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LE PMI ITALIANE: UN QUADRO INTRODUTTIVO - Intertic

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cap 01 libro finanza 22-04-2005 11:22 Pagina 58<br />

Cap. Primo<br />

in grado di cogliere il comportamento reale delle imprese in presenza di imperfezioni<br />

dei mercati. Lo stesso vale per le Pmi; infatti, le scelte finanziarie di queste<br />

ultime ricalcano maggiormente altre teorie di struttura finanziaria.<br />

Soffermandoci sull’ammontare effettivo del benefici fiscali del debito, è stato<br />

ipotizzato 26 che il vantaggio fiscale per le Pmi risulta inferiore a quello delle<br />

imprese di grandi dimensioni a ragione del fatto che, nella maggior parte<br />

delle Pmi, i soci interni rivestono anche cariche di amministratori oppure di<br />

funzionari dell’impresa: attribuendosi stipendi piuttosto esosi, riescono ad<br />

eludere in parte la tassazione del reddito prodotto e non hanno l’obbligo di<br />

giustificare i loro utili ad un’assembla di soci esterni.<br />

In aggiunta, si consideri l’esistenza di una correlazione positiva (Graham,<br />

1996) tra dimensione aziendale e imposizione fiscale: imprese di minori<br />

dimensioni godono di minore pressione fiscale.<br />

In realtà, i dati sul prelievo fiscale tra grande impresa e Pmi non sembrano<br />

supportare recentemente questa ipotesi. I dati del Rapporto UnionCamere-<br />

Mediobanca relativo alle medie imprese industriali italiane, periodo 1996-<br />

2000, fanno risultare, a fronte di un prelievo fiscale medio di circa il 30% sulle<br />

maggiori imprese, un prelievo del 45% circa su quelle di medie dimensioni.<br />

In relazione alla teoria dei costi di agenzia legati al debito e al capitale proprio,<br />

le Pmi si caratterizzano per la prevalenza di assetti di controllo di tipo<br />

familiare e per la centralizzazione del processo decisionale nelle mani dell’imprenditore,<br />

spesso nella veste sia di principal che di agent.<br />

Altro elemento da rilevare nella struttura finanziaria delle Pmi è la natura del<br />

debito: quasi esclusivamente debito bancario e quasi esclusivamente debito a<br />

breve termine 27 . Nonostante il debito bancario a breve termine consenta un<br />

vantaggio informativo derivante dalla natura “privata” del rapporto di finanziamento<br />

e dalla possibilità del finanziatore di revocare o rinegoziare il debito,<br />

bisogna annotare che le Pmi soffrono rispetto alla grande impresa di un<br />

gap in termini di trasmissione e credibilità dell’informazione.<br />

Si è quindi sottolineato 28 come la scarsa qualità dell’informazione relativa alle<br />

Pmi tende a far crescere i costi di monitoraggio e determina una struttura<br />

26 Si veda in merito: Ang J., “On the theory of finance for privately held firms”, Journal of<br />

small Business Finance, n°1, (1992); Pencarelli T., Dini L., “Teoria della struttura finanziaria<br />

e piccola impresa”, Piccola impresa/Small Business, n°3 (1995).<br />

27 Si veda in proposito il secondo capitolo, dove la ricerca empirica sulla Lombardia ha<br />

mostrato questa caratteristica, tipica delle <strong>PMI</strong>.<br />

28 Lopez-Gracia J., Aybar Arias C., “An empirical approach to the financial behaviour of<br />

small and medium sized companies”, Small Business Economics, n°14 (2000).<br />

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