Maggio 2012 - n. 55 - Mir i Dobro
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"Vivere con se stessi quei luoghi<br />
dove appare la Madonna"<br />
giorno alla mattina siamo<br />
andati a sentire la testimonianza<br />
di Vicka, la veggente<br />
che conosce nove dei dieci segreti<br />
del futuro e che ha visto Inferno, Paradiso e<br />
Purgatorio. Sentendo la sua testimonianza<br />
mi ha aperto il cuore: sarà stato il suo sguardo<br />
o qualcos’altro, ma da quel momento ho<br />
iniziato a pregare con il cuore e ho capito<br />
dove mi trovavo e perché ero lì. Si è visto che<br />
da allora la spiritualità del nostro gruppo è<br />
aumentata. Io posso dire che da quel<br />
momento ho provato la pace nel cuore e<br />
tanta leggerezza. Devo ringraziare Claudio<br />
che mi ha insegnato tante cose e i miei catechisti<br />
(Fabio e Maria Teresa) per avere organizzato<br />
questo viaggio.<br />
Andrea<br />
“Non cercate dei segni”<br />
Questo è il mio primo pellegrinaggio a Medjugorje.<br />
Questo pellegrinaggio ha lasciato in me dei sentimenti molto forti come la gioia e la pace interiore.<br />
Devo ringraziare Claudio, la nostra guida, che ci ha aiutati nel nostro cammino, ricorderò sempre le sue parole:<br />
non cercate dei segni !!!<br />
Ho pregato tanto e con amore e al pensiero che la Gospa ha detto che non preghiamo abbastanza mi viene da piangere<br />
perché noi non la ricompensiamo di tutte la meravigliose cose che ci dona.<br />
Al martedì sera, di solito, vado alla recita del rosario e mi costa tanto sacrificio, ma dopo aver vissuta questa esperienza,<br />
non lo vedo più come un sacrificio, ma come un’opportunità per avvicinarmi di più alla Madonna.<br />
Il giorno dopo il ritorno a casa, mentre sistemavo le valigie, ripensavo ai giorni passati a Medjugorje e mi sembrava<br />
che la Gospa volesse “parlarmi”…<br />
Il giorno in cui si doveva andare al Krizevac ho rinunciato, perché ho paura delle alture, mio marito e i miei figli<br />
non se la sono sentiti di lasciarmi da sola così hanno rinunciato a salire per farmi compagnia.<br />
Mi è dispiaciuto che loro non siano andati per me anche perché mio figlio me lo ha fatto pesare, quindi mi sono<br />
ripromessa che ci torneremo e saliremo sul Krizevac, e questo per me è stato come un segno anche se per voi può<br />
essere insignificante.<br />
Durante il viaggio d’andata siamo passati davanti all’uscita Padova est ed in questa città si trova il santo della<br />
nostra famiglia: San Leopoldo. Io e i miei familiari ci siamo detti: potremmo salutare San Leopoldo Mandic e poi<br />
proseguire il nostro pellegrinaggio verso Medjugorje, ma questo non è stato possibile.<br />
Questo santo era un grande confessore cappuccino, di origini slave, e noi, due volte all’anno, lo andiamo a ringraziare<br />
perché ci aiuta e ci protegge.<br />
Ero fuori dalla Chiesa di Medjugorje e stavo aspettando di confessarmi, quando vedo la statua di San Leopoldo a<br />
fianco dei confessionali, non mi sembrava vero, mi sembrava di essere a Padova.<br />
Era un caso… Alla fine ho dedotto che non lo era.<br />
Grazie per questo viaggio. Gospa, a presto !!!!!!<br />
Una pellegrina<br />
“Gesù al primo posto”<br />
Torniamo a Medjugorje per la sesta volta, ma per la prima volta con la nostra parrocchia di Castiglione d’Adda.<br />
L’esperienza vissuta con le persone che incontri tutti i giorni, ma che non hai mai avuto occasione di conoscere<br />
bene, è stata molto forte.<br />
Abbiamo trascorso ore di preghiera, di raccoglimento, di amicizia e di affetto in ogni secondo trascorso in quel<br />
luogo baciato dalla Madonna.<br />
Quello che ci ha colpito di più è stato il momento vissuto in cima al monte Krizevac, quando la nostra speciale<br />
guida, Claudio, ha chiesto di scambiarci un segno di pace, però in un modo diverso, con un abbraccio e dicendo:<br />
“Ti voglio bene”.<br />
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Medjugorje - Pellegrinaggi