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Ass. cult. IL CENTRO STORICO

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AmbienteIl lago di Paola in borsadi Stefano RaimondiTerritorioLa storia del Circeo vistada Giuseppe Capponidi Stefano PagliaroliLe IdeeUn progettoper il CirceoIl fattoL’ultima spiaggiadi E. DantesBorgo MonteneroIntervista a Donato Rizzardidi Alessandro Crestia pag. 3a pag. 4a pagg. 8 - 9a pag. 7 a pag. 11<strong>CENTRO</strong><strong>STORICO</strong>MARZOASSOCIAZIONE CULTURALE “<strong>IL</strong> <strong>CENTRO</strong> <strong>STORICO</strong>”BIMESTRALE GRATUITO - ANNOSAN FELICE CIRCEO3 N. 11 - APR<strong>IL</strong>E2005sottola notizia➟EditorialeAb uno disceomnes“da uno impara a conoscerli tutti”di ALESSANDRO CRESTIEutanasiadi un PianoRegolatoreA nchecoluiche vieneconsiderato comunementeil “salvatore del Circeo”, ilcompianto Italo Gemini,non riuscì a sopravviverepoliticamente alla stesuradel Piano Regolatore Generaledi San Felice; la suaidea di vedere il Circeo comeuna nuova Montecarlonon trovò estimatori tra isoliti speculatori che volevanorealizzare in fretta iloro progetti: “Pochi, Maledettie Subito” fu il mottodi quelli che spianaronola strada alla distruzione diuno dei posti più bellid’Europa.In ogni caso, il Piano Regolatorevenne alla luce il 20Febbraio 1980, con la pubblicazionesul Bollettino Ufficialedella Regione Lazio.La elaborazione era statalunga e difficile dal momentoche non è agevolepreparare certe ipotesi urbanistichein un territoriochiuso da tutti i vincoli diquesto mondo: da quelloarcheologico a quello idrogeologico,da quello legatoal Parco Nazionale a quellolegato ai terreni di Uso Civico.Intanto, c’era stato iltempo per l’attuazione delsacco del Circeo e l’abusivi-continua a pag. 6VUOTI DI MEMORIAIl personaggioUltimo di sette fratelli, figlio di Felice Capponi e Albina CerasoliNicola Capponie la chiesa di S. Alfonsolo ricorda la nipote Adele Capponi, figlia della sorella ElisaCarmela e Nicola Capponi il giornodel matrimonio - anno 1919Vuoti di memoria Nicola Capponi 1-2Ambiente Il lago di Paola 3Storia Il promontorio del Circeo 4TerritorioL’agricoltura aSan Felice CirceoEditoriale Ab uno disce omnes 6Il fatto del giorno L’ultima spiaggia 7Le Idee Un progetto per il territorio 8-9Per la serie “Vuoti di memoria – personaggi legati a San FeliceCirceo, in questo numero parliamo di Nicola Capponi, sanfeliciano,figlio di Felice Capponi e Albina Cerasoli. A lui si deve l’inizialecostruzione dell’Hotel Maga Circe che, per una serie di disavventuree vere e proprie tragedie, non riuscì a far funzionare.Problemi finanziari lo costrinsero a ritornare in America, dov’eragià emigrato da ragazzo, ma le cose non andarono come sperava.Il ricordo è di Adele Capponi, nata a San Felice Circeo il 21luglio 1908 e nipote di Nicola e figlia di sua sorella Elisa. Qualcheparticolare è stato riferito dalla figlia di Nicola, Melba Teresache ha sentito la storia del padre soprattutto dalla nonna materna,non avendolo personalmente mai conosciuto. Nelle paroledi Melba Teresa si avverte la malinconia e la tristezza per nonaver potuto sapere la sorte del padre, del quale ha sperato ingioventù di avere notizie o addirittura vederlo improvvisamentetornare.S o m m a r i o5Desidero ricordarela vera storia diNicola Capponi,nato a San Felice Circeo allafine dell’’800, fratello di miamadre Elisa, anche per mettereun po’ di chiarezza sualcuni episodi che lo riguardanoraccontati da altri conqualche imprecisione. I mieiricordi sono nitidi e circostanziati,perché ero giàgrandicella, quando, nel1919, zio Nicola rientrò aSan Felice Circeo dagli StatiUniti con la moglie Carmelain viaggio di nozze. La famigliadi lei, i genitori VincenzoZarzaca e Maria Zappia ei fratelli Antonietta e Pietro(Peter per i familiari) li raggiunseroa San Felice alla finedello stesso anno.Zio Nicola, nato a San FeliceCirceo il 29 maggio 1895,era l’ultimo di sette fratelli(Elisa, Rocco, Luigi, Giuseppe,Maria Domenica, Antonia,Nicola), figli di FeliceCapponi e Albina Cerasoli, imiei nonni. Giovanissimo,non avendo voglia di lavorarela terra, partì per gli StatiUniti, dove conobbe CarmelaZarzaca di origine calabrese.La famiglia Zarzaca nel terre-Preistoria I primi navigatori del Circeo 10AnniversarioIntervista aDonato Rizzardi11Dalla Città Lettere – Delibere 12Intrattenimento Personaggi – Oroscopo 13Sport Calcio – Canoa 14Tempo liberoCucina – Poesia – Libri –Ora legalecontinua a pag. 215Editore: <strong>Ass</strong>ociazione <strong>cult</strong>urale “Il centro storico” di San Felice Circeo (LT). Corso Vittorio Emanuele, 23. Tel. 333 1904459, fax 06 51985217. E-mail: centrostorico@sanfelicecirceo.info-www.sanfelicecirceo.info - Reg. Trib. di Latina n. 796del 12/09/2003 - Direttore responsabile: Gloria Gabrielli - Direttore editoriale: Alessandro Cresti . Redazione Carlo Gallone, Stefano Pagliaroli, Tommaso Di Prospero, Maurizio Paolini, Alessia Bravo - Stampato da CSR, via di Pietralata, Roma


<strong>IL</strong> <strong>CENTRO</strong> <strong>STORICO</strong> DI SAN FELICE CIRCEO PAG. 3<strong>IL</strong> TERRITORIOAmbienteUn contenzioso senza fine tra pubblico e privatoIl lago di Paola potrebbe esserequotato in borsaIl Comune di Sabaudia vorrebbe creare una società con gli attuali proprietari per la gestione del lago“un decreto del 1946 sanciva la proprietàpubblica dei laghi di Paola, Caprolace,Monaci e Fogliano“Strano destino quello del lago di Paola,una delle quattro lagune costiere delParco Nazionale del Circeo.L’origine comune dovuta allo sbarramento delleacque marine ad opera di cordoni dunari emersialcuni millenni fa; l’interesse nei loro confrontigià nell’antichità quali luoghi di insediamento edi sfruttamento per l’itticoltura a beneficio di patrizied imperatori romani; il successivo oblio duratodiversi secoli a partire dalla caduta dell’imperoromano e per tutto il medioevo facendone,nel tempo, luoghi inospitali a causa dell’avanzatadella piaga malarica. A queste tappe fondamentalidi un percorso comune, ha fatto seguito,nella storia recente dei 4 bacini, la divergenza didue percorsi differenti: da un lato la definitivaacquisizione al demanio pubblico dei laghi di Fogliano,Monaci, Caprolace portati in dote ai comunianche in virtù di espropri operati negli ultimidecenni. Dall’altro proprio il lago di Paola (oggidefinito di Sabaudia) sopravvissuto al crollodelle nobiltà terriere e, caso più unico che raro,ancora nelle mani di un privato, quasi a voler manifestareuna volontà di far rimanere in esserenella città intitolata ai Savoia residui di un’anticalegislazione feudale.La vicenda è estremamente complessa e ha vistovari capovolgimenti di fronte. Riassumendo, siinizia dal Decreto risalente al 1946 dell’allora Capoprovvisorio dello Stato, Enrico De Nicola, chesanciva la proprietà pubblica dei Laghi costieri diPaola, Caprolace, Monaci e Fogliano. Il documentoveniva dichiarato nullo in un secondo momentoa causa del ricorso fatto dalla famiglia Scalfati(che già dal 1700 vi gestiva un’antica azienda itticatutt’ora attiva); il ricorso veniva accolto e iprivati entrarono in possesso del lago di Sabaudianel 1983. Una sentenza parziale nel settembredel 2001 da parte del commissario agli usi civiciCarletti stabiliva che il lago non era di proprietàdella famiglia Scalfati riservandosi di deciderea chi attribuire il bacino tra Sabaudia e Terracina.Nell’ottobre 2003 la Corte d’Appello diRoma, su ricorso della stessa famiglia, ha ribaltatotale sentenza. L’ultima parola spetta ora allaCassazione, alla quale l’amministrazione comunalesi è rivolta.Nel frattempo però, sulla base di una sentenzapassata in giudicato, il Comune di Sabaudiaè tenuto ad erogare alla famigliaproprietaria l’ingente somma di circa seimiliardi delle vecchie lire come risarcimentoper l’inquinamento del Lago dovutoagli scarichi delle case abusive chesorgono lungo le rive. L’esigibilità immediatadi tale somma rappresenterebbeun danno erariale incalcolabile per lemagre casse comunali e, dunque, questavicenda con la quale l’amministrazionecittadina viene tenuta sotto scacco, rappresentala madre di tutta una serie diproposte e di iniziative di assoluta discutibilitàsul piano ambientale, a cominciare daquella di realizzare sul lago 200 house–boat(case galleggianti), fortunatamente non ancoraattuata. Oppure la richiesta (questa volta accordata)di abbattere nel maggio del 2003 la chiusache regolava l’accesso all’antico canale romanodi epoca neroniana che tutt’oggi funge dacollegamento tra lago e mare; il danno procuratoin termini paesaggistici, di compromissione diantichi reperti archeologici e di dissesto territorialea seguito di questo intervento è stato, com’ènoto, enorme. Il tutto in nome di una presuntavolontà di facilitare l’accesso di natanti dimedia e grossa taglia aprendo di fatto la stradaad una temibile portualità di massa di una zonaumida che invece è gravata da tutta una serie di“diverse battaglie legali hanno attribuitoancora in modo non definitivo il lago diSabaudia alla famiglia Scalfati““di Stefano Raimondi*Sponda del lago di Paola a Selva Pianal’assurdo residuo feudale dovrebbe essereabbattuto e il lago dichiarato bene demanialesecondo la legge “Galli”“vincoli nazionali ed internazionali che attestanola vera vocazione del sito, e cioè quella di essereuno scrigno di elevata biodiversità e di importantihabitat per una flora ed una fauna (soprattuttoalata) che può trovare rifugio solo inaree di tale pregio. Il pretesto è quello di favorire,in tale modo, lo sbocco al mare di una notaazienda cantieristica navale locale, per consentireil varo delle sue imbarcazioni.Da ultimo, la recente proposta avanzata dall’amministrazionecomunale di creare una società, acapitale misto pubblico e privato, per la gestionedel conteso bacino lacustre, denominata S.T.U.(società di trasformazione urbanistica) che, neifatti, smentisce e annulla la delibera votata all’unanimitàdallo stesso Consiglio Comunale cheesprimeva un netto impegno verso l’acquisizionedel Lago di Paola al patrimonio pubblico. Difficilenon notare, infatti, come tale intento rappresentiuna resa incondizionata alla rivendicazionedel lago che andrebbe restituito alla cittadinanzae che invece, nell’ipotesi S.T.U., verrebbe ad esseregestito da una società in cui l’attuale famigliatitolare risulterebbe essere socia a tutti glieffetti. L’assurdo residuo feudale dovrebbe inveceessere abbattuto e il Lago dichiarato bene demaniale,facendo valere quella legge (legge36/94, la cosiddetta legge Galli) che prevede chetutte le acque superficiali non possano essere diproprietà privata, e da cui scaturisce l’assolutaanomalia di questa situazione. Gli strumenti nonmancano, e vanno dalla richiesta al Governatoredella Regione Lazio, con il sostegno dell’AmministrazioneProvinciale di Latina e del Parco Nazionaledel Circeo, di verificare la legittimità dell’inclusione,peraltro già avvenuta nel 2002, deiquattro laghi costieri (ivi compreso quello di Paola)nell’elenco delle acque pubbliche del Lazio,inviando contemporanea istanza al Tribunale delleacque affinché provveda alla declaratoria didemanialità del bacino. Oppure, in alternativa,avviare procedure di esproprio per pubblica utilitàanche in virtù del risanamento igienico – sanitarioda garantire.Insomma, in attesa che qualche nube possa diradarsi,nella speranza di non vedere presto il lagodi Paola quotato in borsa, ci piace pensare in manieraottimistica che questo delicato e preziosoangolo di territorio dell’agro pontino possa sopravvivereanche questa volta. ■* Circolo Larus – LEGAMBIENTE Sabaudia – SanFelice Circeo


