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Po i<br />
Non raschiamo il fondo<br />
di Amos<br />
<strong>CENTRO</strong> <strong>STORICO</strong><br />
A SSOCIAZIONE C ULTURALE “<strong>IL</strong> <strong>CENTRO</strong> <strong>STORICO</strong>” SAN FELICE CIRCEO<br />
La citazione è da Niccolò Machiavelli,<br />
Novella di Belfagor, edizioni Salerno:<br />
“<br />
,<br />
s ”. in sostanza,<br />
coloro ai quali è demandato il potere di amministrare,<br />
indagare, garantire la giustizia hanno il<br />
dovere di adeguarsi come e più degli altri agli ordinamenti,<br />
non solo, sono tenuti a considerare altamente<br />
il parere degli altri.<br />
Succede questo nel nostro paese, o invece il “potere”<br />
viene confuso con il maggior diritto a infrangere le leggi,<br />
infischiarsene dei propri doveri (coprire, insabbiare,<br />
partecipare all’inciucio), addirittura non considerando<br />
non solo le voci dissenzienti, ma anche quelle<br />
di chi vorrebbe almeno un aggiustamento, una modifica<br />
o semplicemente il rispetto delle regole?<br />
Per sviscerare questo tema vorrei avere il dono e la<br />
capacità di Enzo Biagi, giornalista recentemente<br />
scomparso, che stimavo e stimo moltissimo per il suo<br />
linguaggio, scritto e parlato, semplice diretto accessibile<br />
obiettivo, vorrei cioè riuscire a far comprendere<br />
a tutti i lettori, proprio a tutti, il significato del concetto,<br />
con cui ho aperto il mio editoriale, concetto<br />
non difficile, ma per lo più disatteso e tradito da chi<br />
ha il “potere”, devianza questa troppo trascurata dai<br />
cittadini.<br />
E’ vero, peraltro, che politici e amministratori hanno<br />
abilità dialettica e faccia tosta tali da affermare e negare<br />
allo stesso tempo qualsiasi cosa e, nel far ciò<br />
in modo determinato e tracotante, finiscono con il<br />
convincere chi li ascolta che sia vera l’affermazione,<br />
ma che lo sia altrettanto la successiva negazione.<br />
(Sempre a proposito di Enzo Biagi, chi non ha avuto<br />
modo di ascoltare la rinnegazione dell’editto bulgaro<br />
nei suoi confronti!? Esempio che calza a pennello<br />
a quanto ho affermato prima.)<br />
Da queste righe, a me riservate, non ho mai avuto<br />
incertezza o esitazione nel mettere in evidenza, laddove<br />
ne ero al corrente, episodi di mala gestio amministrativa<br />
al Circeo, perpetrata sempre sulla falsa<br />
convinzione che, una volta eletti dai cittadini, gli Amministratori<br />
diventano depositari di un potere illimitato,<br />
che può andare anche al di là delle linee di demarcazione<br />
segnate da leggi, ordinamenti, tradizioni<br />
e consuetudini.<br />
Dilagante è la percezione e financo la certezza di<br />
scorrettezze e di cose anche più gravi, se non addirittura<br />
di reati con sconfinamento nella trasgressione<br />
del codice penale, ma, evidentemente, ancora non<br />
l<br />
T ri<br />
La Grotta delle Anfore<br />
di Franco Martufi<br />
di ALESSANDRO CRESTI<br />
Moniti, meliora sequamur<br />
Ammoniti con l’esempio<br />
o con la parola,<br />
seguiamo una via migliore<br />
continua a pag. 6<br />
a a<br />
VUOTI DI MEMORIA<br />
Altro personaggio storico del Circeo che merita un<br />
doveroso ufficiale riconoscimento, secondo il parere<br />
di tutti i sanfeliciani che furono suoi alunni,<br />
è il maestro a , da tutti chiamato Paoluccio<br />
(Pavelucce) per la sua modesta statura, circa m.<br />
1,55. Paolo D’Antrassi, nasce a San Felice Circeo il 19 settembre<br />
del 1886,<br />
figlio di Gregorio e<br />
Armenia Fontana. I<br />
fratelli di Paolo sono<br />
nell’ordine: Angelo,<br />
Isolina (Lilla),<br />
Vitullia (Tullia), Gaspare,<br />
Marinetta,<br />
Paolo, Enrico e Marcello.<br />
Dal matrimonio<br />
con Elvira Morlani<br />
nascono: Esmeralda<br />
Erminia<br />
(1919), Annunziata<br />
Vincenza (1921),<br />
Gregorio (nato nel<br />
1924 e morto nel<br />
1926), Gregorio<br />
(nato nel 1927 e<br />
Fat o<br />
Per grazia ricevuta<br />
James Bond, operazione blochetto<br />
di E. Dantes e Roderigo<br />
morto a 8 mesi), Liliana (1928) e Italo (1931). Ha partecipato<br />
alla 1° guerra mondiale (1915-1918) con il grado<br />
di tenente di fanteria con prevalente sede a Civitavecchia.<br />
Per trent’anni fu il maestro elementare per antonomasia<br />
in quanto profuse energia, estro e passione, adottando<br />
un suo caratteristico metodo di insegnamento molto efficace<br />
per la crescita e la formazione <strong>cult</strong>urale dei sanfeliciani,<br />
allora poveri e analfabeti.<br />
Da una recente chiacchierata con uno dei suoi scolari, Lui-<br />
C lt<br />
Libri, libri, libri, …<br />
di Andrea<br />
R i<br />
La favola della casa<br />
di via Ponza<br />
di Ornella Capasso<br />
B IMESTRALE GRATUITO - A NNO 5 N . 27 - N OVEMBRE-<br />
Fu per trent’anni “il maestro elementare”<br />
Paolo D’Antrassi, iù Maéstre Pavelucce<br />
Era rispettato e stimato da tutti. Lo ricorda il figlio Italo<br />
Paolo D’Antrassi<br />
z se n’è andato,<br />
con discrezione e senza fare<br />
troppo rumore, com’era sua<br />
abitudine. A prescindere dalle<br />
posizioni politiche di<br />
ognuno, a lui va il rispetto<br />
dovuto a chi di fronte alle avversità<br />
della vita e alle aggressioni<br />
dei suoi nemici, ha saputo tenere un<br />
comportamento dignitoso senza cedere al facile e<br />
pur motivato grido scomposto.<br />
Anche per chi lavora alla realizzazione di un piccolo<br />
giornale come il nostro, il suo resta un esempio<br />
da cui imparare.<br />
gi Calisi, ottantunenne, ma ancora mentalmente e fisicamente<br />
integro e lucido, si evince la grande stima e il rispetto<br />
che tutti avevano per lui. Ci è stato, infatti, riferito<br />
che le sue lezioni agli alunni di quarta e quinta elementare<br />
iniziavano sempre con un canto corale di un inno<br />
intitolato: Padre che sei nei cieli o il brano del Nabucco<br />
“va pensiero sull’ali dorate”. Era<br />
cattolico osservante, anche perché<br />
di famiglia molto religiosa.<br />
Aveva due fratelli sacerdoti: Don<br />
Gaspare, arciprete di San Felice e<br />
Don Marcello, professore prima<br />
al seminario di Veroli, poi all’Istituto<br />
“Massimo” di Roma.<br />
Leggendo in classe i brani tratti<br />
dal libro Cuore del De Amicis, come<br />
“La piccola vedetta lombarda”<br />
o “Dagli Appennini alle Ande”<br />
e nel declamare e fare imparare<br />
a memoria poesie come<br />
“La cieca nata”, “La Madonnina<br />
del Grappa”, ecc., si commuoveva<br />
e trasmetteva le sue emozioni<br />
a tutta la scolaresca.<br />
Fu autore di numerose poesie:<br />
“Alla Croce”, “La divisa del maestro elementare”, “Il piccolo<br />
morto” e di inni, musicati dal compianto maestro ed<br />
amico Lorenzo (‘nzino) Ceccarelli. I suoi alunni apprendevano<br />
nozioni sia su materie umanistiche che scientifiche,<br />
conoscevano storia, italiano, geografia e risolvevano<br />
problemi di aritmetica e di algebra avendo dimestichezza<br />
con le frazioni semplici e composte, radici quadrate<br />
e teoremi che oggi si studiano nelle scuole medie,<br />
mentre tutte le operazioni vengono effettuate con l’aiuto<br />
delle calcolatrici, allora inesistenti. L’intervistato manifesta<br />
anche vero rimpianto per qualche bacchettata ricevuta<br />
dal maestro, che produceva sì del bruciore alla mano,<br />
ma risultava essere opportuna e salutare ai fini del<br />
serio apprendimento e della formazione del carattere.<br />
Si ricordano con nostalgia le lunghe passeggiate che faceva<br />
fare a tutta la scolaresca, raggiungendo località distanti<br />
alcuni chilometri, come la Valle Caduta, le Crocette,<br />
Torre Paola. All’ora di pranzo tutti contribuivano allegramente<br />
ad allestire una cucina da campo, a cercare legna<br />
secca per accendere il fuoco e cucinare il cibo portato<br />
negli zaini e la selvaggina che il maestro, anche bravo<br />
ed esperto cacciatore, procurava durante le soste. Le<br />
passeggiate erano così occasione di divertimento, palestre<br />
di educazione fisica, ambiente per lezioni pratiche di<br />
botanica e di fauna, ma soprattutto esperienza di vita col-<br />
continua a pag.2<br />
Editore: <strong>Ass</strong>ociazione <strong>cult</strong>urale “Il centro storico” di San Felice Circeo (LT). Corso Vittorio Emanuele, 23. Tel. 333 1904459, fax 06 51985217. E-mail: centrostorico@sanfelicecirceo.info-www.sanfelicecirceo.info - Reg. Trib. di Latina n. 796<br />
del 12/09/2003 - Direttore responsabile: Gloria Gabrielli - Direttore editoriale: Alessandro Cresti. Redazione Stefano Pagliaroli, Tommaso Di Prospero, Maurizio Paolini, Alessia Bravo, Ines Colandrea - Stampato da CSR, via di Pietralata, Roma
CENT O TO I O DI SAN FEL CE C CEO 2<br />
Vuoti di memoria<br />
segue dalla pag. 1<br />
Paolo D’Antrassi, iù Maéstre Pavelucce<br />
lettiva. Di ritorno al Paese, anche se evidenti erano nei<br />
visi e nelle gambe degli alunni i segni di stanchezza e<br />
qualche graffio, negli occhi di tutti si leggeva tanta soddisfazione.<br />
Mi viene ricordato che i suoi alunni imparavano anche l’alfabeto<br />
Morse ed erano in grado di trasmettere frasi e periodi<br />
interi. Con un péh secco della trombetta segnava il<br />
punto, con un péh-péh prolungato, la linea.<br />
In classe era affabile ed emotivo, ma a volte assumeva<br />
un atteggiamento molto severo; negli alunni sapeva in-<br />
“<br />
culcare amore, timore e consapevolezza di apprendere,<br />
grazie ai suoi insegnamenti, nozioni scolastiche ed esperienze<br />
di vita vissuta, utili e basilari per l’eventuale prosieguo<br />
degli studi, o per intraprendere , con prospettive<br />
positive di successo, un mestiere o un’attività commerciale.<br />
Quando i bambini incontravano il maestro per la<br />
strada, istintivamente s’inchinavano per salutarlo in segno<br />
di stima, gratitudine e rispetto.<br />
Voglio ricordare due aneddoti relativi alle sue lezioni. Viene<br />
chiamato alla lavagna Ceccarelli Gino, detto Cataldino.<br />
Doveva sviluppare una moltiplicazione a più cifre. Cino inizia<br />
bene, ma poi all’improvviso si blocca. Interviene il<br />
maestro: “Ceccarelli, cosa ti è successo? Silenzio. Perché<br />
non vai avanti? Cos’è che non hai capito? - Lo scolaro<br />
rimane muto. - Perché non rispondi? Dì? Ma che sei<br />
morto? Dimmi se sei vivo o morto, uno! Dimmi se sei vivo<br />
o morto, due! Dimmi se sei vivo o” “… sono stramortito!”<br />
Per spiegare i nomi concreti e astratti seguiva questo metodo.<br />
“E’ arrivata una barca carica, carica di … ? Nome concreto<br />
lettera L. - Capponi?”<br />
“di … di lupini!”<br />
“Bravo! E’ arrivata una barca carica, carica di … ? Sempre<br />
nome concreto e lettera L. - Mancini?”<br />
“di … di latte!”<br />
“Va bene. E’ arrivata una barca carica, carica di … ? Ancora<br />
nome concreto e lettera L. - Di Prospero?”<br />
“di … di … di … “<br />
“Forza Di Prospero!”<br />
“di loffe!”<br />
<strong>Un</strong>a risata generale. Solo il maestro non ride, non si<br />
scompone, rimane impassibile. Poi, staccato da un quaderno<br />
un foglio, lo piega e ripiega più volte, fino a ricavarne<br />
una barchetta. Si avvicina quindi a Di Prospero e<br />
gli dice: “questa è una barchetta, ora mettici dentro una<br />
loffa e dimmi se è un nome concreto o astratto:”<br />
La sua severità si manifestava soprattutto con la figlia<br />
Esmeralda che oggi, a ottantotto anni suonati, ancora<br />
conserva una invidiabile lucida memoria, integrità fisica<br />
e intellettuale. Comunque la stessa mi ha riferito di essere<br />
stata costretta da papà a ripetere per più anni la<br />
quinta elementare, non perché ritenuta inidonea alla promozione,<br />
ma perché doveva servire da cavia nelle interrogazioni<br />
alla lavagna davanti a tutta la scolaresca, dimostrando<br />
di aver appreso la lezione e di essere in grado<br />
di risolvere ogni problema: tutto questo per spronare<br />
gli alunni all’impegno e ad una sana emulazione.<br />
Voglio ricordare due aneddoti particolarmente indicativi<br />
della sua severità con la figlia. <strong>Un</strong> giorno, durante il pranzo,<br />
papà fece cinque porzioni di ricotta, identiche per i<br />
“<br />
n l i<br />
i t l<br />
n<br />
“<br />
“<br />
u<br />
cinque componenti la famiglia, di cui io ancora non facevo<br />
parte. Tutti esultarono e ne furono contenti ed appagati,<br />
tranne Esmeralda che, insoddisfatta, ne pretendeva,<br />
con un pianto prolungato, un’ulteriore porzione.<br />
Come risposta, papà con determinazione e senza proferire<br />
parola, uscì di casa per rientrarvi dopo alcuni minuti<br />
con una grossa ricotta che pose nel piatto della figlia,<br />
ancora in lacrime, costringendola a mangiarla tutta.<br />
La lezione impartita fu esemplare!<br />
Ora capisco perchè mia sorella ha ancora oggi un’enorme<br />
avversione per questo alimento.<br />
Con lei fu severo anche quando, di ritorno da una partita<br />
di caccia, alla quale Esmeralda aveva partecipato come<br />
accompagnatrice con il compito di portare l’apposito<br />
cesto con la cacciagione, contando gli uccelli, si accorse<br />
che mancava una quaglia, evidentemente caduta lungo<br />
il tragitto. In quella occasione, papà non si limitò a un<br />
rimprovero verbale, ma la obbligò a rifare da sola, a ritroso,<br />
una gran parte del tragitto, nella vana e infruttuosa<br />
ricerca della quaglia perduta.<br />
Mi si raccontano fatti, dai quali si evince la sua eccessiva<br />
vivacità adolescenziale. Volendo smerlettare il bordo<br />
della coperta del letto, pare che abbia adottato un semplice,<br />
ma rischioso sistema. Anziché adoperare le forbici,<br />
accendeva con una candela, che subito dopo tentava<br />
di spegnere, il lembo del tessuto. Risultato negativo e nefasto!<br />
Avendo perduto il controllo della situazione, ben<br />
presto la fiammella divenne un fuoco che divampò incendiando<br />
tutta la camera. Per scampare al pericolo e alla<br />
conseguente punizione dei suoi genitori scomparve dal<br />
paese e solo dopo alcune ore di trepidante attesa e di<br />
L z lla m ia<br />
a a<br />
t a<br />
a a a a<br />
l i a a<br />
a a a a<br />
a t a a<br />
v a a v a<br />
a t a K M i<br />
a a t a a a a<br />
av a<br />
a<br />
Paolo D’Antrassi con alcune colleghe<br />
collettiva ricerca, fu trovato accucciato e infreddolito dietro<br />
uno scoglio presso la grotta delle capre.<br />
Paolo D’Antrassi spesso veniva chiamato a commemorare<br />
ricorrenze di eventi storici, ai funerali e ai commiati di<br />
persone benemerite, che, dopo anni di permanenza a San<br />
Felice, erano costrette per diversi motivi ad andare via.<br />
In tali occasioni i suoi discorsi, spesso improvvisati e<br />
spontanei, entusiasmavano i presenti che rispondevano<br />
e partecipavano con un caloroso applauso.<br />
Paoluccio era anche il “fotografo” del Circeo, che inter-<br />
Paolo D’Antrassi al mare con i figli<br />
“<br />
i n v z<br />
z n li t l<br />
t n ni<br />
“<br />
veniva negli sposalizi e nelle cerimonie con la sua vecchia<br />
macchinetta, impiegando le lastre, non la pellicola,<br />
e il dispositivo per il flash, il famoso lampo al magnesio.<br />
Nell’epoca in cui i professionisti erano quasi inesistenti in<br />
Paese, gli capitava di fare l’avvocato, patrocinando cause<br />
civili alla Pretura di Terracina, senza presentare onerose<br />
parcelle all’assistito, ma accontentandosi come compenso<br />
di qualche chilo di legumi o di altri generi alimentari.<br />
Per permettere alla sua famiglia di variare e arricchire il<br />
pasto giornaliero costituito prevalentemente da fagioli,<br />
in un’epoca in cui, con stipendi da fame, la carne e il pesce<br />
a tavola costituivano un vero lusso, il maestro elementare,<br />
assecondando la sua passione, andava a caccia<br />
e non disdegnava anche di andare a pesca nei giorni<br />
delle vacanze scolastiche o nelle ore libere dalle lezioni,<br />
alle quali era sempre presente, nonostante la salute<br />
precaria. Penso che volesse nascondere tale seconda<br />
attività di pescatore, in quanto lo vedevo uscire di casa<br />
sempre con l’inseparabile fucile da caccia a tracolla e<br />
ritornare portando con sé non fagiani e beccacce, ma spigole<br />
e cefali. <strong>Un</strong>a volta, per recuperare questi pesci dal<br />
mare molto mosso, venne trascinato e sbattuto contro gli<br />
scogli dalle onde impetuose, riportando ferite multiple in<br />
tutto il corpo da sembrare, ai miei occhi di bambino di<br />
sette/otto anni, l’Ecce Homo del Golgota.<br />
<strong>Un</strong> ricordo che ancora mi addolora, mi riguarda personalmente.<br />
Facevo i capricci e in un momento di collera<br />
ebbi nei suoi confronti un’infelice e irrispettosa espressione,<br />
dicendogli che non mi sarebbe importato nulla della<br />
