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….Credo che,attraverso i propri studenti,una vera scuola dovrebbe ...

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<strong>…</strong>.<strong>Credo</strong> <strong>che</strong>,<strong>attraverso</strong> i <strong>propri</strong> <strong>studenti</strong>,<strong>una</strong> <strong>vera</strong> <strong>scuola</strong> <strong>dovrebbe</strong> costituire <strong>una</strong><br />

benedizione per il mondo, perché esso è in uno stato terribile; e la benedizione può<br />

realizzarsi solo se noi, in quanto individui, non rincorriamo il potere, non cerchiamo<br />

di soddisfare le nostre ambizioni personali, ma abbiamo <strong>una</strong> comprensione lucida dei<br />

problemi <strong>che</strong> ci troviamo di fronte. Ciò richiede grande intelligenza, il <strong>che</strong> comporta,<br />

in effetti <strong>una</strong> mente <strong>che</strong> non pensa secondo uno s<strong>che</strong>ma determinato, ma è libera in sé<br />

ed è dunque capace di vedere ciò <strong>che</strong> è vero, scartando il falso<strong>…</strong>.<br />

“ J. KRISHNAMURTI”<br />

1


INDICE<br />

PREFAZIONE<br />

QUANDO LO STOMACO SI FA SENTIRE.<br />

CHE COSA E’ LO STOMACO = COME E’ FATTO , A CHE COSA SERVE ,<br />

COME FUNZIONA.<br />

IL LINGUAGGIO DEGLI ORGANI<br />

IL BRUCIORE ALLO STOMACO<br />

LA NAUSEA E IL VOMITO<br />

I CRAMPI<br />

IL GONFIORE<br />

LA GASTRITE ; LA PATOLOGIA E LA PSICOSOMATICA<br />

L’ULCERA ; LA PATOLOGIA E LA PSICOSOMATICA<br />

LE CURE NATURALI PIU’ EFFICACI<br />

DALLE REGOLE ALIMENTARI AI RIMEDI NATURALI ALLE DISCIPLINE<br />

CHE LO TRATTANO.<br />

OLIGOELEMENTI<br />

FIORI DI BACH<br />

OLI ESSENZIALI<br />

GEMMODERIVATI<br />

RIMEDIOERBORISTICO<br />

OMEOPATIA<br />

CROMORIMEDIO<br />

RIFLESSOLOGIA DIGITOPRESSIONE<br />

CRISTALLI<br />

KINESIOLOGIA<br />

CONCLUSIONI<br />

BIBLIOGRAFIA<br />

2


IL LINGUAGGIO DEL CORPO: COME E QUANDO CI PARLA<br />

Sono sempre stata affascinata dalla bellezza del corpo umano e da ogni suo singolo<br />

movimento. E’ da qui <strong>che</strong> inizia il mio percorso professionale, prima come estetista e<br />

poi come naturopata. Mi accorgevo <strong>che</strong> nel toccare il corpo, esso mi trasmetteva dei<br />

segnali, <strong>che</strong> per me all’epoca erano solo degli inestetismi. Non riuscivo a capire il<br />

collegamento tra inestetismo e stato d’animo delle persone. Coglievo nelle mie<br />

clienti il loro disagio nel non piacersi e nel non accettarsi. Poi finalmente l’incontro<br />

con la riflessologia plantare mi ha aperto un mondo fantastico del perché e in <strong>che</strong><br />

modo il corpo può parlare di tutti i suoi malesseri. Nel tempo ho cominciato a capire<br />

me stessa e il perché del mio mal di stomaco, argomento <strong>che</strong> poi tratterò in questa<br />

tesi. Il corpo ci invia in continuazione, ogni millesimo di secondo, segnali <strong>che</strong> noi<br />

non vogliamo comprendere o ascoltare, vuoi per paura di mettersi in discussione,<br />

vuoi per paura di cambiare, perché cambiare, come sappiamo bene a volte porta<br />

all’ignoto. Le paure più grandi per l’essere umano sono spesso quelle di dover<br />

lasciare, per qualsiasi motivo, tutto ciò <strong>che</strong> rappresenta il certo ed il sicuro.<br />

Sta a noi capire <strong>che</strong> ogni manifestazione del corpo è un segnale <strong>che</strong> qualcosa in quel<br />

determinato momento non va secondo le nostre intenzioni e <strong>che</strong> probabilmente la<br />

strada <strong>che</strong> stiamo percorrendo è quella sbagliata. Questo il nostro corpo lo sa bene, il<br />

corpo non mente mai.<br />

Cambiare <strong>…</strong>..il nostro corpo è la nostra casa.<br />

Ogni rumore <strong>che</strong> sentiamo è qualcosa <strong>che</strong> si sposta dentro di noi e cerca <strong>una</strong> giusta<br />

collocazione nello spostamento c’è fastidio, dolore fisico o malessere fisiologico. Il<br />

fastidio lo possiamo definire come un eccesso di energia. Il dolore fisico lo<br />

chiameremo sentimento. Il malessere rappresenta lo squilibrio di un metabolismo.<br />

Tutto questo ha solo un significato: voglia di cambiare. Il fastidio, il dolore ed il<br />

malessere si risvegliano in noi per avvisarci <strong>che</strong> è giunto il momento di cambiare e<br />

ciò <strong>che</strong> provoca il dolore è in realtà la ruggine del rancore.<br />

IO SONO CHI VOGLIO ESSERE <strong>…</strong><strong>…</strong><strong>…</strong>. Nel cambiamento il dovere non esiste<br />

più, esiste solo il volere. Tra il dovere e il volere vi è <strong>una</strong> porta, quella della<br />

coscienza. Difficile è varcare la soglia, ma solo dopo averla superata ci si rende conto<br />

<strong>che</strong>, in fondo era semplice. A volte crediamo di non cambiare perché conosciamo<br />

solo il presente, il nostro modello conosciuto e non sapendo come potrebbe essere il<br />

nuovo modello ne abbiamo paura. Per questo temiamo il futuro : non ne conosciamo<br />

il contenuto. Forse le nostre paure esistono perché non abbiamo coscienza di cosa c’è<br />

sepolto nel nostro corpo. Eppure i nostri muscoli ci hanno costruito e conoscono la<br />

fatica della crescita. Le ossa ci hanno sostenuto e conoscono i nostri punti deboli. La<br />

carne ci ha protetto e sa dove siamo stati nutriti. I vasi ci hanno informato, ma noi<br />

non li abbiamo ascoltati. La cute ci ha rivestito e ci ha ricordato dove siamo stati<br />

insultati. Sanno tutto di noi. Hanno ascoltato le nostre grida, le nostre verità, i nostri<br />

bisogni. Hanno raccolto la nostre lacrime e vibrato per la nostre paure.<br />

3


Il nostro corpo conosce la parte più <strong>vera</strong> di noi. Forse siamo noi a non conoscere il<br />

nostro corpo. Ci segue dalla nascita, anzi dapprima di questa. Senza renderci conto lo<br />

abbiamo adattato alle pressioni sociali. Confuso, il nostro corpo si è adeguato come<br />

ha potuto e in certi punti più deboli si è deformato. E’ cosi <strong>che</strong> ci ha protetto e<br />

l’immagine di oggi non è solo il frutto del nostro comportamento: è il risultato di ciò<br />

<strong>che</strong> an<strong>che</strong> altre persone hanno contribuito a costruire.<br />

IL MIO COMPITO COME OPERATORE E’ QUELLO DI FAR VIBRARE CIO’<br />

CHE NON E’ STATO RICONOSCIUTO E PORTARE ALLA LUCE LA<br />

COSCIENZA ATTRAVERSO LA CONOSCENZA PER POTER CAMBIARE.<br />

Il mio percorso professionale, iniziato dapprima con lo studio della riflessologia poi<br />

della naturopatia e infine della Riza, mi ha dato modo di poter aiutare coloro <strong>che</strong><br />

avevano dei disagi. Per esempio, persone <strong>che</strong> venivano nel mio studio per rilassarsi o<br />

per un semplice mal di pancia, riuscivo a far comprendere <strong>che</strong> il loro stress e il loro<br />

mal di pancia erano dettati da particolari situazioni <strong>che</strong> non riuscivano a gestire.<br />

Il corpo parlava <strong>attraverso</strong> la sua manifestazione.<br />

Ogni blocco, ogni sintomo, sono sempre manifestazioni <strong>che</strong> qualcosa non va e<br />

riuscire a comprendere la manifestazione è già un buon passo per raggiungere uno<br />

stato di benessere, e il mio ruolo di naturopata è questo.<br />

Io sono il mezzo con cui la persona raggiunge il suo stato di benessere, solo il suo.<br />

La cosa <strong>che</strong> mi sorprende sempre, dopo tutti questi anni, è quanto nulla mai sia<br />

scontato quando si parla del linguaggio del corpo. Per citare qual<strong>che</strong> esempio, potrei<br />

raccontare di quei clienti <strong>che</strong> si sono recati presso il mio studio con diagnosi di<br />

gastriti da stress.<br />

Associando alle loro cure medi<strong>che</strong> dei rimedi naturali e <strong>una</strong> comprensione delle cause<br />

dei loro malesseri, potevo costatare <strong>che</strong> i miei clienti stavano meglio. Il motivo della<br />

gastrite non è uguale per tutti, è questo <strong>che</strong> non è scontato. Si gastrite<strong>…</strong> ma perché mi<br />

è venuta la gastrite?<br />

4


IL MOVIMENTO<br />

Ogni volta <strong>che</strong> il corpo parla, parla di quella persona, del suo stato d’animo, del suo<br />

malessere, <strong>che</strong> può essere espresso an<strong>che</strong> con il movimento, con blocchi energetici<br />

con sintomi, per esempio lo si può capire da come si muove e da come si atteggia. Se<br />

è troppo veloce o troppo lenta, se si muove simmetricamente o asimmetricamente. Il<br />

concetto di simmetria viene attraversato dall’asse del corpo, il cui vissuto condiziona<br />

la nostra lateralizzazione: andare verso destra o sinistra ha <strong>una</strong> valenza simbolica<br />

opposta. Andare verso sinistra è andare nel senso dell’involuzione, verso destra in<br />

quello dell’evoluzione. Un movimento, nel suo aspetto qualitativo è strettamente<br />

legato all’inconscio, ci parla di esso. È per questo <strong>che</strong> i conflitti inconsci si esprimono<br />

nel movimento e porteranno con se movimenti conflittuali. Un conflitto implica due<br />

forze uguali dinamicamente in opposizione, <strong>una</strong> per esternarlo e <strong>una</strong> per inibirlo.<br />

Il movimento è primario quando è guidato dalla razionalità, il movimento viene<br />

chiamato movimento ombra quando è guidato dall’inconscio. Questi movimenti<br />

accompagnano i primari. Il corpo si muove in base allo stato d’animo della persona.<br />

Una persona obesa di tipo dinamico farà movimenti ampi e tondi in cui forma e<br />

materia sono ben visibili. Il suo tipo di movimento a cerchio mima la forma del<br />

corpo , <strong>che</strong> malgrado la sua mole rimbalza come <strong>una</strong> palla <strong>…</strong>.. Questo soggetto<br />

invaderà lo spazio per escludere gli altri. Una persona obesa di tipo<br />

statico(ipotiroideo) invece sarà lento e fermo. Farà movimenti di tipo funzionale, ben<br />

precisi. Un soggetto depresso farà movimenti disperatamente chiusi. Nel soggetto<br />

schizzofrenico il movimento man<strong>che</strong>rà di auto sincronismo, il <strong>che</strong> corrisponde<br />

fedelmente alla sua disorganizzazione profonda. La persona ossessiva sarà rigida.<br />

Ad ogni movimento corrisponde un determinato tipo di energia: Effort e flow.<br />

Effort è la quantità di energia utilizzata per compiere un movimento<br />

Flow è il flusso ottimale dell’energia <strong>che</strong> consente il fluire del movimento in tutti i<br />

distretti corporei.<br />

Il corpo corazzato descritto da Reich è un corpo <strong>che</strong> presenta un’effort eccessivo.<br />

Tutte queste manifestazioni sono i segnali del corpo.<br />

Studiosi del ‘900 hanno fatto questo tipo di lettura: ogni movimento cambia lo stato<br />

di coscienza.<br />

Qualsiasi movimento in cui io sono presente cambia il mio stato di coscienza e quindi<br />

cambierà la mia immagine corporea.<br />

5


Alcune brevi premesse stori<strong>che</strong> e teori<strong>che</strong><br />

Gli autori maggiormente significativi<br />

P.Schilder , studiando a fondo in chiave psicoanalitica i legami tra fattori organici e<br />

psichici, rifiutò di concepire i due tipi di fenomeni come separati, escludendo<br />

l’esistenza motricità esterna alla coscienza , come invece aveva sempre fatto la<br />

psicologia classica. Oltre alla sua teoria sullo s<strong>che</strong>ma corporeo e l’immagine di se,è<br />

interessante come egli abbia indicato nel movimento e nella danza il sistema per<br />

dissolvere o indebolire la forma rigida del modello posturale del corpo. Ogni<br />

movimento cambia lo stato di coscienza , la tensione e la distensione muscolare, i<br />

movimenti del corpo in contrasto o in accordo con la gravità hanno un’enorme<br />

influenza sull’immagine corporea: la danza è un metodo per cambiare l’immagine<br />

corporea e allargarne la forma rigida, ma questo allargamento ampliamento provoca<br />

un particolare atteggiamento psichico. Questo autore nota come alla tensione<br />

muscolare si abbia un accumulo di energia mentre nell’ allentamento <strong>una</strong> perdita di<br />

energia con relativa pesantezza.<br />

Esiste <strong>una</strong> correlazione tra sequenza muscolare e atteggiamento psichico <strong>che</strong> a <strong>una</strong><br />

specifica sequenza di movimenti si ha non solo un cambiamento della situazione<br />

interna e degli atteggiamenti dell’individuo ma <strong>una</strong> situazione <strong>che</strong> si accorda, alla<br />

sequenza muscolare. Nel movimento c’è <strong>una</strong> continuità di passaggio da entità<br />

cristallizzate a stati di dissoluzione: ogni emozione quindi,cambiando l’immagine<br />

corporea (nell’odio ci si contrae,nell’amore ci si rilascia), fa espandere e contrarre<br />

continuamente il modello posturale del corpo.<br />

Wilhelm Reich considera riduttivo occuparsi del contenuto verbale ma bisogna<br />

guardare l’individuo nella sua totalità, come cammina, respira e come si muove.<br />

Per Reich sono degli s<strong>che</strong>mi espressivi, motori, muscolari e la respirazione <strong>che</strong> sono<br />

paralleli alla struttura psichica dell’individuo e vengono interpretati come difese <strong>che</strong><br />

la psi<strong>che</strong> mette in atto contro l’esperienza affettiva e la liberazione delle emozioni:<br />

sulla psicologia del movimento sarà autore di capitale importanza.<br />

6


Alexander Lowen discepolo di Freud e di Reich portando avanti le loro teorie,<br />

evidenziò come <strong>una</strong> tensione muscolare trattata rilasci non solo il muscolo ma an<strong>che</strong><br />

l’energia trattenuta in tale contesto. Sarà molto importante e fondamentale per la<br />

lettura del corpo. Lowen sviluppò la bioenergia.<br />

Il corpo si esprime an<strong>che</strong> nella bioenergetica. L’uomo è un’animale sociale, ma la<br />

vita in comunità non di rado comporta la repressione delle sue emozioni,spesso<br />

frenate in osservanza di convenzioni sociali apprese fin dall’infanzia. Psi<strong>che</strong> e corpo<br />

sono indissolubilmente legati, e il blocco dell’energia collegati a queste emozioni si<br />

trasforma in tensioni <strong>che</strong> a lungo andare possono condurre a disturbi psicosomatici e<br />

sessuali. La bioenergetica nata dal lavoro di Wilhelm Reich all’inizio del secolo<br />

scorso e sviluppata da Alexander Lowen a partire dagli anni 50. Questa tecnica<br />

psicocorporea, basandosi su un lavoro integrazione della mente con il corpo è <strong>una</strong><br />

tecnica particolarmente utile per mantenere in armonia e in equilibrio vitale i processi<br />

psichico- mentali e quelli fisico-energetici del corpo. La bioenergetica è <strong>una</strong> tecnica<br />

corporea <strong>che</strong> si serve della tecni<strong>che</strong> respiratorie, di esercizi fisici,di posizioni e<br />

contatti corporei associati a un’analisi psicologica e del carattere della persona. Il suo<br />

scopo è quello di realizzare l’integrazione fra corpo e mente, per aiutare l’uomo a<br />

sciogliere i <strong>propri</strong> blocchi energetici <strong>che</strong> si possono creare sia a livello fisico <strong>che</strong><br />

psicoemotivo. I problemi psicologici, infatti, possono manifestarsi nell’espressione<br />

fisica, ovvero nell’aspetto corporeo, nella postura, negli atteggiamenti. Quando si<br />

lavora in bioenergetica non si lavora solo in senso fisico-meccanico, ma si tenta di<br />

risvegliare l’energia profonda del corpo. Costruire un’integrazione corporea,<br />

indispensabile per potersi evolvere ed espandere nei vari aspetti della vita in modo<br />

pieno senza perdere il contatto con se stessi. Il corpo parla nella bioenergetica con i<br />

blocchi energetici chiamati da Reich segmenti dell’armatura.<br />

L’armatura <strong>che</strong> l’uomo si costruisce è la corazza muscolare. Reich intuì <strong>che</strong> l’uomo è<br />

prigioniero di <strong>una</strong> corazza <strong>che</strong> limita l’emotività e la libera espressione dei<br />

sentimenti, impedendo il libero scorrere dell’energia vitale, <strong>che</strong> può bloccarsi in<br />

alcune parti del corpo <strong>che</strong> divengono sede di tensioni e conflitti emotivi. L’insieme<br />

7


di queste tensioni porta alla formazione di <strong>una</strong> corazza muscolare caratteriale,<br />

composta da tutti quegli atteggiamenti sviluppati dall’individuo per bloccare il corso<br />

delle emozioni e delle sensazioni organi<strong>che</strong>. Con il tempo la corazza può rivelarsi un<br />

impedimento al raggiungimento della <strong>propri</strong>a identità e di <strong>una</strong> <strong>vera</strong> creatività, poiché<br />

lo stato cronico di contrazioni muscolari aumenta l’indurimento del carattere<br />

riducendo la comunicabilità, l’amore e la percezione del piacere. Questa corazza<br />

cresce di anno in anno in conseguenza alle tensioni accumulate e non è certo facile<br />

riuscire a liberarsene . anzi, qualcuno non si accorge nemmeno di averla. Il corpo<br />

diviene la chiave per penetrare in ciò <strong>che</strong> viene comunemente chiamato carattere. Il<br />

carattere non sarebbe altro <strong>che</strong> il modo di reagire alle situazioni della vita,<br />

rappresentando un meccanismo di protezione si potrebbe quasi dire <strong>che</strong> è la difesa<br />

<strong>che</strong> l’individuo oppone alle provocazioni del mondo.<br />

I segmenti sono<br />

Oculare, Orale, cervicale, toracico, diaframmatico, addominale, pelvico.<br />

Questi segmenti sono degli anelli <strong>che</strong> avvolgono delle parti del corpo e comprendono<br />

determinati organi.<br />

Lo stomaco è compreso nel segmento diaframmatico. Un diaframma teso, rigido, può<br />

dare delle tensioni allo stomaco, queste tensioni per la bioenergetica devono avere<br />

dalla carica, la scarica. Come esercizio di scarica si lavora sulla respirazione<br />

addominale <strong>che</strong> porta un rilassamento non solo alla parte trattata ma a tutto il corpo.<br />

