Pagina 13 - Comune di Rimini

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orriere
di Rimini e San Marino
Direttore Responsabile: Pietro Caricato
15/05/2013
Periodicità: Quotidiano
Tiratura: n.d.
Diffusione: n.d.
Aeradria, spunta il "no" del ministero
Il documento acquisito dallaprocura e trasmesso al Tribunale civile: verso riconvocazione delle parti
Il presidente Masini sotto torchio parla di debiti, banche, co-marketing e del caffè con Vitali
RIMINI. Un documento
che scotta, acquisito dalla
procura nelle ultime ore,
è stato uno dei temi
dell'interrogatorio al
quale è stato sottoposto
ieri il presidente di Aeradria
Massimo Masini, e
rischia di modificare l'iter
del Tribunale civile
sulla questione dell'ammissione
al concordato
in continuità. Si tratta infatti
dell'anticipo del parere
sfavorevole, a prescindere
dall'esito
dell'ordinanza e dalla
formale sospensione in
attesa dell'ordinanza, da
parte del ministero
dell'Economia sulla gestione
dell'aeroporto riguardo
al rinnovo della
concessione. Una circostanza
che, nell'interpretazione
della finanza, sarebbe
stata omessa
nell'ultima udienza davanti
ai giudici. "Non ne
sapevo niente", ha allargato
le braccia Masini, di
fronte alla contestazione.
Altrettanto non potrà fare
il tribunale civile: il
documento è stato già
trasmesso e non è escluso
che, prima di decidere, adesso
si decida di riconvocare
i rappresentanti
di Aeradria alla presenza
della procura per un
chiarimento. La società
non avrebbe più i requisiti
per gestire lo scalo.
La novità complica ulteriormente
un quadro di
per sé fosco, al di là delle
precisazioni che il presidente
del Cda Masini, ha
fornito nel corso del lungo
interrogatorio che si è
protratto per più di quattro
ore davanti al pm
Gemma Gualdi e agli investigatori
del Nucleo di
polizia tributaria della
guardia di finanza di Rimini
guidato dal maggiore
Marco Antonucci.
Stando alla nota degli avvocati
difensori Alexia
Armaroli e Cesarina Mitaritonna,
Masini "non
ha avuto difficoltà a rispondere
ai chiarimenti
richiesti dalla Procura.
Peraltro i passaggi trattati
avevano tutti evidenza
documentale". "Gli argomenti
- sostengono i legali
- hanno riguardato le
indicazioni di bilancio
con particolare riferimento
ai contributi dei
soci per promozione e
marketing e ai finanzia-
menti richiesti agli istituti
di credito. Vi è la serenità
di essere stati completi
ed esaustivi". Masini,
al momento, è indagato
per falso in bilancio, e
per due violazioni della
legge fallimentare: l'articolo
236 (per essere ammessi
alla procedura di
concordato avrebbero simulato
crediti in tutto o
in parte inesistenti) e
l'articolo 218 sul ricorso
abusivo al credito (per ottenere
finanziamenti avrebbero
dissimulato il
dissesto). Si è avvalso
della facoltà di non rispondere
soltanto su questioni
tecniche, che esulavano
dalle ipotesi di
reato e sulle quale non si
era preparato, riservandosi
di approfondire e
chiarire quanto prima:
per il resto ha ribadito
quanto già emerso nell'udinza
civile e nel dibattito
pubblico. Ha invece
cercato di alleggerire la
posizione degli altri
membri del cda, spiegando
di aver avuto un ruolo
di primo piano nelle decisioni
che hanno portato
allo stato di insolvenza.
"Sono stato sempre
presente nella gestione".
Masini ha difeso però la
regolarità delle carte presentate
in tribunale,
comprese le "promesse"
dei finanziatori, e il cre-
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dito "fantasma" di 600mila
euro vantato in Regione.
E' in questo contesto
che ha parlato del ruolo
della politica e in particolare
nella Provincia,
facendo i nomi di Nando
Fabbri e Stefano Vitali.
Gli è stata anche chiesta
ragione dell'incontro in
un bar del centro, domenica
alla vigilia dell'interrogatorio,
proprio con
Vitali: "Un semplice caffè
insieme, abbiamo parlato
dell'opportunità delle
mie dimissioni". Si è
approfondita infine la
questione dei finanziamenti
ottenuti dalla Carim,
anticipazioni che interessanoparticolarmente
procura e finanza perché
ottenute in assenza
di vere garanzie e a volte
sulla base delle "promesse"
della politica: Masini
ha fatto il nome del suo
interlocutore in banca,
responsabile all'epoca
dell'ufficio fidi, un funzionario
che non lavora
più per l'istituto di credito.
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