sua morte. Colpito da questa espressione di un figlio<br />
di pochi anni, papà non reagì con ceffoni, ma, muto e affranto,<br />
si ritirò in camera sua dove lo trovai in lacrime.<br />
Morì il 1° gennaio 1942 e solo qualche ora dopo morì<br />
anche Dick, il suo vecchio fedele cane da caccia, sotto<br />
l’autobotte di “Mediuccio”.<br />
Dick era un cane di razza pointer, ammaestrato da Paoluccio<br />
ed amico di tutti, ragazzi e bambini. Allorquando<br />
lo si chiamava, mostrandogli un pezzo di pane, si avvicinava<br />
e si metteva sull’attenti, addrizzando il muso. Chi<br />
lo aveva chiamato, poneva il pezzo di pane tra il naso e<br />
la fronte del cane e poi declamava la formula di rito: “alla<br />
guerra, si magna, si beve, si dorme per terra, spara jù<br />
cannone. Bum!”. Al bum Dick, con un colpo secco e rapido,<br />
faceva saltare in alto il pane e subito lo ingoiava.<br />
Era uno spasso, se non si pronunciava la formula di rito,<br />
ed in particolare se non si sparava il cannone, Dick<br />
era capace di restare immobile, sull’attenti, anche per diversi<br />
minuti.<br />
Paolo D’Antrassi ha scritto diversi inni, sacri e patriottici,<br />
che venivano musicati dal suo amico “Nzino”,. Lorenzo<br />
Ceccarelli, patito, malato per la musica. Prima autodidatta,<br />
poi maestro diplomato, che ha diretto, negli<br />
anni trenta, la fanfara, poi, per molti anni, la banda musicale.<br />
Tra i vari inni del maestro Paoluccio, uno era sulle<br />
sanzioni economiche, un altro sulla guerra civile in<br />
continua a pag.4
i m<br />
<strong>Un</strong> bilancio a sette mesi dalle elezioni amministrative<br />
Non raschiamo il fondo<br />
Potentati economici tentano di accaparrarsi gli ultimi spazi di territorio<br />
Sono trascorsi quasi 7 mesi dalle elezioni amministrative<br />
del 27 maggio e soprattutto è<br />
stata superata la soglia dei 100 giorni (siamo<br />
a più di 200) quando, tradizionalmente in politica,<br />
si valuta l’atteggiamento e i primi significativi<br />
atti di una nuova amministrazione. Quindi è possibile<br />
fare delle considerazioni sulla situazione politica<br />
del paese, con serenità e senza l’enfasi o la delusione<br />
tipiche del post elezione.<br />
“<br />
t f r l<br />
i n r l zi<br />
r<br />
“<br />
v . Il Sindaco ha dichiarato (cito testualmente)<br />
“…Archiviata l’estate, ora inizia la nuova avventura<br />
amministrativa. Da adesso in poi saremo impegnati<br />
a gettare le basi sulle quali costruire il futuro<br />
del Circeo. Sento il dovere di ringraziare ancora<br />
tutta l’amministrazione e i consiglieri di maggioranza<br />
ed opposizione ai quali voglio augurare un<br />
buon lavoro. Con loro, anche con gli esponenti di minoranza,<br />
voglio aprire un corso nuovo della politica<br />
del Circeo, fatto soprattutto di dialogo e confronto<br />
costante sulle tematiche più importanti della cittadina.<br />
Credo che il Circeo abbia bisogno dell’apporto<br />
di tutti, proprio per continuare a credere in quello<br />
sviluppo che tutti auspicano.”. Davvero delle nobili<br />
intenzioni! Ma tra il dire e … il fare c’è di mezzo<br />
il mare. Anzi, in questo caso è davvero un oceano,<br />
un oceano di incoerenza. Infatti, il “nuovo corso”<br />
auspicato dal Sindaco è immediatamente naufragato<br />
nei primi atti di governo. Le minoranze, chiamate<br />
al dialogo e al confronto dal primo cittadino,<br />
si sono viste togliere subito l’unico lo spazio di responsabilità<br />
che avevano: nel futuro la presidenza<br />
delle commissioni Urbanistica e Bilancio, commissioni<br />
importanti - appunto - per il dibattito sulle tematiche<br />
del paese, saranno di competenza della<br />
maggioranza. Davvero un bel segnale di “nuovo corso”<br />
della politica del Circeo!<br />
l z vi i<br />
f i v r<br />
“<br />
“<br />
. Le premesse per un nuovo modo di intendere<br />
la politica c’erano tutte. Il programma, i proclami,<br />
le promesse, l’assunzione di responsabilità,<br />
ecc…, ecc… (cito testualmente) “…La Lista “<strong>Un</strong><br />
comune per amico” nasce per realizzare una valida,<br />
seria e sana alternativa, in termini di programma amministrativo,<br />
persone e metodo di governo (…) Siamo<br />
fermamente convinti che un progetto di alternativa<br />
politica per il Circeo (…) debba tradursi nel voler<br />
costruire con uomini e donne un progetto nuovo,<br />
elaborato e partecipato, con al proprio interno<br />
la voglia reale di lasciarsi alle spalle una politica fatta<br />
di sopraffazioni, furbizie e arroganza (…) il nostro<br />
è uno stare insieme “per” qualcosa di positivo<br />
che possa rimanere nelle coscienze e nella vita quotidiana<br />
dei sanfeliciani. E’ per questo che intendiamo<br />
porre al centro del nostro agire innanzitutto l’<br />
“<br />
i l i i<br />
nz n<br />
i<br />
n e il r l . (…) al di sopra di<br />
ogni interesse, uscendo da logiche clientelari e di<br />
parte”. Davvero nobili intenzioni! Ma anche per gli<br />
sconfitti, come per i vincitori, tra il dire e…il fare<br />
…c’è sempre l’incoerenza. Infatti, appena smaltita<br />
la delusione, i primi atti in consiglio comunale, da<br />
parte di alcuni eletti, sono stati quelli di rivendicare<br />
un’appartenenza di gruppo disconoscendo, di fatto,<br />
la lista in cui sono stati eletti, utilizzando proprio<br />
quelle logiche di parte che si auspicava di abbandonare.<br />
Alla faccia del rispetto delle regole! Anzi,<br />
sembra esserci un progressivo (e inevitabile) avvicinamento<br />
di questi all’attuale maggioranza (vedi<br />
la partecipazione alle riunioni di maggioranza). Davvero<br />
un bel segnale “alternativo” alla politica del Circeo!<br />
. Finito il tempo delle elezioni, finito<br />
l’impeto partecipativo! (semmai ci sia stato…).<br />
L’interesse per la politica è riposto in un cassetto -<br />
sempre più nascosto e dimenticato- per riprenderlo<br />
alla prossima tornata elettorale. Davvero consolante!<br />
La politica, intesa come servizio per tutti e dove<br />
tutti ne sono responsabili, è tornata ad eclissarsi.<br />
. La Costituzione Italiana all’art. 49 assegna<br />
loro il compito di “concorrere con metodo democratico<br />
a determinare la politica”, invece anch’essi<br />
segnano un periodo di forte stanchezza e<br />
rassegnazione. Non è che a San Felice abbiano, nel<br />
recente passato, brillato di partecipazione…anzi!<br />
Ma recenti avvenimenti inducono a qualche timida<br />
speranza. <strong>Un</strong> esempio tra tutti: le primarie del Partito<br />
Democratico. Duecentoquindici persone di San<br />
Felice hanno partecipato alle primarie del nuovo partito.<br />
Il numero non è significativo, ma è comunque<br />
un dato incoraggiante in un paese così asfittico in<br />
fatto di partecipazione diretta alla vita politica. Persone<br />
che liberamente vogliono esprimere un voto<br />
per partecipare alla realizzazione di un nuovo progetto<br />
politico e per far questo si registrano pubblicamente<br />
è un segnale di ottimismo, sempre che non<br />
siano i soliti personaggi a gestire la novità.<br />
Altri partiti stanno cercando di riorganizzare una partecipazione<br />
attiva, un esempio è il recente congresso<br />
di Forza Italia dove la leadership è stata affidata<br />
a Schiboni. La scelta non sembra proprio nell’ottica<br />
di un rinnovamento… anzi.<br />
E gli altri? La destra vive la contraddizione di un desiderio<br />
mai realizzato, con l’inevitabile perdita di credibilità.<br />
La sinistra non sembra più avere un’aderenza<br />
con il territorio. Chissà… Speriamo bene!<br />
. Nonostante i proclami trionfalistici della<br />
maggioranza di “un nuovo corso per lo sviluppo del<br />
Paese” la situazione appare molto compromessa e<br />
priva di prospettive incoraggianti. Le iniziative in atto<br />
(quelle che davvero contano) sono solo speculative,<br />
camuffate -come sempre- in operazioni per lo<br />
sviluppo del Paese. In realtà i vecchi e nuovi potentati<br />
economici tentano di accaparrarsi gli ultimi spazi<br />
di territorio ancora liberi da una cementificazione<br />
folle. Parcheggi da realizzare -in aree protette- con<br />
CENTR TOR CO D SAN SAN FE FE CE C CE AG AG<br />
“<br />
Politica<br />
la scusa dell’assoluta necessità, ma che nella realtà<br />
sono il grimaldello per realizzare opere già bocciate<br />
in sede istituzionale. Realizzazione di strutture<br />
ricettive -anch’esse necessarie-, ma che nella<br />
realtà nascondono disegni speculativi ben precisi.<br />
Impegni per promuovere il lavoro -esigenza assoluta-,<br />
ma che sono solo occasioni clientelari e certo<br />
non contribuiscono a dare un lavoro certo.<br />
L’elenco potrebbe continuare a lungo, ma ognuno<br />
può redigerlo da solo: basta girare nel Paese con occhi<br />
non preconcetti. A voi il compito di completare<br />
l’elenco.<br />
. Non ho la sfera di cristallo per prevederlo<br />
(e meno male!). Mi auguro solo che una volta toccato<br />
il fondo, e siamo molto vicini, non ci mettiamo<br />
a raschiarlo per andare ancora più a fondo. ■<br />
“<br />
T rr<br />
D<br />
u r<br />
u<br />
l<br />
l z n l<br />
“<br />
SOMMARIO<br />
D<br />
a 1<br />
a c a<br />
D<br />
n<br />
1<br />
1<br />
1<br />
i 1<br />
O 1<br />
4
I CENT O T R CO D SA FE CE C RCEO 4<br />
Territorio<br />
s C<br />
È necessario gestire le risorse idriche in modo corretto<br />
Esemplari di pesci tropicali<br />
nel Mediterraneo<br />
Devono essere coinvolti tutti i soggetti interessati<br />
Negli ultimi tempi abbiamo letto e ascoltato<br />
un’infinità di opinioni e giudizi da parte di<br />
esperti sulle condizioni del nostro Mediterraneo.<br />
Si sono susseguiti interventi più o meno allarmistici<br />
sullo stato del nostro mare; sembra proprio che il Mediterraneo<br />
sia un malato grave, a dire degli innumerevoli<br />
ed illustri ricercatori esso soffre di surriscaldamento,<br />
è invaso da meduse, da alghe tossiche e chi più ne<br />
ha più ne metta …<br />
E’ emerso inoltre che la salinità del mare si è mantenuta<br />
su valori elevati a causa degli scarsi apporti di acqua<br />
dolce proveniente dai fiumi. Problema questo che non<br />
è imputabile solo alla diminuita piovosità ma anche al<br />
fatto che viene sottratta più acqua dalle attività umane.<br />
Ecco che si è verificata giorni fa la presenza di filamenti<br />
mucosi che aderiscono alle reti impedendo la pesca,<br />
fenomeno questo dovuto all’eccessiva proliferazione algale<br />
a causa delle temperature elevate e alla presenza<br />
di nutrienti in eccesso.<br />
“<br />
l l “<br />
i i n i vi<br />
i i<br />
“<br />
La presenza, nella rete, di un pesce mai visto ha suscitato<br />
grande stupore e curiosità tra i pescatori della<br />
paranza “Sole Nascente” della marineria di Terracina comandati<br />
dal sig. Cesare Marigliani che ne hanno pescato<br />
due esemplari nella zona all’altezza di Torre Astura<br />
e tra coloro che li hanno potuti vedere al loro arrivo in<br />
porto. I due pesci mi sono stati consegnati in una cassetta<br />
nei locali dell’asta della Coop. La Sirena di Terracina<br />
perché ne accertassi la specie e quindi appagare le<br />
curiosità suscitate.<br />
Si tratta di esemplari di Fistularia commersonii, una specie<br />
lessepsiana, ossia di un animale penetrato nel Mediterraneo<br />
attraverso il canale di Suez, mentre è una specie<br />
nativa di molti mari, dal Mar Rosso, all’Oceano Pacifico<br />
a quello Indiano, lungo le coste del Sud e Centro<br />
America, dell’Australia e del Giappone.<br />
La sua presenza nel Mediterraneo è stata segnalata già a<br />
partire dal 2000 e da allora sempre più frequentemente<br />
toccando areali sempre più ampi, tanto che nel 2004 lo<br />
hanno avvistato anche nel Tirreno settentrionale.<br />
Fistularia commersonii è un pesce dall’aspetto filiforme,<br />
che ricorda abbastanza quello della comune aguglia (Belone<br />
belone) anche se, appartenendo all’ordine dei Signatiformi,<br />
sarebbe più corretto paragonarlo all’altrettanto<br />
comune pesce ago (Syngnathus spp). Può raggiungere<br />
anche 1,5 m di lunghezza ma è di scarso valore<br />
commerciale; la colorazione del dorso è verde – bruno,<br />
quella del ventre è argentea e sulla coda è ben visibile<br />
un lungo filamento terminale.<br />
Si nutre catturando pesci, calamari e crostacei di piccole<br />
dimensioni e la sua riproduzione avviene attraverso<br />
l’emissione di uova galleggianti che vengono fecondate<br />
esternamente.<br />
Questo episodio è da considerare come un altro tassello<br />
del quadro complessivo delle condizioni del mare mediterraneo,<br />
da tutti ormai considerato un malato grave.<br />
Si diceva appunto della proliferazione algale (mucillagi-<br />
Fistularia commersonii<br />
ni) causata da un mix micidiale tra temperatura elevata<br />
e notevole apporto di nutrienti, soprattutto composti di<br />
fosforo e di azoto i quali, dalle attività antropiche sia industriale<br />
sia agricola attraverso scarichi incontrollati ed<br />
uso massiccio di fertilizzanti chimici vanno ad inserirsi<br />
nel ciclo naturale dell’acqua per finire in mare.<br />
<strong>Un</strong> altro fenomeno da non sottovalutare è quello della<br />
introduzione intenzionale o accidentale di specie di alghe<br />
non indigene come la cosiddetta alga assassina<br />
“<br />
f v<br />
i v v<br />
i z<br />
“<br />
(Caulerpa Taxifolia).<br />
Questa è un’alga colonizzatrice ed invasiva, arrivata sino<br />
ai nostri mari dopo aver infestato quelli dei 4 continenti.<br />
La storia dell’arrivo nei nostri mari della Caulerpa<br />
taxifolia comincia dieci anni fa e sta marciando sul pia-<br />
no biologico a ritmi impressionanti.<br />
Ciò provoca danni irreparabili alla biodiversità di un ecosistema,<br />
infatti, ad essere maggiormente danneggiata<br />
dalla diffusione della taxifolia potrebbe essere la Posidonia<br />
Oceanica. La Posidonia una pianta vera e propria,<br />
“<br />
segue dalla pag. 2<br />
Paolo D’Antrassi, iù Maéstre Pavelucce<br />
Spagna, ma in particolare voglio ricordare quello intitolato<br />
“Dell’Italia rinnovata”. Con tale inno, debuttò la sua<br />
scolaresca, alla presenza del Duce. Durante i lavori della<br />
bonifica pontina, iniziati nel 1930, Mussolini veniva<br />
spesso, quasi sempre in via ufficiosa o riservata, a controllare<br />
i cantieri e gli stati di avanzamento. Quella volta,<br />
però, primavera del 1934, arrivò in visita ufficiale o<br />
comunque preannunciata, tanto che trovò ad accoglierlo,<br />
alla “Cona”, sia le autorità locali, che provinciali, nonché<br />
il maestro D’Antrassi con i suoi alunni della quinta<br />
elementare. Mussolini, proveniva da Terracina, e giunto<br />
nei pressi della “Cona”, località distante circa un chilometro<br />
da San Felice, arrestò la corsa della sua macchina.<br />
Dopo il saluto dei Gerarchi, il maestro Paoluccio gli<br />
consegnò un foglio contenente l’inno “Dell’Italia rinnovata”,<br />
che fece cantare alla sua scolaresca e il Duce si<br />
congratulò con lui.<br />
Per concludere, voglio qui riportare i versi della poesia<br />
“Il piccolo morto” che scrisse e dedicò al primo figlio ma-<br />
“<br />
r z l i n<br />
r r<br />
in tutto equivalente a quelle terrestri, ma adattatasi alla<br />
vita subacquea si impianta sui fondali sabbiosi, lì dove<br />
l’acqua è particolarmente limpida e pulita, forma vere<br />
e proprie praterie in grado di innescare nell’ambiente<br />
una serie di reazioni biologiche positive, tra le quali<br />
la formazione di barriere, al pari di quelle coralline, contro<br />
il moto ondoso, prezioso riparo per altri vegetali e<br />
per tantissime specie animali.<br />
Tutto ciò ci deve far riflettere su come sia diventata prioritaria<br />
la questione della gestione delle risorse idriche<br />
(oceani, laghi, fiumi, sorgenti) che non possono essere<br />
più gestite separatamente ma unitariamente, coinvolgendo<br />
tutti i soggetti interessati ai vari livelli. Ci deve<br />
essere sinergia tra chi si occupa delle attività dell’entroterra<br />
e chi si occupa delle attività costiere e marittime.<br />
È necessario, altresì, un radicale cambiamento <strong>cult</strong>urale<br />
che porti tutti a capire che la salvaguardia di un ecosistema<br />
attraverso la tutela della sua biodiversità non è<br />
esercizio meramente ideologico ma azione strategica di<br />
primaria importanza per lo sviluppo economico di un territorio.<br />
■<br />
* Presidente del Circolo dei Verdi di Terracina<br />
schio, mio fratello Gregorio, che morì a due anni di età:<br />
Da tanti e tanti fiori circondato<br />
e tutto ricoperto da un bel velo,<br />
sembra un angioletto addormentato<br />
un angioletto sceso giù dal cielo.<br />
Ai quattro lati stanno torce accese<br />
con una luce fioca e quasi smorta<br />
e vengono i ragazzi del paese<br />