Lo stress per Lowen è il responsabile delle tensioni,deriva dall’imposizione da <strong>una</strong><br />

forza o di <strong>una</strong> pressione, <strong>che</strong> l’organismo contrasta mobilitando la <strong>propri</strong>a energia.<br />

Dal punto di vista bioenergetico ognuno di noi reagisce allo stress in maniera diversa,<br />

secondo s<strong>che</strong>mi di reazione <strong>che</strong> si strutturano nel corpo e nel carattere dell’individuo.<br />

Come abbiamo detto ogni stress produce delle tensioni nel corpo. Normalmente la<br />

tensione scompare quando lo stress viene eliminato. Spesso vengono diagnosticate<br />

dal medico gastriti dovute allo stress ma cosa succede allo stomaco e all’organismo<br />

quando c’è lo stress?. Con il termine stress si intende solitamente <strong>una</strong> condizione di<br />

eccessiva tensione “logorio esaurimento”e l’espressione essere stressato o sotto stress<br />

sta a indicare qualcosa di indesiderabile, uno stato di pericolo. In realtà lo stress è un<br />

fenomeno molto più complesso, diffuso universalmente, utile per la vita e motivo di<br />

allarme solo quando supera un certo livello. È <strong>una</strong> reazione non specifica espressa<br />

dall’organismo quando deve affrontare un’emergenza o adattarsi a <strong>una</strong> novità. Per<br />

“stressori” o “ agenti stressanti” si intendono invece quei fattori <strong>che</strong> provocano tale<br />

8


eazione. Ogni tensione muscolare cronica provoca uno stress continuo <strong>che</strong> si esercita<br />

sul corpo e riduce l’energia disponibile nella vita quotidiana per affrontare le<br />

situazioni stressanti. Molti individui per farcela, per esempio, serrano strettamente le<br />

mascelle, irrigidiscono le gambe, bloccano le ginocchia e vanno avanti con la forza di<br />

volontà<strong>…</strong> costi quel <strong>che</strong> costi. In questo modo si riduce la respirazione <strong>che</strong> diviene<br />

alta e superficiale, producendo ansie, irritabilità e tensione. La bioenergetica<br />

<strong>attraverso</strong> speciali esercizi favorisce lo scioglimento delle tensioni croni<strong>che</strong> così<br />

promuovendo <strong>una</strong> respirazione naturale, liberando l’energia intrappolata e aumenta il<br />

livello di energia disponibile. La persona si scopre di poter far fronte con un’<br />

efficacia ben maggiore agli stress della sua situazione personale. Re imparare a<br />

respirare o meglio a lasciarsi respirare rappresenta un potente antidoto allo stress.<br />

Hans Selye, biologo presso l’Università di Montreal, è stato il primo, attorno agli<br />

anni trenta a usare scientificamente il termine stress, approfondendo lo studio sulla<br />

natura e i suoi effetti. Egli osservò <strong>che</strong> esponendo l’organismo a qualsiasi fattore<br />

nuovo si ha sempre la medesima reazione fisiologica, per esempio, mutamenti<br />

repentini della temperatura ambientale, inversioni del ritmo sonno veglia, traumi,<br />

avvenimenti significativi sia positivi <strong>che</strong> negativi, pur provocando risposte specifi<strong>che</strong><br />

diverse rappresentano un’esperienza nuova, un cambiamento per l’organismo <strong>che</strong> ha,<br />

e quindi un bisogno di adattarsi. An<strong>che</strong> gli stimoli di natura psicologica e sociale,<br />

oltre <strong>che</strong> a quelli fisici, possono agire da stressori, anzi per l’uomo con il suo sistema<br />

nervoso centrale altamente sviluppato, gli stimoli emotivi rappresentano gli stressori<br />

più comuni (esempio: <strong>una</strong> persona cara <strong>che</strong> si ammala, un esame da sostenere, un<br />

ambiente sociale-lavorativo nuovo provocano quindi uno stress al pari degli stimoli<br />

già ricordati. Tutte queste circostanze ( fisi<strong>che</strong>, psicoemotive o sociali) richiedono un<br />

adattamento da parte dell’organismo, risvegliando in esso un certo tipo di allarme,<br />

<strong>che</strong> lo rendono pronto all’azione fisica alla così detta risposta di lotta o di fuga.<br />

Questo adattamento avviene sempre nello stesso modo perché nell’organismo c’è<br />

un’iper funzione della corteccia surrenale, con un conseguente aumento degli ormoni<br />

corticoidi nel sangue. Hans Selye descrisse tre fasi dello stress:<br />

- fase di allarme<br />

- fase di resistenza<br />

- fase di esaurimento<br />

Nella fase di ALLARME (immediata ma breve, l’organismo mobilità le sue difese<br />

attivando <strong>una</strong> parte del cervello, <strong>che</strong> a sua volta stimola la corteccia delle ghiandole<br />

surrenali con produzione di cortisolo. Vi è inoltre l’attivazione diretta da parte del<br />

sistema nervoso autonomo della porzione midollare delle ghiandole surrenali,<br />

producendo adrenalina e noradrenalina. Questi ormoni agiscono a distanza su organi<br />

e tessuti. L’adrenalina agisce liberando lo zuc<strong>che</strong>ro di riserva nel fegato<br />

indispensabile per i muscoli e il cervello, per i bisogni energetici immediati. Svolge<br />

an<strong>che</strong> altre azioni vitali, specialmente sul sistema cardio vascolare: accellera il ritmo<br />

cardiaco, aumenta la pressione arteriosa, la maggiore frequenza della respirazione,<br />

l’aumento del tono muscolare e diminuisce il flusso sanguigno a livello del sistema<br />

9


digestivo. Tutte queste modificazioni sono in funzione della reazione di lotta o di<br />

fuga da parte dell’organismo nei confronti dell’agente stressore.<br />

Nella fase di RESISTENZA se lo stress persiste l’evento fondamentale è il<br />

proseguimento della produzione di cortisolo <strong>che</strong> ha come conseguenza la<br />

soppressione delle difese immunitarie.<br />

Nella fase di ESAURIMENTO, si assiste all’esaurimento della ghiandola surrenale,<br />

con l’impoverimendo delle difese e della capacità di adattamento del’organismo <strong>che</strong><br />

portano all’evoluzione patologica e a vari quadri morbosi.<br />

La chiave del star bene è dunque cercare di vivere pienamente la vita del corpo.<br />

questo significa <strong>che</strong> il sentire deve diventare importante quanto il fare. Vivere la vita<br />

del corpo significa essere in contatto con il <strong>propri</strong>o sentire ed essere capaci di<br />

esprimerlo. Per ottenere ciò il corpo deve essere il più libero possibile dalla tensioni<br />

muscolari croni<strong>che</strong> dobbiamo imparare a sentire cosa succede nel nostro corpo. Con<br />

gli esercizi della bioenergetica aiutano al soggetto a entrare in contatto con se stesso<br />

diminuendo l’ansia e le tensioni. La persona diventa consapevole delle sue tensioni e<br />

può fare quanto necessario per portare l’organismo a <strong>una</strong> condizione ottimale di<br />

funzionamento,prendendosi la responsabilità del benessere fisico emozionale.<br />

L’importanza del saper respirare.<br />

Le persone respirano poco. La respirazione <strong>che</strong> noi facciamo è molto superficiale e<br />

tratteniamo il respiro quando abbiamo <strong>una</strong> situazione di stress. La costrizione del<br />

respiro è la causa diretta delle difficoltà di concentrazione e dell’agitazione <strong>che</strong><br />

affligge molti <strong>studenti</strong>, <strong>che</strong> presentano <strong>una</strong> tensione nel corpo e <strong>una</strong> respirazione<br />

molto scarsa, la quale produce ansia e irritabilità. Qualunque difficoltà di respirazione<br />

crea ansia respirando profondamente e lentamente emergono delle situazioni <strong>che</strong> ci<br />

aiutano ad entrare in contatto con noi stessi e con i nostri bisogni. Imparare a<br />

respirare rappresenta quindi il primo passo per recuperare <strong>una</strong> buona salute emotiva.<br />

10


Lo stomaco in psicosomatica<br />

Cosa si intende per psicosomatica?. Quando si parla di psicosomatica, si parla di<br />

relazione tra psi<strong>che</strong> e corpo. Relazione è la parola chiave di unità. Quando un organo<br />

parla, parla di tutta la persona, <strong>che</strong> cosa succede nella persona <strong>che</strong> non riesce a<br />

mantenere l’equilibrio. Il lavoro del naturopata è quello di vedere e capire la persona<br />

nella sua globalità, in tutta la sua struttura. La medicina ha portato con le sue scoperte<br />

alla parcellizzazione dell’uomo, con questo evento c’è stata <strong>una</strong> perdita della<br />

globalità della persona, perché non è la persona <strong>che</strong> parla ma il suo organo. Nella<br />

psicosomatica ci sono delle chiavi di lettura <strong>che</strong> possono essere le parole. Quello <strong>che</strong><br />

la persona ci racconta e dove si è cristallizzato il suo malessere. Noi guardiamo la<br />

totalità, non solo l’organo. Tutte le situazioni ci parlano della totalità della persona. Il<br />

nostro intervento è fare in modo <strong>che</strong> la persona esprima il suo malessere. Un organo<br />

parla <strong>attraverso</strong> alcuni modi di essere, <strong>attraverso</strong> dei ritmi, e la cristallizzazione della<br />

persona avviene <strong>attraverso</strong> dei ritmi diversi e noi dobbiamo capire quali ritmi.<br />

Bisogna fare arrivare il messaggio alla coscienza tramite le parole.<br />

Quando la persona si ammala c’è <strong>una</strong> perdita di alcuni ritmi naturali, la persona si è<br />

cristallizzata su altri ritmi e noi dobbiamo capire quali. In passato la malattia era<br />

considerata ciò cha arriva alla coscienza, dietro c’erano della dinami<strong>che</strong> inconsce.<br />

C’è uno spazio tempo per vedere e ci sono delle parole <strong>che</strong> spingono talmente tanto<br />

cha hanno premura di arrivare al conscio. La malattia è la prima chiave di lettura, <strong>che</strong><br />

c’è qualcosa <strong>che</strong> spinge per uscire, comunicare <strong>che</strong> c’è qualcosa <strong>che</strong> non va. La<br />

malattia è qualcosa <strong>che</strong> la persona non ha riconosciuto nel profondo, nel mondo<br />

nascosto. La malattia è salutare perché parla del mondo nascosto della persona, del<br />

suo essere. La malattia è l’aspetto salvifico, recuperare il mondo nascosto, <strong>che</strong> è<br />

diverso dal pensiero razionale. Quando <strong>una</strong> persona si ammala per la medicina si<br />

ammala perché non rientra nei valori di riferimento. La persona secondo la<br />

psicosomatica porta un qualcosa <strong>che</strong> è diverso dall’ uscire dai valori di riferimento.<br />

La medicina classifica in un determinato modo la persona, invece per la<br />

psicosomatica la persona è individuale e irripetibile. E’ l’aspetto costituzionale <strong>che</strong> fa<br />

la differenza. Perché noi nasciamo con delle impronte uni<strong>che</strong> <strong>che</strong> ci differenzia dagli<br />

altri. Conoscere la nostra costituzione ci fa mantenere un equilibrio e avere degli<br />

atteggiamenti personali <strong>che</strong> ci rendono sani indipendentemente dai range stabiliti da<br />

altri o sono casisti<strong>che</strong>. Abbiamo già detto <strong>che</strong> nella psicosomatica le parole chiave<br />

sono molto importanti, con esse si legge il corpo ma è pur vero <strong>che</strong> nella storia di<br />

ogni individuo a un’ altro possono avere <strong>una</strong> valenza diversa. Le parole chiave sono<br />

dei simboli <strong>che</strong> come i simboli hanno parecchi sfaccettature. Ogni persona è un<br />

simbolo e li porta con se. (simbolo = tenere insieme) La psicosomatica cerca di far<br />

star bene la persona accogliendola <strong>che</strong> trovi un ambiente di fiducia in modo <strong>che</strong><br />

possano emergere parole chiave con dei significati <strong>che</strong> fino a quel momento non ha<br />

riconosciuto perché ci sono stati dei momenti <strong>che</strong> si è negata. La malattia non è un<br />

range ma è <strong>una</strong> rottura del l’equilibrio di <strong>una</strong> cristallizzazione di un blocco di <strong>una</strong><br />

persona.<br />

11


Quando arriva la malattia compaiono delle situazioni. La prima fase <strong>che</strong> è quella<br />

primaria è quella della morte. Angoscia di morte, c’è <strong>una</strong> rottura un imprevisto. La<br />

seconda fase è quella di trovare le soluzioni. Insito in noi ci sono sia l’angoscia <strong>che</strong> le<br />

soluzioni. Le risposte sono dentro di noi. L’angoscia è più amplificata in persone <strong>che</strong><br />

non riescono a accedere a queste risorse. La crisi interrompe uno stato quindi è<br />

normale <strong>che</strong> porti fuori un’angoscia. La crisi è funzionale e serve per andare a<br />

attingere alle risorse, quando ci sono troppe tensioni <strong>che</strong> non vengono scaricate,<br />

queste si cristallizzano e ci vuole più tempo per scioglierle e portare la persona in<br />

relazione con se stessa, cosa <strong>che</strong> la medicina non fa perché la sua visione è<br />

organicistica, mentre la visione del naturopata è globale. La crisi porta sempre con se<br />

un cambiamento, an<strong>che</strong> il cervello cambia, è disorientato tanto quanto quell’organo<br />

<strong>che</strong> sta parlando, e porta fuori nei momenti di crisi gli elementi, <strong>che</strong> se non ci<br />

facciamo aiutare escono delle parti negative. Il nostro cervello unità con il corpo<br />

incontra sia la risorse <strong>che</strong> le parti negative. Incontra le paure, le parti più aggressive,<br />

nocive. Il primo elemento nocivo siamo noi, contro noi stessi. Quando noi non<br />

riusciamo a stare in <strong>una</strong> situazione di sentire ma di pensare e ce ne rendiamo conto,<br />

perché lo sappiamo e non riusciamo a trasformare questa cosa, noi siamo i primi<br />

elementi contro di noi stessi. E’ da un elemento nocivo <strong>che</strong> nascono le negatività.<br />

Quando il cervello è in sofferenza an<strong>che</strong> il corpo è in sofferenza, sono un unità. Tutto<br />

questo viene registrato nell’ipotalamo <strong>che</strong> poi trasmette al ipofisi, <strong>che</strong> poi struttura gli<br />

ormoni e per questo <strong>che</strong> avviene tutto insieme. Un organo sta male sta male an<strong>che</strong> il<br />

suo cervello, l’approccio è globale. Non si possono curare solo le emozioni ma an<strong>che</strong><br />

il corpo, non è sufficiente scaricare l’emozione con un gesto ma comprendere<br />

l’emozione <strong>che</strong> mi ha portato a <strong>…</strong><strong>…</strong><strong>…</strong>faccio degli esempi : la rabbia può portare a<br />

scaricare l’aggressività verso gli altri o se stessi. Oppure i batteri non attecchiscono<br />

su <strong>una</strong> persona in equilibrio, ma sulla persona in disequilibrio, perché la persona non<br />

è capace a far funzionare le sue sentinelle. Però nel momento <strong>che</strong> le sentinelle del<br />

sistema immunitario sono impazzite, vuoi per il troppo stress si crea il disequilibrio.<br />

La persona si deve ascoltare, ci sono dei campanelli d’allarme <strong>che</strong> il corpo ha<br />

segnalato alla persona, ma <strong>che</strong> lei non ha ascoltato. Noi dobbiamo percepire quando<br />

siamo in disequilibrio e in equilibrio dettato dallo stress. Noi dobbiamo stare con il<br />

nostro ritmo e la nostra personalità. Un esempio potrebbe essere quando <strong>una</strong> persona<br />

lavora 20 ore al giorno,vuoi perché non ha nessuno <strong>che</strong> si prende cura di lei, o uno<br />

stato di angoscia perché ha paura della solitudine, o ha paura di morire di fame,<br />

ecc<strong>…</strong>.. tutte queste situazioni portano a <strong>una</strong> ritualità perchè sono sempre le stesse. Ci<br />

raccontano <strong>che</strong> nella persona si è instaurata questa situazione e queste situazioni si<br />

incancreniscono dentro e se la persona non le modifica possono portare degli stati di<br />

malessere. Ma è an<strong>che</strong> difficile uscire da queste situazioni <strong>che</strong> apparentemente mi<br />

danno la tranquillità. Si è scambiato il benessere esterno per quello interno. Bisogna<br />

lasciare il pensiero per dare spazio alle sensazioni. Bisogna lasciare parlare i sintomi.<br />

La sincronicità di Jung. Quando noi stiamo male non siamo in connessione con<br />

questa forza vitale <strong>che</strong> è quella <strong>che</strong> anima tutto l’universo ed è dentro noi. Attivando<br />

questa forza noi entriamo in collegamento con noi stessi ma per farlo bisogna<br />

12


escludere il pensiero razionale. Stare con la sensazione, tutte le risorse sono<br />

nell’inconscio. Recuperare quella forza vitale da cui ci siamo allontanati. La persona<br />

razionale farà più fatica a recuperare la parte più profonda. Più la persona rimane nel<br />

razionale più sarà superficiale viceversa sarà piu profonda. Noi dobbiamo incontrare<br />

il nostro opposto. La persona razionale, al primo colloquio, dobbiamo cercare di farlo<br />

avvicinare a se stesso, accogliendolo in modo <strong>che</strong> si avvicini alle sue sensazioni. Il<br />

sogno è molto importante perchè ci parla dei simboli. Aesculapio fin dall’antichità<br />

lasciava le persone in <strong>una</strong> grotta finchè non sognavano perché il sogno con il suo<br />

simbolo ci parla dell’inconscio della persona. Per esempio quando la persona soffre<br />

di ernia al disco è <strong>una</strong> persona cristallizzata, <strong>che</strong> porta il peso della vita, <strong>una</strong> persona<br />

<strong>che</strong> soffre di gastrite è <strong>una</strong> persona <strong>che</strong> è arrabbiata e non lo manifesta. Il tutto<br />

avviene perché le persone non si ascoltano. Educando le persone a muoversi in senso<br />

autonomo e lavorando sugli opposti, vuol dire <strong>che</strong> se <strong>una</strong> persona è troppo agitata o<br />

veloce noi la edu<strong>che</strong>remo a essere più calma e cosi via. In questo modo li aiuteremo<br />

a ritrovare il loro benessere. Le persone definite psicosomati<strong>che</strong>, sono persone <strong>che</strong><br />

hanno <strong>una</strong> riduzione dell’immaginario dell’uso del simbolo, quel linguaggio arcaico,<br />

primitivo <strong>che</strong> non è la parola. Psicosomatico è l’organo <strong>che</strong> parla prima della persona.<br />

Non elabora l’emozione. Hanno <strong>una</strong> vita fantasmatica ridotta, sono più razionali.<br />

