30/10/2006 Campionato 7a Giornata: Girone C - serie d news
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VI<br />
SERIE D<br />
Messaggerodellunedi<br />
<strong>30</strong> OTTOBRE <strong>2006</strong><br />
LA SETTIMA DI ANDATA<br />
NESSUN GOL<br />
POCHE EMOZIONI<br />
Da questo match<br />
ci si aspettava di più<br />
e nemmeno<br />
le assenze<br />
possono servire<br />
da alibi<br />
alla mancanza<br />
di spettacolo<br />
Ai biancorossi il punto sta bene perché erano in inferiorità numerica, agli isontini per aver conservato l’imbattilbilità stagionale e per l’ennesima trasferta senza subire reti<br />
Sacilese e Itala non si fanno male<br />
Liventini e gradiscani si accontentano dello 0 a 0<br />
Espulso Cristofoli: padroni di casa in <strong>10</strong> per mezz’ora<br />
FONTANAFREDDA.Nonèstatounbelderby.Tutt’altro.<br />
Ma alla fine sia Sacilese sia Itala possono definirsi soddisfattedel<br />
punto guadagnato:i liventiniin quanto costrettia<br />
giocare quasi tutto il secondo tempo con un uomo in meno<br />
(Cristofoli), gli isontini per avere salvaguardato<br />
l’imbattibilità stagionale e per l’ennesima trasferta (la<br />
quarta) senza reti al passivo. Certo è che da questo atteso<br />
derby regionale ci si aspettava di più. E nemmeno le assenze<br />
possono servire da alibi alla mancanza di spettacolo. L’Itala<br />
si è presentata a Fontanafredda priva di Carli, Peroni<br />
(portato in panchina da mister Zoratti esclusivamente per<br />
fare numero) e Vosca. La Sacilese poteva contare sul rientro<br />
di Rossitto, ma proprio poco prima del match ha dovuto<br />
rinunciare a Francecsco Marino, che, deluso dalla scelta<br />
deltecnicodinonschierarlodalprimominuto,hapreferito<br />
rinunciare anche alla panchina.<br />
Si riapre un caso, dunque, che pareva<br />
ricomposto dopo le polemiche seguite allasua<br />
iniziale esclusionenella gara di domenica<br />
scorsa a Cassola. E stavolta la rottura<br />
potrebbe essere definitiva, dato che<br />
indiscrezioni parlano di una probabile<br />
partenza verso altri lidi dell’ex attaccanteprofessionista.Larecente<br />
aperturadel<br />
mercato invernale presta il fianco a ogni<br />
ipotesi.<br />
Defezioni a parte, tuttavia, le due squadre<br />
fanno troppo poco per conquistare<br />
l’intera posta in palio. Di tale abulia è<br />
specchiofedeleilprimoquartod’ora:nessuna<br />
emozione. Per assistere alla prima<br />
occasione da rete bisogna aspettare il 20’,<br />
quando Tormen di tacco libera Rossitto<br />
sullasinistra:laconclusione delcapitano<br />
biancorossoècontrollatasenzaparticolari<br />
problemi da Striatto. Al 32’ ancora Rossitto<br />
su punizione serve Cristofoli, che in<br />
torsionecolpisceditesta emandalasfera<br />
di poco sopra la traversa.<br />
Le occasioni migliori scaturiscono da<br />
calcio piazzato. Come al 39’, con Favero<br />
che dal limite coglie in pieno la traversa.<br />
E Calligaro è costretto a salvarsi in angolo.<br />
Sul finire del<br />
tempo torna a<br />
Le occasioni migliori<br />
sono arrivate<br />
sui calci di punizione<br />
Determinante<br />
la parata di Calligaro<br />
sul giovane Pizzutti<br />
farsi pericolosa<br />
la Sacilese. Moretti<br />
lancia in<br />
profondità Tormen,<br />
Striatto in<br />
uscitasifaingannare<br />
da un maligno<br />
rimbalzo del<br />
pallone e lascia<br />
strada all’attaccante<br />
liventino,<br />
che, però, una<br />
volta decentratosi, non riesce a trovare il<br />
guizzo vincente.<br />
Nella ripresa si aspettano le emozioni<br />
negate nella prima frazione, ma l’attesa<br />
risulterà vana. In compenso ci pensa l’arbitro<br />
a ravvivare un po’ la sfida pizzicandoCristofolia“battibeccare”daterracon<br />
Moras: cartellino rosso per l’attaccante<br />
biancorosso, padroni di casa in dieci. L’Itala<br />
non ne approfittà granché. Salvo in<br />
una circostanza, al 23’, quando Neto s’inventa<br />
un pallonetto centrale per il giovane<br />
Pizzutti, il quale controlla e tira appena<br />
dentro l’area. Calligaro si supera e salva<br />
la sua porta. Un minuto dopo Neto tenta<br />
la prodezza su calcio di punizione, ma<br />
la sfera sorvola la traversa.<br />
LaSacilese,dall’altraparte,purconun<br />
uomo in meno, non rinuncia a farsi viva<br />
dalle parti di Striatto. E al <strong>30</strong>’, con uno dei<br />
suoi giocatori migliori, il talentuoso Llullaku,mette<br />
ibrividi all’estremodifensore<br />
isontino. Lo 0-0, tuttavia, sembra star beneaentrambelesquadre.Gli<br />
ospitireclamano<br />
per un presunto fallo da rigore di<br />
Faloppa su Pizzutti. I locali gestiscono le<br />
ultime battute di gioco senza soffrire.<br />
Pierantonio Stella<br />
UNION QUINTO<br />
TAMAI<br />
1<br />
1<br />
UNION QUINTO Marcato<br />
6 5 Michieletto 6 Pivetta<br />
5 Martignon 5 5 Antonio<br />
Zanardo 6 Lazzari 6 Lo<br />
renzetto 6 Niero 5 Bandie<br />
ra 5 (De Silvestro sv) Bac<br />
chin 6 (Fonti sv) Paolo Za<br />
nardo 5 5 Allenatore Pisa<br />
ni<br />
TAMAI Zaghetto 5 5 San<br />
drin 5 Calzavara 6 Tonon<br />
6 (Zambon sv) Orlando 6<br />
De Marchi 6 Roveretto<br />
6 5 Petris 6 Restiotto 6 (Vi<br />
sentin 6) Andreolla 6 Be<br />
netton 5 5 (Paolini 6) Allenatore<br />
Tomei<br />
ARBITRO Bergamaschi di<br />
Milano 5 5<br />
MARCATORI Al 2 ’ Bac<br />
chin; nella ripresa al 3 ’ Pe<br />
tris<br />
Llullaku mette i brividi alla difesa<br />
Il solito impeccabile Visintin<br />
SACILESE<br />
CALLIGARO 7,5 La grande parata,<br />
nella ripresa, sulla conclusione<br />
ravvicinatadiPizzuttièunagemma<br />
che vale quasi da sola il voto<br />
in pagella.<br />
ZANETTE 6,5 Copre e si sgancia con<br />
puntualità. Se Moras non si rende<br />
quasi mai pericoloso, il merito<br />
è anche suo.<br />
ZILIOTTO 6 Sempre generoso il contributo<br />
diquesto giovane talento.<br />
Nella circostanza più in fase di<br />
copertura che di spinta.<br />
MORETTI 6 Schierato a sorpresa da<br />
Borgato, si fa notare in mezzo al<br />
campo con giocate non banali.<br />
FALOPPA 6 Neto e soprattutto Pizzutti<br />
si rivelano avversari molto<br />
ostici. Lui, nel complesso, se la<br />
cava con grande mestiere.<br />
VECCHIATO 6 Assieme a Buonocunto<br />
era uno degli ex cui prestare<br />
un occhio particolare. Guida la<br />
difesa senza commettere passi<br />
falsi.<br />
LLULLAKU 6,5 Giocaunpo’piùindietro<br />
rispetto al solito, ma alla fine<br />
risulta uno dei giocatori più efficacidellaSacilese.<br />
Preziosaconferma.<br />
GAIARIN sv<br />
ROSSITTO 6 È il cervello della squadra:<br />
orchestra il gioco e trova pureiltempoperrendersipericoloso<br />
in attacco.<br />
TORMEN 5,5 Non lesina certo le<br />
energie,proponendosiconcontinuità<br />
su tutto il fronte offensivo.<br />
Visintin,però,lolimitaconefficacia.<br />
BUONOCUNTO 5,5 Da un giocatore<br />
con le sue qualità ci si attende<br />
sempre la giocata decisiva. Stavoltanonarriva:cheabbiainfluito<br />
l’emozione dell’ex?<br />
ALBANESE sv<br />
CRISTOFOLI 5 Prima dell’espulsione<br />
(forse affrettata) non aveva per<br />
nulla sfigurato. Resta il fatto, però,<br />
che la sua uscita anzitempo<br />
ha inciso, eccome, sulle speranze<br />
di vittoria della compagine<br />
biancorossa.<br />
ITALA SAN MARCO<br />
STRIATTO 6 Una partita di ordinaria<br />
amministrazione, in cui non corre<br />
pericoli particolari. Un’uscita forse<br />
avventata su Tormen, però, gli<br />
sarebbe potuta costare cara.<br />
SIMONE BLASINA 6 Ci si attendeva una<br />
maggiore spinta sulla corsia destra.<br />
Ma nel complesso disputa<br />
unagaradiligenteesenzasbavature.<br />
BERNECICH 6 Molto attento in fase difensiva.Haachefareconungiocatore<br />
rapido e sgusciante come<br />
Llullakuelofermaspessoconprecisione.<br />
GHRIRARDO 6,5 Nonerafacilesostituire<br />
capitan Peroni. Se la cava bene<br />
facendosi trovare sempre nel vivo<br />
della manovra. Un’investitura (da<br />
mediano) per il futuro.<br />
VISINTIN 7 Una prova impeccabile.<br />
Controlla Tormen, non lasciandogli<br />
quasi mai lo spazio per rendersi<br />
pericoloso.<br />
ARCABA 6 Qualche errore di troppo<br />
nel riavviare l’azione. Pur senza<br />
far mancare il suoprezioso contributo<br />
in fase difensiva.<br />
SEBASTIANO BLASINA 5,5 QuandolaSacilese<br />
è rimasta in <strong>10</strong>, avrebbe potuto<br />
rivelarsi decisivo con la sua<br />
velocità. Non sfrutta l’occasione,<br />
rimanendo ai margini del match.<br />
FAVERO 6 Batte magistralmente una<br />
punizione nel primo tempo, ma la<br />
traversa gli nega la soddisfazione<br />
del gol. Fatica un po’ a prendere<br />
in mano la squadra.<br />
MENEGHIN sv<br />
PIZZUTTI 6,5 Siproponeconcontinuità<br />
in avanti. Ha pure la palla buona<br />
per realizzare il gol-vittoria.<br />
Calligaro, però, si oppone alla<br />
grande. Giovane dalle notevoli<br />
prospettive.<br />
COACCI sv<br />
NETO 6 Una prova caratterizzata da<br />
tanto impegno e generosità. Non è<br />
ancora al top. E dopo la prodezza<br />
con il Rivignano non riesce a ripetersi.<br />
MORAS 5,5 Un po’ timido sulla corsia<br />
sinistra. Non riesce a incidere come<br />
vorrebbe (e potrebbe) al cospetto<br />
della sua ex squadra.<br />
La rottura tra l’ex attaccante professionista<br />
Marino e la Sacilese pare definitiva dopo il<br />
rifiuto della panchina. Sopra, altri protagonisti<br />
del match di ieri: Neto dell’Itala, il<br />
biancorosso Zanette e il gradiscano Arcaba<br />
SACILESE<br />
ITALA S. MARCO<br />
0<br />
0<br />
SACILESE Calligaro Za<br />
nette Ziliotto Moretti Fa<br />
loppa Vecchiato Llul<br />
laku (dal 45’ della ripresa<br />
Gaiarin) Rossitto Tor<br />
men Buonocunto (dal<br />
3 ’ della ripresa Albane<br />
se) Cristofoli Allenatore<br />
Borgato<br />
ITALASAN MARCOStriat<br />
to Simone Blasina Ber<br />
necich Ghirardo Visin<br />
tin Arcaba Sebastiano<br />
Blasina Favero (dal 3 ’<br />
della ripresa Meneghin)<br />
Pizzutti (dal 3 ’ della ripre<br />
sa Coacci) Neto Pereira<br />
Moras Allenatore Zorat<br />
ti<br />
ARBITRO Pagan di Chiog<br />
gia 5 5<br />
NOTE Nella ripresa al 15’<br />
espulso Cristofoli Ammo<br />
niti: Calligaro Rossitto<br />
Buonocunto e Neto<br />
Prezioso punto per i friulani in terra trevigiana. Locali avanti nel primo tempo, ma i ragazzi di Tomei sanno reagire e pareggiano<br />
Il Tamai regge l’urto dell’Union Quinto<br />
Andreolla del Tamai<br />
QUINTODITREVISO. Perun<br />
tempo sulle spine, di cui mezz’ora<br />
giocata con il freno tirato<br />
per limitare l’urto frontale dell’Union<br />
Quinto, la formazione di<br />
Ermanno Tomei (molto oculato<br />
nel mutare nella ripresa il timido<br />
atteggiamento della squadra<br />
conquattroattaccanti)neisecondi<br />
45’ ha letteralmente cambiato<br />
ilvoltoaunagarache,sulvantaggodell’Union,<br />
inunminuto poteva<br />
sancire il raddoppio trevigiano.<br />
Il match per 27’ ha deluso,<br />
esprimendogiocoblando eprivo<br />
di contatti. Ma a far scoccare la<br />
scintillacihapensatoSandrin: il<br />
difensore tamaiota in fase di ripiegamento<br />
affonda “molle” il<br />
contrasto sul Lorenzetto, l’attaccante<br />
filtra in area dalla destra e<br />
di piatto serve a Bacchin il pallone<br />
da adagiare in rete. Il Tamai<br />
si apre timoroso. Al 28’ su palla<br />
inattiva di Bacchin, la capocciata<br />
di Niero sfila di un niente sul<br />
palo.<br />
La partita finalmente decolla.<br />
Al <strong>30</strong>’ Andreolla allunga un diagonale<br />
nei 16 metri per Restiotto<br />
e Marcato in uscita lo blocca. La<br />
difesa quintina a tratti pecca di<br />
leziosità e il Tamai non la punisce.<br />
Al 31’ Restiotto scatta sul filo<br />
dell’off-side, ma l’azione è arginata<br />
dal ritorno di Martignon. Al<br />
32’ verticalizzazione di Niero<br />
per l’ex Paolo Zanardo: sinistro<br />
in diagonale e superbo riflesso<br />
di Zaghetto. Al 35’ macroscopico<br />
errore di Bergagmaschi: sulla<br />
punizione di Bacchin dai 18 metri,<br />
Sandrin in barriera alza un<br />
braccio e causa il penalty; l’arbitro<br />
ammonisce il difensore e fa<br />
ribattere il tiro, incredibile!<br />
Nella ripresa cambia la musica.<br />
I primi 120’’ sono di marca locale:<br />
al 1’ Paolo Zanardo scarica<br />
unasventola a fil di palo e poi sul<br />
corner di Bacchin, Bandiera di<br />
testa rasenta la traversa. Al 14’<br />
c’èunafiondatadiLorenzettoarginata<br />
in due tempi da Zaghetto.<br />
La mezz’ora finale è a senso<br />
unico. Al 17’ Visentin centra la<br />
parte alta della traversa; al 19’<br />
legnata di Roveretto e Marcato<br />
con un guizzo gli nega il gol. Lazzari<br />
(colpo di testa al 25’) e Niero<br />
(palombella fuori al 27’), mancano<br />
il 2-0. Ma il Tamai non si ferma<br />
e al 32’ Marcato è immenso<br />
sulla staffilata di Paolini: la deviazione<br />
con la punta delle dita<br />
vede la palla stamparsi sulla traversa.<br />
Il gol del pari arriva al 38’: sul<br />
tambureggiante assedio del Tamai,<br />
è Petris a trovare lo spiraglio<br />
con un diagonale dal basso<br />
verso l’alto.<br />
QUINTO DI TREVISO. Sul<br />
post-partita pesa come un<br />
macigno – e non potrebbe essere<br />
altrimenti – il “nuovo” caso<br />
Marino. L’attaccante liventino ha<br />
deciso di abbandonare lo stadio<br />
prima del fischio d’inizio, quando<br />
ha appreso che non avrebbe fatto<br />
parte dall’undici titolare.<br />
Considerato il protrarsi della<br />
querelle (non è la<br />
prima volta che in<br />
questo avvio di<br />
stagione il forte<br />
attaccante ex<br />
professionista<br />
manifesta il suo<br />
disappunto per le<br />
scelte<br />
dell’allenatore) è<br />
comprensibile il<br />
nervosismo che<br />
serpeggia in casa<br />
liventina. Non ne<br />
è preda, però, il<br />
tecnico<br />
Gianfranco<br />
Borgato, che<br />
risponde con la<br />
consueta serenità<br />
alle domande dei<br />
cronisti in merito.<br />
“Marino –<br />
dichiara<br />
l’allenatore<br />
liventino – è un<br />
giocatore prezioso<br />
come lo sono tutti<br />
quelli della mia<br />
squadra. Se lui<br />
non ha piacere di<br />
far parte di<br />
questo gruppo, il<br />
problema non è<br />
mio, ma riguarda<br />
il giocatore e la società. Non ho<br />
nulla contro di lui. Lo considero<br />
un elemento importante,<br />
all’interno di un organico di<br />
giocatori di cui sono molto<br />
contento. Nessuno escluso».<br />
Accantonata, in attesa di un<br />
chiarimento o di un divorzio<br />
(ipotesi più probabile), la<br />
questione, Borgato analizza la<br />
IL CASO<br />
Borgato non schiera Marino<br />
e il giocatore lascia lo stadio<br />
IL tecnnico della Sacilese Borgato<br />
L’attaccante liventino<br />
(sul piede di partenza)<br />
se n’è andato<br />
quando ha appreso<br />
che non sarebbe<br />
partito titolare<br />
partita: «Per assurdo abbiamo<br />
fatto meglio nella ripresa, quando<br />
ci siamo trovati in inferiorità<br />
numerica, riuscendo a creare<br />
qualche occasione pericolosa e<br />
soffrendo poco.L’espulsione di<br />
Cristofoli, in ogni caso, ci ha<br />
penalizzato e a mio giudizio è<br />
stata un po’ affrettata». Poi una<br />
sottolineatura pepata:«Non<br />
meritiamo tutte le<br />
critiche che ci<br />
piovono addosso.<br />
Le accettiamo, ma<br />
si sappia che<br />
stiamo lavorando<br />
con coscienza e<br />
con grande amore<br />
verso i colori di<br />
questa società».<br />
Dall’altra parte,<br />
soddisfatto con<br />
moderazione<br />
Giuliano Zoratti:<br />
«Nel primo tempo<br />
– dice l’allenatore<br />
dell’Itala – ho<br />
notato un<br />
approccio troppo<br />
molle. A parte la<br />
traversa di<br />
Favero, non c’è<br />
stato molto altro<br />
da salvare. Nella<br />
ripresa,<br />
soprattutto con un<br />
uomo in più,<br />
abbiamo cercato<br />
di prendere in<br />
mano la partita, e<br />
forse c’era pure<br />
un rigore a nostro<br />
favore per fallo su<br />
Pizzutti, ma non<br />
siamo riusciti a<br />
cambiare il ritmo della gara.<br />
Un’occasione persa?<br />
Considerando la forza della<br />
Sacilese, direi di no. Essere<br />
rimasti ancora una volta imbattuti<br />
ci aiuterà a continuare a lavorare<br />
con entusiasmo. Le assenze cui<br />
dobbiamo far fronte in questo<br />
periodo particolarmente intenso,<br />
però, non ci agevolano». (p.s.)
