe in campagna.Mi piace ricordarlo qui, in questo mio angolo,perché è a lui che debbo la mia grandepassione per il vino… mi sembra così <strong>di</strong>risentire il profumo del mosto e della suarisata…).Se si offre uno Spumante come aperitivo, ènecessario passarlo almeno per un’oretta infrigorifero per abbassarne la temperatura,poiché la cantina conserva bene gliSpumanti, ma non li rende già pronti dabere al momento, se così fosse, sarebbeuna cantina troppo fredda che recherebbesicuramente dei danni ai vini rossi checome sappiamo non devo scendere a meno<strong>di</strong> 10°C.In cantina conviene, inoltre, tenere un candelierecon alcune candele: queste servirannoper controllare lo stato <strong>di</strong> limpidezzadel vino conservato in cantina.Altro consiglio è quello <strong>di</strong> tenere anche deicestelli portabottiglie che servono per trasportarele bottiglie dalla cantina alla tavolae per servire la bottiglia in cui è presenteun se<strong>di</strong>mento che si è formato con l’invecchiamentoe che si è depositato su <strong>di</strong> unlato verso il fondo della bottiglia.Il cestello deve contenere la bottiglia sollevatadalla parte del collo per permettercicosì la stappatura che ricordo,deve esserefatta con molta accuratezza, facendo rimanerela bottiglia in posizione orizzontale ilpiù possibile e senza scossoni.Gli esempi <strong>di</strong> cantina che vi ho riportatosembrerebbero esempi-limite, ma vi assicuroche vi possono dare un’idea del punto<strong>di</strong> perfezione che si può toccare allestendouna cantina personale.IL PERSONAGGIOMISTERIOSODi lato è riportata la foto <strong>di</strong>un famoso attore. Sapresti <strong>di</strong>re <strong>di</strong> chi si tratta?I primi cinque che,telefonando in redazione,daranno la risposta esattariceveranno un simpaticoomaggio offerto dalla profumeriaPaolo e ConcettaProtegge i tuoi valoriSilvia Malatesta - Via S. Felicissima, 2501033 Civita Castellana (VT)Tel.0761.599444 Fax 0761.599369silviamalatesta@libero.it


38<strong>Campo</strong> de’ fioriCIVITA CASTELLANA CARNEVALE 2008SFILATA 27 GENNAIO1- Gruppo Biffe “O’ scienziato pazzo”2- Gruppo Gazibo “Nelle fantasie delmondo Gitano il Gruppo Gazibo vi legge lamano”.3- Gruppo Egizia “Na’ stagione <strong>di</strong>ce all’andra...nun semo più quelle de na vorda”.4- Gruppo I Forchettoni “Olè”5- Gruppo Jamaicano “Mary Poppins conun pò <strong>di</strong> zucchero la pillola va su, la pillolava su”.6- Gruppo Catarì “Carramba cheCatarinata!”7- Gruppo Flaminia “Corre il tempo e fapaura”.8- Gruppo Elios “Cò sto sole e cò ste stellene vedremo delle belle”.9- Gruppo le lunatiche “Un <strong>di</strong>avolo percapello”.10- Gruppo i carusielli “Ai carusielli jepiace a pecora!”11- Gruppo i scroccafusi “O’ scroccafusoco o’ dragone pia a’ carrozza e va inGiappone”.12- Gruppo Sette mejo bocco’ “O’ cinesec’o’ risciò”13- Gruppo Speedy “Il re della giungla èarrivato, e le sue domatrici in piazza l’hannoportato”.14- Gruppo l’ortofunaro “Da troja a Treja”.SFILATA 3 FEBBRAIO1- Gruppo i carusielli “Ai carusielli je piacea pecora”2- Gruppo Sette mejo bocco’ “O’ cinesec’o’ risciò”3- Gruppo Speedy “Il re della giungla èarrivato, e le sue domatrici in piazza l’hannoportato”.4- Gruppo l’ortofunaro “Da Troja a Treja”.5- Gruppo Biffe “O’ scienziato pazzo”.6- Gruppo Gazibo “Nelle fantasie delmondo gitano il gruppo Gazibo vi legge lamano”.7- Gruppo i forchettoni “Olè”.8- Gruppo Egizia “ Na’ stagione <strong>di</strong>ce all’andra...nun semo più quelle de na vorda”.9- Gruppo Jamaicano “Mary Poppins conun po’ <strong>di</strong> zucchero la pillola va su, la pillolava su”.10- Gruppo Catarì “Carramba che catarinata!”11- Gruppo Flaminia “ Corre il tempo e fapaura”.12- Gruppo Elios “Co’ stò sole e co’ stestelle ne vedremo delle belle”.13- Gruppo le lunatiche “Un <strong>di</strong>avolo percapello”.14- Gruppo i scroccafusi “O’ scroccafusoco o’ dragone pia a’ carrozza e va inGiappone”.SFILATA 5 FEBBRAIO1- Gruppo Catarì “Carramba che catarinata!”2- Gruppo Elios “Co’ stò sole e co’ ste stellene vedremo delle belle”.3- Gruppo le lunatiche “Un <strong>di</strong>avolo percapello”.4- Gruppo i scroccafusi “ O’ scroccafuso coo’ dragone pia a’ carrozza e va inGiappone”.5- Gruppo i carusielli “ Ai carusielli je piacea pecora!”6- Gruppo Sette mejo bocco’ “O’ cinesec’o’ risciò”.7- Gruppo l’ortofunaro “Da Troja a Treja”.8- Gruppo Speedy “Il re della giungla èarrivato, e le sue domatrici in piazza l’hannoportato”.9- Gruppo Biffe “O’ scienziato pazzo”.10- Gruppo Gazibo “Nelle fantasie delmondo gitano il gruppo Gazibo vi legge lamano”.11- Gruppo i forchettoni “Olè”.12- Gruppo Egizia “Na’ stagione <strong>di</strong>ceall’andra... nun semo più quelle de navorda”.13- Gruppo Jamaicano “Mary Poppins conun po’ <strong>di</strong> zucchero la pillola va su, la pillolava su”.14- Gruppo Flaminia “Corre il tempo e fapaura”.Infopubblicità0761.513117


<strong>Campo</strong> de’ fiori 39ENERGETICA...MENTE<strong>di</strong> ErminioQuadraroliIl 54% degli italiani faticaad arrivare a finemese”… “Petrolio allestelle. Atteso rincarodelle bollette”.Questi sono solo alcunidei titoli <strong>di</strong> giornale chehanno tessuto la tramadell’anno appena trascorso.Tutto ciò, purtroppo,sembra essere solo l’inizio <strong>di</strong> una<strong>di</strong>ffusa malattia sociale destinata a <strong>di</strong>venirepatologica se l’Italia non deciderà <strong>di</strong>dare una nuova impronta alla propria“politica” energetica.Una Nazione ancora troppo <strong>di</strong>pendente dalpetrolio rischia <strong>di</strong> inquinare in modo massiccioi propri cieli con le ben note conseguenzesulla salute dei suoi abitanti che sitrovano, tra l’altro, destinatari <strong>di</strong> una enormebeffa che rende le loro tasche semprepiù vuote. La nostra Penisola, infatti, puravendo aderito al Protocollo <strong>di</strong> Kyoto, continuaad incrementare le proprie emissioniin atmosfera usando l’oro nero per la produzione<strong>di</strong> circa il 50% dell’energia.Questo dato da’ un’idea del larghissimoritardo accumulato dall’Italia nella partitamon<strong>di</strong>ale delle energie rinnovabili e nellosviluppo <strong>di</strong> un sistema energetico ecosostenibile.A tal proposito esiste un’energia che svincolai citta<strong>di</strong>ni dai continui rincari del greggio…l’energiasolare: pulita, inesauribile e,soprattutto, gratuita.A fronte <strong>di</strong> una piccola spesa iniziale, infatti,l’energia pulita derivante dalla nostrastella più luminosa riesce non solo a purificarela nostra aria, ma anche a rimpinguarele finanze degli italiani in larga maggioranzacostretti a vivere <strong>di</strong> rinunce perpoter arrivare alla famosa “quarta settimana”.Seppur i me<strong>di</strong>a pubblicizzino in manieramarginale l’utilizzo <strong>di</strong> energie rinnovabili,in Italia, sembra che qualche cosa si stiamuovendo attraverso lo sviluppo <strong>di</strong> idoneimeccanismi <strong>di</strong> incentivazione per sosteneretale tecnologia. Negli ultimi anni, infatti,lo Stato, attraverso la “Legge finanziaria”,ha previsto detrazioni del 55% ( checontinueranno fino al 2010 ) per l’istallazione<strong>di</strong> pannelli solari termici, concessione<strong>di</strong> mutui a tasso agevolato nonché guadagnieconomici e monetari a chi , privatamente,produce energia elettrica con l’utilizzo<strong>di</strong> pannelli solari fotovoltaici.Queste scelte dell’Italia, seppur lente,sembrano essere molto coraggiose efanno comprendere appieno come il problemaenergetico sia al centro dello svilupponazionale.È positivo constatare come stia maturandoa livello istituzionale e locale una nuovamentalità che può rivoluzionare il futuro…energeticamente.