<strong>IL</strong> <strong>CENTRO</strong> <strong>STORICO</strong> DI SAN FELICE CIRCEO PAG. 5TERRITORIOAgricolturaEconomia agricolaL’agricoltura a San Felice CirceoBrevi cenni storici. La liquidazione dei poderi dell’ONC e la nuova migrazione –parte seconda.di Carlo Saverio Zanni“Nel 1941 l’ONC assegna definitivamentei poderi a riscatto““Sul numero di Agosto 2004 vi ho parlatodi cosa accadde agli abitanti storicie ai coloni del Circeo nel periodo cheva dalla bonifica alla fine della guerra. Riprendiamoil discorso, questa volta focalizzandolosui rapporti tra coloni e ONC e sulle nuove migrazioni.Nel 1941, a causa della particolare situazionepolitica del Paese coinvolto nel conflitto mondiale,l’ONC muta i suoi piani e passa prematuramenteall’assegnazione definitiva dei poderia riscatto. E’ una decisione affrettata, dettatapiù da esigenze propagandistiche che per unaeffettiva autonomia economica raggiunta dallefamiglie (dagli stessi dati dell’ONC risulta chei poderi che possono garantire l’autosufficienzadei coloni sono 400 su 2.943, appena il13,5% del totale). I rapporti ONC-coloni vengonodisciplinati secondo tre diversi tipi dicontratti:A, compromesso di vendita con pagamento rateale.B, compromesso di vendita con pagamento deisoli interessi nei primi anni differendo ad epocasuccessiva l’ammortamento del prezzo di riscatto.C, contratto di affitto a miglioria con promessadi compravendita dopo cinque anni.Vengono firmati solo 471 contratti di riscattodel tipo A e B; quasi l’84% dei coloni firma perun contratto d’affitto riscattabile a partire dal1946. I coloni che hanno firmato i contratti di riscattonel ’41 si ritrovano, nel dopoguerra, grazieall’inflazione, a pagare un prezzo irrisorio.La grande maggioranza, che si trova soprattuttonei terreni meno fertili,firma il contratto di riscattoa partire dal 1946e si trova così a pagareun prezzo spesso troppoalto rispetto alle disponibilitàeconomiche. Tra il1946 ed il 1948, tutti i coloni firmano il contrattodi riscatto del podere, un passo non certobene accetto dall’ONC sia perché i coloni nonsono nelle condizioni economiche più propiziesia perché viene a cadere così la ragione dell’esistenzastessa dell’Opera nell’Agro. L’ONC cercadi ricavare il più possibile.Inoltre, l’ONC, su richiesta delle organizzazionisindacali, dà la possibilità di pagare il riscatto indenaro oppure in grano.Chi sceglie il pagamento ingrano vede, anno per anno,aumentare i costi di produzioneed il prezzo di mercato,mentre la quantità dapagare rimane sempre lastessa. Solo nel 1951,l’ONC concede una riduzionedel 40% della rata annualein grano. Non va meglioper i concessionari chedecidono di pagare in denaro:al periodo di inflazionedegli anni della guerrasuccede, dal ’47 al ’62, unperiodo di stabilità monetariache mantiene grave ilpeso del riscatto. Molti nonce la fanno e sono costretti ad abbandonare laterra.Tra il 1943 ed il 1946, i prezzi agricoli salgonomolto più di quelli industriali e i contadini possonocosì finanziare la ripresa nelle campagne.Già dal 1947, però, la posizione dell’agricolturaperde punti rispetto all’industria e la situazioneeconomica nelle campagne diventa sempre piùdifficile. Intanto, sotto la direzione dell’ONC, ancoralegalmente proprietaria della maggior partedei poderi, sono iniziati i lavori per la ricostruzione.I finanziamenti arrivano come minimotre anni dopo la fine della guerra; ancora nel1961 risultano aperti alcuni contenziosi circa lesovvenzioni.L’abbandono forzato o volontario dei poderiinizia praticamente dal momento dell’arrivodella massa degli emigranti nell’Agro ma è daldopoguerra in poi che questo fenomeno, e laconseguente emigrazione dall’Agro e dall’Italia,cresce notevolmente. Intanto, sempre neglianni Cinquanta, i poderi lasciati liberi da queiIl riscatto è da pagare in denaro o in grano.Molti non ce la fanno e sono costrettiad abbandonare la terra“coloni che, per mancanzadi capitali econoscenze tecnichecolturali, non sonoriusciti a farli fruttarevengono venduti dall’ONCa immigrati provenienti dalla Campania eai profughi italiani della Tunisia, di origine siciliana.I contadini campani impiantano coltureorticole protette e a pieno campo; i “tunisini”,invece, piantano vigne di uva da tavola e da vinocol sistema a tendone servendosi delle conoscenzetecniche utilizzate nei terreni delNord-Africa e costituiscono cooperative vitivinicoleche si occupano della raccolta dell’uva daiCase Coloniche - strada del Pigneto - anno 1936soci, della produzione e della commercializzazionedel vino. L’agricoltura pontina si trova,così, divisa tra grandi e medie aziende vitivinicoleed orticole molto produttive ed aziendecondotte stentatamente. I contadini veneti edemiliani, ancora legati ad una visione tradizionaledella campagna, ad una produzione legataalla <strong>cult</strong>ura del grano per il pagamento dellarata di riscatto dei poderi, alla zootecnia e adun’economia in gran parte diretta all’autoconsumo,o imitano i vicini nelle nuove colture o“I poderi lasciati liberi vengono venduti oa immigrati dalla Campania o a profughiitaliani della Tunisia“sono destinati ad essere progressivamente sostituitida contadini più capaci.Sulla vendita dei poderi dell’ONC ai coloni, infine,occorre distinguere diversi momenti. Inuna prima fase (1946-1951) vengono vendutii poderi situati in zone meno fertili ed i cuiconcessionari-proprietari si sono indebitati oltreche per la bassa produttività dei terreni,anche per la loro scarsa capacità conduttivadel fondo; non tutti i coloni immigrati, infatti,sono pratici di colture. Tra il 1951 ed il 1960,i poderi ai margini delle città di Aprilia, Latinae Pomezia incominciano a diventare edificabilie per tali venduti, altri vengono ceduti per insediamentiindustriali. Dal 1960 in poi, il fenomenosi accentua ed investe tutta la fascia costiera,dove sorgono i primi insediamenti turisticibalneari. Dei 5.000 poderi dell’ONC,2.000 cambiano di proprietà e di destinazione,mentre altri vengono frazionati fra i singolicomponenti familiari. ■


<strong>IL</strong> <strong>CENTRO</strong> <strong>STORICO</strong> DI SAN FELICE CIRCEO PAG. 6SOTTO LA NOTIZIAEditorialesegue dalla primaEditorialeAb uno disce omnes“da uno impara a conoscerli tutti”di ALESSANDRO CRESTIsmo selvaggio aveva inferto una ferita che sisarebbe andata allargando sempre di più. Maanche dopo l’approvazione del PRG si continuaad ignorare l’abusivismo sia quello, diciamo così,di necessità sia, per “par condicio”, quellomolto più infamante legato alla speculazione.Nessuno ha visto, per anni, quella attività freneticache ha, di fatto, stravolto urbanisticamentee non solo, il Circeo.Però, accanto alle attività illegittime spontanee,per contribuire alla soppressione del PianoRegolatore, non sono mancate quelle messein opera con atti pubblici di Consiglio Comunale;ecco, di seguito, un paio di esempi.Cosa succede sulla spiaggia del Circeo?La domanda sorge spontanea leggendo ilpunto di riferimento fondamentale della normativaregionale in merito ai PUA (meglio conosciuticome Piani Spiaggia) cioè la Delibera1161/01 che così si esprime:“il Piano diUtilizzazione degli Arenili è uno strumento diprogrammazione e pianificazione delle areedemaniali marittime, di natura transitoria,non avente valore di strumento urbanistico” .Questo dovrebbe significare che i PUA vannorealizzati nell’assoluto rispetto dei Piani RegolatoriGenerali esistenti e delle comuninorme legate alle autorizzazioni di tipo urbanistico.Ebbene, il PRG del comune di San FeliceCirceo, all’art. 30, così recita “Attrezzaturebalneari – sottozone che vanno dal portoturistico al confine del comune di Terracina:destinazione d’uso esclusivamente pubblicoper la balneazione; attuazione tramitepiani particolareggiati di iniziativa comunale;vi sono ammesse solo attrezzature balnearida realizzare esclusivamente in manufattiprefabbricati di agevole impianto e facile rimozione,con altezza massima di ml 2,50”. Ebasterebbe dare uno sguardo alla legge1150/42 e succ. modif. e integr. fino al DPR380/2000 per capire che se un manufatto èinstallato a carattere permanente, non è sufficienteuna semplice autorizzazione, occorreinvece il permesso a costruire e quest’ultimopuò essere rilasciato solo se il manufatto èconforme al PRG. Proprio per questo motivo,nella stesura del primo PUA di San Felice Circeoerano stati inseriti il comma 5° dell’art.10 e l’art. 12 che prevedevano appunto la tuteladelle norme urbanistiche.Eppure, con un vero e proprio blitz, il PianoSpiagge del Comune è stato modificato nel2003 e le norme a tutela della Legge sono statesemplicemente eliminate e, così come approvatodal Consiglio Comunale di San FeliceCirceo il PUA rappresenta l’ennesima violazionedi legge volta a tutelare interessi di parte ascapito dell’interesse comune.Una disinvolta variante alP.R.G.Un atteggiamento politico attivoe compiacente appare anchein un’altra situazione daicontorni a dir poco censurabili.Il 12 marzo 2004, il consiglioComunale ha approvato ladelibera n. 19 avente ad oggettoil “Documento preliminaredi indirizzo per la revisione generale del Piano Regolatore Generale”. In realtà il documentoindividua con estrema precisione alcune aree che sono destinate ad assumere una specifica destinazionediversa da quella stabilita dal vigente P.R.G.Queste aree sono in buona parte di proprietà di alcuni consiglieri comunali o di loro parenti strettie questa caratteristica, non essendo gradita da alcuni esponenti della maggioranza, costituivaun ostacolo al raggiungimento del numero legale nel Consiglio comunale deputato ad approvarel’atto stesso; infatti, tre consiglieri avevano preannunciato la loro assenza perché non d’accordo,scontato era l’abbandono dei cinque consiglieri d’opposizione e forzata era l’assenza dei quattroconsiglieri interessati. I restanti cinque consiglieri non erano sufficienti per votare la deliberaneanche in seconda convocazione, che comunque avrebbe richiesto un quorum di sei Consiglieri(il Consiglio di San Felice Circeo è costituito da 16 Consiglieri più il Sindaco). Il problema fu subitorisolto dall’immancabile deus ex machina, che ovviamente era un consigliere comunale, il qualeanche se incompatibile (uno dei terreni è di proprietà della madre) fece il sesto uomo nella sedutaconsiliare in seconda convocazione. Mantenne il numero legale, fece passare la deliberazionevotando a favore, dichiarando di votare “al di là delle possibili eventuali incompatibilità …”.Si è andati dritti alla meta infischiandosene anche di salvare la faccia e magari intestare le aree interessatead un prestanome, ad una testa di legno. Evidentemente gli amministratori di San FeliceCirceo comandano con disinvoltura e arroganza, certi di farla franca sempre e questo anche perchési sa che l’unico strumento per opporsi a simili fatti è il ricorso al TAR, che comporta oneri economicie tempi lunghi.Sia ben chiaro che il Piano Regolatore di San Felice Circeo è, probabilmente, uno strumento ormaiinadeguato ai tempi e va certamente rivisto; ma che si faccia tutto nel rispetto della legalità.Resi noti questi fatti speriamo che lo strumento del voto sia adoperato la prossima volta con maggioreresponsabilità dai cittadini di San Felice Circeo.