Messaggerodellunedi<br />
SERIE D<br />
<strong>30</strong> OTTOBRE <strong>2006</strong> VII<br />
VIRTUS<br />
MONTECCHIO<br />
1<br />
1<br />
VIRTUS VECOMP VERONA (4-4-2) Chesini<br />
6 5 Romeo 6 Scardina Cipriani Saorin<br />
6 (G De Rossi 6) Lechthaler Pavan 6<br />
Bordignon 6 (Angelico 6) D Dal Corso 6<br />
Lallo 6 5 (E Dal Corso 6) Goncalves Dimas<br />
6 5 Allenatore Fresco<br />
MONTECCHIO MAGGIORE (4-4-2) Fortu<br />
nato Vallarsa 6 Vanzo 6 Dei Rossi 6 5<br />
Noro 6 5 Laguda (Ferrari 6) Cor 6 (Mene<br />
gon 6) Cegalin 6 5 Fossalovara 6 (Ofori 6)<br />
Roverato Gallo Allenatore Clementi<br />
ARBITRO Lo Castro di Catania 6<br />
MARCATORI Al 35’ Cipriani al 3 ’ Roverato<br />
BOLZANO<br />
SAMBONIFACESE<br />
1<br />
1<br />
BOLZANO (4-4-2) Paoletti 6 Armah 6 Pa<br />
scale 5 5 (Brustolin 6) Garbero 6 Celia 6<br />
Franzoso 6 5 Amoufah 6 Marchetto 5 5<br />
(Mariotti 6 5) Carbone 6 Dalla Bona 6<br />
Roman Del Prete 6 Allenatore Gazzetta<br />
SAMBONIFACESE(4-4-2) Mazzon 6 Ruf<br />
fini 6 P Sarzi 6 Negrisoli 6 Pimazzoni 6<br />
Donzella 6 Gatti 5 (C Sarzi 6) Confetti<br />
6 5 Arma 5 5 (Lavagnoli 6) Correzzola<br />
6 5 Milani 5 5 (Caobelli 6) Allenatore Ma<br />
schi<br />
ARBITRO Ros di Pordenone 6<br />
MARCATORI Al 35’ Correzzola; nella ripre<br />
sa al 43’ Mariotti<br />
JESOLO<br />
MEZZOCORONA<br />
0<br />
1<br />
JESOLO (4-4-1-1) Visentin 6 Trolese 5 5<br />
(Salviato sv) Scomparin 5 (Colombani<br />
sv) Romano 5 5 Artusi 6 Santillo 5 (Uber<br />
tini 5 5) Salvi 5 5 Bertagno 5 5 Baiana<br />
5 5 Ballarin 6 Luppi 5 5 Allenatore Pu<br />
lin<br />
MEZZOCORONA (4-3-3) Macchi 6 Cera<br />
volo 6 Berardo 6 5 Moratti 6 5 Pelizzari<br />
6 Campagnolo 6 (Mele 6 5) Squadrani<br />
5 5 Gioia 6 Panizza 6 5 (Lordi sv) Di Be<br />
nedetto 6 5 Baido Allenatore Rastelli<br />
ARBITRO Irrati di Pistoia 5 5<br />
MARCATORE Al 1 ’ Panizza<br />
NOTE Espulso: Salvi<br />
MONTEBELLUNA<br />
BELLUNO<br />
1<br />
0<br />
MONTEBELLUNA (4-4-2) Conte 6 5 Ma<br />
siero 6 5 Furlanetto 6 5 Garbini 6 Bellio<br />
6 Marconato 6 Schiavon 6 5 (Tessaro 6)<br />
Nicoletti Fabrin 6 5 (Biasuzzi sv) Zalla<br />
6 5 Mason 6 5 (Squizzato 6 5) Allenatore<br />
Fonti<br />
BELLUNO (4-4-2) Corcetto 5 5 Sitran 6<br />
Brustolon 5 5 Tardivo 6 Ballarin 6 Da<br />
Rold 6 (Lazzaretti sv) Corbanese 6<br />
D’Inc 6 (Zoldan 6) Trincheri 5 5 Bez 6<br />
Solagna 6 (De Lazzer 6) Allenatore Pasa<br />
ARBITRO Guida di Torre Annunziata 6 5<br />
MARCATORE Nella ripresa all’ ’ Nicoletti<br />
TRENTINO<br />
CASSOLA<br />
0<br />
1<br />
TRENTINO(4-3-2-1) Marrucci 5 Bazzanel<br />
la 5 5 Volani 6 Masini 6 Rossi 6 Bellomi<br />
5 Zuccon 5 (Escalante sv) Pontalti 5 (Fili<br />
zola sv) Vitagliano 6 5 Vettoretto 5 Guer<br />
ra 5 5 (Meda sv) Allenatore Possente<br />
EUROCALCIO CASSOLA (4-4-2) Frison<br />
6 Zenere 6 Bianchini 6 Siciliano 6 Gaz<br />
zola 6 Carlotto 6 (Canacci sv) Peruzzo 6<br />
(Bellan sv) Simonato Ciscato 6 5 Za<br />
natta 6 (Zane sv) Scalco 6 5 Allenatore<br />
Cunico<br />
ARBITRO Zambelli di Brescia 4<br />
MARCATORE Nella ripresa al 5’ Simona<br />
to<br />
Il Montecchio<br />
impatta a Verona<br />
e il Mezzocorona<br />
(vincitore a Jesolo)<br />
balza al comando<br />
mentre la maglia nera<br />
non è più sulle spalle<br />
del Montebelluna<br />
La squadra di Tortolo riconquista il pubblico del Bottecchia con un gioco equilibrato e grande grinta. I neroverdi reclamano per un fallo da rigore su Fabbro<br />
Derby in parità, ma il Pordenone c’è<br />
La Sanvitese non si è certo espressa al meglio<br />
però questo 1-1 va davvero stretto ai ramarri<br />
Il vantaggio ospite<br />
arriva su autogol<br />
di Rubert<br />
poi Rumiel<br />
aggiusta tutto<br />
dal dischetto<br />
PORDENONE. Nuovamente innamorati<br />
delRamarro!Lastoriad’amoreconilpubblico<br />
del Bottecchia, che sembrava entrata in<br />
crisiprofonda,puòproseguire.Delresto,come<br />
si poteva resistere ad un Ramarro tirato<br />
a lustro come in una serata di gala e dopo un<br />
piccoloquanto prezioso liftingoperatodalla<br />
societàinsettimana?UnPordenoneperlunghi<br />
tratti bello, voglioso, equilibrato ma anche<br />
sfortunato che potrebbe recriminare<br />
per un paio d’occasioni in cui non è stato<br />
certamente avvantaggiato dalle interpretazioni<br />
arbitrali. Poco importa se la vittoria<br />
ancora non arriva, se vincere ai punti il derbyprovincialepiùsentitoservesoloalmorale<br />
e non alla classifica, il Ramarro “c’è”.<br />
Non è stato certamente un derby che si<br />
ricorderà a lungo, se non nel finale, per le<br />
grandi emozioni, giocato su medie intensità<br />
incui,se ilPordenonehabenimpressionato<br />
per l’equilibrio tra i reparti e per la (quasi)<br />
continuità di gioco espresso, la Sanvitese ha<br />
in qualche modo disatteso le aspettative. Il<br />
ritorno di Cursio, dopo la parentesi a Cordignano,<br />
ha conferito equilibrio e quell’indispensabilefiltro<br />
dicentrocampo, lacunapiù<br />
evidente che pagava<br />
la formazionedimisterTortolo.<br />
Bene anche<br />
l’inedita coppia<br />
dicentralidifensiva<br />
Battiston-Rubert.<br />
L’unico neo<br />
riguarda la prima<br />
linea, con Fabbro,<br />
costretto agli<br />
straordinari.<br />
E veniamo alla<br />
Sanvitese, che non ha avuto il giusto approccio<br />
ad un match delicato com’è un derby.<br />
Alcuni degli elementi più rappresentativi<br />
non sono stati all’altezza della loro fama e,<br />
forse,ilgoltrovatoinizialmenteavevaprobabilmente<br />
illuso i ragazzi di Zanin: possono<br />
ritenersi soddisfatti del punticino.<br />
Ospiti in vantaggio alla loro prima occasione:<br />
su un rilancio della difesa, Rossi resiste<br />
al contrasto di Rumiel, si porta sul fondo<br />
e il suo tiro-cross viene intercettato da Rubert,<br />
che con la tibia infila la propria porta.<br />
Il Pordenone non si scompone e al 25’, su<br />
cross di De Nardi dalla sinistra, la palla rimbalza<br />
all’altezza del dischetto del rigore carambolando<br />
sulla mano di Francescato. Penalty<br />
ineccepibile trasformato da Rumiel.<br />
Al 42’ il primo episodio sul quale il Pordenonepuò<br />
recriminare:CursioserveFabbro,<br />
che al limite dell’area, lanciato a rete, viene<br />
vistosamente strattonato da Perenzin. Una<br />
chiara occasione da gol che così non viene<br />
interpretatadalsignor Princig,ilqualecommina<br />
solamente l’ammonizioneal difensore<br />
sanvitese.<br />
Nella ripresa, al 15’ brivido per i neroverdi:<br />
Marta serve per vie centrali Rossi, che, a<br />
tu per tu con Moro, si fa neutralizzare la conclusione.<br />
Due minuti più tardi l’altro episodio<br />
contestato, che non farà dormire sonni<br />
tranquilli l’appena entrato Marco Bolzonello:<br />
il suo colpo di testa sul secondo palo infila<br />
la rete e fa esplodere il Bottecchia, ma<br />
l’arbitroravvisaundubbiofallodiCursiosul<br />
portiere. In pieno recupero clamorosi il salvataggio<br />
di Piccolo su Zorzut, la traversa di<br />
Giordani e il colpo di testa di Rossi alto sopra<br />
la traversa.<br />
Francesco Averna<br />
Tortolo: «E adesso una vittoria»<br />
Diego Zanin: «Ci è andata bene»<br />
PORDENONE. Animi sereni negli<br />
spogliatoidelBottecchianeldopo-derby.<br />
Certamente c’è qualche rammaricoincasaneroverde,consideratiidue<br />
punti persi, ma è bilanciato dalla consapevolezzadiaverdisputatounabuona<br />
gara: è di buon auspicio. Ne è convinto<br />
Gianni Tortolo, che preferisce<br />
noncommentarelecontestatedecisioniarbitralieconcentral’attenzionesuglispuntipositivi<br />
cheha datoil match:<br />
«Sono soddisfatto per il gioco espressodairagazzi–sottolineailtecniconeroverde<br />
–. Purtroppo abbiamo regalato<br />
una situazione a loro favorevole nei<br />
primi minuti e, come spesso accade in<br />
questa categoria,l’abbiamo pagata cara.<br />
Voglio fare i complimenti ai ragazzi,<br />
perché hanno dimostrato dedizione<br />
e grandi motivazioni». Dalla vittoriachenonarrivapuònascereunamalattia?«Direipropriodino–tagliacorto<br />
Tortolo –. La squadra c’è, dobbiamo<br />
risolvere ancora qualcosa; ma, se continuiamo<br />
su questo passo ,la vittoria<br />
non tarderà ad arrivare».<br />
Andrea è stato un faro per i padroni di casa. Piccolo: a questo portiere dovrebbero fare un monumento<br />
Con Cursio la squadra si è trasformata<br />
PORDENONE<br />
MORO 6 Quasi inoperoso per novanta<br />
minuti ma su Rossi è decisivo.<br />
