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10 febbraio 2005 - Provincia di Milano

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abbastanza rilevante per quanto riguarda l’Alfa <strong>di</strong> Arese.<br />

Un progetto che dovrebbe ricadere sui Comuni <strong>di</strong> Rho e soprattutto <strong>di</strong> Arese. Un progetto che<br />

coinvolge Banca Intesa, Finporto <strong>di</strong> Genova e che è stato presentato lunedì in <strong>Provincia</strong>. Un progetto<br />

importante, che però coinvolge 1.850.000 metri quadrati <strong>di</strong> territorio nel Comune <strong>di</strong> Arese, li coinvolge<br />

facendone una specie <strong>di</strong> enorme campo container.<br />

E’ un progetto che è stato annunciato, secondo noi, senza la necessaria tecnicalità per quanto riguarda<br />

le infrastrutture, per quanto riguarda - per una volta lasciatelo <strong>di</strong>re a noi – l’impatto ambientale e<br />

quant’altro. E’ un progetto, soprattutto, dove non è stata coinvolta, almeno a quanto è dato <strong>di</strong> sapere, la<br />

Regione Lombar<strong>di</strong>a, che per quanto riguarda l’Alfa <strong>di</strong> Arese è una delle principali potenzialità <strong>di</strong><br />

erogazione <strong>di</strong> finanziamenti.<br />

Io ho intenzione <strong>di</strong> presentare un’interrogazione in proposito, ma ne volevo dare preannuncio al<br />

Consiglio, anche perché magari i Consiglieri che abitano nella zona, che sono maggiormente interessati<br />

alla problematica, possano a loro volta documentarsi.<br />

La seconda è una brevissima valutazione <strong>di</strong> tipo politico. Si sono tenute, non solo le elezioni in Iraq, si<br />

sono tenute le elezioni amministrative in Arabia Sau<strong>di</strong>ta. Sembra una roba stupida, è tutt’altro che<br />

stupida. Solo uomini, ma è un primo, timi<strong>di</strong>ssimo passo <strong>di</strong> quella che è rimasta una grande monarchia<br />

feudale.<br />

Mi sembra un passo importante, un passo da incoraggiare in qualche modo, se non altro da citare nella<br />

sua importanza, anche perché in Arabia Sau<strong>di</strong>ta e non solo in Arabia Sau<strong>di</strong>ta, c’è un movimento<br />

femminile, mi piace darne atto, che sta facendo la propria battaglia non in favore delle donne ma in<br />

favore complessivamente della democrazia, perché i <strong>di</strong>ritti delle donne passano attraverso<br />

l’affermazione democratica.<br />

Per quanto riguarda quanto detto dal Consigliere Patta, in effetti il titolo sul giornale era piuttosto<br />

stravagante rispetto alla realtà dei fatti, mi limito a <strong>di</strong>re – non è una <strong>di</strong>fesa d’ufficio – che spesso e<br />

volentieri chi scrive il pezzo e chi fa il titolo non è la stessa persona. Lo <strong>di</strong>co come informazione da<br />

persona che ha bazzicato le redazioni dei giornali. L’unico accenno e accento che faccio rispetto<br />

all’intervento del Consigliere Patta è che a me piacerebbe molto, molto, molto, se dovessi fare una<br />

riforma della Carta Costituzionale, far sì che anziché essere antifascista sia antitotalitaria tout court,<br />

perché questo probabilmente eliminerebbe anche tutte le possibili strumentalizzazioni che possono<br />

essere fatte sulle varie commemorazioni e potrebbe veramente ricostruire una memoria comune del<br />

popolo italiano, a parte naturalmente qualcuno che, anche in quest’aula, ritiene che l’esercizio<br />

democratico sia un <strong>di</strong> più. Sentirò dopo con molta attenzione il Consigliere Tranquillino se interverrà<br />

sull’argomento.”<br />

Consigliere Tranquillino: “Su due questioni, una è quella delle elezioni irachene. Autorevoli giornali<br />

giordani, quin<strong>di</strong> filo occidentali, siriani, egiziani, testate egiziane ed anche turche, sono molto<br />

preoccupate per ciò che è successo in Iraq perché, al <strong>di</strong> là delle manifestazioni <strong>di</strong> non ho capito bene se<br />

compiacimento, o gau<strong>di</strong>o, per una democrazia esportata con più <strong>di</strong> un centinaio <strong>di</strong> migliaia <strong>di</strong> morti,<br />

pare che l’Iraq sia a rischio per il prossimo decennio. Perché quel famoso neo nero, in queste elezioni,<br />

costituito dal triangolo sunnita e non solo, è quello che va a macchiare il candore <strong>di</strong> una democrazia<br />

che sarebbe nascente in Iraq. Il problema, cari colleghi, è che i turchi sono preoccupati per la questione<br />

del Kur<strong>di</strong>stan, che rischia <strong>di</strong> allargarsi anche in Iran, dall’altro lato questo potrebbe, perché no,<br />

filosoficamente, portare ad un’impostazione <strong>di</strong> asserzione. Noi prepariamo il terreno con la guerra, poi<br />

asseriamo che ci sono delle elezioni democratiche. Ergo, da questo ne conseguirebbe che potremmo<br />

anche agire con l’Iran. Spero che non lo sosteniate, spero che non lo facciano, perché se così fosse<br />

questo Paese si vedrebbe, probabilmente come altri, consegnare il prezzo del barile a 70 o 80 dollari,<br />

secondo autorevolissimi analisti, e questo consegnerebbe per lo sviluppo del nostro Paese, credo, una<br />

situazione che <strong>di</strong>re complessa è puro eufemismo. Questo per quanto attiene, Signor Presidente e<br />

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