40<strong>Campo</strong> de’ fioriUna “Fabrica” <strong>di</strong> ricor<strong>di</strong>Personaggi, storie e immagini <strong>di</strong> Fabrica <strong>di</strong> RomaLa chiesa <strong>di</strong> San Rocco<strong>di</strong>Sandro AnselmiUna volta lì, proprio incima alla salita cheporta a San Rocco,c’era l’omonima chiesache, posta a baluardodel rione, lo <strong>di</strong>videvada quello del borgo.Era una semplicecostruzione, ad un’unicanavata, con un piccolocampanile ed unagra<strong>di</strong>nata che saliva alla porta d’ingresso,per vincere il <strong>di</strong>slivello del terreno.All’interno della chiesa, oltre i <strong>di</strong>pinti raffigurantiil Santo, c’era anche la statua <strong>di</strong>Santa Cecilia. Quest’ultima colpiva moltonoi ragazzi, per la sua bellezza ed ancorpiù per l’arpa che aveva appoggiata ai suoipie<strong>di</strong> e che noi osavamo suonare, passandole mani sulle vecchie corde <strong>di</strong> metalloarrugginito.La chiesa era sempre chiusa, ad eccezionedel 22 Novembre, quando la banda musicaleveniva a prendere la Santa Patronaper portarla in processione.Quel giorno era speciale per noi“Sanrocchesi”: potevamo finalmenteentrare nella chiesa ed ad<strong>di</strong>rittura far suonarela piccola campana, tirando, con lena,la vecchia corda consunta dagli anni.La chiesa, durante la Seconda GuerraMon<strong>di</strong>ale, aveva avuto anche un’altradestinazione, ospitando, infatti, i soldatiitaliani addetti alla sussistenza, che avevano,poco <strong>di</strong>stante, il deposito dei vettovagliamenti,nella cantina dei fratelli Testa,detti i Pasqualotti.Mia madre ricorda che zio Mario, suo fratello,che all’epoca aveva intorno agli ottoanni, aveva simpatizzato con i militari,<strong>di</strong>venendo la loro mascotte.Vi trascorreva molto tempo insieme e sifermava spesso a mangiare con loro, tant’èche, in segno <strong>di</strong> ringraziamento, lavavavolentieri le loro marmette al fontanile.Ma se la chiesa occupa un posto impor-tante nei ricor<strong>di</strong> della mia infanzia e giovinezza,ancor più ce l’hanno la gra<strong>di</strong>nataed il fontanile, che era nel lato opposto, edelimitava il grande piazzale antistante.Quanti pomeriggi passati a giocare sullescale e, questo, in ogni stagione, visto cheerano poste a mezzogiorno e la mole dellachiesa le copriva dalla tramontana.Quante storie, quanti racconti fantastici,hanno potuto ascoltare quei mattoni,quando nelle sere d’estate ci si attardavaun po’ <strong>di</strong> più, alternando i giochi alle bevuteal fontanile, nella speranza <strong>di</strong> incontrarviqualche ragazza che era venuta, magari,fin quassù, per prendere un po’ d’ariafresca e <strong>di</strong>ssetarsi con l’acqua leggeradella Selva, come era <strong>di</strong> fama.Quante volte ci arrampicavamo sulle gratedelle finestre, poste ai lati della scala, persbirciare l’interno della chiesa.Ho impressa chiara, nei ricor<strong>di</strong>, la pietramiliare, appoggiata alla base del muro chedava sulla strada, e il grande tiglio, che,con la sua chioma, sfiorava la grondaia deltetto.Ai suoi pie<strong>di</strong> c’era un macigno <strong>di</strong> pietralavica dove ci sedevamo in torno.Da quei gra<strong>di</strong>ni, che erano un osservatorionaturale, con una vista che spaziava fino aCivita e Corchiano, vedevamo venire super la salita le persone, i carri, le macchinee, non <strong>di</strong> rado, le masnade <strong>di</strong> ragazzidegli altri rioni che, in assetto <strong>di</strong> guerra,venivano ad espugnare il nostro.Allora accorrevamo tutti in quella zona <strong>di</strong>confine, per <strong>di</strong>fendere il nostro territorioe… via alle sassaiole, alle fiondate, allefrecciate … eravamo tanto buoni, maanche tanto selvaggi!Spesso bisognava ricorrere alle cure <strong>di</strong>Suor Rosa per gli esiti delle battaglie,quando, oltre qualche ginocchio sbucciato,ne usciva qualche testa rotta, come capitòanche a me durante una battaglia con i“borghigiani”.Mi ricordo che era carnevale e quelli <strong>di</strong> noicon qualche anno <strong>di</strong> più, mi accompagnarono,con la testa rotta, a casa <strong>di</strong> mianonna, dove tutte le donne stavano preparandoi frittelloni, e mia madre esclamò:“ora t’hanno mascherato per bene”.Quanta vivacità c’era, una volta, nel nostrorione e quanti nomi si rincorrevano durantei giochi chiassosi: “Paolo, Gianni,Clau<strong>di</strong>o, Maurizio, Valter, Carlo, Gabriella,Simonetta, Sandro, Pasqualino, Amedeo,Antonio, Giulia, Vittorio, Arturo, GianFranco, Silvano, Danilo, Roberto......”Ora che la chiesa non c’è più, ed al suoposto sorge una casa, anche noi, <strong>di</strong> quelliancora in vita, che da lì siamo partiti per<strong>di</strong>versi destini e ci siamo <strong>di</strong>spersi, ci ritroviamosolo nei ricor<strong>di</strong>.


42<strong>Campo</strong> de’ fiori“Il Fumetto”LETTERATURA PER IMMAGINI CHE EMOZIONANANA <strong>di</strong> Ai Yazawa - e<strong>di</strong>to da Planetmanga<strong>di</strong>Daniele VessellaQuesto manga colpisceper l’originalitàsin dalle prime battute:due ragazze,accomunate dallostesso nome, Nana,si incontrano propriomentre decidono <strong>di</strong>cambiare vita.Due ragazze <strong>di</strong>carattere opposto,ma complementari e questo puzzle cheincarna le loro esistenze darà luogo a unastoria dove il loro spirito vitale si scontri, siallontani per poi riallacciarsi.Due ragazze, Nana Osaki e NanaKomatsu, intrecceranno la loro vita inun’amicizia vera e profonda… un’amiciziache le farà crescere e maturare. Infatti,scopriamo la Osaki all’apparenza cupa eaggressiva, ma leggendo la sua intimitàtroveremo una ragazza estremamente fragilee con la paura <strong>di</strong> restare sola. La suavoglia <strong>di</strong> sfondare come cantante rock e <strong>di</strong><strong>di</strong>mostrare il suo valore cozza col suo desiderio<strong>di</strong> formare una famiglia vera e l’esserestata abbandonata dalla madre quand’erabambina.Nana Komatsu, invece, apparentemente è<strong>di</strong> facili sentimenti e superficiali, ma scavandonella sua personalità troveremo uncocktail <strong>di</strong> emozioni che attraverso millesfaccettature la portano dal ricercare l’amoreperfetto alla voglia <strong>di</strong> essere in<strong>di</strong>pendente,dalla paura <strong>di</strong> arrivare su unobiettivo alla voglia <strong>di</strong> raggiungerlo.Questo miscuglio <strong>di</strong> sentimenti ci rivelacome la Komatsu sia incapace <strong>di</strong> badare asé stessa e quanto sia indecisa sul suofuturo, ma la forte personalità dell’amicacolora <strong>di</strong> una sfumatura che sovrasta tuttele altre: la Komatsu acquista una maggiorecapacità <strong>di</strong> amare davvero. Mentre laOsaki, attingendo alla spensieratezza e allavoglia <strong>di</strong> vivere della coinquilina, portanella sua vita un po’ <strong>di</strong> serenità.Questo doppio filo è narrato con maestriadalla Yazawa che, attraverso i pensieridelle due protagoniste, ci fa scoprire le lorointimità caratteriali e dà luogo a un mixprofondo composto da avventura e psicologia.Un’opera matura che tratta temi come ladroga, lo spettacolo, l’amore, il sesso, iltra<strong>di</strong>mento, i <strong>di</strong>sagi famigliari; argomentiscottanti che l’autrice riesce a mettere sucarta in maniera leggera, senza <strong>di</strong>ventaremai pesante o superficiale. Intorno alledue protagoniste, la Yazawa mette inscena un vasto cast <strong>di</strong> personaggi, tutticaratterizzati in modo ineccepibile: tuttihanno il loro vissuto che si intreccerà conla vita delle due Nana per andare a formareun mosaico che darà vita all’anima dell’opera.E, visti i numerosi personaggi, è impossibilenon immedesimarsi in qualcuno <strong>di</strong> loro,perché sono personaggi dal carattereespressivo e controverso che li fannoapparire veri, tanto che sembrano presidalla strada e traslati sulle pagine <strong>di</strong> unfumetto. Un’opera che comunica gioia etristezza, capace <strong>di</strong> farti riflettere e <strong>di</strong> fartipassare del tempo in spensieratezza.Un’opera completa, anche nel reparto grafico:le ambientazioni sono reali e tangibili,quasi a voler puntare maggiormente allaconsistenza mai astratta della serie.Ultimamente, però, l’autrice ha fatto unascelta coraggiosa: ha <strong>di</strong>viso le due Nana equella “magia” che caratterizzava inizialmenteil manga, purtroppo, si è <strong>di</strong>spersa…


<strong>Campo</strong> de’ fiori 45STRADE <strong>di</strong>saSTRATECivita Castellana - Via CorchianoPercorrendo le nostre strade, non si puòche costatare lo stato pietoso in cui essesono ridotte.Più che camminare su una strada, sembra<strong>di</strong> essere sulle montagne russe. Ci sonotratti veramente impercorribili, pieni <strong>di</strong>crepe, dovute all’acqua piovana, che nonriesce a defluire, a causa della mancanzadei vecchi e necessari canali <strong>di</strong> scolo laterali.Per non parlare poi delle buche che, manmano, <strong>di</strong>ventano dei veri e propri crateri eche, nelle migliori delle ipotesi, vengono amala pena “rattoppate”, con gli scarsi risultatiche tutti conosciamo.Ma la situazione peggiora enormementecon la pioggia.Fiumi d’acqua laterali costringono a camminareal centro della carreggiata occupando,spesso, la corsia opposta colrischio <strong>di</strong> scontrarsi con le auto che vengonoin senso contrario.Ad avere la peggio, comunque, sono lenostre povere auto, con danni imme<strong>di</strong>ati oa lungo termine, e, poi, <strong>di</strong> conseguenza, lenostre tasche, con i sol<strong>di</strong> che dobbiamospendere per ripararli.Ancora più a rischio sono i motocicli, per iquali le buche sono una delle principalicause <strong>di</strong> incidenti.La situazione è penosa sia nelle strade deicentri urbani, quanto in quelle fuori.Abbiamo voluto raccogliere, così, dati concreti,utili a tutti, rivolgendo qualchedomanda all’amico Domenico Mariani,esperto gommista, titolare dell’omonima,rinomata Ditta.D. Quali sono i principali danni causatialle auto dal manto stradale <strong>di</strong>ssestatoe con buche?R. La deformazione o la rottura dei cerchie dei pneumatici. A lungo andare dannialle sospensioni, ai cuscinetti e ai braccettidello sterzo.D. Quanti danni <strong>di</strong> questo genereriparate in me<strong>di</strong>a ogni mese?R. Il numero preciso non saprei <strong>di</strong>rlo, maultimamente sono aumentati <strong>di</strong> molto acausa del pessimo stato dell’asfalto.D. Quali sono, in me<strong>di</strong>a, i costi chebisogna sostenere per riparare idanni?R. Il costo della riparazione varia secondoil tipo <strong>di</strong> macchina che è rimasta danneggiata,ma sono comunque sostenuti inquanto i pneumatici <strong>di</strong> oggi una volta danneggiatidebbono essere necessariamentesostituiti.Questo vale anche per i cerchi che sonooramai tutti in lega e raramente si possonoriequilibrare e rigenerare.S.P. Corchiano - Civita CastellanaAltra nota dolente delle strade è la segnaletica,quando è presente! Dove sono finite,infatti, le in<strong>di</strong>spensabili paline lateralicatarifrangenti che delimitavano lateralmenteil percorso stradale, in particolarmodo <strong>di</strong> notte e sulle strade prive <strong>di</strong> illuminazione,onde evitare <strong>di</strong> finire fuori strada?Ne sono rimaste pochissime, una quaS.P. Corchiano - Fabrica <strong>di</strong> RomaCorchiano - Via Civita Castellanaed una là, molte <strong>di</strong> esse sono rotte, storteo cadute in terra, senza che possano piùsvolgere la loro preziosa funzione.Scarsa e insufficiente è anche la segnaleticaorizzontale, quasi del tutto scomparsa opresente solo a tratti, praticamente daimmaginare!Viene spontaneo chiedersi: come è possibiletutto questo se siamo gli unici a pagare<strong>di</strong> tutto e <strong>di</strong> più?Quello che più ci rammarica è verificareche le tasche dei nostri amministratorisono bucate, proprio come le nostre strade!Non vengono forse più stanziati i fon<strong>di</strong>necessari? Ma è giusto che ci siano e cheS.P. Corchiano - Fabrica <strong>di</strong> RomaS.P. Falerinadebbano essere spesi per la nostra sicurezzae, qualche volta, per la nostra stessaincolumità!Ci siamo limitati a pubblicare solo alcunefoto, delle numerosissime buche che siincontrano sulle nostre strade, ma che rendonoperfettamente l’idea del loro stato <strong>di</strong>pericolosità.Ermelinda Benedetti