RUMIEL 7 Quando un giocatore si dice<br />
determinante: “Macho” difende<br />
alla grande sul “signor Rossi”,<br />
si sgancia sulla fascia e segna. Insostituibile.<br />
FRANZIN 6,5 Una bella sorpresa per<br />
Tortolo. Il giovane difensore laterale<br />
copre con ordine e si propone.<br />
RUBERT6 ConBattistonformal’inedita<br />
coppia di centrali difensivi con<br />
ottimirisultati.Peccatoperlasfortunata<br />
autorete.<br />
BATTISTON 6,5 Davvero sorprendente<br />
la versatilità di questo giocatore<br />
nato ala, trasformatosi in difensore<br />
laterale e ora centrale. Senza<br />
sbavature.<br />
VENERUS 6 Poco appariscente ma<br />
concreto: con Cursio costruisce<br />
una mediana affidabile.<br />
LO SPOGLIATOIO<br />
Soddisfattodel gruppo che ha ritrovato,<br />
Andrea Cursio commenta così il<br />
suo ritorno a Pordenone: «Per problemi<br />
legati al mio lavoro, alla fine della<br />
scorsa stagione ho lasciato questo<br />
gruppo nel quale mi ero trovato benissimo<br />
e con cui non ho mai perso i contatti.<br />
Desidero ringraziare la società<br />
che mi ha cercato nuovamente e il mister<br />
con cui ho un feeling da tempo.<br />
Decisivo il mio ritorno? Direi proprio<br />
di no: ho trovato un gran gruppo, moltomotivatoe<br />
spero dipoterdareil mio<br />
contributo».Sulpresuntofalloinoccasione<br />
del gol annullato a Bolzonello:<br />
«Ho saltato guardando la palla e non<br />
credo di aver commesso alcunché, ma<br />
in queste situazione l’arbitro dà quasi<br />
sempre ragione al portiere».<br />
Grande fair play in casa sanvitese<br />
con Diego Zanin che ammette: «È andatabene,ilPordenonehagiocatomeglio.Pur<br />
avendo preparatobene il match,<br />
non abbiamo avuto il giusto approccio<br />
mentale e molti dei miei erano<br />
irriconoscibili». (f.a.)<br />
DE NARDI 6,5 Ilsolitoinesauribilemotorino<br />
sulla fascia. Encomiabile.<br />
CURSIO 7 Andrea è tornato e il volto<br />
dellasquadra è cambiato.Tatticamente<br />
perfetto, recupera un’infinità<br />
di palloni, padrone in mezzo<br />
al campo è il riferimento per ogni<br />
compagno.<br />
FABBRO 6,5 Poveri i suoi polmoni a<br />
fine partita! Si danna per sostenere<br />
l’intera prima linea ed è sempre<br />
una spina nel fianco.<br />
MUJESAN 6 È il giocatore più sacrificato<br />
da Tortolo. Quando entra fa<br />
valere la sua stoffa.<br />
GIORDANI 5 Avulso dal gioco, sembra<br />
svogliato, mai incisivo.<br />
GORDINIi 6 Giovane positivo, offre<br />
qualche bello spunto sulla fascia<br />
destra.<br />
BOLZONELLO 6 Chiamato in causa nella<br />
ripresa, fa valere la propria<br />
dinamicità e, se non fosse per il<br />
signor Princig, i ramarri sarebbero<br />
alla ricerca di un nuovo stadio.<br />
Giordani è stato troppo avulso dal gioco<br />
SANVITESE<br />
PICCOLO 7 A San Vito gli devono<br />
fare un monumento: al Bottecchiaèstatoprotagonistadialcuni<br />
interventi davvero incredibili.<br />
FRANCESCATO 5,5 Discreta la sua<br />
provadadifensoreesterno.Purtroppo,<br />
si macchia del fallo che<br />
vale il penalty per il Pordenone.<br />
FRANCESCHINIS 6 Cercadicontenere<br />
le discese di De Nardi sulla<br />
fascia di competenza ottenendo<br />
comunque discreti risultati.<br />
PERENZIN 6 Inedito nel suo ruolo<br />
di centrale difensivo, trova la<br />
grazia del signor Princig.<br />
LEONARDUZZI 6 Prestazione un po’<br />
al di sotto del suo standard. È<br />
protagonista di qualche sbavatura.<br />
(Foto Missinato)<br />
MARZIN 5,5 Si è fatto travolgere<br />
dallo strapotere fisico di Cursio.<br />
NADAREVIC 6 Pericoloso in diverse<br />
occasioni sulla fascia destra,<br />
gioca una sola frazione di gara.<br />
CROZZOLI 5,5 Tenta di tamponare<br />
sulla mediana, ma il Bottecchia<br />
non è terra di conquista.<br />
MARTA 5,5 Ancheperungiocatore<br />
del suo talento e della sua esperienza<br />
il cliente Cursio non è<br />
dei più accomodanti.<br />
ROSSI 5,5 Dopo lo spunto iniziale,<br />
sembrava potesse fare sfracelli,<br />
ma poi si è spento insieme<br />
con i suoi compagni.<br />
BEACCO 6 Unbuonprimotempoin<br />
mezzo al campo con alcuni<br />
spunti sulla trequarti.<br />
FANTIN 5 Con Giordani è stato protagonistadi<br />
una puntata di “Chi<br />
l’ha visto?”.<br />
PORDENONE<br />
SANVITESE<br />
1<br />
1<br />
PORDENONE Moro Ru<br />
miel Franzin Rubert Batti<br />
ston Venerus De Nardi<br />
Cursio (dal 3 ’ della ripresa<br />
Zorzut) Fabbro (dal 26’ del<br />
la ripresa Mujesan) Giorda<br />
ni Gordini (dal 16’ della ri<br />
presa Bolzonello) Allenatore<br />
Tortolo<br />
SANVITESE Piccolo Fran<br />
cescato (dal 3 ’ della ripre<br />
sa Muzzatti) Franceschi<br />
nis Perenzin Leonarduzzi<br />
Marzin Nadarevic (dal 1’<br />
della ripresa Crozzoli) Mar<br />
ta Rossi Beacco (dal 16’<br />
della ripresa Mattiuzzo)<br />
Fantin Allenatore Zanin<br />
ARBITRO Princig di Trieste<br />
5<br />
MARCATORI Al 4’ autorete<br />
di Rubert al 25’ Rumiel su<br />
rigore<br />
Un super-Rivignano<br />
padrone in Trentino<br />
L’IMPRESA<br />
ALBIANO<br />
RIVIGNANO<br />
1<br />
3<br />
PORFIDO ALBIANO Ferra<br />
ri 6 5 Peruzzi 6 Trotter<br />
5 5 Adami 5 Sega 6 5<br />
Manzatti 6 (Mulchande 6)<br />
Olivari (Benini 5 5) Fanti<br />
Dragovic 5 5 Michelon 5 5<br />
(dal 1’ della ripresa D’An<br />
dretta 6) Decarli 5 5 Allenatore<br />
Manfioletti<br />
RIVIGNANO Biasinutto<br />
Cabassi 6 Maggi 6 5 Tran<br />
goni 6 5 Pontisso 6 5 Va<br />
lusso 6 Varutti 6 5 (Verona<br />
sv) Lenarduzzi 6 5 Piccoli<br />
Ravalico 6 5 (Boldarin<br />
sv) Monti 6 5 (Roviglio 6)<br />
Allenatore Flaborea<br />
ARBITRO Grazioli di Lodi<br />
MARCATORI Al 4’ Maggi<br />
al <strong>30</strong>’ Monti; nella ripresa<br />
al 6’ Varutti al 32’ Sega su<br />
rigore<br />
ALBIANO. Vince e<br />
convince il Rivignano<br />
sul sintetico di Albiano.<br />
La formazione di Flaborea<br />
conquista tre punti<br />
importantissimi in chiave<br />
salvezza contro una<br />
diretta concorrente:<br />
adesso i friulani sono a<br />
quota <strong>10</strong> assieme alla<br />
Sanvitese, in una posizione<br />
lontana dalle zone<br />
pericolose.<br />
Parte subito fortissimo<br />
il Rivignano, che al 4’<br />
si porta in vantaggio grazie<br />
ad uno stacco di testa<br />
di Maggi che batte Ferrari<br />
sugli sviluppi di un calcio<br />
d’angolo. I padroni di<br />
casa accusano il colpo e<br />
non riescono a riorganizzarsi,<br />
mentre il Rivignano<br />
si difende con grande<br />
tranquillità e solidità,<br />
non rinunciando però a<br />
colpire in contropiede.<br />
Proprio da una ripartenza<br />
in velocità al <strong>30</strong>’ arrivala<br />
seconda rete. Lenarduzzi<br />
se ne va sulla sinistra<br />
e crossa alla perfezione<br />
per Monti, che anticipa<br />
tutti e con un perfetto<br />
colpo di testa supera<br />
per la seconda volta l’incolpevole<br />
portiere di casa.<br />
Il Rivignano è padrone<br />
del campo e l’Albiano<br />
riesce solo a provarci dalla<br />
distanza, ma Biasinutto<br />
è sempre attento.<br />
Ainizio ripresa i ragazzi<br />
di Flaborea piazzano<br />
il colpo del 3-0 che chiude<br />
di fatto la partita. Corre<br />
il 6’ quando Piccoli lascia<br />
partire una conclusione<br />
che si stampa contro<br />
la traversa. Ma l’azione<br />
è tutt’altro che finita,<br />
perché sulla sfera si avventa<br />
Varutti, che da due<br />
passi appoggia in rete<br />
per il colpo del ko.<br />
Il tecnico di casa Manfioletti<br />
opera anche il terzo<br />
cambio (dentro Benini<br />
per un inesistente Olivari),<br />
ma il Rivignano è<br />
organizzatissimo in difesa<br />
e si affida a veloci ripartenze<br />
con Piccoli abile<br />
nel proteggere la sfera<br />
e consentire alla squadra<br />
di alzare il proprio<br />
baricentro.<br />
Al 32’, però, il direttore<br />
di gara assegna un penalty<br />
molto dubbio ai padroni<br />
di casa (dalla tribuna<br />
il fallo sembrava<br />
commesso almeno un<br />
metro fuori area). Proteste<br />
del Rivignano, ma Sega<br />
fa centro dagli undici<br />
metri.<br />
Mancano ancora tredici<br />
minuti, troppo pochi<br />
per un inconsistente Albiano.<br />
I friulani controllano<br />
agevolmente la partita<br />
e conquistano tre<br />
punti fondamentali in<br />
chiave salvezza.<br />
Tra sei giorni altra<br />
trasferta in terra trentina<br />
per la formazione di<br />
Flaborea, che andrà a<br />
Trento.