“Il Paese che non ha il senso e il rispetto della legge apre un conto devastante con la morale”Riparte la raccolta firme per le piste ciclabiliBiCIrceo 2005, ai nastri di partenza!I moduli per la raccolta disponibili da maggiodi Carlo Saverio ZanniDopo il successo dellascorsa edizione,che ha prodotto2552 firme in poco più di unmese, siamo pronti a ripeterel’iniziativa di raccolta firme perchiedere all’Amministrazionecomunale di San Felice Circeodi predisporre un piano di realizzazionedi una rete ciclabileestesa su tutto il nostro territorioche possa, in futuro, collegarsicon quelle dei Comunilimitrofi. Quest’anno l’iniziativaè contraddistinta da un nome,BiCIrceo 2005, e da un logo(vedi foto) facilmente riconoscibili;già a partire da Pasqua,presso le attività cheesporranno il logo BiCIrceo2005, potrete chiedere di firmarela petizione popolare.Ma perché le piste ciclabili? Inprimo luogo sono un segno diciviltà per la sicurezza di chiutilizza le biciclette per dilettoo necessità e di chi ama farepasseggiate a piedi; pensiamoagli anziani, ai bambini, a chiviene da paesi lontani per lavorarei nostri campi.Per un paese come il nostroche vive anche di turismo, unsistema integrato di piste ciclabilicostituirebbe un fattoredi attrazione aggiuntivorispetto al patrimonio dibeni <strong>cult</strong>urali, ambientali epaesaggistici, incrementandoi flussi turistici, migliorandol’immagine in quantolocalità turistica capace dirispondere a bisogni differenziatie rendendo cosìSan Felice concorrenziale.E poi gli effetti benefici sullasalute e sulla qualità della vitadi chi qui vive o ama trascorrerele proprie vacanze. Benesserefisico diretto, perché andarein bicicletta fa bene all’organismo,e indiretto, perché l’utilizzodella bicicletta comporta unariduzione di veicoli inquinanti egeneratori di traffico e stress.Buona raccolta firme a tutti! ■


<strong>IL</strong> <strong>CENTRO</strong> <strong>STORICO</strong> DI SAN FELICE CIRCEO PAG. 7DALLA CITTÀIl FattoGli stabilimenti balneari devono rimanere aperti tutto l’anno!L’ultima spiaggiaSporcizia, barriere di metallo, di legno, di reti. Tutti gli stabilimenti rigorosamentechiusidi E.DantesCome mi capita ogni tanto, una sera didue anni fa, ero andato ad assisteread una seduta del Consiglio Comunale:mi aveva incuriosito una polemica apparsa sullastampa e legata al fatto che un “consigliere” dispicco della maggioranza e capogruppo di ForzaItalia, avesse dato il via ad una lite con il Comuneperchè voleva che venissero cambiate alcuneNorme Tecniche che regolamentavano ilPiano Spiagge. Da quel poco che ricordavo, erastato proprio il suddetto “consigliere” a volerefortemente quel Piano che ora voleva modificare;ma la cosa strana era che, così facendo, rischiavadi essere estromesso dal Consiglio perincompatibilità. A meno che ... a meno che lamaggioranza non decidesse di cambiare proprioquelle regole che al “consigliere” erano risultateindigeste; in questo modo, infatti, avrebbeaccontentato il capogruppo di Forza Italia che,non avendo più motivi per mantenere in piedi lalite, si sarebbe ritirato dal contenzioso edavrebbe anche salvato la poltrona.Ma quali erano queste regole motivodi tanta disputa? Erano quelleche imponevano di montare adaprile tutte le strutture necessarieagli stabilimenti balneari e dismontarle entro il 30 settembre; equelle che richiedevano che per ilmontaggio delle stesse attrezzaturefosse necessaria una autorizzazionedel comune da richiederead ogni inizio di stagione.Per non annoiarvi troppo, vi diròche quella sera il Consiglio decidevase andare incontro ai desideri espressi dal“consigliere” e, naturalmente, si scatenò subitoil solito contrasto tra maggioranza e opposizione.Abitualmente sto dalla parte dei più debolie quindi, di solito, faccio il tifo per la minoranza;ma quella sera gli interventi del sindaco edell’assessore al Turismo mi sembrarono miglioridel solito. Essi sostenevano, infatti, la necessitàdi dare fiducia agli operatori balneari iquali chiedevano un alleggerimento delle normeche regolavano la vita degli stabilimenti balnearied ipotizzavano l’arenile di San Felice Circeocon una serie di strutture sempre aperte alloscopo di lavorare tutto l’anno. Inoltre, appellandosial fatto che il Circeo deve vivere di turismomarittimo, dipingevano una nuova realtà fatta dipiù lavoro, di spiagge sempre pulite e di unaestate che poteva durare anche dodici mesi.Questi ragionamenti, alla fine, mi avevano convinto.E, seguendo le parole del sindaco, cominciaiad immaginare quelladistesa di sabbia che prendevavita e si popolava di tantiragazzi che organizzavanotornei di beach volley in pienoinverno, o di una folla dispericolati ma simpaticiamanti del surf che allietavanouna domenica con tantovento e tante onde gigantesche.Ma forse ancora di piùmi piacque l’immagine propostadall’assessore al turismoil quale, più semplicemente,su una spiaggia finalmentepulita anche d’autunno, vedevaincedere, in una bella mattinadi sole, una mamma con il suo bambino.Ed allora, tra me e me, pensai che forse le opposizionipotevano avere anche torto nel ritenereche non fosse del tutto legittimo lasciaremontate le strutture degli stabilimentibalneari per tutto l’anno, eche, in fin dei conti, se questoavrebbe comportato più occupazione,più pulizia e la possibilitàdi usufruire delle spiagge per tuttol’anno, allora chi se ne frega diuna piccola infrazione alle regole!Alla fine le variazioni alla normatecnica vennero approvate a larghissimamaggioranza.Per circa un anno, non mi recai aSan Felice, poi, una bellissimamattina, all’inizio dell’inverno del2004, insieme con un gruppo diamici decisi di fare una gita al Circeo. Mentreviaggiavamo provenienti da Roma, chiamammoun parente che vive vicino al lungomare. Questici informò che, nonostante il bel tempo, si eraalzato un forte vento ed il mare era agitato. Allorasubito dissi ai miei compagni di viaggio:“Oggi vi porto a vedere uno spettacolo che neppurevi immaginate; vi ricordate quel film ...”Unmercoledì da leoni” in cui si vedono sulla costadei ragazzi che aspettano le onde più belle persalire sul surf? Non ci crederete ma al Circeocertamente oggi ce ne saranno in gran quantità;e siccome gli stabilimenti sono aperti, noi ci godremolo spettacolo prendendo un aperitivosulla spiaggia”.Arrivati al mare, uno dei miei amici mi fa: “Guardache hai sbagliato film: qua pare che hannoappena finito di girare “Il giorno più lungo”quello dello sbarco in Normandia!”Come potevo dargli torto? Attorno a noi c’era lasolita sporcizia di sempre, con in più una seriedi barriere di metallo, di legno, di reti; gli stabilimentierano rigorosamente tutti chiusi: alcunierano stati letteralmente incartati per evitareche la salsedine li danneggiasse; altri versavanoin uno stato pietoso; altri ancora erano statiparzialmente smontati. E, naturalmente, nonc’era l’ombra di un solo ragazzo che giocasse,né una mamma che avesse portato un bambinoa passeggiare in quell’immondezzaio, giacchèavrebbe potuto essere denunciata al TelefonoAzzurro.Insomma, il sindaco e l’assessore mi avevanofregato. Poco male; il guaio è che avevano fregato,come sempre, questo paese, consentendocon l’inganno, di aggiungere altro di squalloreal vergognoso quadro dipinto da questa amministrazione.“Le estati passavano rapidamente, e spesso nonlasciavano traccia.Forse ricordo meglio gli autunni e le altre stagioni.”(da “Un mercoledì da leoni”)Il GelatoneAl CirceoGelateria Pasticceria BarViale Tittoni, 160S Felice CirceoLa Conatel. 0773.540601Borgo Montenero


<strong>IL</strong> <strong>CENTRO</strong> <strong>STORICO</strong> DI SAN FELICE CIRCEO PAG. 8TERRITORIOLe IdeeSan Felice Circeo ha le potenzialità per un diverso sviluppoUn progetto per il territoriodi San Felice CirceoSviluppo è avere un progetto, ma soprattutto “fare comunità”di Alessandro Petti*Essere un “nome” tra i più famosi centrituristici italiani, possedere straordinaribeni <strong>cult</strong>urali e avere tradizioni storichepressoché uniche non sono bastati a S. Felice Circeo– uno dei più bei comuni in uno dei più begliambienti del Paese – per conservare e svilupparela propria attrattiva e le proprie potenzialità.Vi è innanzitutto un ruolo fondamentale dell’attorepubblico nella realizzazione delle condizioniper il pieno dispiegarsi delle energie di unterritorio, delle sue forze economiche e risorseintellettuali e nel favorire il benessere della suapopolazione.In particolare, sul terreno delle politiche di sviluppoterritoriale, la pratica amministrativa quotidianaha evidenziato come sia decisivo produrrepolitiche “abilitanti” nei confronti delleimprese, dei lavoratori e più in generale dei cittadini.La sfida del governo dei processi di trasformazioneche continuamente ridefiniscono ilprofilo di questa ed altre aree in cerca di sviluppodel Paese deve essere, infatti, raccolta daistituzioni locali che sappiano progettare ed ancheaccogliere iniziative innovative, creare cooperazionecon tutti gli attori dello sviluppo, rimuoveregli ostacoli e i vincoli che sono presentie che limitano la capacitàcompetitiva di S. Felice Circeo.Proprio a questo bisogno dibuon governo del territorio è finalizzatoil progetto di marketingterritoriale promosso dall’<strong>Ass</strong>ociazione<strong>cult</strong>urale “Il Centrostorico”, progetto al qualedue Università, la Luiss GuidoCarli e Roma Tre, hanno prestatole proprie capacità di ricerca esviluppo economico del territorio, condividendoprima di ogni altra cosa un metodo: quello della ricercae dello sviluppo della fattiva collaborazioneda parte della “comunità” dei sanfeliciani e deisoggetti che vi operano, dialogando con essi anzichéconsiderarli solo delle““risorse”.Ciò attraverso la circolazionedelle informazionie delle conoscenze, chea loro volta diventanofattore essenziale nellaformazione del bene più prezioso: un ambientepartecipativo e favorevole allo sviluppo. .Mettendoa fuoco – come così bene hanno fatto su questostesso periodico l’ arch. Luca Magnani e il“è necessario costruire un ambientepartecipativo e favorevoleallo sviluppo per ridare attrattiva alterritorio di San Felice Circeoil progetto di marketing territoriale, promossodall’<strong>Ass</strong>ociazione “Il Centro Storico”, è finalizzatoal buon governo del territorio“prof. Matteo Caroli – quali sono gli elementi chiaveper ridare attrattiva al territorio di S. Felice,quali attori sono coinvolti nelle diverse fasi edesperienze, quali sono gli strumenti da adoperare,piuttosto che gli interventi amministrativi disupporto a specifiche politiche.L’obiettivo finale dell’impegno scientifico dellenostre due università, oltre che fornire un’analisisullo “stato dell’arte” dell’area e delle suepotenzialità e di indicare dei percorsi per lo sviluppoeconomico e sociale della medesima, è diincrementare la domanda stessa di informazionesulle esperienze in corso, per stimolare i cittadinidi S. Felice e i diversi operatori impegnatia non sottovalutare questo aspetto decisivo,legato allo sviluppo innanzitutto di una “pratica”della collaborazione sostenuta da un aggiornamentocontinuo delle conoscenze.La sfida dello sviluppo locale è infatti credibilesolo a partire dalla valorizzazione della pluralitàdi soggetti presenti nell’area sanfeliciana e informe sempre specifiche.Non si trattasemplicemente didisporre di risorsefinanziarie, ma diavere buone ideecondivise sulla basedi una collaborazione su progetti.Laddove il ruolo delle amministrazioninon è quello dienti intermedi, ma di attivatoridelle comunità locali, svolgendo un duplice ruolo:mettere in rete risorse e attori del contestolocale;progettare interventi definendo le condizioni dicoordinamento e cooperazione dei diversi attoristessi.