46<strong>Campo</strong> de’ fioriAlbumCivita Castellana anno scolastico 1966-67 III me<strong>di</strong>a sez. E - foto del Sig. Sandro OttavianelliIn altro da sinistra: Aldo Costantini, Alfredo Marini, Mauro Gatti, Franco Saviotti, Roldano Zucchelli, Luigi Martifagna, Fabrizio Sansonetti,Giancarlo Nisi, Ettore Profili. Al centro da sinistra: Rosa De Santis, Patrizia Palmieri, Loredana Flori, Mariella Mascioli, Sandro Ottavianelli,Enrico Darida, Tonino Parroccini, Danilo Belfi, Gianfranco Pa<strong>di</strong>glioni. In basso da sinistra: Stefania Sprega, Andreina Sciarrini, DomenicaPeroni, Luisa Finesi, Rita Fontana, Gabriella Romagnoli, Rita Finesi, Laura Zucchelli.Civita Castellana - classe 1936 - foto della Sig.ra Silvana Corra<strong>di</strong>Se vi riconoscete in queste foto, venite in redazione e riceverete un simpatico omaggio. Se desiderate vedere


<strong>Campo</strong> de’ fiori 47dei ricor<strong>di</strong>Fabrica <strong>di</strong> Roma - scuola me<strong>di</strong>a del 1965 - foto del Prof. Vinicio TestaIn pie<strong>di</strong> da sx: Raimondo Maurizi, Luciano Anselmi, Mauro Ferrelli, Prof. Vinicio Testa, Franco Sciarrini, Massimo Ferrelli,Clau<strong>di</strong>o Ricci, Clau<strong>di</strong>o Pozzo. In basso da sx: Pasquale Angeletti, Fausto Capitoni, Piero Balzerano, Sandro Be<strong>di</strong>ni,Umberto Malatesta, Roberto Baldassi.Fabrica <strong>di</strong> Roma - anni ‘60 - partita scapoli contro ammogliati - foto del Prof. Vinicio TestaIn alto da sx: Salvatore Bocchetti, Mariano Ghirighini, Renato Francola, Sergio Mastrantoni, Pietro Proietti, Francesco Pacelli,Giuseppe Ceccarelli, Vinicio Testa, Vittorio Patera, Giuseppe Braccini, Fulvio Cencelli, Eraldo Stefanucci, ... , MarcelloMastrantoni, Luciano Stefanucci, Giuseppe Ghirighini, Sandro Capoton<strong>di</strong>. In basso da sx: Valerio Alessi, Ottavio Marinelli,Sandro Cecchini, ..., ..., Angelo Gran<strong>di</strong>, ..., Fausto Sacchi, Sandro Alessandrini.pubblicate le vostre foto, portatele presso la redazione <strong>di</strong> <strong>Campo</strong> de’ fiori, esse vi verranno subito restituite.


48Le storie<strong>di</strong>Max<strong>Campo</strong> de’ fioriMia Martini(Mimì Bertè)<strong>di</strong> Sandro AnselmiLasciata la Juke Box <strong>di</strong> Carlo Alberto Rossi,suo primo <strong>di</strong>scografico, Mimì è alla ricerca<strong>di</strong> una nuova etichetta. E’ la Durium, con ilmanager Mario Minasi, ad interessarsi inizialmentea lei, facendole incidere, il 1°luglio 1966, il 45 giri Non sarà tar<strong>di</strong>, versioneitaliana, curata da Alberto Testa, dell’originaleCall Me <strong>di</strong> Tony Hatch. Sul retroè stato inciso un brano che si avvicinavamolto al suo frizzante stile iniziale, QuattroSettimane, composto dall’ex cantante e<strong>di</strong>scjoker ra<strong>di</strong>ofonico GiancarloGuardabassi, che <strong>di</strong>venterà, poi, conduttore<strong>di</strong> programmi ra<strong>di</strong>o <strong>di</strong> successo. Gliarrangiamenti sono <strong>di</strong> Puccio Rolens, ma il45 giri non viene minimamente pubblicizzatoe, per <strong>di</strong> più, nello stesso periodo , laversione italiana del successo francese <strong>di</strong>Hervè Vilard, Fais la rire, che Mimì avevagià inciso, passa a Little Tony, rimanendouno dei suoi successi più significativi.L’esperienza con l’etichetta milanese,durata tre anni, non porta buoni risultati e,nell’estate del ’69, la cantante viene scritturatadalla Esse Records, per la qualeincide un nuovo 45 giri, con i brani:Coriandoli spenti e L’argomento dell’amore.Per l’occasione, inoltre, la casa <strong>di</strong>scograficale fa realizzare anche un serviziofotografico, che sarebbe dovuto servirealla copertina del <strong>di</strong>sco. Ma, proprio quandotutto è pronto, arriva la notizia che lacantate è stata arrestata in CostaSmeralda, a causa <strong>di</strong> “un innocuo spinelloche neanche avevo fumato”, come ammiselei stessa senza un minimo <strong>di</strong> vergogna.Rimane nel carcere <strong>di</strong> Tempio Pausania,vicino Cagliari, per un anno e Coriandolispenti, sulla cui copertina mancava soltantol’etichetta in fase <strong>di</strong> realizzazione, nonverrà mai rilanciato, <strong>di</strong>ventando, così, uno<strong>di</strong> quei casi <strong>di</strong> <strong>di</strong>schi impossibili, vendutosolo all’asta. Dopo il periodo <strong>di</strong> detenzione,torna a Roma e collabora all’incisione <strong>di</strong><strong>di</strong>schi <strong>di</strong> colleghi, come Herbert Pagani,per l’album Megalopolis; Toto Torquati; ilgruppo rock progressivo Cheto & Co., daichiari riferimenti psichedelici, sotto l’influsso<strong>di</strong> Jimi Hendrix. Insieme alla sorellaLoredana è nei cori dell’album Per unpugno <strong>di</strong> Samba, dell’artista brasilianoChico Buarque De Hollanda, inciso per lacasa <strong>di</strong>scografica RCA, sotto la guida <strong>di</strong>Ennio Morricone e del paroliere SergioBardotti. Ma Mimì, spinta anche dallanuova aria proveniente dall’Inghilterra,dove prendevano le mosse i primi passi <strong>di</strong>un rock ispirato principalmente alla musicasinfonica e, come già detto, alla psichedelica,sente il bisogno <strong>di</strong> scrollarsi <strong>di</strong> dossoil passato <strong>di</strong> ragazzina yè-yè, essendoormai tramontato il beat. La prima mossaper rompere col passato è cambiare ilnome, come le consiglia il suo nuovotalent-scout Alberico Crocetta: Mimì vienesostituito da Mia, oltre che per l’affinità delprimo con ilsecondo, probabilmente anchecome omaggio a Mia Farrow, e il cognome<strong>di</strong>venta Martini, per analogia con uno deiprodotti italiani più famosi all’estero.Anche il look, ovviamente, ha bisogno <strong>di</strong>essere stravolto e adattato alla sua nuovaidentità: tra lo zingaresco e l’hippie, simostra, spesso, avvolta in gran<strong>di</strong> sciallicolorati. Così Mimì Bertè è <strong>di</strong>ventata la piùnota Mia Martini.continua sul prossimo numero...


<strong>Campo</strong> de’ fiori 49Vita Citta<strong>di</strong>naCivitaCastellana20 GennaioSagra deifrittelloniCivita Castellana 17 Gennaio - trasporto de “ ‘o puccio “ inPiazza Matteottifoto M. Topini