Sono persone <strong>che</strong> ti sanno spiegare il sintomo, ma non ti dicono l’emozione. Nel<br />

momento <strong>che</strong> la persona ti dice <strong>che</strong> si dimentica qualcosa, <strong>che</strong> inizia a sognare e<br />

immaginare allora vuol dire <strong>che</strong> si sta avvicinando al mondo immaginativo. Quando<br />

<strong>una</strong> persona ha l’immaginario chiuso la prima volta è meglio chiederle <strong>che</strong> tipo di<br />

ritmo ha, veloce, lento,ecc<strong>…</strong>.. bisogna modificare gli atteggiamenti, accogliere<br />

l’opposto. Quando la malattia ritorna, vuol dire <strong>che</strong> non è stato fatto il cambiamento.<br />

La persona <strong>che</strong> pensa troppo deve imparare a lasciare andare la razionalità <strong>attraverso</strong><br />

un linguaggio immaginario. La psicosomatica dice <strong>che</strong> non si guarisce quando si<br />

ritorna alla vita precedente. La persona deve fare delle modifi<strong>che</strong> per le piccole e le<br />

grandi cose, altrimenti rischia la recidività. Il cervello molte volte tenta di ritornare<br />

allo stato precedente, al suo vecchio linguaggio. l’organo interessato e il cervello<br />

hanno bisogno di tempo perché entrambi hanno <strong>una</strong> memoria. L’importante è arrivare<br />

alle risorse <strong>che</strong> abbiamo dentro di noi. La malattia fa evolvere e sviluppare la tua<br />

unicità. Per stare bene bisogna stare in relazione con se stessi e gli altri. Dobbiamo<br />

recuperare quell’unità psicosomatica. Se la persona pensa troppo deve lasciarsi<br />

andare, questa è la sua parola chiave.<br />

Per JUNG le malattie sono gli dei <strong>che</strong> abbiamo represso. Per dei si intende la forza<br />

<strong>che</strong> dobbiamo ricercare <strong>che</strong> ciasc<strong>una</strong> divinità racchiudeva dentro di se Il corpo è<br />

debole perché l’anima deve manifestarsi, questo abbassamento mentale a favore<br />

dell’anima è quello <strong>che</strong> favorisce l’evento sincronico. Secondo JUNG per cogliere gli<br />

eventi sincronici dobbiamo avere l’abbassamento mentale, un movimento di tipo<br />

emotivo, un intenzionalità emotiva e l’abbassamento del pensiero razionale in<br />

maniera tale da poter cogliere dei nessi <strong>che</strong> si muovono dentro e fuori di noi. Questo<br />

è evidente nel cervello.<br />

13


La parte dx del corpo è collegata all’emisfero sx del cervello. Qui troviamo la<br />

razionalità, il ragionamento, il calcolo, l’agire.<br />

La parte sx del corpo è collegata all’emisfero dx del cervello . Qui troviamo la<br />

creatività e l’assenza di pensiero.<br />

La persona <strong>che</strong> usa di più l’emisfero sx è <strong>una</strong> persona razionale, la persona <strong>che</strong> usa di<br />

più l’emisfero dx sarà <strong>una</strong> persona più creativa. La malattia viene considerata dalla<br />

psicosomatica l’evento creativo. E’ il corpo <strong>che</strong> utilizza la parte dx del cervello, non<br />

sapendo più quale aspetto usare per comunicare con noi. (Malessere = male con noi).<br />

Noi siamo più portati a ricordare gli eventi negativi <strong>che</strong> positivi. Nelle situazioni di<br />

ansia si va più alla ricerca del malessere perché non siamo capaci di ascoltare il<br />

benessere. Nella fase di malessere usiamo solo <strong>una</strong> parte del cervello, dobbiamo<br />

capire <strong>che</strong> per avere l’unità bisogna farle funzionare entrambe. Le persone <strong>che</strong> usano<br />

molto la razionalità possono sviluppare malattie come la demenza o l’alzaimer. Sono<br />

persone <strong>che</strong> per tutta la loro vita hanno utilizzato solo il razionale, la testa, il mentale.<br />

Le persone razionali amano gli hobby mentali come le parole crociate. Le parole<br />

crociate andrebbero fatte nel modo più creativo, per la curiosità di farle, di sbagliare e<br />

per riderci sopra. Solo in questo modo si usa la parte creativa. Fatte per raggiungere<br />

lo scopo si usa la razionalità. Bisogna stare in uno stato di giocosità, la noia non<br />

favorisce il sentire, è uno stato del cervello non naturale .Il bambino non si annoia<br />

mai, perché è sempre presente nei suoi giochi, sta nel suo ritmo. La noia non esiste, la<br />

noia è un evento delle civilizzazioni, perché noi spostiamo il tutto verso l’esterno. Io<br />

non sono sufficiente a me stesso.<br />

Un esempio può essere quando si mangia troppo, io non sono sufficiente a me stesso<br />

e mangio per compensare .Le persone dipendenti non si sentono piene di se stesse e<br />

cercano situazioni <strong>che</strong> permettono di esserlo. L’approccio psicosomatico è<br />

personalizzato per far comprendere i <strong>propri</strong> malesseri. Una persona <strong>che</strong> viene in<br />

studio con <strong>una</strong> gastrite da stress so già <strong>che</strong> mi parlerà di aggressività repressa, <strong>una</strong><br />

dermatite mi parlerà di problemi di relazione. Di conseguenza mi muoverò in un<br />

determinato modo, con cautela, perché la parola chiave è relazione. Questa persona<br />

ha <strong>una</strong> resistenza e prima di proporle un trattamento cer<strong>che</strong>rò di entrare lentamente in<br />

relazione con lei per scoprire la sua unicità. La persona da come si muove, come<br />

parla e di <strong>che</strong> colore si veste ci fa capire <strong>che</strong> tipo di relazione ha con se stessa. In ogni<br />

relazione diceva Freud <strong>che</strong> esiste il transfert e il controtransfert, inteso come<br />

approccio.<br />

Tranfert = è quando la persona porta i suoi elementi su di me.<br />

Controtranfert = Ciò <strong>che</strong> muove nel terapeuta il transfert del paziente (l’operatore<br />

non deve influire sulla persona)<br />

14


Nell’unità psicosomatica si sta bene quando si è al <strong>propri</strong>o ritmo. Tutte le varie<br />

situazioni come: rabbia o ansia, hanno un loro percorso funzionale per un certo<br />

tempo.<br />

Quando si radicano, vuol dire <strong>che</strong> a monte c’è uno stress, la persona è sempre<br />

sottoposta a <strong>una</strong> accelerazione dei ritmi. Lo stress deve essere funzionale, come si è<br />

già detto precedentemente serve per la sopravvivenza per poi però arrivare a<br />

rilassarsi. Quando perdura ci porta fuori ritmo. Bisogna imparare a educare se stessi,<br />

sapere quello <strong>che</strong> va bene per noi. Se io sento rispetto i miei ritmi. Il lamentarsi non<br />

serve a nulla, porta a <strong>una</strong> stasi, non avviene <strong>una</strong> trasformazione. La trasformazione è<br />

percepire <strong>che</strong> ho il ritmo sbagliato perciò devo recuperare il ritmo originale. La<br />

salute è <strong>una</strong> ricerca del <strong>propri</strong>o ritmo personale, io posso sottostare a un periodo di<br />

stress, ma poi tornare indietro al mio ritmo. Bisogna essere genitori di se stessi,<br />

sapere quello <strong>che</strong> va bene e cosa mi fa star bene. Ci sono dei tempi da rispettare,<br />

quelli delle stagioni. Faccio un esempio: l’autunno come stagione fa pensare a<br />

prepararsi a portare tutto verso l’interno per poi poter affrontare l’inverno. Una<br />

persona attiva a cui piace l’estate, farà fatica a entrare in relazione con la stagione<br />

dell’autunno, e potrebbe portarla alla depressione, perché è <strong>una</strong> stagione <strong>che</strong> rallenta i<br />

ritmi. E’ il non fare dell’autunno <strong>che</strong> porta questo stato. Noi dobbiamo imparare a<br />

vivere con i ritmi delle stagioni e di conseguenza a nutrirci di quello <strong>che</strong> essa ci offre.<br />

Per <strong>una</strong> persona abituata a vivere all’esterno sarà molto difficile per lei affrontare<br />

l’autunno. Il ruolo del naturopata è quello di aiutare e educare le persona a stare con il<br />

ritmo an<strong>che</strong> delle stagioni, apportando piante <strong>che</strong> danno calore faccio un esempio tipo<br />

l’echinacea. Il cibo condito con spezie <strong>che</strong> scaldano , aromi, zenzero, cannella,<br />

ecc<strong>…</strong>.I germi attecchiscono di più dove non c’è un senso di calore ma più <strong>una</strong><br />

freddezza. An<strong>che</strong> i nostri organi hanno un ritmo, e noi nasciamo con un ritmo.<br />

Alcuni autori e psicoterapeuti parlano della psicosomatica, faccio degli esempi;<br />

James Hillman parlando di Yung dice <strong>che</strong> per le somatizzazioni bisogna rivedere, ciò<br />

<strong>che</strong> è stato l’atteggiamento di attenzione verso noi stessi. Tutti dicono, <strong>che</strong> quando<br />

porti l’atteggiamento su di te diventi egoista, non è vero diventi egoista dei tuo spazi,<br />

sei <strong>una</strong> persone aperta agli altri ma <strong>che</strong> però riesci a mantenere il tuo spazio. C’è<br />

sempre <strong>una</strong> dualità, un apertura a se chiusura personale.<br />

Groddek uno dei padri della psicosomatica, nasce a metà del 1800 e muore nel 1900 è<br />

un contemporaneo della psicosomatica. In realtà è un medico <strong>che</strong> utilizza e trova nei<br />

suoi studi, gli atti naturali per curare le persone. Con tecni<strong>che</strong> di rilassamento,<br />

massaggi, con tecni<strong>che</strong> di respirazione. Groddek all’epoca entra in contatto con Freud<br />

ma la differenza <strong>che</strong> Groddek parla del es come di <strong>una</strong> forza vitale <strong>che</strong> ci anima, <strong>che</strong><br />

ci permette di stare in equilibrio. Nel momento <strong>che</strong> c’è la malattia l’es <strong>che</strong> è <strong>una</strong> forza<br />

da il nocaut, perché la persona potrebbe andare incontro a esiti psichiatrici e<br />

psicologici e la malattia in qual<strong>che</strong> modo ammortizza il disequilibrio. Groddek dice la<br />

15


persona ha in se gli strumenti per rimanere in uno stato di salute, e ha in se gli<br />

strumenti per ammalarsi.<br />

È la persona <strong>che</strong> decide come un salvavita di ammalarsi e può auto guarirsi. Groddek<br />

aveva già visto <strong>che</strong> dentro di noi c’è <strong>una</strong> spina <strong>che</strong> si può accendere in qualsiasi<br />

momento.<br />

Lui portava nelle sedute di psicoterapia tecni<strong>che</strong> di massaggio, di rilassamento,<br />

ecc<strong>…</strong>.portava le persone in un sanatorio per fare dei bagni turchi , perché sosteneva<br />

mente sana corpo sano. Groddek sosteneva <strong>che</strong> non tutti hanno bisogno di<br />

psicoterapia e <strong>che</strong> bisogna valutare l’entità del caso. Ci sono persone <strong>che</strong> hanno<br />

bisogno di più tempo per guarire perché probabilmente c’è qualcosa di più profondo,<br />

è questo salvavita <strong>che</strong> continua a perdurare e non si riscatta per trovare la salute.<br />

L’intervento di Groddek è stato innovativo.<br />

Freud medico psicoterapeuta all’inizio del’ 1800 parlava della libido in <strong>una</strong> Vienna<br />

perbenista. Lui ha avuto la capacità di parlare della libido, con un concetto sessuale.<br />

Poi Jung e gli altri l’hanno intesa come energia creativa e <strong>che</strong> poi poteva an<strong>che</strong> essere<br />

sessuale. Per il cervello l’energia creativa e il concetto sessuale hanno la stessa<br />

valenza perché per entrambi c’è lo stesso stato di eccitazione. Negli anni sono stati<br />

fatti degli studi per provare <strong>che</strong> quando <strong>una</strong> persona è ammalata ,la libido è bloccata.<br />

Questa energia creativa, il nostro compito è quello di sbloccarla con le varie<br />

discipline <strong>che</strong> noi conosciamo. Quando Groddek parlava di es la forza vitale si<br />

differenziava da Freud perché Freud intendeva <strong>che</strong> l’es era collegato all’inconscio,<br />

era qualcosa di rimosso <strong>che</strong> non si potava mai accedere. Le istanze riconosciute da<br />

Freud erano:<br />

ES = E’ LA FASE DEL RIMOSSO E’ COLLEGATA ALLA PRIMA FASE DELLA<br />

VITA A CUI NOI NON POSSIAMO ACCEDERE.<br />

IO = E’ L’ATTEGGIAMENTO CHE NOI IMPARIAMO, IL NOSTRO MODO DI<br />

RELAZIONARSI CON IL MONDO.<br />

IL SUPER IO = QUI ABBIAMO TUTTO L’ASPETTO DELLE REGOLE E DELLE<br />

CENSURE MORALI.<br />

Sicuramente quando c’è la libido bloccata c’è un super io molto forte. ci sono dei<br />

blocchi morali e molte regole. Possiamo trovare persone tipo gli ossessivi stessi dove<br />

c’è questo aspetto molto rigido un forte super io. Gli ossessivi sono persone <strong>che</strong><br />

devono sempre tenere pulito, in ordine, <strong>che</strong> hanno delle regole. Tutto questo nel<br />

simbolismo può far pensare <strong>che</strong> la persona ha dei pensieri malvagi sporchi e pulendo<br />

è come se eliminasse questa parti. La maggior parte delle volte <strong>una</strong> chiusura della<br />

libido può corrispondere un’attività censoria di regole molto imponente. Questo<br />

perché? Perché il super io,dipende dall’assimilazione delle regole genitoriali e per il<br />

bambino, il fatto di agire fuori dalle regole implica le punizioni. Quindi il bambino<br />

svilupperà un super io molto rigido perché per evitare le punizioni si prendono dei<br />

concetti <strong>che</strong> da <strong>una</strong> parte ci ritroviamo e andiamo avanti senza poi richiederci se<br />

questi concetti ci appartengono o se è un concetto <strong>che</strong> abbiamo assimilato per la<br />

paura delle punizioni.<br />

16


Nella coppia, ci sono persone <strong>che</strong> non riescono a trovare la loro originalità. Può<br />

succedere <strong>che</strong> nelle situazioni di dipendenza di relazione e molte volte il fatto di farsi<br />

piacere molte cose, crea <strong>una</strong> situazione di apparente benessere per noi.<br />

Il fatto <strong>che</strong> tutto si svolge come <strong>una</strong> trama <strong>che</strong> ci siamo indicati, la famiglia, il marito,<br />

i figli, secondo un modello genitoriale di compagno <strong>che</strong> abbiamo, e il portare in<br />

campo dimensioni diverse da quelle <strong>che</strong> abbiamo creato in quel momento ci disturba<br />

da quelle <strong>che</strong> abbiamo creato apparentemente.<br />

Il cambiamento porta uno stato eccitativo del corpo ti fa sentire <strong>che</strong> sei vivo.<br />

La libido per Groddek è creatività è l’es, questa forza vitale, <strong>che</strong> il bambino usa per<br />

giocare, è la creatività. Quando noi siamo chiusi non giochiamo. La creatività è<br />

spenta come la nostra mimica. Per Groddek <strong>che</strong> è il precursore di Jung l’es è la forza<br />

vitale, mentre per Freud è la zona del rimosso dove non si può accedere. Jung<br />

riprende il concetto del es con il concetto del se. Viene visto come qualcosa <strong>che</strong> le<br />

persone devono cercare per tutta la vita, quando noi usiamo la parola se è l’io. L’io in<br />

realtà è <strong>una</strong> parte del se. Per Jung la cose depositate nell’ inconscio possono arrivare<br />

a uno stato di coscienza, sono quelle risorse di cui si parlava prima, <strong>che</strong> <strong>attraverso</strong> un<br />

linguaggio giusto si possono recuperare .Quindi ecco <strong>che</strong> l’es ha <strong>una</strong> forza<br />

importante, non è più <strong>una</strong> zona buia ma di potenzialità. L’es è <strong>una</strong> forza fluidifica<br />

questa forza deve essere naturale essere autentici, essere appagati, e quando si è nella<br />

nostra fluidità tutto scorre. An<strong>che</strong> un sistema linfatico lento <strong>che</strong> non fluisce bene, ci<br />

sta raccontando di un rallentamento della persona <strong>che</strong> sta capitando al nostro corpo, e<br />

al nostro inconscio emotivo. Il sistema linfatico lento sono persone terrene, la persona<br />

si radica perché sta combattendo un disagio <strong>che</strong> si porta dentro.<br />

La stasi linfatica crea dolore. La persona <strong>che</strong> ci parla di crampi è <strong>una</strong> persona<br />

irrequieta. Guardare tutto il funzionale.<br />

17


DEFINIZIONI DI AUTORI DELLA PSICOSOMATICA<br />

Paul Schilder (1866-1940) è colui <strong>che</strong> cogna la definizione dello s<strong>che</strong>ma corporeo,<br />

<strong>che</strong> è come noi ci vediamo, e ci vediamo in due modi, <strong>attraverso</strong> l’interno e l’esterno,<br />

ma soprattutto come ci vediamo, <strong>che</strong> diviene inizialmente <strong>attraverso</strong> la<br />

considerazione <strong>che</strong> l’esterno ha di noi. Il bambino <strong>che</strong> viene coccolato, ricompensato<br />

di attenzioni, gli crea <strong>una</strong> situazione di autostima molto diversa, quindi di s<strong>che</strong>ma<br />

corporeo diverso da un bambino <strong>che</strong> non viene ricompensato e coccolato. Qui si<br />

mettono già le basi per la sua disistima e cer<strong>che</strong>rà per tutta la vita negli altri la<br />

valenza <strong>che</strong> lui ha fatto bene. Nello s<strong>che</strong>ma corporeo si guarda tutto la struttura fisica,<br />

emotiva, come la persona si veste, i capelli, la mimica del viso ecc..<br />

Freud diceva della conversione isterica, la libido della persona è talmente forte da<br />

non riuscire a gestirla nella psi<strong>che</strong>, l’emozione è talmente forte <strong>che</strong> non riesce a<br />

trovare un modo per esprimerla e per salvaguardarsi la trasferisce in <strong>una</strong><br />

connotazione somatica un aspetto di aggressività. I tratti isterici non erano altro <strong>che</strong><br />

<strong>una</strong> forte energia <strong>che</strong> la persona percepiva e impaurita cercava la scarica e la trovava<br />

nel corpo, <strong>che</strong> non era possibile per la persona trovare la soluzione psichica e la<br />

trovava nel corpo.<br />

18


Felix Deutsh (1884-1964) medico di Freud, parla di conversioni,di <strong>una</strong> situazione di<br />

normalità, di trasformazioni,dell’agire del corpo. Per Felix noi usiamo la<br />

conversione perché le emozioni non sempre sono di facile assimilazione è un<br />

meccanismo di difesa <strong>che</strong> è utile e salutare, ma nel momento <strong>che</strong> la cosa si perpetua,<br />

senza prenderne coscienza la cosa non è più salutare può diventare critica. Bisogna<br />

entrare in contatto an<strong>che</strong> con delle parti di noi. Per esempio; io continuo a criticare<br />