““Governare lo sviluppo attraversola cooperazione territorialesignifica porre la cooperazioneterritoriale, quale questionechiave per qualificare le capacitàdi una comunità locale, S.FeliceCirceo, come luogo nel quale si sedimentanola <strong>cult</strong>ura locale e altre risorse non trasferibili,ma valorizzabili nell’ambito di politicheorientate al contesto.In quest’ottica, il principale obiettivo di un progettodi sviluppo locale non può che essere lacapacità di fare società e “fare comunità”, premiandoi comportamenti cooperativi tra soggettieconomici, istituzioni e cittadini, nonchè il coordinamentodelle azioni e delle iniziative.Azioni e iniziative che, a S. Felice, non potrannoche incentrarsi su un “turismo di qualità”, sulquale si innesteranno poi molti altri utili e fecondigermogli.Perché la capacità prima di questo settore strategicodello sviluppo – il turismo - è legata alla suaperfetta trasversalità rispetto ad altri settori altrettantostrategici per il nostro Paese: quali l’agroalimentare,l’ICT, la logistica, i trasporti e leinfrastrutture, l’artigianato, i beni <strong>cult</strong>urali, lospettacolo e la moda, lo sport e naturalmente lecostruzioni, la cantieristica da diporto ecc. ecc.Proprio nel turismo l’Italia detiene, per così dire,tutte le “componenti”! Mentre infatti in moltisettori il nostro Paese non sempre è capace diposizionarsi competitivamente – soprattutto perscarsi investimenti nella ricerca e nell’ innovazionee per carenze strutturali – nel Turismo enei Beni <strong>cult</strong>urali il nostro Paese possiede tuttigli elementi dello sviluppo: dalle “materie prime”(l’ambientenaturale e i beniil principale obiettivo di un pro-<strong>cult</strong>urali stessi) aigetto di sviluppo locale non puòche essere la capacità di fare societàe “fare comunità”prodotti (unagrande tradizionedi offerta).Con una sola pecca,per concludere, all’ interno di questa straordinaria“catena del valore”: quella dell’organizzazione.L’ Italia, infatti, non è arretrata tecnologicamente,ma nelle sue strutture e regole, in quanto incapacedi gestire l’organizzazione derivante daprodotti per i quali l’evoluzione e la tecnologiadi costruzione variano nel tempo in modo piùveloce delle stesse procedure amministrative e(siamo in tema) di marketing. ■“*Direttore Dipartimento Comunicazione Innovazionee Progetti - Università Luiss “Guido Carli”ASSOCIAZIONE CULTURALE“<strong>IL</strong> <strong>CENTRO</strong> <strong>STORICO</strong>”Se vuoi aderire all’<strong>Ass</strong>ociazionetelefona al n. 333 1904459oppure invia una e-mail a:centrostorico@sanfelicecirceo.info


<strong>IL</strong> <strong>CENTRO</strong> <strong>STORICO</strong> DI SAN FELICE CIRCEO PAG. 9TERRITORIOLe IdeeIl buon governo del territorio di San Felice Circeo si realizza principalmente con il metodo della ricerca e della collaborazione dei Sanfelicianicon i soggetti che vi operano, sviluppando dialogo e partecipazione.Le due università, la LUISS “Guido Carli” e la Roma Tre, oltre all’analisi dell’area e delle sue potenzialità, indicheranno percosi per losviluppo economico e sociale senza sottovalutare l’aspetto della collaborazione. L’appuntamento è fissato a fine primavera 2005.Un’altra stagione persa?di Walter Barberis*Questo saggio anticipa i risultati del laboratoriodi studio sul Circeo che il Dipartimento di StudiUrbani dell’Università RomaTre ha tenuto a partiredal mese di novembre 2004, al cui internosono state analizzate le problematica urbane egli aspetti socio-antropologici del territorio diSan Felice Circeo.“del comparto turistico a S. FeliceCirceo è stata realizzata utilizzandocome modello teorico di riferimen-L’analisito lo SLOT (Sistema Locale di Offerta Turistica).In particolare sono state indagate le singolecomponenti dell’offerta verificando la loro coerenzarispetto al modello teorico e la loro capacitàdi contribuire ad accrescere il valore aggiuntoprodotto dal sistema turistico locale. Leattività turistiche, che potrebberorappresentare unvera fonte di ricchezza peril territorio, sono poco sviluppatee non in linea conl’attuale domanda turistica,che è sempre più attenta alla qualità e alla varietàdei servizi consumati.Come arrivare? Una lettura di sintesi del lavorosulla mobilità mostra che la modalità più vantaggiosaper raggiungere la destinazione è iltrasposto automunito, mentre il trasporto pubblicosu gomma è pensato e organizzato per ipendolari che si muovono per motivi di lavoro.Per quanto riguarda il trasporto ferroviario, nonessendoci una stazione, non è agevole. Per ultimo,il trasporto marittimo è destinato esclusivamentealla fruizione privata, non esistendo lineenavali di trasporto pubblico che colleganoSan Felice Circeo ai principali porti italiani.Dove dormire? Il 92% dell’offerta ricettiva èrappresentata da strutture alberghiere, mentresolo l’8% dei posti letto appartengono a struttureextra alberghiere. Nel sistema dell’offertaalberghiera più di un terzo dei posti letto si trovain alberghi a 4 stelle e il 30% in alberghi a 3stelle.Si rileva che la maggior parte dell’offerta ricettivasi compone di case in affitto di cui è difficilestabilire il numero e i relativi posti letto disponibili.Dalla indagine sul campo è emerso che lagestione di questa parte dell’offerta avviene sucontatti personali e principalmente attraverso le19 agenzie immobiliari locali. Dalle caratteristichedell’offerta ricettiva si evidenzia che il turismopresente in San Felice Circeo è un turismola modalità più vantaggiosa perraggiungere San Felice Circeo è iltrasporto automunitodi vicinanza (ovvero il cui raggio di attrazionenon supera 100/150 km) balneare stagionale ein prevalenza di natura familiare o di piccoligruppi.Cosa mangiare? L’offerta di ristorazione si componedi ristoranti, bar e pizzerie a taglio. Dallarilevazione sul campo è“emerso che la ristorazioneè per la maggior parte stagionalee non presenta varietàdi cucine né si caratterizzaper una valorizzazionedella cucina tipica locale. Non c’è un collegamentotra l’offerta agricola e il sistema dellaristorazione, non esiste pertanto un sistemadi valorizzazione delle produzionilocali. La ristorazioneè offerta nell’area comeun semplice servizio piuttostoche come un’attrattivaenogastronomica.Cosa vedere? L’offerta delleattrattive turistiche è composta da risorse naturali,beni <strong>cult</strong>urali ed eventi e manifestazioni.L’area turistica presenta quali attrattive principaliil mare e il Parco Nazionale del Circeo. Il primoè pienamente sfruttato anche attraverso unsistema di lidi balneari che ne garantisce la fruibilitàda parte dei turisti, mentre del secondo““la ristorazione è per lo più stagionalee non si caratterizza peruna valorizzazione della cucina tipicalocale“la maggior parte dell’offertaricettiva è costituitada case in affittonon sono ancora pienamente sfruttate le potenzialità.Il patrimonio <strong>cult</strong>urale presente nell’areaè frastagliato con un medio/basso grado di tipicità,è poco fruibile, molto si potrebbe fare permigliorarne la visibilità e la accessibilità informativae fisica, si evidenzia infatti che per“esempio la Grotta di Neanderthal è poco valorizzatain chiave turistica. Gli eventi e le manifestazionisono concentrati in particolari periodidell’anno, mentre potrebbero essere utilizzatiper destagionalizzare l’offerta se programmatiin chiave turistica. Così come le regate potrebberodiventare un elemento per attrarre un turismodi nicchia lavorando sulla costruzione dell’eventoe del coordinamento di tutti i servizi diristorazione, ricettività, ecc. che compongonol’offerta. Un buon esempio in questa direzioneè rappresentato dal Circeo Big Game che ha unrespiro internazionale e attrae un turismo di nicchia.E i servizi turistici di supporto? Per servizi turisticisi intende tutto l’insieme di servizi che accompagnanoil turista nel suo processo di fruizionedella destinazione. Si fa riferimento aipunti informativi al turista, ai servizi di entertainment,ai servizi di trasporto per la mobilitàinterna, e altri servizi come baby sitting o negozidi articoli da vela in accordo alla tipologia dituristi presenti. Dalla rilevazione sul territorio èemerso che i servizi di supporto al turista sonoscarsi nel numero e nella sostanza, poco coerenticon la tipologia di turisti presente nell’area,si osserva inoltre che la maggiorparte dei servizi sono di caratterestagionale e che ciò rende difficileipotizzare altre forme di turismo inperiodi diversi da quelli estivi.Marketing, vendita e distribuzionedella destinazione. Il principale canaledi distribuzione è rappresentato dalle agenzieimmobiliari che svolgono il ruolo di commercializzazionedell’offerta immobiliare locale. Esistonosul territorio due agenzie di viaggi cheprincipalmente offrono servizi di outgoing e servizidi visite alle isole o altre attività che si svolgonoin prevalenza nel periodo estivo.Molto utilizzato da parte degli operatori locali èil canale internet per promuovere la loro offerta.Non esiste però un unico portale in grado dimettere a sistema l’intera offerta turistica dell’area,offrendo in questo modo un unico puntodi accesso dove poter trovare informazioni turistichesulla destinazione e sui servizi necessariper l’organizzazione del viaggio. ■*Walter Barberis, architetto argentino, è dottorandoin Nuove Politiche Urbane presso il Dipartimentodi Studi Urbani della Università degli Studi RomaTre.


