Link al File PDF - Le Famiglie della Visitazione
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19<br />
Andiamo a conoscere la Tanzania<br />
Domenica 17 luglio 2005<br />
Kilwa Masoko e Kilwa Kisiwani (Maura)<br />
Kilwa Masoko: è domenica. Dopo aver trascorso la notte in luoghi diversi<br />
ma accomunati d<strong>al</strong>la mancanza di acqua, d<strong>al</strong>la essenzi<strong>al</strong>ità e d<strong>al</strong>la grande<br />
miseria, ci ritroviamo tutti in parrocchia per partecipare <strong>al</strong>la Santa Messa.<br />
Non proprio tutti: io rimango a letto per cercare di riprendermi da una notte<br />
con febbre <strong>al</strong>ta e problemi intestin<strong>al</strong>i.<br />
La parrocchia è piccola e molto povera, sono assai pochi i cattolici in questo<br />
luogo a maggioranza musulmana.<br />
La messa è unica e solenne nella sola parrocchia di questo villaggio: c’è<br />
molta gente, molto curata ed elegante, bambine bellissime, giovani ben<br />
vestiti e curati, canti africani pieni di ritmi e sonorità. Ci sono molti s<strong>al</strong>uti,<br />
molto cerimoni<strong>al</strong>e; le letture, niente omelia, ma una sorta di capo villaggio<br />
ha esortato molto a fare buone offerte per il parroco e per la chiesa che è<br />
più forte se si rende più autonoma. All’offertorio così tutti i gruppi del vangelo<br />
in processione portano delle offerte, che andavano d<strong>al</strong>le banane <strong>al</strong><br />
riso ad offerte in denaro.<br />
Oggi è prevista una visita <strong>al</strong>l’isola di Kilwa Kisiwani (Kilwa sull’isola) dove<br />
si trovano i resti archeologici di una città araba.<br />
Non posso rinunciare ad una simile opportunità, quindi ingoio pastiglie a<br />
volontà per poter andare. Prelevo d<strong>al</strong> frigorifero del parroco le buste con il<br />
cibo sottovuoto (parmigiano, s<strong>al</strong>ame, prosciutto) che ci siamo portati da<br />
casa per i vari pranzi <strong>al</strong> “sacco”. Cibo provvidenzi<strong>al</strong>e, ma di cui un po’ mi<br />
vergogno d<strong>al</strong> momento che nel piccolo frigorifero del parroco c’è solamente<br />
un contenitore con dentro <strong>al</strong>cune teste di pesce (e nemmeno fresche!).<br />
Ci avviamo con il pulmino in cerca <strong>della</strong> guida governativa e dell’ufficio che<br />
ci deve dare i permessi per andare sull’isola. I tempi per la burocrazia sono<br />
“biblici”, anzi d’ora innanzi diremo “africani”. Arriviamo fin<strong>al</strong>mente <strong>al</strong>la barca,<br />
dove per s<strong>al</strong>ire dobbiamo scrivere tutti i nostri nomi.<br />
Abbiamo qui la prima defezione: Paola, bianca come un cencio, rinuncia e<br />
deve andare a stendersi in un letto accompagnata da Angela.<br />
La barca arriva a questa piccola isola orlata di mangrovie, cercando una<br />
apertura tra queste incredibili piante. La guida ci fa scendere e percorrere<br />
gli ultimi metri nell’acqua attenti a non inciampare nell’intrico delle grosse<br />
radici e nei rami delle mangrovie.<br />
Iniziamo la visita <strong>al</strong>le prime rovine, la guida è ben preparata e Gabriele è