Relazione - Comune di Trenzano

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Tutto l’edificio è realizzato con tecnica tradizionale ad eccezione della copertura che è in acciaio tubolare. Le fondazioni sono continue ed a plinto. La struttura portante dell’edificio palestra è costituita da pilastri in c.a. da cm 60x40 con trave rovescia di fondazione e trave perimetrale di chiusura, entrambe con funzione di raccordo e irrigidimento. La struttura portante del corpo servizi è in muri perimetrali portanti. Tutte le parti interrate sono realizzate in c.a., mentre la parte fuori terra è in laterizio alveolare intonacato per le parti interne e blocchi Leca Beton colorati a vista per le parti esterne sia della palestra che per i corpi servizi. Tra il calcestruzzo interrato e le pareti fuori terra è stata interposta una guaina bituminosa in funzione di barriera all’umidità capillare. La copertura dei corpi servizi è stata realizzata con soletta in laterocemento. I telai dei serramenti sono in acciaio preverniciato tipo “secco” di colore rosso. I vetri delle porte sono in “Visarm” antisfondamento. Sulla rimanenti finestre è montato vetro camera. Nel 2010 con l’installazione di riscaldamento radiante a pavimento è stata rifatta anche la pavimentazione in parquet, risegnalando i diversi campi da gioco. Le pavimentazioni del corpo servizi sono differenziate e seconda dell’utilizzo del locale e sono principalmente in ceramica e monocottura. 41
IL SISTEMA AMBIENTALE Finalità e metodologia L’approvazione da parte della Regione Lombardia del Piano Territoriale Regionale e da parte della provincia di Brescia del P.T.C.P. pongono ormai come prioritario nella pianificazione il tema della tutela ambientale e paesistica. In questo ambito e con gli obiettivi più focalizzati sul territorio comunale si inserisce il piano dei servizi che ha anche una valenza ambientale cercando di coniugare la tutela ambientale con la necessità di coordinare alcuni servizi esistenti e futuri; in modo che il sistema viario carraio, pedonale e ciclabile, abitazioni, scuole ed attrezzature di altro genere si possano inserire nel paesaggio senza impatti e senza distruggere segni naturali storici: che vanno evidenziati, protetti e potenziati. Il piano dei servizi comunali con il piano paesistico comunale è una premessa necessaria ad ogni ipotesi di modificazione dell'uso del territorio che non può prescindere da un'analisi storica delle diverse modificazioni avvenute sullo stesso e da un rilievo delle potenzialità che costituiscono la unicità e riconoscibilità dei luoghi considerati. La metodologia dello studio sul territorio non urbanizzato affonda le sue analisi nei catasti storici partendo da quelli più antichi ed evidenziando come il paesaggio agricolo attuale non sia altro che il risultato di lottizzazioni agricole dei secoli passati. I percorsi, i filari di alberi, la divisione agraria, i fontanili, il sistema idrico naturale ed artificiale sono elementi strutturali di tale ambiente naturale che ci è stato tramandato; tali elementi vengono trattati come i vecchi nuclei e cioè vengono censiti e per loro esistono solo opere di restauro conservativo o di ristrutturazione a seconda del degrado in cui oggi versano nella considerazione che si tratta però anche di beni economici. Questo è il solo modo per salvaguardare l'ambiente che abbiamo ereditato e che spesso è stato distrutto irrimediabilmente, svilendo anche la qualità del vivere dell'uomo. La salvaguardia però come per il recupero dei vecchi nuclei deve essere attiva e cioè, deve portare, nel rispetto degli elementi strutturali, a utilizzare nel modo ottimale quelle risorse e a non volerle imbalsamare. Il territorio deve essere usato e vissuto, ma nei limiti della compatibilità con l'ambiente; come si deve ricercare l'utilizzo compatibile di una vecchia struttura edilizia se non si vuole distruggerla per sempre, così devono essere ricercati gli insediamenti compatibili con il mantenimento delle qualità e della struttura del territorio. L’urbanistica dei nostri giorni non può quindi toccare solo l'ambiente propriamente urbanizzato, ma l'intero territorio anche a livello comunale, e non può più essere un'urbanistica planimetrica ed a due dimensioni. L’urbanistica deve necessariamente, per dare una qualità della vita migliore, essere tridimensionale e cioè interessare non solo la superficie territoriale, ma anche andare in profondità ed in altezza e pertanto salvaguardare le risorse sotterranee da una parte e le risorse dell’aria dall’altra. Il territorio di Trenzano ha, ancora oggi, sia per la presenza dei fontanili che delle sue specifiche coltivazioni, nell’agricoltura una componente produttiva importante per lo meno per i riflessi che questa ha sulla struttura urbanistica, ambientale e più strettamente paesaggistica. L’attività agricola si basa, nella zona, su un intreccio inestricabile tra i terreni e le acque, tra la qualità degli uni e l’abbondanza delle altre, messe tra loro in rapporto da una millenaria, dinamica capacità tecnologica. L’ultimo mutamento importante é avvenuto pochi decenni fa, ma molti altri l’avevano preceduto: con la fine della seconda guerra mondiale infatti, terminata la fase della ricostruzione postbellica, una radicale trasformazione della agricoltura ha, in poco più di un decennio, cambiato l’organizzazione della campagna. Questa trasformazione é stata indotta dall’immissione di massicce innovazioni tecniche: in particolare la meccanizzazione dei processi lavorativi dei campi e di stalla e la chimizzazione delle coltivazioni sia e scopo di concimazione, sia di difesa delle piante agrarie e di 42
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