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Maggio 2012 - n. 55 - Mir i Dobro

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16<br />

Medjugorje - Pellegrinaggi<br />

Questo gesto semplice,<br />

ma di forte emozione,<br />

ha creato condivisione,<br />

amicizia e commozione.<br />

Ci ha uniti tutti sotto la croce, tra lacrime<br />

e sorrisi, e ha creato un grande legame<br />

tra noi.<br />

Un ringraziamento particolare va a don<br />

Luca, per le profonde meditazioni vissute<br />

durante il Rosario e la via Crucis, trasmettendoci<br />

grande fede, invitandoci a<br />

riscoprire il sacramento della Confes -<br />

sione e creando condivisione.<br />

Un ringraziamento speciale alla nostra<br />

guida che, ha saputo trasmettere il vero<br />

significato di Medjugorje: la sua presenza<br />

tra noi è stata fondamentale per crea-<br />

"Mi ha colpito molto sentire Vicka"<br />

re “gruppo” .<br />

Un caro ringraziamento va a tutte le persone che hanno partecipato a questo pellegrinaggio, dal momento in cui si<br />

sono iscritte, al momento del ritorno a casa, perché ci hanno arricchiti con la loro testimonianza ed esperienza vissuta.<br />

Portiamo a casa un tesoro prezioso, la Pace, la condivisione, la fede di gruppo, la preghiera con il cuore.<br />

Ma il più grande ringraziamento va a Lei, la Regina della Pace, perché è solamente grazie alla Gospa che si è potuto<br />

organizzare questo pellegrinaggio ! E’ lei che ci ha chiamati, noi siamo solo strumenti nelle Sue mani, Lei chiama<br />

tutti, per portarci da suo figlio Gesù.<br />

Medjugorje ora deve continuare a casa, nella nostra comunità cristiana, con le persone che incontriamo ogni giorno.<br />

Si ricomincia così : ci si ritrova ogni martedì sera con il Rosario in mano, e si porta ogni giorno Gesù nel cuore,<br />

questa volta al primo posto nella nostra vita.<br />

Maria Teresa e Fabio<br />

“La preghiera col cuore”<br />

Siamo arrivati a Medjugorje, abbiamo assistito subito all’Apparizione alla Croce blu, ma niente di particolare: solo<br />

un grande fastidio ai piedi per tutti quei sassi, specialmente sul Podbrdo, quella salita mi ha anche un po’ indispettito<br />

perché avevo il fiatone. Infatti, ad ogni formella, partivo un po’ prima degli altri per poter dire la decina con<br />

più calma. Anche qui niente di speciale!<br />

Poi siamo saliti sul Krizevac ed anche lì ancora sassi, anzi, la salita ancora più ripida, però ho notato che i sassi<br />

erano molto levigati ed ho cominciato a pensare: che cosa rende speciale Medjugorje? Non ci vedevo niente, anche<br />

se nella mente cercavo di sgombrare il posto dai negozietti, immaginando di vederla come ai tempi delle prime<br />

apparizioni, sempre nulla di speciale. Ritorno poi a guardare i sassi e comincio a vedere i sassi come le tante difficoltà<br />

della nostra vita, i nostri difetti, i nostri peccati, tutti i nostri problemi e penso al passaggio di milioni di pellegrini<br />

che, con il loro passo, con le loro fatiche, con le loro preghiere, hanno levigato quei sassi e nasce l’idea che<br />

le nostre preghiere quotidiane possano smussare tutti i nostri problemi ed anche plasmare la nostra personalità.<br />

Però, dopo una scivolata, ho subito pensato che i sassi levigati non spaccano i piedi, ma sono più pericolosi ed ho<br />

pensato che, anche nella vita, quello che può sembrarci più comodo può diventare più rischioso, un po’ come le difficoltà<br />

che da un lato danno fastidio, fanno male, però sono i puntelli solidi che ci sostengono per andare avanti.<br />

Continuavo a pensare al fatto che questo luogo sia diventato “il confessionale del mondo”, ed ancora non ci vedevo<br />

niente di particolare.<br />

Ho chiesto a Claudio notizie dei primi tempi, della chiesa, dei luoghi e della gente, cercando di capire questa strana<br />

situazione. Siamo poi arrivati all’Adorazione serale e lì ho avuto la risposta, mi sono ricordato delle parole di<br />

Claudio: “In questo posto non c’è nulla di particolare, solo sassi e rovi, ma ciò che rende Medjugorje diversa dalle<br />

altre località è la preghiera, il modo di pregare”. Ed ho capito: una preghiera semplice, costante, non spettacolare,<br />

come una goccia d’acqua che scava la roccia, semplice come è stata l’Adorazione, insomma, la preghiera col<br />

cuore. Ora ho capito anche i sassi e me li porterò sempre nel cuore.<br />

Maurizio

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