a curiosar dalla socchiusa porta.<br />
Tutto ora tace nella trista stanza,<br />
solo una donna addolorata tanto<br />
a passi incerti al morticin s’avanza<br />
lo rimira, lo bacia e scoppia in pianto.<br />
Essa è la mamma che tanto piange e si dispera<br />
non sente di conforto una parola<br />
in quella giornataccia nera.<br />
Ringrazio l’amico Andrea De Sisti per avermi consentito<br />
di arricchire i ricordi di mio padre con gli aneddoti così<br />
ben scritti sul suo libro O’KEA’MUS. ■
Territorio<br />
M i<br />
Alla scoperta del promontorio<br />
La Grotta delle Anfore<br />
<strong>Un</strong>’escursione spettacolare per il panorama che si gode<br />
Come tutti sanno, il nostro promontorio (il Circeo)<br />
è ricco di grotte, di ruderi romani, di scorci<br />
panoramici unici.<br />
Bisogna però sapere come poter arrivare in questi luoghi<br />
per poterne apprezzare la bellezza, perciò io, che<br />
li conosco bene, voglio indicare alcuni sentieri che ci<br />
permettono di raggiungerli.<br />
Il primo sentiero, di cui voglio parlare, è forse il più<br />
impervio e il meno conosciuto di tutti, perché, non essendo<br />
molto battuto, è quasi completamente coperto<br />
dalla fitta vegetazione e quindi difficilmente individuabile,<br />
ma è sicuramente il più spettacolare dal punto<br />
di vista panoramico: il suo percorso ci condurrà fino<br />
alla Grotta delle Anfore e alla relativa spiaggetta.<br />
Alcuni consigli per chi volesse avventurarsi: portare<br />
con sé due funi, una di 30 m., l’altra di 15 m. e una<br />
cassetta per un piccolo pronto soccorso, molta prudenza,<br />
essere almeno in due. Detto ciò iniziamo la<br />
passeggiata.<br />
Partendo dall’hotel Punta Rossa ci si avvia per la strada<br />
comunale delle Batterie fino all’incrocio con via di<br />
Vasca Moresca, dove si gira a sinistra verso la cava<br />
d’alabastro e subito a destra, percorrendo una strada<br />
molto dissestata fino in fondo. Qui c’è una piazzola,<br />
che si affaccia sull’insenatura della calotta.<br />
“<br />
n r r r<br />
r u r r r<br />
i i i r r r<br />
“<br />
Da questo punto, guardando a destra verso il monte,<br />
si vede, ad un’altezza di 50 m. rispetto al punto in cui<br />
ci troviamo, una parete rocciosa alla base della quale<br />
appare un bellissimo cespuglio di palme nane.<br />
E’ proprio là che bisogna arrivare.<br />
E’ difficile, poiché non essendoci sentiero si deve con<br />
un po’ di fatica avanzare tra la fitta vegetazione, non<br />
perdendo mai di vista il gruppo di palme nane, la meta.<br />
Giunti a questo punto, il mio consiglio è di fermarsi<br />
un attimo per recuperare un po’ di fatica e per ammirare<br />
il magnifico panorama: se la giornata è bella e tersa<br />
si può vedere il golfo di Napoli con le sue isole e<br />
il Vesuvio, fino a punta Campanella (penisola Sorrentina)<br />
tranne l’isola di Capri che rimane completamente<br />
coperta da Ischia; oltre, ovviamente, alle nostre isole<br />
pontine, Ventotene, Zannone, Ponza e Palmarola.<br />
Dopo la sosta si continua ad andare avanti seguendo<br />
il sentiero, sempre poco visibile, che aggira dall’alto<br />
l’insenatura della calotta e, passando sotto lo sperone<br />
di roccia di Torre Moresca, che si trova ancora più<br />
in alto, arriva ad un punto dove, attraverso uno stretto<br />
passaggio a picco sul mare (circa 100 m.), bisogna<br />
oltrepassare una breve parete rocciosa a volta aiutandosi<br />
con la fune più corta che abbiamo nello zaino<br />
e che farà da corrimano, assicurata bene alle sue<br />
estremità a degli appigli sicuri.<br />
La fune viene lasciata legata, verrà recuperata al ritorno.<br />
Dopo questo scomodo passaggio, il percorso diventa<br />
più agevole e spettacolare, anche se è sconsigliato a<br />
chi soffre di vertigini perché si deve passare attraverso<br />
i rami di un grosso ginepro che è abbarbicato alla<br />
Le Cinque grotte<br />
roccia proprio sul profilo delle cinque grotte (la Cattedrale)<br />
fino ad arrivare attraverso una boscaglia ad<br />
una parete rocciosa, questa volta insormontabile, che<br />
scende fino al mare.<br />
Ci troviamo a questo punto all’inizio di un canalone naturale<br />
molto ripido e ghiaioso, dentro il quale bisogna<br />
scendere, aiutandosi con l’altra fune, quella più lunga,<br />
legandone un’estremità ad un tronco ben sicuro.<br />
Percorso tutto il canalone ci troviamo sopra la scogliera<br />
della grotta delle anfore, che si trova circa 20<br />
m. più in basso.<br />
Ora siamo costretti a svoltare a destra, e, dopo un cespuglio<br />
di ginepri, troviamo un cunicolo, che attraversa<br />
la parete rocciosa incontrata più sopra, oltre il quale<br />
c’è la scogliera sovrastata dall’imponente Precipizio.<br />
Camminando sulla scogliera verso le cinque grotte (la<br />
Cattedrale), ora ben visibili, si arriva alla spiaggetta<br />
della Grotta delle Anfore.<br />
La grotta è lunga circa 20 m., larga poco più di 3 m.<br />
e alta circa 4 m.<br />
Sul pavimento ci sono dei lastroni rossicci che sembrano<br />
di terra cotta, forse per questo si chiama Grotta<br />
delle Anfore.<br />
Siamo finalmente arrivati a destinazione.<br />
“<br />
“<br />
n v<br />
v z<br />
Godiamoci il bel paesaggio e la tranquillità di questo<br />
posto non dimenticando il ritorno, perchè è proprio il<br />
ritorno la cosa più faticosa dal punto di vista fisico,<br />
quindi bisogna pensarci bene prima.<br />
A questo proposito mi permetto di dare alcuni consigli,<br />
avendo io percorso questo sentiero ben otto<br />
volte.<br />
1) assicurare bene le funi ad un albero, in particolar<br />
modo la seconda, quella più lunga, ci sarà utile al<br />
ritorno per risalire;<br />
2) all’inizio della passeggiata ricordarsi di segnare il<br />
CENTR TOR CO D SAN FE CE C CE AG<br />
“<br />
l<br />
r r<br />
r r i r r n<br />
u n z “<br />
percorso con qualche pietra, proprio come nella favola<br />
di Pollicino, così saremo sicuri di ritrovare il<br />
sentiero giusto;<br />
3) calcolare bene il tempo necessario e la luce solare,<br />
poiché la passeggiata complessivamente tra andata<br />
e ritorno, dura circa cinque ore andando di<br />
buon passo e senza soste. Quindi è preferibile partire<br />
la mattina e magari in primavera, la stagione<br />
migliore per questo tipo di escursioni.<br />
In bocca al lupo per questa affascinante esperienza!<br />
■<br />
V XX<br />
P L<br />
ar uc hi ra<br />
77 .<br />
a<br />
Pasta all’uovo<br />
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N O O I O I SAN F L CE C O 6<br />
Editoriale - Lettere<br />
segue dalla prima<br />
Moniti, meliora sequamur di ALESSANDRO CRESTI<br />
è prosciugato il serbatoio della pazienza e dell’indulgenza,<br />
mentre io vorrei che il rumore, ora lontano<br />
e flebile di questi tuoni, divenisse rombo robusto,<br />
diffuso e continuo, vorrei che dilagasse il disagio e<br />
lo scontento, vorrei che si diffondesse la consapevolezza<br />
che certi modi di fare portano danni e sconquassi<br />
irreversibili quando si basano su un senso di<br />
impunità inteso e accettato come difetto genetico di<br />
un sistema, che non è capace, ma soprattutto non<br />
vuole seguire la legalità.<br />
Su tutto c’è troppa tolleranza, le regole sono estremamente<br />
elastiche così che il cittadino onesto, abbandonato<br />
a sé stesso, deve fronteggiare da solo, in<br />
prima persona, mille insidie, soprusi, abusi e aggressioni<br />
con notevole dispendio di forze, di tempo<br />
e di denaro.<br />
Infiniti casi ci dimostrano, soprattutto nel settore urbanistico-edilizio,<br />
come un certo lassismo unitamente<br />
a uno sfacciato garantismo abbiano diffuso un allarmante<br />
senso di impunità e, sull’esempio di ciò che<br />
si permettono di fare gli Amministratori stessi, ciascuno<br />
poi si sente autorizzato e tranquillo di poter<br />
fare altrettanto e magari di più.<br />
Manca totalmente una <strong>cult</strong>ura della legalità e, di conseguenza,<br />
manca l’intransigenza nell’accertamento e<br />
nella punizione dei comportamenti illeciti.<br />
Questo obiettivo, è evidente, ha bisogno del contributo<br />
di tutti: gli “addetti ai lavori” devono isti-<br />
✉ Centro<br />
storico - Abusivismo<br />
Egregio Direttore Cresti<br />
ho letto con vero piacere il suo editoriale “La violenza è<br />
nemica delle leggi”, pubblicato su il “Centro Storico” del<br />
bimestre settembre - ottobre 2007, dal quale traspare evidente<br />
particolare affetto ai ricordi d’infanzia nonché speciale<br />
attenzione alle vicende che affliggono San Felice che<br />
è anche il mio paese natio.<br />
1994<br />
Mi ha colpito la descrizione del<br />
panorama osservato dalla Torre<br />
dei Templari e l’amarezza nel<br />
constatare che non è tutto oro di<br />
giorno quello che brilla di notte<br />
per lo scempio dei tetti che grida<br />
insulto alla bellezza ed all’integrità<br />
del Circeo per colpa dei soliti<br />
furbetti che sanno versare ad ar-<br />
te lacrime sulla valle sanfeliciana con la pelle degli onesti<br />
che non hanno più gli occhi per piangere.<br />
A proposito dei tetti evidenzio cosa è stato possibile realizzare<br />
all’immobile sito al civico 39 di P.za Aleardi a ridosso<br />
della mia proprietà finitima - civico 37 -, dove hanno<br />
vissuto mia madre, i miei nonni ed i miei bisnonni.<br />
Da un tetto spiovente di tegole, di copertura di un immobile<br />
a due piani, è stato realizzato, previa rimozione dello<br />
stesso, abbassamento dei solai dì circa 2 metri e modificazione<br />
dei fori finestra, un terzo piano con sovrastante<br />
terrazzo a cielo aperto, cucina abitabile, sgabuzzini vari<br />
nonché due terrazzi a lunetta che si<br />
affacciano sulla P.zza Aleardi ed anche<br />
nella mia camera da letto.<br />
Il tutto a cavallo del biennio<br />
1996/1997, in pieno centro storico<br />
ed in barba alla tutela paesaggistica<br />
che rappresenta da decenni lo<br />
spauracchio per i fessi.<br />
1997<br />
tuzionalmente rispettare e far rispettare le regole,<br />
ma i cittadini devono sempre vigilare a che ciò avvenga,<br />
pretendere legalità in tutti i settori, pubblici<br />
e privati, e nei confronti di tutti, nessuno escluso.<br />
Che bello sarebbe poter allentare la tensione e non<br />
vedere più il vicino che apre all’improvviso una fi-<br />
I l r<br />
La trasformazione del Centro storico<br />
nestra sul tuo terrazzo o alza un muretto divisorio<br />
che preclude definitivamente il panorama, il dirimpettaio<br />
che sopraeleva il tetto di più di mezzo metro<br />
sotto la mentita causale di “ristrutturazione”, la<br />
casa di fronte che, come per magia, in tempi rapidi<br />
e nei periodi di minore frequentazione del centro<br />
storico, cresce di due piani e così via, e questo<br />
Da ultimo, nel mese di maggio dì questo anno, è stata realizzata,<br />
sempre nel rispetto della tutela paesaggistica, del<br />
diritto dei terzi ed a completamento dell’abuso edilizio,<br />
una barriera cementata di circa 5 mtq a ridosso del muretto<br />
di confine del mio terrazzo costituita da reti a sostegno<br />
di piantumazioni in plastica per la gioia del confinante<br />
e per la bile dello scrivente avendo precluso il panorama,<br />
il sole e la ventilazione.<br />
\Al riguardo, Sig. Direttore Cresti, cosa fare per arginare<br />
la tracotanza e la tolleranza di chi dovrebbe?<br />
Cordiali saluti con le migliori fortune per il suo editoriale.<br />
Scorze, 14.11.2007<br />
Antonio Ruggeri<br />
Egregio Direttore,<br />
mi chiedo da parecchio tempo come mai sia consentito dalle<br />
competenti autorità non rimuovere alla fine della stagione<br />
turistica tutti i componenti degli stabilimenti balneari,<br />
ma anzi si permetta che gran parte degli stessi operino<br />
durante l’inverno come romantici “ristorantini” sul bagnasciuga:<br />
oltre allo spettacolo indecoroso vorrei ricordare<br />
a lor signori che il tutto si svolge su demanio marittimo<br />
… Auguri!!!<br />
Lettera Firmata<br />
Egregio Direttore,<br />
vorrei portare alla sua attenzione l’incresciosa situazione delle<br />
scale di accesso alle scuole elementari del Centro Storico:<br />
ogni mattina decine di alunni e genitori si riversano su di esse<br />
ed il loro stato di conservazione non è particolarmente eccelso.<br />
Tutto ciò premesso mi domando: possibile che nessun<br />
amministratore, ed in particolare il sindaco Vincenzo Cerasoli,<br />
il quale ogni mattina accompagna a scuola la propria prole<br />
passando su quelle “scalette”, non si renda conto dello stato<br />
penoso di conservazione di detto manufatto e non ritenga<br />
necessario, per il bene pubblico, intervenire per una loro corretta<br />
sistemazione? Spero che, come già successo in altre occasioni,<br />
non si attenda qualche increscioso “incidente”per ottemperare<br />
ad una simile mancanza, anche perché si tratta di<br />
ragazzi e tutti dovrebbero avere a cuore per prima cosa la loro<br />
incolumità. Grazie.<br />
Lettera firmata<br />
perché i responsabili conoscono le normative e le<br />
applicano!<br />
Vi assicuro che se così fosse, nessuno proverebbe<br />
più a commettere irregolarità e tutti, invece, comincerebbero<br />
ad amare e difendere il territorio, come è<br />
giusto che sia, considerandolo un loro prezioso patrimonio.<br />
A ciò si aggiunga che, in conseguenza di questo comportamento<br />
più corretto, San Felice, in tempi brevi,<br />
vedrebbe rifiorire un turismo di qualità, ricevendone<br />
in cambio una sicura crescita in tutti i settori, compreso<br />
quello economico. Il movimento, non più fugace<br />
e transitorio, di gente di varia provenienza e con<br />
diversi bagagli <strong>cult</strong>urali e professionali non potrebbe<br />
che “arricchire” il Paese con un sicuro apporto di<br />
idee nuove e frequentazioni che non si limiterebbero<br />
al mare, ma a tutto il territorio, facendone scoprire<br />
valori e bellezze.<br />
Ma, per tornare alla citazione iniziale, cosa direbbero<br />
questi turisti “di qualità” se, di fronte alla devastazione<br />
del territorio, scoprissero per di più che<br />
ad essa si sono dedicati anche quelli che erano preposti<br />
al controllo? Se venissero a sapere che abusi,<br />
violazioni di legge, comportamenti sanzionati dai<br />
Codici non sono solo appannaggio di cittadini bramosi<br />
di arricchimento, ma anche dei tutori di quei<br />
Codici (su cui magari hanno prestato giuramento) e<br />
che addirittura chi a sua volta era tenuto a comminare<br />
sanzioni e individuare colpevoli, per “disattenzione”<br />
non ha fatto il proprio dovere? Prendendo<br />
in prestito le parole di saggezza dei romani:<br />
“Q ?” , chi controllerà i controllori?<br />
Sconfortati, ce lo chiediamo da molti anni. ■<br />
✉ Borgo<br />
Montenero<br />
Egregio Direttore,<br />
sono un agricoltore in pensione. Non sono abituato a scrivere<br />
perché ho fatto appena la 2°elementare, ma riesco<br />
ancora a leggere e a pensare liberamente, senza bisogno<br />
di interpreti. <strong>Un</strong>a mattina ho letto, davanti ad un negozio<br />
di Borgo Montenero, che quelli che stanno al Comune vogliono<br />
fare una fontana al Borgo, il cui costo è di circa<br />
30.000 Euro, 60 milioni delle vecchie lire. Perché questo<br />
spreco di soldi? Visto che nessuno l’ha regalata, significa<br />
che è stata pagata con i soldi di tutti noi. Dico grazie<br />
al Comune per il bel pensiero, ma a Borgo Montenero c’è<br />
già la Madonnina e ci basta. Piuttosto con quei soldi fate<br />
qualcosa per la gioventù o per noi anziani che “non ghe<br />
xe niente se non la rogna che ve se ciappa”. Scusi lo sfogo,<br />
ma non tutti, per fortuna, ci sentiamo delle pecore.<br />
(lettera firmata)<br />
✉ Scuola<br />
Gentile Direttore,<br />
come nonna sono molto dispiaciuta nel non trovare più in<br />
questo giornalino la pagina dedicata ai lavori dei ragazzi<br />
della scuola. Era una bella occasione per sentirmi vicina<br />
ai giovani e leggere le iniziative scolastiche.<br />
Ho saputo che la spiegazione da parte della scuola è perché<br />
vuole fare un proprio giornalino, ma quello del “Centro<br />
Storico” riesco a trovarlo facilmente, mentre di quelli<br />
della scuola ne sono riuscita a leggere solo uno e sinceramente<br />
al di là della grafica molto colorata e simpatica,<br />
ho letto solo notizie risalenti al passato anno scolastico,<br />
già conosciute e commentate nel mio giro di amicizie.<br />
(lettera firmata)<br />
n.d.r. Abbiamo ricevuto numerose manifestazioni di rammarico<br />
e dispiacere per l’interruzione, a partire dal precedente<br />
numero del giornale, del nostro rapporto con gli<br />
alunni dell’Istituto “L. da Vinci”. Confermiamo la nostra<br />
disponibilità ad essere comunque contattati per trovare insieme<br />
un altro tipo di collaborazione.
