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Relazione - Città di Torino

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“la storia del canottaggio italiano è legata strettamente al Po e a <strong>Torino</strong>. Perché è proprio qui<br />

che i primi giovani appassionati dello sport del remo si riunirono in società per il solo scopo <strong>di</strong><br />

fare del canottaggio, inteso come esercizio fisico”<br />

CANOTTAGGIO<br />

“una bellissima attività sportiva e <strong>di</strong> svago veniva frequentemente praticata dai torinesi nel<br />

passato: la gita in barca sul Po. Le barche a remi si potevano affittare a ore presso gli<br />

imbarcaderi ubicati lungo il fiume …….. l’attività delle barche in affitto dava lavoro a molte<br />

imprese tutte a conduzione familiare. La guida Paravia del 1910 ne elenca 25, fra le quali<br />

citiamo: Longo, Peirano, Zeppegno, Bobba, Franchino. Sempre nella suddetta guida datata<br />

1950 il totale era sceso a 15. Via via però col tempo tutti abbandonarono questa attività”<br />

NOLO DI BARCHE<br />

Divisione COMMERCIO<br />

Settore URBANISTICA COMMERCIALE<br />

Divisione SERVIZI CULTURALI<br />

Settore ARREDO E IMMAGINE URBANA<br />

da:<br />

Lorenzo ARTUSIO, Mario BOCCA, Mario GOVERNATO, Mario RAMELLO,<br />

Mille saluti da <strong>Torino</strong>, <strong>Torino</strong>: E<strong>di</strong>zioni del Capricorno, 1990<br />

“pescare sul Po e lungo le sue rive è sempre stata una attività <strong>di</strong>ffusa tra i torinesi, sia per<br />

<strong>di</strong>letto che per professione. Nel secolo scorso questo pescoso fiume offriva ottimi pesci: trote,<br />

anguille e anche storioni. In questi anni è stata ripristinata un’antica festa del Po, quella <strong>di</strong> San<br />

Giacomo. Durante questa festa gli “Abbà” facevano bene<strong>di</strong>re una ventina <strong>di</strong> pesci tenuti in<br />

una tinozza, che quin<strong>di</strong> venivano riportati sul fiume e rigettati uno alla volta in acqua. I giovani<br />

nuotatori si tuffavano e il primo che riusciva ad afferrare uno <strong>di</strong> questi pesci veniva eletto re<br />

della festa…….”<br />

PESCA<br />

“<strong>di</strong>verse piscine per il nuoto furono costruite sulle rive del Po e la “Diana”, qui riprodotta, era la<br />

più frequentata. Da sempre i torinesi effettuavano i bagni nel loro fiume e già nell’800<br />

sorgevano stabilimenti balneari”<br />

SOLE E NUOTO<br />

Criteri <strong>di</strong> impostazione del Progetto Integrato d’Ambito<br />

COMPLESSO DEI MURAZZI DEL PO<br />

TORINO<br />

ANALISI DEL SITO<br />

Documentazione storica<br />

“un’altra antica attività svolta sul fiume è stata quella dei renaioli (sabbiuné)…..… si vede la<br />

sponda del Po, all’altezza del Valentino. Questa era la piarda più grande a<strong>di</strong>bita all’attracco<br />

dei barconi colmi <strong>di</strong> sabbia. Lo spiazzo è gremito <strong>di</strong> lavoranti addetti ognuno alle varie<br />

mansioni”<br />

RACCOLTA DELLA SABBIA<br />

“un soggetto molto comune nelle cartoline del Po è rappresentato dalle lavandaie, che<br />

esercitavano la più <strong>di</strong>ffusa delle attività lavorative del fiume. La cartolina ci illustra la parte del<br />

fiume <strong>di</strong> fronte ai Murazzi dove erano inse<strong>di</strong>ate le fabbriche. Nonostante la presenza <strong>di</strong> queste<br />

le lavandaie lavorano anche qui e lasciano i panni stesi ad asciugare sulla riva a<strong>di</strong>acente”<br />

LAVAGGIO DEI PANNI<br />

Gianfranco Cavaglià. Milena Bertotto Rosso. ARCHITETTI collaborazioni: arch.i Cristina Azzolino, Andrea Bocco, Angela Lacirignola torino, novembre 2005<br />

via giolitti 11. 10123 <strong>Torino</strong> . tel 011.548168 . fax 011.5622228 . ailgavac@tin.it<br />

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