Prefazione - Centro di studi Filologici Sardi
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<strong>Prefazione</strong><br />
XXiX<br />
ripubblicò la raccolta ungarettiana con l’aggiunta <strong>di</strong> sette<br />
nuove poesie. Alla rivista “Novissima. Albo d’arti e lettere”<br />
collaborava all’epoca l’élite dell’illustrazione italiana<br />
del primo Novecento (Balla, Cambellotti, Casorati, Sartorio,<br />
Dudovich tra gli altri) insieme a quella <strong>di</strong> intellettuali<br />
e scrittori come Croce, Capuana, D’Annunzio, Pascoli,<br />
Pirandello, Di Giacomo e, non ultima, Grazia Deledda. Il<br />
Nobel non era tuttavia l’unica autrice sarda a dare linfa in<br />
quegli anni all’humus culturale <strong>di</strong> “Novissima”: Antonio<br />
Mura Ena (Bono 1908 – Roma 1994), autore del romanzo<br />
Memorie del tempo <strong>di</strong> Lula e della silloge poetica Recuida,<br />
riconosciuto come uno dei più importanti fra i poeti<br />
che la Sardegna abbia mai avuto, pubblicò nel 1939 per<br />
le stesse e<strong>di</strong>zioni il volume Nuove poesie. Nel ‘33 inoltre<br />
erano stati inaugurati “I Quaderni <strong>di</strong> Novissima”, collana<br />
<strong>di</strong>retta dal sardo Raffaele Contu, giornalista e personalità<br />
<strong>di</strong> spicco nel milieu culturale <strong>di</strong> allora 15 . Ai suoi “Quader-<br />
15 Raffaele Contu (1895-1952), giornalista, fu funzionario del Ministero<br />
della Marina mercantile e grand’ufficiale della Corona d’Italia, fondatore<br />
e <strong>di</strong>rettore della rivista scientifica “Sapere” e del quin<strong>di</strong>cinale “Panorama”.<br />
Figlio del jerzese Ignazio Contu (che fu sindaco <strong>di</strong> Tortolì<br />
nel 1891), combatté nella prima guerra mon<strong>di</strong>ale (fu pluridecorato) e<br />
nel dopoguerra aderì al fascismo. Tradusse le opere <strong>di</strong> Einstein, L’evoluzione<br />
dello spazio e del tempo <strong>di</strong> Longevin e la Teoria della relatività<br />
<strong>di</strong> Schmid. Dal 1924 <strong>di</strong>resse il perio<strong>di</strong>co “Battaglia” e nel 1926 <strong>di</strong>venne<br />
redattore capo de “L’Unione Sarda”. Dopo un soggiorno a Roma <strong>di</strong><br />
un anno, nel 1929 tornò a Cagliari come segretario nel PNF per cui fu<br />
nominato <strong>di</strong>rettore del quoti<strong>di</strong>ano cagliaritano che era stato nel frattempo<br />
trasformato in organo <strong>di</strong> partito. Nel 1930 tornò a Roma dove,<br />
pur continuando a <strong>di</strong>rigere “L’Unione Sarda”, fondò il perio<strong>di</strong>co “Sapere”,<br />
ovvero la prima pubblicazione italiana <strong>di</strong> <strong>di</strong>vulgazione scientifica.<br />
Nel ‘39 fondò e <strong>di</strong>resse la rivista “Panorama”, essendo al contempo<br />
<strong>di</strong>rettore <strong>di</strong> alcune riviste illustrate fra cui “La seta” e “La vita tessile”.<br />
Chiusa nel 1943 l’esperienza giornalistica a “L’Unione Sarda”, dopo<br />
alcuni anni si trasferì a Milano dove <strong>di</strong>resse la rivista “Scienza e vita”. Il<br />
Fondo Contu, conservato presso il <strong>Centro</strong> <strong>di</strong> ricerca inter<strong>di</strong>partimentale<br />
sulla tra<strong>di</strong>zione manoscritta <strong>di</strong> autori moderni e contemporanei