Il Fatto<br />
C’<br />
i D<br />
Per grazia<br />
ricevuta<br />
“Viva Sant’Eusebio, salvatore dell’anima mia<br />
Viva Sant’Eusebio salvatore del mio cuor”<br />
è qualcuno che non conosce questa canzoncina? Fa parte della colonna<br />
sonora di un film del 1970, dove Nino Manfredi, attore e regista, dà il me-<br />
glio di sé. Si tratta di Per grazia ricevuta, una pellicola, cui contribuisco-<br />
no a fare da spunto due miracoli (o presunti tali) che accadono, rispettivamente,<br />
all’inizio ed alla fine della storia. Ed è un film, che ci conduce al Circeo attraverso<br />
due strade. La prima è legata all’ambientazione delle scene finali nelle quali si può<br />
ammirare la duna di Sabaudia non già quale assolato scenario di insopportabili spot<br />
pubblicitari, ma come delicato sfondo notturno di una inedita Villa Volpi, resa ancor<br />
più affascinante dal chiarore lunare; l’altra è legata proprio ai miracoli. Intendiamoci<br />
bene, non ci riferiamo agli interventi divini (che necessitano, comunque,<br />
di annose indagini da parte dei competenti organi ecclesiastici), ma a certe situazioni,<br />
che possono essere mediate, in maniera più semplice e più sbrigativa, dai<br />
comuni mortali: miracoli laici, diciamo così. Si tratta di quelle circostanze che, oltre<br />
tutto, ci fanno notare come cambiano i tempi.<br />
All’epoca di Ulisse, infatti, coloro che capitavano, per caso, da queste parti venivano<br />
attirati dalla Maga Circe, la quale provvedeva a trasformarli in porci. Ai nostri tempi,<br />
invece, si verifica il caso di chi capita a San Felice e viene attratto dal sindaco di<br />
turno per essere beneficato con incarichi più o meno numerosi e più o meno lunghi,<br />
ma sempre ben retribuiti e sempre a spese dei cittadini. La stampa locale ci ha<br />
fornito per anni esempi eclatanti di tanti personaggi “miracolati” in questa maniera<br />
e si favoleggia anche di una stanza segreta nella Torre dei Templari, in cui farebbero<br />
bella mostra di sé numerosi ex voto in oro o argento con sopra incisa la dicitura<br />
“Per grazia ricevuta”. Per ognuno di loro ci sarebbe da scrivere un bel racconto,<br />
ma abbiamo scelto due storie, che, forse più delle altre, danno un’idea dell’influsso<br />
benefico del Palazzo Baronale. Diciamo subito che i relativi protagonisti,<br />
l’avvocato De Angelis e l’architetto De Angelis (tra i quali non corre nessun grado<br />
di parentela) sono due bravissime persone e due professionisti molto validi e, quindi,<br />
la loro frequentazione delle stanze comunali non può che rappresentare un fatto<br />
positivo. E, allora, si dirà, in che cosa consiste il miracolo? Proviamo a spiegarlo.<br />
Nella Pianta Organica del nostro comune, che è, in Italia, una di quelle a più alta<br />
densità di dipendenti che si conosca, non poteva mancare l’ipotesi di un Ufficio<br />
Legale (considerata anche l’elevata litigiosità esistente da queste parti); di conseguenza,<br />
sarebbe sufficiente indire un concorso pubblico, assumere un avvocato e<br />
un collaboratore legale, i quali, a tempo pieno, si potrebbero occupare dei problemi<br />
legati al contenzioso e alle consulenze necessarie alla amministrazione. E invece,<br />
ecco che, dieci anni fa, si trova a passare per San Felice, per puro caso s’intende,<br />
l’avvocato De Angelis, al quale viene calato dall’alto l’incarico di legale del<br />
Comune per un anno... poi per un altro... poi per un altro ancora e via dicendo....<br />
fino ad oggi. E la cosa non si è limitata al solo incarico di consulenza, per il quale<br />
viene elargito un compenso annuale, ma, nel corso di due lustri, allo stesso avvocato<br />
sono state affidate decine e decine di cause, ognuna delle quali pagata a parte.<br />
E siccome ai nostri governanti piace sbalordire, poche settimane fa è stato portata<br />
in Consiglio Comunale la proposta di un’ulteriore miracolo, che doveva consistere<br />
nel rinnovare l’incarico, di cui sopra, non più per uno ma per ben cinque anni!<br />
<strong>Un</strong> incidente di percorso ha impedito che la cosa si concretizzasse, però ci hanno<br />
provato e, probabilmente, è solo questione di tempo. Ma, direte, e se si provvedesse<br />
a coprire il posto in Pianta Organica con il concorso di cui sopra, non sarebbe<br />
più giusto e anche economicamente più conveniente per la comunità? Signori...<br />
signori, ma, in questa maniera, di quale miracolo si tratterebbe?<br />
L’altro De Angelis, l’architetto, è stato anche più fortunato. Infatti, una mattina, mentre<br />
accompagnava la sua signora nel Palazzo del Comune, venne colpito, all’improvviso,<br />
da un bell’incarico professionale, tanto ben pagato quanto inutile. Come dite?<br />
Volete sapere che cosa ci andava a fare la moglie dell’architetto al Palazzo Comunale?<br />
E va bene, ve lo diciamo: è la dottoressa Tasciotti... sì, sì, proprio il Segretario Comunale;<br />
ma questo non vi autorizza a sospettare di niente... eh già, perché è proprio<br />
l’architetto, che ha la capacità intrinseca di attirare i miracoli. Pensate che, qualche<br />
settimana fa, l’Ufficio Tecnico del Comune, a causa di una serie di numerose e serie<br />
irregolarità, ha emesso una ordinanza di sospensione di lavori per una Lottizzazione<br />
in via di realizzazione e pare si sia dimenticato di notificare il reato al Direttore dei lavori,<br />
che, manco a dirlo, era proprio il nostro architetto!<br />
Noi non ci crediamo, ma a causa di queste strane e miracolose coincidenze, si vocifera<br />
che vogliano cambiare il nome anche alla nostra Chiesa. Si dovrebbe chiamare<br />
Santa Maria dei De Angelis. ■<br />
N ella<br />
<strong>IL</strong> C O D SAN I CI C O 7<br />
James Bond,<br />
operazione blocchetto<br />
i<br />
La DIA a San Felice Circeo<br />
nostra adolescenza ci dedicammo con discreto fervore alla lettura di<br />
quella collana (tuttora esistente) edita da Mondatori che va sotto il no-<br />
me di Segretissimo. Si trattava di volumetti di spionaggio a cadenza set-<br />
timanale, con la tipica copertina nera e il cerchio centrale nel quale campeggiavano<br />
abitualmente armi letali e donne bellissime e discinte, come sempre quando<br />
si tratta di agenti segreti.<br />
Divenimmo così abituali frequentatori, si fa per dire, dei tanti colleghi di James<br />
Bond e delle loro organizzazioni di appartenenza, allora contrapposte nella guerra<br />
fredda; ciò ci permise anche di imparare una gran quantità di sigle di vario<br />
genere: non ci limitammo all’ovvio 007 di cui sopra o ai banali CIA e KGB, ma ci<br />
impratichimmo nelle questioni personali di OSS117, nelle faccende dell’israeliano<br />
MOSSAD, degli inglesi MI5 e MI6, fino alla temibile STASI (nulla a che fare con<br />
l’avvocato di “<strong>Un</strong> Comune per Amico”) che operava per conto della Germania Est<br />
Modello Denuncia in zio attività Agenzia d'affari<br />
da presentare n duplice copia<br />
AL COMUNE DI<br />
DENUNCIA D INIZIO ATTIVITA PER L ESERCIZIO DI AGENZIA D AFFARI<br />
………………………………...<br />
l sottoscr tto<br />
Cognome Nome<br />
Nato a il<br />
Residente a via n.<br />
CAP<br />
Cittadinanza<br />
Tel. C. F.<br />
n qualità di<br />
[] titolare della d tta individua e<br />
[] legale rappresentante della società<br />
con sede egale in<br />
(Comune via numero civico)<br />
scritta al n. del Registro Imprese della C.C.I A.A. di<br />
ai sensi e per gli effetti de l art. 19 della legge 7.8.1990 n. 241, denuncia l inizio dell attività di<br />
agenzia d affari di cui all art. 115 del R.D. 773/1931 recante il T.U. delle leggi di P.S., nel<br />
settore sotto ind cato<br />
[] Abbonamenti a giornali e riviste<br />
(1)<br />
(2)<br />
[] A lestimento ed organizzazione di spettacoli<br />
[] Collocamento complessi di musica leggera 3)<br />
[] Compravendita di autoveicoli e motoveicoli<br />
( 4)<br />
usati a mezzo mandato o procura a vendere<br />
[] Compravendita esposizione di cose usate od<br />
oggeti d'arte o di antiquariato su mandato di<br />
terzi 5)<br />
[] Disbrigo pratiche amministrative nerenti<br />
il rilascio di documenti o certif cazioni 6)<br />
[] Disbrigo pratiche nfortunistiche<br />
e assicurative (7)<br />
[] nformazioni commerciali (10)<br />
[] Organ zzazione di mostre ed esposizioni di<br />
prodotti mercati e vendite te evisive<br />
11)<br />
[] Organizzazione di congressi riunioni feste<br />
12)<br />
[] Organizzazione di servizi per la comunità<br />
ovvero r cerca di affari o cl enti per conto d<br />
artigiani professionisti e prestatori di man<br />
d'opera (13)<br />
[] Prenotazione e vendita di biglietti per spettacoli<br />
e manifestazioni 14)<br />
[] Pubblicità (15)<br />
[] Disbrigo pratiche nerenti le onoranze funebri (8)<br />
[] Gestione e servizi immobiliari<br />
(9)<br />
[] Raccolta di informazioni a scopo di divu<br />
(16)<br />
gazione mediante bollettini o sim li mezzi<br />
[] Spedizioni 17)<br />
[] Altro da specificare (18) ………………………..<br />
……. ……………………………………………<br />
nei loca i siti in:<br />
con insegna<br />
Via n.<br />
e tante altre in rappresentanza del misterioso mondo delle spy stories. Forti di<br />
tanta esperienza, ci siamo subito emozionati nel sentir dire, a proposito di un<br />
cantiere edile, che “Lì hanno fatto la DIA”. Non potemmo esimerci dal pensare<br />
subito alla Defense Intelligence Agency (branca dei servizi USA piuttosto oscura),<br />
poi, essendo a San Felice, ci venne in mente la nostrana Direzione Investigativa<br />
Antimafia, ma la nostra tendenza al mistero fu subito frustrata: si trattava<br />
semplicemente di una Denuncia di Inizio Attività, una banale pratica amministrativa.<br />
Avevamo sempre saputo che le attività edilizie erano soggette alla Concessione<br />
da parte del Comune e abbiamo voluto conoscerne qualcosa di più. La<br />
DIA è, in sostanza, una pratica amministrativa grazie alla quale, offrendo la garanzia<br />
che non si stravolgeranno volumi, facciate, eccetera, si può procedere a<br />
ristrutturazioni edilizie, manutenzioni di vario tipo, interventi non in violazione<br />
degli strumenti urbanistici.<br />
Basta la dichiarazione di un tecnico e il gioco è fatto. La legge, però, assegna<br />
al Comune il compito di vigilare che si tratti proprio di questo. Non ci sembrava<br />
che i lavori che avevamo notato fossero però così “leggeri” e ci siamo rivolti per<br />
qualche informazione al Comune. Abbiamo così scoperto che la parolina “DIA”<br />
è in grado di garantire piena tranquillità a chi edifica sul nostro territorio: “Ha<br />
fatto la DIA” è la risposta a ogni dubbio su interventi edilizi in corso. I Vigili Urbani,<br />
d’altronde, sono notoriamente oberati di lavoro e altrettanto vale per l’Ufficio<br />
Tecnico Comunale, dove giacciono ancora tonnellate di pratiche irrisolte. I<br />
tecnici di San Felice, o meglio alcuni di loro che sono più “tecnici” degli altri,<br />
hanno immediatamente usato il fiuto che da decenni li distingue e le DIA si sono<br />
moltiplicate come per miracolo, alcune senza neanche esporre il cartello nel<br />
cantiere…tanto “Hanno fatto la DIA”. Che nel nostro bel paese, potrebbe tranquillamente<br />
essere rinominata . ■<br />
1
Storia<br />
CENT O TO I O DI SAN FEL CE C CEO 8<br />
Il Settecento si aprì per i Sanfeliciani con una grave<br />
sciagura: ben 25 persone furono rapite la notte del<br />
3 maggio 1727 e portate via come schiave!<br />
Ci sono pervenute varie versioni di questo episodio,<br />
che discordano sulla data e sui particolari, ma tutte lo<br />
collegano con la visita al Circeo del Papa Benedetto<br />
XIII, il quale sarebbe stato il vero obiettivo dell’irruzione<br />
notturna. Il Pontefice, nel suo primo viaggio a<br />
Benevento, scelse il percorso lungo il mare, con sosta<br />
al Circeo, fino a Terracina, per poi proseguire percorrendo<br />
l’Appia a piccole tappe. La deviazione fu certamente<br />
suggerita dal Tesoriere Collicola per dar modo<br />
al Pontefice di visitare i lavori nella zona di Torre<br />
Paola, iniziati dal suo predecessore Innocenzo XIII, da<br />
lui proseguiti e appena completati: il ripristino del Canale<br />
Romano tra lago e mare, le fabbriche con la nuova<br />
chiesa, l’acquedotto, la casa dei pescatori … E<br />
questo non solo per il diletto dell’illustre ospite e del<br />
suo seguito, ma anche per soddisfazione personale e<br />
un giusto riconoscimento a chi era stato l’ideatore e<br />
l’esecutore di queste opere, cioè al Collicola stesso.<br />
“<br />
Queste 25 persone rapite furono riscattate due anni<br />
dopo (cioè nel 1729) per opera del Cappuccino Fra<br />
Paolo Matelica, inviato appositamente in Tunisi dall’Arciconfraternica<br />
del Gonfalone, per “la ragguardevole<br />
somma di pezze tunisine 450 ciascuno, equivalenti<br />
a scudi 7312,50, mille dei quali versati dallo stesso<br />
Pontefice Benedetto XIII” (quindi scudi 292,50 per<br />
ciascuno). Tra i più giovani di loro c’era un ragazzo,<br />
che nel frattempo era stato adottato da una ricca signora,<br />
la quale, dispiaciuta per doverlo lasciarlo andare,<br />
con un bacio ardente lo morse asportandogli una<br />
guancia.<br />
Varie tracce di questo rapimento, trovate nelle carte<br />
dell’Archivio di Stato di Roma.<br />
“<br />
r n l r<br />
“<br />
“<br />
7 r r<br />
r n fu l it<br />
li i<br />
L z i i<br />
<strong>Un</strong> episodio poco conosciuto accaduto nel 1727<br />
Corsari tunisini rapiscono 25 sanfeliciani<br />
I rapiti erano per la maggior parte donne e bambini<br />
La più importante è la relazione, rimasta finora inedita,<br />
di un testimone d’eccezione, il Capitano Giuseppe<br />
Mattoli, il quale si trovava al Circeo la notte del 3 maggio<br />
per ispezionare le torri. E’ una lettera datata 10<br />
maggio, certamente diretta al Collicola, allora Tesoriere<br />
e Amministratore del Feudo.<br />
E L L E<br />
V 7<br />
77 x 77<br />
0<br />
M<br />
t V z z<br />
t<br />
Il Mattoli in sostanza dice che, trovandosi a dormire<br />
nella Torre Vittoria la notte del 3 maggio 1727, alle<br />
3 circa sentì degli spari, che inizialmente pensò esplosi<br />
per la festa della SS.ma Croce. Poi, affacciatosi per<br />
controllare, vide un gruppo di persone che, sparando,<br />
correvano verso il mare e allora pensò trattarsi di<br />
contrabbandieri. La mattina seguente si seppe, invece,<br />
che, nella notte, erano state rapite e fatte schiave<br />
diverse persone.<br />
Resta un mistero come i predoni siano riusciti a trascinar<br />
via tutta quella gente, quasi solo donne e bambini,<br />
senza incontrare resistenza. E mentre spingevano<br />
quegli infelici giù per la discesa fino nell’ansa di<br />
Torre Fico per imbarcarli, come si spiega che nessuno<br />
dette l’allarme? Eppure l’operazione d’imbarco do-<br />
SAI Lucci Francesco<br />
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“<br />
l 7<br />
vette avvenire sotto il naso, per così dire, di Torre Fico,<br />
senza che da questa partisse nemmeno un colpo<br />
di cannone se non tardi, quando ormai i predoni e i<br />
25 rapiti erano lontani.<br />
Tutto si svolse in piena notte, sulla spiaggia di levante,<br />
e il colpo fu portato a termine nel più profondo silenzio,<br />
anche da parte dei rapiti, terrorizzati. I Sanfeliciani<br />
per la paura fuggirono tutti il giorno stesso.<br />
La connessione del rapimento con la supposta presenza<br />
al Circeo di Benedetto XIII, si presta a dubbi: c’è<br />
un intervallo di più di un mese tra la visita del Pontefice<br />
(26 marzo) e la data dell’incursione (la notte del<br />
3 maggio). L’illustre personaggio sostò al Circeo uno<br />
o due giorni, proseguendo poi il viaggio per Benevento,<br />
dove era stato Arcivescovo per 38 anni. Il Viaggio<br />
di ritorno, invece, che avrebbe dovuto seguire lo<br />
stesso itinerario, si svolse dal 17 maggio, con sosta<br />
a Monte Cassino, nella celebre Abbazia, poi a Frosinone,<br />
breve riposo a Prossedi, nel castello del Principe<br />
Massimo, e quindi, sembra, a Sezze, paese natale<br />
del Cardinale Pietro Marcellino Corradini, “secondo<br />
formale promessa fatta al Corradini prima di partire”<br />
e infine rientro a Roma il 28 maggio.<br />
r i r lu<br />
q r “<br />
“<br />
Ecco i nomi degli sventurati rapiti: Pasqua Maria D’Antonio<br />
di Gaspare, di anni 34, lasciata ammalata a Tunisi;<br />
Grazia Botticelli, moglie di Antonio Cirilli, di anni<br />
44, con le figlie Maria di anni 9 e Margherita di anni<br />
3; Catarina De Santis, moglie di Giovanni Di Prospero,<br />
di anni 33, con i figli Pietro anni 12, Aloisa anni 10,<br />