SPORT PORDENONE<br />
LUNED <strong>30</strong> OTTOBRE <strong>2006</strong>C e mail: pordenone@messaggeroveneto it<br />
Calcio. In D pareggi pure per Sacilese e Tamai. Frattura tra i liventini e Marino<br />
Nel derby con la Sanvitese, decisive un paio di sviste arbitrali e un pizzico di sfortuna<br />
Pordenone, una vittoria mancata<br />
Rubert e Cursio (quest’ultimo di nuovo tra i neroverdi), contrastano Fantin nel derby di ieri<br />
I “ramarri” accolgono con stupore il cartellino giallo comminato a Perenzin (Foto Missinato)<br />
Ottava giornata all'insegna<br />
deiderbyperleportacoloridella<br />
Destra Tagliamento nel torneodi<strong>serie</strong>D.Pordenone-SanviteseeSacilese-ItalaSanMarco<br />
i match di cartello di questo<br />
turno mentre il Tamai era impegnatonellatrasfertadiQuinto<br />
di Treviso contro l'Union.<br />
Senzadubbioilpiùattesoerail<br />
derbydelBottecchiaconilPordenone<br />
che doveva riaccreditarsi<br />
le simpatie del proprio<br />
pubblico dopo la sconfitta di<br />
quindicigiornifacontroilMezzocorona.<br />
Al di là del fascino<br />
che ogni derby racchiude, e in<br />
particolare quello contro la<br />
Sanvitese, c'era grande attesa<br />
perilliftingoperatodallasocietàin<br />
settimana.IlritornodiAndrea<br />
Cursio in riva al Noncello<br />
e la curiosità sul suo immediato<br />
impiego costituiva un ulteriorerichiamoperilpopoloneroverde.<br />
Un derby che non verrà<br />
ricordato per le grandi emozioni<br />
ma piuttosto per i rimpianti<br />
dei padroni di casa che<br />
avrebbero legittimato sul campo<br />
la conquista dell'intera posta<br />
e che possono recriminare<br />
per alcuni discutibili decisioni<br />
arbitrali. Clamorosa infatti la<br />
decisione del signor Princig di<br />
Triestedicomminaresolamentel'ammonizioneacaricodiPerenzin,<br />
reo di un plateale fallo<br />
su Fabbro lanciato a rete in un'<br />
evidente occasione da gol. Altra<br />
contestazione nella ripresa<br />
quandol'appenaentratoBolzonello<br />
sigla la rete del vantaggio<br />
depositando in rete di testa ma<br />
anche in questo caso il direttoredigarasi<br />
rendeprotagonista<br />
di un'interpretazione difficilmentecondivisibilesanzionando<br />
una dubbia irregolarità di<br />
Cursio sul portiere ospite.<br />
Se al Bottecchia non ci si è<br />
divertiti troppo, grande noia al<br />
comunale di Fontanafredda.<br />
Brutta partita con poche emozione<br />
dove a tenere banco è la<br />
rottura,aquestopuntoforsedefinitiva,<br />
tra Francesco Marino<br />
e la società presieduta da Raimondo<br />
Lucchese. Un idillio<br />
quello tra l'attaccante ex UdineseeiltecnicoBorgatocheda<br />
temposcricchiolamachelasocietàhasemprecercatoditamponare.<br />
Stavolta però la corda<br />
sembra essersi spezzata.<br />
Parituttosommatosoddisfacente,<br />
infine, per il Tamai in<br />
terra trevigiana.<br />
Francesco Averna
IV<br />
LUNEDI’<br />
<strong>30</strong> ottobre <strong>2006</strong><br />
la tribuna<br />
SERIE D<br />
SI FRENA DAVANTI<br />
SI RESPIRA IN CODA<br />
Qui a fianco<br />
l’esultanza dei<br />
giocatori del<br />
Quinto nella<br />
partita di otto<br />
giorni fa: ieri<br />
i ragazzi di<br />
Pisani non<br />
sono andati<br />
oltre il pari<br />
(Film)<br />
Più a destra<br />
un’azione<br />
tra «Monte»<br />
e Belluno<br />
(Cronaca)<br />
UNION QUINTO<br />
TAMAI<br />
UNION QUINTO: Marcato, Michieletto, Pivetta,<br />
Martignon, A. Zanardo, Lazzari, Lorenzetto,<br />
Niero, Bandiera (38’ st De Silvestro), Bacchin<br />
(14’ st Fonti), Paolo Zanardo. Allenatore Pisani<br />
TAMAI: Zaghetto, Sandrin, Calzavara, Tonon<br />
(<strong>30</strong>’ st Zambon), Orlando, De Marchi, Reveretto,<br />
Petris, Restiotto (1’ st Visentin), Andreolla,<br />
Benetton (1’ st Paolini). Allenatore: Tomei<br />
ARBITRO: Bergamaschi di Milano<br />
RETI: primo tempo: 27’ Bacchin; secondo tempo:<br />
38’ Petris<br />
NOTE: espulso Paolo Zanardo al 45’ del secondo<br />
tempo. Ammoniti Sandrin, De Marchi, Marcato,<br />
Pivetta e A. Zanardo.<br />
MONTEBELLUNA<br />
BELLUNO<br />
MONTEBELLUNA: Conte, Masiero, Furlanetto,<br />
Garbini, Bellio, Marconato, Schiavon (24’st<br />
Tessaro) Nicoletti, Fabrin (33’st Biasuzzi) Zalla,<br />
Mason (1’st Squizzato). All. Fonti<br />
BELLUNO: Corcetto, Sitran, Brustolon, Tardivo,<br />
Ballarin, Da Rold (21’st Lazzaretti) Corbanese,<br />
D’Incè (19’st Zoldan) Trincheri, Bez, Solagna<br />
(12’st De Lazzer). All. Pasa<br />
ARBITRO: Guida di Torre Annunziata<br />
RETE: secondo tempo: 8’ Nicoletti<br />
NOTE: Ammoniti Mason, Schiavon, Furlanetto,<br />
Garbini, Tardivo, D’Incè, Brustolon.<br />
1<br />
1<br />
1<br />
0<br />
L’Union Quinto fermato in casa dal Tamai, che pareggia a pochi minuti dalla fine: per i ragazzi di mister Pisani l’assalto alla vetta è rimandato<br />
Baby Monte, arriva il primo sorriso<br />
Squadra rivoluzionata e largo ai giovani: superato il Belluno di Lele Pasa<br />
QUINTO. Union, il balzo in vetta è rimandato. Il pareggio<br />
ampiamente meritato dal Tamai ha fatto naufragare i<br />
sogni di primato per il team presieduto da Dario Pizziolo.<br />
Le cause del parziale scivolone stanno nell’atteggiamento<br />
tecnico-tattico dei rossoblù, apparsi frastornati sulle accelerazioni<br />
palla a terra delle «furie rosse», e arrivati a fine<br />
gara in debito d’ossigeno.<br />
L’Union Quinto, al cospetto<br />
di un Tamai agile e incisivo<br />
ma fin troppo passivo nella<br />
prima mezz’ora, avrebbe potuto<br />
chiudere la pratica nello<br />
spazio di un minuto.<br />
E’ l’Union a prendere in mano<br />
il pallino del gioco. Il Tamai,<br />
che per sei turni con i<br />
suoi osservatori aveva «spiato»<br />
ogni mossa dei rossoblù,<br />
non cade nel tranello di limitarsi<br />
a controllare e a fare catenaccio.<br />
La formazione di Tomei<br />
si schiera a ventaglio e<br />
cerca di far girare al largo la<br />
manovra dei padroni di casa.<br />
Il match per quasi mezz’ora<br />
non esprime nulla di concreto:<br />
la rotazione di palla è<br />
prevedibile e la recita al limite<br />
dell’area non emette acuti.<br />
Solo un paio di accelerazioni<br />
di Michieletto fanno capire<br />
che il Quinto<br />
vuole schiodare<br />
l’incontro.<br />
A far<br />
scattare la<br />
scintilla però<br />
ci ha pensato<br />
Sandrin: il di-<br />
Bacchin e compagni<br />
soffrono le sortite<br />
palla a terra degli ospiti<br />
e finiscono in apnea<br />
fensore tamaiota<br />
in ripiegamento<br />
perde il contrasto<br />
con Lorenzetto, l’attaccante<br />
punta il fianco destro<br />
dell’ area e di piatto serve a<br />
Bacchin il pallone da adagiare<br />
in rete.<br />
Il Tamai sbanda vistosamente.<br />
L’abulia si nota al 28’:<br />
Bacchin scodella una palla<br />
inattiva sul secondo palo e la<br />
capocciata di Niero dà l’illusione<br />
del gol. La partita finalmente<br />
sale di tono. Al <strong>30</strong>’ Andreolla,<br />
libero di suggerire a<br />
tutto campo, allunga un diagonale<br />
nei sedici metri per Restiotto,<br />
ma Marcato in uscita<br />
è tempestivo a lanciarsi tra i<br />
suoi piedi e a soffiargli la palla.<br />
La difesa dell’Union Quinto<br />
a tratti mostra qualche incomprensione<br />
e il Tamai, per<br />
nulla incisivo, non la punisce.<br />
Al 31’ Martignon alza la<br />
linea di demarcazione, Restiotto<br />
elude l’offside, ma l’azione<br />
è arginata dal ritorno<br />
del centrale. Al 32’ verticalizzazione<br />
di Niero per l’ex Zanardo,<br />
e sul sinistro in diagonale<br />
Zaghetto è superlativo<br />
nel riflesso.<br />
Al 35’ grave topica di Bergamaschi:<br />
sul calcio di punizione<br />
ai 18 metri di Bacchin, Sandrin<br />
in barriera alza un braccio<br />
e causa il penalty. L’arbitro<br />
estrae il cartellino giallo<br />
nei confronti del difensore e<br />
riporta incomprensibilmente<br />
la palla fuori dall’area.<br />
Nella ripresa il Tamai cambia<br />
lo spartito e i suoi agili solisti<br />
Visentin e Paolini fanno<br />
la differenza. I primi due minuti<br />
sono però di marca locale:<br />
al 1’ Zanardo scarica una<br />
sventola a fil di palo e poi, sul<br />
corner di Bacchin, Bandiera<br />
di testa rasenta la traversa.<br />
Al 14’ c’è una fiondata di Lorenzetto<br />
controllata in due<br />
tempi da Zaghetto con qualche<br />
affanno.<br />
La mezz’ora finale è a senso<br />
unico. Al 17’ Visentin centra<br />
la parte alta della traversa;<br />
al 19’<br />
gran legnata<br />
di Roveretto<br />
e Marcato vola<br />
a negargli<br />
il gol. Lazzari<br />
(colpo di testa)<br />
e Niero<br />
(palombella<br />
fuori) al 26’<br />
nello spazio<br />
di sessanta<br />
secondi mancano il 2-0. Ma il<br />
Tamai non si ferma. Il Quinto<br />
è sulle ginocchia, non fa più<br />
filtro e dalla panchina non si<br />
muove foglia. Al 32’ Marcato<br />
è immenso sulla staffilata di<br />
Paolini: la deviazione con la<br />
punta delle dita si stampa sulla<br />
traversa.<br />
Il gol del pari arriva al 38’:<br />
sul tambureggiante assedio<br />
del Tamai è Petris a trovare<br />
lo spiraglio con un diagonale<br />
dal basso verso l’alto. Simultanea<br />
è l’entrata in campo di<br />
De Silvestro, e sul tardivo avvicendamento<br />
il Max ha un<br />
vivace scambio di impressioni<br />
con la panchina. Nel finale<br />
De Silvestro con un bolide da<br />
quaranta metri indovina il<br />
pertugio buono, ma sulla<br />
traiettoria c’è A. Zanardo e il<br />
pallone esce dai pali tra la delusione<br />
del pubblico.<br />
Nel recupero P. Zanardo<br />
lanciato verso Zaghetto è fermato<br />
dall’assistente dell’arbitro:<br />
da censura la reazione<br />
verbale e il direttore di gara<br />
gli sventola il «rosso».<br />
(Flavio Cipriani)<br />
Un’azione<br />
di gioco<br />
della partita di<br />
Montebelluna<br />
Nel riquadro<br />
Lele Pasa<br />
tornato<br />
a «casa» (fc)<br />
MONTEBELLUNA. Il punto di partenza<br />
per una decisa risalita? Di certo<br />
la prima vittoria del campionato<br />
per la formazione di Fonti induce a<br />
un sano, seppur moderato, ottimismo.<br />
Nelle cinque sberle subite dalla<br />
Sanvitese sette giorni prima, al<br />
suo esordio sulla panchina montebellunese,<br />
il tecnico mestrino ha individuato<br />
nel bicchiere quasi vuoto<br />
la chiave di svolta per la reazione<br />
della squadra, rivoltata come un calzino<br />
all’esordio al San Vigilio. Una<br />
formazione inedita con qualche cambio<br />
di ruolo (Furlanetto in posizione<br />
più arretrata) anche in virtù delle<br />
numerose assenze, improntata alla<br />
più classica delle linee «verdi» che<br />
poteva comportate anche qualche rischio<br />
nel confronto con il Belluno.<br />
Alla fine quest’ultimo è apparso<br />
uno sparring- partner ideale per il<br />
test decisamente positivo fornito<br />
dai baby biancolesti. Una scommessa<br />
vinta da Fonti che attende del resto<br />
conferma dall’incontro ravvicinato<br />
di mercoledì con la Sambonifacese,<br />
e tra sette giorni in casa con il<br />
Cassola.<br />
Il Belluno dell’ex Lele Pasa è parso<br />
poca cosa, l’unico tentativo della<br />
partita è infatti concentrato sulla<br />
botta di Bez deviato a mani aperte<br />
dal 38enne (capitano per l’occasione)<br />
Conte, la prestazione della squadra<br />
rimane assolutamente positiva.<br />
«Troppo poco per una partita di calcio,<br />
gli spazi per giocare non mancavano,<br />
c’è stato qualche errore di<br />
troppo in occasione del gol, ma con<br />
questo non cerco alibi per questa<br />
sconfitta», dirà alla fine il tecnico<br />
bellunese. Una partita infarcita dalla<br />
presenza di molti ex, motivazioni<br />
a iosa, ma soprattutto l’imperativo<br />
per entrambe era rappresentato dalla<br />
conquista dei tre punti per ritoccare<br />
le rispettive classifiche. Più<br />
asfittica decisamente quella trevigiana,<br />
che con i tre punti di ieri ha<br />
abbandonato l’ultimo posto. Sulle<br />
prestazioni dei singoli una citazione<br />
particolare la merita senza dubbio<br />
Nicolò Fabrin, classe 1989 e prodotto<br />
del vivaio, inserito da Fonti al<br />
centro dell’attacco, supportato alle<br />
spalle da Zalla (in crescita) e Mason.<br />
Non da meno il coetaneo Squizzato,<br />
in campo a inizio ripresa, che<br />
ha sfiorato il gol del raddoppio negatogli<br />
dalla respinta di Ballarin sulla<br />
linea. Detto questo, e ribadendo i segnali<br />
incoraggianti della squadra,<br />
non si può dire altrettanto sul livello<br />
agonistico della partita, in standby<br />
per quasi mezz’ora. Un avvio «soporifero»<br />
(la paura di prendere gol<br />
ha prevalso sulle opposte spinte offensive)<br />
ravvivato dalla botta di Bez<br />
su calcio piazzato dalla distanza, deviata<br />
sopra la traversa dall’attento<br />
Conte. La reazione dei padroni di casa<br />
un minuto dopo è riposta dal rasoterra<br />
in diagonale di Nicoletti che<br />
sfila di poco a lato. Questo è quanto<br />
si è visto nella prima frazione, tanta<br />
buona volontà e qualche buona giocata,<br />
soprattutto da parte dei padroni<br />
di casa, ma emozioni zero.<br />
L’episodio che alla fine deciderà<br />
le sorti dell’incontro si materializza<br />
dopo 8 minuti della ripresa, quando<br />
dagli sviluppi di un calcio d’angolo<br />
Nicoletti approfitta della respinta<br />
maldestra di Corcetto per individuare<br />
lo spiraglio giusto per mettere il<br />
pallone nell’angolino alla destra del<br />
portiere. Il Belluno non accusa il colpo,<br />
avanza il baricentro alla ricerca<br />
del pari, rischiando la capitolazione<br />
sul tentativo di Squizzato accennato<br />
in precedenza, dopo la prima respinta<br />
di Corcetto su tiro di Zalla. Il Monte<br />
gestisce con autorevolezza il risultato,<br />
un successo legittimato dalla<br />
punizione dello stesso Zalla sventata<br />
in volo da Corcetto, e dal doppio<br />
tentativo di Squizzato in chiusura.<br />
(Giovanni Negro)<br />
QUINTO<br />
Pizziolo amaro<br />
«Dovevamo<br />
chiudere»<br />
QUINTO. C’è amarezza nella<br />
dirigenza quintina. Il presidente<br />
Dario Pizziolo fatica a trovare<br />
il sorriso. La prestazione<br />
non l’ha per nulla soddisfatto:<br />
«Dovevamo chiudere la gara<br />
nel primo tempo — sbotta Pizziolo<br />
— quando abbiamo costruito<br />
le palle gol per affondare<br />
il Tamai. Il resto preferisco<br />
chiarirlo a mente fredda con il<br />
nostro direttore generale Gianni<br />
Davanzo». Tra i «cattivi»<br />
del match, Paolo Zanardo è il<br />
giocatore che avrebbe fatto<br />
carte false per immortalare il<br />
gol della vittoria. La sua gara<br />
anziché far arrossire le ex «furie<br />
rosse» è finita con la doccia<br />
anticipata: «L’espulsione è<br />
giusta — spiega il centravanti<br />
— perché la mia reazione verbale<br />
è stata particolarmente<br />
colorita. Ho cercato il gol, ma<br />
con palloni sporchi era impossibile<br />
sfondare una difesa accorta».<br />
(f.c.)<br />
MONTEBELLUNA<br />
Fonti gode<br />
«Il cuore oltre<br />
l’ostacolo»<br />
MONTEBELLUNA. «I ragazzi<br />
hanno gettato il cuore<br />
oltre l’ostacolo». In questi termini<br />
mister Fonti ha dipinto<br />
la prima vittoria del Monte in<br />
campionato. «Non sarà stata<br />
una bella partita, però si è visto<br />
il carattere della squadra,<br />
i giovani hanno fornito la risposta<br />
che attendevo. Una vittoria<br />
importante per ripartire».<br />
Il tecnico biancoceleste è<br />
visibilmente soddisfatto per<br />
questi primi tre punti al suo<br />
esordio tra le mura amiche.<br />
Non meno soddisfatto il presidente<br />
Maurizio Michielin che<br />
sottolinea la reattività della<br />
squadra. «Ho notato un deciso<br />
cambio di mentalità e di stimoli<br />
da parte dei giocatori»,<br />
dice Michielin, che annuncia<br />
a breve un rinforzo di spessore<br />
in attacco. (g.n.)