50<strong>Campo</strong> de’ fiori8 Settembre 1943Circa due anni fa ho perso mio padre, sichiamava Mario Carofei ed era un uomoschivo e delicato, eccezionale per bontà erispetto degli altri.Con me, sua unica figlia, aveva stabilito unrapporto <strong>di</strong> straor<strong>di</strong>nario amore, tanto chela sofferenza per la sua mancanza è ancoraimmensa.Ho raccolto il suo ultimo respiro alle due <strong>di</strong>notte del 17 Novembre del 2005, con luise n’è andata parte <strong>di</strong> me.Aveva un rapporto <strong>di</strong> gran<strong>di</strong>ssimo amoreed amicizia anche con mia figlia Simona,sua unica nipote.Partecipava sempre interessatissimo aisuccessi <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o prima, e poi, dopo lalaurea, a quelli <strong>di</strong> lavoro. Guardava conorgoglio la grinta con cui, questa giovanedonna, andava incontro alla vita. Mia figliaha affrontato la morte del suo adoratononno con dolore composto e maturo. A<strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> poco tempo dalla morto <strong>di</strong> miopadre, ho avuto l’occasione <strong>di</strong> curiosaresul blog <strong>di</strong> Simona, vi ho trovato un ricordostruggente del nonno ed ho rivissuto illoro legame stupendo, la stima, l’ammirazioneed il rispetto da cui erano legati e misono commossa.Lo propongo a tutti quelli che lo hannoconosciuto e lo de<strong>di</strong>co a tutta la generazione<strong>di</strong> mio padre.Grazie papà, grazie Simona.Clau<strong>di</strong>a Carofei.Era la mattina dell’ 8 Settembre 1943,compiva ventuno anni e, a Firenze, facevamolto caldo.Lui si occupava <strong>di</strong> cavalli, prestava serviziopresso una caserma del capoluogo fiorentinocome artigliere. La faccia era ancorada ragazzino, ma i sogni l’aveva messi daparte tanto tempo prima, quando suopadre era morto, lasciandolo capofamigliaadolescente, con due fratelli più piccoli euna madre da mantenere.Vennero all’improvviso, lo <strong>di</strong>sarmarono, gli<strong>di</strong>ssero che gli italiani avevano tra<strong>di</strong>tol’Alleato, che il Re era scappato, gli chieserose accettasse <strong>di</strong> servire Salò e il Reich…l’alternativa era il campo <strong>di</strong> prigionia inGermania.Aveva 21 anni, compiuti da poche ore,troppo pochi per una decisione così grave.Voi che avreste scelto? A che avreste pensato?Disse: “No, vado prigioniero, col fascismono”. Con lui tanti giovani, la maggioranza.Li caricarono su un treno con solo la <strong>di</strong>visaestiva che avevano addosso. L’ultimacosa che vide fu la stazione Santa MariaNovella, poi chiusero il vagone merci e iltreno partì. Ebbero fame, sete, freddodurante il viaggio, sicuramente ebberopaura.A che pensò durante quell’interminabileviaggio è facile intuirlo…Riaprirono i vagoni ch’erano già inGermania. Lo internarono in un campo <strong>di</strong>prigionia, non <strong>di</strong> sterminio… Sottile <strong>di</strong>fferenza,tutt’altro che sostanziale, in realtàlà si moriva ugualmente, per freddo, perfame, per il capriccio <strong>di</strong> un sorvegliante.Era forza lavoro utile al Reich, lo impiegarononella manutenzione della rete ferroviaria,in una fabbrica chimica, come aiutoper i conta<strong>di</strong>ni nella raccolta delle patate…faceva tanto freddo, non avevano <strong>di</strong> checoprirsi, i pidocchi lo tormentavano.I sorveglianti spesso ridevano <strong>di</strong> loro e lioffendevano: “Italiani, tra<strong>di</strong>tori!”… comedar loro torto, in fin dei conti…Il cibo era poco e <strong>di</strong> pessima qualità:zuppa <strong>di</strong> bucce <strong>di</strong> patate nelle gran<strong>di</strong> occasionie quel che riuscivano a rubare,rischiando la vita. Un loro compagno erastato freddato con un colpo <strong>di</strong> pistola, peraver <strong>di</strong>ssotterrato, in un campo, dellepatate marce, che voleva tenere per sé,per mangiarle, perché quella brodaglia cheservivano ogni giorno faceva venire la <strong>di</strong>ssenteria…Eppure ci furono civili e militari tedeschiche rischiarono la vita per dar loro, <strong>di</strong>nascosto, del pane ed un bicchiere<strong>di</strong> latte, impietositi da questisoldati ragazzini ridotti l’ombradell’essere umano che furono, chemagari ricordavano loro un figliolontano, un fratello <strong>di</strong>sperso.Passarono i mesi, tanti mesi, poi iLiberatori iniziarono ad avvicinarsi,deprimendo il morale delletruppe tedesche, che allentaronola sorveglianza. Scappò con deicompagni, a pie<strong>di</strong>, verso casa,attraversando l’Europa in fiamme,l’Italia allo sbando… si combattevanelle campagne, si rischiava lavita per un nulla. Ci furono ancoratante persone che lo aiutarono,con<strong>di</strong>videndo con lui quel poco a<strong>di</strong>sposizione.Settimane <strong>di</strong> cammino per arrivare,un anno e mezzo dopo la suacattura, a bussare alla porta <strong>di</strong>casa propri.Gli aprì sua madre: “Chi cercate?”…non l’aveva riconosciuto.Riuscite ad immaginare unamadre che non riconosce suofiglio? “Mamma, sono io!”… riuscitead immaginare le lacrime, la gioia, ildolore, le parole?Ha voluto lui che imparassi il tedesco, perché,pur nella sua con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> conta<strong>di</strong>no<strong>di</strong> scarsa cultura, credeva nello scambioculturale fra i popoli. Non aveva smesso <strong>di</strong>credere nel valore del confronto e del <strong>di</strong>alogo.Raccontandomi le sue tribolazioni <strong>di</strong>allora, non smise mai <strong>di</strong> ricordarmi dellaconta<strong>di</strong>na tedesca che rischiò la vita propria,e della sua famiglia, per dargli un bicchiere<strong>di</strong> latte, o del sorvegliante cheallentò la sorveglianza per permettergli <strong>di</strong>rubare due patate.Un giorno, qualche anno fa, lo scorsi silenziosoin lacrime davanti ad un documentarioche mostrava le immagini della guerra.Non credo si accorse <strong>di</strong> me, ma quel giornocapii che tutto l’affetto e tutto il benedel mondo, non possono cancellare lecicatrici che lascia una guerra.E’ mancato lo scorso 17 Novembre 2005,circondato dall’affetto della sua famiglia,spero senza soffrire, senza accorgersene.Porto spesso al polso il suo orologio e,ogni volta che lo guardo, mi ritrovo a sperare<strong>di</strong> essere un giorno degna <strong>di</strong> quelragazzo che quell’8 Settembre fiorentino <strong>di</strong>tanti anni fa, ebbe il fegato, o l’incoscienza,<strong>di</strong> <strong>di</strong>re no alla <strong>di</strong>ttatura e alla guerra.<strong>di</strong> Simona De Santis


52<strong>Campo</strong> de’ fioriEcologia e AmbienteIl summit mon<strong>di</strong>ale sul clima<strong>di</strong> Giovanni FrancolaNel mese <strong>di</strong> Dicembre 2007, a Bali(Indonesia), si è tenuta la 13ma conferenzainternazionale sul clima, che ha vistoriuniti ben 190 paesi, con la partecipazione<strong>di</strong> 10.000 addetti ai lavori.Si è aperta la conferenza con un “sì” storico,da parte dell’Australia, al Protocollo <strong>di</strong>Kyoto, un “sì” <strong>di</strong> enorme valore politico peril futuro.La presenza dell’Australia a Bali ha ulteriormenteisolato gli Stati Uniti, che rifiutano,ancora oggi, <strong>di</strong> firmare il trattato.L’importanza della conferenza è nel fattoche dovrà, in un qual modo, ri<strong>di</strong>segnare ildopo della scadenza del Tattato <strong>di</strong> Kyoto,fissata nel 2012.Da parte dei Paesi sviluppati ci dovrà esseretutto l’impegno per ridurre drasticamentel’emissione <strong>di</strong> gas serra e, nellostesso tempo, <strong>di</strong> non imporre sanzionicontro Paesi in via <strong>di</strong> sviluppo, bensì <strong>di</strong> aiutarlinelle loro crescite sostenibili.Non <strong>di</strong>mentichiamo che la maggior parte<strong>di</strong> queste nazioni deve affrontare anchetutti i problemi legati alla povertà.Quin<strong>di</strong> si può tranquillamente <strong>di</strong>re che icambiamenti climatici sono la priorità delfuturo ma, a volte, la tempestività nell’affrontarele emergenze non basta, occorreanche una agenda per le cose che bisognafare coinvolgendo maggiormente chi ha ilpotere decisionale.E’ anche vero che l’Unione Europea vuolea tutti i costi target <strong>di</strong> stabilizzazione dellaCo2 (anidride carbonica) per fermare l’aumentodella temperatura a 2 gra<strong>di</strong>.Dall’altra parte, gli Stati Uniti, non voglionosottostare ad impegni vincolanti, comese i problemi dell’atmosfera siano soltanto<strong>di</strong> noi europei. Poi, per chiudere il cerchio,ci sono la Cina e l’In<strong>di</strong>a, che riven<strong>di</strong>cano il<strong>di</strong>ritto allo sviluppo.E’ presto quin<strong>di</strong> per <strong>di</strong>re quali effetti avràuna conferenza così importante nel prossimofuturo, ma il fatto <strong>di</strong> essere consapevoliche occorrono ulteriori scelte con<strong>di</strong>vise,e una maggiore adesione per tuttoquello che regola il nostro vivere quoti<strong>di</strong>ano,è già un ottimo punto <strong>di</strong> partenza.Nel frattempo l’Italia, da quando ha firmatoil Trattato <strong>di</strong> Kyoto, ha fatto molto poco.Infatti nel 2006 la Commissione Europeaha notificato al nostro Paese la procedurad’infrazione, violando l’articolo 8 <strong>di</strong>r 96/62F 4/5, con una multa <strong>di</strong> 20 milioni <strong>di</strong> euro.E questo è soltanto l’inizio…


<strong>Campo</strong> de’ fiori 53NATICorchiano19.09.2007 Mirko Oliverio24.09.2007 Lorenzo Broglia02.10.2007 Hiba Derram01.12.2007 Rebecca SbernaMATRIMONICorchianoDomenico De Mattia/Corona DellepiaggiMassimo Zannotti/Cristina EvangelistiDECEDUTICorchiano18.10.2007 Guido Telli18.10.2007 Stelian Stefan11.11.2007 Antonio Santini07.12.2007 Iolanda BacchiocchiInfo Pubb.0761.513117


54<strong>Campo</strong> de’ fioriTantissimi auguri a Sua Eccellenza Mons.Divo Za<strong>di</strong> Vescovo, che il 25 Gennaio hacompiuto gli anni, dal Direttore e dallaredazione <strong>di</strong> <strong>Campo</strong> de’ fiori.Tantissimiauguri per unfelice annonuovo a Desirè,Christian, eEmma Lucrezia,da Zia Romina eZio Enrico.Tanti auguri a Alessia e SaraCorazza che hanno compiuto gli anni il18 e il 23 Gennaio, dai genitori, i nonnie gli zii Alex e Stefano.O in grande oniente!Tanti auguriCiccia, intantobaci e abbracci.Ciao bellaciao…Tanti auguri <strong>di</strong> buoncompleanno al P.F.capo Fiorello Casale<strong>di</strong> Gaeta che il 5gennaio ha compiutogli anni. Un baciogrande daMassimiliano eMaria Cristina.Auguriamo un felicecompleanno a BeatriceCentofanti che il 9Gennaio ha compiuto 9anni. Auguri da papà Gianni,mamma Leonia, lelloEdoardo e i nonni.Tantissimi auguri <strong>di</strong>buoncompleanno adAzzurra De Angelis<strong>di</strong> Corchiano, che il26 gennaio hacompiuto 1 anno,dal papà Pierluigi(Piggi) e la mammaAssunta.Auguri a Irmo Soliche il 23 Gennaio hacompiuto 85 anni,dalla moglie, i figli,i nipoti e da tuttala redazione <strong>di</strong><strong>Campo</strong> de’ fiori.


<strong>Campo</strong> de’ fiori 55Auguri a FrancoMassaccesi e Lucia Manini<strong>di</strong> Civita Castellana chehanno festeggiato le lorosplen<strong>di</strong>de nozze d’oro il 5gennaio. Con tanto affettoDaniele, Orietta,Renato, Daniela e i nipotiTiziana, Marco, Valerio,Matteo, Cristian,Federico, Irene e Diego.Il 9 Gennaio GiuliaLucchetti hacompiuto 1 anno…… Tantissimi auguri<strong>di</strong> buon compleannoall’angelo che da unanno riempie lenostre vite <strong>di</strong> amoree sorrisi… Ti vogliamoun bene infinito… Le zie Marta & Marta..Tanti auguri al piccolo GabrieleFocaracci, che il 5 Dicembre èvenuto al mondo per la gioia <strong>di</strong>mamma Debora, papà Gianluca, inonni Patrizia e Carlo, i bisnonni, lozio Andrea e la zia Antonietta.Tanti auguri a Massimo Giove che il 19 Gennaioha compiuto gli anni, dai suoi nipotini Tony,Stefania e Daniele, tanti auguri da Rominae RobertoUn saluto a Sandro Frangioli(primo a sinistra) <strong>di</strong> Sassacci,valido tecnico <strong>di</strong> moto, dagliamici della Guzzi e Ducati e inparticolare da Mario Mele.Nonna Italia <strong>di</strong> Corchiano il10 Gennaio ha compiuto86 anni. Tanti auguri contanto affetto da tutta lasua tribù.Tanti auguri a MarcelloClementi che ha compiuto5 anni il 27 Gennaio, dainonni, dal papà Giuseppe edalla mamma Sonia.


