Alpinismo a quattro mani.pdf - StudiareSardegna.it
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Introduzione<br />
dubbio sul fatto che egli sia, in questo caso, il capo cordata<br />
e si assuma l’intera responsabil<strong>it</strong>à dell’impresa, compresa,<br />
ovviamente, quella di fondo riguardante il suo carattere<br />
umano.<br />
Ricordiamo la battuta di Rey: “Ma allora tu ed io non<br />
saremo più. Budden, l’apostolo dei monti che tutti ricordiamo,<br />
sarà passato alla leggenda, Gonella non costruirà più<br />
rifugi, io avrò fin<strong>it</strong>o di declamare e tu di scrivere le tue<br />
Guide; Saragat avrà cessato di ridere!”. È un’esclamazione<br />
che lascia intravedere una società di persone un<strong>it</strong>e dall’amore<br />
per la montagna ma anche tra loro diverse: l’inglese<br />
Budden, il più anziano (era nato nel 1816), “apostolo dell’alpinismo”<br />
per definizione, e come tale ricordato anche in<br />
questo caso, Gonella, un altro avvocato alpinista, coetaneo<br />
di Saragat, che da presidente del CAI promosse un’intensa<br />
attiv<strong>it</strong>à di costruzione dei rifugi di montagna. E Saragat che<br />
si distingue fra gli altri per il carattere allegro e scanzonato,<br />
per la voglia di scherzare sulla passione alpina così come<br />
scherzava, sdrammatizzando e comunque traendone una<br />
morale non di rado amara, sui casi anche tragici della v<strong>it</strong>a<br />
raccontati nei suoi Tribunali umoristici 19 , t<strong>it</strong>olo ossimorico<br />
19 Recensendo quest’opera sulla “Gazzetta letteraria”, Luigi Filippo Bolaffio<br />
scriveva: “Pensate con quale desiderio abbiamo letto i Tribunali umoristici<br />
di Toga-rasa (Saragat) che conoscevamo già per altri libri e per i<br />
suoi brillanti resoconti giudiziari nei fogli torinesi. Questi resoconti risaltavano<br />
maggiormente perché rompevano la monotona forma dei nostri<br />
giornali. Raccolti in volume fanno meno effetto. Alcuni mancano di<br />
consistenza e di spir<strong>it</strong>o. Altri però sono allegri e belli. Nel complesso,<br />
quindi, il volume è riusc<strong>it</strong>o”. E aggiunge: “se avesse fatto meno abuso<br />
della Morale che si doveva trarre da quegli avvenimenti, sarebbe riusc<strong>it</strong>o<br />
più spontaneo” (c<strong>it</strong>ato in I. TUVERI, Un umorista sardo a Torino: Giovanni<br />
Saragat, c<strong>it</strong>., pp. 111-112). V<strong>it</strong>torio Bersezio diresse dal 1867 al 1880<br />
la “Gazzetta piemontese”, poi fondò la “Gazzetta letteraria”, “che rappresenta<br />
il primo supplemento culturale, capace di integrare la letteratura<br />
piemontese in quella nazionale. Di particolare significato, ad esempio, è<br />
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