<strong>una</strong> persona libertina, vuol dire <strong>che</strong> non sono in contatto con questa parte. Nel<br />

momento <strong>che</strong> c’è la malattia è la conversione <strong>che</strong> si rompe e bisogna cambiare.<br />

Franz Alexander (1891-1964) fondatore della medicina psicosomatica. Primo<br />

studente dell’istituto psicoanalitico di Berlino, fondò a Chicago, l’istituto<br />

psicoanalitico e lo diresse per 20 anni. Era consapevole di far progredire la terapia e<br />

la didattica psicoanalitica. Prima di Alexander, psicoanalisi e medicina erano due<br />

discipline separate, Alexander diceva <strong>che</strong> l’ideale del medico non poteva essere<br />

l’ingegnere del corpo umano separato in pezzi e decide <strong>che</strong> la malattia non può essere<br />

cosi lesione – disfunzione- malattia. Lo studio degli aspetti biologici fisiologici<br />

dipendono dalla distonia del sistema simpatico e parasimpatico. Quando c’è <strong>una</strong><br />

situazione di allerta, emotiva c’è un cambiamento fisiologico.<br />

19


La persona in stato di allerta, si prepara a questo movimento rabbioso <strong>che</strong> può essere<br />

di attacco o fuga, ma se qualcosa di questo movimento rimane bloccato può<br />

trasformarsi in qual<strong>che</strong> disturbo. Alexander dice; sicuramente c’è un altro aspetto da<br />

considerare, a seconda della fase di azione della persona ci possono essere delle<br />

manifestazioni diverse. Se la persona è in <strong>una</strong> fase di attacco, più concettuale e<br />

l’esplosione di rabbia è bloccata, potrebbe avere un emicrania, visto <strong>che</strong> la testa è la<br />

sede dei pensieri. Mentre se la persona è più emotiva potrebbe avere l’ipertensione,<br />

mi preparo all’attacco ma non riesco a scaricare. Alexander parla an<strong>che</strong> della fase<br />

fisiologica <strong>che</strong> è legata all’organo, a seconda di dove subentra il conflitto, si può<br />

fermare il sintomo, l’artrite è nella fase neuromuscolare mentre se la persona è in<br />

fase vegetativa si ha l’ipertensione, se è in fase concettuale avrà l’emicrania. Se<br />

l’emicrania non viene elaborata, allora l’informazione passa nel sangue e la persona<br />

avrà l’ipertensione. Se la persona non si ascolta passerà alla sintomatologia artritica,<br />

passerà alle ossa <strong>che</strong> sono la struttura della persona. Ci sono vari campanelli<br />

d’allarme <strong>che</strong> la persona non ascolta e non ascoltandosi si rischia sempre di far<br />

peggiorare il sintomo, si parte dal sangue per arrivare alle ossa. Questo meccanismo<br />

può valere per le persone <strong>che</strong> usano spesso il sistema simpatico. An<strong>che</strong> per il sistema<br />

parasimpatico ci sono dei meccanismi e delle manifestazioni, per la fase concettuale.<br />

C’è più un desiderio di essere nutrito, visto <strong>che</strong> la parola chiave è dipendenza.<br />

Desidero essere coccolato e tutto questo lo sente con imponenza, se questa cosa non<br />

avviene, può succedere <strong>che</strong> a livello interiore si abbia <strong>una</strong> somatizzazione sui visceri<br />

a livello gastrico. Perché nell’ambiente gastrico c’è più un aspetto relazionale. C’è<br />

<strong>una</strong> trasformazione del cibo e di sentimenti, emozioni. Se non c’è dipendenza con la<br />

madre, io non sono capace di trasformare il cibo, mangio poco, e in qual<strong>che</strong> modo<br />

mangio poco e mi riempio di non di cibo <strong>che</strong> mi da energia ma di aria e questo<br />

sentirmi sempre pieno di aria, nutrito d’aria, mi porterà a avere <strong>una</strong> gastrite o ulcera.<br />

Prima di arrivare alla lesione dell’organo come abbiamo già detto i campanelli ci<br />

sono e suonano e bisogna imparare a ascoltarli. Franz Alexander dice <strong>che</strong> la<br />

possibilità del sintomo di significare non è solo collegata alla psi<strong>che</strong> ma bisogna<br />

tenere in considerazione la costituzione anatomo- fisiologica dell’organismo e se<br />

l’attività degli organi viscerali non è collegata al s.n.c si esclude <strong>che</strong> la patologia <strong>che</strong><br />

li riguarda è in relazione con la psi<strong>che</strong>. L’espressione simbolica del contenuto<br />

psicologico è solo possibile se è collegata al sistema nervoso. Franz Alexander<br />

intende <strong>che</strong> non tutte la malattia sono da collegare alla psi<strong>che</strong> ma <strong>che</strong> ci sono<br />

malattie, dovute a altre cause, esempio l’helicobacter.<br />

20


La nevrosi vegetativa<br />

Alexander propone il termine NEVROSI VEGETATIVA, ovvero: modificazioni<br />

fisiologi<strong>che</strong> <strong>che</strong> accompagnano lo stato emotivo. Ad esempio l’aumento della<br />

pressione sanguigna nell’impulso collerico.<br />

Rispetto alla conversione isterica di Freud, le modificazioni organi<strong>che</strong> del sistema<br />

vegetativo non esprimono, né scaricano le emozioni, sono solo le loro “concomitanti<br />

fisiologi<strong>che</strong>”.<br />

DUE STATI EMOTIVI FONDAMENTALI, DUE POSSIBILI RISPOSTE<br />

FISIOLOGICHE<br />

SIMPATICO<br />

Agisce sui processi catabolici, di<br />

mobilizzazione delle risorse energeti<strong>che</strong><br />

per far pronte a situazioni di emergenza<br />

A- prepara l’organismo alla lotta o alla<br />

fuga<br />

SISTEMA NERVOSO AUTONOMO<br />

PARASIMPATICO<br />

Stimola i processi anabolici di accumulo<br />

delle riserve di energia<br />

B- recessione delle attività rivolte<br />

all’esterno, ritiro negativo.<br />

DUE STATI EMOTIVI FONDAMENTALI, DUE POSSIBILI RISPOSTE<br />

FISIOLOGICHE<br />

A- INDIVIDUO B- INDIVIDUO<br />

Situazione di preparazione alla lotta<br />

(ripetutamente repressa)<br />

Reazione sistemica di ripiegamento su se<br />

stesso alle pressioni dell’ambiente<br />

esterno<br />

21


Iperstimolazione e iperfunzione del<br />

simpatico e degli organi da lui stimolati<br />

REPRESSIONE DEGLI ISTINTI DI<br />

LOTTA E FUGA<br />

DISTURBI CARDIACI<br />

DISTURBI VASCOLARI<br />

CEFALEE<br />

ARTRITE REUMATOIDE<br />

CORRELAZIONI PATOLOGICHE<br />

Attività parasimpatica cronicamente<br />

stimolata<br />

RITIRO VEGETATIVO<br />

ULCERA PEPTICA<br />

DISTURBI RESPIRATORI<br />

STIPSI-DIARREA<br />

LA SPECIFICITA’ DEL DISTURBO<br />

A questo punto si apre il problema della specificità del disturbo:<br />

1- quale dinamica psichica induce il soggetto di fronte ad <strong>una</strong> tensione con l’esterno a<br />

sviluppare <strong>una</strong> reazione di preparazione all’aggressione piuttosto <strong>che</strong> al ritiro in se<br />

stesso?<br />

2- quale dinamica emozionale conduce, <strong>una</strong> volta data la situazione reattiva generale,<br />

al singolo disturbo?<br />

Entrambe queste dinami<strong>che</strong> seguirebbero le fasi dello sviluppo infantile.<br />

Specificità del conflitto-repressione dell’istinto di lotta e fuga<br />

Nel primo gruppo si verifica un conflitto tra il bisogno di dipendenza infantile e la<br />

protesta superegoica contro tale dipendenza. Tale conflitto da luogo a reazioni<br />

competitive di autoaffermazione e aggressive di ostilità, mobilitando il simpatico. Il<br />

risultato dell’inibizione o della rimozione delle emozioni aggressive a causa della<br />

paura inconscia di essere puniti, porterebbe a malattie come emicrania, ipertensione,<br />

ipertiroidismo, etc<strong>…</strong><br />

Specificità di conflitto, ritiro vegetativo<br />

Nel secondo gruppo invece, il conflitto riguarda l’aggressività e il senso di colpa<br />

connesso. Ciò conduce come via d’uscita alla richiesta di dipendenza infantile, nel<br />

suo cercare aiuto da un adulto, attivando il sistema parasimpatico e<strong>…</strong> l’individuo si<br />

ritrae invece di prepararsi all’azione.<br />

L’inibizione o la rimozione della richiesta di cure (passive) genererebbe malattie<br />

come ulcera, colite e asma.<br />

22


Fattori coadiuvanti la patologia<br />

• ereditarietà<br />

• traumi legati alla nascita<br />

• malattie organi<strong>che</strong> dell’infanzia <strong>che</strong> aumentano la vulnerabilità di alcuni organi<br />

• traumi fisici della prima infanzia<br />

• clima emotivo della famiglia<br />

• lesioni fisi<strong>che</strong> successive<br />

• esperienze emotive successive<br />

quale dinamica conduce ad un disturbo particolare<br />

quale dinamica ad esempio conduce le repressioni di impulsi ostili ad esprimersi<br />

come ipertensione o artrite reumatoide?<br />

All’inizio Alexander elabora <strong>una</strong> dinamica vettoriale in cui distingue tre tendenze<br />

fondamentali:<br />

1- tendenza ad incorporare<br />

2- tendenza ad eliminare<br />

3- tendenza a ritenere<br />

Successivamente abbandona questa teoria per arrivare alla specificità del conflitto<br />

La specificità del conflitto<br />

vediamo quali sono i conflitti specifici delle principali patologie secondo Alexander.<br />

Per quanto riguarda il primo gruppo di disturbi dice: “un attacco aggressivo completo<br />

ha tre fasi:<br />

1- Fase concettuale: nella fantasia si prepara l’attacco<br />

2- Preparazione vegetativa: il corpo si dispone con modificazioni sanguigne e<br />

metaboli<strong>che</strong><br />

3- Fase neuromuscolare: realizza l’atto aggressivo <strong>attraverso</strong> l’attività muscolare<br />

Se l’atto viene inibito alla:<br />

FASE CONCETTUALE si ha EMICRANIA<br />

PREPARAZIONE VEGETATIVA si ha IPERTENSIONE<br />

FASE NEUROMUSCOLARE si ha SINTOMATOLOGIA ARTRITICA<br />

Per quanto riguarda il secondo gruppo, quando il desiderio di ricevere, di essere<br />

amato, di dipendere da altri è respinto dall’IO adulto, spesso si manifesta in:<br />

- desiderio di essere nutrito<br />

- mobilizza le innervazioni gastri<strong>che</strong><br />

- stimolo cronico alla funzione gastrica<br />

- ipercinesi, iperfunzione<br />

- gastrite, ulcera<br />

23


La <strong>scuola</strong> psicosomatica di Parigi (P. Marty – M. de M’ Uzan)<br />

Prende le mosse dalla critica alla <strong>scuola</strong> di Alexander e delle teorie di Dunbar.<br />

Afferma infatti <strong>che</strong> la somatizzazione è ubiquitaria e può fondersi su qualunque<br />

struttura mentale. Non si tratterebbe più, quindi, di mettere l’accento sulle nevrosi<br />

viscerali e sulla personalità premorbosa, ma si evidenziano due canoni fondamentali.<br />

I canoni della <strong>scuola</strong> di Parigi<br />

1- difetto di mentalizzazione<br />

2- dominanza del pensiero operatorio (pensèeoperatoire)<br />

1- il difetto di mentalizzazione<br />

Nei pazienti psicosomatici sarebbe dunque possibile descrivere <strong>una</strong> “insufficienza dei<br />

processi di mentalizzazione” , con notevole povertà della vita fantasmatica e scarso<br />

uso dei meccanismi difensivi mentali.<br />

È tipico notare l’apparente assenza di conflitti e di problemi psicologici, e la tendenza<br />

a mantenere il colloquio sul piano del reale e del concreto.<br />

L’energia <strong>che</strong> non può essere legata alle strutture difensive nevroti<strong>che</strong> tende quindi a<br />

scaricarsi primitivamente e distruttivamente sul corpo, portando alla formazione del<br />

sintomo.<br />

2- il pensiero operatorio<br />

È un tipo di pensiero solidamente legato alla realtà concreta, ai fatti e alle cose, con<br />

scarsa tendenza ai sogni, alle fantasie, ai lapsus (inibizione rappresentativa), o dal<br />

loro emergere in modo non elaborato, e con <strong>una</strong> poco manifesta colorazione affettiva.<br />

Il paziente sembra più il testimone <strong>che</strong> l’agente della sua vita. La comunicazione<br />

avviene solo in forma di reduplicazione (reduplication) e di illustrazione dell’azione.<br />

Il difficile accesso alla vita mentale<br />

Del resto, questo soggetto accetta <strong>che</strong> la risoluzione dei problemi passi solo <strong>attraverso</strong><br />

l’intervento del pensiero operatorio, mentre non può essere attuata a livello psichico.<br />

Tale concretezza si ritrova an<strong>che</strong> nella sfera onirica: i sogni di questo tipo di paziente<br />

riproducono fedelmente situazioni reali, mentre non si ritrovano i meccanismi classici<br />

presenti nel sogno (condensazione, spostamento, inversione) <strong>che</strong> consentono di<br />

interpretarlo.<br />

I disturbi psicosomatici e le malattie psicosomati<strong>che</strong><br />

Vi è in effetti <strong>una</strong> distinzione, operata da de M’ Uzan, tra i disturbi psicofunzionali,<br />

semplici variazioni nel livello di attività di <strong>una</strong> funzione fisiologica (aumento o<br />

diminuzione), e le vere e <strong>propri</strong>e malattie psicosomati<strong>che</strong>, <strong>che</strong> comportano reali<br />

alterazioni a livello umorale, vascolare, trofico. Se le prime possono in parte rientrare<br />

nei sintomi da conversazione, le seconde sono entità autonome, caratterizzate dalla<br />

originalità psicodinamica prima descritta.<br />

24


Alcune apparenti eccezioni<br />

Si è sottolineata la generale assenza di meccanismi difensivi psiconevrotici. In realtà<br />

in taluni pazienti gli stessi autori hanno evidenziato quel particolare tipo di difesa <strong>che</strong><br />

si trova in nevrosi di carattere e in quelle di comportamento.<br />

In questi quadri si riscontrano difese <strong>che</strong> non riescono a essere correttamente<br />

mentalizzate a causa della rigidità della nevrosi di carattere di cui sono espressione.<br />

L’angoscia non rappresentabile, non simbolizzabile e non conflittualizzata si<br />

estrinseca perciò sottoforma di malattia.<br />

La Critica di Cremerius<br />

Una delle più note criti<strong>che</strong> all’ipotesi del pensiero operatorio è quella del tedesco<br />

Cremerius, <strong>che</strong> lo indica non tanto come caratteristico dei pazienti psicosomatici,<br />

quanto piuttosto di determinate classi sociali, <strong>che</strong> non hanno la capacità colturale di<br />

esprimere le loro emozioni.<br />

La Alexithymia di Sifneos<br />

Un insieme di caratteristi<strong>che</strong> della personalità simili per certi aspetti a quelle<br />

osservate da Mathy e De M’Uzan si riscontra an<strong>che</strong> nei pazienti psicosomatici<br />

studiati da P.E. Sifneos, <strong>che</strong> coniò (1972), per rappresentarle globalmente, il termine<br />

alexithymia (incapacità di esprimere le emozioni con le parole).<br />

Un insufficiente vocabolario emozionale<br />

Il paziente alexitimico:<br />

• Tende quindi a descrivere dettagli concreti anziché sentimentali<br />

• È incapace di usare parole adeguate per esprimere le sue emozioni<br />

• Manca di <strong>una</strong> ricca vita fantasmatica<br />

• Ricorre ad azioni per esprimere emozioni<br />

• Usa le azioni per evitare i conflitti (tendenza all’impulsività)<br />

• Ha <strong>una</strong> generica inabilità a comunicare<br />

L’orientamento terapeutico per il paziente alexitimico<br />

Per questa incapacità di descrivere il <strong>propri</strong>o mondo emotivo, per la povertà di<br />

fantasie e la difficoltà di produrre cambiamenti psicologici in seguito a psicoterapie a<br />

orientamento psicoanalitico, la psicoterapia psicodinamica sembra poco indicata, ma<br />

piuttosto lo sarebbero le tecni<strong>che</strong> comportamentali, l’ipnosi, la psicoterapia<br />

d’appoggio.<br />

25


QUANDO LO STOMACO SI FA SENTIRE<strong>…</strong><strong>…</strong><br />

Dodici milioni di italiani, secondo le ultime statisti<strong>che</strong>, hanno la gastrite e oltre un<br />

milione sono portatori di ulcera e non lo sanno. Su cinquanta pazienti <strong>che</strong> si<br />

rivolgono a un medico di medicina generale quindici hanno problemi di cuore, ma<br />

tredici hanno dei problemi gastrici e digestivi<strong>…</strong>e a causare il tutto è in oltre il 90%dei<br />

casi, l’infezione da Helicobacter pylori. Si dice spesso <strong>che</strong> si ha il mal di stomaco,<br />

questo modo di dire è comunemente usato per far capire <strong>che</strong> si segnala un disturbo a<br />

livello gastrico. Tutto questo indipendentemente dal tipo di patologia e di sintomo:<br />

sia <strong>che</strong> si tratti di gastrite o ulcera o indigestione, crampi, fitte, bruciori,addirittura se<br />

il dolore proviene da un organo vicino per noi è mal di stomaco. Lo stomaco lo<br />

possiamo collegare alla definizione di accoglienza, <strong>che</strong> riproduce <strong>una</strong> delle principali<br />

funzioni dello stomaco, quella di accogliere tutto il cibo <strong>che</strong> deglutiamo. E’un organo<br />

molto sentito e <strong>che</strong> si fa sentire, visto <strong>che</strong> da <strong>una</strong> recente ricerca è emerso <strong>che</strong> più di<br />

<strong>una</strong> persona su cinque si reca dal medico di base, dichiarando oltre a altri sintomi <strong>che</strong><br />

soffre an<strong>che</strong> di mal di stomaco. In effetti il mal di stomaco nelle sue varie forme e a<br />

tutt’oggi in crescita. Sicuramente oggi con tutte le tecni<strong>che</strong> strumentali i medici<br />

possono fare diagnosi un tempo impossibili. La gastroscopia in particolare, grazie alle<br />

fibre otti<strong>che</strong> in uso alla fine degli anni settanta, consente <strong>una</strong> visione perfetta<br />

all’interno dello stomaco e questo ha aumentato il numero e la precisione delle<br />

diagnosi di gastrite, ulcera e via dicendo. Poi è stato evidenziato un batterio<br />

