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10 febbraio 2005 - Provincia di Milano

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problematiche, dei palliativi per dare in campagna elettorale qualche strumento a qualche can<strong>di</strong>dato,<br />

ma che non sposteranno i temi delle questioni se non in peggio per il futuro. Ci aspettiamo dal <strong>di</strong>battito<br />

qualche notizia nuova dai rappresentanti della Giunta, ci aspettiamo <strong>di</strong> trovare buoni motivi per votare<br />

a favore <strong>di</strong> questo provve<strong>di</strong>mento ma, allo stato attuale, con la nullità proposta sia dal piano degli<br />

investimenti approvato il mese scorso, sia dal silenzio che su questa questione e sulle precedenti sia<br />

oggi che nelle altre sedute……<br />

Cerco, Presidente, <strong>di</strong> riempire il vuoto <strong>di</strong> questa Amministrazione, perché non solo noi dobbiamo<br />

parlare delle nostre idee ma dobbiamo anche mettere in bocca al Presidente Penati quello che potrebbe<br />

<strong>di</strong>re perché in quest’aula non c’è mai. Non c’è quando si parla delle foibe, non c’è quando si parla della<br />

giornalista rapita, non c’è quando si parla <strong>di</strong> ferrovie, non c’è mai. Da mesi a questa parte non ha votato<br />

nessuna delibera, non ne ha presentata nessuna, non ne ha proposta nessuna, quin<strong>di</strong> non solo ci è<br />

<strong>di</strong>fficile tacere o comunque stare nei tempi, ma dobbiamo anche fare, oltre che l’opposizione, anche la<br />

maggioranza.<br />

Siamo <strong>di</strong>sponibili a votare per le buone proposte, ma le aspettiamo, grazie.”<br />

Assume la presidenza dell’adunanza il Vice Presidente del Consiglio Caputo.<br />

Consigliere Casati: “Confi<strong>di</strong>amo nel pensiero illuminato <strong>di</strong> chi ci governa, ha detto il collega Dapei. Se<br />

fossimo a Zelig la battuta mi nasce spontanea: ultimamente le luci pare vadano a petrolio. E’ una<br />

battutaccia, va bene, poi ti rischiaro.<br />

Scusate il tono della voce, ma purtroppo non è così potente oggi. L’argomento che i colleghi Foglia e<br />

Censi portano all’attenzione del Consiglio <strong>di</strong> oggi è un argomento che si inquadra in un problema del<br />

sistema trasportistico lombardo. E’ un argomento che da questo punto <strong>di</strong> vista, a mio avviso, non<br />

determina o non fa vedere quella grande operosità che il Consigliere Dapei ha appena evidenziato, ma<br />

fa vedere esattamente l’opposto.<br />

Non confon<strong>di</strong>amo la TAV, cioè l’alta velocità che si sta realizzando sulla Venezia-Torino, che è frutto<br />

<strong>di</strong> decisioni assunte do<strong>di</strong>ci anni fa, ma stiamo parlando <strong>di</strong> tratte <strong>di</strong> trasporto urbano o semi urbano, cioè<br />

della me<strong>di</strong>a e corta percorrenza, che sono quelle che dal 13 <strong>di</strong>cembre 2004, data ormai fati<strong>di</strong>ca per il<br />

prolungamento del passante ferroviario <strong>di</strong> Porta Vittoria, che ha segnato un punto <strong>di</strong> svolta negativa <strong>di</strong><br />

un servizio che era già assolutamente deficitario. Questa data deve insegnarci una cosa, che troppi sono<br />

i proclami che abbiamo ascoltato in questi anni, pochi sono i nastri tagliati. Pochissimi.<br />

L’altra sera, su un canale tecnologico televisivo, facevano vedere una serie <strong>di</strong> progetti che da qualche<br />

anno girano in Italia, dal fantomatico ponte sullo stretto, del quale si è persa ogni traccia, al molto più<br />

realistico, invece questo è stato inaugurato, il famoso Mose <strong>di</strong> Venezia. C’è stata la posa della prima<br />

pietra e i veneziani ci garantiscono che siamo rimasti a quello. Forse anche lì confondono Mose con<br />

Mosè, cioè sulla <strong>di</strong>visione delle acque, a meno che il Presidente del Consiglio non abbia intenzione <strong>di</strong><br />

ricoprire ulteriori cariche future, mi pare che la questione sia al <strong>di</strong> là dall’essere risolta.<br />

Per quanto riguarda invece questa vicenda, visto che anch’io debbo tentare <strong>di</strong> colmare qualche vuoto e<br />

quin<strong>di</strong> parlare per qualche minuto in più, mi pare opportuno segnalare una cosa. Innanzitutto il<br />

problema <strong>di</strong> questa tratta ferroviaria è motivo da qualche anno <strong>di</strong> <strong>di</strong>scussione in quel territorio del sud<br />

<strong>Milano</strong>, perché la richiesta <strong>di</strong> quel territorio è datata da alcuni anni, in quella zona c’è stato un<br />

movimento <strong>di</strong> popolo, ci sono state raccolte <strong>di</strong> firme, ci sono state <strong>di</strong>verse correlazioni politiche che<br />

hanno abbracciato le forze del centrosinistra e del centrodestra rispetto ad un bisogno. Ad<strong>di</strong>rittura nella<br />

località <strong>di</strong> Poerio dove si richiede la realizzazione <strong>di</strong> questa stazione ferroviaria, la storia ci <strong>di</strong>ce che<br />

c’era ed è stata soppressa.<br />

La questione geografica è importante, perché siamo in un territorio che è intercluso tra la Via Emilia e<br />

mi pare sia la Vigevanese l’altra arteria, quin<strong>di</strong> siamo in una zona laddove anche la viabilità su gomma<br />

o un trasporto su gomma è assolutamente <strong>di</strong>fficile.<br />

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