Chiesa di San Girolamo a Rivis - Il Progetto Integrato Cultura
Chiesa di San Girolamo a Rivis - Il Progetto Integrato Cultura
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<strong>Chiesa</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Girolamo</strong> a <strong>Rivis</strong><br />
a cura <strong>di</strong> Nada Minuzzi<br />
In un documento del 1318 si attesta che <strong>Rivis</strong><br />
faceva parte della Pieve <strong>di</strong> <strong>San</strong> Martino <strong>di</strong> Turrida.<br />
Anche se la ricerca su questi temi non è<br />
ancora conclusa, gli storici sostengono che, con<br />
molta probabilità, la pieve <strong>di</strong> Ripis fu creata per<br />
frazionamento da quella <strong>di</strong> <strong>San</strong> Giorgio della Richinvelda<br />
in un’epoca successiva al 1000, come<br />
conseguenza dell’incremento demografico, dovuto<br />
soprattutto a nuove immigrazioni, che in<br />
quell’epoca interessarono gran parte del Friuli.<br />
L’attuale <strong>Chiesa</strong> cimiteriale <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Girolamo</strong> in<br />
origine era la chiesa battesimale della pieve <strong>di</strong><br />
<strong>Rivis</strong>, però con il titolo <strong>di</strong> <strong>San</strong>ta Margherita,<br />
nome che fu della vecchia chiesa cimiteriale e<br />
che in seguito fu trasferito all’attuale parrocchiale<br />
inaugurata nella seconda metà del 1700.<br />
Sicuramente nel XVI secolo il villaggio <strong>di</strong> <strong>Rivis</strong><br />
si sviluppava attorno alla chiesa cimiteriale ed<br />
in seguito fu spostato nella posizione attuale a<br />
causa delle continue e rovinose piene del Tagliamento.<br />
Secondo alcuni storici, il titolo <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Girolamo</strong><br />
è stato assegnato alla chiesa cimiteriale<br />
per rendere omaggio a <strong>Girolamo</strong> Savorgnan, signore,<br />
benefattore molto stimato e considerato<br />
dalla popolazione locale.<br />
La <strong>Chiesa</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Girolamo</strong> ha un’aula rettangolare<br />
con vele <strong>di</strong>stinte da costoloni, la sacrestia aggiunta,<br />
la facciata liscia con al centro un occhio<br />
e un enorme <strong>San</strong> Cristoforo <strong>di</strong>pinto sulla destra<br />
della porta. <strong>Il</strong> <strong>San</strong>to era considerato il protettore<br />
<strong>di</strong> tutte le persone che attraversavano i gua<strong>di</strong> sul<br />
Tagliamento. Dal punto <strong>di</strong> vista architettonico,<br />
la chiesa ha inoltre: una porta seriormente ampliata,<br />
<strong>di</strong> forma rettangolare incorniciata in pietra,<br />
altra porta laterale, rettangolare seriore sul<br />
fianco destro dell’aula, due finestre semicircolari<br />
seriori sul fianco destro dell’aula e una rettangolare<br />
sul coro a destra, un arco trionfale irregolare<br />
a sesto acuto (con i due semiarchi scemi), motivo<br />
<strong>di</strong> archetti in mattoni sotto la gronda dell’aula<br />
del coro e copertura in coppi.<br />
L’attuale assetto della chiesa è il risultato della<br />
ricostruzione dopo gravi danneggiamenti avvenuti<br />
nella prima metà del XVI secolo, forse a causa<br />
<strong>di</strong> eventi sismici o delle piene del fiume Tagliamento.<br />
Sicuramente per ricostruire la chiesa<br />
furono usati materiali <strong>di</strong> crollo il cui riutilizzo è<br />
testimoniato dalle varie pietre con frammenti <strong>di</strong><br />
affreschi precedenti ricollocati casualmente nelle<br />
murature dell’abside e della navata. Tracce <strong>di</strong><br />
questa prassi sono evidenti nella muratura dell’abside<br />
che presenta una tessitura <strong>di</strong>scontinua<br />
e mista e i recenti restauri hanno messo in evidenza<br />
una nicchia liturgica quattrocentesca che<br />
testimonierebbe la permanenza della muratura<br />
originaria. Anche il lato destro della chiesa presenta<br />
crolli, visibili nella porta e nelle due finestre<br />
ricostruite più piccole. Nella parete sud sono riemersi<br />