Francesco, Rosa; Dorotea <strong>Un</strong>garetti, vedova di Francesco<br />
Coppola, di anni 60, con le figlie Maddalena anni<br />
23 e Angela anni 17; Caterina Felice, moglie di Liberato<br />
Beltramini, di anni 33, con la figlia Vittoria anni<br />
3; Chiara De Santis, moglie di Antonio Galeri, con<br />
la figlia Angela anni 6; i coniugi Bartolo Morlani, nativo<br />
di Piperno di anni 51, e Camilla Bernardina Prosperi,<br />
di anni 29, con la figlia Palma Maria anni 3; Crescenza,<br />
figlia di Giuseppe Nascinesi e di Beatrice; Girolama,<br />
figlia di Francesco Galante e di Candida, di anni<br />
25; le sorelle Maria di anni 19 e Giuditta di anni 13,<br />
figlie di Biagio Risico e di Laudomia; Ortensia Bravo,<br />
vedova Solfarani, di anni 46; Felice Antonio Egidi di<br />
Giuseppe, di anni 36. Dunque soltanto due uomini e<br />
due ragazzi su 25 persone. ■<br />
Rinomata Macelleria<br />
COCCIA<br />
i<br />
“<br />
Via XX Settembre, 13 - S. Felice Circeo - Centro storico<br />
tel. 0773.546454
Lettura<br />
Il passo d’inizio è sempre il più difficile. Questa<br />
nuova avventura sarà per me molto interessante,<br />
spero lo stesso per voi. Mi hanno chiesto di parlare<br />
di libri, una pagina ogni due mesi, una pagina dove<br />
poter condividere spunti e curiosità attinenti la mia<br />
e la vostra passione.<br />
Vorrei, quindi, giocare con voi a carte scoperte da subito<br />
chiarendo che non parlerò spesso e volentieri solo<br />
di libri destinati a vendere, per vari motivi, vagonate<br />
di copie, ma mi soffermerò soprattutto su letture<br />
che spero lasceranno un segno, che vi divertiranno<br />
o che vi spingeranno a ricercare nelle librerie qualcosa<br />
che è aldilà della semplice vetrina. Del resto, come<br />
dice Cetto La qualunque: ” Chi di noi non ha nel<br />
cassetto un libro di Jonathan Livingstone! Il mio si è<br />
ossidato ed ogni primavera, torna a fiorire.”.<br />
Cominciamo allora con i libri, ve ne proporrò diversi<br />
seguitemi e forse non ve ne pentirete.<br />
Quest’anno Cormac Mc Carthy si è<br />
aggiudicato il prestigioso premio Pulitzer<br />
con un libro bellissimo e struggente:<br />
“ a a ”(ed, Einaudi - euro<br />
16,80), padre e figlio, un viaggio<br />
onirico e doloroso attraverso un’America<br />
grigia e sulfurea per arrivare<br />
al mare. Ma quale mare? Il passato<br />
non c’è più, il presente è solo fatica e privazione, il<br />
futuro, una vaga ipotesi, una speranza. C’è stata una<br />
catastrofe, non si sa di che genere, tutto è stravolto,<br />
tutto è grigio e polveroso il sole non scalda più, un<br />
uomo e un bambino si mettono in viaggio verso il mare.<br />
La terra che attraversano è deserta e inospitale, un’agonia<br />
che si può sentire specialmente di notte, quando<br />
gli alberi cadono da soli emettendo l’ultimo lancinante<br />
grido di dolore. Intorno tutto è cenere, rimane<br />
in piedi solo qualche sparuto edificio e con esso la<br />
speranza di trovarvi delle provviste.<br />
La civiltà, come la conosciamo noi, ormai è sparita, la<br />
strada è percorsa da viandanti che vagano solo per depistare<br />
la morte, distorta allegoria per chi come Mc<br />
Carthy non crede più nel mondo d’oggi.<br />
Asciutta e cruda la scrittura, nessun personaggio ha<br />
un nome come non ce l’hanno i posti che attraversano.<br />
Spostiamoci per un attimo nell’America<br />
dei meravigliosi anni ’50 e godiamoci<br />
il gustosissimo: “ a<br />
” (ed. Fanucci - euro 14,00) di<br />
Jim Thompson, l’uomo che ha reinventato<br />
il noir e che ha collaborato<br />
con Kubrick alla sceneggiatura dello<br />
splendido “Rapina a mano armata”.<br />
i<br />
Frank “Dolly” Dillon è il più carino e sconclusionato<br />
piazzista di uno sperduto paesino che dopo una vita<br />
di delusioni e donne sbagliate bussa alla porta giusta.<br />
Ad aprirgli sarà una megera che in cambio delle<br />
sue cianfrusaglie non stenta a presentarlo a sua nipote<br />
Mona. Frank capisce subito che la ragazza è diventata<br />
da tempo merce da offrire al miglior offerente,<br />
e che la zia ha da parte un bel po’ di soldi frutto<br />
di chissà quali affari e che, quindi, è il momento di agire,<br />
eliminare la zia e sparire con la giovane nipote ma<br />
la strada per l’inferno è lastricata di mogli impiccione<br />
e capi ficcanaso. Pervaso da una sottile ironia, riesce<br />
a far ridere anche quando sono commessi i più efferati<br />
delitti.<br />
Il gran finale è mozzafiato ci prepara ad un “vissero<br />
tutti felici e contenti”, ma ecco che la sfortuna ci mette<br />
lo zampino e come in un meraviglioso gioco di magia<br />
eseguito da un prestigiatore maldestro ci si ritrova<br />
senza vincitori né vinti. Da leggere per capire, forse,<br />
che il noir non è affare di molti e che solo il libro<br />
che fa guardare oltre la trama merita di essere letto e<br />
apprezzato anche dopo molti anni.<br />
Poi ho letto “ za a ”<br />
di Neal Gaiman (ed. Mondatori - euro<br />
15,00).<br />
Non vi spaventate non ci sono morti<br />
ammazzati anche qui, sono solo<br />
10 racconti e una poesia capaci di<br />
divertirvi, stupirvi e riportarvi sani e<br />
salvi a casa in tempo per l’ora di cena come ammette<br />
l’autore nell’introduzione.<br />
Dieci racconti, dieci giochi da ragazzi, dieci pezzi di<br />
bravura che svariano tra il fantasy e il gotico, dalla tradizione<br />
inglese alla fantascienza passando per un santo<br />
Graal acquistato da un rigattiere, ad una festa di liceali<br />
organizzata da una truppa di extraterrestri per<br />
osservare sul campo usi e costumi degli umani. Gaiman<br />
è un baule pieno di storie pronte per essere lette<br />
e raccontate, vi stupirà! Tra tutti “Avis Soleus”, dove<br />
i membri di un improbabile Epicurean Club arriva-<br />
CENTR TOR CO D SAN FE CE C CE AG 9<br />
Che passione!<br />
Libri, libri, libri, …<br />
Spunti e curiositá: La strada, Diavoli di donne, Cimitero senza lapidi, La voce del fuoco<br />
Da questo numero inizia una nuova rubrica riservata alla lettura, di cui si<br />
occuperà Andrea, accanito lettore di ogni genere di libro (ne legge circa 70<br />
l’anno) nonché rappresentante di libri e quindi appassionato ed esperto.<br />
Con questa rubrica speriamo di aiutare chi già ha l’abitudine a leggere a<br />
scegliere nuove interessanti letture, ma soprattutto vogliamo stimolare chi non<br />
ha il desiderio di leggere.<br />
R I S T O R A N T E<br />
Al Convento<br />
di Lolita Capponi<br />
no in Egitto per gustare una pietanza davvero particolare:<br />
l’Araba Fenice che pare debba proprio essere<br />
stufata con dell’ottima birra speziata, prodotta secondo<br />
l’antica ricetta dei faraoni, il finale è davvero<br />
scoppiettante e solo Zebediah T. Crowcrustle, degno<br />
erede di Diogene, potrà davvero godere del meraviglioso<br />
sapore della pietanza.<br />
“ ” di Alan Moore<br />
(BD edizioni euro 16,50) è un libro,<br />
che inizialmente avevo pensato di<br />
leggere per non fare un torto a Gaiman<br />
(che ne scrive l’introduzione),<br />
in quanto i due sono tra i più importanti<br />
autori di fumetti (grafic novel)<br />
dei nostri tempi, basta pensare<br />
a” Watchman” e” V for Vendetta” per l’uno e<br />
“Sandman”per l’altro.<br />
Alan Moore cerca di creare un’opera molto complessa,<br />
una storia della storia di Northampton, in dodici<br />
capitoli, dall’età del bronzo al ventesimo secolo, usando<br />
una mimesi linguistica che lo fa parlare e pensare<br />
come un ragazzo delle caverne piuttosto che come un<br />
crociato tornato dalla terra santa, una suora toccata<br />
dalla mano di Dio o da cospiratore nella congiura delle<br />
polveri.<br />
Ogni storia è un passo avanti, un gradino in più, verso<br />
la scoperta dei segreti sedimentati nella sua terra<br />
sospesa tra realtà e leggenda, fatta di riti pagani e edifici<br />
sinistri e misteriosi, storie di Santi.<br />
Si comincia con “il maiale di Mag”, in cui si racconta<br />
la nascita di una festa pagana e di un rito d’iniziazione,<br />
ma che è anche il nostro rito d’iniziazione ad un<br />
linguaggio scarno e sgrammaticato, come poteva essere<br />
quello di un ragazzo in un villaggio di seimila anni<br />
fa.<br />
Di racconto in racconto, il linguaggio si fa sempre più<br />
complesso e strutturato e Moore dirige un coro eterogeneo<br />
di voci e situazioni sempre sospeso fra tragedia<br />
e commedia che ci stupisce e appaga di pagina<br />
in pagina. ■<br />
Piazza Mazzini, 4 (Centro Storico) - 04017 San Felice Circeo (LT) - Tel. 0773/546167 - Cell. 348.9185443
CENT O TO I O DI SAN FEL CE C CEO 10<br />
Cultura<br />
i l Al s l i<br />
Il Circeo che ti ispira<br />
L’artista sospeso tra Incanto e Mito<br />
nei luoghi della maga<br />
Il Paese è in grado di offrire molto nel campo dell’arte e della <strong>cult</strong>ura<br />
Il percorso oramai si snoda nella mia mente come<br />
in una sequenza cinematografica. Torno a casa da<br />
una settimana di lavoro, Toscana, Roma, cartello<br />
che indica la Pontina. Ruote che scorrono veloci sulla<br />
Litoranea, attraversano furtive il centro di Sabaudia, il<br />
Ponte sul Lago e giungono alfine all’incrocio con la Via<br />
del Mare, l’antica via Severiana che degrada sulle dune<br />
care a Moravia, ma anche a Polibio, a Domiziano.<br />
E’ qui, che quello che prima si intravedeva parzialmente<br />
da lontano ora si apre alla vista interamente;<br />
la Natura ci offre da millenni uno sfondo panoramico<br />
unico, il nostro promontorio, che si staglia, lì, da sempre,<br />
indolente, imperioso si fa sempre più imponente<br />
man mano che ci si avvicina alla foce che costeggia<br />
Torre Paola, delineando quasi i contorni di un gigantesco<br />
volto che sovrasta dall’alto tutta la pianura pontina<br />
e domina l’infinita’ del mare. E lo spettacolo dai<br />
suoi piedi e’ fantastico.<br />
i v i l<br />
l i z v u<br />
“<br />
Ho sempre considerato quel “volto” intagliato nella<br />
montagna come carico di un significato simbolico, magico.<br />
Possiede la forza magnetica dei volti Moai dell’isola<br />
di Pasqua, dell’Ayers Rock australiano, questo<br />
luogo era predestinato alla nascita di un Mito.<br />
E proprio come in una sequenza cinematografica il<br />
viaggio, fin qui reale, sfuma in un tragitto interiore,<br />
della memoria, che mi porta a percorrere con la mente<br />
le strade che cingono il promontorio e scalano le<br />
sue balze rocciose per arrivare, ad esempio, sulla terrazza<br />
delle Crocette dove, circondato dai contrafforti<br />
delle mura ciclopiche, dai ginepri e dalla vegetazione<br />
che scivola verso il mare, e dal panorama della pianura<br />
pontina con le acque placide del lago in lontananza,<br />
sembra di essere sospesi tra cielo e terra. Lo<br />
spettacolo e’ mozzafiato, ed assume connotati di meraviglia<br />
assoluta.<br />
Per tutti questi straordinari meriti che fondono esoterismo<br />
e bellezza, riconosciuti universalmente da secoli,<br />
mi piace associare l’idea del promontorio come<br />
ad una fonte di ispirazione, di suggestioni creative,<br />
luogo perfetto per stimolare l’immaginazione e la creatività<br />
di un artista.<br />
“ n<br />
“<br />
iv<br />
, r i v n<br />
“<br />
Possiede davvero qualcosa di magico quest’angolo di<br />
terra che si incunea nel Tirreno, si pensi a quanta letteratura<br />
si e’ sviluppata attraverso la leggenda e la<br />
storia di questi luoghi, che hanno visto la presenza di<br />
consoli e imperatori romani, di papi e cavalieri templari,<br />
ma anche di pittori, s<strong>cult</strong>ori, musicisti. E’ facile,<br />
facendo una breve e comoda ricerca, magari nei libri<br />
di un nostro concittadino illustre, Tommaso Lanzuisi,<br />
rilevare una straordinaria abbondanza di testimonian-<br />
ze iconografiche, letterarie, poetiche, che hanno per<br />
tema il fascino naturale del Circeo, da Polibio a Tacito,<br />
ad Ovidio, dal Gregorovius ad A. Aleardi, a Vincenzo<br />
Monti, a D’Annunzio, fino ad un meraviglioso, quanto<br />
rarissimo poemetto di Giambattista Gelli; o pittori come<br />
Sartorio, Cambellotti, Dosso Dossi, Edward Lear.<br />
In questo giardino poetico-letterario-artistico c’è tutto<br />
il potere ispiratore del Circeo che con il suo scenario<br />
naturale evoca suggestioni, scavalca tempi e<br />
modi d’espressione e coinvolge poesia, letteratura,<br />
musica ed arti visive.<br />
Proprio in questo scenario naturale profondamente<br />
denso di tradizioni e di storia stiamo cercando, con la<br />
collaborazione di varie associazioni, di arricchire il Circeo<br />
di nuove e importanti iniziative, nello sforzo di un<br />
rinnovamento continuo, perchè troppo spesso si dimentica<br />
che il nostro paese può offrire il meglio oltre<br />
che nel turismo anche in arte e <strong>cult</strong>ura. Ho sempre sostenuto<br />
su queste pagine che la battaglia per un Circeo<br />
più vivo, aperto, partecipato, innovativo, e’ un dovere<br />
di tutti. E in un luogo che ispira e stimola come<br />
il nostro, ben vengano le iniziative favorevoli per valorizzare<br />
i nostri giovani artisti o per promuovere spettacoli<br />
di musica e di prosa dal vivo.<br />
Il nostro paese e’ uno scrigno di bellezze che ha bisogno<br />
anche di essere ravvivato. L’idea e’ di dar vita<br />
periodicamente ad un “salotto artistico” nel centro<br />
storico, che diventi un laboratorio per molti giovani<br />
che si vogliano mettere in mostra promuovendo personali<br />
di pittura, concerti, rappresentazioni teatrali.<br />
<strong>Un</strong> primo, riuscito esperimento si e’ verificato agli inizi<br />
di ottobre con la Domenica Medievale, che ha visto<br />
le piazze del centro riempirsi di cavalieri templari, personaggi<br />
in costume, musiche dal vivo e balli medievali,<br />
coinvolgendo emotivamente il numeroso pubblico<br />
presente che ha dato risalto al nuovo spazio architettonico<br />
della piazza di recente restaurata.<br />
“<br />
“<br />
n i v ” i<br />
i z i<br />
Il progetto per stimolare i giovani e ravvivare il centro<br />
storico proseguirà inoltre con il fitto programma di<br />
manifestazioni natalizie, con il villaggio di Natale allestito<br />
nelle piazze e arricchito di animazioni, spettacoli<br />
e concerti musicali per tutto il mese di dicembre<br />
fino all’Epifania.<br />
E’ solo un piccolo ma significativo contributo verso una<br />
maggior promozione di arte e <strong>cult</strong>ura nel paese; ed il<br />
successo e’ un riconoscimento dell’attivismo e della<br />
professionalità di molte persone che lavorano per rinnovare<br />
il Circeo, e che vorremmo fossero sempre più
Ricordi<br />
i ll C<br />
Questa non è solo la storia della mia casa: è una<br />
favola! Nel lontano 1959, dopo aver passato<br />
per tre anni l’estate al Circeo in una pensione<br />
(la mitica “Catuzza”!), i miei genitori decisero che era<br />
giunto il momento di costruire la nostra villa, che doveva<br />
diventare la “casa avita”.<br />
Dopo numerose e sofferte ricerche, trovarono a via Ponza<br />
il terreno ideale: vista sul mare, immerso nel verde, lontano<br />
dai rumori ma vicino al paese, a mezza costa e quindi<br />
ventilato ma allo stesso tempo non lontano dal mare.<br />
Io stessa, baldanzosa diciassettenne, celebrai il rito della<br />
“posa della prima pietra”, abbigliata con un’improbabile<br />
gonna di tela di sacco dipinta di viola (me la ricordo ancora<br />
come se fosse oggi!).<br />
Il progetto fu elaborato da un nostro amico architetto, Roberto<br />
Marta, con la costante partecipazione di mio padre,<br />
Paolo Capasso, ingegnere, ma anche con i suggerimenti<br />
di mia madre, Lucia, e in<br />
parte anche miei. Il risultato<br />
fu eccezionale: una bellissima<br />
casa a due piani,<br />
circondata da un giardino<br />
rigoglioso.<br />
Finita la costruzione, ci fu<br />
l’inaugurazione con una<br />
grande festa. Era il 1960.<br />
Da allora, ogni anno, la nostra<br />
famiglia celebra l’inizio<br />
della stagione balneare<br />
con un ricco banchetto<br />
e tanti amici, in occasione<br />
dell’onomastico di mio padre,<br />
il 29 giugno. La vita<br />
procede serena: la villa ve-<br />
de passare le nostre estati, i nostri amici ospiti, e soprattutto<br />
vede arrivare Bruno Gangemi, il ragazzo che ancora<br />
oggi è mio marito. Il matrimonio (2 ottobre 1969) non viene<br />
celebrato al Circeo, ma solo perché è lontano da Roma<br />
e quindi scomodo per gli invitati. In compenso, subito<br />
dopo la cerimonia e il rinfresco io e Bruno, freschi sposini,<br />
partiamo per il Circeo, per trascorrerci le prime notti<br />
