LE PMI ITALIANE: UN QUADRO INTRODUTTIVO - Intertic
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cap 01 libro finanza 22-04-2005 11:22 Pagina 60<br />
Cap. Primo<br />
mento soprattutto per il timore del management di perdere il controllo della<br />
società, ma è anche vero che ciò si scontra con livelli esigui e variabilità elevata<br />
dei flussi autogenerati, caratteriste tipiche delle imprese minori.<br />
Concludendo, la spiegazione della Pecking order theory (POT) sembra essere<br />
la volontà di controllare l’impresa con il minimo sforzo finanziario e la carenza<br />
di offerta di capitale di rischio.<br />
Tutto ciò è riscontrabile nella realtà italiana, in cui l’ordine di priorità della<br />
POT è stato portato alle estreme conseguenze, creando una struttura industrializzata<br />
caratterizzata da Pmi sottocapitalizzate e scarsamente innovative.<br />
L’aumento dell’indebitamento è, però, una strada improponibile alle piccole<br />
imprese che spesso fanno della loro forza l’innovazione e la ricerca continua<br />
in posizioni di nicchia del mercato, anche perché ciò porterebbe ad una riduzione<br />
della flessibilità e dell’autonomia gestionale.<br />
1.5.2 Analisi dell’equilibrio finanziario delle Pmi<br />
Le analisi e le valutazioni per individuare la struttura finanziaria più conveniente<br />
nelle imprese minori, vale a dire società che sono costituite generalmente<br />
da società per azioni a ristretta base azionaria o da società a responsabilità<br />
limitata, presentano problemi sensibilmente differenti rispetto a quelli<br />
delle imprese di grandi dimensioni.<br />
Mentre nelle società quotate è indispensabile perseguire una politica che assicuri<br />
una congrua remunerazione del capitale proprio, in modo da non arrecare<br />
pregiudizi al credito acquisito dalla società (e, di conseguenza, di veder<br />
diminuire il valore del titolo in borsa), nelle società di minori dimensioni su<br />
ristretta base azionaria, e maggiormente nelle imprese individuali, tali preoccupazioni<br />
non hanno ragione di esistere in quanto i proprietari o i detentori<br />
del pacchetto azionario tendono a valutare la convenienza dell’investimento<br />
sulla base di parametri diversi da quelli propri dell’azionista investitore.<br />
Non si guarda tanto alla remunerazione del capitale, quanto all’opportunità<br />
di assicurare uno sviluppo dell’azienda che interessa al titolare o ai soci.<br />
Per questo, quando l’impresa si trova in difficoltà nel reperire i finanziamenti<br />
necessari in forma di capitale di terzi oppure questi siano ottenibili in modo<br />
eccessivamente oneroso, gli azionisti o il proprietario sono generalmente<br />
disposti a contenere la distribuzione degli utili o i prelievi per esigenze personali<br />
o familiari al fine di assicurare livelli più elevati di autofinanziamento.<br />
Pertanto, nelle Pmi sottocapitalizzate è essenziale che l’imprenditore o l’am-<br />
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