la tribuna<br />
LUNEDI’<br />
<strong>30</strong> ottobre <strong>2006</strong><br />
V<br />
ECCELLENZA<br />
TREVIGIANE<br />
AL PALO<br />
AsoloFonte grande, espugnata Cornuda<br />
Le reti di Moretto e Forato chiudono il match: le squadre finiscono in <strong>10</strong> uomini<br />
CORNUDA. Con una buona partita, l’Asolo-<br />
Fonte espugna con un legittimo 2-0 il campo<br />
di un CornudaCrocetta in giornata no. Gli<br />
ospiti partono subito bene, mettendo in apprensione<br />
la difesa dei padroni di casa, con<br />
un tiro da fuori (al 3’) ed una pericolosa mischia<br />
in area (al 4’). Al 6’ Rostirolla sfiora l’incrocio<br />
con un tiro dai 25 metri. All’11 l’Asolo-<br />
Fonte va vicinissimo al vantaggio: appena entrato<br />
in area, Forato scocca un tiro potentissimo<br />
sul quale interviene alla grande Bertoncello;<br />
sulla ribattuta Ragusa non riesce a calciare<br />
con forza e i difensori riescono a sventare<br />
il pericolo. Passato il primo quarto d’ora,<br />
il CornudaCrocetta riesce ad allentare in parte<br />
la pressione degli avversari, ma continua<br />
a faticare enormemente nell’impostazione<br />
del gioco. Al <strong>30</strong>’ l’ex di turno Moretto, con un<br />
potente tiro su punizione dal limite dell’area,<br />
porta in vantaggio l’AsoloFonte. Al 35’ l’azione<br />
più pericolosa del CornudaCrocetta: su<br />
un cross dalla fascia destra, Guidolin, inseritosi<br />
dal lato opposto, puè colpire di testa indistrurbato;<br />
l’impatto col pallone ò perè infelice.<br />
Nella ripresa il trend della gara non muta:<br />
gli ospiti continuano ad avere in mano il<br />
CORNUDACROCETTA<br />
ASOLOFONTE<br />
CORNUDACROCETTA: Bertoncello, Manera,<br />
Zolin, Giazzon, Guidolin, Soffiato (23’ st Tormena),<br />
Galbano (1’ st Marinello), Binotto, Barp<br />
(15’ st Beghetto), Marchiori, Collet.<br />
Allenatore: Di Stefano<br />
ASOLOFONTE: Bee, Ganassin, Bittante, Moretto,<br />
Marcon, Rostirolla, Torresin (20’ st Fiorotto),<br />
Carli, Ragusa (17’ st Bassani), Mammoliti,<br />
Forato (<strong>30</strong>’ st Frassetto).<br />
Allenatore: Andreucci<br />
ARBITRO: Chiffi<br />
RETI: <strong>30</strong>’ pt Moretto (A), 19’ st Forato (A)<br />
NOTE:Ammoniti: 16’ pt Manera, 34’ pt Bittante,<br />
40’ pt Galbano. Espulsi: 22’ st Binotto, 26’ st Bittante<br />
(somma di ammonizioni)<br />
0<br />
2<br />
pallino del gioco ed il CornudaCrocetta non<br />
riesce a dare continuità alla propria manovra.<br />
Al <strong>10</strong>’ Mammoliti ò imbeccato sulla fascia<br />
destra, entra in area ed offre una bella<br />
palla a Ragusa, che perè da pochi passi spara<br />
sul portiere. I minuti scorrono senza che i padroni<br />
di casa riescano a farsi pericolosi: di<br />
conseguenza cresce visibilmente il nervosismo<br />
negli uomini di Di Stefano, per questo<br />
sempre più imprecisi nei disimpegni. Al 19<br />
l’AsoloFonte raddoppia grazie ad un colpo di<br />
testa di Forato che non lascia scampo a Bertoncello.<br />
Gli ospiti continuano ad essere più<br />
pericolosi dei padroni di casa. Al 28’ il neoentrato<br />
Fiorotto puè girare di testa indisturbato<br />
un cross di Rostirolla, ma la palla finisce<br />
altissima. Al 29’ Moretto gira a rete di destro<br />
un corner basso, costringendo Bertoncello<br />
ad un altro difficile intervento. Al 40’ ò ancora<br />
Fiorotto a sciupare una ghiotta occasione,<br />
calciando malamente alto, a tu per tu con<br />
Bertoncello. Nei minuti finali, Giazzon, spostatosi<br />
più in avanti, fa vedere finalmente<br />
qualcosa di interessante: prima calcia debolmente<br />
ben servito da Marinello, poi, dopo<br />
uno spunto personale sulla fascia sinistra,<br />
mette al centro una buona palla su cui perè<br />
nessun compagno puè intervenire. Bella partita<br />
dell’AsoloFonte, che con questa vittoria<br />
dà ossigeno alla propria classifica. <strong>Giornata</strong><br />
da dimenticare per il CornudaCrocetta, in<br />
evidente crisi di fiducia e, di conseguenza, anche<br />
di gioco.<br />
(Paolo Brugnara)<br />
Tutte le reti nel primo tempo. Al 3’ minuto di recupero il direttore di gara concede un un rigore agli ospiti tra le contestazioni dei padroni di casa<br />
Union e Opitergina si dividono la posta<br />
Quattro gol in un derby che non delude. Discutibili alcune scelte arbitrali<br />
SAN VENDEMIANO. Un derby scoppiettante, ricco di note<br />
soprattutto nel primo tempo. Le due squadre sul terreno<br />
di gioco impostano una gara aperta e senza timori reverenziali,<br />
realizzano quattro reti, due per parte, nei quarantotto<br />
minuti giocati nella prima frazione. Una partita<br />
iniziata bene da Union CSV e Opitergina, ma completamente<br />
rovinata dal protagonismo del direttore di gara.<br />
Sciretti di Mestre ne combina<br />
di cotte e di crude. Già in<br />
avvio si era intuito che l’arbitro<br />
non era proprio in partita,<br />
con decisioni cervellotiche,<br />
condizionanti anche sull’esito<br />
della contesa. Addirittura<br />
allo scadere del primo<br />
tempo, in pieno recupero al<br />
46’, inventa di sua iniziativa<br />
un calcio di rigore a favore<br />
dell’Opitergina. Il fallo del difensore<br />
Rizzi su Chiara viene<br />
commesso mezzo metro abbondante<br />
fuori del limite dell’area,<br />
ma Sciretti purtroppo<br />
vede male, indicando il dischetto<br />
degli undici metri.<br />
Ma anche i tifosi ospiti sono<br />
sulla stessa linea nel corso<br />
dell’incontro, perchò l’arbitro<br />
ò sempre incerto e non ha<br />
assolutamente in mano le redini<br />
per dirigere saggiamente<br />
il derby. A rimetterci di più ò<br />
comunque la squadra di casa,<br />
che non ò riuscita a chiudere<br />
i conti con l’avversario. L’Opitergina<br />
ha la fortuna di vedersi<br />
assegnare dall’arbitro il rigore<br />
inesistente allo scadere<br />
del primo tempo, riportandosi<br />
in carreggiata, dopo il due<br />
a uno realizzato da Dartora al<br />
28’.<br />
In avvio ò l’Opitergina a<br />
rendersi pericolosa al 9’, con<br />
una punizione di Tomò da fuori<br />
area che aggira la barriera<br />
e Faganello sventa in calcio<br />
d’angolo. All’ 11’ l’arbitro concede<br />
un calcio a due in area<br />
dei padroni di casa a favore<br />
della squadra ospite, per punire<br />
le proteste del portiere Faganello,<br />
che si becca pure il<br />
cartellino giallo. Sul calcio<br />
piazzato, all’altezza del limite<br />
dell’area piccola l’Opitergina<br />
non sfrutta a dovere il calcio<br />
di punizione, quando tutti i<br />
giocatori dell’Union CSV sono<br />
costretti a fare barriera<br />
sulla linea della propria porta.<br />
Sul rilancio dall’area dei<br />
padroni di casa arriva il vantaggio<br />
realizzato da Tronchin.<br />
Un diagonale da fuori<br />
area sulla fascia destra di<br />
buona precisione, che subisce<br />
una leggera deviazione da<br />
parte di un difensore e D’Este<br />
viene ingannato e battuto all’altezza<br />
del palo sinistro. Da<br />
una punizione nasce il gol di<br />
Chiara che realizza a due passi<br />
dalla porta. Dartora al 28’<br />
riporta in vantaggio l’Union<br />
CSV con un calcio di punizione<br />
da fuori area, che sorprende<br />
D’Este. E poi la squadra di<br />
Trinca manca il colpo risolutore<br />
per chiudere i conti, così<br />
l’Opitergina pareggia al 48’. Il<br />
secondo tempo ò poca cosa,<br />
sono solo in abbondanza i fischi<br />
di disapprovazione dalla<br />
tribuna per l’arbitraggio pessimo<br />
di Sciretti.<br />
(Livio Piccin)<br />
In alto<br />
un’azione<br />
dell’Asolo<br />
A destra<br />
mister<br />
Piovanelli<br />
Sotto<br />
Cester<br />
UNION CSV<br />
OPITERGINA<br />
GLI SPOGLIATOI<br />
Gli allenatori: «Una bella partita rovinata»<br />
SAN VENDEMIANO. Delusione<br />
evidente nello spogliatoio<br />
della squadra di casa,<br />
per l’opportunità svanita di<br />
ottenere un successo. Arbitraggio<br />
negativo a parte, Umberto<br />
Trinca analizza così la<br />
prova della sua squadra:<br />
«Nel primo tempo potevamo<br />
e dovevamo assolutamente<br />
chiudere a nostro favore la<br />
gara - spiega - le ingenuità si<br />
pagano. Purtroppo stiamo<br />
continuamente perdendo occasioni<br />
importanti nel corso<br />
del campionato e così rimaniamo<br />
sempre al centro della<br />
classifica. Finora nessuna<br />
UNION CSV: Faganello, Tronchin, Moro, Franchetto,<br />
Rizzi, Antonioli, Armellin (39’ st. Michielet),<br />
Zago, Fecchio (1’ st. Guglielmi), Dartora,<br />
Mazzaracca (9’ st. Collodel).<br />
Allenatore Trinca.<br />
OPITERGINA: D’Este, Furlanetto (2’ st. Bulleri),<br />
Bonaldo, Della Bella, Martin, Maccari, Stival<br />
(1’ st. Zavattin), Peruzzetto, De Tuoni (15’<br />
st. Deola), Tomè, Chiara.<br />
Allenatore: Piovanelli.<br />
ARBITRO: Sciretti di Mestre.<br />
RETI: 12’ pt. Tronchin, 16’ pt. Chiara, 28’ pt.<br />
Dartora, 48’ pt. Tomè (rigore).<br />
NOTE: Ammoniti: Stival e Maccari per gioco<br />
falloso; Faganello per proteste.<br />
2<br />
2<br />
squadra dimostra di prendere<br />
in mano saldamente il timone<br />
al vertice. In attacco<br />
abbiamo risentito della mancanza<br />
per infortunio dell’attaccante<br />
Massimo Cesca,<br />
che starà fuori diverso tempo.<br />
Altri ragazzi sono giovani<br />
e devono ancora crescere<br />
e difettano d’esperienza».<br />
«Due punti persi e abbiamo<br />
sbagliato troppo nella prima<br />
parte della gara - aggiunge il<br />
direttore sportivo Denis Fiorin<br />
- l’arbitraggio ha condizionato<br />
l’esito finale e noi siamo<br />
stati nettamente penalizzati.<br />
Nel secondo tempo non<br />
c’ò stata la forza necessaria<br />
per girare a nostro favore l’esito<br />
del derby. Non abbiamo<br />
ripetuto la bella prova di domenica<br />
scorsa a Marostica».<br />
L’allenatore dell’Opitergina<br />
Simone Piovanelli invece<br />
puntualizza: «Rispetto ad altre<br />
partite la squadra ha avuto<br />
più carattere, anche se abbiamo<br />
giocato al di sotto delle<br />
nostre possibilità e sono<br />
contento solo in parte della<br />
prestazione. Questo ò il primo<br />
punto che otteniamo in<br />
trasferta, quindi speriamo<br />
sia un fatto positivo per proseguire<br />
meglio più avanti.<br />
Le decisioni arbitrali hanno<br />
sicuramente rovinato un pè<br />
il derby, anche se il risultato<br />
finale mi sembra possa essere<br />
giusto». (l.p.)