quattro livelli <strong>di</strong> consacrazione deducibili<br />
Scheda n° 2. 1. 6<br />
<strong>Progetto</strong> <strong>Integrato</strong> <strong>Cultura</strong> del Me<strong>di</strong>o Friuli<br />
Fig. 1 - <strong>Chiesa</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Girolamo</strong> a <strong>Rivis</strong>.<br />
Fig. 2 -Affresco <strong>di</strong> Marco Tiussi raffigurante la Confraternita <strong>di</strong><br />
<strong>San</strong> Gottrado e <strong>San</strong> Giuseppe all’interno della <strong>Chiesa</strong>.<br />
dalla presenza <strong>di</strong> quattro croci. All’interno della<br />
chiesa è possibile ammirare parte degli affreschi<br />
cinquecenteschi riportati alla luce dal restauro.<br />
Nella parete nord è raffigurata la confraternita <strong>di</strong><br />
<strong>San</strong> Gottardo e <strong>San</strong> Giuseppe, che si rivolge verso<br />
la Vergine con Bambino tra i <strong>San</strong>ti Rocco e Sebastiano.<br />
Leggibile è l’iscrizione riapparsa “I55III<br />
ADI XV ZUGNO... QUESTA CONFRATERNITA DEL<br />
GLORIOSO S. GOTARDO E JOSEFO... ”. Gli affreschi<br />
sono firmati dal pittore Marco Tiussi da Spilimbergo<br />
(n. 1500 – m. 1575). Nella zona absidale<br />
nella parte sinistra, sono riapparse alcune figure,<br />
collocate all’interno <strong>di</strong> nicchie e racchiuse da<br />
una semplice architettura, sormontata da piccoli<br />
angeli. Anche in questo caso è presente un’iscrizione<br />
nella quale si legge “I55I ADI VIII LUIO FO<br />
DEPENTE QUESTE FIGURE E... PILIGRIN E DOMENI<br />
CAGNAS A FACTO DEPENZER... ”. Sul lato destro,<br />
Arte<br />
<strong>Chiesa</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Girolamo</strong> a <strong>Rivis</strong>
Arte<br />
<strong>Chiesa</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Girolamo</strong> a <strong>Rivis</strong><br />
Fig. 3 - Affresco <strong>di</strong> Marco Tiussi raffigurante la Vergine con Bambino.<br />
Fig. 4 - <strong>Il</strong> <strong>San</strong> Cristoforo sulla facciata della <strong>Chiesa</strong>.<br />
invece, è riemerso un frammento antecedente o<br />
<strong>di</strong> altra mano dove si nota una cortina sostenuta<br />
da angeli. All’interno della chiesa è conservato<br />
un catafalco funebre <strong>di</strong> fine Ottocento, testimone<br />
dell’uso della chiesetta durante le cerimonie<br />
funebri. La Chiesetta <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Girolamo</strong>, come tutte<br />
le chiese antiche <strong>di</strong> piccole <strong>di</strong>mensioni, conserva<br />
un fascino particolare, legato al passato, ai<br />
nostri antenati, alla loro vita.<br />
Scheda n° 2. 1. 6<br />
Bibliografia<br />
<strong>Progetto</strong> <strong>Integrato</strong> <strong>Cultura</strong> del Me<strong>di</strong>o Friuli<br />
• V. Pagnucco, <strong>Rivis</strong> nel Me<strong>di</strong>oevo. Vecchie e nuove<br />
congetture. In Ce fastu?, U<strong>di</strong>ne, LXXIX, 2003<br />
• A. Pressacco, Turrida, Verona, 1956<br />
• C. Rinal<strong>di</strong>, Storia arte ambiente nel Comune <strong>di</strong><br />
Sedegliano, Sedegliano, 1996<br />
• Gli affreschi della <strong>Chiesa</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Girolamo</strong> a <strong>Rivis</strong><br />
(opuscolo realizzato dal Comune <strong>di</strong> Sedegliano),<br />
Sedegliano, stampa 2003<br />
Per ricercare e approfon<strong>di</strong>re<br />
• Cos’era il catafalco funebre?<br />
• Sulla base <strong>di</strong> quanto letto, prova a <strong>di</strong>segnare la<br />
struttura della <strong>Chiesa</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Girolamo</strong>.<br />
• Chi era <strong>Girolamo</strong> Savorgnan?<br />
• Quali altri paesi della tua zona possiedono una<br />
chiesetta cimiteriale?<br />
• Cerca notizie sui <strong>San</strong>ti: Gottardo, Giuseppe, Rocco e<br />
Sebastiano.<br />
• Come mai a <strong>Rivis</strong> esisteva una Confraternita de<strong>di</strong>cata<br />
a <strong>San</strong> Gottardo e a <strong>San</strong> Giuseppe? Quali funzioni<br />
aveva?