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NUOVO oggi MOLISE Lunedì 24 Maggio 2010 Comunità Montana Alto Molise AGNONE - Comunità Montana «Alto Molise», Albino Iacovone, già assessore e consigliere di minoranza, approva quanto detto dal sindaco di Capracotta Antonio Monaco, il quale qualche giorno fa ha lanciato il suo personale monito: «O Albino Iacovone «In questi anni è stata guidata da amministratori che hanno pensato solo al proprio orticello» le cose cambiano in seno a palazzo Tirone, oppure meglio chiudere l’ente», le parole del primo cittadino. A distanza di poco tempo è arrivata la replica di Iacovone che si dice pienamente concorde con il collega Monaco. «Ho letto con attenzione l’intervento del sindaco di Capracotta nel quale mette in risalto le gravi e pregnanti difficoltà di ordine economico e di sopravvivenza della Comunità Montana "Alto Molise" - il commento di Iacovone -. Sono anni che ho sempre cercato di far comprendere, nella mia qualità di consigliere dell’ente, che come andavano le cose, di come veniva amministrata e gestita la Comunità Montana, si sarebbe arrivati, prima o poi, ad una fine così ingloriosa. Non posso, quindi, che condividere e sottoscrivere l’intervento di Antonio Mona- ISERNIA-PROVINCIA Agnone - Il consigliere di minoranza d’accordo con le parole di Monaco: cambiare tutto oppure chiudere «Debiti, tutto come previsto» Albino Iacovone: «E’ il risultato di una politica dissenata» co». In seguito il cavaliere va giù duro. «Quando vi sono amministratori che pensano solo a coltivare il proprio orticello e non pensano al bene comune e soprattutto ad una visione globale e in prospettiva dell’attività amministrativa, i risultati non possono che essere questi». Il riferimento va ai debiti di circa 700mila euro accumulati durante l’anno 2009 (non sono compresi quelli fuori bilancio, ndr) a cui dovrà far fronte l’ente. Ma oggi la situazione generale nelle stanze della Comunità Montana, malgrado gli sforzi del commissario è a dir poco drammatica. La conferma giunge anche dal fatto che due comuni quali Castelverrino e Capracotta hanno deciso di revocare, tramite due delibere comunali, la gestione del patrimonio silvo-pastorale alla Comunità Montana di Agnone. Tradotto significa meno introiti all’ente. Un esempio che a breve potrebbe essere seguito anche da altre amministrazioni comunali. Così il futuro appare molto cupo. A ciò va a sommarsi la spada di Damocle della chiusura di quelle ormai definite da più parti una sorta di «inutili carrozzoni». Francesco Di Schiavi Lo ammette un dossier presentato in questi giorni dal Wwf. Ecco nel dettaglio cosa dice Volturno e Sangro, fiumi puliti Lo stato di salute dei due corsi d’acqua è risultato «buono» IL FIUME Sangro uno dei più puliti d’Italia secondo il dossier presentato dal Wwf. Tra i corsi d’acqua con numerosi pregi spicca anche il Volturno. Il Wwf ha presentato il «Dossier fiumi 2010» basato sui dati del monitoraggio dell’Arta dei fiumi abruzzesi. L’Unione Europea ha stabilito che entro il 2015 tutti i fiumi devono raggiungere lo stato ambientale definito «buono». Lo studio dei corsi d’acqua viene svolto dal 2004 dall’Arta che ha una rete di oltre 100 stazioni di monitoraggio lungo i fiumi della regione Abruzzo. L’Arta misura una serie di parametri chimico-fisici e batteriologici e provvede allo studio degli invertebrati presenti secondo tecniche standardizzate a livello nazionale. L’integrazione dei dati chimico-fisici con quelli biologici nell’indice SACA (Stato ambientale corso d’acqua) permette di classificare ogni stazione in Comunità Montana «Alto Molise», 700mila euro il debito accumulato una delle 5 possibili classi di qualità (Pessimo; Scadente; Sufficiente; Buono ed Elevato). L’Arta ha recentemente redatto la relazione sulle attività di monitoraggio svolte nel 2009. Il Wwf ha ripreso questi dati e li ha elaborati ulteriormente. La Re- La presenza della lontra conferma il rapporto dell’associazione gione Abruzzo vede aumentare la quota di punti di campionamento non conformi rispetto all’obiettivo fissato per il 2015. Infatti, ben il 63% delle stazioni è in una classe di qualità non corrispondente allo stato «buono» o «elevato». Preoccupa soprattutto il trend che è in peggioramento, nonostante il 2009 sia stato un anno abbastanza piovoso. Questa situazione è dovuta ad un numero elevato di stazioni che è passato dallo stato «buono» a quello «sufficiente». Le condizioni peggiori (stato «pessimo») sono state riscontrare nei fiumi Tavo, Piomba e Vibrata. Altre situazioni di forte criticità (stato «scadente») riguardano i fiumi Imele, Raio, Aterno, Pescara, Alento, Riccio, Feltrino, Arielli, Moro, Osento e Tordino. Tra i