Helicobacter pylori, spesso presente nei principali disturbi gastrici.<br />

Gli aumenti più forti nell’incidenza delle patologie gastri<strong>che</strong> si verificano soprattutto<br />

nei periodi di grande stress collettivo, ad esempio nelle crisi economi<strong>che</strong>, dopo la<br />

grande depressione del 1929 negli stati uniti o nel dopo guerra in Italia e Germania.<br />

Ma an<strong>che</strong> il fatto <strong>che</strong> dagli anni venti in poi le donne siano colpite di più degli<br />

uomini, cioè dal momento della loro entrata nei ritmi produttivi della vita moderna.<br />

Questo fa pensare <strong>che</strong> lo stress sia un fattore se non causale, ma fortemente<br />

predisponente, an<strong>che</strong> quando gli esami diagnostici hanno evidenziato la presenza<br />

dell’Helicobacter pylori. E’ evidente <strong>che</strong> per conoscere e risolvere il mal di stomaco,<br />

qualsiasi sia la patologia alla base, occorre avere <strong>una</strong> visione olistica della persona,<br />

bisogna decifrare i segnali del corpo <strong>attraverso</strong> la lettura simbolica, possiamo essere<br />

di aiuto a noi stessi imparando il primo intervento terapeutico: la presa di coscienza<br />

del problema, poi curare l’alimentazione, usare le tecni<strong>che</strong>, digitopressione<br />

fitoterapia, riflessologia, ecc<strong>…</strong><strong>…</strong>.<br />

26


COSA E’ LO STOMACO<br />

Lo stomaco è un organo a forma di J, è un tratto del canale alimentare <strong>che</strong> si trova tra<br />

l’esofago, il lungo tubo nel quale scende il cibo dopo <strong>che</strong> lo abbiamo deglutito, e il<br />

duodeno, cioè la prima parte dell’ intestino. E’ posto centralmente nella parte alta del<br />

addome, lievemente spostato verso sinistra, dove lo possiamo in parte sentire tastando<br />

lievemente la cute sotto lo sterno(la bocca dello stomaco)fino a qual<strong>che</strong> centimetro<br />

sopra l’ombelico. C’è però <strong>una</strong> certa variabilità fra un individuo e l’altro: a volte la<br />

localizzazione può essere molto bassa, sotto l’ombelico,cosa <strong>che</strong> può dare problemi<br />

digestivi.<br />

COME E’ FATTO<br />

Lo stomaco è la parte più espansa del tubo digerente e la sua forma è più o meno<br />

quella di un sacco ricurvo verso destra. Possiamo distinguere, a partire dall’alto,<br />

cinque parti dello stomaco:<br />

IL CARDIAS, la zona appena al di sotto del passaggio tra la parte inferiore<br />

dell’esofago e lo stomaco;<br />

IL FONDO, la parte <strong>che</strong> si trova più in alto, chiusa a mo’ di sacco rovesciato;<br />

IL CORPO, la parte più ampia con le due curvature, la piccola e la grande;<br />

L’ANTRO, la regione più bassa;<br />

IL CANALE PILORICO, <strong>che</strong> mette in comunicazione con il duodeno.<br />

Il duodeno, <strong>che</strong> fa già parte dell’intestino, ha la forma di un tubo a forma di <strong>una</strong><br />

grossa lettera c. Lo stomaco è un organo cavo, la cui parete è costituita da diversi<br />

strati: uno più esterno, fatto di fibre muscolari, uno intermedio, fatto di tessuto<br />

connettivo elastico, cellule muscolari e vasi sanguigni, e uno interno, la mucosa<br />

gastrica, composta da cellule di vario tipo. Questo è lo strato cha viene in contatto<br />

con tutto quello <strong>che</strong> ingeriamo, ed è perciò molto delicato e vulnerabile. Nell’ uomo<br />

lo stomaco ha un volume pari a circa mezzo litro se vuoto, e ha la capienza media se<br />

pieno di un litro, un litro e mezzo. Dopo un pasto normale generalmente si espande,<br />

per contenere un litro di cibo, ma può an<strong>che</strong> dilatarsi fino a contenere quattro litri e<br />

oltre, comprimendo però gli altri organi della cavità addominale e spesso an<strong>che</strong> del<br />

torace.<br />

27


LO STOMACO A COSA SERVE<br />

L’apparato digerente ha la funzione di introdurre, trasformare, rielaborare e<br />

assimilare il cibo, nonché di eliminare tutto ciò <strong>che</strong> non deve essere trattenuto. Nella<br />

bocca gli alimenti subiscono il loro primo processo digestivo <strong>che</strong> si compie nella sua<br />

totalità nello stomaco, <strong>che</strong> ha il compito di trasformarlo per l’intestino in modo <strong>che</strong><br />

questo lo assorba.<br />

COME FUNZIONA<br />

Nella parte medio alta (fondo-corpo) lo stomaco funziona da contenitore per il cibo<br />

<strong>che</strong> masticato <strong>che</strong> gli giunge <strong>attraverso</strong> l’esofago. L’entrata del cibo stimola il nervo<br />

vago (<strong>che</strong> innerva questo tratto dell’apparato digerente) e la produzione di sostanze<br />

tra cui la gastrina. L’effetto finale è l’aggressione del cibo da parte dell’acido<br />

cloridrico prodotto da cellule speciali presenti nella mucosa. Il ruolo dello stomaco è<br />

quello di scomporre il cibo tramite l’acido cloridrico, le molecole di grandi<br />

dimensioni ingerite tramite l’alimentazione per poi consentire l’assorbimento<br />

all’intestino tenue .Altre funzioni sono la digestione proteica svolta dagli enzimi litici<br />

rennina e pepsina (le proteine vengono scomposte in catene più piccole, dette<br />

polipeptidi), l’assorbimento dell’acqua e di alcuni ioni e composti liposolubili quali<br />

alcol, l’acido acetilsalicilico e la caffeina. La pepsina lavora solo in un’ ambiente a<br />

basso ph (ambiente molto acido). Questo viene garantito sempre dall’acido cloridrico.<br />

L’insieme di tutti questi elementi viene chiamato succo gastrico. Le pareti dello<br />

stomaco si corroderebbero a causa del succo gastrico, ma lo stomaco secerne <strong>una</strong><br />

sostanza la mucina, <strong>che</strong> evita tale problema. E’ la spessa muscolatura a garantirei<br />

movimenti di rimescolamento del cibo durante la permanenza nello stomaco, dove si<br />

trasforma in chimo, <strong>che</strong> può variare da <strong>una</strong> a tre ore, an<strong>che</strong> cinque se si ingeriscono<br />

troppi grassi.<br />

28


LE TRE FASI DELLA DIGESTIONE<br />

Il processo digestivo si distingue in tre fasi. La fase cefalica, la fase gastrica e la fase<br />

intestinale.<br />

LA FASE CEFALICA; viene detta fase psichica, mentale è collegata al sistema<br />

nervoso e la si sviluppa in risposta ai segnali, <strong>che</strong> originano dalla testa e coinvolgono<br />

la vista, l’odorato, il gusto e a volte l’idea stessa del cibo, oltre alla masticazione.<br />

Tutti questi stimoli provocano nella cavità orale la secrezione di saliva(acquolina).<br />

Mentre lo stomaco è raggiunto da <strong>una</strong> serie di impulsi nervosi ( provenienti dal<br />

sistema nervoso parasimpatico) <strong>che</strong> vanno a stimolare la produzione di acido<br />

cloridrico e l’ormone gastrina.<br />

LA FASE GASTRICA; quando i prodotti della digestione proteica raggiungono la<br />

parte pilorica dello stomaco, la cavità gastrica viene inondata di muco per evitare<br />

l’auto digestione. L’ambiente acido dello stomaco converte il pepsinogeno in pepsina<br />

per poter smantellare le proteine( catene polipeptidi<strong>che</strong>) Le molecole protei<strong>che</strong><br />

tendono a ridurre la concentrazione dell’acido nello stomaco, la gastrina non è più<br />

inibita e interviene accelerando la produzione di acido. Le cellule <strong>che</strong> secernono<br />

l’acido sono attivate an<strong>che</strong> dalla dilatazione dello stomaco e dalla presenza di peptidi<br />

ottenuti dalla demolizione proteica.<br />

LA FASE INTESTINALE; L’ingresso del cibo nel duodeno stimola i<br />

“meccanocettori”situati lungo le pareti di questo primo tratto dell’intestino tenue.I<br />

meccanocettori ricevono gli impulsi di natura meccanica <strong>che</strong> in questo caso sono<br />

legati alla distensione delle pareti duodenali. Questo meccanismo attiva <strong>una</strong> risposta<br />

del sistema nervoso ortosimpatico <strong>che</strong> esercita un’attività inibente sulla secrezione<br />

gastrica. Tutto questo è influenzato da diversi fattori, intervengono dei <strong>che</strong>mocettori<br />

duodenali sensibili alla presenza di acido cloridrico, <strong>che</strong> rappresenta un segnale<br />

inequivocabile del passaggio del chimo dallo stomaco al duodeno, se la secrezione<br />

gastrica è terminata , la secrezione ghiandolare dello stomaco è inutile e<br />

potenzialmente pericolosa (potendo provocare ulcere) per questo motivo durante la<br />

fase duodenale vengono rilasciati diversi ormoni intestinali, con lo scopo di inibire la<br />

secrezione gastrica.<br />

29


IL LINGUAGGIO DEGLI ORGANI<br />

Ogni organo del corpo esprime <strong>una</strong> parte di noi, tutte le nostre più intime emozioni, e<br />

quando nella nostra vita c’è qualcosa <strong>che</strong> non va, vuoi <strong>una</strong> situazione o <strong>una</strong> verità<br />

scomoda e noi non ce ne accorgiamo, o non vogliamo accettare,è allora l’organo<br />

depositario di quella emozione a essere bersagliato, con un suo linguaggio simbolico,<br />

<strong>che</strong> esprime il disagio della persona.<br />

Lo stomaco facendo parte dell’apparato digerente come abbiamo già detto ha il<br />

compito di trasformare, rielaborare, assimilare, il cibo, nonché quello <strong>che</strong> non serve<br />

di eliminarlo. E’ <strong>propri</strong>o in questo organo <strong>che</strong> avviene an<strong>che</strong> l’estrazione dell’essenza<br />

del cibo. Lo possiamo collegare analogicamente “all’alchimista”.Paracelso geniale<br />

alchimista del cinquecento scriveva: “noi dobbiamo assorbire gli alimenti. Cosi il<br />

nostro corpo, in origine privo di veleni,assorbe i veleni <strong>che</strong> sono uniti agli alimenti.<br />

Ma per lottare contro questo possediamo in noi un potere di neutralizzazione chimica<br />

e di eliminazione Questo potere è esercitato dall’alchimista /<strong>che</strong> risiede nello<br />

stomaco. Gli antichi alchimisti estraevano dalla materia grezza la quintessenza. Era il<br />

fuoco l’elemento con cui iniziavano la purificazione della materia. Analogicamente lo<br />

stomaco fa lo stesso processo verso i cibi, <strong>che</strong> dentro di esso bruciano, tramite l’acido<br />

cloridrico e si trasformano in essenza utile per poi essere assorbita dall’intestino.<br />

LO STOMACO COME GROTTA CHE TRASFORMA<br />

Lo stomaco come luogo di trasformazione lo troviamo in molti miti antichi e<br />

moderni, in cui l’eroe viene inghiottito dal mostro e ci rimane nel ventre finchè non<br />

viene restituito al mondo trasformato. Si ricorda il celebre mito di Giona <strong>che</strong> deve la<br />

sua trasformazione alla permanenza nel ventre di <strong>una</strong> balena. La favola di pinocchio,<br />

dove essere inghiottito dalla balena permette poi il ritrovamento del padre e la<br />

possibilità di ritornare al mondo trasformato da burattino a bambino. Dalla materia<br />

grezza diventa essenza. Lo stomaco si lega a tutti i miti “di discesa agli inferi”(da<br />

Ulisse nell’Odissea a Dante nella Divina Commedia, a Gesù stesso in cui il ritorno al<br />

mondo ( con la resurrezione) è il frutto del cambiamento interiore. Una cavità<br />

profonda sembra il passaggio obbligato per poi accedere alla trasformazione. Un<br />

passaggio di maturità.<br />

Nello stomaco noi elaboriamo an<strong>che</strong> emozioni e affetti. Gli alimenti si raccolgono e<br />

si trasformano per poi essere assimilati, diventano parte dell’individuo. Il giusto<br />

equilibrio tra le valenze femminili ( il contenere l’accogliere)e le forze maschili( il<br />

fuoco e l’aggressività dell’acido cloridrico) nello stomaco permettono l’evoluzione<br />

biologica e psicologica dell’uomo. Quando si assume un cibo non si assume solo la<br />

30


parte nutriente vitamine proteine carboidrati ma an<strong>che</strong> la valenza <strong>che</strong> si da a quel<br />

cibo, affetto, amore, odio, amarezza, rabbia. Lo stomaco con questi sintomi<br />

l’inappetenza ,il dolore, il vomito,si rifiuta di ingerire determinati cibi. Con ogni<br />

probabilità non si vuole entrare in contatto, e si ha difficoltà a fare <strong>propri</strong> i significati<br />

da noi attribuiti a quel cibo. Introdurre un alimento equivale dunque per il nostro<br />

psicosoma, a diventare quello stesso alimento e identificarsi con ciò <strong>che</strong> esso<br />

rappresenta. Basta porre attenzione alle numerose espressioni verbali del linguaggio<br />

comune, per vedere quanto la funzione gastrica sia legata al mondo dei pensieri e<br />

delle emozioni. Si dice spesso <strong>…</strong><strong>…</strong>quante ne ho dovute mandar giù<strong>…</strong>..questo<br />

<strong>propri</strong>o non lo digerisco<strong>…</strong><strong>…</strong>.il solo pensiero mi da la nausea <strong>…</strong><strong>…</strong>certo <strong>che</strong> bisogna<br />

avere dello stomaco per comportarsi cosi<strong>…</strong>..ho un peso sullo stomaco<strong>…</strong><strong>…</strong>queste<br />

metafore sono quelle usate più comunemente con le quali possiamo esprimere<br />

l’accettazzione e l’elaborazione delle sensazioni e delle emozioni cha ci investono di<br />

più direttamente.<br />

IL BRUCIORE ALLO STOMACO<br />

Il bruciore allo stomaco, questo tipico dolore urente della pirosi, <strong>che</strong> viene spesso<br />

paragonato a un fuoco <strong>che</strong> brucia e divora l’interno ; in effetti l’aumento dell’acidità<br />

gastrica o la diminuzione delle difese della parete dello stomaco possono essere<br />

considerate equivalenti a un meccanismo di auto aggressività, questa esplosione di<br />

fuoco <strong>che</strong> non trova altri sbocchi. Questa carica incendiaria è spesso simbolicamente<br />

collegata a vissuti di aggressività non espressa <strong>che</strong> può arrivare a perforare, a<br />

trapassare il soggetto stesso come accade nel caso dell’ulcera gastrica duodenale.<br />

Invece <strong>una</strong> carenza nella produzione di succhi gastrici come si riscontra in talune<br />

gastriti, si accompagna spesso al vissuto di non possedere sufficiente energia o<br />

capacità di digerire cose persone eventi significativi della vita. La personalità <strong>che</strong><br />

soffre di questo disturbo. Sono persone <strong>che</strong> il più delle volte si presentano<br />

chiuse,introverse, apparentemente indipendenti, autosufficienti e <strong>che</strong> agli occhi degli<br />

altri persone irritanti. Sono persone di cui questo fuoco gastrico crea<br />

quell’aggressività <strong>che</strong> la persona non riesce a gestire e lo può manifestare con dubbi<br />

sfiducia, sospettosità nei confronti degli altri, e pur vero <strong>che</strong> l’aggressività trattenuta e<br />

auto diretta si trasforma in esplosioni di collera. An<strong>che</strong> perché per questo soggetto<br />

digerire torti o offese o ingoiare bocconi amari è molto difficile.<br />

31


LA NAUSEA E IL VOMITO<br />

La nausea e il vomico sono dei meccanismi <strong>che</strong> il corpo mette in atto per poter<br />

espellere i cibi e le sostanze tossi<strong>che</strong>. Non solo gli alimenti o le sostanze possono<br />

provocare questi sintomi, ma an<strong>che</strong> situazioni <strong>che</strong> non ci stanno bene, persone,<br />

luoghi, tutto quello <strong>che</strong> per il corpo/mente viene considerato pericoloso. Questi<br />

disturbi solitamente sono disturbi <strong>che</strong> si avvertono soprattutto nelle situazioni di<br />

cambiamento, momentanee faccio degli esempi, situazioni per il bambino con<br />

l’inserimento dell’asilo, la nascita di un fratellino, inizio di <strong>una</strong> attività, la nuova<br />

relazione ecc<strong>…</strong>. sono situazioni di accettazione al cambiamento, <strong>che</strong> il soggetto fa<br />

fatica a accettare. Ancor vero <strong>che</strong> se la situazione si protrae ci possono essere dei<br />

problemi fisiologici, o vere e <strong>propri</strong>a sindromi fobi<strong>che</strong>. Chi soffre di questi sintomi<br />

solitamente sono persone <strong>che</strong> fuggono dalle situazioni perché hanno paura e il corpo<br />

esprime il rifiuto. Molto spesso soprattutto per quanto riguarda le donne queste paure<br />

negate, riguardano l’ambito sessuale e in particolare le fantasie di penetrazione.<br />

I CRAMPI<br />

A seconda del senso <strong>che</strong> si attribuisce il dolore può variare. Dalla morsa <strong>che</strong> serra la<br />

bocca dello stomaco, un pugno, <strong>una</strong> coltellata. Un dolore di tipo costrittivo può<br />

riferirsi a <strong>una</strong> situazione soffocante dove c’è l’indecisione di agire di testa o di<br />

impulso. Spesso questa situazione interiore porta a un rodimento e a scaricare questa<br />

aggressività su se stessi anziché scaricarla all’esterno. Mentre quando si parla di<br />

pugno o di accoltellata è sempre aggressività ma verso gli altri. La personalità <strong>che</strong> ne<br />

soffre avesse <strong>una</strong> forza per agire, ma poi c’è <strong>una</strong> forza contraria ma uguale <strong>che</strong> la<br />

resiste. Questo comporta sul piano psicologico un atteggiamento di toccata e fuga,<br />

iniziare un’attività per poi abbandonarla appena questo porta il soggetto in contatto<br />

con le sue sensazioni. Possiamo dire <strong>che</strong> i crampi sono un impedimento del<br />

movimento per evitare di entrare in contatto con le <strong>propri</strong>e emozioni, è l’indecisione<br />

tra l’agire di testa o di impulso.<br />

IL GONFIORE<br />

L’addome gonfio, dolente, le continue eruttazioni, senso di oppressione al torace,<br />

questo stomaco dilatato dall’aria inconsapevolmente ingerita, tutto questo è alla base<br />

del gonfiore allo stomaco. Quest’aria ingerita dal punto di vista simbolico è un’aria<br />

<strong>che</strong> occupa uno spazio ma <strong>che</strong> non nutre, è questo bisogno di nutrimento affettivo,<br />

perché quello disponibile è avvertito carente, e viene sostituito da questa aria <strong>che</strong><br />

però non nutre. Questo sintomo ci fa parlare di rapporti affettivi vuoti, o freddi e della<br />

necessità di apparire invece pieni e soddisfatti per farsi accettare. L’aria presente<br />