56<strong>Campo</strong> de’ fioriAuguri,auguri eauguri!!!!Uè 25anni e unalaurea a pienivoti... non staraicorrendo un po’troppo…dai aspettami!!!un bacio,tvb!SerenaTanti auguri aFedericoBubboni che hacompiuto 11 anniil 17 Gennaio,dai genitori, inonni e i suoiadorati cagnoliniBirillo e Rocky.Auguri a MariaFrancesca eLorenzo che aGennaiocompiono 8 anni.Tanti auguri daigenitori, i nonni,Eleonora eFrancesco.Tantiauguri <strong>di</strong> BuonCompleanno aMaria MaddalenaDima che il 30Dicembre hacompiuto 17 anni.La tua voglia <strong>di</strong>vivere e i tuoisorrisi sono lacosa più bella chetu ci possa regalare, non smettere mai<strong>di</strong> sognare e <strong>di</strong> sorridere… noi lofaremo insieme a te! Da mamma e papàper la nostra piccola.Tanti auguri<strong>di</strong> Buon Compleannoa Michaela ealla piccola Elena,i colleghi <strong>di</strong> lavoro.Tantissimi auguri <strong>di</strong>buon compleannoa Laura Petrucci <strong>di</strong>Civita Castellanache il 20 Febbraiocompie 24 anni.Infiniti baci dal fidanzatoStefano.Tanti Auguri a Viola Antonelli cheil 15 Febbraio compie 5 anni,dalla mamma Gabriela, il papàClau<strong>di</strong>o, la sorella Aurora, i nonni,gli zii e i cugini.Congratulazioni a SaraAlessandrini che il 19Dicembre si èlaureata, con merito,in Ostetriciapresso l’Università LaSapienza <strong>di</strong> Roma.Tanti auguri per un prosperofuturo, da mamma, papà e gliamici.


<strong>Campo</strong> de’ fiori 57Tanti auguri a MauroBarduani che il 18Dicembre si è l’aureato inEconomia finanziaria,bancaria e assicurativaall’Università <strong>di</strong> Lecce,dalla famiglia, i parenti egli amici.Tanti auguri a CeciliaAnselmi che l’11Febbraio compie glianni, dalla mamma, ilpapà, il fratellinoFederico e tutta laredazione <strong>di</strong> <strong>Campo</strong>de’ fioriTanti auguri a SaraLongo che ha compiuto5 anni il 29 Gennaio,dalla mamma, il papà, lasorellina Martina, inonni, gli zii e i cuginettiAlice e Matteo.Tantissimi auguri alnostro piccolo omettoLeonardo che il 4Febbraio compie 1anno, da mamma Moira,papà Felice, i nonni egli zii.Tantissimi auguri alnostrocollaboratoreAlessandro Soli chefesteggia il compleannoil 4 Febbraio, da tutta laredazione <strong>di</strong> <strong>Campo</strong> de’fioriLuciana, la mia splen<strong>di</strong>dasorella festeggerà, il 24febbraio, il propriocompleanno.I miei più affettuosiauguri e..“ad maiora!”AntoniaAuguri <strong>di</strong> BuonCompleanno al nostrocollaboratore AngeloFoglietta, da tutta laredazione <strong>di</strong> <strong>Campo</strong>de’ fioriTantissimiauguri adEmanuel cheil 18 Febbraiocompie 15anni, dallamamma, daSerena, dallanonna, e daglizii e cuginiTanti auguri allanostracollaboratriceLetizia Chilelli che hacompiuto gli anni il 21Gennaio, da tutta laredazione <strong>di</strong> <strong>Campo</strong> de’fioriTantissimi auguri allapiccola Andrea Celeste De Santis che il 20 febbraiocompirà 2 anni. Auguri da mamma Sara, papàMassimo, dalle bisnonne, dai nonni, dagli zii.Ti vogliamo benen sei la nostra stella!!!


58<strong>Campo</strong> de’ fioriAnnunciLAVOROCERCO-MURATORE in regola esegue lavori <strong>di</strong> muratura,restauro appartamenti, interni ed esterni,tetti, impermeabilizzazioni, pavimenti, rivestimenti,tinteggiature. Zona Civita Castellana.Prezzi mo<strong>di</strong>ci. Max serietà Tel. 347.7350210 -329.1966311-DONNA TEDESCA (da 20 anni in Italia),amante dei bambini, con figlia piccola, conauto, offresi come baby-sitter anche al propriodomicilio (grande giar<strong>di</strong>no). Max serietà T.347.4831231-RAGAZZA POLACCA cerca lavoro ad ore,lungo orario come domestica a CivitaCastellana, Nepi, massima serietà.T. 328.0916999-CONSULENTE PR0GRAMMATORE esperienzasu RPG AS 400 cerca impiego zona Romae provincia <strong>di</strong> Viterbo. Imme<strong>di</strong>ata <strong>di</strong>sponibilitàCell. 340.4605321-MAESTRA D’ASILO laureata in Brasile, congrande esperienza lavorativa, cerca lavoro comebaby sitter, pulizie, stiratrice ed altro, zonaCivita Castellana e limitrofe. Cell. 338.8078030.-MAESTRA D’ARTE impartisce lezioni <strong>di</strong> <strong>di</strong>segnoe pittura organizzate in gruppi o singolarmente.Zona Viterbo e provincia. T.331.4119189-RAGAZZA ITALIANA Max serietà cerca lavoroa Civita Castellana e <strong>di</strong>ntorni come baby sitter.Mi offro anche per piccole commissioni epagamenti bollette, ritiro analisi etc.. Contattarea qualsiasi ora al numero 328.6811285-HAI UN APPUNTAMENTO IMPROVVISO ENON SAI A CHI LASCIARE TUO FIGLIO?Telefonami: 393.1750663 - 0761.284010-SIGNORA EXPRESS Hai bisogno <strong>di</strong> un piccoloaiuto in casa per le tue pulizie quoti<strong>di</strong>anecome stirare, spazzare, spolverare ecc? Eccoqua la signora express!!! Pulire le scale delvostro condominio...farvi la spesa... ti serve unamano in cucina, fai tar<strong>di</strong> al lavoro, ecco prontoil pranzo! Sei impegnata ed in <strong>di</strong>fficoltà coi tuoibambini? La signora express si trasforma intata! La signora express è italiana, efficiente,onesta, veloce e conveniente! Tel. 380.4358064-MEDIATORE CREDITIZIO convenzionatocon i più importanti istituti e banche quali Banca<strong>di</strong> Roma, Unicre<strong>di</strong>t, BNL, Monte dei Paschi,Fineco Leasing, Fi<strong>di</strong>talia, ricerca, per qualsiasizona <strong>di</strong> competenza, collaboratori automunitiper mutui, leasing, prestiti, presso privati eaziende, alti compensi e premi. Tel.338.3597300-INSEGNANTE <strong>di</strong> lingue impartisce ripetizionia Fabrica <strong>di</strong> Roma e paesi limitrofi. Lezioni <strong>di</strong>Inglese e Francese a studenti delle scuoleme<strong>di</strong>e e superiori. Disponibilità pomeri<strong>di</strong>ana.Te. 333.6469393-RAGAZZA italiana cerca lavoro come baby sitter,automunita, massima serietà ed esperienza,anche a casa propria. Tel. 3931750663-LAVORO come appren<strong>di</strong>sta bar, parrucchieraa Civita Castellana e <strong>di</strong>ntorni. Tel. 339.7266316-LAVORO <strong>di</strong> muratura, pavimenti, rivestimenti,tinteggiatura massima serietà, prezzi mo<strong>di</strong>ci, inregola, zona Civita Castellana pronto intervento.T. 329.1966311-347.7350210-PULIZIE appartamenti, uffici, scale, stirare aore, max serietà, zona Civita Castellana. T.347.7684101-389.9667482-RIPETIZIONI <strong>di</strong> matematica e fisica, zonaRonciglione e <strong>di</strong>ntorni, per studenti scuoleme<strong>di</strong>e e superiori, T. 348.9357328-DONNA RUSSA cerca lavoro fisso per puliziedomestiche. Max serietà. Tel. 335.5217538-LAUREATA in matematica ed abilitata all’insegnamentoimpartisce lezioni private <strong>di</strong> matematicae fisica per scuole superiori e scuole me<strong>di</strong>e,zona Civita Castellana. Tel. 339.8540427-LAUREATA in lettere classiche impertisceripetizioni <strong>di</strong> latino, greco, italiano, inglese, airagazzi delle scuole superiori; <strong>di</strong> tutte le materieai ragazzi delle scuole me<strong>di</strong>e. Silvia Tel.339.7731426-ESTETISTA cerco per affitto locali in centroestetico. 3 cabine doccia zona attesa solarium,affitto anche cabina singola o a giornata.Tel. 0761.514016 - 338.3380764-CERCO lavoro come barista a Civita Castellanae <strong>di</strong>ntorni. Già esperienza lavorativa. Tel.334.9322670-CERCO lavoro come badante, lugno orario, dallunedì fino al venerdì, o Sabato e Domenica (inpossesso <strong>di</strong> attestato <strong>di</strong> frequenza al corso <strong>di</strong>Assistente Familiare). Zona Caprarola,Carbognano e Ronciglione. Tel. 339.1400288-CERCO lavoro come pulizie in appartamenti,stiratrice, domestica a ore o lungo orario, zonaCivita Castellana.Tel. 389.9667482.-LAUREANDA in scienze dell’educazione offresiper lavoro <strong>di</strong> baby-sitter, <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> orario,automunita, max serietà.Tel. 338.9381153 Valentina-35enne <strong>di</strong>plomata ragioniera, esperienza pluriennale,valuta offerte <strong>di</strong> lavoro ramo amministrativocome segretaria contabile e/o addettaalla ven<strong>di</strong>ta.Tel. 0761.557924 - 338.6167707-19enne impartisce ripetizioni <strong>di</strong> matematicaper ragazzi/e <strong>di</strong> tutte le età. Zona Ronciglione,Sutri, Capranica e <strong>di</strong>ntorni. Tel. 348.9357328-CERCO LAVORO signora 40enne, buonereferenze ed esperienza, part-time, non patentata:badante persone anziane, pulizie, stirare,custo<strong>di</strong>a animali piccoli per le vacanze, giar<strong>di</strong>nietc. Tel. 339.4351333-ARCHITETTO laureando in ingegneria, impartiscelezioni <strong>di</strong> matematica, fisica, scienza e tecnichedelle costruzioni, <strong>di</strong>segno tecnico e tecnologiadei materiali. Esperienza pluriennale.T. 338.7068982 Francesco-RAGAZZA 23enne laureata in scienze giuri<strong>di</strong>chee iscritta al corso <strong>di</strong> laurea magistrale ingiurisprudenza presso l’università Roma Tre,cerca lavoro in stu<strong>di</strong> legali, stu<strong>di</strong> notarili, banche,assicurazioni o aziende.T. 328.3355968 - 0744.919545 Silvia.-AUTISTA 45enne offresi per viaggi nazionalied esteri, con auto propria o senza. Ancheweek-end e festivi. Esperto e referenziato, maxserietà, no per<strong>di</strong>tempo.Maurizio T. 333.2741653-HOSTESS DIPLOMATA operatrice turisticaoffresi per meeting, congressi, viaggi cittànazionali ed estere, <strong>di</strong>sponibile shopping, teatroe tempo libero, pranzi e cene <strong>di</strong> lavoro. Maxserietà, esclusi per<strong>di</strong>tempo.T. 339.5887933-CUOCO 27 anni esperienza vari tipi <strong>di</strong> cucina,specializzato in piatti <strong>di</strong> pesce e dolci. Causa trasferimentoda Roma a Rignano Flaminio cercalavoro in zona. Attualmente occupato in unPer i vostri annunci gratuiti potete riempire il coupon che si trova a pag. 60ristorante a 4 stelle. Referenze ottime.Proveniente scuola alberghiera. Tel.0761.508258-GOVERNANTE o Badante offresi per personeanziane o bambini.T. 348.7990345-EX CARABINIERE esperto cerca lavoro comeguar<strong>di</strong>ano in genere e altro.T. 339.7775450-RAGAZZA 22enne <strong>di</strong>plomata in segretariad’azienda, cerca lavoro presso: supermercati,uffici, <strong>di</strong>sponibilità a turni e contratti part-time efull-time. Abito a Faleria Tel. 328.0928316-RAGAZZA 31 enne <strong>di</strong> Fabrica <strong>di</strong> Roma, seriaed affidabile, a pagamento svolge piccole commissioni,ritiro analisi, pagamenti bolletteetc.etc. e accompagnamento con auto propria aViterbo e provincia (accompagnamento per soledonne). T. 333.9993602.-RAGAZZA 30enne cerca lavoro come babysitter, dal Lunedì al Venerdì, anche pulizie adore. Max serietà, automunita, amante tantissimodei bambini. Zona Civita Castellana e <strong>di</strong>ntorni.T. 339.8692196 Arianna-RIPETIZIONI DI MATEMATICA E FISICAa Civita Castellana e limitrofi per studenti <strong>di</strong>scuole me<strong>di</strong>e, superiori e universitari. GiorgioTel. 329.0263742 o.p.-DONNA 39enne cerca lavoro come commessa,pulizie, baby-sitter, assistenza anziani o qualunquealtra occupazione (in possesso <strong>di</strong> attestatoinformatica I livello). Anche fuori CivitaCaastellana.Max serietà. Tel. 339.2162047-ESEGUO LAVORI <strong>di</strong> ricamo a punto croce,uncinetto e filet per: bomboniere, articoli perbambini e per la casa - anche con materiali fornitidal cliente.Tel. 335.6308356.-RAGAZZA 26enne cerca lavoro come commessao baby sitter, pulizie casa, ottima esperienzanello stirare, solo zona Civita Castellana.Tel. 338.4912768.-RAGAZZO 29enne cerca lavoro come autistao corriere, solo zona Civita Castellana o provincia<strong>di</strong> Viterbo, a pieno contratto. Tel.338.4912768.-SIGNORA 30enne <strong>di</strong> Civita Castellana cercalavoro a ore come baby sitter, pulizia casa, stiratura.Disponibile dalle ore 09:00 alle ore16:00. Max serietà. Tel. 338.5650039.OFFRO-CERCASI appren<strong>di</strong>sta termoidraulico. DittaSorrenti Bertocci Agostinelli snc Tel.0761.513953 - sba1974@libero.it-NEGOZIO elettrodomestici Latini a CivitaCastellana cerca ragazzo/commesso patentato,serio, non per<strong>di</strong>tempo. Tel 0761.513162-HOTEL A FIRENZE CITTA’ assume addettoal ricevimento, con spiccate attitu<strong>di</strong>ni alle pubblicherelazioni, 2 lingue, uso pc. Curriculum alFax 0761.567528-CERCO elementi liberi e pensionati, <strong>di</strong>namici,per compiti <strong>di</strong> fiducia. Ottimi compensi. Perappuntamento T. 0744.921074-AGENTE PLURIMANDATARIO esclusivistaNESTLE ITALIANA SPA: Motta, Alemagna,Perugina: <strong>di</strong>visione regali aziendali “STRENNENATALIZIE”, per province VT-TR-RI-AR-SI-GR,


