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Prefazione - Centro di studi Filologici Sardi

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XXXii nicola tanda<br />

abbienti ma non<strong>di</strong>meno allenate a comporre quel testo<br />

letterario che è orale prima che scritto, da me teorizzato<br />

per tutta la Romangia con il nome <strong>di</strong> contu <strong>di</strong> buglia (‘racconto<br />

<strong>di</strong> burla’), il quale continua ancor oggi ad animare<br />

piacevolmente, col sorriso, qualsiasi convivium, sia esso<br />

<strong>di</strong> lavoro o <strong>di</strong> svago; quel “festante convito”, come scrive<br />

il Foscolo delle Grazie, in cui “libera è la gioia, ilare il biasmo<br />

/ e can<strong>di</strong>da è la lode. A parte siede / bello il silenzio<br />

arguto in viso e accenna / che non fuggano i detti oltre le<br />

soglie” 18 .<br />

I testi polemici qui presi in esame possono fornire le<br />

chiavi per comprendere i presupposti della cultura <strong>di</strong> Biasi,<br />

straor<strong>di</strong>naria e modernissima, e mettere in con<strong>di</strong>zione<br />

critici e storici dell’arte <strong>di</strong> accedere ad un <strong>di</strong>battito estetico<br />

intenso e vivace <strong>di</strong> cui il pittore sassarese fu partecipe in<br />

misura tutt’altro che marginale: egli cercava <strong>di</strong> comprendere<br />

la posizione estetica crociana me<strong>di</strong>andola e mettendola<br />

in relazione con una visione tutta kantiana delle arti<br />

applicate, che certamente non poteva coincidere con le<br />

posizioni proprie degli orientamenti culturali del Fascismo<br />

in materia d’arte.<br />

Nell’introduzione alla presente e<strong>di</strong>zione Pirod<strong>di</strong>, giovane<br />

allievo laureatosi con me all’Università <strong>di</strong> Sassari,<br />

mette in luce i punti nodali della querelle tra Biasi e il segretario<br />

della Quadriennale romana Cipriano Efisio Oppo<br />

(il padre era <strong>di</strong> origini sarde), dalla quale nel 1935 l’artista<br />

era stato escluso. Un esponente del cosiddetto “ritorno<br />

all’or<strong>di</strong>ne” (Oppo) vs un convinto fautore del linguaggio<br />

delle Secessioni quale era Biasi, artista consapevolmente<br />

immerso nella temperie culturale che vedeva protagonisti<br />

Bergson e la sua concezione del tempo, la “lunga durata”<br />

<strong>di</strong> Pirenne e <strong>di</strong> Braudel, la fenomenologia <strong>di</strong> Husserl, l’esistenzialismo<br />

<strong>di</strong> Heidegger e la nuova coscienza linguistica<br />

18 U. Foscolo, Le Grazie, inno III, vv. 172-177.

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