della nostra vita insieme, prima ancora di partire per il<br />
viaggio di nozze. Per celebrare il soggiorno, Bruno pianta<br />
tre piantine di olivo, come augurio di pace e serenità.<br />
L’impresa mette a dura prova la sua resistenza fisica, ma<br />
è premiata dal tempo: i tre ulivi sono ancora lì, diventati<br />
ormai alberi grandi e forti.<br />
La villa poi vede l’arrivo dei miei figli: Paolo (che da allora<br />
viene associato a mio padre nei festeggiamenti del 29<br />
giugno) nel 1971 e Andrea nel 1975. Li vede crescere,<br />
con i loro giochi e i loro amici. Nasce così una seconda<br />
abitudine, simmetrica e complementare alla prima: quella<br />
di chiudere la stagione balneare con un’altra festa, il<br />
29 agosto, per il compleanno di Andrea.<br />
Sembra che tutto proceda per il meglio, ma c’è qualche<br />
ombra. Con il passare degli anni la manutenzione è sempre<br />
più dispendiosa, e per mia madre diventa faticoso salire<br />
le scale, l’unico mezzo per entrare in casa. La situazione<br />
precipita nell’aprile del 1989. Reduci da un piacevole<br />
viaggio in Provenza, io, Bruno e i miei figli ci trovia-<br />
<strong>IL</strong> <strong>CENTRO</strong> S O D SAN FE CI C O A 11<br />
<strong>Un</strong>a costruzione realizzata dai miei genitori<br />
La favola della casa di via Ponza<br />
Costruita nel 1960, venduta nel 1989, riacquistata nel 2001<br />
“ i<br />
i r r<br />
i<br />
l<br />
r in “<br />
La casa di via Ponza<br />
mo di fronte a una notizia<br />
drammatica e inaspettata.<br />
Mia madre, contro l’iniziale<br />
parere contrario di mio<br />
padre, che ama quella casa<br />
come una sua creatura,<br />
ha compiuto un gesto irreparabile:<br />
l’ha venduta.<br />
Pianti, rimpianti, nostalgia,<br />
dolore, ma tutto è già<br />
compiuto. Da allora continuiamo<br />
a passare ugualmente<br />
l’estate al Circeo, in<br />
albergo o in pensione, ma<br />
non è certo la stessa cosa.<br />
Nella casa di via Ponza invece<br />
c’è una signora tedesca,<br />
Claudine, che ci passa<br />
buona parte dell’anno.<br />
Tutto procede così fino al<br />
2001.<br />
Il 4 gennaio di quell’anno mia madre muore (mio padre<br />
era mancato già nel 1998). A luglio io vado ancora al Circeo,<br />
stavolta nella lussuosa cornice dell’Hotel Punta Rossa.<br />
Ma il mare cristallino e l’atmosfera da sogno non possono<br />
farmi dimenticare la villa di via Ponza.<br />
Improvvisamente, non so bene come e perché, mi viene<br />
un’idea: e se Claudine decidesse di vendere? No, impos-<br />
“<br />
v<br />
sibile: adora il Circeo, e quella è la casa che sognava da<br />
tempo. Ma come mi è potuta venire in mente quest’idea?<br />
E poi perché proprio quest’anno? E perché non qualche<br />
anno prima? In fondo sono passati 12 anni!<br />
Potrei andare a rivolgere queste domande alla nuova proprietaria,<br />
ma da quell’aprile del 1989, pur tornando in<br />
quella casa molto spesso con la memoria, non avevo più<br />
voluto farlo con lo sguardo.<br />
Perciò, pur senza fondate speranze, chiedo ai miei carissimi<br />
amici Giorgio e Piera Mazzocchi, anche loro al Circeo,<br />
di passare da Claudine e farle presente che, se mai volesse<br />
vendere, noi saremmo stati interessati.<br />
Non c’è nessuna fretta, ovviamente, ma Giorgio e Piera ci<br />
vanno subito.<br />
Così quella sera alle 7, mentre io e Bruno stiamo sorseggiando<br />
un aperitivo sugli scogli in riva al mare, suona il<br />
mio cellulare. È Giorgio, tutto agitato, che sta a via Ponza.<br />
E la sua agitazione è certo giustificata: la notizia che<br />
mi sta per dare è sconvolgente.<br />
Claudine, per motivi personali, ha deciso di tornare in Germania<br />
e di mettere in vendita la villa. Anzi, fra neanche<br />
“<br />
“<br />
i i i z<br />
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due ore ha un appuntamento con un compratore.<br />
Io scoppio a piangere, ma Bruno prende in mano la situazione:<br />
chiama al cellulare Claudine e le chiede di darci<br />
una chance, di non concludere l’affare entro la serata e<br />
di rimandare ogni decisione all’indomani mattina.<br />
Passiamo una notte insonne: io inseguendo i miei sogni,<br />
Bruno facendo i conti sulla nostra effettiva possibilità di<br />
fare una simile spesa dall’oggi al domani.<br />
La mattina alle 9 andiamo lì con grande emozione e ritroviamo<br />
la nostra villa. È proprio lei, inconfondibile, e anzi<br />
con gli anni (e il tocco di Claudine) è addirittura migliorata:<br />
c’è pure una piscina!<br />
Claudine si ricorda dei miei genitori, e come non potrebbe!<br />
Si ricorda di quella coppia di coniugi anziani, e delle<br />
lacrime di mio padre al momento della vendita. E poi aveva<br />
saputo del nostro dolore, del dispiacere dei miei figli.<br />
Anche per questo, ora, nel lasciare per sempre la casa è<br />
consolata dall’idea che non sarà uno sconosciuto a prenderne<br />
possesso: ci torna chi l’ha amata e la ama di più.<br />
Adesso la villa di via Ponza è di nuovo lo scenario delle<br />
nostre vacanze: si è realizzato un desiderio che per 12<br />
lunghi anni non avevo neanche osato sognare.<br />
Ma perché mi è venuta l’idea di chiedere se era in vendita?<br />
Ma perché Giorgio e Piera sono andati subito a domandare?<br />
Il mistero dà alla vicenda il sapore della favola e come tutte<br />
le favole è a lieto fine. ■<br />
t<br />
“
L EN O O I O DI SAN FEL CE C EO 12<br />
Ricordi<br />
di A l t i<br />
Frammenti di memoria<br />
L’isola che non c’è più<br />
Agli inizi degli anni ‘50 San Felice Circeo era ancora<br />
un paesino, bello ma povero. Tutto era racchiuso<br />
entro le mura medioevali del Centro Storico;<br />
il cortile del Palazzo Baronale era ancora protetto da<br />
pesanti cancelli, come per ricordare alla gente comune<br />
l’appartenenza, in tempi ancora recenti, ad un feudo, in<br />
una condizione sociale ed economica in via di emancipazione.<br />
Subito fuori le mura era già terra da lavorare, con<br />
pochissime case, prevalentemente a ridosso delle mura,<br />
la pianura, in fondo, era tutta una distesa di vigne. L’economia<br />
era prevalentemente agricola e molte famiglie<br />
delle campagne erano organizzate ancora in maniera patriarcale.<br />
Si immagazzinavano prodotti della terra e della<br />
lavorazione della carne di maiale, per attingere alla dispensa<br />
giorno dopo giorno fino alla successiva produzione.<br />
La gente, nel paese, non aveva ancora l’ acqua in casa,<br />
non aveva la fognatura e quindi neanche i servizi igienici<br />
essenziali. Mancava il servizio di raccolta e smaltimento<br />
dei rifiuti, perciò tutto ciò che andava eliminato veniva gettato<br />
fuori dalla finestra se si aveva la fortuna di averne una<br />
che si affacciava all’ esterno delle mura perimetrali. Quelli<br />
meno fortunati, con le finestre all’ interno del paese, avevano<br />
un’incombenza in più, quella di asporto. Gli unici segni<br />
di modernità erano l’ asfalto ed il cemento che avevano<br />
da poco ricoperto lo splendido acciottolato medioe-<br />
Romano Paxuel<br />
Delibere di Giunta Comunale<br />
a a<br />
n. 178 05/09/07 Patrocinio, contributo e concessione strutture comunali per festa del pesce azzurro<br />
€ .<br />
n. 179 “ Prelevamento dal fondo di riserva ordinario per spese uffici settore urbanistico.<br />
n. 180 “ Modifica al modello organizzatorio per sistemazione competenze a seguito di parere n.4039<br />
espresso dal Consiglio di Stato.<br />
n. 181 “ Individuazione posizioni apicali e applicazione ammontare di indennità di posizione a seguito<br />
di parere n. 4039/06 espresso dal Consiglio di Stato.<br />
n. 182 07/09/07 Variazione n. 05 al Bilancio di Previsione anno 2007Patrocinio manifestazione sportiva “Albatros<br />
cup 2007”.<br />
n. 183 “ Approvazione schema di convenzione con il comune di Sabaudia per il servizio di trasporto<br />
scolastico e mensa<br />
n. 184 “ Lavori di realizzazione marciapiedi via De Gasperi 2° lotto approvazione progetto preliminare<br />
€).<br />
n. 185 12/09/07 Concessione patrocinio e contributo per concerto musicale del 15 settembre 2007 € .<br />
n. 186 14/09/07 Approvazione relazione illustrativa e allegati al rendiconto di gestione dell’esercizio finanziario 2006.<br />
n. 187 “ Variazione n. 06 al Bilancio di Previsione esercizio finanziario anno 2007.<br />
n. 188 17/09/07 Costituzione in giudizio al Commissariato usi civici Roma - Prelievo dal fondo di riserva Avv.<br />
Corrado De Angelis €<br />
n. 189 “ <strong>Ass</strong>egnazione mansioni superiori dipendenti Cicconi Vincenzo e Lucci Mario.<br />
n. 190 “ …<br />
n. 191 28/09/07 Legge n.23/1996 - Intervento di edilizia scolastici - Intervento di messa in sicurezza degli edifici<br />
scolastici: “Istituto comprensivo Leonardo da Vinci” richiesta di contributo € .<br />
n. 192 “ Realizzazione di una fontana monumentale in piazza IV Ottobre - Borgo Montenero - approvazione<br />
progetto preliminare € .<br />
n. 193 “ Schema annuale del Piano triennale delle opere pubbliche 2008-2009-2010 - Approvazione.<br />
n. 194 “ …<br />
n. 195 04/10/07 Affidamento incarico di consulenza legale per l’anno 2007 all’avv. Corrado De Angelis 4<br />
mesi € .<br />
n. 196 “ Variazione al Bilancio n.7 di previsione - Esercizio finanziario anno 2007.<br />
n. 197 “ Concessione patrocinio e palco comunale per spettacolo musicale del 06 ottobre in località<br />
Borgo Montenero.<br />
n. 198 “ Contributo scuola di musica “L.Ceccarelli” anno 2007 € .<br />
n. 199 “ Presa atto del contributo concesso dalla Litorale Spa per manifestazione “Mordi e resta” e<br />
avvio manifestazioni del 07 ottobre 2007 Contributo <strong>Ass</strong>. Isola Eea € .<br />
n. 200 “ XVIII Congresso UNCI Nazionale Contributo € .<br />
n. 201 “ Concessione suolo uso pubblico Piazzale Kennedy per mq.20 per sosta camper “Carta giovani”<br />
14.10.2007.<br />
n. 202 “ Modifica “Regolamento per il funzionamento del Nucleo di Valutazione” - Approvazione testo<br />
modificato.<br />
n. 203 08/10/07 Attribuzione capitolo 25300/0 al Responsabile del settore Lavori pubblici.<br />
n. 204 “ Prelievo dal fondo di riserva ordinario per spesa economale vari uffici comunali € .<br />
n. 205 “ Prelievo dal fondo di riserva € .<br />
n. 206 “ Costituzione in giudizio Atto di citazione proposto da Bennato G. / Comune di San Felice Circeo<br />
-Nomina legale Prelievo dal fondo di riserva. z ( €).<br />
n. 207 “ Autorizzazione a ricorrere alla forma di lavoro c.d. interinale presso il settore Lavori pubblici<br />
- Prelievi dal fondo di riserva ordinario € .<br />
vale che caratterizzava la piazza principale e le strade adiacenti.<br />
La domenica era ancora il Giorno di festa per tutti,<br />
quando l’abito buono era un obbligo per donne e bambini,<br />
che andavano a messa e per gli uomini, che, nel frattempo,<br />
sostavano in piazza, a scambiarsi impressioni e pareri<br />
sull’ andamento della stagione nelle campagne, a fare<br />
previsioni sul raccolto. Altri argomenti di discussione<br />
erano rari, salvo quando arrivava nella piazza, a bordo di<br />
una delle rare automobili che circolavano nel paese, Anna<br />
Magnani, per fare la spesa presso il macellaio e la fruttivendola<br />
del paese.<br />
Il mare bello e incontaminato, era lontano perché si raggiungeva<br />
solo a piedi per stradine polverose, oppure tagliando<br />
per le vigne, ed era un paradiso tutto per noi del<br />
posto e per noi soltanto, perché il turismo era qualcosa<br />
di sconosciuto.<br />
Era questo San Felice Circeo quando vi giunse Romano Paxuel,<br />
un giovanotto dai modi decisi e aristocratici, dal multiforme<br />
ingegno, che s’intendeva di tutto.<br />
Non v’era scienza che gli fosse sconosciuta, e in architettura<br />
le sue idee erano avanti di decenni rispetto al pensiero<br />
corrente; ma la sua vera passione era il teatro, al servizio<br />
del quale poneva volentieri la sua maestria nella scenografia,<br />
nella regia, nella costumistica.<br />
Proprio questa passione aveva condotto Romano a San Felice<br />
Circeo, invitatovi da Oscar Capponi, dopo averlo conosciuto<br />
negli ambienti di recitazione a Roma.<br />
Le doti eclettiche e la grande comunicativa resero agevole<br />
il suo inserimento a San Felice Circeo. Paxuel presto<br />
cominciò a trasmettere ai giovani la passione per il teatro,<br />
fino a coltivare l’idea di creare un gruppo di recitazione<br />
che potesse calcare le scene. ■<br />
n. 208 “ Autorizzazione a ricorrere alla forma di lavoro flessibile c.d. interinale per il Settore urbanistico<br />
e tutela ambientale.<br />
n. 209 “ Autorizzazione a ricorrere alla forma di lavoro c.d. interinale presso il Settore A.G. Ufficio affrancazioni<br />
- Variazione al bilancio n.8 2007 € .<br />
n. 210 “ Art. 48 - Bis DPR 602/1973 - Nomina del funzionario responsabile al trattamento dei dati<br />
personale e degli incarichi abilitati - Indirizzi operativi.<br />
n. 211 15/10/07 Approvazione dello schema di accordo di programma per la costituzione dell’Ali della Provincia<br />
di Latina.<br />
n. 212 18/10/07 Autorizzazione apertura sezione primavera scuola d’infanzia “I Leprottini”.<br />
n. 213 24/10/07 Sostituzione componente commissione formazione graduatorie assegnazione alloggi E.R.P.<br />
n. 214 “ Implementazione capitolo 126/0 “Feste nazionali” e solennità civili. Prelievo dal fondo di riserva.<br />
n. 215 “ Mandato ai responsabili di settore per costituzione in giudizio avverso sanzioni amministrative<br />
pecuniarie.<br />
n. 216 “ Lavori per la realizzazione marciapiedi via De Gasperi II° lotto - Approvazione progetto definitivo.<br />
n. 217 26/10/07 Concessione loculo C.L<br />
n. 218 “ Prelievo dal fondo di riserva ordinario per pagamento atto di precetto n. 18770/07.<br />
n. 219 “ Iniziativa <strong>cult</strong>urale “Nostro Fratello Neanderthal” approvazione accordo e avvio iniziative<br />
€ Regione € Comune .<br />
n. 22030/10/07 D.G.R. n°357 del 03.08.2007. Contributi regionali di cui alla Legge regionale n.15 del<br />
20.06.2002 - Completamento impianto sportivo “A. Ballarin” in località Mezzomonte.<br />
n. 221 “ D.G.R del 03.08.2007 contributi regionali di cui alla Legge regionale n.15 del 20.06.2002 -<br />
Realizzazione impianto polisportivo con piscine e servizi in località Borgo Montenero.<br />
n. 222 “ Manifestazione sportiva “Campioni del Circeo, premiazione delle giovani promesse sportive”<br />
- Richiesta di contributo alla Regione Lazio.<br />
Delibere del Consiglio Comunale<br />
a a<br />
n. 78 17/09/07 Comunicazioni del sindaco (Art. 46 D.lgs 267/2000).<br />
n. 79 “ Approvazione nuovo regolamento comunale per il funzionamento del consiglio comunale.<br />
n. 80 “ Nomina componenti commissione comunale per la formazione degli elenchi albo giudici popolari<br />
di corte d’assise e di corte d’assise d’appello.<br />
n. 81 “ Ratifica variazione n.4 al bilancio di previsione anno 2007 del G.C. N. 158 del 02.08.2007.<br />
n. 82l “ Incarico di consulenza e assistenza legale dell’ente quinquennio 2007/2011 - Punto ritirato.<br />
n. 83l “ Riconoscimento debito fuori bilancio: “Sentenza Giudice di Pace di Terracina” N.521/06 del<br />
23.10.2006 in favore di: Italgas s.p.a - Edil Staff s.r.l. - Costruzioni Mastruzzo s.r.l contro<br />
comune di San Felice Circeo.<br />
n. 84 “ Riconoscimento debiti fuori bilancio somma pignorata presso la Tesoreria comunale (Trib.<br />
ordinario di Latina sede distaccata di Terracina R.G. ES.108/2007 sig. Angellotto Salvatore).<br />
n. 85 21/09/07 Ricognizione stato di attuazione dei programmi e savaguardia degli equilibri di bilancio (art.<br />
193 del Decreto legislativo 18 agosto 2000 n.267) Bilancio di previsione anno 2007.<br />
n. 86 01/10/07 Ratifica adesione del sindaco all’accordo di programma ex art. 34 del D.Lgs 18.08.2000 n.267 per<br />
l’approvazione e la realizzazione dell’intervento di cui alla legge 23.12.1996 n.662 ar.2, CC 203 e<br />
204 denominato “Patti territoriali Area sud pontina - Ditta Soc. C.P.A. di Carotenuto Paolo e Alberto<br />
- via Molella - Progetto per la realizzazione di un capannone per attività artigianale in variante al Prg.<br />
n. 87 “ <strong>Ass</strong>unzione da parte del Comune, ai sensi dell’art.3 del D.P.C.M 14 giugno 2007, dell’esercizio<br />
diretto delle funzioni catastali in forma singola, di cui alle opzioni A) e B) con affidamento<br />
all’agenzia del territorio delle funzioni residuali.<br />
n. 88 “ Intitolazione area a Michele Cestra.<br />
n. 89l “ Riconoscimento debiti fuori bilancio ai sensi dell’art.194 del D.Lgs 267/2000 - Ditta Maggioli<br />
Editore e Ditta Degi S.a.S - Punto ritirato.