<strong>Campo</strong> de’ fiori 59Gratuiticerca giovani collaboratori automuniti.Trattamento economico interessantissimo, liquidazioniprovvigionali settimanali oltre premi eincentivi fine campagna. Inviare curriculumvitae a mezzo fax al n. 0761.591483 Cell.335.6183712 Laurenti.-OFFRO LAVORO Agente <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta zonaCivita Castellana, prodotti Software. Percentualiprovvigioni dal 10 al 50%. T. 320.3289415.VEICOLICERCO-CERCO MINICAR (guida senza patente)anche da riparare, purchè carrozzeria in buonostato. Gianni Tel. 339.4791129VENDO-OMEGA SW 2.0i benzina, cat, euro0, anno93, rev 2008, km 226.000, motore rifatto inbuone con<strong>di</strong>zioni con gancio omologato, tettoapr., cerchi in lega, colore silver. T. 333.8483094-4 CERCHI 4 fori in lega, completi <strong>di</strong> gomme al40% misura 195/60 R15 per Astra 1.4 16V.T. 0761.574167-FIAT TEMPRA 1.400 SW, anno 1995, gommata,aria con<strong>di</strong>zionata, gancio traino, Km170.000, colore bordeaux, bollo pagato fino aAprile 2008. Vendo € 500,00 trattabili + passaggio.Tel. 320.6664956-APRILIA SCARABEO 200GT 01/2004 grigiometallizzato, km 10.000 valigie laterali + bauletto,unico proprietario, sempre garage, ottimecon<strong>di</strong>zioni. Vendo causa inutilizzo € 2.300,00Chiama subito Andrea 328.6870210.-FIAT PUNTO 75 ELX bianca del 1996, CC-VE,stereo, antifurto, minigomme + spoiler, volantein pelle, fen<strong>di</strong>nebbia, interni nuovi, revisionata,tagliandata, qualsiasi prova. No per<strong>di</strong>tempo.Tel. 333.8417059.-BMW 318 IE, anno ‘93, km 149.000 orig., 5porte, blu metallizzato, aria con<strong>di</strong>zionata, s.s,abs, v.e., c.c., antifurto, carrozzeria e motoreperfetti, revisione appena fatta, qualsiasi prova.Vendo € 2.500,00 Tel. 338.4912768 (o.p. osms).-CICLOMOTORE PIAGGIO SI, motore originale50, colore blu, ottimo stato, vendo causainutilizzo € 150,00 Tel. 347.7339607 o.p.-DUCATI MONSTER 620i 8.000 Km. anno2003 grigio agento. sempre garage, frontalino,borse da viaggio originali ducati, specchietti carbonio,con<strong>di</strong>zioni perfette € 3.900,00 Tel.0761.513037 - 339.3665544-DUCATI MOSTER 600 anno ‘98 super accessoriatagommata, nuova più pezzi originali piùdue caschi. € 2300,00 chiamare dopo le ore20:00. Fabrizio 338.7529421.-RENAULT CLIO 1.400 Sport, anno ‘94, unicoproprietario, colere nero, in buone con<strong>di</strong>zioni,sempre tagliandata, bollo appena pagato. Veraoccasione vendo € 1.500,00 trattabili. T.0761.569881-CARRELLO TENDA 4 posti, 2 camere +veranda <strong>di</strong> circa 10/12 mq, buonissime con<strong>di</strong>zioni,gommato nuovo, sempre garage, usato 2volte in 8 anni. Vendo € 350,00 - no <strong>di</strong>lazioni.Passaggio a carico dell’acquirente.T. 328.8645431-MOTO YAMAHA R1 blu metallizzato, anno2005, km 17.000, da fare secondo tagliando,ottimo stato. Vendo € 8.200,00 trattabili. T.348.0920095-338.3015918.-ALFA 145 del 1998, colore rosso metallizzato,in buono stato Vendo. Per info T.338.5850027astenersi per<strong>di</strong>tempo.-SEDILI in pelle per Ford Ka, vendo € 150,00T. 320.4049647 Gianfranco.OGGETTISTICA/HOBBISTICA/COLLEZIONISMOCERCO-LAMETTE DA BARBA complete <strong>di</strong> bustine,acquisto qualsiasi quantità o scambio con francobolli.Alfonso Tozzi Via Pescaglia, 27 - 00146Roma. Tel. 06.55285165-FRANCOBOLLI cambio. Italia, San Marino eCittà del Vaticano. Tel. 0761.513764 o.s.VENDO-SERVIZIO da tè da do<strong>di</strong>ci, anni ‘70, in porcellanadecorato con rose rosse. Completo <strong>di</strong>teiera, lattiera e zuccheriera. Prezzo da concordare.Tel. 339.8210509.-TAVOLO DA GIOCO ‘700 inglese ribaltabile,quattro se<strong>di</strong>e, da restaurare, Vendo.Tel. 0761.574562 o.p.-COLLEZIONI DI CARTE DI CIOCCOLATO,schede telefoniche, tappi a corona. Vendo prezzotrattabile. Tel. 333.6204602-OGGETTI DI RAME antico, anfore, candelabrietc. vendo. Tel. 339.7471281 oppure0761.516664-VENDO ARATRO preistoricoin legno da arredogiar<strong>di</strong>no. Tel. 0761.516250-FRANCOBOLLI Italia, San Marino e Città delVaticano. Tel. 0761.513764 (dopo cena).ABBIGLIAMENTO/SPORT-N.2 RACCHETTE DA TENNIS rete nuova +sacca porta racchette nuova, il tutto a € 80,00.T. 338.4912768 (o.p. o lasciare sms).-N.2 CASCHI integrali per moto stradali,marca Grex-misura 58 e marca Bell Helmets -misura S, con 2 visiere + regalo sottocascocolore rosso marca Dainese. Vendo € 100,00l’uno. Tel. 338.4912768 o.p.ARREDAMENTO-CAMERA DA LETTO, vendo causa trasloco, inpino massello tinto noce composta da: arma<strong>di</strong>o5 ante, letto, comò, 2 como<strong>di</strong>ni, € 1.500,00 trattabili.T. 339.8649120.-CUCINA scavolini laccata bianca, lunghezzabasi m3, lunghezza pensili m. 2,40. Vendo €600,00. T. 339.8649120.SCRIVANIAcompleta <strong>di</strong>se<strong>di</strong>a imbottitaVendo €150,00. Tel.339.8649120-MATERASSO E RETE matrimoniali (ancheseparatamente) ottime con<strong>di</strong>zioni, Vendo.Piccolo frigo + congelatore ben funzionante,Vendo. Tel. 0761.574562.-ARMADIO moderno laccato bianco con 4 antescorrevoli, le due centrali a specchio <strong>di</strong> buonaqualità, corredato <strong>di</strong> cassettiera+portacamicePer i vostri annunci gratuiti potete riempire il coupon che si trova a pag. 60lung. cm 290 - h. cm 260. Ottimo stato. Vendo€ 500,00. T. 338.8175269-VETRINE in legno massello color noce scurocon ripiani in cristallo e porte scorrevoli antinfortunioe luci. Causa inutilizzo vendo anche singolarmente.Misure 175x45x120 n. 2,175x45x160 n. 1 € 400,00 Tel. 339.3695561Sandro.-TRE PORTE 2 per interno e 1 per esterno,senza telaio. Vendo € 100,00 Tel. 0761.517286-CAMERA DA LETTO il legno seminuova, inottimo stato in quanto non utilizzata, costituitada arma<strong>di</strong>o a 5 ante con specchio nell’anta centrale,cimò con specchiera, 2 como<strong>di</strong>ni e lettocon spalliera. Vendo causa trasloco € 500,00trattabili. Tel. 338.8529663-SALA DA PRANZO composta da cristalliera,tavolo rotondo con 6 se<strong>di</strong>e imbottite, stilebarocco, ottimo stato, mai usata. Vero affare.Vendo € 600,00. Tel. 0761.573221-CUCINA componibile lunghezza 3 mt, altezza2,30 mt. Lavan<strong>di</strong>no vaschetta destra, completa<strong>di</strong> forno e frigo. Colore verde. Ottimo stato.Vendo € 600,00 Tel. 0761.598349VARIE-KIT per ricostruzione unghie: accessori, fresa,lampada grande 36 watt ed altro. Possibilità <strong>di</strong>acquistare tutto a prezzo affare, o singolarmente.T. 333.7631619.-PALESTRA per esercizi ginnici + manubrio epesi, per sollevamento pesi. Tutto in buonostato. Tel. 333.6441609-SCAMBIO libri classici e narrativa, AA.VV., inottimo stato, alcuni mai letti, con altri libri <strong>di</strong> psicologia,filosofia, saggistica.Tel. 0761.573237-VENDO monitor crt per pc, a colori, 17 pollici,nuovissimo a € 30,00. Tel. 3388529663-SERIO E DI SANI PRINCIPI tra<strong>di</strong>zionalista,in uniforme, celibe, 47enne cerca ostinatamenteanima gemella scopo matrimonio, nel propriopaese d’origine (Fabrica <strong>di</strong> Roma). Astenersimaleducate e con situazioni affettive poco chiare.Tel. 330.831603.ELETTRONICA/ELETTRICITA’-MONITOR vecchio tipo per computer da casa+ cavi per alimentazione + 2 tastiere nuove +mouse + tappetino blu + prolunga da 5 metricon attacco del telefono fisso per internet, iltutto Vendo a € 100. T. 338.4912768 (o.p. olasciare sms)-COMPUTER Acer Aspire processore amd athlon64x2 3800 1 gb sdramddr2 320 gb <strong>di</strong>sco rigido,dvd writer scheda madre asus video nvi<strong>di</strong>ageforce.7300 comp. <strong>di</strong> monitor 19 ha plasma,tastiera maus € 500,00. Tel. 329/7350638-TELESALVALAVITA BEGHELLI combinatoretelefonico a sintesi vocale per l’invio <strong>di</strong> un messaggio<strong>di</strong> soccorso e per colloquio a vivavoce,adatto per persone anziane che vivono da sole.Nuovo, vendo € 100. T. 338.4912768 (o.p. olasciare sms)-TELEVISIONE portatile 7 pollici, bianco enero, e ra<strong>di</strong>o FM+cavo per alimentazione +cavo per auto, funziona anche a batterie, nuova.Vendo € 50,00 Tel. 338.4912768 (o.p. o sms)