fiumi più grandi, Il fiume Sangro uno dei più puliti d’Italia. Lo dice il Wwf 13 A Rocchetta a Volturno «No» all’acqua privata, slitta la raccolta firme ROCCHETTA A VOL- TURNO - Rinviata la raccolta firme per il referendum sull’acqua pubblica. La comunicazione dal circolo del Pd. Dal circolo territoriale del Pd di Rocchetta a Volturno comunicano che la raccolta di firme a sostegno del referendum nazionale sull’acqua pubblica e della proposta di legge regionale contro la privatizzazione delle acque è stata rinviata al prossimo 30 maggio per motivi privati. Infatti, un lutto cittadino ha colpito Rocchetta e i vertici del circolo del Partito Democratico hanno deciso di rinviare l’evento. Il coordinatore Tony Pontarelli invita tutti a partecipare all’iniziative rinviata al prossimo 30 maggio. MV nuovomoloiseisernia@email.it preoccupa lo scadimento della qualità delle acque del Trigno, che in due stazioni del tratto intermedio è passato da «buono» a «sufficiente». Solo il fiume Sangro è sugli standard di qualità europei. In quasi tutte le stazioni è risultato nello stato «buono» e non è un caso, quindi, che la Lontra sia presente in questo fiume per larghi tratti ancora spettacolare. Stessa cosa che si è registrata lungo il fiume Volturno, che rimane ancora uno dei più puliti, dove la lontra, animale simbolo ed indicatore di qualità ambientale, è presente in numerosi esemplari. Michele Visco
14 VENAFRO-AREA VOLTURNO LA SEGNALAZIONE NUOVO oggi MOLISE Domenica 23 Maggio 2010 Venafro - Interrogazione del gruppo di opposizione in Comune «Città Nuova» Lo scempio di corso Campano Si tratta di un vecchio palazzo in pieno centro VENAFRO - Una vergogna!Da anni ed anni al centro della città, lungo il cuore di corso Campano, una casa presenta dei brutti ferri sporgenti sulla parete principale. Quale frutto «marcio» di vecchi lavori del post terremoto. Ed ultimamente anche un vetro rotto ad una finestra che può cadere da un momento all’altro. Magari in testa a qualcuno di passaggio da quelle parti. Fungendo da ghigliottina. Recentemente erano iniziati di nuovo i lavori di riattazione e recupero del palazzo, improvvisamente interrotti. Anzi quasi mai iniziati. Ma quel che è peggio è stata forzatamente trasferita una nota pizzeria, con il presupposto che erano urgenti ed indifferibili alcune opere da fare. Così come una nota immobiliare. è stata costretta a lascire la sede di riferimento. Ma la situazione putroppo non è cambiata. Anzi nel frattempo è che versa in condizioni assai pietose anche peggiorata. Senza una recinzione, senza una protezione del cantiere, con lavori misteriosamente interrotti. Cose gravissime, sulle quali dovrebbe indagare ed agire la stessa magistratura. Oggi è questa la situazione, testimoniata da alcune inequivocabili foto. C’è qualcuno che pone rimedio a tanto scandalo? E’ vero che sull’argomento un’interrogazione dei consiglieri di Città Nuova (Sorbo e Potena), presentata oltre due anni fa, è finita nel nulla? Eppure c’era stato un impegno scritto dell’Amministrazione comunale di voler affrontare il problema alla radice. Purtroppo però questi sono i risultati. Al centro del centro della città. Che cosa scrivere di più? ml In passato erano iniziati alcuni lavori poi cessati inspiegabilmente Venafro - Soddisfatti i due consiglieri provinciali Sorbo e Cuzzone Firme per dire no all’acqua privata Circa mille quelle raccolte in città da Sinistra e Libertà VENAFRO - Nel giro di un paio d’ore sono state raccolte sabato scorso a Venafro circa 750 firme a sostegno dei tre quesiti referendari in difesa dell’acqua come bene pubblico e contro la privatizzazione di questa importante risorsa. L’iniziativa del gruppo consiliare alla Provincia di Isernia e del locale circolo di «Sinistra Ecologia e Libertà» ha ottenuto un successo oltre le aspettative tanto che ha trovato impreparati gli stessi promotori. Infatti diverse decine di persone non hanno potuto firmare in quanto erano finiti i moduli per la raccolta delle sottoscrizioni. «E’ un importante segnale - commentano i consiglieri provinciali Antonio Sorbo e Marcello Cuzzone - dell’attenzione dei cittadini verso queste importanti tematiche che incidono sulla vita quotidiana di ognuno di noi. Ci dispiace per tutte quelle persone che non hanno potuto firmare ma vogliamo rassicurarle: la prossima settimana organizzeremo un’altra iniziativa a Venafro per la raccolta delle firme in modo da consentire a tutti di sostenere questa battaglia». I due consiglieri provinciali ringraziano anche gli esponenti del circolo cittadino di SEL e i rappresentanti delle altre forze politiche di sinistra che, insieme a tanti volontari hanno collaborato alla raccolta delle firme. Nei prossimi