32


nello stomaco ostacola il riempimento da parte degli alimenti veri e <strong>propri</strong>, non<br />

garantendo un nutrimento ottimale. L’aria introdotta in questo caso serve per<br />

salvaguardare sul piano fisico lo stomaco e la capacità di accoglimento e di<br />

contenimento degli affetti sul piano psichico. La personalità è di un soggetto mal<br />

nutrito affettivamente e emozionale, <strong>che</strong> non fa richieste di affetto perché l’atmosfera<br />

intorno a se è informale e fredda. Il soggetto bada più all’apparenza dei rapporti <strong>che</strong><br />

all’armonia e all’empatia tra persone. Il fatto <strong>che</strong> l’aerofagia sia accompagnata dalle<br />

eruttazioni è la situazione estrema <strong>che</strong> lo stomaco mette in atto per segnalare questo<br />

disagio. Non a caso questo disturbo si ha nelle situazioni in cui ci sono ambienti e<br />

persone dove bisogna avere più discrezione.<br />

LA GASTRITE<br />

LA PATOLOGIA<br />

E’ un infiammazione della mucosa gastrica, senza compromissione degli strati<br />

sottostanti. Può essere acuta (e in questo caso prende in genere connotazione<br />

emorragica) oppure cronica.<br />

LE GASTRITI ACUTE SONO CAUSATE DA:<br />

MEDICAMENTI E DA ALCOL (E DA REFLUSSO DI SALI BILIARI )<br />

INTOSSICAZIONI ALIMENTARI ACUTE<br />

ALLERGICHE<br />

INFETTIVE<br />

CORROSIVA (DA INGESTIONE DI CAUSTICI)<br />

LE GASTRITI CRONICHE SI CLASSIFICANO IN:<br />

G.C AD EZIOLOGIA SPECIFICA LIUETICA, TUBERCOLARE, MICOTICA<br />

G.C. AD EZIOLOGIA ASPECIFICA (ETILISMO,ALIMENTAZIONE: SPEZIE E<br />

CONDIMENTI, INADEGUATA MASTICAZIONE, INSULTI TERMICI<br />

FARMACI, TABACCO, CIRROSI, STASI PROLUNGATA DEGLI ALIMENTI,<br />

IRRADIAZIONI, ETA’).<br />

LE FASI FONDAMENTALI DELLA GASTRITE CRONICA SONO:<br />

G. SUPERFICIALE, CON INFILTRAZIONE LINFO- PLASMA- CELLULARE;<br />

33


G. ATROFICA, CON INTENSI ED ESTESI FENOMENI INFILTRATIVI<br />

ASSOCIATI A FENOMENI REGRESSIVO ATROFICI DELL’EPITELIO E<br />

DEGLI ELEMENTI GHIANDOLARI<br />

ATROFIA GASTRICA, CON NOTEVOLE ASSOTIGLIAMENTO DELLA<br />

MUCOSAE SCOMPARSA QUASI TOTALE DELLE GHIANDOLE<br />

G .IPERTROFICA ( PIU’ RARA) CON AUMENTO DEL FLUSSO SANGUIGNO<br />

ALLA MUCOSA DELLO SPESSORE E DELLA ATTIVITA’DELLE<br />

GHIANDOLE GASTRICHE.<br />

LA PSICOSOMATICA<br />

Ci sono molti fattori <strong>che</strong> portano alla gastrite, sicuramente lo stress è il primo<br />

responsabile. Nella nostra società siamo stati educati a non esternare le emozioni, il<br />

bambino maschio da piccolo se piangeva i genitori lo punivano perché chi piange non<br />

può essere un uomo. I genitori non ti lasciavano esprimere la tua ragione, esprimere<br />

la tua rabbia, le tue emozioni, perché dovevi portare rispetto, ecc<strong>…</strong>..e tutto questo a<br />

portato poi nel tempo a trattenere determinate emozioni. Soprattutto per quanto<br />

riguarda lo stomaco a trattenere la tua aggressività, intesa come farsi rispettare, e<br />

riuscire a superare determinate situazioni.<br />

Chi soffre di gastrite sono persone <strong>che</strong> non superano la situazione. Auto aggressività<br />

repressa. Lo stomaco, nel suo simbolismo, per la sua cavità ha <strong>una</strong> valenza<br />

femminile, è l’accogliere. Mentre l’acido cloridrico è collegato al maschile, questa<br />

unione di femminile più maschile. La gastrite è questo eccesso di fuoco di rabbia<br />

collegato a qualcosa <strong>che</strong> non ci fa digerire. Quando ci sono queste situazioni <strong>che</strong> non<br />

riusciamo a superare, nello stomaco succede a livello fisiologico <strong>che</strong> c’è <strong>una</strong> forte<br />

produzione di questo maschile, l’acido cloridrico, e questo fuoco <strong>che</strong> si presenta in un<br />

contenitore femminile. Quando la situazione permane non è detto <strong>che</strong> ci sia sempre<br />

<strong>una</strong> forte produzione di acido cloridrico, ci può essere <strong>una</strong> situazione normale di<br />

produzione di questo acido, ma le mucose si sono impoverite e hanno <strong>una</strong> minor<br />

produzione di muco, <strong>che</strong> le protegge, da questo fuoco <strong>che</strong> brucerebbe le pareti e<br />

questa mucosa le protegge, e <strong>una</strong> minor produzione porta alla gastrite. La gastrite è<br />

un eccesso di fuoco, di rabbia <strong>che</strong> ci appartiene collegata a <strong>una</strong> situazione <strong>che</strong> non<br />

digeriamo. Sono persone <strong>che</strong> si controllano e <strong>che</strong> si arrabbiano ma non protestano.<br />

Gli alimenti per la gastrite sono cibi <strong>che</strong> non devono apportare fuoco, infiammazione,<br />

faccio degli esempi: carne rossa, caffè, spezie, con questo fuoco <strong>che</strong> brucia fa pensare<br />

all’acqua per spegnerlo e an<strong>che</strong> se è incolore , il colore più adatto è il bianco, il riso la<br />

mela , la patata ecc<strong>…</strong>..<br />

34


LA PATOLOGIA<br />

L’ULCERA<br />

E’ <strong>una</strong> malattia a frequente carattere costituzionale, talora familiare, a decorso<br />

cronico con possibile insorgenza acuta e con riesacerbazioni periodi<strong>che</strong>,<br />

caratterizzata da <strong>una</strong> lesione più spesso unica, ma talora da ulcerazioni multiple,con<br />

<strong>una</strong> frequente localizzazione gastroduodenale ma capace di realizzarsi in qualunque<br />

tratto del tubo digerente <strong>che</strong> venga in contatto col secreto cloridrico-peptico non<br />

neutralizzato. Si tratta di <strong>una</strong> <strong>vera</strong> e <strong>propri</strong>a soluzione di continuità nella mucosa e<br />

nella sotto mucosa dello stomaco dovuta a uno squilibrio tra i fattori aggressivi e le<br />

capacità difensive della mucosa.<br />

FATTORI AGGRESSIVI:<br />

-SECREZIONE CLORIDRICO PEPTICA: NON E’ DETTO CHE L’ULCEROSO<br />

GASTRICO PRODUCA PIU’ DEL NORMALE. L’AFORISMA”NIENTE ACIDO,<br />

NIENTE ULCERA” VALE PREVALENTEMENTE PER L’ULCERA<br />

DUODENALE( IPERSECREZIONE GASTRICA E’ PRESENTE NEL 60%DELLE<br />

ULCERE DUODENALI, MA SPESSO ASSENTE IN QUELLE GASTRICHE)<br />

-IPER GASTRINISMO, OVVERO AUMENTO DELLA PRODUZIONEDI<br />

GASTRINA, CAPACE DI ESALTARE L’IPER SECREZIONE GASTRICA<br />

-IPERTONO VAGALE<br />

-ALTERAZIONI DEL S. N. C.<br />

-MEDICAMENTI<br />

FATTORI PROTETTIVI<br />

-MUCO E RESISTENZA DELL’EPITELIO MUCOSO<br />

-GRUPPI SANGUIGNI( ULCERA DUODENALE E’ MAGGIORE NEI<br />

SOGGETTI DI GRUPPO 0)<br />

-INIBITORI DELLA SECREZIONE GASTRICA( SECRETINA CCK)<br />

IRRORAZIONE SANGUIGNA<br />

-RUOLO DELL’ISTAMINA. L’ISTAMINA, PRODOTTA ANCHE IN<br />

SITUAZIONI STRESSANTI, COSTITUISCE IL MEDIATORE PRINCIPALE<br />

DELLA RISORSA SECRETIVA(INIBIZIONE DELLA SECREZIONE ACIDA<br />

PER MEZZO DI FARMACI ANTI-H2-UN TIPO DI RECETTORE PER<br />

L’ISTAMINA- E’ ATTUALMENTE UNO DEI MEZZI PIU’ USATI PER<br />

CURARE L’ULCERA GASTRICAE DUODENALE)<br />

-LA MALATTIA ULCEROSA E’ PIU’ FREQUENTE NEGLI UOMINI (2:1)E<br />

L’ULCERA DUODENALE è PIU’ FREQUENTE DI QUELLA GASTRICA (5-6:1)<br />

IL PRINCIPALE PROBLEMA IN CASO DI ULCERA, NON E’ TANTO QUELLO<br />

DI CICATRIZZARLA, MA QUANTO DI MANTENERE LA CICATRIZZAZIONE<br />

SENZA RECIDIVE.<br />

-COMPLICANZE DELL’ULCERA.<br />

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-EMORRAGIE<br />

-PERFORAZIONE<br />

-PENETRAZIONE<br />

- STENOSI<br />

-CANCERIZZAZIONE.<br />

Nella gastrite e nell’ulcera gastroduodenale sono presenti gli stessi sintomi<br />

-DOLORE EPIGASTRICO DI VARIA ENTITA’(COSIDETTO “A QUATTRO<br />

TEMPI” NELL’ULCERA GASTRICA “ A TRE TEMPI” IN QUELLA<br />

DUODENALE<br />

-BRUCIORE (PIU’ FREQUENTE NELL’ULCERA)<br />

-NAUSEA<br />

-CONATI DI VOMITO O VOMITO.<br />

LA PSICOSOMATICA<br />

L’ulcera è <strong>una</strong> patologia più complessa della gastrite, <strong>che</strong> è un infiammazione <strong>che</strong><br />

può essere curata con l’alimentazione, o prodotti naturali tipo la melissa,la<br />

camomilla l’altea, perché la membrana nella gastrite non è ancora lesa, mentre<br />

nell’ulcera, nella membrana c’è <strong>una</strong> lesione. Lo stomaco di queste persone è bucato<br />

dal troppo fuoco <strong>che</strong> ha bruciato molto. I medici degli anni 20 hanno sempre<br />

riportato, <strong>che</strong> mentre nella persona gastritica, l’emozione repressa è la rabbia,<br />

soprattutto perché non si sente amato e ha un desiderio di amore, può subentrare<br />

questa richiesta di amore ma se non si sente amato sfocia in <strong>una</strong> rabbia repressa ( la<br />

gastrite). Mentre chi soffre di ulcera stando agli studi di Alexander, l’ulcera è <strong>una</strong><br />

patologia <strong>che</strong> si costruisce dall’infanzia. Perché sono bambini <strong>che</strong> hanno <strong>una</strong> forte<br />

dipendenza materna, <strong>che</strong> resta inconscia. Il nutrirsi, il digerire bene, portare dentro, e<br />

lasciar passare, far diventare noi l’alimento e l’emozione ad esso collegata. Un<br />

disturbo allo stomaco indica un problema di rapporto con gli altri, con la nostra<br />

capacità di lasciarli entrare e di farci amare. Questa manifestazione viene espressa sul<br />

corpo perché non è riconosciuta o accettata dalla nostra coscienza e in questo modo ci<br />

chiede di prenderla in considerazione. Per poterlo fare bisogna vedere <strong>che</strong> cosa<br />

succede quando incominciamo a nutrirci nei primi mesi di vita.<br />

Durante l’allattamento la mamma con il suo latte, <strong>che</strong> è il nostro primo alimento ci<br />

nutre tramite esso sia affettivamente <strong>che</strong> fisicamente, per il nostro inconscio non c’è<br />

distinzione tra il latte materno e la quota d’amore dentro le sue molecole. La qualità<br />

del latte non solo cambia in base a come la madre si alimenta ma an<strong>che</strong> in base ai<br />

suoi stati d’animo. Il latte di <strong>una</strong> mamma sempre agitata e preoccupata sarà diverso di<br />

quello di <strong>una</strong> mamma rilassata e disponibile. Se in questi momenti il bisogno di<br />

latte/amore viene frustrato, nel senso della qualità o quantità, il bimbo si sente carente<br />

di amore, di sicurezza, e di fiducia in se stesso, e il cibo per lui diventa qualcosa di<br />

36


ambiguo, <strong>che</strong> non riesce a amare perché non arriva come lui vorrebbe. Questa<br />

sensazione con la crescita viene dimenticata, ma rimane intatta nel profondo <strong>propri</strong>o<br />

perché non è risolta. Questi bambini diventati adulti, continuano a avere bisogno di<br />

tanto amore, ma se lo negano perché sanno <strong>che</strong> non lo otterranno. In questo modo<br />

loro si rendono il più possibile autonome e indipendenti in modo da non chiedere<br />

nulla ai famigliari e amici e partner. Tutto questo fa in modo di aumentare la<br />

dipendenza, perché non si è mai dipesi da qualcuno in modo sano perché non si è mai<br />

fatto il nostro pieno di amore. Sono persone <strong>che</strong> esternamente sono brillanti, acute,<br />

vitali, sono persone affermate professionalmente, ma questa affermazione è solo il<br />

modo di far vedere <strong>che</strong> loro sono autonome nascondendo sempre questo bisogno e<br />

fame di amore. Ma è lo stomaco <strong>che</strong> fa smas<strong>che</strong>rare tutto questo, con un<br />

atteggiamento di attesa di cibo/amore , con <strong>una</strong> forte produzione di succo gastrico<br />

continua , come se il cibo dovesse arrivare da un momento all’altro. Il cibo/amore<br />

non arriva come lui vorrebbe e allora si auto mangia sembra un segnale di autonomia<br />

del tipo non ho bisogno di nessuno, mi nutro di me stesso.<br />

LE REGOLE ALIMENTARI FONDAMENTALI<br />

Per fare in modo <strong>che</strong> l’organismo trovi il suo equilibrio di benessere, la persona<br />

<strong>dovrebbe</strong> seguire delle regole da utilizzare quotidianamente, il tutto deve essere<br />

seguito nel modo più naturale possibile, senza <strong>che</strong> la cosa diventi uno stress. Queste<br />

regole servono all’organismo per stare bene e per fare della prevenzione in modo <strong>che</strong><br />

non ci sia un peggioramento del sintomo.<br />

- I CAMBIAMENTI CREANO FREQUENTI DISAGI , E IL CORPO CE LI<br />

FA’SENTIRE CON IL MALESSERE. SAREBBE OPPORTUNO, CAPIRE IL<br />

SENSO DI QUESTI CAMBIAMENTI, GIA’ IL FATTO DI CAPIRE IL PERCHE’<br />

DELLE SITUAZIONI E CORREGGERLE PUO’ GIA’ ESSERE RISOLUTIVO.<br />

- MODIFICARE ALCUNE ABITUDINI, E SE IL PUNTO PRECEDENTE NON<br />

BASTASSE DOBBIAMO RIVEDERE I NOSTRI RITMI QUOTIDIANI,DANDO<br />

IL GIUSTO TEMPO AL RIPOSO, E ALLO SVAGO, INSERENDO ANCHE<br />

DELLA ATTIVITA’ FISICA PIACEVOLE MA NON STRESSANTE.<br />

- RIVEDERE L’ALIMENTAZIONE: QUANDO LO STOMACO CONTINUA A<br />

FARE MALE ( CRAMPI O BRUCIORE) LA NOSTRA ALIMENTAZIONE E’ DA<br />

RIVEDERE, CORREGGENDO GLI EVENTUALI ERRORI. ( MA SE IL DOLORE<br />

NASCE DA UNA TENSIONE UN OTTIMO RIMEDIO E’ LA<br />

DIGITOPRESSIONE).<br />

37


- QUANDO I DISAGI PERSISTONO I RIMEDI NATURALI NEI DISTURBI<br />

ACUTI E DI MEDIA ENTITA’ SONO OTTIMI, MA E’ COMUNQUE MEGLIO<br />

RIVOLGERSI A UN CONSIGLIO DI UN ESPERTO.<br />

- QUANDO TUTTO QUESTO NON DA RISULTATI E’ NECESSARIO<br />

RIVOLGERSI AL MEDICO PER ASSUMERE IL FARMACO ASSOCIATO A<br />

TUTTO IL PERCORSO NATURALE , IN ALCUNI CASI E’ INUTILE<br />

INTERSTADDIRSI SOLO SULLA LINEA NATURALE, DI FRONTE A<br />

PATOLOGIE CHE POSSONO DIVENTARE GRAVI.<br />

L’alimentazione è fondamentale , alimenti come carne, caffè, alcol, i fritti, il<br />

formaggio stagionato,cibi irritanti,l’alternanza di cibi caldi e freddi, possono<br />

provocare un’alterazione dell’equilibrio delle pareti dello stomaco. Alcuni<br />

provvedimenti possono dare dei benefici: evitare sostanze irritanti, cibi piccanti,<br />

caffè, tè, alcolici, e l’uso eccessivo dei farmaci senza averne bisogno!!!!!!!!!!!!<br />

- evitare i grassi, il consiglio è di usare l’olio di oliva extra vergine a piccole dosi e<br />

condire con olio più limone o utilizzare aceto di mele.<br />

- rispettare l’inappetenza <strong>che</strong> spesso compare in questi casi uno o due giorni di<br />

digiuno, e bevendo tisane per esempio di malva, <strong>che</strong> è ricca di mucillaggini lenitive.<br />

