15.08.2013 Views

Teoria della misura e teoria degli insiemi - SELP

Teoria della misura e teoria degli insiemi - SELP

Teoria della misura e teoria degli insiemi - SELP

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Dato l’insieme di Cantor H, si vede facilmente che ψ ′ (H) = 1. In particolare, generalizzando<br />

la costruzione di Vitali, si puó construire un sottoinsieme non <strong>misura</strong>bile di<br />

H (questo perché H ha <strong>misura</strong> positiva). Si chiami questo insieme X. In particolare<br />

X non é boreliano. Consideriamo ora X ′ : = ψ ′−1 (X). Innanzitutto X ′ ⊆ H e dunque,<br />

essendo sottoinsieme di un insieme di <strong>misura</strong> nulla, X ′ é <strong>misura</strong>bile. Tuttavia X ′ non<br />

puó essere boreliano. Infatti dato che ogni funzione continua é anche <strong>misura</strong>bile rispetto<br />

ai boreliani, si dovrebbe avere che X é boreliano. Dunque X ′ é l’insieme <strong>misura</strong>bile<br />

non boreliano.<br />

Esempio 4.9 (ω−AC). Gli <strong>insiemi</strong> analitici sono le immagini tramite funzioni continue<br />

di boreliani in spazi polacchi. Gli <strong>insiemi</strong> coanalitici sono i complementari di <strong>insiemi</strong><br />

analitici. Si ha che gli <strong>insiemi</strong> boreliani sono esattamente tutti gli <strong>insiemi</strong> allo stesso<br />

tempo analitici e coanalitici. Inoltre ogni insieme analitico (e quindi anche coanalitico)<br />

é <strong>misura</strong>bile secondo Lebesgue. Un esempio di <strong>misura</strong>bile non boreliano si puó quindi<br />

ottenere costruendo un insieme coanalitico che non sia analitico. Un esempio di insieme<br />

coanalitico non analitico é W O, l’insieme delle codifiche dei buoni ordinamenti su N.<br />

La codifica di una relazione R sui numeri naturali é il numero reale [R] ottenuto in<br />

questo modo:<br />

L’insieme W O é definito da<br />

[R]: =<br />

<br />

n,m∈N| nRm<br />

10 −2n 3 m<br />

.<br />

W O: = {x ∈ R| esiste R buon ordine in N(x = [R])} .<br />

Nei prossimi paragrafi assumiamo sempre di trovarci in ZF C.<br />

5 Estensioni invarianti <strong>della</strong> <strong>misura</strong> di Lebesgue<br />

La prossima domanda é la seguente: ’La <strong>misura</strong> di Lebesgue ammette estensioni invarianti<br />

su σ-algebre che estendono L(R)?’. Ovvero esiste una σ-algebra H di sotto<strong>insiemi</strong><br />

di R e una <strong>misura</strong> P su H tale che:<br />

1. L(R) ⊂ H;<br />

2. P|H ≡ P;<br />

3. X ∈ H ∧ x ∈ R → (X + x) ∈ H;<br />

4. X ∈ H ∧ x ∈ R → P(X + x) = P(X).<br />

Inoltre esiste un’estensione massimale?<br />

Ovvero esiste (H, P) estensione invariante che non ammette estensioni invarianti?<br />

I seguenti teoremi di Kharazishvili e Ciesielski danno una risposta al problema<br />

Teorema 5.1. La <strong>misura</strong> di Lebesgue ammette estensioni invarianti, ma non esiste<br />

alcuna estensione massimale.<br />

Il teorema é una conseguenza immediata del seguente<br />

Lemma 5.2. Esiste una famiglia numerabile {Xn} n∈N di sotto<strong>insiemi</strong> di R tali che<br />

8

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!