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La 38enne Dora pensa con raccapriccio alla propria infanzia. Le<br />
molestie sessuali del padre le tolsero ogni gioia di vivere e la possibilità<br />
di essere felice come è diritto di ogni bambino. L’ambiente<br />
familiare divenne pericoloso quando il padre arrivò a minacciarla<br />
con un coltello, la picchiò e la rinchiuse per diversi giorni in una stanza<br />
senza finestre. Anche sua madre non vedeva alcuna possibilità<br />
di proteggere la figlia poiché il marito minacciava di usare violenza<br />
anche su di lei. Dora riuscì a trovare scampo a questa traumatica<br />
situazione entrando in una casa per l’accoglienza di minorenni. La<br />
sua vita era in salvo ma le terribili esperienze lasciarono cicatrici<br />
profonde sulla sua psiche. Anche nella casa Dora viveva nel timore<br />
permanente di essere vittima di abusi, si sentiva inutile, colpevole<br />
e si isolava sempre più perdendo il contatto con il mondo che la<br />
circondava. “Le droghe e l’alcol allora mi aiutavano, momentaneamente,<br />
a dimenticare quello che mi era successo”, racconta Dora<br />
che, dopo poco tempo, scappò dalla casa dove le regole erano<br />
diventate per lei troppo rigide. Per un po’ visse con un uomo più<br />
vecchio di lei, poi con un altro, fino a quando, senza nessuna formazione<br />
e incapace di trovare un lavoro, iniziò a prostituirsi e a vivere<br />
con il suo sfruttatore. “Alla fine quando litigai con lui, venni sbattuta<br />
fuori di casa da un momento all’altro, non sapevo dove andare ed<br />
ero disperata”, sottolinea Dora stringendo i pugni. Lo scorso autunno<br />
Dora decise che era venuto il momento di dire basta alla vita<br />
che non aveva saputo offrirle altro che dolore e cercò di togliersi la<br />
vita ingoiando medicinali. Alcuni operatori di strada l’hanno trovata<br />
appena in tempo. “Mi hanno letteralmente acciuffata per i capelli”,<br />
sorride ora Dora che, dopo il tentato suicidio, è stata accolta da<br />
Casa Margaret. Ora i servizi specialistici pubblici e privati si occupano<br />
di lei, affinché riesca ritrovare almeno un po’ di quella fiducia in<br />
se stessa che è necessaria per restare a galla ma, prevedibilmente,<br />
avrà bisogno della protezione del servizio di <strong>Caritas</strong> per un bel po’<br />
di tempo ancora.<br />
Daniel, 49 anni, definisce Casa Archè a Merano come “un posto<br />
dove mi hanno salvato la vita all’ultimo secondo, come in un<br />
film”. Dopo la separazione dalla moglie ha dovuto vivere per tre mesi<br />
all’aperto e la sua salute, già malandata, non ha retto a lungo. Un<br />
passante cui aveva chiesto qualche soldo lo convinse a bussare<br />
alle porte del servizio della <strong>Caritas</strong> per farsi aiutare. Dopo tre giorni<br />
passati a macerarsi nell’indecisione, Daniel decise di recarsi dai<br />
collaboratori <strong>Caritas</strong>. “Mi hanno subito infuso coraggio”, ammette<br />
Daniel che fino a due anni prima aveva lavorato come camionista<br />
e che aveva perso la patente per aver bevuto troppo. Ora vorrebbe<br />
tornare a lavorare ma le probabilità di poter tornare a guidare un camion<br />
sono decisamente basse. “Ho inviato decine di curricula e mi<br />
sono presentato a diverse aziende, anche come magazziniere, ma i<br />
datori di lavoro richiedono l’utilizzo del computer e una migliore conoscenza<br />
di tedesco e inglese”, confida Daniel. Dovrà frequentare<br />
corsi di formazione sicuramente impegnativi per una persona adulta<br />
e con un passato recente difficile alle spalle ma, dopo, avrà qualche<br />
carta in più da giocare per trovare un’occupazione in un magazzino.<br />
Presto Daniel ritornerà a camminare con le proprie gambe (ml)<br />
I nomi sono stati cambiati nel rispetto della privacy dei nostri clienti.<br />
Causale per le offerte sostegno alle persone senza dimora<br />
I conti correnti della <strong>Caritas</strong> sono a pag. 25<br />
Casa dell’Ospitalità, 39100 Bolzano, via Trento, 11, tel. +39 0471 974 797,<br />
hdg@caritas.bz.it<br />
Casa Margaret, 39100 Bolzano, via Cappuccini, 24, tel. +39 0471 301 017,<br />
margaret@caritas.bz.it<br />
Casa Archè per persone senza dimora, 39012 Merano, via IV novembre,<br />
14/16, tel. 0473 201 361, arche@caritas.bz.it<br />
Foto Filmschule ZeLIG<br />
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