- si alla frutta e verdura perché rendono la dieta rinfrescante e disintossicante. C’è da<br />

preferire, il cavolo, la patata, la carota, la zucca, il finocchio, la lattuga, la mela,<br />

l’uva, e le mandorle perchè la <strong>propri</strong>età delle mandorle è disinfettante, cicatrizzante e<br />

rigenerante.<br />

- bisogna introdurre gli alimenti digeribili poco alla volta, ma dopo la fase acuta. I<br />

formaggi magri, yogurt, pasta e riso integrali.<br />

- non bisogna stare solo attenti alla qualità e alla quantità degli alimenti ma bisogna<br />

stare attenti a come li assumiamo. Mangiare spesso, poco, e masticare molto<br />

lentamente, e bere solo bevande naturali prive di anidride carbonica.<br />

38


GLI ALIMENTI INDISPENSABILI CHE NON DOVREBBERO MAI MANCARE<br />

PER CHI SOFFRE DI ULCERA E GASTRITE.<br />

LA MELA: la mela contiene <strong>una</strong> fibra, la pectina (presente soprattutto nella buccia e<br />

nei semi), <strong>che</strong> cattura e permette di eliminare con le feci varie sostanze nocive(<br />

colesterolo,metalli tossici, sostanze radioattive).Inoltre svolge un’ azione protettiva<br />

sulla mucosa dello stomaco. Un rimedio potrebbe essere: di berla <strong>una</strong> volta al giorno,<br />

preparando un infuso di due o tre mele tagliate a fette con la buccia, messe in un litro<br />

di acqua e fatte bollire per 15 minuti per aumentare l’efficacia se non ci sono<br />

problemi di pressione alta si può aggiungere un pezzetto di radice di liquirizia. Per le<br />

digestioni difficili e le gastroenteriti tagliamo <strong>una</strong> mela cotogna e la facciamo bollire<br />

in un litro di acqua. Passiamo poi in un colino spremendo quello <strong>che</strong> rimane;<br />

aggiungiamo 50 g di zuc<strong>che</strong>ro di canna, questo impasto è da assumere un cucchiaino<br />

da caffè alla fine di ogni pasto.<br />

- LA CAROTA: regola l’intestino e è un ottimo cicatrizzante della mucosa. Si beve a<br />

digiuno come succo dai 50 ai 100 g al giorno.<br />

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- IL CAVOLO: è disintossicante, lo si può assumere come succo, cucinato a vapore,<br />

o crudo. È da evitare la cottura troppo prolungata perchè la vit c viene distrutta, <strong>che</strong> è<br />

invece importante per la cicatrizzazione della mucosa. Il succo di cavolo è un<br />

portento, è da assumere da 2 a 3 bicchieri al giorno ,è stato riscontrato <strong>che</strong> fa sparire i<br />

sintomi nell’80% dei casi in tre settimane.<br />

-LA PATATA: è digeribile e nutriente e sotto forma di succo è un calmante della<br />

mucosa gastrica, da assumere mezzo bicchiere 4 volte al giorno per un mese con<br />

aggiunta di succo di limone , carota, o mele.<br />

- IL LIMONE: ha un potere antisettico,calmante e antiacido gastrico. Si consiglia per<br />

dieci giorni al mese,al mattino a colazione sotto forma di succo. Non è consigliato nel<br />

caso dell’ulcera.<br />

- LA LATTUGA: per stimolare le ghiandole digestive è consigliabile assumerla<br />

prima dei pasti. Si può preparare un decotto, cuocendo a fuoco lento per 30 minuti e<br />

poi berne tre bicchieri al giorno, fino alla attenuazione dei sintomi.<br />

- LA MANDORLA_è adatta per gli spasmi, come frutto o come latte.<br />

- L’OLIO DI OLIVA:assunto al mattino nella dose di 2-3 cucchiai da tavola, dà<br />

sollievo alle pareti dello stomaco.<br />

40


OLIGOELEMENTI<br />

Lo stato del terreno, su cui <strong>una</strong> patologia insorge( cioè l’insieme delle caratteristi<strong>che</strong><br />

psicofisi<strong>che</strong> della persona )è fondamentale per poi capire le predisposizioni della<br />

persona e gli oligoelementi lavorano sul terreno della persona .Il tutto avviene tramite<br />

il colloquio. Quindi se <strong>una</strong> persona sa di avere uno stomaco predisposto a periodici<br />

disturbi, dobbiamo affidarci a uno s<strong>che</strong>ma preventivo naturale,e soprattutto efficace.<br />

- Per chi ne soffre spesso, ma oltre al problema di stomaco c’è associato un disturbo<br />

respiratorio, o cutaneo , il manganese e il rame sono il rimedio per questo tipo di<br />

disturbo se ne assume 1 dose 2 volte alla settimana, per un mese e mezzo, poi si<br />

prosegue con <strong>una</strong> dose di mantenimento ogni 15 giorni.<br />

- Per chi soffre di crampi o bruciori associati a <strong>una</strong> componente ansiosa e di<br />

pessimismo, il rimedio ideale è manganese cobalto1 dose 3 volte alla settimana per 2<br />

mesi. Se la componente emotiva è marcata si associa il litio 2 volte alla settimana per<br />

2 mesi.<br />

- Per associare l’azione preventiva degli oligoelementi è bene associare un gemmo<br />

derivato molto utile se ci sono problemi digestivi, aerofagia, meteorismo .Juniperus<br />

communis M.G. 1D.H 30 gocce 2-3 volte al giorno a cicli di due mesi intervallati da<br />

un mese.<br />

41


I FIORI DI BACH<br />

I fiori di Bach servono per lo stato emozionale della persona , molto importante<br />

nell’insorgenza e l’aggravamento dei disturbi gastrici. Ci sono dei fiori <strong>che</strong> lavorano<br />

<strong>propri</strong>o su questo tipo di disturbo.<br />

- AGRIMONY= è il fiore <strong>che</strong> lavora per le persone <strong>che</strong> si rodono dentro, sono<br />

tormentati,dalle preoccupazioni e dai timori ma non lo danno a vedere , fanno il buon<br />

viso al cattivo gioco, sforzandosi di apparire in ogni modo sereni e di<br />

sdrammatizzare, e intanto il loro dolore rode profondamente<br />

- HOLLY= questo fiore è per chi è diffidente, geloso, e rancoroso( questi sono<br />

sentimenti <strong>che</strong> la persona riesce a esprimere)ma non è detto <strong>che</strong> ne sia consapevole.<br />

Può apparire pessimista, sfiduciato, senza saperne la ragione in questo modo si può<br />

candidare all’ulcera.<br />

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- WILLOW= è un rimedio per chi prova amarezza per il <strong>propri</strong>o destino e invidia e<br />

rancore verso quello degli altri, solo <strong>che</strong> a differenza di holly lui non li esprime: è la<br />

vittima <strong>che</strong> tiene il broncio, <strong>che</strong> non parla ma rimugina dentro di sé ma non ha il<br />

coraggio di esplodere. Al fiore si può associare la cromoterapia il colore giallo <strong>che</strong> ne<br />

parleremo nel capitolo del cromorimedio.<br />

- CRAB APPLE = è il fiore per chi è predisposto alla nausea e vomito. Si tratta<br />

spesso di persone <strong>che</strong> hanno il timore di sporcarsi e di contaminarsi, sia dal punto di<br />

vista fisico psichico e spirituale quindi hanno un rifiuto per i cibi, persone situazioni<br />

<strong>che</strong> ritengono invadenti e inquinanti. Non riconoscendo il disagio ricorrono in questa<br />

maniera con il rigetto e l’espulsione del loro malessere.<br />

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- ELM= è il rimedio per chi si sente oppresso dalle troppe responsabilità, nonostante<br />

lui riesca a essere sempre in prima linea. Si assume tutte le responsabilità portandole<br />

a termine. Il disturbo gastrico può peggiorare quando si è pieni di troppi impegni da<br />

far fronte e ELM è il fiore <strong>che</strong> aiuta a rilassarsi e a prendere gli impegni dando il<br />

giusto peso.<br />

COME SI ASSUMONO:mettere in <strong>una</strong> bottiglietta con il contagocce 30 ml di acqua<br />

minerale naturale 2 gocce dei rimedi prescelti e 2 cucchiaini di brandy o di aceto di<br />

mele si miscelano e poi se ne assumono 4 gocce sottola lingua 4 volte al giorno. Si<br />

consiglia di tenere la boccetta lontano dalle onde elettromagneti<strong>che</strong>. Questa formula<br />

vale per i tutti i fiori tranne per il rescue remedy <strong>che</strong> si mettono 4 gocce e il rescue<br />

viene assunto al bisogno an<strong>che</strong> ogni 5 minuti se serve, è il rimedio per le situazioni di<br />

emergenza.<br />

Il tempo di assunzione del trattamento va dai 15 -30 giorni, se l’azione del rimedio è<br />

incompleta si possono aggiungere altri fiori. Dipende dal soggetto, comunque viene<br />

presa visione dopo aver fatto un colloquio con la persona.<br />

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OLI ESSENZIALI<br />

Nei disturbi digestivi an<strong>che</strong> gli oli essenziali possono essere utili abbinati all’olio da<br />

massaggio.(3-8 gocce in 2 cucchiai di olio) oppure possono essere utili per rilassare<br />

nel diffusore.<br />

- MENTA , ANICE, FINOCCHIO,: riequilibrano la produzione dei succhi digestivi,<br />

- ROSMARINO E LIMONE: aiutano il fegato<br />

- PEPE E ZENZERO :stimolano la circolazione a livello viscerale<br />

- ARANCIO E CAMOMILLA: hanno un’azione antispastica e calmante<br />

- CARDAMONO, CUMINO, CORIANDOLO, FINOCCHIO:sono delle essenze<br />

antifermentative contro il gonfiore addominale.<br />

Una volta scelto “l’essenza “ adeguata la si associa all’olio e poi la si può mettere<br />

sulla zona dell’addome massaggiando delicatamente in senso orario, la si può an<strong>che</strong><br />

mettere sotto la zona del naso e respirarla è molto utile per rilassare.<br />

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GEMMODERIVATI<br />

Il macerato di ficus carica (M.G 1DH) <strong>che</strong> si ricava dalle gemme fres<strong>che</strong> di fico, ha la<br />

capacità di regolare la motilità e la secrezione gastroduodenale. E’ indicato in caso di<br />

gastriti,ulcera gastroduodenale, acidità di stomaco, turbe della secrezione gastrica,e<br />

favorisce la cicatrizzazione dell’ulcera.<br />

Questo rimedio è indicato an<strong>che</strong> quando i disturbi gastrici sono legati a <strong>una</strong><br />

componente psicosomatica, basata su stress, tensione e emotività, sono dei fattori <strong>che</strong><br />

possono irritare la mucosa dello stomaco.<br />

Il ficus è ottimo come coadiuvante nella terapia farmacologica nei casi più importanti<br />

,ma la sua applicazione è più specifica nella gastrite acuta. Si assumono 30 gocce di<br />

macerato 3 volte al giorno15 minuti prima dei pasti principali fino al miglioramento<br />

dei sintomi data la sua azione ritmicizzante si consiglia a intervalli regolari.<br />

Per potenziare la sua azione lo si può associare a altri gemmo derivati il tiglio e il<br />

ribes nero.<br />

-IL TIGLIO : (TILIA TOMENTOSA M.G 1 DH) si abbina al fico quando la<br />

componente psicosomatica del disturbo gastrico è predominante.<br />

46


- IL RIBES NERO : (RIBES NIGRUM M.G.1 DH )viene abbinato al ficus per la sua<br />

<strong>propri</strong>età antiallergica e antiinfiammatoria della mucosa gastrica.<br />

Per combinare i rimedi va eseguita la seguente posologia : alternare 30 gocce di ogni<br />

rimedio 3 volte al giorno mettendolo in un po’ di acqua fino al miglioramento dei<br />

sintomi.<br />

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RIMEDIOERBORISTICO<br />

Alcune piante utili nei disturbi dello stomaco:<br />

-LIQUIRIZIA = (GLICIRRHYZA GLABRA) colma il vuoto con dolcezza. Quando<br />

ci si sente il vuoto nello stomaco, o i crampi quando si è nervosi, questa pianta può<br />

essere utile. Liquirizia significa “radice dolce” ed è <strong>propri</strong>o di dolcezza <strong>che</strong> in quei<br />

momenti si ha bisogno. La liquirizia calma gli spasmi dolorosi dello stomaco è ha<br />

un’azione antinfiammatoria e cicatrizzante, è molto utile nei casi di ulcera.<br />

-USO E DOSI= si usa la radice tagliata a pezzi, un cucchiaio per <strong>una</strong> tazza di acqua e<br />

si prepara un’infuso, lasciando riposare per 20 minuti. Nell’ulcera tenuta sotto<br />

controllo medico l’estratto fluido si può assumere 20 gocce per 2 volte al giorno.<br />

- PRECAUZIONI = la liquirizia contiene l’acido glicirrizinico <strong>che</strong> alza la pressione.<br />

Per chi soffre di ipertensione è consigliabile assumere un altro rimedio l’equiseto<br />

estratto fluido 30 gocce 2-3 volte al giorno.<br />

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- CENTAUREA (CENTAURIUM MINUS) per quando manca la forza e la vitalità.<br />

Questa pianta oltre a essere conosciuta per la sua <strong>propri</strong>età cicatrizzante è adatta per<br />

chi si sente svuotato , senza energie per chi ha perso la carica e lo spirito d’iniziativa.<br />

In <strong>una</strong> simile situazione psicologica è facile soffrire di nausea, inappetenza e<br />

diminuizione delle secrezioni digestive. Per lo stomaco pigro e senza energie ogni<br />

pasto è come un sasso da digerire<br />

- USO E DOSI= si assume per infuso con altre piante nelle seguenti proporzioni 6<br />

parti di centaurea, 3 di calamo aromatico, 1 di menta. La dose è un cucchiaino in<br />

acqua per 15 minuti. Da bere mezzora prima dei pasti.<br />

- FINOCCHIO= per chi non si ferma mai. Questa pianta è consigliata a chi soffre di<br />

spasmi associati alla aerofagia eruttazioni, e difficoltà digestive. E’ indicata per chi<br />

vive la vita di corsa sempre affannato. Questo tipo di vita induce il soggetto a non<br />

rilassarsi mai favorendo i gas nello stomaco.<br />

- USO E DOSI= si può preparare un infuso mettendo in <strong>una</strong> tazza di acqua bollente<br />

un cucchiaino di finocchio e uno di anice , lasciando riposare per 15 minuti circa.<br />

Un’alternativa può essere la polvere racchiusa nelle capsule di ostie, da assumere<br />

dopo i pasti.<br />

49


- MALVA = (MALVA SYLVESTRIS) è <strong>una</strong> pianta <strong>che</strong> protegge l’anima, e la<br />

mucosa. È un rimedio per chi soffre di ulcera, ma è an<strong>che</strong> adatto per i problemi<br />

digestivi. Questa pianta contiene delle mucillaggini in grado di proteggere e<br />

rinforzare le pareti dello stomaco. E’ indicata per la persona <strong>che</strong> si sente invulnerabile<br />

e <strong>che</strong> riversa tutto nei visceri le sue paure immotivate. Sono persone <strong>che</strong> ricercano<br />

dalla vita sempre protezione, diventando un’ossessione <strong>che</strong> ricercano sempre negli<br />

altri.<br />

- USO E DOSI = un infuso facendo bollire un cucchiaino di fiori in acqua per 15<br />

minuti, da bere dopo i pasti.<br />

- MENTA PIPERITA = rimedio adatto per le emozioni indigeste<br />

Quando ci sono dei momenti <strong>che</strong> non si riesce a digerire situazioni emozioni perché<br />

no an<strong>che</strong> le persone la menta è un rimedio naturale adatta alle persone <strong>che</strong><br />

accumulano impressioni psichi<strong>che</strong> <strong>che</strong> non riescono a assimilarle e a elaborarle e<br />

questo si ripercuote sullo stomaco con sintomi quali eruttazioni, nausea, bruciore.<br />

- USO E DOSI= questo infuso è molto utile in caso di indigestione : mettere in<br />

fusione 6 grammi di menta in <strong>una</strong> tazza di acqua bollente, se è presente acidità di<br />

stomaco alla menta aggiungere la camomilla e liquirizia, 6 grammi di ogn<strong>una</strong> e<br />

lasciare in fusione per 10 minuti circa. Se ci dovesse essere <strong>una</strong> digestione lenta<br />

laboriosa, con gonfiore e pesantezza addominale , l’estratto di menta 15 gocce 2-3volte<br />

al giorno<br />

50


- ANGELICA= rimedio adatto per la digestione difficile ma an<strong>che</strong> per chi soffre di<br />

disturbi premestruali. Velocizza il transito degli alimenti nello stomaco durante la<br />

digestione, alleggerendo l’impegno di tutto l’organismo. 25 gocce di tintura madre<br />

per 2-3 volte al giorno.<br />

- IPERICO= utile in caso di gastrite e ulcera abbinata a sindrome ansiosa e<br />

depressiva, questa pianta oltre <strong>che</strong> a agire regolando il tono dell’umore ha un buon<br />

potere antiinfiammatorio. HYPERICUM PERFORAUM tintura madre, 25 gocce per<br />

2-3 volte al giorno<br />

51


- PAPAIA= è adatta per le persone <strong>che</strong> consumano i pasti in fretta e abbondanti: 2-3<br />

capsule al giorno per 3 settimane, da sciogliere dopo i pasti, al momento del bisogno.<br />

- CUMINO= i semi sono antifermentativi,e digestivi 2 capsule al giorno con acqua<br />

durante i pasti. Inoltre stimola l’appetito e placa i dolori allo stomaco.<br />

- CARBONE VEGETALE= per l’aerofagia e il meteorismo. Le piccole particelle<br />

trattengono l’aria sia a livello gastrico, (aria ingerita ) sia a livello intestinale (dovuta<br />

alla fermentazione, facilitandone l’espulsione.2 capsule 2 volte al giorno durante i<br />

pasti.<br />

52


- GENZIANA E SALVIA SCLAREA= sono indicate quando c’è <strong>una</strong> forte tensione<br />

allo stomaco, la persona è inappetente,con nausea, e rigurgito acido, quando c’è <strong>una</strong><br />

forte componente infiammatoria.<br />

Tintura madre di Genziana 20 gocce 2-3 volte al giorno fino al miglioramento dei<br />

sintomi. La salvia 20 gocce prima dei pasti principali<br />

- MELISSA= ha un’azione spasmodica sulla muscolatura liscia dell’apparato<br />

digerente, ha un effetto calmante e riequilibrante sul sistema nervoso e migliora il<br />

tono dell’umore. E’utile nei disturbi gastrici di origine nervosa, per i soggetti stressati<br />

e ansiosi, si può assumere come estratto secco o infuso tre volte al giorno<br />

53


- CAMOMILLA= antispasmodica e antidolorifica, è utile in tutti i casi di pirosi<br />

gastrica. È indicata per i soggetti irritabili, collerici, e insofferenti ai cambiamenti e<br />

al dolore fisico e psichico.Tintura madre 20 gocce 2-3 volte al giorno<br />

- ALTEA= contiene mucillaggini <strong>che</strong> proteggono e formano un film protettivo sulla<br />

mucosa dello stomaco ed esofago l’infuso in questo caso è freddo, si lascia macerare<br />

per 4-5-ore un cucchiaio di radice di altea , poi si filtra e si assumono2-3 tazze al<br />

giorno.<br />

- ALOE= è ricca di sostanze <strong>che</strong> hanno <strong>propri</strong>età idratanti, immunostimolanti, e<br />

gastroprotettive, per la gastrite si consiglia il succo puro di aloe, 1 cucchiaio 3 volte al<br />

giorno prima dei pasti per cicli di 2 mesi<br />

54


- ZENZERO= è utile in caso di nausea/vomito an<strong>che</strong> dovuto a gastrite lieve. Da<br />

usare sotto forma di estratto secco,nella quantità di 12mg per kg di peso corporeo in 2<br />

somministrazioni giornaliere<br />

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OMEOPATIA<br />

- ARSENICUM ALBUM= è il rimedio adatto per chi si sente dei” carboni ardenti”<br />

nello stomaco e contemporaneamente è colpito dall’ansia, da pensieri di morte, e<br />

sente un forte bisogno di muoversi. Il bruciore <strong>che</strong> si avverte è poi, nella magior parte<br />

dei casi scatenato da bevande fredde e gelate e si attenua con bevande calde<br />

