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122 SIMONA GAVINELLI<br />

[4<br />

Intorno al 1400 due cugini, Antonio Correr e Gabriele Condulmer,<br />

assurto poi al soglio pontificio come Eugenio IV<br />

(1431-1447), cominciarono in effetti a condurre una vita devota<br />

rinunciando al mondo, fino a costituire un gruppo canonicale,<br />

in origine guidato da quest’ultimo 8 . Il riconoscimento<br />

ufficiale fu erogato il 15 marzo del 1404 da papa Bonifacio IX<br />

(1389-1404), e poi confermato, secondo un abile, quanto prevedibile,<br />

meccanismo di politica familiare, da Gregorio XII<br />

(14<strong>06</strong>-1408), al secolo Angelo Correr, zio di Antonio, ma pure<br />

di Gabriele Condulmer il quale, già nel 14<strong>06</strong>, era stato chiamato<br />

a Roma in modo da aprire il varco, per breve tempo, alla<br />

direzione locale di Ludovico Barbo (1381/1382-1443) 9 .<br />

8 La priorità di Condulmer sul cugino Antonio Correr, riconfermata<br />

sulla bolla tradita dal codice Brescia, Queriniano, A.VI.7 è ribadita da CRAC-<br />

CO, La fondazione, pp. 71-74. Antonio Correr (1369-1445), con il pontificato<br />

dello zio Gregorio XII si vide spianata la via della Curia romana ma,<br />

moderato nell’accumulo di benefici, munifico nel donare molti manoscritti<br />

a S. Giorgio in Alga, e amico di Giovanni da Capestrano, Antonino da Firenze<br />

e Bernardino da Siena, terminò la vita presso S. Giustina di Padova:<br />

F. CH. UGINET, in Dizionario Biografico degli Italiani, XXIX, Roma 1983,<br />

pp. 485-88. Sui privilegi concessi alla congregazione da Eugenio IV, e sull’instancabile<br />

diffusione dell’ordine, che riuscì ad acquisire monasteri rilassati<br />

come S. Giorgio in Braida a Verona e S. Pietro in Oliveto a Brescia: I.<br />

F. TOMASINI, Annales Canonicorum saecularium Sancti Georgii in Alga, Venezia<br />

1641, pp. 121-44; CRACCO, La fondazione, pp. 75-76.<br />

9 Angelo Correr, già vescovo di Castello (Venezia) dal 1379-1390, divenuto<br />

poi papa Gregorio XII (14<strong>06</strong>-1417), teologo e canonista, influì quasi<br />

certamente sui nipoti Antonio Correr e Gabriele Condulmer: G. PI-<br />

CASSO, Gli studi nella riforma di Ludovico Barbo, in Los monjes y los estudios,<br />

Abadia de Poblet 1963, pp. 310-314, ristampato in ID., Tra umanesimo<br />

e ‘devotio’, pp. 20-21. Per Lodovico Barbo e la riforma monastica di<br />

S. Giustina: I. TASSI, Ludovico Barbo (1381-1443), Roma 1952 («Uomini<br />

e dottrine», 1). Sul movimento riformistico: F. G. B. TROLESE, Ludovico<br />

Barbo (1381-1443) e la Congregazione monastica riformata di S. Giustina<br />

di Padova: fonti edite, «Contributi alla bibliografia storica della Chiesa padovana»,<br />

2 (1977), pp. 79-127; G. LUNARDI, L’ideale monastico di Ludovico<br />

Barbo, in Riforma della Chiesa, cultura e spiritualità nel Quattrocento<br />

veneto. Atti del convegno per il VI centenario della nascita di Ludovico<br />

Barbo (1382-1443) (Padova, Venezia, Treviso, 19-24 settembre 1982), a<br />

cura di G. B. F. Trolese, Cesena 1984 («Italia benedettina», 6), pp. 59-71;<br />

G. B. F. TROLESE, La Congregazione di Santa Giustina di Padova alla fi-

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