60<strong>Campo</strong> de’ fioriSABRINA SALVATORI ECIVITA CASTELLANA<strong>di</strong> Enea CisbaniSABRINA SALVATORI, ex allieva dell’Istitutod’Arte, grafica-designer e pittricenasce a Civita Castellana nel 1973.Nel 1987 si iscrive ai Corsi della Scuolad’Arte Ceramica, dove nel 1990, giovane ebrillante allieva, vince il primo premio <strong>di</strong>decori per piatti promosso dalla Ceramica“Saturnia” in collaborazione con l’Istitutod’Arte e riservato agli iscritti della scuola.Nel periodo 1991-1992 consegue, dapprimail <strong>di</strong>ploma <strong>di</strong> maestro d’arte ceramicae, successivamente, il <strong>di</strong>ploma <strong>di</strong> maturitàd’arte applicata.E’ laureanda in Ingegneria E<strong>di</strong>le pressol’Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Roma “LaSapienza”, sede <strong>di</strong>staccata <strong>di</strong> Rieti.Attualmente insegna Discipline Pittorichepresso la Scuola Comunale <strong>di</strong> Disegno, istituitanel 2002 dall’Assessorato ai ServiziSociali del Comune <strong>di</strong> Ronciglione e rivoltaa quanti vogliano approfon<strong>di</strong>re o conoscerei fondamenti del <strong>di</strong>segno, nella correttarappresentazione dei rapporti geometrici eproporzionali della figura umana e del paesaggio.Non soltanto la padronanza del <strong>di</strong>segno amano libera, ma anche l’utilizzo deimoderni programmi informatici per lavisualizzazione grafica al computer in duee tre <strong>di</strong>mensioni, caratterizzano il brillantecurriculum professionale <strong>di</strong> SabrinaSalvatori.E’ la titolare, insieme con Dario Salvatori,<strong>di</strong> una avviata Bottega d’Arte de<strong>di</strong>ta allaprogettazione e realizzazione <strong>di</strong> “TROMPE-L’OEIL”, ovvero pitture parietali per internie spazi pubblici, tecnica pittorica nata nelXVIII secolo in Francia e successivamente<strong>di</strong>ffusasi nel resto d’Europa e anche, seppurfaticosamente, in Italia e paragonabilealla tecnica dell’affresco e dell’encausto.Si tratta <strong>di</strong> pitture parietali <strong>di</strong> vaste <strong>di</strong>mensioniche rappresentanoscorci urbani ed architettonici,nonché paesaggi naturali,che presuppongononell’operatore approfon<strong>di</strong>teconoscenze della tecnica <strong>di</strong>rappresentazione prospetticae dei relativi teoremigeometrici.La tecnica utilizzata dall’artistacivitonica Salvatori, èalquanto singolare: stu<strong>di</strong>odal vero del paesaggiourbano e naturale, elaborazionein rigorose proiezioneortogonali della spaziooggetto <strong>di</strong> rappresentazione,e restituzione prospetticaprecisa e puntualesecondo il metodo “Traccia/Fuga” dell’oggettoattraverso la chiara definizione delpunto <strong>di</strong> vista e del quadro prospettico,per una ottimale rappresentazione prospettica.Le numerose pitture realizzate dallo Stu<strong>di</strong>oper spazi pubblici e privati, riguardanopaesaggi e scorci architettonici dove sirivela il sapiente uso del colore e della tecnicaprospettica <strong>di</strong> chiara e netta derivazionerinascimentale.Una volta eseguito il bozzetto preliminare,il soggetto viene trasferito dagli artistisulla parete dell’ambiente interessato e<strong>di</strong>pinto con i colori acrilici, ottimali per lacolorazione finale.ANNUNCI ECONOMICI GRATUITI PER PRIVATIa pagamento per <strong>di</strong>tte o società- Tel. Fax 0761.513117Cedola da ritagliare e spe<strong>di</strong>reL’annuncio sarà ripetuto per 3 uscite, salvo <strong>di</strong>versa decisione della redazioneCompilate qui il vs annuncio gratuito e spe<strong>di</strong>telo in busta chiusa a<strong>Campo</strong> de’ fiori - P.za della Liberazione n. 2 - 01033 CivitaCastellana (VT) oppure mandate un Fax al n. 0761.513117 ouna e-mail a info@campodefiori.biz(scrivere in stampatello e senza abbreviazioni) .........................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................Gli annunci gratuiti sono esclusivamente riservati a privati. <strong>Campo</strong> de’ fiori non è responsabileper la qualitià e la veri<strong>di</strong>cità delle inserzioni. A garanzia dei lettori, <strong>Campo</strong> de’ fiori si riserva il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> NON PUBBLICARE annunci non conformi alpresente regolamento o che, a suo insindacabile giu<strong>di</strong>zio, risultino non chiari o che possono prestarsi ad interpretazioni equivoche.Gli inserzionisti prendono atto che, a richiesta dell’Autorità Giu<strong>di</strong>ziaria, <strong>Campo</strong> de’ fiori fornirà tutte le notizie riportate con la presente cedola.Autorizzo il trattamento dei miei dati personali secondo quanto <strong>di</strong>sposto dalla legge n. 675 del 31.12.1996 in materia <strong>di</strong> “tutela dei dati personali”.COMMITTENTE: NOME................................................COGNOME..............................................Via...............................................................Città......................................................Tel...................................Firma................................................................


<strong>Campo</strong> de’ fiori61La rubricadei perchèSi <strong>di</strong>ce passare la notte in bianco perché, nel me<strong>di</strong>oevo, l’aspirantecavaliere, alla vigilia del giorno del giuramento, trascorreva tutta la nottein raccoglimento e preghiera in una cappella e vestito <strong>di</strong> biancoFarmacie Civita Castellana aperte nei giorni festivi <strong>di</strong> Febbraio 200803 Febbraio - Farmacia Municipalizzata Via Santa Felicissima10 Febbraio - Farmacia Filizzola Corso Bruno Buozzi17 Febbraio - Farmacia Municipalizzata Via Ferretti - Farmacia Versace <strong>di</strong> Sassacci24 Febbraio - Farmacia Municipalizzata Via Santa FelicissimaFarmacie Corchiano e Fabrica aperte nei giorni festivi <strong>di</strong> Febbraio 200810 Febbaio - Farmacia Liberati <strong>di</strong> Fabrica <strong>di</strong> Roma17 Febbraio - Farmacia Sangiorgi <strong>di</strong> CorchianoBenzinai Civita Castellana aperti nei giorni festivi <strong>di</strong> Febbraio 200803 Febbraio - Esso Via Flaminia - Api Via Corchiano10 Febbraio - Tamoil Via Flaminia - IP Variante Nepesina - Total Via Terni17 Febbraio - Api Borghetto - Enerpetroli SP 311 Nepesina - Agip Belvedere Falerii24 Febbraio - Schell Via Flamina - Api Via CorchianoSOSTENETE CAMPO DE’ FIORI CON IL VOSTRO ABBONAMENTOCARTOLINA DI ABBONAMENTO ANNUALESI desidero abbonarmi a : <strong>Campo</strong> de’ fiori (12 numeri) a € 25,00I miei datiNome___ ____ __________________________________ Cognome________________________________________________data <strong>di</strong> nascita_______________ __________Città________________________________________________________Prov._______Via_______________________________________________________________Telefono____________________________________Desidero regalare l’abbonamento a: <strong>Campo</strong> de’ fiori (12 numeri) a € 25,00Il regalo è per:Nome_______________________________Cognome_________________________________________________________________data <strong>di</strong> nascita___________________________Città______________________________________________________Prov.________Via_________________________________________________________________Telefono__________________________________effettuerò il pagamento con c/c postale n. 42315580 intestato alla Associazione Accademia Internazionale D’Italia - P.zadella Liberazione n. 2 - Civita CastellanaData______________Firma__________________________________Autorizzo il trattamento dei miei dati personali secondo quanto <strong>di</strong>sposto dalla legge n. 675 del 31.12.1996 in materia <strong>di</strong>“Tutela dei dati personali”. Titolare del trattamento dei dati è <strong>Campo</strong> de’ fiori - P.za della Liberazione,2 - 01033 CivitaCastellana (VT)Data______________Firma__________________________________Per abbonarti puoi spe<strong>di</strong>re questa cartolina a <strong>Campo</strong> de’ fiori - P.za della Liberazione, 2 - 01033 CivitaCastellana (VT) o puoi trasmetterla per fax allo 0761 . 513117