<strong>IL</strong> <strong>CENTRO</strong> <strong>STORICO</strong> DI SAN FELICE CIRCEO PAG. 11TERRITORIOIl Borgo del CirceoDonato Rizzardi. 70 anni vissuti a Borgo Montenero«ciao bei paesi, arrivederci bei monti,noi per andare a Littoria siamo pronti»Emigrazione dal Veneto resa necessaria per povertà e mancanza di lavoroDonato Rizzardi, classe 1925 - nasce il20 giugno a Campiglia dei Berici (Vicenza)- è uno dei primi coloni giuntinel ’34 a Borgo Montenero per contribuire alla bonificadella palude pontina voluta da Mussolini.Ricorrendo quest’anno i settant’anni della nascitadel Borgo, ho volutoparlare con un suo arteficeper conoscere particolarivissuti, gioie e sofferenzedi un’opera così arditae di successo. Non dimentichiamoche il benesseree lo sviluppo di BorgoMontenero e dei suoiabitanti si deve interamenteai sacrifici e al lavoro di persone armateFamiglia Rizzardi - anno 1955di coraggio e voglia di lavorare come DonatoRizzardi.Come si sistemò quando arrivò al Borgo?Arrivammo il 14 dicembre del 1934 con un camiondell’O.N.C. che ci aveva prelevati a Terracina.Durante il viaggio in treno, insieme ad altrequattro famiglie, ricordo che cantavamo “ciao beipaesi, arrivederci bei monti, noi per andare a Littoriasiamo pronti” A mio padre Narciso, ex combattentedella 1° guerra mondiale, fu affidato ilpodere 1956 dove vivemmo per tre mesi in diciannovepersone: i miei genitori Narciso ed Elisacon i quattro figli (Agnese, Corrado, Donato,Aldo) e due fratelli di mio padre, Saverio e Giuseppecon le rispettive famiglie (Saverio, mogliee quattro figli; Giuseppe, moglie e cinque figli).Dopo tre mesi Giuseppe con la sua famiglia passòal podere 1928 in via Africa Orientale.Il Borgo era completato?La costruzione del Borgo era iniziata il 6 maggiodel 1934. Nei primi mesi del 1935 furono ultimatele scuole, la posta e l’edificio per i generi alimentari,successivamente fu portata a termine la “Torre”che fu inaugurata con una cerimonia e le fu dato ilnome di “Torre dei combattenti e reduci della guerra1915-18”. L’inaugurazione avvenne il 28 ottobre1935, in ricordo della marcia su Roma.La riunione della G<strong>IL</strong> (Gioventù Italiana del Littorio)si svolgeva sempre nella piazza della“Torre” il sabato (sabato fascista).Il 4 novembre 1935, festa dei combattenti, fuinaugurato tutto il Borgo, che ormai era al completoanche con le case coloniche. In quell’occasionefu offerto un pranzo ai combattenti neimagazzini di Colonia Elena.Ho sentito dire che vi siete trovati subito benea Borgo.Certo, dopo un’iniziale smarrimento e il disagiodovuto al fatto che in famiglia erano tutti prevalentementemuratori, pensavamo di migliorare inbreve tempo le nostre condizioni, giacché in Venetoeravamo molto poveri e spesso senza lavoro.Solo mia mamma soffrì più a lungo di nostalgia,piangeva e voleva tornare indietro. Però siconsolò quando dopo unanno vide il frutto dellacoltivazione della terra e ilrisultato dell’allevamentodegli animali.Ma l’O.N.C. vi venne incontronel periodo iniziale!Sì, appena arrivati, oltre alpodere consegnarono amio padre e a suo fratello Severino (Giuseppeaveva già avuto assegnato il suo podere) quattrovacche maremmane da lavoro e due mucche dalatte, oltre che grano, legumi, zucchero e altri generidi prima necessità. La vita scorreva serenatra lavoro e famiglia e la sera ci si riuniva nelle diversecase e si cantavano canzoni venete, comela canzone del Piave, perché forte era l’unione ela solidarietà tra le famiglie di origine veneta.Ricordi particolari di quel periodo.Nel 1935 morì, nel suo paese d’origine in Veneto,mio nonno materno Antonio. Giunta la notizia,dopo una breve riunionein famiglia, fu decisodi far partire mammache perciò fu accompagnataalla stazione ferroviariadi Fossanova in biciclettada me, papà e mio fratelloCorrado. Il tragitto fu moltosofferto perché le stradedi allora non erano certoasfaltate e mia madreera costretta a viaggiare sulla “canna” della biciclettadi papà in una posizione molto scomoda.Nel ricordare questo episodio adesso che ilterritorio è completamente trasformato, provonello stesso tempo sensazioni contrastanti didivertimento e di rinnovata sofferenza.Un altro ricordo è quello di un “sabato fascista”del 1936 quando ci riunimmo tutti in “piazzetta”,balilla, avanguardisti e giovani italiane, per salutareuna decina di soldati del Borgo che partivanoper la guerra in Abissinia, Africa Orientale.Questi ragazzi erano della classe 1911 e per fortuna,a fine guerra, ritornarono tutti al Borgo.Borgo Montenero aveva la scuola?A Borgo c’era la scuola elementare là dove orasono le poste. Le aule erano solo due, nella primasi svolgevanole lezioni di primae seconda elementare,nella secondaquelle diterza e quarta. IlV elementare anno 1935 - Ins. Irma De FeoDonato Rizzardidi Alessandro Crestipomeriggio sisvolgevano le lezionidella quintaelementare. Sonostato uno dei pochia frequentare tutte le classi elementariEra appena un diciottenne quando parti per la2° guerra mondiale.Giuseppe Politti, gerarca del fascio a BorgoMontenero, obbligò quelli della classe 1925 adarruolarsi tra i volontari.A luglio del 1943 fui mandato a Trieste e poi adIstria inquadrato nella artiglieria contraerea. Dopol’8 settembre mi sono rifugiato nel mio paesenatale, Campiglia dei Berici (VC), dai miei ziimaterni Chiodin, nascondendomi ai minimi rumoridentro i pagliai.Dal settembre del 1943 a giugno del 1945, perevitare di essere vittima di rappresaglie, se individuato,ho aiutato, insieme ad altri, ripetutamentetedeschi e partigiani molto presenti inquella zona.Finita la guerra, saputo chea Rimini c’era un posto dismistamento per reduci militari,l’ho raggiunto e da lìin compagnia di un paesanodi S. Vito, Zerbin (classe1916), sono rientrato aBorgo Montenero in cinque-seigiorni con diversimezzi di fortuna.Nel 1946 abbiamo riscattatoil podere che ci era stato assegnato accettando ilpagamento in venticinque anni con due rate annue.Il 30 ottobre 1954 mi sono sposato con GiuseppinaMattia, nativa di Belluno e residente aBorgo Vodice. Ho avuto tre figli, Daniele, Corradinoe OrsolinaA conclusione dell’incontro con il sig. Donato,conserviamo l’immagine di una persona semplice,come è nella <strong>cult</strong>ura contadina, fortemente legataalla storia della sua famiglia e alla sua terra. E’ alui e tutti quelli della sua generazione che dobbiamoriconoscenza e apprezzamento per i grandisacrifici affrontati nel recupero di un territorioprima malsano ed ora fiorente, consentendo a noioggi di godere di tranquillità e benessere. ■


<strong>IL</strong> <strong>CENTRO</strong> <strong>STORICO</strong> DI SAN FELICE CIRCEO PAG. 12DALLA CITTÀLettere - Delibere✉“L’isola del Circeo”Caro Direttore,nel numero di febbraio di questarivista è stato pubblicatol’intervento del signor FrancoD’Andrassi, il quale, conriferimento al mio articolo diottobre dal titolo “L’isola delCirceo”, ha fatto in sostanzanotare come in effetti da scaviarcheologici, ai quali egli haanche avuto modo di assisterepersonalmente, sia risultato che illivello del mare era in altri tempipiù alto nella zona in questione, edunque poteva ben essere cheper Omero davvero il Circeo fosseun’isola. Per scrupolo diprecisione e anche ad evitare chevenga travisata la sostanza delmio contributo, colgo l’occasioneper precisare che io, come èpossibile vedere, non mi occupavodella questione toccata dal nostrolettore, ma di alcune fonti grechedel periodo che va dal IV sec. a.C. fino al VI sec. d. C., erichiamavo l’attenzione soltantosul fatto che esse concordano neldefinire il Circeo un’isolaapparente, quasi un’illusionevisiva, il che lascia pensare chetale effettivamente potesse esserela situazione in quel tempo. Il miointervento si muovevamodestamente entro le linee dellesole testimonianze letterarie – tral’altro accuratamente selezionate–, lasciando da parte sia icomplicati e spesso controversiproblemi sollevati dalle purinteressanti indaginiarcheologiche sia le eventualirisposte che esse possanoapportare agli interrogativigeografici, topografici ecronologici sollevati dallanarrazione mitica di Omero.Stefano Pagliaroli✉ Via della MolellaCaro Direttore,Le segnaliamo una situazione didegrado di Via della Molella e dialtre strade in essa confluenti (viaTomba, via del Vigneto, via dellaMigliora 58, etc.), che da anniattendono di essere prese inconsiderazione per la soluzione diproblemi vitali, quali le fogne,l’acquedotto, il manto stradale, lasegnaletica, la raccolta dei rifiuti, icanali per le acque piovane edaltro. Il Comune di San FeliceCirceo, sollecitato più volte dagliabitanti, che si sentono trattaticome abitanti del terzo mondo, hasempre promesso interventi, chenon ha mai realizzato néDelibere dell’Amministrazione Comunale di San Felice CirceoN. Data Oggetto1/G.C. 05/01/05 Anticipazioni di tesoreria per l’anno 2005 – art. 222 del TUEL2/G.C. “ Somme non soggette a pignoramento 1° trimestre 20053/G.C. “ Definizione indirizzi operativi per adozione dei provvedimenti gestionali relativi alle attività istituzionali del comune nel periododi esercizio provvisorio del Bilancio di Previsione 20054/G.C. “ Revoca atto deliberativo di G.C. n. 219 del 24/12/04 (opposizione D.I. avv. Perrino n. 1572/04 – nomina legale)5/C.G. “ Proroga al 31/12/05 alla ditta Europa Viaggi del contratto di Trasporto Pubblico Urbano6/C.G. 19/01/05 Affidamento servizio di segretariato sociale alla Soc. Coop. Calypso (€ 2502,00)7/C.G. “ Nucleo di valutazione. Criteri generali per la disciplina delle prestazioni e dei risultati del personale incaricato di posizioneorganizzativa8/C.G. “ Individuazioni posizioni apicali ed applicazione indennità di posizione9/C.G. “ Inquadramento del personale dipendente a tempo indeterminato nei nuovi profili professionali a decorrere dal 01/01/0510/C.G. “ Approvazione