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IL LOCALE<br />
<strong>di</strong> Michele Andreucci<br />
Il bar “Vanilla” e la passione <strong>di</strong> Alfred<br />
È aperto da 8 anni nel quartiere Santa Lucia <strong>di</strong> Bergamo ed è un punto <strong>di</strong> riferimento<br />
Anzitutto, è bravo e simpatico. E il clima familiare<br />
e professionale ben si sposa con il locale<br />
e il suo titolare. Alfred Jaku, 32 anni, albanese<br />
ma nato in Italia, circa 8 anni fa ha aperto il bar “Vanilla”,<br />
in via Statuto, nel quartiere <strong>di</strong> Santa Lucia. Da<br />
allora il successo è andato via via crescendo. Il motivo<br />
è semplice: oltre alla tecnica, Alfred ci mette il cuore. E<br />
si vede. Al “Vanilla” tutto gira comme il faut: dall’accoglienza<br />
al servizio, che mescola la professionalità a una<br />
sapiente <strong>di</strong>screzione. Tutto questo è merito anche <strong>di</strong><br />
due brave collaboratrici: Alessandra Rocchetti, 22 anni,<br />
e Valentina Moretti, 27 anni. Ale e Vale, come le chiamano<br />
i clienti, assicurano un servizio accurato, sfoggiando<br />
competenza nel consigliare e spiegare i piatti o i<br />
vini da consumare. Insomma al “Vanilla” il clima che si<br />
respira è questo: relax e tanta attenzione al cliente a<br />
partire dall’originalità dei piatti, semplici ma sempre<br />
con un tocco d’innovazione e <strong>di</strong> originalità. Un luogo<br />
dove ci si riempie oltre che lo stomaco anche lo spirito,<br />
rallegrato da Alfred, Alessandra e Valentina e dalla<br />
clientela che lo frequenta. “La nostra - spiega Alfred - è<br />
variegata: dagli artigiani che pranzano a mezzogiorno,<br />
ai professionisti che arrivano per il doppio turno del<br />
pranzo (in realtà è un incessante turnover), alle compagnie<br />
<strong>di</strong> amici che, soprattutto all’ora dell’aperitivo<br />
34 <strong>Affari</strong> <strong>di</strong> <strong>Gola</strong> novembre <strong>2010</strong><br />
Da sinistra: Valentina Moretti,<br />
Alessandra Rocchetti<br />
e Alfred Jaku (foto Gianni)<br />
serale (imper<strong>di</strong>bile, ndr.), arrivano qui per trascorrere<br />
alcune ore in allegria. La mia fi losofi a della tavola, infatti,<br />
è quella <strong>di</strong> mangiare bene e stare rilassati in un ambiente<br />
accogliente. Magari bevendo un bel bicchiere<br />
<strong>di</strong> vino. Da noi si possono trovare <strong>di</strong>screte bottiglie a<br />
prezzi contenuti: Refosco, Morellino <strong>di</strong> Scansano, Nero<br />
d’Avola e qualche Valcalepio”.<br />
“Certo - ammette Alfred - questo è un lavoro faticoso,<br />
che richiede sacrifi ci e per il quale devi avere una grande<br />
passione. Ma dà anche gran<strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfazioni. Come<br />
quando il cliente ti avvicina per farti i complimenti. Io<br />
adoro preparare da mangiare, sbizzarrirmi con le varie<br />
pietanze. Anche nel privato cucino per tutti e la mia<br />
casa è sempre aperta agli amici. Amo i piatti semplici,<br />
quelli che ricordano la tra<strong>di</strong>zione, ma realizzati sempre<br />
con ingre<strong>di</strong>enti selezionati e <strong>di</strong> qualità. Cucinare per<br />
me signifi ca voler bene, perché mentre preparo penso<br />
a quello che mangeranno i miei clienti e cerco <strong>di</strong><br />
assecondare i loro gusti. Cucinare è mettere l’energia<br />
che si ha in un piatto e la buona tavola è quella serena<br />
e godereccia, che ti fa stare bene con il mondo. Nonostante<br />
il lavoro mi stia dando gran<strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfazioni,<br />
non ho mai smesso <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>are per imparare e proporre<br />
sempre qualcosa <strong>di</strong> nuovo. Perché io sono un curioso e<br />
la curiosità serve per crescere”.