Lunedì <strong>30</strong> Ottobre <strong>2006</strong><br />
Il Montecchio fa girare la testa<br />
Blocca sul pareggio la Virtus Vecomp, che lascia il primato al Mezzocorona<br />
Virtus Vecomp1<br />
Montecchio M.1<br />
VIRTUS VECOMP: Chesini, Romeo, Scardina, Cipriani, Saorin (37' st Giulio De Rossi), Lechthaler, Pavan, Bortignon<br />
(19' st Angelico), Daniele Dal Corso, Lallo (25' st Eliseo Dal Corso), Dimas. All. Fresco-Verzè- Allegri.<br />
MONTECCHIO MAGGIORE: Fortunato, Vallarsa, Vanzo, Dei Rossi, Noro, Laguda (25' st Ferrari), Corà (19' st Ofori),<br />
Cegalin, Fossalovara (18' st Menegon), Roverato, Gallo. All. Clementi.<br />
Reti: pt: 34' Cipriani (V); st: 39' Roverato (M).<br />
Arbitro: Lo Castro di Catania.<br />
Note: spettatori 600 circa, calci d'angolo 5-4 per il Montecchio. Ammonito al 9' st Dei Rossi (M). Incidente a Bortignon<br />
(contusione ad un ginocchio) al 19' della ripresa.<br />
di Flavio Pasetto<br />
Verona. Impresa del Montecchio, che blocca sul pari la Virtus, matricola terribile che sino a ieri guidava la<br />
graduatoria. Per gli scaligeri si tratta del secondo pareggio interno consecutivo, dopo quello con il Tamai.<br />
Il risultato è il frutto di due calci pi azzati dal limite dell'area che la bravura di Cipriani, da una parte (al 34' del primo<br />
tempo) e di Roverato (forse il giocatore di maggior pregio della compagine biancorossa), dall'altra (al 39' della ripresa)<br />
hanno fissato sul campo. Una difficoltà particolare la formazione di Gigi Fresco l'ha manifestata sulle fasce laterali nel<br />
controllo soprattutto di Gallo che, nel primo tempo in almeno due circostanze, al 7' e al 20', ha offerto due palle gol<br />
invitanti per i compagni di reparto, non pronti all'appuntamento con la deviazione vincente. E poi anche il centrocampo<br />
rossoblu non ha avuto vita facile, costretto all'interno di una morsa fra i Dei Rossi, i Cegalin, i Roverato ed i Corà.<br />
Soprattutto Roverato è apparso l'elemento con una marcia in più rispetto ai suoi avversari di reparto. La sua velocità,<br />
la sua qualità sia in fase di impostazione che conclusione, qualche problema alla Virtus l'ha creato. Il solo Lallo è<br />
apparso nella condizione di mettere in difficoltà la retroguardia castellna: come al 1' della ripresa quando una sua<br />
iniziativa è stata interrotta da un fallo in area di Vallarsa che il direttore di gara non si è sentito di punire con il calcio<br />
di rigore.<br />
La partita si apre con un tiro di Dimas, facile preda del portiere Fortunato. Poi è il Montecchio a salire in cattedra. E le<br />
sortite al 7' di Gallo, al 19' di Fossalovara e di Roverato al 20' sollecitano una Virtus più attenta. Al 29' sono ancora i<br />
biancorossi a proporsi con un colpo di testa di Dei Rossi e con una palla gol di Vallarsa, vanificata da una splendida<br />
respinta di piede del portiere Chesini. Al 34' la punizione dal limite di Cipriani ed il gol dello stesso giocatore danno<br />
slancio alla Virtus.<br />
Nella ripresa, al 1', c'è il fallo ai danni di Lallo non ravvisato dall'arbitro e, la determinazione del Montecchio, alla<br />
ricerca del pareggio. S’arriva al 34' con una punizione di Dimas che il giovane portiere vicentino devia in angolo. Ma<br />
dal 37' la Virtus è stretta a difendere nella propria area di rigore. Con Cegalin che colpisce il palo esterno. Un minuto<br />
dopo, al 38', alla squadra di Clementi viene annullato un gol per fuorigioco e al 39' la punizione di Roverato riporta le<br />
due squadre in parità. Al 44' è Ofori a mandare a lato, mentre al 48' è Cipriani ad obbligare Fortunato all'intervento in<br />
due tempi.<br />
-MERCATINO. Stasera appuntamento alle 20.<strong>30</strong> all’hotel Viest con la prima serata dedicata alle trattative. Gli addetti<br />
ai lavori possono operare anche in rete, attraverso il sito calciomercatodilettanti.com.<br />
L’allenatore biancorosso è soddisfatto<br />
Clementi sorride<br />
«Un pari meritato»<br />
Verona (fl. p.) Claudio Clementi, allenatore del Montecchio, non può che essere soddisfatto di un pareggio giusto. «Il<br />
punto conquistato sul campo della prima in classifica - sottolinea - non può che farmi piacere. Credo che il Montecchio<br />
abbia saputo interpretare la gara, nel modo giusto e che il pareggio sia meritato. Ringrazio i miei ragazzi per il<br />
carattere dimostrato in campo, anche quando sono andati sotto di un gol».<br />
- Un primo tempo con un Montecchio pericoloso. È dello stesso avviso?<br />
«Ritengo che nei primi 45’ abbiamo fatto vedere qualcosa di buono e chei pericoli per i nostri avversari non siano<br />
mancati. Poi siamo andati sotto su calcio di punizione. D’altra parte conoscevamo la pericolosità della Virtus.<br />
Dovevamo essere bravi nel pressing sui loro portatori di palla e veloci nella fase offensiva. Mi pare che la squadra<br />
abbia risposto proprio a queste prerogative».<br />
- Se l’aspettava così, la squadra veronese, oppure la pensava più forte?<br />
«La classifica parla chiaro e credo che la formazione veronese non sia lì per caso. A questo punto devo dare maggiore<br />
merito alla mia squadra che ha saputo impegnare un avversario di tutto rilievo».<br />
- Gran merito del pareggio, non solo per il gol, è sembrato da attribuire a Roverato. È dello stesso parere?<br />
«Il plauso lo meritano tutti i miei giocatori. Roverato è tra questi, anche perché conosciamo bene le sue qualità. Ma il<br />
Montecchio è stato attento in tutti i reparti, anche in difesa, dove potevano arrivare i pericoli maggiori dalle tre punte<br />
della Virtus».<br />
- Prima della partita avrebbe sottoscritto un pareggio con la prima in classifica?<br />
«Forse sì, ma la fiducia che ho nella squadra mi permette di essere sempre convinto che la partita è meglio giocarla».
Lunedì <strong>30</strong> Ottobre <strong>2006</strong><br />
Successo di misura sul campo del Trentino fanalino di coda, che chiude la partita in nove. Eurocalcio vicino alla<br />
segnatura anche con Scalco e Canacci<br />
Simonato-gol, Cassola da... Trento e lode<br />
Trentino0<br />
Eurocalcio Cassola1<br />
TRENTINO: Marrucci, Bazzanella, Rossi, Bellomi, Volani, Masini, Zuccon (34’ st Escalante), Vitagliano Guerra (1’ st<br />
Meda), Pontalti (1’ st Filizola) Vettoretto. All.: Possente.<br />
EUROCALCIO CASSOLA (4-4-2): Frison, Zenere, Ciscato, Gazzola, Bianchini, Siciliano, Carlotto (43’ st Canacci),<br />
Peruzzo (29’ st Bellan), Zanatta (21’ st Zane), Simonato, Scalco. All.: Cunico.<br />
Arbitro: Zambelli di Brescia.<br />
Reti: pt: 48’ Simonato.<br />
Note: espulsi Bazzanella (T) al 47’ pt e Volani (T) al 17’ st per doppia ammonizione. Ammoniti Vitagliano (T), Zenere e<br />
Simonato (E). Angoli 4-3 per il Trentino. Spettatori 400 circa.<br />
di Alberto Frioli<br />
Trento. Si sarebbe accontentato del pareggio il Cassola, che torna invece da Trento con tre punti meritati. Seconda<br />
vittoria consecutiva e balzo deciso in avanti in graduatoria per vicent ini, che affossano la nobile decaduta Trentino<br />
grazie al regista Simonato.<br />
I rossoblu hanno raccolto il frutto della loro maggior vivacità, seppur espressa a sprazzi, nei minuti finali del primo<br />
tempo. Prima Frison è stato chiamato all’intervento una sola volta sull’attaccante Guerra, che si è presentato a tu per<br />
tu in sospetta posizione di fuorigioco, respingendo con il corpo la debole conclusione della punta di casa. Un paio di<br />
minuti dopo, nel recupero, Zanatta lanciato sulla fascia destra viene fermato fallosamente dal difensore trentino<br />
Bazzanella, già ammonito per un intervento precedente sullo stesso Zanatta. Doppio giallo, locali con l’uomo in meno e<br />
sorpresi dal successivo calcio di punizione. Mentre tutti si affollano in area, Scalco tocca centrale per Simonato che,<br />
liberissimo sulla lunetta, fa partire un violento tiro angolato a mezza altezza che viene solo sfiorato dal portiere<br />
trentino.Cunico ha schierato una squadra guardinga, compatta, forte della lucidità di Simonato, con capitan Peruzzo a<br />
dargli manforte e Carlotto sulla destra a fare da tornante. Davanti Zanatta e Scalco sempre in agguato, scambiandosi<br />
spesso di posizione, per dare sostanza ai rapidi capovolgimenti di fronte propiziati dal trio di centrocampo. La difesa ha<br />
avuto invece vita facile, Frison non ha mai dovuto intervenire prima della citata uscita s u Guerra, unico attaccante<br />
disponibile fra i trentini viste le condizioni precarie dei colleghi di reparto.Le note di cronaca dei primi 40’ sono poche e<br />
tutte di marca rossoblu: il tiro insidioso di Scalco al 7’ è l’unica emozione degna di nota del primo tempo. Poi gol<br />
sbagliato e gol subito per i locali, mentre per il Cassola si tratta di un frutto coltivato e poi subito raccolto. Nella ripresa<br />
il Trentino tenta di rimettere tutto in discussione, ma è poca roba. Al 2’ Bellomi conclude a lato da ottima posizione e<br />
al 5’ dall’altra parte Scalco confeziona un tiro che esce a fil di palo. Al 17’, invece, cala il sipario sul match: il capitano<br />
del Trentino Volani stende la punta Scalco e si guadagna il secondo cartellino giallo. Con la doppia superiorità numerica<br />
l’Eurocalcio però non prova a mettere in cassaforte il risultato, mantenendo il vantaggio minimo che lascia aperta la<br />
gara. Qualche rischio, infatti, Frison lo corre, prima che Canacci (subentrato a Carlotto da poco) si permetta di<br />
sprecare al 49’ un’occasione d’oro per un raddoppio, a quel punto, senza più gran significato.<br />
Esonerato Possente<br />
E il Trentino<br />
cambia<br />
allenatore<br />
Trento (a. f.) I tre punti mettono allegria ad Enrico Cunico: «Certamente, farli a Trento per me valgono come se<br />
fossero sei». I padroni di casa, però, finora hanno sempre perso fra le mura amiche... «Prima della partita, vedendo<br />
tutti quei nomi in forza al Trentino, il risultato non mi appariva per nulla scontato. E vorrò vedere quante altre<br />
formazioni verranno qui a vincere».<br />
- Un successo meritato?<br />
«Direi di sì. Nel primo tempo c’è stato equilibrio. Noi siamo stati bravi a restarcene coperti andando a colpire in quelle<br />
due o tre situazioni in cui sapevamo che l’avversario poteva trovarsi in difficoltà. Direi che è andata proprio come ci<br />
auguravamo alla vigilia. I miei giocatori sono stati bravi e precisi a trasferire sul campo quella gara che avevamo<br />
preparato».Felice è il goleador di giornata Mirco Simonato: «Un gol da tre punti, nato da uno schema riuscito alla<br />
perfezione. Inoltre con Scalco poi ci siamo ricambiati il favore, domenica scorsa sempre su punizione io ho appoggiato<br />
la palla a lui e ne è venuto anche lì un gol da tre punti con la Sacilese. Quando succedono queste cose ci si diverte<br />
proprio a giocare al calcio». Ha visto la partita dalla tribuna, invece, Mestriner, conosciuto in Trentino per i tre anni<br />
trascorsi al Mezzocorona e a Rovereto: «Penso che oggi abbia avuto un peso determinante la prima espulsione e la<br />
rete nel recupero. Si sa che in quei momenti i gol hanno un peso particolare, specialmente se vanno a discapito di chi,<br />
almeno stando alla classifica, ha qualche problema». Intanto è proprio l’Eurocalcio a dare il “colpo di grazia” a Gigi<br />
Possente. Di fronte alla 6ª sconfitta in 7 gare la società trentina ha deciso la sostituzione del tecnico: Soriani o<br />
Gaburro i candidati alla panchina.
Lunedì <strong>30</strong> Ottobre <strong>2006</strong><br />
La Virtus tira il fiato: è solo un pari<br />
Cipriani illude la compagine di Fresco che però non resiste al ritorno del Montecchio<br />
Verona. Dopo quello imposto dal Tamai anche il Montecchio Maggiore impone il pari interno (il secondo consecutivo)<br />
alla Virtus Vecomp, per un 1-1 frutto di due calci piazzati dal limite dell’area che la bravura di Cipriani da una parte<br />
(era il 34’ del primo tempo) e di Roverato, forse il giocatore di maggior pregio della compagine berica, dall’altra, (39’<br />
della ripresa) hanno fissato sul campo.<br />
L’equilibrio sancito al 90’ in realtà ha sempre dominato una partita che è apparsa in bilico sin dai primi minuti. Non<br />
tanto perchè si sia assistito a clamorose occasioni da gol, ma perchè si è capito subito che la Virtus non era in gran<br />
giornata e quindi avrebbe anche potuto trovare il vantaggio con grande fatica. Una difficoltà particolare la formazione<br />
di Gigi Fresco l’ha manifestata sulle fasce laterali soprattutto nel controllo di Gallo che nel primo tempo, in almeno due<br />
circostanze, al 7’ e al 20’, ha offerto due palle gol invitanti per i compagni di reparto, in ritardo nell’appuntamento con<br />
la deviazione vincente.<br />
Anche il centrocampo rossoblù non ha avuto vita facile, costretto nella morsa costruita dai Dei Rossi, dai Cegalin, dai<br />
Roverato e dai Corà. Soprattutto Roverato ha dimostrato di avere una marcia in più rispetto agli avversari di reparto.<br />
La sua velocità, la sua qualità sia in fase di impostazione che conclusione, qualche problema alla Virtus l’ha creato. In<br />
pratica i padroni di casa non si sono espressi ai soliti livelli e la Virtus è sembrata ancora «prigioniera» della sconfitta<br />
rimediata in Coppa Italia con l’Este.<br />
Non troppo lucida,insomma e anche quasi priva di quella razionalità, a centrocampo, che ne aveva caratterizzato le<br />
prime sei partite di campionato. Non vogliamo parlare di regresso rispetto alle precedenti prestazioni, ma di certo un<br />
po’ di stanchezza di fronte ad un avvio che è stato definito da più parti positivamente impressionante, è affiorato.<br />
Perchè lo stesso attacco è risultato meno incisivo del solito ed il solo Lallo è apparso nella condizione di mettere in<br />
difficoltà i vicentini: come al 1’ della ripresa quando una sua iniziativa è stata interrotta da un fallo in area di Vallarsa<br />
che il direttore di gara non si è sentito di punire con il calcio di rigore.<br />
Un po’ poco comunque per una Virtus che aveva abituato alle serpentine di Dimas e ai suoi gol capolavoro e che aveva<br />
scoperto un vero bomber in Daniele Dal Corso.<br />
La partita si apre con un tiro di Dimas, facile preda del portiere Fortunato. Poi è il Montecchio a salire in cattedra. E le<br />
sortite al 7’ di Gallo, al 19’ di Fossalovara e al 20’ di Roverato sollecitano maggiore attenzione.<br />
Al 29' sono ancora i vicentini a proporsi con un colpo di testa di Dei Rossi mentre una palla gol di Vallarsa è vanificata<br />
da una splendida respinta di piede di Chesini.<br />
Al 34’ la punizione vincente di Cipriani arriva a rasserenare la squadra e a farle ritrovare una sorta di liberazione. Nella<br />
ripresa, al 1’, c'è il fallo ai danni di Lallo non ravvisato dall'arbitro e, la determinazione del Montecchio, alla ricerca del<br />
pari.<br />
Al 34' c’è una punizione di Dimas che il giovane portiere vicentino devia in angolo. Ma dal 37’ la Virtus è stretta a<br />
difendere nella propria area di rigore. Con Cegalin che colpisce il palo esterno della porta di Chesini. Un minuto dopo<br />
alla squadra di Clementi viene annullato un gol per fuorigioco e al 39’ la punizione di Roverato riporta le due squadre<br />
in parità. Al 44’ è Ofori a mandare a lato mentre al 48’ è Cipriani ad obbligare Fortunato all’intervento in due tempi.<br />
E finisce con un solo punticino per gli (ex) l eader della classifica.<br />
Flavio Pasetto<br />
-SPOGLIATOI<br />
Sereno il ds Zuppini:<br />
«Il risultato è giusto»<br />
Verona. Adriano Zuppini, diesse virtussino, è obiettivo e realista. «Non abbiamo giocato la nostra migliore partita»,<br />
ammette, «e quindi anche il pareggio può andar bene. Soprattutto perchè i nostri avversari hanno saputo giocar bene<br />
e non hanno demeritato»<br />
Il risultato è specchio fedele della partita?<br />
«La Virtus si è trovata di fronte un’ottima squadra che forse non si era mai espressa così bene. La verità è che<br />
l’allenatore Clementi è un tecnico emergente che sa disporre la squadra in maniera brillante. E poi i suoi giocatori sono<br />
di qualità. Alcuni di loro hanno militato anche in categorie superiori».<br />
Due gol su calcio di punizione stanno a significare pochezza nelle conclusioni?<br />
«Può essere stata una fatalità. Per quanto riguarda noi, avremo potuto essere più attenti a pochi minuti dalla fine. Se<br />
qualche giocatore si fosse piazzato sulla linea di porta, avremo potuto evitare il gol. Voglio anche ricordare che la<br />
Virtus ha dovuto rinunciare, per incidente, a Bortignon. A centrocampo è un giocatore che conta e che non puoi<br />
regalare a nessun avversario».<br />
Gigi Fresco è un po’ amareggiato: «Passiamo in vantaggio e poi ci facciamo rimontare», ricorda. «Questo rappresenta<br />
un po’ un nostro limite, visto che capita spesso. Ma l’avversario che avevamo davanti è di tutto rispetto».<br />
Comunque siete ancora imbattuti in campionato...<br />
«È motivo di soddisfazione anche perchè conoscete bene qual è il nostro obiettivo. Ho ragione quando dico che i<br />
momenti di difficoltà possono capitare a tutti. Peraltro per una matricola come noi è importante trovare punti. A tutti<br />
quanti piacerebbe la perfezione, ma è meglio rimanere con i piedi ben saldi per terra». (f.pas.)