regolamento per il funzionamento ufficio relazioni con il pubblico11/C.G. “ Nomina commissione per valutazione titoli per selezione pubblica di n. 1 psicologo12/C.G. “ Proroga concessione locale comunale associazione <strong>cult</strong>urale Isola Eea fino al 31/05/0513/C.G. “ Patrocinio e contributo comitato “Il Promontorio” per manifestazione carnevale 2005 (€ 2.500,00)14/C.G. 26/01/05 Proroga pagamento COSAP Imposta Pubblicità al 31/03/200515/C.G. “ Erogazione contributo U.S. ACLI per manifestazione ciclistica (€ 500,00)16/C.G. 07/02/05 Patrimonio e contributo ass. “Alta Pressione” per gare veliche (€ 2.000, 00)17/C.G. “ Approvazione n. 2 nuovi profili professionali dell’Ente e sostituzione allegati delibera di G.C. n. 186/04 con allegato unico(vengono previsti due nuovi profili professionali: quello di “Addetto alla Comunicazione” e quello di Addetto Stampa – specialistadella comunicazione)18/C.G. 11/02/05 Attivazione Ufficio Progetti Speciali alle dirette dipendenze del Sindaco. Applicazione convenzione con ASL per l’esercizio associatodi funzioni Del. C.C. 101/200419/C.G. “ Patrocinio non oneroso A.S. Tae Kwon Do Lazio per diffusione risultati ottenuti nel XIII campionato del mondo.20/C.G. 15/02/05 Costituzione in giudizio Decreto Ingiuntivo n. 1810/04 Soc. INDECO SRL. Nomina legale (incarico avv. Corrado de Angelis -€ 1957,43)21/C.G. “ Determinazione provvisoria del fabbisogno del personale per l’anno 200522/C.G. 21/02/05 Lavori di consolidamento movimento franoso “Vigna La Corte”. Finanziamento Regionale ¤ 658.482,56. Perizia di variante.Approvazione.Nel periodo gennaio – febbraio 2005 non sono stati convocati Consigli comunali!tantomeno avviato. Noi speriamo, attraverso le pagine del suo giornale, di sensibilizzare gli Amministratori pubblici a queste vecchieproblematiche.Seguono varie firmen.d.r. L’Amministrazione di San Felice Circeo dovrà pur prendere in considerazione prima o poi questa innegabile realtà anche se finora non hamai dato alcun seguito alle segnalazioni pervenute. Confido nella diffusione e nella considerazione di cui gode questo giornale, anche se dipiccole dimensioni, per contribuire in modo efficace e determinante a smuovere l’indifferenza e la lentezza dell’Amministrazione.✉ Il rammarico di un sanfeliciano. Ciò che si dice oggi del Circeo.Caro Direttore,cosa si dice oggi del Circeo, non del mare, non dell’ambiente oasi naturale privilegiata, non del panorama, ma degli abitanti e soprattutto deicommercianti?Alla fine della seconda guerra mondiale c’è stato un lancio turistico, dovuto alle attrattive naturali, alle vicendestoriche e soprattutto al mito di Circe e Ulisse; il Circeo era divenuto una meta ambita, ospitale, invitante per unsoggiorno piacevole ed attraente.Oggi tutto è cambiato e l’ambiente è diventato quasi invivibile. Tutto è aumentato in modo esorbitante (questosi è verificato anche in altri posti): i generi alimentari, l’affitto delle case, il costo degli stabilimenti balneari.Perfino parcheggiare la macchina è diventato un peso insostenibile. Non c’è più un angolo libero da gravami!Il risultato è evidente: turisti sempre meno numerosi, case sfitte, fuga generale verso altre località forse menobelle ma più accessibili.Le conseguenze di questa cattiva politica sono sotto gli occhi di tutti, questa è purtroppo la realtà. Mi auguro che imiei compaesani facciano un sincero esame di coscienza e imparino ad essere più moderati, consapevoli delproverbio: “Chi troppo vuole nulla stringe”. Se vogliamo che il Circeo torni ad essere quello di una volta, bello evivibile, è indispensabile il nostro apporto di civiltà e di gentilezza, perché le bellezze naturali non bastano.Tommaso LanzuisiL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI SAN FELICE CIRCEO OGGETTO DI UNA PESANTE INTERROGAZIONE PARLAMENTAREDurante la seduta della Camera dei Deputati del 22 marzo 2005 è stata depositata una interrogazione parlamentare a firma deglionorevoli Pistone (Comunisti Italiani), Cento (Verdi), Lucidi (DS) e Rocchi (Margherita) i quali, in relazione a gravi fatti accaduti,chiedono l’intervento dei Ministri della Giustizia e degli Interni presso l’Amministrazione comunale di San Felice Circeo per ricondurrela stessa alla legalità, chiedono altresì di valutare se esistono gli estremi per lo scioglimento del Consiglio comunale.


<strong>IL</strong> <strong>CENTRO</strong> <strong>STORICO</strong> DI SAN FELICE CIRCEO PAG. 13INTRATTENIMENTOPersonaggi Tipici - OroscopoGiuannone e PalamedeGiuannone era un contadino analfabeta,piuttosto basso e tarchiato, sca polo,gran lavoratore, ma un po’ deficiente.Una volta, in un suo terreno alla “Cesa”, dopoaver raccolto una certa quantità di erba, ne formòun fascio (na sarcena). Con diverse legaturele diede la forma di una sella, che poggiò soprail collo del suo mulo. Poi, servendosi di unbidone come pedana, montò sulla groppa dellabestia, afferrò quindi la “sarcena” e se la misesulla spalla destra.Quando uno dei presenti gli chiese perché siera messo in collo la sarcena, rispose “Le faccepe n’affaticà sta pora bestia” (lo faccio per nonaffaticare questa povera bestia).Giuannone era riuscito a risparmiare dieci lire.Le nascondeva nei posti più impensati, e poiogni tanto le contava, le lucidava e le riponeva.Un bel giorno decise di depositarle alla Posta, ilcui unico responsabile era il sig. Palamede.Dopo una settimana dalla “operazione finanziaria”,si presentò all’Ufficio Postale e … “Bongiorno ser Palami!” – “Oh, buon giorno Giovanni– rispose Palamede – In cosa posso essertiutile?” – “I so venute pe vedé glie quartinemeie”. Palamede tirò fuori da un cassetto diecimonete da una lira e gliele mostrò.Giuannone, dopo averle guardate e rimirate,disse: “Ma chestè nen sò le dieci lire meie!Chèlle meie sò più luccechente!” – “Ma vediGiovanni! Isoldi depositatialla Postagirano, vannoin circolazionee tu puoisempre ritirarli;e se nonsono lucidicome le tuelire, hannosempre lostesso valore,con l’aggiuntadegliinteressi”. EGiuannone:“Ma allora inen le pozzevedé più le dieci lire meie! A sor Palamè! Mache chéssa fusse comme la posta de gliù lepre!”■da O’KEA’MUSdi Andrea De SistiGioielleria OreficeriaMaria Grazia ColambrosiC.so V. Emanuele, 20S. Felice Circeo - Centro storicotel. 0773.548580PAOLA ParrucchieraVia XXIV Maggio, 18S. Felice Circeotel. 0773.549010riceve per appuntamentoRinomata MacelleriaCOCCIAVia XX Settembre, 13S. Felice Circeo - Centro storicotel. 0773.546454AntiguaGalleria Mobili D’ArtePasciutiViale Tommaso Tittoni, 87 - 89 - 9104017 San Felice Circeo (LT)Oroscopo di Aprile 2005di AldebaranArieteLa congiunzione Venere – Mercurio vi accompagna per buona parte del mese.Sarete seduttivi e più che mai intelligenti e simpatici. Periodo favorevole per farevisite, piccoli viaggi in luoghi piacevoli. Ottimo momento anche per accordicommerciali. (dal 21/3 al 20/4)ToroL’eccessiva riflessione può limitare un’iniziativa che vi sta a cuore. Siete un po’nervosi ed irritabili. Trovate il comportamento giusto e magari “cedere” suqualche punto. Si risolverà bene anche una questione familiare. (dal 21/4 al20/5)GemelliMomento propizio per godere della compagnia degli amici o per ottenere facilmentefavori o finanziamenti. Le energie sono alte; approfittatene per iniziarenuove attività. Lasciatevi andare in amore: qualcuno sta bussando alla porta!(dal 21/5 al 21/6)CancroVenere non è particolarmente favorevole, ma nella seconda parte del mese tuttoandrà meglio in amore e nel lavoro. Avete pochi slanci e poca attrazione per lavita in genere; forse c’è bisogno di capire e riflettere. Accettate con serenità unconsiglio disinteressato. (dal 22/6 al 22/7)LeoneFavorite le relazioni personali e quelle amorose. E’ il momento in cui probabilmentequalche vostra attività arriva al punto decisionale. Le stelle stanno offrendocircostanze fortunate. State attenti alla schiena: non fate movimenti bruschi.(dal 23/7 al 22/8)VergineSe ci sapete fare … può rivelarsi un mese fortunato. I pianeti veloci, Mercurio,Venere, Marte e Giove sono dalla vostra parte ed i risultati possono essere eccellenti.Controllate l’emotività nei rapporti familiari, non tutti si mostrano comprensivi.Attività fisica. (dal 23/8 al 22/9)BilanciaGiove vi mette di fronte alla necessità di grandi cambiamenti. Siete un po’ confusi:prima euforici e subito dopo profondamente preoccupati. Fate una pausa epoi ricominciate. Amore, lavoro e progetti, tutto andrà per il meglio; abbiate fiduciain voi stessi. (dal 23/9 al 23/10)ScorpioneGLe energie di Marte e Nettuno contrastano un po’ il vostro segno. La vostravolontà è debole, in questo mese, e la voglia di agire è quasi nulla. Dedicatevialla casa e all’amore, vi ridaranno la carica. Salute ottima. (dal 24/10 al 22/11)SagittarioMese complessivamente buono anche se, nel lavoro, siete un po’ sotto pressione,ma siete ben sorretti da amici e colleghi che vi stimano. In amore avete successo.Attenzione alle spese impreviste per la casa. (dal 23/11 al 21/12)CapricornoLe stelle promettono una soluzione soddisfacente col proprio partner. Nella vitadi coppia non sono tutte rose, ma miglioreranno nel corso del mese. Se abbandonatel’atteggiamento bellicoso in famiglia, saprete fare scelte molto più adattea voi. (dal 22/12 al 20/1)AcquarioL’energia di Marte aumenterà il vostro spirito d’iniziativa: insomma un mese all’insegnadelle buone occasioni. Il denaro va e viene con la velocità della luce.Ottimo periodo per gli studi, gli scambi e il lavoro. Possibili infiammazioni dovutead un accumulo di tensione. (dal 21/1 al 19/2)PesciUrano ancora vi stimola al cambiamento e nell’amore qualcosa cambia in meglio.In famiglia avrete solidarietà e comprensione: siate meno polemici con chivi ama. Sul lavoro continuate a lottare per farvi valere. (dal 20/2 al 20/3)