62<strong>Campo</strong> de’ fioriVENDO a Faleria villa su duepiani, rifinitissima. Parco egiar<strong>di</strong>no. Possibilità <strong>di</strong> frazionamentoin tre appartamenti.AFFITTO a Civita Castellanacapannone <strong>di</strong> mq 500 interamentea norma, con piazzalerecintato <strong>di</strong> mq 3.000 adattoper vari usiVENDO a Civita Castellana3.000 mq <strong>di</strong> terreno con fruttetoe giar<strong>di</strong>no, recintato conpozzo artesiano, casaletto <strong>di</strong>mq 47 con camino e bagno +mq 47 <strong>di</strong> interrato, oltre rusticoa<strong>di</strong>acente <strong>di</strong> mq 100 condonato.Ottima posizione-AFFITTO a Civita Castellana Viadella Repubblica, appartamentoad uso professionale <strong>di</strong> mq 110circa, con 5 vani + servizi e balconecoperto.-AFFITTO a Civita Castellanaappartamento <strong>di</strong> campagna.Ottimo per trascorrere i finesettimana.-AFFITTO a Civita Castellana,centro storico, locale commerciale<strong>di</strong> mq 60 con servizi.Sandro AnselmiP.zza della Liberazione, 2 - 01033 Civita Castellana (VT)Tel./Fax 0761.51.31.17 e-mail : sandro_anselmi@libero.itDa 40 anni al vostro servizioPubblicizza una selezione <strong>di</strong> offerte immobiliari-VENDO a Fabrica<strong>di</strong> Roma bifamiliaresu tre livelli allostato grezzo congarage, ampie terrazzee giar<strong>di</strong>no.Posizionepanoramica.AFFITTO a Civita Castellana locale <strong>di</strong> mq 200circa, con servizi e piccola area <strong>di</strong> pertinenzaAFFITTO a CivitaCastellana appartamento<strong>di</strong> mq 110 al pianosecondo:tre camere, sala, cucina,doppi servizi, garage,balconi.-VENDO a Civita Castellana capannone industriale<strong>di</strong> mq 500 (h 5mt utili) con uffici in muraturae solaio portante 300 kg/mq. Per 60mq sudue livelli, recintato e pavimentato all’esterno.Impianto elettrico a norma-VENDO a Fabrica <strong>di</strong> Roma,appartamento <strong>di</strong> 70 mq circacomposto da salone, cucina,camera e bagno, al piano primoe camera e bagno, al pianosecondo. Ripostiglio/sottotetto.Completamente ristrutturatocon finiture <strong>di</strong> lusso.VENDO a Civita Castellana appartamento<strong>di</strong> mq 97 al piano secondo.Tre camere, cucina, salone, duebagni balconi, garage, area condominiale.Zona nuova.VENDO a Magliano Sabinalocali piano terra (magazzini)<strong>di</strong> mq 81+22+35 contigui conpiazzale condominiale recintato,con cancello automatico.Ven<strong>di</strong>ta anche frazionata-CEDO a Civita Castellana attività<strong>di</strong> bar-gelateria, trattoria,comprese attrezzature, in locale<strong>di</strong> mq 90 con scoperto e cantina.-CEDO a Castel Sant’Elia attività<strong>di</strong> Bar-Gelateria con licenza perristorazione, in locale <strong>di</strong> 70 mqcompletamente ristrutturato-CEDO, a Ronciglione, attività <strong>di</strong>videonoleggio.-AFFITTO a Civita Castellana,zona industriale, terreno <strong>di</strong> mq5.000, fronte strada.-AFFITTO a Corchiano bellissimoappartamento <strong>di</strong> 4 vani +servizi. Grande terrazzo.-AFFITTO a Fabrica <strong>di</strong> Romaappartamento ammobiliato,in<strong>di</strong>pendente, con giar<strong>di</strong>no.-VENDO a Corchiano, centro storico, piccoloappartamento da ristrutturare.Ingresso in<strong>di</strong>pendente.-VENDO a Ronciglione locale commerciale pianoterra composto da:due locali comunicanti <strong>di</strong> mq 26 + 32, ripostiglio,servizio.-VENDO a Vasanello villino semin<strong>di</strong>pendentecon veranda e giar<strong>di</strong>no. Ottima posizione.-CEDO quote societarie <strong>di</strong> industriaceramica <strong>di</strong> CivitaCastellana.-CEDO a Civita Castellana attività<strong>di</strong> deposito legna, con attrezzature.-CEDO a Civita Castellana attività<strong>di</strong> alimentari in zona centralissima.Si cercano, per acquisto, terreni e<strong>di</strong>ficabili nelle vicinanze <strong>di</strong>ROMAAbbiamo richieste selezionate per acquisto/affitto appartamentiin zona nuova <strong>di</strong> CIVITA CASTELLANA


<strong>Campo</strong> de’ fiori 63Nel cuoreNel mese <strong>di</strong> Gennaio è venuto a mancare il papà <strong>di</strong> Teresa, Nazzareno e Giuseppe eFer<strong>di</strong>nando Gagliar<strong>di</strong>, padre <strong>di</strong> Giampiero.Un forte abbraccio dagli amici speciali e da tutta la redazione <strong>di</strong> <strong>Campo</strong> de’ fiori.<strong>Campo</strong> de’ fiori seleziona ragazzi/e da inserire nelsettore commerciale. Per informazioni 0761.513117oppure info@campodefiori.bizoppure Piazza della Liberazione 2 Civita CastellanaVistita il nostro sitocompletamente rinnovatowww.campodefiori.bizLo Stu<strong>di</strong>o Legale dell’ Avv. Aldo PirasPatrocinante in Cassazione, ha stipulato una convenzione con<strong>Campo</strong> de’fiori con la quale, tutti i lettori, avranno <strong>di</strong>rittoa n. 3 consulenze gratuite.Per informazioni rivolgersi in redazione<strong>Campo</strong> de’ fiori è <strong>di</strong>stribuito a Civita Castellana, Corchiano, Fabrica <strong>di</strong> Roma, Vignanello, Vallerano, Canepina,Vasanello, Soriano Nel Cimino, Vitorchiano, Bagnaia, Viterbo, Montefiascone, Carbognano, Caprarola, Ronciglione,Sutri, Capranica, Cura <strong>di</strong> Vetralla, Blera, Monte Romano, Tarquinia, Civitavecchia, Orte, Gallese, Magliano Sabina,Collevecchio, Tarano, Torri in Sabina, Calvi nell’Umbria, Stimigliano, Poggio Mirteto, Otricoli, Narni, Terni, Amelia,Nepi, Castel Sant’Elia, Monterosi, Anguillara, Trevignano, Bracciano, Canale Monterano, Mazzano, Campagnano,Sacrofano, Olgiata, Faleria, Calcata, S.Oreste, Nazzano, Civitella San Paolo, Torrita Tiberina, Rignano Flaminio,Morlupo, Castelnuovo <strong>di</strong> Porto, Riano, Ostia, Nettuno, Anzio, Fregene e nei migliori locali <strong>di</strong> Roma, in tutte le stazioniMET.RO. Spe<strong>di</strong>to a tutti gli abbonati in Italia e all’estero, inviato ad Istituzioni Culturali e se<strong>di</strong> Universitarie italiane estraniere, a personaggi politici, della cultura, dello sport e dello spettacolo.<strong>Campo</strong> de’ fioriPerio<strong>di</strong>co Sociale <strong>di</strong>Arte, Culturaed Attualità e<strong>di</strong>todall’AssociazioneAccademiaInternazionaleD’Italia(A.I.D.I.)senza fini <strong>di</strong> lucroConsulenteE<strong>di</strong>toriale:Enrico De SantisReg.Trib. VT n. 351del 2/6/89PresidenteFondatore:Sandro AnselmiDirettore E<strong>di</strong>toriale:Sandro AnselmiDirettoreResponsabile:Stefano De SantisSegreteria <strong>di</strong>RedazioneCoordImpaginazione eGrafica:CristinaEvangelistiSonia BonaminErmelindaBenedettiStampa:TipolitografiaS.E.A.La realizzazione <strong>di</strong>questo giornale e lastesura degli articolisono liberi e gratuitied impegnanoesclusivamentechi li firma.Testi, foto, lettere e<strong>di</strong>segni, anche senon pubblicati, nonsaranno restituitise non dopopreventiva edesplicita richiesta daparte <strong>di</strong> chi lifornisce.I <strong>di</strong>ritti <strong>di</strong> riproduzionee <strong>di</strong> pubblicazione,ancheparziale, sonoriservatiin tutti i paesi.DirezioneAmministrazioneRedazionePubblicità edAbbonamenti:Piazza dellaLiberazione, 201033 CivitaCastellana (VT)c/c postalen.42315580Tel. e Fax0761.513117e-mail:info@campodefiori.bizRedazione <strong>di</strong> Roma:Viale G. Mazzini 140AbbonamentiRimborso spesespe<strong>di</strong>zioneItalia: 12 numeri€ 25,00Estero: 12 numeri€ 60,00Per il pagamentoeffettuare iversamenti sul c/cpostale n. 42315580intestatoall’AssociazioneAccademiaInternazionaleD’Italia.L’abbonamentoandrà in corso dalprimo numeroraggiungibile epuò avere inizio inqualsiasi momentodell’anno ed avrà,comunque, vali<strong>di</strong>tàper 12 numeri.Garanzia <strong>di</strong>riservatezza pergli abbonatiSi garantisce lamassima riservatezzadei dati fornitidagli abbonati e lapossibilità <strong>di</strong>richiederne gratuitamentela rettificao lacancellazione scrivendoall’e<strong>di</strong>tore.Le informazionicusto<strong>di</strong>te nelloarchivio <strong>di</strong> <strong>Campo</strong>de’ fiori verrannoutilizzate al soloscopo <strong>di</strong> inviareagli abbonati ilgiornale e gliallegati, anchepubblicitari (legge675/96 tutela datipersonali).

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!