Lunedì <strong>30</strong> Ottobre <strong>2006</strong><br />
Il sogno della Sambo sfuma all’87’<br />
Bolzano recupera in extremis l’exploit di Correzzola: ennesima beffa per i rossoblù<br />
Bolzano. È arrivata l’ennesima beffa, l’ennesima delusione, l’ennesimo avvilimento per una vittoria già in pugno ma<br />
improvvisamente svanita nel nulla: la Sambonifacese impatta a Bolzano dove era arrivata per vincere dopo i duri<br />
preparativi della settimana e dopo l’addio di Parma, partito per altre destinazioni.<br />
I rossoblù erano convinti e determinati, quasi certi di potercela fare.<br />
Tanto più che sul campo il Bolzano dimostra di faticare al cospetto degli ospiti, soffrendo spesso le giocate veronesi.<br />
Correzzola ne approfitta nel primo tempo mettendo a segno un’altra perla delle sue con un tocco beffardo di fino sul<br />
quale l’estremo difensore di casa nulla può. La seconda parte della gara vede una Sambonifacese padrona del campo e<br />
del gioco, capace a tratti di schiacciare il Bolzano nonostante l’inferiorità numerica (per l’espulsione di Negrisoli) e<br />
mancando in più di un’occasione il raddoppio. Invece a pochi minuti dalla fine la beffa. Alla prima convincente<br />
avanzata gli altoatesini trovano il paregg io grazie ad una conclusione dal limite di Mariotti, sporcata dalla difesa<br />
rossoblù e divenuta imprendibile per il portiere Mazzon. Ancora una volta la Sambo non riesce a raccogliere quanto<br />
seminato ed è costretta a masticare amarissimo.<br />
Per la gara di Bolzano mister Maschi prova a mescolare un po’ le carte.<br />
Claudio Sarzi, Lovatin e Bregolin relegati in panchina lasciano spazio a Pimazzoni, Paolo Sarzi - esterno sinistro in<br />
difesa - e Arma davanti con Donzella promosso capitano.<br />
La prima occasione arriva al 19’ con un timido tentativo dalla distanza del Bolzano di Garbero, bloccato senza<br />
particolari problemi da Mazzon.<br />
Al 32’ si fa vedere la Sambonifacese. La difesa di casa libera palla fuori dalla propria area di rigore: battuta dalla<br />
distanza di Milani e palla a fondo campo. Un minuto e arriva un nuovo avvertimento per i rossoblù: Amoufah pesca<br />
bene Roman Del Prete in area, pallonetto a superare Mazzon in uscita e palla che si alza di pochi centimetri sopra la<br />
traversa.<br />
Al 37’ è la Sambonifacese a passare: Confetti mette bene in movimento Correzzola, la punta rossoblù si invola in area<br />
di rigore del Bolzano, tocco sotto beffardo e palla che supera di giustezza il portiere di casa Paoletti.<br />
Si va nella ripresa. Fuori Milani, al suo posto Caobelli per la Sambonifacese. Due minuti e il Bolzano si getta all<br />
46;attacco con Amoufah: provvidenziale l’intervento di Paolo Sarzi che spazza il pericolo in calcio d’angolo. Al <strong>10</strong>’ è la<br />
Sambonifacese ad andare vicinissima al raddoppio. Confetti apre bene il gioco per Gatti sulla destra, stop e tiro in<br />
porta. Paoletti questa volta non si fa sorprendere e vola a deviare in corner.<br />
Maschi smuove ancora le carte inserendo Claudio Sarzi ma perde poco dopo Negrisoli espulso per doppia<br />
ammonizione.<br />
Anche in dieci la Sambo non molla. Altro quarto d’ora di attesa e sono infatti gli ospiti a farsi pericolosi. Donzella tocca<br />
per Caobelli, palla sul sinistro e conclusione a rete: Paoletti ci mette ancora una pezza salvando in calcio d’angolo.<br />
Maschi toglie Arma per Lavagnoli per dare più freschezza a centrocampo. La partita sembra scivolare via sull’1 a 0 ma<br />
al 42’ arriva il beffardo pareggio del Bolzano. Armah dà palla centralmente a Mariotti che finta il rientro sul piede<br />
destro e tira: la palla rasente al suolo si infila sul palo più lontano della porta difesa dall’incolpevole Mazzon.<br />
Lorenzo Morandini<br />
-SPOGLIATOI<br />
Maschi: «Castigati<br />
da un tiro maldestro»<br />
Bolzano. A fine gara sul volto dell’allenatore rossoblù della Sambonifacese Roberto Maschi si legge solo la delusione<br />
per una vittoria ed una partita sfumata nel nulla a pochi minuti dal triplice fischio finale. «Non ho più parole»,<br />
commenta il tecnico. «Abbiamo fatto una grande partita, una grande prestazione, e giocare per buoni 40 minuti in<br />
dieci uomini a Bolzano non era certo facile. Loro avevano l’acqua alla gola, poi però l’unico tiro in porta ci ha beffati».<br />
In questo momento a cosa sta pensando?<br />
«Sinceramente non so più cosa dire», confessa. «Se non avessimo giocato bene capirei anche, ma invece abbiamo<br />
fatto un bel gioco mettendo in difficoltà il Bolzano. Bravo poi anche il loro portiere a salvare la gara ed il risultato con<br />
parate provvidenziali. Abbiamo fatto bene fino in fondo, poi un maldestro tiro ci ha colpiti».<br />
Come mai ha scelto di togliere Arma?<br />
«Sono scelte che si fanno durante la gara. Arma era da tempo che non giocava e in dieci con un centrocampo a tre<br />
soffrivamo trop po. Ho voluto tenere Correzzola per più veloce in fase offensiva inserendo un centrocampista come<br />
rinforzo».<br />
Cosa le sta passando per la testa?<br />
«Mi spiace più che altro per i ragazzi. Meritavano la vittoria per l’impegno messo in campo, poi invece si sono visti<br />
svanire tutto nel nulla. Bisogna comunque guardare avanti ed essere sempre fiduciosi. Dopo una partita come questa,<br />
ovviamente, non siamo contenti. Siamo costretti a masticare ancora amaro».<br />
E l’espulsione di Negrisoli? Probabilmente poteva anche essere evitata...<br />
«Si, è stata un’ingenuità del giocatore. Non c’era una situazione di pericolo clamorosa, bastava spazzare il pallone».<br />
E mercoledì avete il Montebelluna...<br />
«Sarà una partita dura e difficile come le altre, e anche loro sono affamati di punti. Speriamo che mercoledì al Tizian<br />
sia la volta buona». (lo.mor.)
Lunedì <strong>30</strong> Ottobre <strong>2006</strong><br />
Fantasmi gialloblù e Possente non c'è più<br />
Il Trento incassa il sesto ko La società licenzia il mister<br />
di LUCIO GERLIN<br />
TRENTO - Nella flebile storia del calcio gialloblù del terzo millennio, quella appena conclusa rimarrà scritta<br />
come la settimana delle streghe. Halloween anticipato per il clan aquilotto, quello bello e convincente,<br />
solo un po' sprecone, di San Bonifacio: 22 ottobre <strong>2006</strong>. Una settimana dopo in campo solo fantasmi e<br />
mostri da incubo calcistico per Gigi Possente, l'allenator gentile e forse, come il dolce stil novo, ormai<br />
fuori moda. Contro l'Eurocalcio Cassola doveva essere la domenica della conferma; invece si vede in<br />
campo un NeuroTrento: sesta sconfitta in sei gare, due espulsi, gran consulto di fine serata sul paziente<br />
per capire se sia l'allenatore o meno il male apparentemente inguaribile del Trento. Alla fine ne esce<br />
bnocciato Possente, ma è chiaro che un disastro del genere non può essere colpa solo del tecnico. Via<br />
Possente, ecco Sormani, o Gaburro, o Orsini. Cambierà il trend negativo? Lo sapremo in fretta visto che<br />
tra due giorni attende la trasferta (sempre avara per il Trento) di Gradisca d'Isonzo e domenica prossima<br />
al Briamasco sarà di scena un Rivignano che ormai va definito avversario- salvezza a tutti gli effetti.<br />
Intanto fredda, mai come stavolta, cronaca di un agonia solo rinviata a San Bonifacio. La sceneggiatura<br />
alla Nightmare si avverte sin dall'avvio di gara: partenza timidissima da parte del Trento che per un<br />
quarto d'ora non mette fuori il naso. Cassola pericoloso con Scalco al 7' (punizione contenuta in angolo da<br />
Marrucci) e un minuto dopo con Zanatta che se ne infischia di Vitagliano a terra e fila verso l'area<br />
trentina, falciato al limite da Bazzanella: una mancanza di fair play che peserà sulla gara. Scalco stavolta<br />
calcia a lato. Solo al 13' Frison deve uscire su Vitagliano, innescato dal dialogo Pontalti-Guerra. Altro<br />
piccolo segnale pro Trento: Zuccon su punizione mette nel mezzo dove Guerra non aggancia; palla<br />
sciupata. Vitagliano predica bene a sinistra, i compagni in mezzo però razzolano malino: si insiste con<br />
l'anonimo dritto-per-dritto per Guerra: ne esce pochino. I vicentini, poi, non fanno complimenti (le<br />
prendono a turno Guerra e Vitagliano) e il match è bloccato; per cambiarne l'inerzia servirebbe<br />
un'invenzione. Masini mette a lucido la categoria chiudendo in scivolata un affondo di Zanatta, poi<br />
Simonato (29') verifica da lontano la presenza di Marrucci: buona la prima per il portiere toscano. Zuccon<br />
(33') deve aggiustare la mira da fermo (un metro più basso per il gol), ma al Trento almeno va bene la<br />
sorte, che pare cambiata al minuto 39': un rimpallo favorisce Scalco che involontariamente serve<br />
Zanatta, solo davanti a Marrucci; Zambelli, che ne imbrocca poche, fischia l' offside e la rete viene<br />
annullata. Al 44' il Trento lascia un messaggio in eredità alla ripresa: Pontalti soffia palla a Scalco, Zuccon<br />
in profondità per Rossi che calibra in area dove Guerra batte in velocità la difesa vicentina, ma si schianta<br />
su Frison. L'eredità più pesante la lascia però Zambelli che caccia Bazzanella (doppia ammonizione) per<br />
un fallo "normale" su Ciscato; fischio pesante perché dopo due minuti e mezzo l'Eurocalcio batte la<br />
punizione, con palla ai venti metri per Simonato che beffa un Marrucci improvvisato col sinistro. Al ritorno<br />
in campo dentro Filizola, al centro della difesa, con Volani a destra e Meda (sacrificato Pontalti) per<br />
l'acciaccato Guerra. Bisogna attaccare e ci prova Volani che assiste di testa, Bellomi: destro fuori. Così<br />
scoperti, brividi per gli aquilotti quando Scalco (al 4') sfila Zuccon e batte da <strong>30</strong> metri ad un palmo dal<br />
palo; Marrucci gelato non accenna un movimento. Il Trento manovra in modo stucchevole cercando la<br />
bacchetta magico senza mai trovarla; il Cassola non bada a spese e spazza appena in possesso di palla.<br />
L'espulsione di Volani (ancora fallo su Ciscato, ancora seconda ammonizione) di fatto chiude il match<br />
dopo solo un'ora e prima che Canacci (spara addosso a Marrucci) e Bellan non rincarino la dose. Gigi<br />
Possente si risveglia dall'incubo e il suo viaggio finisce con la stretta di mano a Zambelli; uno che ieri gli<br />
ha dato una bella mano a "saltare". Questo è l'uomo.
Lunedì <strong>30</strong> Ottobre <strong>2006</strong><br />
Il tecnico esonerato: «Ringrazio e chiedo scusa»<br />
E' l'ultima al Briamasco per Gigi Possente : è l'addio di un uomo che ha provato sulla propria pelle come<br />
questo calcio non faccia rima con sentimento ed onestà intellettuale. Forse per sfondare bisogna essere<br />
un po' più "puttane", ma a Possente non ci riesce proprio. «Mi confronterò con la società - dice<br />
l'allenatore con la decisione ancora nell'aria - ma il pubblico dà un giudizio sulla classifica e ha ragione a<br />
lamentarsi. Dopo l'ennesima sconfitta cosa devo chiedere oltre alla pazienza che avete avuto tutti? Devo<br />
ringraziare e chiedere scusa per non essere riuscito nell'intento che non era quello di raccogliere così<br />
poco. Rispetto tutti: io sono a disposizione. So che ho fatto il possibile, ma so anche che non è servito a<br />
cambiare: da quel punto di vista ho la coscienza a posto. Probabilmente "questo" sono io: di più non<br />
posso dare: è evidente che non basta. Vi saluto e vi auguro buon lavoro». In punta di piedi, con la solita<br />
gentilezza e sensibilità. Dovrà cercarsi un lavoro (ha rinunciato al vecchio per "investire" nel calcio); ci<br />
piacerebbe che il pallone gli desse una rivincita; per rifarsi su un destino che gli ha voltato le spalle, oltre<br />
i propri demeriti. Anche la maglietta nella valigia non è servita Gigi.<br />
Trento / Il futuro della panchina<br />
TRENTO - Le parole di Gigi Possente a fine gara valgono più del comunicato ufficiale della società che lo<br />
esonera prendendo una decisione sofferta. Parole consuete in situazioni come queste; ma forse davvero<br />
questa volta il Trento ha fatto una cortesia a Possente sottraendolo ad una situazione non più sostenibile.<br />
Un punto in sette gare e, da ieri, la dura contestazione dei tifosi ai quali lo stesso allenatore ha<br />
riconosciuto il merito di aver aspettato abbastanza, ormai troppo, per vedere sbocciare il nuovo fiore<br />
gialloblù; con l'arrivo dei "veronesi" molti speravano potesse avviare una nuova primavera aquilotta.<br />
Invece siamo in pieno autunno, alla domenica delle streghe che spazzano via l'allenator gentile e aprono<br />
di fatto la crisi al Calcio Trento. Bisogna correre ai ripari in fretta e quasi di sicuro toccherà ad Adolfo<br />
Sormani occuparsene da stasera e, in campo, da mercoledì prossimo a Gradisca d'Isonzo. Il ballottaggio<br />
con Marco Gaburro potrebbe dare questo esito, a leggere tra le righe delle dichiarazioni del direttore<br />
sportivo Patrizio Salviato: «Abbiamo bisogno di un allenatore esperto e con il quale possa nascere un<br />
buon feeling con il direttore sportivo». Chi meglio di "Dodo" Sormani che con Salviato ha giocato a<br />
pallone e con il quale è legato da una stretta amicizia. L'ex tecnico di Chioggia (l'anno scorso sostituito da<br />
Dal Bianco a fine stagione), Portogruaro e Conegliano, figlio d'arte del non dimenticato Angel Benedicto, il<br />
"Pelè bianco" del Santos, campione d'Italia d'Europa e del Mondo con il Milan. A sett'antanni, l'anno<br />
scorso era ancora in campo a dare una mano al figlio. La scelta di rinunciare a Possente è soprattutto la<br />
"lancetta verso Sormani" è maturata nell'immediato dopo gara di ieri: in sede Di Benedetto, il direttore<br />
generale Dusi e il direttore sportivo Salviato. Presenti alla partita anche l'ex presidente Dalfovo e Postal;<br />
ma il socio trentino ha disertato la riunione tecnica per impegni famigliari. Da Verona batte un rintocco; a<br />
Trento non risponde nessuno. O forse un cannone sul fronte Gaburro?