<strong>IL</strong> <strong>CENTRO</strong> <strong>STORICO</strong> DI SAN FELICE CIRCEO PAG. 14SPORTCalcio/CanoaCalcioLa Circe e la maga che non c’è più…di Tommaso Di ProsperoNon penso ci sia un titolo più appropriatoper mettere in evidenzaquello che la Nuova Circe ha vissutonegli ultimi due mesi, sembra proprio chela fortuna abbia abbandonato il Ballarin, comese per una sorta di legge del contrappasso,la N. Circe debba pagare oltre misura glisbagli commessi o forse la “maga dal crespocrine” ha esaurito i “filtri magici” per i suoiincantesimi ed allora vengono sbagliati i rigoridecisivi, si perdono le partite in pienorecupero...e tanti, troppi punti che alla finedella stagione potrebbero pesare nell’economiadel campionato. Appena pochi giorni fa(il 6 marzo), la squadra di Lauretti ha ottenutouna pesantissima vittoria per 1-0 sulcampo della Falasche grazie ad una rete diMacone, in virtù della classifica finora maturata,il risultato acquisito contro la squadra diAnzio, potrebbe avereun enorme pesospecifico. In effetti,la vittoria contro leFalasche ha dato allaN.Circe un buon marginedi vantaggio sullasquadra di Anzio,che è attualmente relegataal terzultimoposto con un ritardodi nove punti dallasquadra sanfeliciana,ma con due partite darecuperare. Tanti sonostati i problemi ele difficoltà vissutedalla N.Circe dall’iniziodella stagione. Adesempio il perduraredelle continue e reiterateassenze di Ri-Il portiere Federico Magnantiesco, a causa di recrudescenzedi unproblema fisico che l’italo-argentino si portadietro da tempo, ha tolto alla formazione diLauretti il suo elemento di maggiore spessorein avanti, con la conseguenza che tutto ilpeso dell’attacco è spesso ricaduto sullespalle di un giovane promettente ma con pocaesperienza come Mancini.La squadra è impostata su una grossa difesa,che vede in Di Pinto e Macone i suoi punti diforza, un centrocampo con tanti cursori macon poche “menti pensanti”, tolti Iannitti ,Coccia e Benetti, questi ultimi, alle prese finoracon svariati problemi di natura muscolare,un attacco, che come già detto, è orfanoin troppe occasioni del bomber Riesco. Tornandoal calcio giocato, con il Real Latina unapartita che si andava chiudendo sull’1-0 perla squadra di Lauretti, grazie ad una rete diMacone, vedeva , in pieno recupero, il pareggioospite su calcio di punizione. Contro ilblasonato Gaeta una partita gagliarda con ilpallino del gioco in mano alla squadra delgolfo, ma con la N. Circe pronta a pungolare idirimpettai con azioni di rimessa (clamorosoun palo di Iannitti ed un tiro di poco fuori diMancini), per poi capitolare sempre in “zonacesarini” per un’assurda autorete; contro ilFormia 1905, la sconfitta per 2-1è arrivata acinque minuti dal termine, con la N. Circe indieci che gettava al vento più di un occasione.Da ricordare la sconfitta interna per 1-0con il Cretarossa ed il pesante 4-1 sul neutrodi Lanuvio contro i “picchiatori” del DianaNemi. Oltre alla vittoria già menzionata controle Falasche,sempre in trasfertaè arrivato l’1-0 sulBorgo Flora graziead un tiro di rarabellezza scoccatoda Senesi da unadistanza di almenotrenta metri, il 2-1interno rifilato alLariano con reti diArgentesi e Mancini,la vittoria al Tasciotticontro ilSezze con una retedi Benozzo. I ragazzidi misterLauretti hanno dimostratodi potergiocare con tutti,quando la situazionedi classifica èdiventata insidiosa,hanno semprefatto la “voce grossa” andando a prenderelontano dalle mura amiche i punti che servivano.A mio avviso questo è un segnale fortee, se in futuro saranno evitati quei cali di tensionecon cui sono stati sperperati molti puntinelle partite giocate al Ballarin, questasquadra potrà concludere il campionato increscendo, gettando le basi per una prossimastagione finalmente ricca di soddisfazioni.■ASSOCIAZIONE CULTURALE“<strong>IL</strong> <strong>CENTRO</strong> <strong>STORICO</strong>”Se vuoi aderire all’<strong>Ass</strong>ociazionetelefona al n. 333 1904459oppure invia una e-mail a:centrostorico@sanfelicecirceo.infoCanoa - Denise e Eleonora Di MatteoContinuano i successidi Tommaso Di ProsperoDenise e Eleonora Di MatteoContinuano le vittorie...dopo gli oriconquistati in precedenza, arrivanoaltre soddisfazioni per la “piccola”delle Di Matteo. Infatti, nel campionatoitaliano juniores tenutosi a Milano, ha conquistatoil titolo nel K2 sulla distanza di1000 metri, affiancata dall’altra atleta delleFiamme Gialle, Federica Sportelli. Le due atletehanno dominato durante l’intera gara,negando di fatto ogni possibilità di vittoriaalle dirette avversarie.Dopo un periodo di recupero, Denise ha ripresoi suoi allenamenti per poi confrontarsicon le migliori ragazze d’Italia nei raduni delteam nazionale. Nel primo, che si è tenuto innovembre, nonostante una sindrome influenzale,la “nostra” atleta è riuscita a portare atermine la prova fondamentale, ovvero le “ripetutein canoa”, con cui ha ottenuto il migliortempo; nel secondo raduno nazionaletenutosi a Castel Gandolfo nei primi giorni digennaio, ha dimostrato il suo valore sia incanoa che in prove oltretutto difficoltose,quali il nuoto, i pesi, il pagaiergometro e lacorsa.Mentre l’atleta più piccola viveva il suo momentod’oro, Eleonora, la più grande, ha vissutomomenti difficili causa di problemi fisici,che l’hanno costretta ad abbandonare perun po’ “il mondo della canoa”.Ha dovuto affrontare un’operazione allaspalla sinistra, poiché le erano state riscontrateben tre lesioni dovute alle continue lussazioni,e dopo quattro mesi di stop impostoledai medici, ha ricominciato a vogarecon più voglia di prima. Prossimamente, conl’apertura della nuova stagione agonistica,dovremmo aspettarci solo una pioggia disuccessi per le atlete sanfeliciane!.■


<strong>IL</strong> <strong>CENTRO</strong> <strong>STORICO</strong> DI SAN FELICE CIRCEO PAG. 15TEMPO LIBEROLo spazio della cittàZuppa di carciofiIncredienti (per 4 persone):• 6 carciofi• 2 cipolle• 4 uova• parmigiano• mezzo chilo di pane raffermo• olioFate appassire le cipolle affettae in 4 cucchiai di ilio, aggiungete i carciofi mondati e tagliatia spicchi, salate, coprite di acqua e lasciate cuocere per mezz’ora circa. A cotturaultimata sgusciate le uova lasciandole cadere nella zuppa. Coprite, lasciate sul fuocoancora un minuto e spegnete. Versate la zuppa in una terrina, nella quale avrete versatole fette di pane e cospargete con abbondante parmigiano grattato.da la “LA VISCOTTA Ricette di San Felice Circeo”di Angela Bassani!ORA LEGALEdi Fabio Serrecchia e Antonio di Salvo■ Ho appreso che recentemente è stata modificata la legge 241 del 1990 “Diritto diaccesso agli atti amministrativi” mi può illustrarne, in modo sintetico, i contenuti?N.F.L. 241/1990 Esercizio del Diritto di Accesso come modificato dalla L. 11.02.2005 n. 15entrata in vigore l’8.03.2005L’art. 22 della L. 241/1990 che disciplinava l’esercizio del diritto di accesso agli atti amministrativiè stato profondamente modificato dall’entrata in vigore della L. 15/2005.Sono state, in particolare, modificate le modalità di esercizio del diritto di accesso e deiricorsi. Analizziamo, in estrema sintesi e senza presunzione di esaustività, quali sono leprincipali novità.La richiesta di accesso si intende respinta decorsi inutilmente trenta giorni dalla richiesta.In caso di diniego dell’accesso, espresso o tacito che sia, o di differimento dellostesso, il richiedente può presentare ricorso al TAR;Nei confronti degli atti delle amministrazioni comunali, provinciali e regionali, il richiedentepuò rivolgersi al difensore civico competente per ambito territoriale;Nei confronti degli atti delle amministrazioni centrali e periferiche tale richiesta è inoltrataalla Commissione per l’accesso;Il difensore civico e la Commissione per l’accesso si pronunciano entro trenta giorni dallapresentazione dell’istanza. Scaduto tale termine, il ricorso si intende respinto;Qualora il richiedente si sia rivolto al difensore civico o alla Commissione per l’accesso,il termine di trenta giorni per ricorrere al TAR, decorre dalla data di ricevimento, da partedel richiedente, dell’esito della sua istanza al difensore civico o alla Commissionestessa;Nei giudizi in materia di accesso, le parti possono stare in giudizio personalmente senzal’assistenza del difensore. L’amministrazione può essere rappresentata e difesa daun proprio dipendente, purchè in possesso della qualifica di dirigente;Il giudice amministrativo ordina l’esibizione dei documenti richiesti.(per un’analisi approfondita: cfr. Guida al Diritto, n. 10 del 12.03.2005)I libri più lettiAngeli e demoniDan BrownIl dottor Leonardo Vetra, rinomato scienziato per isuoi studi sull’antimateria, viene trovato assassinatoin un laboratorio svizzero. La sua invenzione, unaletale quantità di antimateria, è stata rubata e sul suo pettoè stata orrendamente incisa la parola“illuminati”. Robert Langdon, lospecialista di Harvard in simbologiareligiosa viene contattato per constatareche l’assassinio è appunto legatoalla setta degli illuminati, un segretoordine di fratellanza che si presumevaestinto da ormai quattro secolie che nel Rinascimento si riunivanosegretamente a Roma per discuterenuove idee contro il nemico disempre, la Chiesa Cattolica. VittoriaVetra, la figlia del professore, e Langdon si trovano incorsa contro il tempo nel disperato tentativo di recuperarel’antimateria, prima che essa deflagrerà con gli effettidi una terribile bomba. Le indagini portano freneticamentealla Città del Vaticano dove il collegio dei cardinali è riunitoper eleggere il nuovo papa. Le forze di Languo eVittoria si uniscono per sbrogliare la traccia labirintica diantichi simboli che portano al rifugio dei colpevoli ... iltutto prima che scadano le sei ore.Un giallo carico di suspence dallo scrittore che è stato in vettaalle classifiche per ben due anni con il celeberrimo “CodiceDa Vinci”. Degno della sua meritata fama, Dan Browncon questo secondo romanzo, Angeli e Demoni, sfata il mito“il secondo non è mai all’altezza del primo”. ■PoesiePiazzetta di paese!Piazzetta di paese! Mai nessunatanto desiderabile"m’apparecome quella del mio: così raccolta,come il soggiorno della propria casa,sotto lo sguardo dell’antica Torre!Sedendo là al tavolo d’un bar,usavo conversare con gli amici,osservando all’intorno il quieto scorreredella vita del borgo. Poi, incedendopel corso a passo lento, mi portavoalla Ringhiera a contemplare il mare,ad inspirar l’ossigeno che salecon la brezza marina. Deliziosomi si mostra quel tempo della miagiovinezza, ne sento nostalgia.di Alessia BravoPasta all’uovodi Federico FedeliV.le T. Tittoni, 113S. Felice Circeo - La ConaTUTTI I TIPI DI PASTADELLA MIGLIORE QUALITÀTel. 0773.540608SupermarketCARLETTOdi Lucci Evasio & C. s.a.s.V.le T. Tittoni, 70/72S. Felice Circeo - La ConaTel. 0773.540497RistorantePEPERONCINO E CIOCCOLATAVia Terracina Km 11.700GOLFO SERENOTel. 339.8583110Ora tutto è diverso! Non vi sonopiù gli amici d’allora ed è mutatol’ambiente ed io mi sento già unestraneo.Tommaso Lanzuisi