Personaggi Tipici - Oroscopo<br />
D i i<br />
<strong>IL</strong> <strong>CENTRO</strong> S O D SAN FE CI C O A 13<br />
Furto di passoni<br />
“voglio essere condannato, perché in prigione almeno si mangia tutti i giorni”<br />
Giuanbattista, da giovane, aveva svolto i mestieri<br />
più svariati: il boscaiolo, il carbonaro, il<br />
falciatore, il mietitore, lo zappatore ed altri ancora.<br />
All’età di sessantenni circa si ammalò di febbri<br />
malariche, dalle quali riuscì a guarire, ma con strascichi<br />
debilitanti. Non riusciva più ad espletare una proficua<br />
attività lavorativa e pertanto nessuno più lo chiamava,<br />
“a jurnata”. Dopo aver esaurito, per curarsi, i<br />
suoi piccoli risparmi, dovette arrangiarsi alla meglio<br />
per vivere: faceva grossi fasci di strarnma e di ginestra,<br />
che vendeva, per pochi spiccioli ai vignaioli (5<br />
lire), e su ordinazione di qualcuno di questi, andava<br />
a fare i passoni di erica alle “Funtanelle”.<br />
“Funtanelle” è denominata una parte della montagna<br />
del Circeo esposta a Nord e ricca di erica scoparia<br />
(scupiglie).<br />
Quando non riusciva a vendere né stramma, né ginestra,<br />
né passoni, Giuanbattista si trovava costretto a<br />
rubacchiare, qua e là, fave, piselli, melanzane, patate,<br />
insomma qualcosa per non morire di fame.<br />
<strong>Un</strong>a volta, sorpreso in flagranza, fu incarcerato. Dimesso<br />
dopo tre mesi, ritornò malvolentieri al suo paesello.<br />
In prigione non si era trovato male, anzi per lui<br />
era stata come una villeggiatura: non lavorava, non si<br />
affaticava e aveva da mangiare tutti i giorni. Ne sen-<br />
tiva quindi nostalgia e studiava il sistema per ritornarvi.<br />
L’occasione glie la offrì Gabriele, proprietario di<br />
un piccolo vigneto sulla Via Nova, il quale gli ordinò<br />
un fascio di passoni. Giuanbattista glie lo portò, ricevendone<br />
le cinque lire. Dopo circa trecento metri, sempre<br />
sulla Via Nova, incontrò Alfonso, che stava uscendo<br />
dall’ingresso della sua vigna, dal quale, a sua volta<br />
ricevette un’ordinazione di un altro fascio di passoni.<br />
Doveva sistemare, con una certa urgenza, un pergolato<br />
e Giuanbattista: “Domani mattina lo troverai<br />
poggiato al tuo cancello”.<br />
Gabriele, appena spuntato il sole, si recò alla sua vigna<br />
e, con suo grande stupore, si accorse che i passoni<br />
erano spariti. Uscito sulla strada vide, a breve distanza,<br />
Giuanbattista che stava barattando il fascio di<br />
passoni con Alfonso, in maniera sfacciata e provocatoria.<br />
A questo punto andò in caserma a denunciare il<br />
furto. Giuanbattista, reo confesso, fu arrestato e condotto<br />
nel carcere mandamentale di Terracina. Si stava<br />
realizzando il suo sogno.<br />
Il giorno del processo, il praticante procuratore, che<br />
fungeva da Pubblico Ministero, su richiesta del Pretore,<br />
propose una condanna dell’imputato a sei mesi,<br />
perché recidivante. Infatti, dagli atti penali risultava già<br />
una precedente condanna di tre mesi. Quindi il Giudi-<br />
ce diede la parola alla difesa.<br />
Il giovane avvocato, nominato<br />
d’Ufficio, prese a cuore il caso di Giuanbattista e<br />
impostò la difesa sul piano umanitario: “Sig. Pretore!<br />
Il mio assistito è un povero disgraziato, anziano e malato.<br />
L’accusa di furto di passoni, io la riterrei una temporanea<br />
appropriazione indebita. Infatti, egli era intenzionato<br />
di riportarne un altro fascio al Gabriele, il<br />
quale peraltro non si è costituito parte civile. Se poi<br />
consideriamo il valore della presunta refurtiva, dobbiamo<br />
dire che è irrisorio: cinque lire. Se teniamo conto<br />
del fatto che il negoziante non gli faceva più credito<br />
e che Giovanbattista era affamato, dobbiamo concludere<br />
che ha agito per bisogno, direi quasi in stato<br />
di necessità. Per i motivi su esposti, chiedo sig. Pretore,<br />
che Giovanbattista venga assolto perché il fatto<br />
non costituisce reato”.<br />
“No! Sig. Pretore! - gridò Giuanbattista - non voglio<br />
l’assoluzione, io voglio essere condannato, perché in<br />
prigione almeno si mangia tutti i giorni”.<br />
Il Pretore fu impietoso, perché accolse la richiesta del<br />
giovane avvocato, difensore d’Ufficio.<br />
a<br />
di Andrea De Sisti<br />
Oroscopo di Dicembre 2007 di Aldebaran<br />
Ariete<br />
dal 21/3 al 20/4<br />
Qualche grattacapo fastidioso potrà<br />
procurarvelo il pianeta Marte (in posizione<br />
ostile) sottraendovi per un po’<br />
grinta e decisione, ma se voi farete appello<br />
al vostro autocontrollo, tutto, anche<br />
l’amore, si concluderà al meglio.<br />
Leone<br />
dal 23/7 al 23/8<br />
Le persone che vi conoscono davvero<br />
vi apprezzano e chi lavora con voi vi stima.<br />
Darete nuovo impulso ai vostri interessi,<br />
del resto le stelle, in questo<br />
momento, per voi sono splendide.<br />
Quindi sorridete, concentratevi e organizzate<br />
le energie!<br />
Sagittario<br />
dal 23/11 al 21/12<br />
Tanti i pianeti nel vostro segno e indicano<br />
grandi cose e tanto movimento …<br />
ma forse anche molta confusione che<br />
potrebbe diffondere una sorta di insicurezza<br />
soprattutto in amore. Fate<br />
chiarezza dentro di voi e nei vostri sentimenti.<br />
Toro<br />
dal 21/4 al 20/5<br />
Nonostante l’aiuto del saggio Saturno,<br />
non sarà facile gestire con equilibrio<br />
l’instabilità delle vostre emozioni, ma<br />
calma e pazienza sono virtù del toro e<br />
le troverete dentro di voi. Buone opportunità<br />
finanziarie e proposte interessanti<br />
nel lavoro.<br />
Vergine<br />
dal 24/8 al 22/9<br />
Stabilizzare, pianificare, assumersi<br />
maggiori responsabilità, questo suggerisce<br />
Saturno nel vostro segno, ma la<br />
vostra innata serietà renderà possibili<br />
eventi positivi. Splendide opportunità<br />
in amore. Felicità in casa e in famiglia.<br />
Capricorno<br />
dal 22/12 al 20/1<br />
L’aspetto favorevole di Saturno vi aiuterà<br />
a conseguire una ambita meta,<br />
mentre l’opposizione di Marte solleciterà<br />
la vostra naturale diffidenza. In<br />
amore momenti di nervosismo, ma anche<br />
tanto sentimento e passione. Tutto<br />
a gonfie vele nel lavoro.<br />
Gemelli<br />
dal 21/5 al 21/6<br />
Saprete reggere con capacità le redini<br />
di varie situazioni, mostrandovi determinati<br />
e coraggiosi. Avrete bisogno anche<br />
di conferme affettive che vi riscaldino<br />
il cuore. Spiccata creatività e occasioni<br />
di affermarvi in vari campi.<br />
Bilancia<br />
dal 23/9 al 22/10<br />
Piccoli nodi da sciogliere in campo sentimentale;<br />
la sincerità è d’obbligo in vista<br />
di una decisione da prendere. Il mese<br />
è ottimo per organizzare, per fare<br />
cambiamenti, ma non fatevi coinvolgere<br />
dalla fretta. Frequentazioni o inviti<br />
interessanti.<br />
Acquario<br />
dal 21/1 al 19/2<br />
Rigeneranti dosi di energia sosterranno<br />
le vostre azioni, qualunque sia il<br />
campo dei vostri impegni o interessi. In<br />
amore meritereste qualcosa di più, ma<br />
non perdetevi d’animo; il periodo è foriero<br />
di gioie inaspettate e miglioramenti<br />
in generale.<br />
Cancro<br />
dal 22/6 al 22/7<br />
Con Marte nel vostro segno avete un livello<br />
alto di energia e di creatività, ma<br />
siete discontinui; faticherete un po’ a<br />
trovare la giusta concentrazione. Evitate<br />
atteggiamenti di sfida. Venere amica,<br />
vi aiuterà a rendere l’amore più armonico<br />
e rassicurante.<br />
Scorpione<br />
dal 23/10 al 22/11<br />
Con Saturno, in posizione dinamica,<br />
sbrigherete energicamente questioni in<br />
sospeso: avrete dalla vostra tempismo,<br />
lucidità e intraprendenza. Buona la sfera<br />
dei sentimenti e delle amicizie. Supererete<br />
un’incomprensione di una<br />
persona vicina a voi. Più riposo e più<br />
calma … ne avete bisogno.<br />
Pesci<br />
dal 20/2 al 20/3<br />
Giove e Saturno vi stimoleranno a lottare<br />
per ottenere ciò che vi sta a cuore,<br />
mentre Venere e Marte accattivanti,<br />
stanno preparando un clima dolce e romantico<br />
in amore o nelle relazioni di<br />
coppia, ma comunque in sintonia con i<br />
vostri innati talenti pescini.