giorni saranno comunicati la data, il luogo e l’orario per la nuova raccolta delle firme a sostegno dell’iniziativa referendaria. ml Il palazzo lungo Corso Campano: un pugno negli occhi L’appello del consigliere Viscione: «Più aree per edificare» VENAFRO - Più aree per edificare. Luigi Viscione, consigliere incaricato al Centro Storico ed al Terremoto, lancia la proposta: «Riperimetriamo il centro storico e diamo ossigeno alle imprese ed ai tecnici locali». La sua idea l’ha messa nero su bianco. Scrive Viscione: «La grave situazione economica che investe anche il settore dell’edilizia e soprattutto delle piccole imprese artigianali, la necessità di risolvere problemi a quelle abitazioni che ricadono in parti di territorio che sono individuate come centro storico, pur non avendo particolari requisiti. Il piano regolatore di Venafro, ormai dimostra tutti gli anni che ha limitato in pieno anche quelle che sono le normali attività. All’atto della sua approvazione individuava e delimitava una zona Antica che abbracciava l’antico tessuto romano, il borgo medievale e il seicentesco ampliamento. Da tale zona, erroneamente, era esclusa l’area del Verlasce. Con successivo ampliamento venne ampliata la zona antica, includendo l’area del Verlasce ed altre zone le cui limitazioni imposte dai vincoli di zona Antica hanno causato non pochi problemi». Dopo questa premessa il consigliere conclude così: «Con questa iniziativa propongo - prosegue - di rivedere la perimetrazione della zona antica riportandola a quella che era l’originaria previsione di piano, restituendo alle aree interessate quella che era la loro destinazione di zona. Altra opportunità che verrebbe offerta agli edifici e alle aree ricadenti in tali zone, a seguito della riperimetrazione, sarebbe quella di poter beneficiare di quanto offerto dalle agevolazioni del Piano Casa della Regione Molise. Beneficerebbero di tale "sblocco" - conclude - le aree e gli immobili di via Conca Casale, di via Licinio/Ospedale nella fascia a sinistra in direzione Cassino, gli immobili su corso Campano lato sinistro dal semaforo al ponte ferroviario» Emmelle SPORT & POLEMICHE Alla manifestazione di presentazione Cnu Molise 2010, ’snobbata’ la città di Venafro Campionati nazionali universitari, Venafro ’snobbata’ VENAFRO - Mancava solo questo! A «Casa Italia» è assente uno stand, persino una foto della città. Per propagandare le sue incomparabili ricchezze artistiche, monumentali e persino gastronomiche. La ricostruzione fatta da Nuovo Molise merita particolare attenzione. Per far capire come amministratori distratti ed una Regione disattenta di fatto «trascurano» la quarta realtà del Molise. Prima per la sua storia e per i beni archeologici. Più in particolare per i siti culturali, tutelati a livello internazionale. Sono molto di più nella sola città di Venafro, rispetto ad Isernia, Campobasso e Termoli messe insieme. A Campobasso in questo periodo si stanno svolgendo i Campionati Universitari studenteschi italiani. O meglio vengono coinvolte, in quest’iniziativa di respiro nazionale, oltre al capoluogo di regione anche Isernia e Termoli. E già questo fatto la dice lunga sull’esclusione della quarta città del Molise (appunto Venafro) dal «giro» universitario, e non solo, che conta. I campionati sono iniziati il 21 maggio e termineranno il 29. Ben settemila atleti gareggiano nel Molise, provenienti da tutta Italia. Una vetrina di propaganda senza precedenti. Con un giro economico e turistico di milioni e milioni di euro. L’altra sera c’è stata l’inaugurazione del Padiglione Italia, in piazza Municipio a Campobasso. Con la sede del Molise. Ebbene su schermi multimediali, su foto appese alle pareti, su prodotti di nicchia dell’agricoltura biologica esposti sui banchi, mancava proprio Venafro. Presenti invece tutte le realtà molisane. Da quelle più interne, alle città della costa. Eppure nel giro c’erano migliaia di giovani atleti provenienti da ogni regione d’ Italia. Con i loro accampagnatori ed allenatori. Un modo per dare freschezza e sviluppo, non solo turistico, alla nostra isolata terra. Che però ha delle potenzialità inimmaginabili. Soprattutto nel turismo verde e di nicchia. Quello per intederci più alla moda. Assente però la città di Venafro. Da anni esclusa dal giro delle facoltà universitarie molisane ed ora anche da quello più mediocre della propaganda turistica. Un ulteriore schiaffo alla città, che i nostri distratti amministratori non hanno affatto notato. Tanto per loro esistono solo le poltrone e le idennità di carica. Oltre ai comunicati pieni di belle parole e di scadenti intenzioni. Forza Venafro! Mariolepore
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