cinema All’Astra, il 22 giugno, rivive il capolavoro di Fr<strong>it</strong>z Lang, “Metropolis” edgar allan poe, non solo letteratura Il 19 giugno, “I vivi e i morti” del maestro Roger Corman inaugura l’arena estiva. L’evento rientra nella kermesse poetica Riapre l’Arena Estiva del Cine D’Azeglio il 19 giugno, con una serata dedicata allo scr<strong>it</strong>tore e poeta statun<strong>it</strong>ense Edgar Allan Poe attraverso la rappresentazione teatrale del testo ined<strong>it</strong>o “Mi hanno chiamato pazzo”, alle ore 21.30, a cura di Kika Events. L’apertura dell’Arena coincide con il ParmaPoesia Festival, occasione perfetta per conciliare letteratura teatro e cinema. A seguire, infatti ci sarà, la proiezione del film “I vivi e i morti” (1960) di Roger Corman. Questa pellicola si ispira al racconto “La caduta della casa degli Usher” (1832) la prima di una serie di otto film tratti dalle storie visionarie dello scr<strong>it</strong>tore. Per chi non lo ha ancora visto questa è la storia di Madaline e Philp, fidanzati osteggiati dal fratello della ragazza, Roderick, che cerca di spaventare Philip raccontandogli che tutti i loro antenati sono caduti in preda alla pazzia che li ha portati ad una potenza sovraumana. Madaline in segu<strong>it</strong>o ad uno svenimento viene seppell<strong>it</strong>a dal fratello ancora viva. Appena Philip scopre la ver<strong>it</strong>à cercherà l’amata nella cripta ma... In realtà il regista punta molto sulle atmosfere cercando di creare suspance attraverso uno stile barocco. Gli appassionati di Poe noteranno sub<strong>it</strong>o che Corman Al D’Azeglio, uomo e natura si incontrano [34] - il mese giugno\2009 All’inizio del secolo scorso un regista austriaco si recò a New York e rimase profondamente colp<strong>it</strong>o dal suo skyline mozzafiato. Il cineasta si chiamava Fr<strong>it</strong>z Lang e il film che nacque da quella ispirazione è “Metropolis”, pietra miliare del cinema di fantascienza. Realizzato nel 1926, usc<strong>it</strong>o nel 1927 (dopo una produzione durata 19 mesi) e ambientato nel 2026, la storia è ambientata in una megalopoli a due livelli dove gli operai lavorano come schiavi e sono inc<strong>it</strong>ati alla rivolta da un robot femmineo, costru<strong>it</strong>o da uno scienziato al servizio dei padroni che vuole vendicarsi del potente John Fredersen, dominatore della c<strong>it</strong>tà. La ribellione provoca un’inondazione che colpisce i quartieri operai finché il figlio del despota, Freder, fa da mediatore tra le parti contrapposte. Capolavoro assoluto del cinema muto, ricco di simbolismo e di spunti di riflessione sul progresso, la civiltà e non ultimo l’amore, la pellicola di Lang sarà proiettata nell’amb<strong>it</strong>o del ParmaPoesia Festival, all’’Astra, il 22 giugno, con accompagnmento musicale dal vivo, e seguirà un incointro dal t<strong>it</strong>olo “Futurismo nel cinema” con letture di Amtonio Petrocelli. Inizio ore 21. #F.B.# Info tel. 0521 281138 - www.cinedazeglio.<strong>it</strong> “Cinema e giardini” è la rassegna che farà tappa al cine D’Azeglio; il primo film in programmazione sarà “Il mio amico giardiniere” (2007) di Jean Becker, il 30 giugno. Il regista – figlio del famoso Jacques – dopo una pausa di cinque anni dalla sua pellicola “Giardini spaventosi” presenta due personaggi assoluti: un p<strong>it</strong>tore e un giardiniere. Il primo, stanco di Parigi e stressato dal divorzio, cerca rifugio nel suo paese natale, dove r<strong>it</strong>rova un vecchio amico d’infanzia. L’uno autoreferenziale e pieno di sé; l’altro ingenuo e dal cuore buono, sempre aperto al dialogo e alla riflessione. I due s’incontrano riallacciando un’amicizia iniziata tra i banchi di scuola. Entrambi sono pronti per imparare dall’altro valori ed emozioni. Si tratta di un film fatto di parole che si scambiano un tipico uomo di cultura e un tipico uomo che ha sempre vissuto con la natura. Tratto dall’omonimo romanzo di Henri Cueco, il film mette a confronto due visioni contrapposte: quello genuino e autentico del mondo rurale e quello artefatto della c<strong>it</strong>tà. Il regista inv<strong>it</strong>a alla riscoperta dei piacere semplici, in cui uomo e natura riescono a trovare un’armonia tante volte aspirata. Grande prova di rec<strong>it</strong>azione da parte dei due protagonisti. #Francesca Di Marco# Info tel. 0521 281138 - www.cinedazeglio.<strong>it</strong> fa de “La caduta della casa degli Usher” un adattamento, senza seguire pedissequamente la narrazione letteraria. Nel 2005 il film venne scelto per essere conservato nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Un<strong>it</strong>i. Corman è nato a Detro<strong>it</strong> nel 1926. Dopo aver studiato ingegneria, si è avvicinato al mondo del cinema divenendo produttore (nel 1953). La direzione della sua prima pellicola, invece, risale al 1955, “Le donne della palude”, che ha inaugurato una lunga serie filmografica. #Francesca Di Marco# Info www.cinedazeglio.<strong>it</strong>
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