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“Montagne dolomitiche, inverno dolomitico, sole dolomitico; questa ...

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fiorente stirpe.<br />

E così fu fino a quando la linea maschile si<br />

estinse e l’ultima principessa sposò un principe<br />

superbo a cui la fanciulla non osò rivelare<br />

l’alleanza con le marmotte che prevedeva –<br />

nel caso in cui dalla loro unione fossero nati<br />

due gemelli – che avvenisse uno scambio fra<br />

i due popoli: un bimbo in cambio di una marmotta.<br />

Ma quando al castello nacquero due<br />

bimbe – Dolasilla e Luyanta – le marmotte vennero<br />

a prenderne una lasciando in cambio una<br />

marmottina candida che – rapita da un’aquila<br />

con cui il re si era alleato – riuscì a fuggire rifugiandosi<br />

in un anfratto.<br />

Intanto Dolasilla cresceva: era energica, generosa<br />

e anche una guerriera. Spesso aiutava<br />

chi era in difficoltà e per questi – da un leggendario<br />

popolo – ebbe in dono una lucente<br />

armatura che l’avrebbe resa invincibile. Se si<br />

fosse adombrata, la principessa sarebbe stata<br />

in pericolo. Con l’armatura ebbe in dono<br />

anche magiche frecce di puro argento e<br />

trombe pure d’argento che avrebbero accompagnato<br />

le sue vittorie. Il potere tuttavia, aveva<br />

fatto si che il padre diventasse avido ed invidioso.<br />

La sete di tesori e di ricchezze costrinse<br />

la giovane principessa a scendere sui campi<br />

di battaglia per guerre totalmente inutili.<br />

I Fànes ne uscivano sempre vincenti , ma le<br />

nuove conquista altro non facevano che aumentare<br />

la cupidigia del sovrano.<br />

Prima di tutto fece incastonare la “rayeta” –<br />

prezioso gioiello strappato ad uno stregone - in<br />

un diadema d’oro con il quale si incoronò. Lo<br />

fece su quel Monte che - ancor oggi - si<br />

chiama Plan de Corones. Ma questo fece si<br />

che Spina de Mul – così si chiamava appunto<br />

lo stregone - venisse a sapere dove era finita<br />

la sua gemma. La rivoleva, ad ogni costo. Incontrò<br />

Ey de Net , re dei Duranni che – per<br />

proteggere Dolasilla - finse di allearsi con lui.<br />

Dolasilla fu attratta dalla bellezza del giovane<br />

e, distraendosi, fu gravemente ferita in battaglia.<br />

Come sempre le favole seguono il loro<br />

corso. i due giovani si innamorarono e si sposarono.<br />

Ma l’amore vero fa perdere i poteri magici<br />

perché è egli stesso magia.<br />

Il tempo scorreva, ma il re dei Fànes pareva<br />

malato di ricchezza e non si sarebbe saziato<br />

se non con l’impadronirsi del più grande tesoro<br />

del mondo: il tesoro dell’Aurora.<br />

Tradì Ey de Net; tradì Dolasilla trascinandola<br />

ancora in una guerra inutile. Si alleò con il popolo<br />

malvagio dei Cayuti che abitavano a sud<br />

della Marmolada. Si nascose sulla cima del<br />

Monte Lagazuoi e abbandonò il suo popolo<br />

Porton nel Gruppo<br />

del Fanis-Scotoni<br />

(Ph D.G.)<br />

alla rovina. Da allora egli venne chiamato “Falzarègo”,<br />

ovvero “falso re”.<br />

Nel castello dei Fànes la disperazione era totale.<br />

Il re era introvabile. Dolasilla non voleva<br />

combattere, ma il suo popolo doveva avere un<br />

difensore. Lei era l’unica speranza.<br />

Nell’avviarsi alla guerra, incontrò un gruppo<br />

di bambini che le chiedevano in dono le sue<br />

frecce d’oro. Erano 13 i fanciulli e 13 furono le<br />

fecce donate. Ma quelli erano i sicari di Spina<br />

de Mul. La corazza lucente di Dolasilla divenne<br />

grigia e opaca e la principessa fu trafitta<br />

dalle sue stesse frecce.<br />

I Fànes, sentendosi perduti, fuggirono.<br />

Il regno sembrava perduto. Ma da una fessura<br />

di roccia comparve una marmottina bianca:<br />

era Luyanta, la gemella di Dolasilla.<br />

Le marmotte avevano mantenuto la loro promessa<br />

e aiutarono i Fànes dando loro ricovero<br />

ed aiuto. Si dice che gli ultimi discendenti del<br />

fantastico popolo vivano ancora dietro magici<br />

portali: aspettano, aspettano le trombe d’argento<br />

di Dolasilla… E verrà il “tempo promesso”,<br />

quel tempo in cui tutti coloro che<br />

hanno sofferto per i monti e tra i monti saranno<br />

liberati dall’incantesimo e finalmente potranno<br />

vivere in pace.<br />

Antonella Fornari<br />

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