06 Gavinelli.pdf - BOLbusiness

More documents

Recommendations

Info

130 SIMONA GAVINELLI [12 nastero del 9 febbraio 166926 . Tra i circa 290 stampati resistono almeno sette manoscritti, tra cui si riconosce il lemma che identifica, come di consueto, dalla prima opera in apertura, rispettivamente i due Brescia, Queriniani, A. V. 22 e A. V. 23: «Divi Laurentii Iustiniani opuscolorum tomus primus et secundus. Volumina duo. De contemptu mundi (in membranis) De gradibus perfectionis (in membranis)». Alle due sillogi con gli opuscula di Lorenzo Giustiniani si aggiunge il codice normativo, Brescia, Queriniano, A. VI. 7, costituito da due unità composite, di cui la prima, membranacea, è graficamente e paleograficamente riconducibile allo stesso ambito dei rammentati manoscritti con le opere di Giustiniani27 . Ai ff. 1r-9r contiene institutio et confirmatio della congregazione, cioè la bolla papale del 28 giugno 1407 con cui il ricordato Gregorio XII (papa Correr), appena dopo la sua elezione ne confermò i canoni normativi, dopo che l’istituzione era stata avviata nel 1404 da Bonifacio IX28 . Segue quindi ai ff. 9v-20v la versione in volgare del documento, con chiari influssi linguistici veneti, e pure l’ornamentazione riporta a modelli veneziani degli anni ’80-’90 del XV secolo, accostabi- 26 Estimo fatto per D. Gioachino Darfi estimatore pubblico eletto […] per estimar le robbe che erano delli Reverendi Padri della Congregatione di San Giorgio in Alga del Monastero di San Pietro in Oliveto della sudetta città, Brescia, Archivio vescovile, Cartella religiosi, b 5, ff. 12r-18r. Ringrazio ulteriormente Alberto Zaina per la cortese segnalazione del documento. 27 Sappiamo inoltre che tra il 1481 e il 1485 la congregazione provvide a darsi nuove regole, assenti nel codice, con riferimento soprattutto al capitolo generale e all’elezione dei rettori generali. Le nuove costituzioni non modificavano, ma completavano quelle originarie: TOMASINI, Annales, ad annum. 28 Sul codice cfr. le schede di A. BRUMANA e A. SPIRITI, in Tesori miniati, pp. 198-99. Il testo del documento è riportato in TOMASINI, Annales, pp. 33-36 per i canoni della regola; cfr. S. LAURENTII JUSTINIANI. Opera omnia, Venetiis, excudebant Jo: Baptista Albritius & Joseph Rosa, 1751, pp. XXVI-XXVII (e. in facs. con prefazione di G. CRACCO, I-II, Firenze, 1982); CRACCO, La fondazione dei canonici, pp. 81-88.
13] I codici bresciani delle opere di Lorenzo Giustiniani 131 li tuttavia allo stile di Birago, attivo a Milano e Brescia, e infine a Venezia29 . Andrea Spiriti identifica uno dei due canonici in veste azzurra in Ludovico Barbo, ma lascia incerta l’identità dell’altro. È plausibile pensare a un eminente rappresentante della congregazione, forse Antonio Correr, ma difficilmente vi si può riconoscere Lorenzo Giustiniani, le cui fattezze circolarono grazie alla ritrattistica veneziana (per esempio il dipinto di Gentile Bellini eseguito nel 1465 e conservato a Venezia presso la Galleria dell’Accademia) e che, al tempo del riconoscimento dell’istituzione canonicale cui si riferisce la Bolla di Gregorio XII, non era ancora uno dei massimi esponenti della congregazione, benché ordinato sacerdote nel 1407. La rappresentazione infine di s. Pietro potrebbe inoltre far pensare a una destinazione già dall’origine per S. Pietro in Oliveto di Brescia, ma potrebbe costituire più semplicemente una sottolineatura verso l’autorità pontificia romana che aveva promulgato la Bolla di riconoscimento. La volontà celebrativa del manoscritto è insita nella sua lussuosa tipologia. Fu vergato in gotica formata ben chiaroscurata, ma ormai ariosa, e impaginato con ampi margini senza risparmio di pergamena; i capilettera minori sono stati toccati di giallo mentre la tipologia delle iniziali, alternativamente rosse e blu, con decorazioni geometriche cave all’interno e prolungamenti filigranati in rosso per quelle blu e violetto per quelle rosse, rientra nello stile più diffuso. Più interessante è l’interpretazione della miniatura, che normalmente illustra il testo, ma in presenza di un doppio testo (due bolle), è probabile che sia celebrato il momento dell’institutio del 1404, in cui il papa Bonifacio IX, il vescovo Angelo Correr, futuro papa Gregorio XII, e quindi Ludovico Barbo e Gabriele Condulmer, con l’abito azzurrino dei canonici 29 La seconda parte, cartacea, riprende su fogli affrontati le due versioni ai ff. 21v-34v, con i ff. 35-36 bianchi, ma rappresenta la semplice trascrizione in scrittura corsiva coeva, con lo scioglimento delle abbreviazioni del testo, diversamente da quanto afferma SPIRITI, in Tesori miniati, p. 199.
Page 1 and 2: «A CINQUECENTO ANNI DALL’EDIZION
Page 3 and 4: 3] I codici bresciani delle opere d
Page 11: 11] I codici bresciani delle opere
Page 15 and 16: 15] I codici bresciani delle opere
Page 33 and 34: Figura 7a Figura 7b Figura 7c Figur

06 Gavinelli.pdf - BOLbusiness

Create successful ePaper yourself

Delete template?

Save as template?