Sport<br />
N O O I O DI SAN F L CE C O 14<br />
Di r<br />
<strong>Un</strong>a Circe ambiziosa<br />
<strong>Un</strong> nuovo modo di programmare è alla base del cambiamento<br />
<strong>Un</strong>a sera di novembre mi sono soffermato con<br />
il presidente Fabrizio Vittori in una lunga e<br />
amichevole chiacchierata informale, nella<br />
quale mi sono stati esposte, con dovizia di particolari,<br />
le linee programmatiche della società sanfeliciana.<br />
La sensazione che ne ho ricavato è quella di<br />
una “rivoluzione copernicana” pronta ad espandersi<br />
a macchia d’olio, in grado di coinvolgere tutta la società<br />
in un progetto univoco che parte dalla scuola<br />
calcio fino alla prima squadra, passando per la juniores.<br />
Nella Circe, il cambiamento che sta prendendo<br />
piede non riguarda la dirigenza, l’equipe dei vari<br />
istruttori della scuola calcio e gli allenatori, ma un<br />
certo modo di pensare e di agire. In effetti, viene<br />
messa in discussione una linea programmatica approssimativa<br />
che negli ultimi anni ha evidenziato una<br />
certa distanza tra la società nell’espressione delle<br />
sue cariche dirigenziali e la base, tecnici e giocatori.<br />
Per ogni stagione saranno fissati degli obiettivi che<br />
la società cercherà di perseguire ma senza inutili<br />
stravolgimenti rispetto al “materiale umano” a disposizione.<br />
Non ci saranno più dei cambiamenti che<br />
possano rivoluzionare in modo significativo e continuativo<br />
“volto della squadra” e ovviamente, non si<br />
andrà più incontro a delle “epurazioni tecniche”, che<br />
possano squassare gli equilibri interni.<br />
In effetti, attraverso un’oculata programmazione, nell’arco<br />
di un paio di stagioni, si cercherà di creare “un<br />
gruppo” dirigenziale e tecnico coeso, nel tentativo di<br />
fissare un obiettivo chiaro da perseguire con lo spirito<br />
giusto. Ricordiamo che i migliori piazzamenti di<br />
sempre (una vittoria in Prima Categoria con Ceccarelli<br />
e un terzo e quarto posto in Promozione con Lauretti),<br />
la Circe li ha ottenuti senza stravolgimenti tecnici<br />
e con l’inserimento d’elementi in grado di migliorare<br />
la rosa della squadra. Sulla bontà del progetto,<br />
parlano le operazioni di mercato degli ultimi<br />
tempi. In effetti, la rosa della Circe è stata ampliata<br />
con gli innesti di giocatori di valore assoluto per la<br />
Partenza lenta per il Montenero<br />
Solo Calisi sembra essere in piena forma<br />
Dopo la retrocessione dello scorso anno, il<br />
Montenero si è tuffato di nuovo nel campionato<br />
di Seconda Categoria. Vinta la prima di<br />
campionato per 1-0 contro lo Sperlonga, la squadra<br />
del borgo ha fatto molta fatica a raccogliere punti ed<br />
ha palesato una certa difficoltà nell’andare a rete. In<br />
effetti, a parte Calisi autore finora di tre reti, la squadra<br />
del borgo è sembrata un po’ spuntata anche se<br />
con l’esperto Capponi e l’arrivo quasi certo di Severini,<br />
il Montenero potrà contare su qualche “freccia in<br />
più” per il proprio arco. Il Montenero, tra le altre cose,<br />
ha dovuto fare i conti con la partenza del giovane<br />
D’Alessandro, che nello scorso campionato di Prima<br />
Categoria si era messo in mostra realizzando cinque<br />
reti nel solo girone di ritorno.<br />
Insomma, sembra che nel Montenero almeno in principio,<br />
mister Martinelli dovrà lavorare alacremente nel<br />
tentativo di ottenere dei risultati positivi con una mag-<br />
Prima Categoria. Oltre a Speroniero, arrivato a preparazione<br />
iniziata, va segnalato l’arrivo del bomber<br />
Riesco per il quale le pratiche di tesseramento dovrebbero<br />
essere in dirittura d’arrivo e quello di Serafini,<br />
esperto difensore dell’Enea Gaeta (nel momento<br />
di andare in stampa manca solo l’ufficialità sull’arrivo<br />
dei due calciatori).<br />
Da segnalare, infine, i ritorni dell’esperto Marocchi e<br />
del giovane Grillo che offrirà a mister Mercuri una<br />
maggiore possibilità di scelta tra i giocatori in età di<br />
lega. Alla prima di campionato, la Circe sul campo “Aldo<br />
Ballarin” ha tenuto testa alla formazione della<br />
Nuova Itri (squadra favorita per il salto di categoria)<br />
che ha dovuto sudare non poco per raggiungere il pareggio<br />
(un rocambolesco 3-3!) dopo una partita combattuta<br />
nella quale la formazione sanfeliciana subito<br />
lo svantaggio iniziale, si era portata sul 3-1 grazie a<br />
tre splendide realizzazioni di capitan Benetti, Reggio<br />
e Mancini.<br />
A Sermoneta, ci pensava Mancini a regalare la vittoria<br />
ai rossoblu, mentre qualche rimpianto in più maturava<br />
nella partita interna contro il San Michele per<br />
un rigore fallito da Benetti nel primo tempo e per una<br />
superiorità numerica non sfruttata per tutto il secondo<br />
tempo.<br />
Sul campo del Sabotino la formazione sanfeliciana otteneva<br />
un altro pareggio a reti bianche e recriminava<br />
per un palo colpito dal solito Benetti.<br />
Il primo stop in campionato arrivava nella partita interna<br />
contro il Sezze Setina, che con un secco 2-0<br />
regolava una Circe impalpabile, solo parzialmente<br />
giustificata dalle molte assenze. In trasferta, sull’insidioso<br />
campo dell’Enea Gaeta la Circe otteneva un<br />
altro pareggio, questa volta per 1-1 grazie ad un redivivo<br />
Mancini. Nell’incontro successivo al Ballarin,<br />
arrivava una bella vittoria contro il Monte San Biagio<br />
grazie alle reti di Reggio (trasformazione di un calcio<br />
di rigore procurato da Mancini) e di Soccodato che<br />
fissava il risultato sul 2-1 dopo il momentaneo pareggio<br />
della formazione ospite.<br />
giorecontinuità.<br />
La squadra<br />
del<br />
borgo,<br />
dopo la<br />
vittoria interna<br />
nella<br />
prima di campionato,<br />
ha perso per 1-<br />
0 a Faiti, ha pareggiato in casa con il Roccagorga per<br />
1-1 con rete di Calisi e ha ottenuto un altro pareggio<br />
per 1-1 sul campo del San Lorenzo in una partita viziata<br />
da diverse espulsioni. A seguire la brutta battuta<br />
d’arresto nella partita interna con il Marina Club<br />
persa per 1-0 e il pareggio esterno per 2-2 contro il<br />
Ponza. ■<br />
Da queste prime partite di campionato si evince che<br />
la Circe di quest’anno è una squadra ben messa in<br />
campo, con una difesa che concede poco ed un centrocampo<br />
di buona qualità che però deve migliorare<br />
nella finalizzazione del gioco, anche se con l’arrivo<br />
del bomber Riesco il potenziale offensivo crescerà in<br />
modo considerevole. ■<br />
Canoa<br />
Per Sara Ventriglia…<br />
è un vizio di famiglia<br />
Ottimi piazzamenti al Meeting<br />
delle Regioni a Firenze<br />
Evidentemente, in casa Ventriglia la passione<br />
per la canoa è un vizio di famiglia, poiché<br />
la giovanissima Sara, appena 14 anni,<br />
sembra intenzionata a “rinverdire i fasti” di un<br />
tempo neanche così remoto, che hanno visto il fratello<br />
Alessandro ottenere dei risultati di primo piano<br />
a livello nazionale ed internazionale.<br />
La più piccola di casa Ventriglia si è avvicinata al<br />
mondo della canoa nel mese di gennaio di quest’anno<br />
e, nonostante la poca esperienza ed una<br />
preparazione deficitaria rispetto ad altre ragazze<br />
della sua età, fin dai primi momenti ha ottenuto<br />
risultati importanti. In effetti, nelle gare regionali<br />
alle quali ha partecipato si è sempre piazzata sul<br />
podio e questo le ha permesso di entrare a far parte<br />
del gruppo d’atleti del “Comitato Regionale Lazio”.<br />
Nello scorso mese di settembre, Sara Ventriglia<br />
ha partecipato al Meeting delle regioni a Firenze<br />
e, al cospetto di oltre 500 atleti provenienti<br />
da tutta Italia, ha ottenuto un quarto ed un terzo<br />
posto nelle specialità K1 e K2. In questo momento,<br />
grazie ad una grande spinta evolutiva e di<br />
crescita, per Sara si prevede un inverno di preparazione<br />
molto impegnativo che, siamo certi, le daranno<br />
la possibilità di migliorare i risultati finora<br />
ottenuti. Non sappiamo se Sara si è gettata in quest’avventura<br />
per spirito d’emulazione o più semplicemente<br />
per il desiderio di mettersi in discussione<br />
attraverso lo sport, ma siamo certi che le<br />
scelte che ha effettuato sono maturate in un ambiente<br />
familiare sereno, forgiato da sane abitudini<br />
e da un’educazione allo sport che hanno creato<br />
la base per una “<strong>cult</strong>ura del movimento”. ■
Lo spazio della città<br />
Mostacciuele<br />
Ingredienti:<br />
1 kg di farina<br />
300 grammi di miele<br />
una manciata di pinoli<br />
un pizzico di cannella<br />
la buccia grattugiata di due arance<br />
Fate liquefare il miele accanto ad una fonte di calore o a bagnomaria, versatelo<br />
in una ciotola e aggiungete i pinoli, la cannella, la buccia d’arancia e<br />
pian piano la farina. Dovrete ottenere un impasto morbido. Con questo formate<br />
un lungo cilindro e con le mani infarinate appiattitelo fino all’altezza<br />
cm. 2. Formate con l’apposito stampo o con un coltello dei piccoli rombi lunghi<br />
circa cm. 10. Poneteli su una teglia e infornate a calore medio fino a<br />
quando saranno ben coloriti. I mustacciuele si conservano molto a lungo. ■<br />
RA EGA E<br />
da “LA VISCOTTA”<br />
Ricette di San Felice Circeo<br />
di<br />
<br />
Cane attraversa improvvisamente la strada?<br />
Non c’è responsabilità per il conducente<br />
<strong>Un</strong>’innovativa e recentissima sentenza della Corte Suprema di Cassazione merita questa brevissima segnalazione.<br />
La Corte di Cassazione con la Sent. 21271/2007 ha stabilito che il conducente di un mezzo non è responsabile<br />
dei danni cagionati a causa dell’attraversamento improvviso di un cane sulla sede stradale.<br />
Più in particolare, i Supremi Giudice hanno evidenziato che il conducente il mezzo non può essere ritenuto<br />
responsabile dei danni provocati ai propri trasportati se lo stesso procedeva a velocità moderata.<br />
Secondo la Corte, infatti, l’incidente verificatosi in tali circostanze rientra nella tipica ipotesi di caso fortuito<br />
che, in quanto tale, fa venir meno la presunzione di colpa a carico di chi guida. Difatti, l’imprevedibilità e l’inevitabilità<br />
del fatto fanno venir meno la presunzione di colpa prevista dall’2054 c.c.<br />
Rimane, quindi, la responsabilità del proprietario dell’animale se individuato, che sarà tenuto a risarcire il danno<br />
anche ai trasportati del veicolo. ■<br />
As cia i ne Culturale Il Centr Stori<br />
l v<br />
Si comunica che, per quanti fossero interessati alle nostre iniziative, sono aperte le iscrizioni<br />
per il nuovo anno sociale 2007-2008. Per l’iscrizione telefonare al<br />
n. 8 6110 79, inviare un fax al n. 06 51 8 17<br />
o inviare una e-mail a: centrostorico@sanfelicecirceo.info<br />
conto corrente postale n. 6 3 4 intestato a: <strong>Ass</strong>ociazione il Centro Storico<br />
<strong>IL</strong> <strong>CENTRO</strong> S O D SAN FE CI C O A 1<br />
di ALESSIA BRAVO<br />
COME TU MI VUOI<br />
<strong>Un</strong> regista agli esordi e due giovani talentuosi<br />
attori. La Capotondi e Vaporidis impersonano<br />
in questa commedia il luogo comune della studentessa<br />
secchiona e un po’ bruttina che esce dal suo guscio e<br />
il ragazzo di buona famiglia. Giada (Cristiana Capotondi), look da<br />
sfigata, un pò per necessità, un pò per partito preso, è una studentessa<br />
modello alle prese con il dilemma dei tempi moderni:<br />
essere o apparire. Riccardo, (Nicolas Vaporidis), viziato e bello, è il tipico prodotto<br />
moderno dei quartieri alti; un concentrato di muscoli, moda e qualunquismo.<br />
Due mondi opposti che entrano in rotta di collisione in un’aula d’esame all’università.<br />
Per una serie di coincidenze, Giada si ritroverà a dare ripetizioni a<br />
Riccardo. Superata la freddezza iniziale e sulla scia di una crudele scommessa,<br />
tra i due scocca l’amore. Però Giada capisce che Riccardo si vergogna di lei, che<br />
non la considera degna di entrare nel suo mondo. Pur di riconquistarlo, Giada<br />
rinnegherà i propri ideali, cambierà modo di essere, di vedere e di pensare; si<br />
catapulterà in un mondo a lei sconosciuto, fatto di abiti firmati e di feste esclusive.<br />
Ma non è tutto oro quello che luccica. Cambiare la propria immagine significa<br />
snaturare la propria identità. Tutto crolla. Persa Giada, Riccardo si renderà<br />
conto che i soldi e i vestiti non bastano, che forse non danno la felicità; e farà di<br />
tutto per ritrovarla. De Biasi è bravo nel far credere al pubblico ingenuo - più numeroso<br />
di quello smaliziato - che in “Come tu mi vuoi’ trionfi l’amore, anziché<br />
l’opportunismo. Rispetto a “Notte prima degli esami’ di Brizzi e a “3msc - Tre<br />
metri sopra il cielo” di Lucini, “Come tu mi vuoi” è ben più acre: si esce dal cinema<br />
colpiti dalla complicità dell’autore coi suoi personaggi. L’esordiente Volfango<br />
De Biasi a girare è bravo, sa usare location e profondità con stile e talento.<br />
Sa guidare bene attori e tecnici. Cristiana Capotondi cresce rispetto alle sue<br />
precedenti pellicole e la parte da bruttina sfigata le permette di dimostrarlo. Nel<br />
cast due ragazze da tenere d’occhio: la glaciale (per la prima volta) Giulia Steigerwalt,<br />
perfetta nel ruolo più difficile e l’esuberante Elisa D’Eusanio, teatrante<br />
esordiente al cinema. ■<br />
NGO O DE L OE IA<br />
L’oliva<br />
a a r<br />
Son violetta, son neretta,<br />
son piccina, son tondina,<br />
son ovale, mica male….<br />
Son gradita, se arrostita,<br />
se soffritta resto zitta ….<br />
senza noia, in salamoia.<br />
Se lavata, se macinata,<br />
non m’offendo, anzi m’arrendo;<br />
son acretta, sto sempre in vetta …<br />
Rende onore, l’agricoltore,<br />
per la cura e la premura<br />
di salvare e ricavare :<br />
l’oro … giallo, portato in ballo ….<br />
Son primitiva, son tardiva,<br />
son attesa, son difesa,<br />
son pregiata, son stimata,<br />
non son diva …. son l’oliva !<br />
(dalla raccolta di poesie “Riflessi di vita”)<br />
Borgo Montenero<br />
di Volfango De Biasi
Annunci<br />
N O O I O DI SAN F L CE C O 16<br />
• N R U U I G T N R U U CI T •<br />
Nascite<br />
. Dopo un periodo di trepida attesa sono arrivati gli splendidi<br />
gemelli in casa di Andrea e Elena Ruggiero. Auguri per una serena e ricca<br />
crescita a e agli amici che hanno vissuto insieme ai<br />
genitori questo bel momento.<br />
. A Rosanna e Adriano Avagliano, cari auguri e congratulazioni<br />
per la nascita di a dagli zii Antonio e Vincenza.<br />
1 v . Congratulazioni vivissime a Silvia e Claudio Martufi per la<br />
nascita del loro piccolo da tutta la famiglia. Al nonno materno Primo,<br />
dopo quest’altra prova di grande trepidazione e tenuta d’animo, va<br />
tutto l’incoraggiamento degli amici ... per le prossime occasioni.<br />
Anniversari<br />
N a a a a festeggiano il loro 50°anno di<br />
matrimonio. Auguri da Carlo, Monia, Thomas, Matteo e Mirco.<br />
7 a za a festeggiano 43 anni di matrimonio.<br />
Auguri dalla figlia Monia, dal genero Carlo e dai suoi nipoti Thomas, Matteo<br />
e Mirco.<br />
Compleanni<br />
v . E’ stato il compleanno della nostra cocca a a . Tanti<br />
auguri dai genitori e dal fratellino Simone. A questi Auguri si aggiungono<br />
quelli di tutta la numerosa famiglia.<br />
1 . Tanti auguri a a B per il suo 10° compleanno da<br />
mamma, papà e fratelli. Si aggiungono anche gli auguri di zia Agnese, zio<br />
Fabio, Mauro e dei nonni Giuliano e Lorenza.<br />
D Tanti auguri a papà per il suo 65° compleanno<br />
dalla famiglia.<br />
Auguri di buon compleanno al piccolo di casa,<br />
, che compie 10 anni. Ti vogliamo bene, un bacione da tua sorella<br />
Serena.<br />
D Auguri al piccolo diavoletto dai nonni Maria<br />
Pia e Stefano.<br />
D Auguri per un felicissimo compleanno ad Av<br />
dai suoceri.<br />
. Auguri a per il suo compleanno da Claudio e Serena<br />
“ormai ti manca poco per diventare nonno …”.<br />
. Tanti cari auguri ad a per suoi 19 anni da<br />
mamma, papà, nonna e zii. Siamo orgogliosi di te, rimani come sei. <strong>Un</strong><br />
bacione.<br />
Felice compleanno a Z dalla zia Gabriella.<br />
. a a festeggia il suo compleanno. Dalla famiglia<br />
Liceo Ginnasio Statale “Dante Alighieri” - Latina<br />
A u n d om rov a ll nz<br />
Riteniamo significativo segnalare a tutti gli alunni di questo Liceo la particolare eccellenza dell’ex<br />
alunno LUCA TOSTI (classe 3 M) il quale, distintosi all’Esame di Stato (100 e lode), ha inteso<br />
pianificare il proprio futuro mediante una rigorosa preparazione per la selezione alla Scuola Normale di Pisa.<br />
Luca Tosti si è classificato primo alle selezioni del concorso bandito dalla detta Scuola per l’accesso alla Facoltà<br />
di Scienze Biologiche. <strong>Un</strong> esito ed un’affermazione sicuramente brillanti, che fanno onore al giovane e al<br />
Liceo da lui frequentato. I nostri auguri più belli.<br />
Il Dirigente Scolastico – Prof. Giorgio Maulucci<br />
Da questo giornale siamo lieti di unire, a quelli del prof. Maulucci, anche gli auguri di mamma, papà, Valeria e<br />
Moreno e dei parenti ed amici tutti.<br />
un grande abbraccio e tanti bacioni.<br />
. Buon compleanno a a dalle amiche Fiorella e<br />
Liviana.<br />
. Infiniti auguri di buon compleanno alla neo-nonna a<br />
dai figli.<br />
. Tanti auguri per il 1° compleanno a a dai<br />
nonni Rosella e Antonio e da zia Elisa.<br />
. Auguri alla zia migliore del mondo, a ,<br />
per il suo compleanno da Serena,Claudio, Alessio e Daniele.<br />
Per un grande bacione da mamma e papà e<br />
tanti auguri di buon compleanno.<br />
Buon compleanno a da tutta la famiglia.<br />
7 Tanti auguri a a a da Giordana e Licia.<br />
Auguri al “fico”, anche se ormai dopo tutti questi anni un po’ “appassito”<br />
della Piazza IV Ottobre. Ciao Luciano by fans.<br />
7 Felice compleanno, , la più composta tra<br />
di noi. Le amiche delle cene.<br />
7 . Tanti auguri per i suoi 30 anni a da papà e<br />
dalla sua dolce Asia.<br />
. E’ il 1° compleanno di . Grazie piccolo …<br />
i nonni con i bis-nonni rivivono questo giorno con intensità e gioia.<br />
. A tanti auguri di buon compleanno da tutta la<br />
tua famiglia<br />
. Tantissimi auguri, mamma . <strong>Un</strong> grande bacio da Maria,<br />
Riccardo e Fabio.<br />
. Buon compleanno a Giuliana Caruso da Giovanna ed Ennio.<br />
a Buon compleanno a per i suoi 17 anni<br />
da mamma, papà, zia Agnese, zio Fabio, Mauro e dai nonni Giuliano e<br />
Lorenza.<br />
a Buon compleanno al vivace av , dalla famiglia.<br />
a Alla befana la calza più lunga ad a a<br />
dalle amiche delle cene, Tanti auguri di buon compleanno.<br />
a Alla mia dolce metà a grandi auguri di buon<br />
compleanno da Giovanna.<br />
a Tantissimi auguri amore mio per i tuoi 20 anni. Sei la<br />
cosa più importante della mia vita. A da Maria.<br />
a Auguri speciali a a a va a per i suoi 18 anni<br />
da tutta la famiglia.<br />
a A a a un grande bacione dai nonni per i<br />
suoi 9 anni.<br />
a Per a un felice compleanno e cento di questi<br />
giorni da Graziella, Roberta e Giò.<br />
7 a Tantissimi auguri a i da tutta la famiglia.<br />
A mia moglie un grande bacio per<br />
il tuo compleanno da Stefano.<br />
Tantissimi auguri ad per i suoi 8 anni da<br />
Simona, Anna e dagli zii Laura e Raffaele.<br />
A guri d B o Na al<br />
f l e A no Nu v