- CALCAREA CARBONICA = questo rimedio ricavato dal guscio dell’ostrica è<br />

adatto per chi “prende freddo” con facilità e si stanca in fretta. La sua costituzione è<br />

robusta , passa spesso dalla fame insaziabile alla perdita totale dell’appetito. Odia i<br />

cibi e le bevande calde, ama quelle fredde e cerca spesso le uova, i crampi allo<br />

stomaco si verificano dopo aver mangiato , soprattutto la sera, con la sensazione <strong>che</strong> i<br />

vestiti stringano troppo sulla pancia e <strong>che</strong> eruttare sia l’unico sollievo possibile.<br />

- LYCOPUDIUM= questo rimedio è adatto a chi si sente <strong>che</strong> ogni cibo si trasforma<br />

in aria. Solitamente i gonfiori appaiono nel tardo pomeriggio e danno la sensazione di<br />

attenuarsi solamente in posizione distesa, o slacciandosi i pantaloni. An<strong>che</strong> le<br />

eruttazioni sembra <strong>che</strong> non calmino la sensazione di stomaco gonfio, la persona<br />

lycopodium è molto sensibile al freddo e prova paura per tutto ciò <strong>che</strong> è nuovo è<br />

spaventata dalla gente, insicura sul lavoro, e si calma solamente nella routine<br />

quotidiana. Molto spesso da l’impressione di essere docile e bonaria apparenza <strong>che</strong> si<br />

infrange nei suoi scatti di ira.<br />

- NUX VOMICA = è un rimedio per chi è molto sensibile agli stimoli esterni, fisici,(<br />

rumori, luci, temperature) e psichici. Il soggetto nux vomica mangia<br />

abbondantemente è stressato dal lavoro, è sedentario e con la digestione lenta: è<br />

presenta la sonnolenza dopo i pasti. E il rimedio più adatto per le ulcere per chi si<br />

arrabbia con il <strong>propri</strong>o capo. Va assunto alla 5/7 ch, 3 granuli, 2 volte al giorno fino<br />

al miglioramento. In fase acuta 3 granuli ogni 2-3-ore o più, fino alla scomparsa del<br />

sintomo.<br />

- CHINA= indifferente e silenzioso questo carattere si sente molto depresso durante<br />

il giorno, mentre la notte sta meglio consolandosi facendo piani per il futuro. Al<br />

mattino però avverte nuovamente la frustrazione: ha forti dolori allo stomaco<br />

scatenati spesso da frutta vino e pesce.<br />

56


- PULSATILLA = di solito dolce, remissivo, timido, e facile da convincere, questo<br />

soggetto può diventare testardo, collerico e ribelle. Ricerca l’affetto della gente con il<br />

fine di essere consolato e di riempire la sua solitudine. A livello gastrico troviamo<br />

<strong>una</strong> sensazione di peso o crampi accompagnati da eruttazioni acide, dovuto al<br />

permanere del cibo nello stomaco.<br />

- ARGENTUM NITRICUM = è il rimedio per i bruciori digestivi dei soggetti<br />

frettolosi, an<strong>che</strong> nel mangiare. Si tratta di persone ansiose e agitate <strong>che</strong> spesso<br />

desiderano dolci o zuc<strong>che</strong>ri <strong>che</strong> però risultano indigesti. I bruciori sono sentiti<br />

soprattutto dopo i pasti , accompagnati da eruttazioni acide.<br />

- ANTIMONIUM CRUDUM = è per i disturbi dopo gli eccessi alimentari, in coloro<br />

<strong>che</strong> avvertono pesantezza allo stomaco, eruttazioni e flatulenze continue, nausea e<br />

vomito con lingua <strong>che</strong> presenta <strong>una</strong> patina bianca e spessa. Il soggetto può avere uno<br />

spiccato desiderio di cibi sottaceto o cibi acidi <strong>che</strong> aggravano i disturbi, ed è inoltre<br />

dotato di un ottimo appetito.<br />

- CARBOVEGETABILIS = si usa nel caso di grande flatulenza con eruttazione<br />

continue e gonfiore dell’addome superiore, si consiglia dopo l’abuso di cibi grassi e<br />

dolciumi.E’ inoltre presente <strong>una</strong> sonnolenza dopo in pasti.<br />

- IPECA = indicato per le turbe dispepti<strong>che</strong>, con iper salivazione, nausea continua e<br />

vomito. La nausea non cambia durante la giornata addirittura a volte peggiora dopo il<br />

pasto. E’ spesso scatenata da frutta, carne, dolci, oppure da eccessi di tosse, come<br />

nella bronchite, mal di testa ecc<strong>…</strong><strong>…</strong>migliora quando la persona si stende sul fianco.<br />

Questo rimedio può essere usato per il periodo delle nausee in gravidanza.<br />

57


CROMORIMEDIO<br />

Il colore associato allo stomaco è il giallo. Quando si digerisce male e lentamente il<br />

colore giallo è la soluzione ottimale. Si irradia la luce gialla sulla zona del plesso<br />

solare più o meno all’altezza della bocca dello stomaco. 20- 30 minuti sono<br />

sufficienti per sbloccare la tensione . Il colore giallo è associato al 3 chakra di cui lo<br />

stomaco ne fa parte. Il termine chakra in sanscrito significa ruota <strong>che</strong> si muove. I<br />

chakra sono dei centri di trasformazione, di scambio di energie tra il mondo<br />

materiale, corpo e sistema nervoso e il mondo immateriale, pensiero e stato d’animo.<br />

Sono dei centri energetici situati lungo la colonna vertebrale, e mettono in relazione<br />

il corpo fisico con i corpi più sottili e come se fossero dei vortici <strong>che</strong> immettono nel<br />

corpo l’energia proveniente dal campo energetico vitale dell’universo. I principali<br />

sono 7 e sono collegati al sistema nervoso vegetativo, <strong>attraverso</strong> i plessi nervosi, <strong>che</strong><br />

a loro volta influiscono sugli organi ad essi collegati. Inoltre sono collegati alle<br />

ghiandole endocrine. Si possono visualizzare come dei coni con la base rivolta verso<br />

l’esterno e la punta rivolta verso l’interno presso la colonna vertebrale. Ogni chakra<br />

ha <strong>una</strong> funzione fisica e psicologica e può essere carente o in eccesso energetico.<br />

Il 3 chakra è posto tra la 11 e 12 vertebra toracica, il suo nome è MANIPURA <strong>che</strong><br />

significa” la città dove risplende il gioiello”è associato al plesso solare e nervoso <strong>che</strong><br />

sostengono le funzioni di stomaco, la milza, e il fegato, è in relazione alla volontà.<br />

Corrisponde all’età tra i14 fino ai 21 anni. Il periodo in cui ci si forma l’autonomia,<br />

l’autostima e il senso del <strong>propri</strong>o potere personale. Il colore giallo associato a questo<br />

chakra è collegato alla razionalità, e al cervello sinistro. Il giallo stimola l’interesse<br />

per lo studio , la capacità di apprendimento, e agisce positivamente sull’intelletto,<br />

oltre <strong>che</strong> sugli organi digestivi pancreas compreso. Uno squilibrio di questo chakra si<br />

manifesta con bruciori di stomaco,difficoltà digestive, ulcera gastrica alito cattivo,<br />

disfunzioni epati<strong>che</strong> diabete, malattie del sistema immunitario, ansia, sensazione di<br />

avere lo stomaco chiuso, emotivamente ci si può sentire nervosi arrabbiati, portare il<br />

rancore, essere intolleranti, difficoltà con il cibo anoressia bulimia ecc<strong>…</strong><strong>…</strong><br />

In questo chakra c’è l’autostima , la <strong>propri</strong>a identità individuale, in questo chakra<br />

l’individuo completa la sua posizione nel mondo. Non è ancora entrato perché l’età è<br />

i 21 anni l’equilibrio è avere <strong>una</strong> buona libertà di esprimere, emozioni, di vivere<br />

senza colpa e peccato.<br />

58


I primi 3 chakra sono alla base di <strong>una</strong> crescita sicura un essere individuale <strong>che</strong> sa<br />

stare sui <strong>propri</strong> piedi. Di avere quella leggerezza <strong>che</strong> ti permette di stare bene la<br />

buona volontà e la buona identità sono le doti di chi arriva bene al 3 chakra. In<br />

questo chakra c’è il diritto delle nostre azioni, di agire secondo i nostri bisogni. il<br />

plesso solare è in questo chakra , l’ombelico del mondo individuale, il centro<br />

dell’azione, dove noi assimiliamo, agiamo,è la zona dei bocconi da digerire.<br />

Una disfunzione del 3 chakra può essere dovuta a delle responsabilità inadatte per<br />

l’età,<br />

La carenza del 3 chakra si evidenzia dalla volontà debole, la persona è facilmente<br />

manipolabile, ha poca energia e manca di autodisciplina, è incapace di portare a<br />

compimento le cose, soffre di scarsa autostima, è passiva,inoltre ha problemi<br />

digestivi è attratta dagli stimolanti.<br />

L’eccesso si evidenzia dall’eccessiva aggressività , è un dominante, deve controllare<br />

gli altri,vuole sempre avere ragione e avere l’ultima parola è un grande manipolatore,<br />

ricerca posizioni di potere, ha attacchi d’ira fino a manifestazioni di violenza è<br />

arrogante e competitivo, Iperattivo.<br />

59


RIFLESSOLOGIA<br />

Il principio su cui si basa la riflessologia è; un’ approccio olistico alla persona. nei<br />

piedi ci sono dei punti <strong>che</strong> agiscono di riflesso, in corrispondenza di tutte le<br />

ghiandole, gli organi, e le parti del corpo. Ogni organo con la sua funzione è<br />

rappresentato sulla superficie del corpo, da linee energeti<strong>che</strong> orientate e da punti <strong>che</strong><br />

gli corrispondono. Il modo di approccio della riflessologia consiste di stimolare<br />

con il pollice e le altre dita questi riflessi. Questi riflessi <strong>che</strong> troviamo nei piedi li<br />

troviamo an<strong>che</strong> nelle mani.<br />

La riflessologia , riduce lo stress e la tensione, migliora il flusso sanguigno, e facilita<br />

lo sbloccarsi degli impulsi nervosi, il suo massaggio crea uno stato di omeostasi al<br />

corpo, di equilibrio.<br />

60


La modalità con cui eseguire il massaggio<br />

Scegliere <strong>una</strong> posizione comoda in un ambiente con <strong>una</strong> temperatura <strong>che</strong> per noi è<br />

più consona. Ricercare il punto più sensibile per poi esercitare delle pressioni con le<br />

dita . I punti <strong>che</strong> si vedono nell’immagine sottostante si lavorano: quelli sopra<br />

l’ombelico punto A e punto B si massaggiano verso il basso. Il punto C –B-D si<br />

massaggia verso l’alto.<br />

I punti delle zone del piede vengono lavorati con il pollice con delle pressioni,<br />

facendo dei movimenti circolari, lenti e profondi, con un tempo <strong>che</strong> varia da persona<br />

a persona. La zona numero 1 e 2 è il riflesso di stomaco e duodeno e è utile<br />

massaggiarla quando ci sono bruciori , cattiva digestione, eruttazioni e dolori in al<br />

epigastrio. Il punto G- H è sempre stomaco.<br />

Altri punti si trovano negli arti inferiori il punto E (stomaco) si trova esattamente<br />

sotto la punta del dito anulare quando appoggiamo il palmo della mano sulla rotula; il<br />

secondo punto F si trova a metà di <strong>una</strong> linea immaginaria <strong>che</strong> collega il centro della<br />

rotula al centro del malleolo esterno. Ognuno di essi va massaggiato verso il basso,<br />

contemporaneamente sulle due gambe.<br />

61


Per aiutare la funzione intestinale compromessa in casi di gastrite o di ulcera si<br />

massaggia la zona corrispondente all’intestino tenue punto 3 colon ascendente,<br />

punto4, traverso punto 5 e discendente punto 6. Il massaggio al riflesso del colon va<br />

effettuato seguendo la numerazione e partendo dal piede destro . An<strong>che</strong> la mano va<br />

lavorata come il piede.<br />

CRISTALLI<br />

I cristalli sono dei catalizzatori di energia, ogni cristallo porta un’informazione<br />

energetica diversa, perché crescono in un certo tipo di terreno, quindi hanno dei<br />

sistemi cristallini ; <strong>che</strong> sono dei codici dentro il cristallo in modo <strong>che</strong> si diversificano<br />

dagli altri. Si classificano in base alla loro forma geometrica, e sono ricchi di<br />

minerali. I cristalli sono in grado di ricevere, proiettare, contenere. Emanare, e<br />

riflettere ,la luce <strong>che</strong> costituisce la forma più elevata di energia nota nell’universo. Ci<br />

sono molte opinioni del tempo <strong>che</strong> serve perché si formino, alcuni autori dicono<br />

migliaia di anni, altri dicono <strong>che</strong> se ci sono gli elementi giusti, si potrebbero formare<br />

subito. Solo Madre natura sa il segreto per formare queste bellezze cristalline.<br />

È interessante notare <strong>che</strong> per ogni manifestazione fisica mentale e spirituale c’è un<br />

cristallo <strong>che</strong> riporta l’equilibrio nella persona . per il mal di stomaco è interessante<br />

notare <strong>che</strong> ci sono dei cristalli indicati, <strong>che</strong> si chiamano:<br />

AGATA, AMBRA , TURCHESE, ANTIMONITE, per quanto riguarda il bruciore di<br />

stomaco si consiglia sempre ANTIMONITE,TURCHESE E VARISCITE.<br />

62


I cristalli si possono indossare come gioielli o tenerli con se in tasca per esempio. Le<br />

pietre utilizzate vanno sempre purificate con acqua corrente e sale poi esposte alla<br />

luce della l<strong>una</strong> e del sole per almeno 24 ore.<br />

AGATA AMBRA<br />

TURCHESE ANTIMONITE<br />

VARISCITE<br />

63


LA KINESIOLOGIA<br />

Il fondatore della kinesiologia è il chiropratico JOSEP GOOHEART.JR<br />

(nato a Detroit il 18 agosto del 1912 morto il 5 marzo 2008)<br />

La kinesiologia permette di riassettare gli squilibri del corpo, connessi a<br />

problemati<strong>che</strong> , <strong>attraverso</strong> struttura muscolo s<strong>che</strong>letrica, della biochimica e delle<br />

emozioni.<br />

64


Attraverso le vie neuromuscolari si fa la valutazione del test manuale muscolare, <strong>che</strong><br />

è gestito da sistema nervoso. Col test kinesiologico si valuta lo stato di salute del<br />

soggetto <strong>attraverso</strong> la valutazione della forza, ed efficienza dei singoli muscoli, <strong>che</strong> lo<br />

dimostrano nell’opporre resistenza questa tecnica valuta lo squilibrio e l’equilibrio in<br />

relazione agli stimoli esogeni e endogeni. Il test non è <strong>una</strong> prova di forza ma serve<br />

per valutare l’efficacia funzionale del muscolo e la sua componente nervosa . il<br />

muscolo viene chiamato debole quando non è in grado di resistere allo sforzo<br />

richiesto e forte quando è perfettamente in grado di resistere allo sforzo.<br />

L’interpretazione binaria muscolo forte/debole è il linguaggio del corpo <strong>che</strong> ti<br />

permette di ottenere tutte le informazioni relative al corpo e al suo stato di salute. La<br />

debolezza può essere causata da vari fattori <strong>che</strong> interferiscono in un sistema di<br />

equilibrio del corpo , ma <strong>che</strong> lo scaricano sul muscolo specifico. La debolezza di un<br />

muscolo corrisponde a <strong>una</strong> alterazione dell’organo correlato, e la correzione del<br />

problema dell’organo ripristina la funzionalità del muscolo correlato. Sono i muscoli<br />

in tono normale <strong>che</strong> mantengono l’equilibrio corretto dell’organismo. Quando un<br />

muscolo si presenta ipotonico, <strong>che</strong> si contrappone ad un muscolo ipertonico,<br />

quest’ultimo in seguito allo stato di contrattura determina un ridotto apporto<br />

sanguigno, un accumulo di tossine, scarso reflusso ematico/ linfatico, e il dolore non<br />

è <strong>che</strong> la sofferenza dell’organo correlato. Per correggere lo squilibrio si agirà sul<br />

muscolo ipotonico rafforzandolo, e con il conseguente equilibrio an<strong>che</strong> del muscolo<br />

ipertonico. Le cause di debolezza possono essere di tipo strutturale, intese del<br />

muscolo o in relazione alle strutture ad esso correlate, possono interessare la<br />

componente chimica/ emotiva del corpo e essere correlate al muscolo in questione.<br />

Le immagini successive rappresentano i punti del corpo da trattare con delle lievi<br />

pressioni delle dita. Il test kinesiologico serve per verificare se c’è uno squilibrio<br />

biochimico, strutturale, o emotivo all’organo corrispondente <strong>che</strong> in questo caso è lo<br />

stomaco.<br />

65


CONCLUSIONE<br />

La passione per il mio lavoro e l’esperienza acquisita in tutti questi anni, mi hanno<br />

fatto comprendere <strong>che</strong> ogni persona <strong>che</strong> si è recata nel mio studio a farsi trattare, con<br />

i suoi disagi e malesseri, tra cui il mal di stomaco, ha <strong>una</strong> sua storia personale.<br />

Nel momento in cui ha raggiunto la consapevolezza del suo disagio e del suo<br />

malessere è già a un buon punto della sua evoluzione.<br />

Quando vedo nei miei clienti il loro cambiamento a<strong>…</strong><strong>…</strong>. sono molto soddisfatta per<br />

il lavoro <strong>che</strong> ho svolto come naturopata. Per me è estremamente gratificante lavorare<br />

sul piano del benessere<strong>…</strong>.. educare i clienti a prendersi cura di se stessi mi fa capire<br />

quanto le persone abbiano bisogno di volersi sempre più bene. Più vado avanti in<br />

questo percorso infinito, più rimango affascinata da come il corpo umano risponde<br />

agli stimoli per il raggiungimento del suo benessere.<br />

Ogni cliente con la sua storia è stato per me motivo di crescita personale, in tutti<br />

questi anni sono evoluta con e grazie a loro.<br />

Questa tesi la dedico a tutti coloro <strong>che</strong> hanno avuto fiducia nelle mie capacità e nella<br />

mia professionalità .<br />

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BIBLIOGRAFIA<br />

DISPENSA DEL MOVIMENTO PRIMO ANNO RIZA SCUOLA DI<br />

NATUROPATIA)<br />

I RIMEDI NATURALI PER LO STOMACO . ( I MANUALI DI RIZA)<br />

LA BIOENERGETICA DI FRANCESCO PADRINI<br />

DISPENSA DEL CORSO DI PERFEZZIONAMENTO IN LETTURA DEL<br />

COPRPO CONDOTTO DALLA DOTTORESSA MONICA BIZZOTTO<br />

NATUROPATIA E FIORI DI BACH DI CATIA TREVISANI<br />

DISPENSA DEL’ARTE DI CURARE CON I CRISTALLI DEL TERZO ANNO<br />

DELLA SCUOLA DI NATUROPATIA RIZA<br />

IL GRANDE LIBRO DEL MASSAGGIO CON GLI OLI ESSENZIALI<br />

(DI FRANCESCO PADRINI)<br />

GUARIRE CON I COLORI (I MANUALI DI RIZA)<br />

DISPENSA DEL CORSO DI PERFEZIONAMENTO DI KINESIOLOGIA<br />

CONDOTTO DA BARBARA SIRONI<br />

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