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144 SIMONA GAVINELLI
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apportati nei margini e nell’interlinea dei due manoscritti Queriniani
rispetto al testo accolto poi nella stampa del 1506. Normalmente
le correzioni sono sporadiche, e in effetti i margini
del Brescia, Queriniano, A. V. 22 sono di norma privi di postille,
mentre si intensificano nel Brescia, Queriniano, A. V.
23, soprattutto in maniera più consistente nel De gradibus perfectionis
(Fig. 7), curiosamente l’unica opera che, nell’edizione
del 1506, non presenta l’errata corrige finale. A titolo esemplificativo
sono state evidenziate alcune tipologie di intervento,
apportate in scrittura umanistica e relative soprattutto all’ortografia
del latino, all’introduzione di parentesi, o al miglioramento
del testo. Si rintracciano pure alcune piccole abrasioni
per correggere o cancellare una lettera o una parola, o
per integrare le omissioni. Numerose sono anche le correzioni
di singole parole, operate in inchiostro leggermente più
chiaro e con trattini per cassare o sostituire una lettera, con lineette
verticali per separare parole o segni sottoscritti per unirle.
La revisione investe anche l’adeguamento classicheggiante
della scrittura secondo l’uso umanistico, per cui nella forma
medievale palatalizzata nichil si elimina la c per ottenere nihil;
in qottidianus si toglie una t e si soprascrive una u per avere
quotidianus; si prescrive infine di unire nec non per necnon
(cfr. f. 18v) 71 . Occorre però precisare che, oltre a quelle tradi-
71 Dal confronto tra il Brescia, Queriniano, A. V. 23, f. 17v e la stampa
del 1506, c. 18r emerge: aus in margine, da inserire su rasura per plausibus>
plausibus nella stampa; di nuovo edifica posto nel margine corregge discretionis
in edificationis> edificationis nella stampa; u in margine per correggere
savitate in suavitate> suavitate nella stampa; nell’interlinea ex – hi – larantur>
exhilarantur nella stampa; corda ancora nel margine richiama con
un segno interno alla riga di aggiungere corda, recepito dalla stampa; subito
dopo in faciant viene espunta con un tratto di penna la n per faciat> faciat
nella stampa; gradiens dominus Iesus> nella stampa diventa ablativo assoluto
gradiente domino Iesu; misteria è corretto in Mysteria, con intervento
ortografico; non ne è unito in nonne, come nella stampa; Brescia Queriniano,
A. V. 23, f. 18r e stampa 1506, c. 18v: adversatur nel margine corregge
adasatur> adversatur nella stampa; quemadmodum et alii, aggiunto
con obelos dopo malum è accolto nella stampa; meditare corretto in meditari>
meditari nella stampa.