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“loving speech”<br />
dialogo d’amore<br />
Inaugura venerdì 5 giugno la nuova mostra inser<strong>it</strong>a nella<br />
rassegna dell’Archivio Giovani Artisti presso The Box<br />
Art&Info con le opere di Cinzia Delnevo<br />
Si inaugura venerdì 5 giugno alle ore<br />
18 presso The Box Art&Info, all’interno<br />
della Temporary Station di Parma, la<br />
mostra Trasformazioni.lovingspeech di<br />
Cinzia Delnevo. L’esposizione, a cura di<br />
Marco Turco, è parte della rassegna di<br />
Arti Visive Trasformazioni.DiSegnoUrbano<br />
organizzata dall’Archivio Giovani Artisti di<br />
Parma e Provincia, in collaborazione con<br />
Fondazione Monte di Parma, STU Area<br />
Stazione e 00:am Casa Creativa.<br />
Il t<strong>it</strong>olo della mostra di Cinzia Delnevo è<br />
un velato omaggio ai Frammenti di un discorso<br />
amoroso di Roland Barthes. L’atto<br />
d’amore di Cinzia, e il “discorso” che ne<br />
consegue, sono però rivolti verso l’Arte,<br />
altra grande categoria del pensiero che<br />
da sempre impegna l’uomo nella ricerca<br />
di una definizione. La ricerca intrapresa<br />
dall’Autrice infatti muove proprio da una<br />
volontà di riflessione sul senso dell’arte<br />
al presente e sulla trasformazione delle<br />
sue forme di espressione. L’intrinseca<br />
impossibil<strong>it</strong>à di delim<strong>it</strong>azione concettuale<br />
si risolve in un discorso amoroso, realizzato<br />
attraverso l’icona per eccellenza<br />
dell’omaggio d’amore: la rosa. La Delnevo<br />
instaura un dialogo tra P<strong>it</strong>tura, Fotografia,<br />
Video e Musica.<br />
6 – 30 giugno 2009, da lunedì a sabato, 9 - 14<br />
Ingresso libero<br />
tel. 0521 384468-69-70<br />
Gianluca Bernini e le in-sol<strong>it</strong>e rappresentazioni dell’ovvio<br />
Sabato 13 giugno 2009 alle ore 18 verrà inaugurata presso Ground’s Art in Via Nazario<br />
Sauro la personale di Gianluca Bernini: “Del colore, della forma e altre visioni. le insol<strong>it</strong>e<br />
rappresentazioni dell’ovvio, l’alternativa del viaggio quotidiano” e proseguirà fino<br />
al 27 giugno. La galleria e la mostra resteranno aperte tutti i giorni, tranne il lunedì, dalle<br />
17 alle 19. L’esposizione ha inizio con circa 20 immagini antologiche scattate durante<br />
gli anni Ottanta e Novanta, per poi svilupparsi intorno alle fotografie raccolte dal 2006<br />
al 2009 sulla strada che l’Autore, tutti i giorni, percorre per recarsi al lavoro.<br />
Un viaggio diverso, che permette di affrontare approfondimenti, fantasie, frustrazioni,<br />
déja-vu, timori, paure, angosce uguali e diverse a seconda degli umori e delle stagioni.<br />
Il vero e unico viaggio è sempre e soltanto dentro di noi che, ogni giorno e tutti i giorni,<br />
comporta “cesure ed iniziazioni” che continuano a disegnare, nell’interior<strong>it</strong>à, il labirinto<br />
della nostra esistenza.<br />
Un percorso colorato e affascinante nel quale, probabilmente, potranno riconoscersi in<br />
tanti, con tonal<strong>it</strong>à e sfumature più o meno accentuate. Le immagini, in maggioranza,<br />
sono elaborazioni di vario tipo, con un occhio di riguardo alla p<strong>it</strong>tura dell’Otto-Novecento,<br />
della quale l’autore è appassionato.<br />
Bernini ha collaborato per anni con studi fotografici e ha partecipato a numerosi concorsi.<br />
Ha, al suo attivo, molte immagini pubblicate, partecipazioni a mostre collettive e<br />
personali collabora con diverse Associazioni culturali in diversi amb<strong>it</strong>i e recentemente<br />
è tra i Soci fondatori di “Artes - Associazione culturale per la promozione umana”. Dal<br />
2006 utilizza prevalentemente i sistemi dig<strong>it</strong>ali.<br />
“Il dì dell’opera”, il Don Carlo<br />
secondo Virginio lini<br />
Un’ “opera al verde”, si potrebbe definire<br />
quella di Virginio Lini, artista di San Daniele<br />
Po che ha un<strong>it</strong>o le grandi passioni per la<br />
lirica e per la p<strong>it</strong>tura dando origine a qualcosa<br />
di epico; si tratta di trenta quadri che<br />
rappresentano il Don Carlo, del grande maestro<br />
Giuseppe Verdi. Trenta quadri sulle<br />
tonal<strong>it</strong>à del verde, colore che immerge lo<br />
spettatore in un’atmosfera di grande impatto<br />
visivo. Ci sono voluti cinque anni, per<br />
arrivare fino in fondo ad un lavoro artistico<br />
unico nel suo genere e Lini ha così creato<br />
un’opera stupefacente, studiata per risvegliare<br />
nei giovani l’interesse per la lirica. Osservando<br />
le tele, si scoprono forti richiami<br />
al ‘500-‘600, secoli che hanno ispirato il<br />
dramma, e un grande numero di personaggi<br />
rappresentativi. Si scorgono, tra i tanti,<br />
Riccardo Muti, Luciano Pavarotti, Renata<br />
Tebaldi, Arturo Toscanini e Leo Nucci; ma<br />
spicca anche il volto di Diofebo Meli Lupi<br />
principe di Soragna, luogo che osp<strong>it</strong>erà<br />
per primo le opere di Lini. Inaugurerà infatti<br />
il 19 giugno alle 17,30 proprio presso la<br />
Rocca la mostra int<strong>it</strong>olata “Il dì dell’opera -<br />
Don Carlo di Giuseppe Verdi”; ma sono già<br />
previste altre esposizioni, che vedranno le<br />
tele di Lini inserirsi in importanti contesti<br />
lirici. #Francesca Laureri#<br />
Info tel. 0372 65009 - 348 5111977<br />
www.virginiolini.com<br />
arte