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….Credo che,attraverso i propri studenti,una vera scuola dovrebbe ...

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IL LINGUAGGIO DEGLI ORGANI<br />

Ogni organo del corpo esprime <strong>una</strong> parte di noi, tutte le nostre più intime emozioni, e<br />

quando nella nostra vita c’è qualcosa <strong>che</strong> non va, vuoi <strong>una</strong> situazione o <strong>una</strong> verità<br />

scomoda e noi non ce ne accorgiamo, o non vogliamo accettare,è allora l’organo<br />

depositario di quella emozione a essere bersagliato, con un suo linguaggio simbolico,<br />

<strong>che</strong> esprime il disagio della persona.<br />

Lo stomaco facendo parte dell’apparato digerente come abbiamo già detto ha il<br />

compito di trasformare, rielaborare, assimilare, il cibo, nonché quello <strong>che</strong> non serve<br />

di eliminarlo. E’ <strong>propri</strong>o in questo organo <strong>che</strong> avviene an<strong>che</strong> l’estrazione dell’essenza<br />

del cibo. Lo possiamo collegare analogicamente “all’alchimista”.Paracelso geniale<br />

alchimista del cinquecento scriveva: “noi dobbiamo assorbire gli alimenti. Cosi il<br />

nostro corpo, in origine privo di veleni,assorbe i veleni <strong>che</strong> sono uniti agli alimenti.<br />

Ma per lottare contro questo possediamo in noi un potere di neutralizzazione chimica<br />

e di eliminazione Questo potere è esercitato dall’alchimista /<strong>che</strong> risiede nello<br />

stomaco. Gli antichi alchimisti estraevano dalla materia grezza la quintessenza. Era il<br />

fuoco l’elemento con cui iniziavano la purificazione della materia. Analogicamente lo<br />

stomaco fa lo stesso processo verso i cibi, <strong>che</strong> dentro di esso bruciano, tramite l’acido<br />

cloridrico e si trasformano in essenza utile per poi essere assorbita dall’intestino.<br />

LO STOMACO COME GROTTA CHE TRASFORMA<br />

Lo stomaco come luogo di trasformazione lo troviamo in molti miti antichi e<br />

moderni, in cui l’eroe viene inghiottito dal mostro e ci rimane nel ventre finchè non<br />

viene restituito al mondo trasformato. Si ricorda il celebre mito di Giona <strong>che</strong> deve la<br />

sua trasformazione alla permanenza nel ventre di <strong>una</strong> balena. La favola di pinocchio,<br />

dove essere inghiottito dalla balena permette poi il ritrovamento del padre e la<br />

possibilità di ritornare al mondo trasformato da burattino a bambino. Dalla materia<br />

grezza diventa essenza. Lo stomaco si lega a tutti i miti “di discesa agli inferi”(da<br />

Ulisse nell’Odissea a Dante nella Divina Commedia, a Gesù stesso in cui il ritorno al<br />

mondo ( con la resurrezione) è il frutto del cambiamento interiore. Una cavità<br />

profonda sembra il passaggio obbligato per poi accedere alla trasformazione. Un<br />

passaggio di maturità.<br />

Nello stomaco noi elaboriamo an<strong>che</strong> emozioni e affetti. Gli alimenti si raccolgono e<br />

si trasformano per poi essere assimilati, diventano parte dell’individuo. Il giusto<br />

equilibrio tra le valenze femminili ( il contenere l’accogliere)e le forze maschili( il<br />

fuoco e l’aggressività dell’acido cloridrico) nello stomaco permettono l’evoluzione<br />

biologica e psicologica dell’uomo. Quando si assume un cibo non si assume solo la<br />

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