01.04.2014 Views

“Montagne dolomitiche, inverno dolomitico, sole dolomitico; questa ...

“Montagne dolomitiche, inverno dolomitico, sole dolomitico; questa ...

“Montagne dolomitiche, inverno dolomitico, sole dolomitico; questa ...

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

246<br />

Panoramica dal Cristallo<br />

alla Croda Rossa<br />

(Ph T.F.)<br />

Prime guide Cortinesi<br />

Angelo Dimai al centro<br />

(arch. CAI)<br />

L’Assemblea dei Regolieri raccoglie una volta l’anno tutti i 1300 capi<br />

famiglia, nomina gli amministratori e decide sulle scelte più importanti<br />

d’uso del patrimonio, in perfetta democraticità già dai tempi<br />

feudali. Dal 1990 le Regole gestiscono anche il Parco Naturale delle<br />

Dolomiti d’Ampezzo.<br />

La vocazione turistica<br />

Già dalla fine del 1800 le Dolomiti Settentrionali cominciarono ad<br />

essere interessate dal turismo, soprattutto Cortina, che veniva frequentata<br />

dalla nobiltà austro-tedesca e dall’alta borghesia inglese,<br />

francese e americana, grazie alla sua straordinaria bellezza divenne<br />

luogo di villeggiatura estiva e invernale.<br />

Sempre la conca Ampezzana tra le due guerre fu meta turistica<br />

sempre più ambita di ricchi villeggianti e gerarchi fascisti; nel 1921<br />

fu inaugurata la Ferrovia delle Dolomiti, collegante Calalzo di Cadore,<br />

l’Ampezzo e Dobbiaco, rimasta in funzione fino al 1964.<br />

Nel secondo dopoguerra, successivamente alle olimpiadi invernali<br />

del 1956, Cortina entrò in una nuova fase di successo turistico internazionale<br />

anche grazie allo sviluppo dei sistemi di comunicazione<br />

e alla crescita economica-industriale, determinando un<br />

eccezionale incremento della capacità ricettiva della Valle, non<br />

senza un proporzionale impatto sulla natura del territorio. Quest’ultimo<br />

sviluppo interessò in maniera crescente anche tutti i territori limitrofi<br />

portando l’intero settore <strong>dolomitico</strong> ad essere oggi la zona<br />

più sfruttata e frequentata dell’intero Arco Alpino.<br />

Antonio Rettore<br />

ASPETTI ALPINISTICI<br />

Le Dolomiti Settentrionali con le loro caratteristiche ed alte vette,<br />

sono state tra le prime montagne ad attirare l’attenzione di uomini intraprendenti,<br />

che si trovarono ad essere a loro insaputa i primi alpinisti.<br />

Spesso queste figure pionieristiche erano cacciatori di<br />

camosci, ma spesso anche scienziati e naturalisti. La storia alpinistica<br />

del settore è di rilievo nel panorama delle Alpi Orientali e non<br />

basterebbe un libro per narrare tutte le grandi imprese realizzate e<br />

menzionare tutti i grandissimi personaggi che arrampicando su queste<br />

montagne hanno scritto pagine epiche. Dovendo fare una scelta<br />

daremo maggior rilievo ai pionieri e alle guide, rimandando ad altre<br />

pubblicazioni gli approfondimenti per conoscere in dettaglio tutti i<br />

grandi alpinisti e le loro conquiste.<br />

Già nel lontano 1790 il botanico e gesuita barone Franz von Wulfen,<br />

professore di fisica a Klagenfurt, salì il Monte Lungo di Braies<br />

e nel 1794, lo stesso, salì probabilmente la Piccola Croda Rossa m<br />

2859. È comunque nella seconda metà del 1800 che ebbe inizio le<br />

vera esplorazione alpinistica e le grandi ascensioni che portarono<br />

l’uomo a salire tutte le più alte cime della zona.<br />

La prima generazione di alpinisti era formata da persone colte ed<br />

interessate all’ambiente naturale, che assieme alle grandi guide lo-

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!