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Link al File PDF - Le Famiglie della Visitazione

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Andiamo a conoscere la Tanzania<br />

Tanzana. Gabriele è riuscito ad ottenere questo incontro piuttosto importante<br />

proprio con un colpo di fortuna, infatti il vescovo è rientrato la sera<br />

prima d<strong>al</strong>l’Austr<strong>al</strong>ia, dove ha tenuto una serie di lezioni sulla chiesa in Africa<br />

a studenti universitari e forse ha cercato anche qu<strong>al</strong>che fondo per la<br />

sua diocesi.<br />

L’appuntamento è nella sua casa, che è circondata da una rete molto arrugginita<br />

e piuttosto m<strong>al</strong>messa, custodita da una giovane guardia che sta<br />

in una garritta di latta, il cortile è pieno di furgoni e di camion, la casa è in<br />

mattoni e si affaccia tutta su una specie di chiostro con una bella vegetazione.<br />

Veniamo fatti accomodare nel s<strong>al</strong>otto dei ricevimenti, arredato con<br />

vecchie librerie e vecchi libri un po’ polverosi, con poltrone un po’ vecchiotte<br />

e consunte, ben ricoperte di graziosi pizzetti, una vecchia radio: il complesso<br />

è molto sobrio e austero. Anche il vescovo lo è, si presenta cordi<strong>al</strong>e<br />

e sorridente, un grande omone con un abito di stile cinese color mattone.<br />

Gabri ci presenta, dice del nostro viaggio, dell’Associazione S.Kizito, <strong>della</strong><br />

famiglia <strong>della</strong> <strong>Visitazione</strong>, del lavoro delle traduzioni, ecc…<br />

Il vescovo parla shawili, così tutto ci viene tradotto in simuntanea da Gabriele.<br />

Titolo dell’incontro “Impressioni e v<strong>al</strong>utazioni sulla possibilità di collaborazione<br />

tra cattolici e protestanti nella Società biblica tanzana e consigli<br />

ai traduttori”.<br />

Il discorso che il vescovo ci tiene è piuttosto lungo e complesso, (sta con<br />

noi oltre un’ora), e verte tutto sul problema delle traduzioni delle bibbie in<br />

shawili: problemi complessi e complicati che a noi sono poco chiari e noti,<br />

tuttavia riguardano soprattutto il problema delle traduzioni attu<strong>al</strong>i <strong>della</strong> bibbia<br />

che sono protestanti e che mancano dei testi veterocanonici, mentre la<br />

bibbia cattolica è in latino.<br />

Si capisce quanto apprezzi perciò tutto il lavoro delle traduzioni dei testi<br />

sacri per il qu<strong>al</strong>e ringrazia molto, perché lo considera fondament<strong>al</strong>e per la<br />

fede cristiana che è fede di ascolto <strong>della</strong> scrittura e per sostenere l’ascolto<br />

c’è bisogno di sussidi e questi libri tradotti permettono un ascolto più assiduo<br />

e ampio. La chiesa, dice, ha bisogno di persone che ascoltano la<br />

parola di Dio, ma anche di persone che scrivono e ne favoriscono la diffusione.<br />

Fa una prima distinzione tra i cattolici e i protestanti, presentando i cattolici<br />

prima di tutto come il popolo dell’ascolto, secondo san Paolo, dell’ascolto<br />

e in un secondo momento <strong>della</strong> lettura, mentre vede i protestanti nel rapporto<br />

con la scrittura nel desiderio <strong>della</strong> lettura, e solo in un secondo momento<br />

dell’ascolto, mentre lui tende a sottolineare che la tradizione ha<br />

importanza fin d<strong>al</strong>le origini. Ricorda che i vangeli sono stati scritti dopo la<br />

Resurrezione, che prima c’è stata una trasmissione or<strong>al</strong>e, quindi la tradizione<br />

è molto importante, solo la scrittura per noi non è sufficiente, dobbia-

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