<strong>IL</strong> <strong>CENTRO</strong> <strong>STORICO</strong> DI SAN FELICE CIRCEO PAG. 16VUOTI DI MEMORIAIl personaggiosegue da pag. 2Nicola CapponiAnnita), tutti belli e in buona salute. Zio Rocco erain grado di mantenere tutti con l’agricoltura: vigneti,grano, legumi, ecc. Era una famiglia allegra,sapevano cantare tutti, avevano una bella voce intonata.A quell’epoca abitavano a “Villa Erinna” (oVilla Richter) in zona “Croce Santa”. Tra cugini irapporti erano affettuosi e fraterni. Tutti aspettavanonotizie di zio Nicola dall’America, notizie chepurtroppo arrivarono tristi e sconvolgenti.Il 23 agosto 1924, Vincenzo, suo cognato Rocco eNicola, usciti dal luogo dove si era festeggiato il fidanzamentodi Pietro, furono aggrediti da alcunirapinatori armati. Vincenzo e Rocco morirono, zioNicola si salvò fuggendo. Gli assassini non furonomai identificati!Quando giunse a San Felice la triste notizia, i creditoripresero d’assalto zia Carmela, che con lealtre donne di casa si dava da fare per tirareavanti. I paesani e in particolare i parenti la sorvegliavanoe la seguivano. Era spesso oggetto dicalunnie e di cattiverie come quando di nottequalcuno lanciava sassi contro le finestre dell’albergocosì che si potesse mormorare che questiepisodi erano opera dei vecchi padroni o di S. Alfonso.Intanto nell’albergo non si fermava piùnessuno, i debiti aumentavano con gli interessi,la banca sequestrò tutto e dopo qualche tempol’hotel andò all’asta costringendo la famiglia dizio Nicola ad andarsene in Calabria nel paesed’origine dei Zarzaca, Bianco in provincia di ReggioCalabria. A questa tragedia seguì un’altraazione malvagia ai danni di mio zio Nicola che ricevetteun’infame lettera dall’unico amico in possessodel suo indirizzo, nella quale si sostenevache la moglie Carmela lo accusava del duplice assassinio.Semmai zia Carmela, come precisa suafiglia Melba Teresa, pensò che il marito fuggendoper salvarsi non avesse fatto abbastanza perevitare l’omicidio di Vincenzo e Rocco.Perso l’hotel, zio Nicola scrisse alla moglie di raggiungerloin America con i due figli, ma zia Carmelanon se la sentì di lasciare la madre e la sorellasordomuta e d’altro canto zio Nicola non volle piùtornare in Italia.Nel 1930 morì mia madre ed io potei comunicarela notizia a zio Nicola, che inviò un telegramma:“Addolorato per la scomparsa. Ci vedremo presto!”.Nel 1933 morì zia Carmela. Un altro telegramma,poi più nulla.Nel frattempo dal 1930 al 1935 nell’Agro Pontinosi lavorò intensamente per la bonifica: Tante famiglievennero dal Nord Italia ottenendo da Mussoliniterreni, bestiame e macchinari. Tra gli immigrativenuto da Cremona, c’era un signore che divennepresto nostro amico, Gino Superti.Nel 1936 l’hotel Maga Circe fu messo all’asta e selo aggiudicò il sig. Chirchis che nel 1938 lo vendetteal sig. Monge.Gino Superti, che lo aveva preso in affitto nel1935, continuò a gestirlo facendolo funzionare inbreve tempo (la famiglia Superti riuscì ad acquistarel’albergo nel 1972)Le sassate non arrivarono più e con il passar deltempo, grazie a Gino e alle sue capacità, insiemeanche al lavoro della sua famiglia, l’albergo diventòfamoso con il nome che gli aveva dato NicolaCapponi.I figli di zio Nicola, diventati grandi, chiesero contoai fratelli del padre della loro parte di eredità di• ANNUNCI GRATUITI ANNUNCI GRATUITI ANNUNCI GRATUITI ANNUNCI GRATUITI •L i e t i E v e n t i• Il 30 aprile si sposano Alessandra e David. Auguri da mamma Italia e papà Aldo, Andreina e Antonella, Marioe Fabio, e dalle nipotine Cristina e Flaminia.• Tanti auguri alla piccola Nicole Carnello, che il 27 Marzo ha ricevuto il battesimo, da chi ha saputo conquistarecon la sua dolcezza e il suo buon appetito.• Il 24 Aprile festeggiano 40 anni di matrimonio Graziella e Natale Tognoni. Tanti Auguri da Anna Tognoni.Complea n n i• Stefano D’Auria il 25 marzo ha compiuto 30 anni. Auguri dai soci dell’<strong>Ass</strong>ociazione Culturale “Il Centro Storico”.• Il 28 marzo è stato il compleanno di Daniela Capponi. Auguri dal marito Pino, dal figlio Giovanni, dalla mammaLavinia, dal papà Giovanni, dalle sorelle e dalle zie.• Auguri alla mia mamma Carmela per il suo compleanno (6 maggio) da sua figlia Ines.• Il 17 maggio è il compleanno di Andreina. Auguri da Anna Rita e Graziella.• Il 18 maggio è il compleanno di Edda Di Grazia. Auguri dal marito Nando, dai figli Marco, Alessandro, Emanuela,Stefano e dai nipoti.• Il 19 maggio Federico compie 15 anni. Un abbraccio da mamma, Riccardo e Anna.• 19 maggio. Auguri a Luigi Coccia per il suo compleanno (19 anni) da mamma, papà e Valentina.• Tanti auguri alla bambina più bella e buona del mondo. Marika Vastola che il 13 Marzo ha compiuto 5 anni.Auguri da mamma e papà.• 19 Marzo ha compiuto gli anni Giuseppina Ferraioli, tanti auguri dalle sorelle.• Il 20 Marzo è stato il compleanno di Davide Tognoni auguri dalla zia Anna.• Il 21 Marzo Tosti Valeria ha compiuto gli anni. Tanti auguri da Anna Tognoni.• Tanti Auguri dalle cognate a Lorenza Bergami. Il 21 Marzo è stato il suo compleanno.• Buon compleanno il 25 Marzo a Fiorella Mangiapelo dalla sua amica Margherita.• Tanti, tanti auguri a Massimo per i suoi 29 anni. Il 26 Marzo anche se è già passato lo ricordiamo semprecon grande gioia. Mamma e papà• Nonno Umberto Gasparini il 31 Marzo ha compiuto gli anni. Tanti auguri da Simone e Sara.• Il 1° Aprile è il compleanno di Ferraioli Raffaella, tanti auguri dalle sorelle• 2 Aprile. Buon Compleanno a Sandra Galeotto da Ivo e famiglia.• Buon compleanno a Fabrizio Cormons il 4 Aprile da Anna Tognoni.• Per la piccola Aurora Russo tanti auguri il 5 Aprile per i suoi 4 anni dai nonni Marcello e Maria Grazia.• Buon compleanno il 10 Aprile a Sabrina Cerasoli da Margherita.• E’ giunta l’ora non puoi scappar!!!!! Gran giorno il 25 Aprile Anche perché compie gli anni Licia Barbisan.Tanti Auguri dalle sorelle• Auguri il 25 Aprile a Giulia Mestrinaro per i suoi 11 anni da Rossana e Giordana.• L’età più bella è l’età del cuore, ecco perché se anche sono un bel po’, tu per noi sei sempre bellissima.Tanti Auguri il 29 Aprile a nostra madre Dora Ramazzotto Barbisan.• A Maria Grazia tanti auguri il 24 Aprile per il suo compleanno da Nunzia, Giovanni e Niko.• Il 30 Aprile festeggia 46 anni Giovanni Aquino. Tanti auguri da Niko e Nunzia.• Non ci pensare ci siamo noi a tirarti su! Tanti auguri a Giovanni il 30 Aprile dalle sue splendide amiche.• 30 Aprile. Buon compleanno a Giovanni Aquino da Anna Tognoni.• Il 1° Maggio è il compleanno di Pasqualina Ferraioli.Tanti auguri dalle sorelle.• Tanti auguri di buon compleanno a Santoriello Maurizio il 3 Maggio da Anna Tognoni.• 11 Maggio Buon compleanno a Martina. Ora che sei maggiorenne vedi di non montarti troppo la testa !!!!!!Tanti auguri dalla tua famiglia.• Buon compleanno ad Elena Liseni il 20 Maggio dai suoi amici Gianna, Giancarlo, Nunzia e Giovanni.• 28 Maggio. Buon compleanno a Giorgia Neri da Tatiana mamma e papà.Cerco / O f f r oSignora cinquantenne con esperienza in cucina, domestica e assistenziale cerca lavoro part-time zona BorgoMontenero – la Cona tel. 0773/597341 preferibilmente ore serali.nonno Felice. La risposta fu che con questa avevanosoddisfatto i numerosi debiti del padre.Io partii per un lungo periodo in Africa, da dovetornai nel 1947, senza un soldo, anzi con un debitodi trecento mila lire, cosicché ben presto fummocostretti ad emigrare di nuovo insieme con i figli,questa volta in Venenzuela. Di ritorno da questoPaese, dopo trent’anni, abbiamo ritrovato i figlidi zio Nicola e zia Carmela: Melba Teresa vive aRoma, Remo in Calabria. Dopo tante sofferenzeora stanno bene e tutti siamo felici di esserci ritrovatie insieme vogliamo ricordare nel miglioredei modi zio Nicola e zia Carmela.Rimane il rammarico di tutta la famiglia, in particolaredei figli Melba Teresa e Remo, di non conoscerela sorte di Nicola, che assurdamente non hasentito l’esigenza di contattare i figli, lasciati in teneraetà a San Felice Circeo. Non si esclude neppurel’ipotesi che non abbia potuto farlo per motiviindipendenti dalla sua volontà. Neanche il cognatoPietro, che si formò una famiglia in America,non è mai riuscito o non volle dare notizie certe diNicola. ■G i o iel l eri aLuigina BartelloniPiazza Vittorio Veneto - S. Felice CirceoCentro Storico tel. 0773.548292E D I L I M M O B I L I A R EVia Terracina Km 11.700 n. 126tel. 0773.542053 – fax 0773.542053cell. 338.958602304010 Borgo Montenero – Circeo (LT)www.edilimmobiliare - ermacora@edilimmobiliare.itVendite-Affitti-Valutazioni-Manutenzioni

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