Lunedì <strong>30</strong> Ottobre <strong>2006</strong><br />
Albiano dimezzato, Rivignano senza pietà<br />
Contro i friulani troppe distrazioni Per Ferrari altre tre reti incassate<br />
di DANIELE FERRARI<br />
ALBIANO - Sconfitta amara per il Porfido Albiano che soccombe davanti ad un Rivignano ben organizzato<br />
e bravo a finalizzare al meglio le buone occasioni avute. Partita tutta in salita invece per il Porfido<br />
Albiano, costretto a schierare una formazione priva di numerosi titolari (Ferrari, Dellasega, con<br />
Mulchande e Benini entrati solo nella ripresa) ed incapace di reagire allo svantaggio iniziale. Parte subito<br />
bene invece la formazione friulana di mister Flaborea, che impegna severamente il giovane portiere<br />
Davide Ferrari già al terzo minuto con un gran tiro di Varutti. È il preambolo del gol, che arriva sul<br />
successivo calcio d'angolo grazie ad un tocco ravvicinato del difensore Maggi, abile ad inserirsi nel mezzo<br />
della difesa cembrana, apparsa impreparata sul calcio da fermo. La rete gela lo stadio comunale di<br />
Albiano e mette subito in difficoltà la squadra di casa, che fatica a trovare le giuste geometrie con Fanti e<br />
Manzatti coppia centrale, mentre Decarli e Olivari agiscono sulle fasce. Bisogna attendere il 15' per<br />
vedere la prima azione pericolosa del Porfido Albiano con Dragovic che dal limite prova a sorprendere<br />
l'estremo difensore ospite. L'azione del pareggio capita invece al 16' al difensore Adami, ma il giovane<br />
centrale difensivo non trova il tocco ravvicinato dopo un calcio della bandierina che attraversa tutto lo<br />
specchio della porta. È invece il portiere del Rivignano Biasinutto a compiere un autentico miracolo al 26'<br />
respingendo d'istinto una punizione di Manzatti deviata in area da un difensore. Nel momento migliore<br />
per la squadra di mister Manfioletti arriva però per il secondo gol per la squadra ospite. È da poco passata<br />
la mezz'ora quando Il Rivignano recupera una palla che sembrava destinata sul fondo ed innesca un<br />
micidiale contropiede. Sul bel cross di Varutti è Monti a colpire la palla di testa ed a spedire la palla sotto<br />
la traversa, là dove il portiere cembrano Ferrari non può proprio arrivare. Un doppio svantaggio che<br />
tramortisce il Porfido Albiano, sfortunato quanto impreciso in fase avanzata, dove è chiamato ad operare<br />
il solo Dragovic, generoso ma ben controllato dalla morsa della difesa avversaria. Nella ripesa Manfioletti<br />
inserisce subito il laterale D'Andretta e la seconda punta Mulchande (al posto di Manzatti e Michelon),<br />
cercando di dare nuovi stimoli alla squadra. Proprio da un tiro cross di D'Andretta arriva al 3' il primo<br />
pericolo per il Rivignano ma il portiere della squadra friulana è attento e puntuale nel suo intervento. Con<br />
l'Albiano forse troppo sbilanciato in avanti arriva un minuto dopo la terza rete per gli ospiti su un bel<br />
cross dalla fascia laterale. È Piccoli a colpire di testa a colpo sicuro, con il portiere Ferrari prova a deviare<br />
la palla, ma sulla linea di porta è pronto Varutti a ribadire in rete un pallone che con molta probabilità<br />
sarebbe entrato ugualmente. Siamo al colpo del ko per la squadra cembrana che, pur mantenendo a<br />
lungo il possesso della palla, difficilmente arriva ad impensierire la difesa ospite. Mulchande ci prova più<br />
volte sia di piede che di testa, ma la mira non è delle migliori. Arriva invece al 31' la rete della bandiera<br />
per il Porfido Albiano con l'arbitro Grazioli che assegna un calcio di rigore per una spinta ricevuta in area<br />
da Decarli. Dal dischetto non sbaglia Andrea Sega, che infila la palla all'angolino basso alla destra nel<br />
portiere Biasinutto. Il serrato finale dell'Albiano, con Mulchande e Benini tra i più attivi, non regala altre<br />
emozioni, mentre il Rivignano che chiude in avanti il match, dimostrandosi squadra esperta e pronta a<br />
lottare su ogni palla, finalizzando al meglio le occasioni avute. Il Porfido Albiano deve recriminare per le<br />
troppe distrazioni in zona difensiva e per l'assenza di alcune pedine fondamentali. Se anche la fortuna<br />
latita allora tutto può diventare estremamente difficile e mortificante.
Lunedì <strong>30</strong> Ottobre <strong>2006</strong><br />
Porfido Albiano / Le interviste<br />
ALBIANO - «Il gol iniziale ha sicuramente cambiato le carte in tavola, ma la nostra partita è stata decisa<br />
da una <strong>serie</strong> di episodi negativi». Spiega così mister Stefano Manfioletti una sconfitta che brucia e che<br />
penalizza in modo forse eccessivo il grande impegno della squadra del Porfido «Abbiamo creato almeno<br />
una decina di palle gol - afferma Manfioletti - ma non siamo riusciti a concretizzarle nel modo giusto.<br />
Abbiamo dimostrato la nostra fragilità difensiva sulle palle inattive, che anche oggi ci sono costate<br />
carissime. Dobbiamo lavorare su questo aspetto, anche se c'è poco tempo in vista del match di mercoledì<br />
con il Tamai. Il nostro spogliatoio è unito e nei ragazzi c'è tanta voglia di fare bene e di dimostrare ancora<br />
tutto il nostro valore». Tre punti importanti invece per il Rivignano deciso a confermare il suo positivo<br />
cammino nel suo secondo campionato in <strong>serie</strong> D. «Il doppio vantaggio ottenuto nella prima mezz'ora ci<br />
ha sicuramente aiutato - spiega il mister della squadra friulana Agostino Flaborea - l'Albiano ha giocato<br />
un buon calcio, ma noi siamo stati bravi a trovare il terzo gol che ha deciso l'incontro. La squadra di casa<br />
è stata un po' sfortunata, ma noi siamo stati riusciti a gestire l'incontro, al di là di qualche mischia, con<br />
molta attenzione e alla fine credo che il risultato sia giusto e che il punteggio rispecchi i valori visti in<br />
campo». Volti tristi in casa Albiano con il solo Danilo Mulchande che prova a spiegare la sconfitta.<br />
«Perdere così fa male - spiega la punta mozambicana - abbiamo avuto tanta sfortuna ma abbiamo<br />
commesso anche degli errori. Nel secondo tempo la squadra ha provato a reagire, ma essere sotto di tre<br />
gol non aiuta a giocare con serenità». «Purtroppo sta diventando una costante quella di subire una rete<br />
nei primi minuti - spiega anche il direttore sportivo Ernando Salati - dobbiamo essere più concentrati. La<br />
squadra nella ripresa ha sicuramente reagito, ma non possiamo regalare un intero primo tempo di partita<br />
alla squadra ospite che ha avuto quattro palle gol ed ha realizzato tre gol». D.F.<br />
Castagne indigeste<br />
ALBIANO - Tempo di castagne e castagnate con la comunità di Albiano che festeggiava ieri la 23ª<br />
edizione della «Castagnata Biana», alla quale in serata ha partecipato come ospite d'onore anche la<br />
squadra del Porfido. Purtroppo a regalare «tre castagne» alla squadra di casa sono stati gli ospiti del<br />
Rivignano, che non si sono fatti distrarre dagli splendidi colori della bella giornata autunnale in Valle di<br />
Cembra. A farsi prendere in castagna è stata quindi ieri la difesa di casa, più volte distratta ed incapace di<br />
arginare la manovra non certo trascendentale della squadra friulana D.F.<br />
Rosa senza petali<br />
ALBIANO - Turn-over per scelta e per necessità. Tra infortuni, limiti d'età e scelte tecniche è sempre più<br />
difficile distingue tra titolari e riserve in una rosa non certo abbondante come quella del Porfido Albiano.<br />
Alcuni infortuni hanno inoltre costretto Mulchande, Benini a partire dalla panchina, mentre Ferrari,<br />
Dellasega erano in tribuna e non disponibili. Pedine importanti la cui assenza si è fatta sentire, e che<br />
nonostante il loro generoso ingresso in campo a match iniziato, non hanno potuto garantire il giusto<br />
apporto. Il tutto in attesa che arrivino tempi migliori. D.F.
Lunedì <strong>30</strong> Ottobre <strong>2006</strong><br />
Panizza riporta in vetta il Mezzocorona<br />
I gialloverdi espugnano Jesolo E tornano solitari al comando<br />
di CRISTIANO CARACRISTI<br />
JESOLO - Il Mezzocorona formato esportazione viola anche il campo di Jesolo, intitolato ad Armando<br />
Picchi, e ritrova il primato solitario stante il pareggio contemporaneo di Virtus Vecomp ed Union Quinto.<br />
La compagine di Rastelli questa volta bada al sodo, controllando la gara dopo il vantaggio di Panizza<br />
concedendo poco alle iniziative venete. Tre i cambi nell'undici iniziale rispetto alla domenica precedente<br />
con Moratti, Squadrani e Panizza dentro dall'inizio al posto rispettivamente dello squalificato Toccoli, di<br />
Mele e Simoni. Di Benedetto avanza sulla linea offensiva, partendo in mezzo, affiancato da Panizza e<br />
Baido mentre Squadrani detta il tempo in mezzo al campo con Campagnolo e Gioia ai suoi lati. Pronti, via<br />
e subito il Mezzocorona sfiora il vantaggio dopo appena due minuti; Baido ruba palla all'incerto Trolese<br />
sulla linea di fondo e mette in mezzo da sinistra, Panizza però non arriva all'appuntamento con la porta<br />
spalancata davanti e la successiva conclusione di Di Benedetto è debole e parata da Visentini. La<br />
formazione di casa risponde al <strong>10</strong>' con una combinazione sulla sinistra che porta al cross Ballarin; Luppi,<br />
spalle alla porta, prova la rovesciata. Palla poco alta. Il Mezzocorona cresce e capisce che la formazione di<br />
Pulin può concedere loro spazi ed al 19' su palla recuperata da Campagnolo sulla trequarti e dà a Di<br />
Benedetto che scodella in are per Panizza, pronto a bruciare sullo scatto l'avversario e superare il portiere<br />
in uscita con un colpo dosato. Lo Jesolo sembra patire lo svantaggio e va in crisi soprattutto sugli schemi<br />
che il «Mezzo» prova sui calci piazzati. Su uno di questi, al 23', Pelizzari si libera sulla sinistra, ma al<br />
momento di concludere trova la strada sbarrata dal recupero di Ballarin. Prima del riposo la compagine<br />
veneta prova due conclusioni da fuori con Baiana ed Artusi, ma Macchi è ben piazzato come il collega<br />
Visentin che, al 46', disinnesca un cross di Baido dalla sinistra. Nel secondo tempo il Mezzo cambia volto<br />
dopo poco con Campagnolo, toccato duro nel primo tempo, che lascia il campo per Mele. Di Benedetto<br />
torna in mezzo ed il cannoniere gialloverde va sull'esterno. Lo Jesolo parte ispirato ed al 5' una punizione<br />
di Ballarin pesca Luppi sul secondo palo, ma il colpo di testa finisce fuori. Tre minuti dopo Gioia pesca<br />
Panizza in profondità, ma dopo lo sprint vinto con Romano il solandro si fa chiudere in angolo. La gara<br />
perde d'intensità, ma la difesa del Mezzo argina bene le iniziative jesolane dove l'ex aquilotto Baiana<br />
sembra il più ispirato. Fra il 20' ed il 25' c'è il miglior momento dei locali, ma le iniziative di Baiana e<br />
Ballarin non trovano mai la giusta pericolosità e Macchi controlla a dovere. Alla mezzora la formazione di<br />
casa perde Salvi per espulsione, secondo giallo per fallo su Baido, lasciando praticamente il pallino in<br />
mano ai gialloverdi. Al 31' gran punizione di Squadrani a sfiorare il «sette» alla destra di Visentin che<br />
poco dopo blocca una velenosa conclusione di Baido che va via in velocità a Scomparin, ma rimane anche<br />
infortunato alla caviglia. La partita si trascina nel finale con il pubblico di casa che invita il proprio<br />
presidente a regalare loro un attaccante e con Squadrani che s'inserisce bene in area, ma trova<br />
l'opposizione di Romano che in scivolata evita la seconda capitolazione. Il tempo di rigodersi il primato e<br />
mercoledì di nuovo in campo, arriva a Mezzocorona l'Union Quinto. Terzo test di fila con le dirimpettaie, o<br />
presunte tali, della zona alta della classifica. Una zona che Mezzocorona ora respira a pieni polmoni.
Lunedì <strong>30</strong> Ottobre <strong>2006</strong><br />
Il match-winner: «Sulla prima occasione sono stato tradito da un rimbalzo maligno»<br />
«Abbiamo giocato male? Colpa dell'erba»<br />
Secondo il tecnico Claudio Rastelli era troppo alta<br />
JESOLO - Facce scure fra i padroni di casa, volti più rilassati nelle file gialloverdi che accolgono il ritrovato<br />
primato con serenità. Le cose più preoccupanti arrivano soprattutto dall'infermeria: Baido e Campagnolo<br />
escono zoppicanti ed anche Mele ha noie ad un piede. Il problema è che si gioca mercoledì ed ora<br />
toccherà a «Mago Longafeld», il fisioterapista, provare a rimetterli in sesto. Tornando alla partita, il<br />
tecnico Claudio Rastelli analizza la sfida in questo modo: «Oggi abbiamo meritato meno di domenica<br />
scorsa, ma l'importante era fare i tre punti, perché la nostra squadra è giovane e ha bisogno di<br />
entusiasmo. Quindi anche una vittoria sofferta può aiutare a migliorare». Andando a cercare il «capello»<br />
facciamo notare i troppi errori in fase di appoggio, specie nella zona offensiva. «Non è per cercare<br />
attenuanti - spiega il tecnico - ma c'era un grosso problema per via dell'erba leggermente alta. Abituati<br />
col sintetico e a far correre veloce la palla per tenere i ritmi alti, oggi non siamo riusciti a trovare<br />
dosaggio giusto per i passaggi e forza per la profondità». Copertina per il solandro Davide Panizza al suo<br />
terzo centro stagionale (quinto considerando la Coppa Italia) pur con un minutaggio non certo copioso:<br />
«Sono contento soprattutto per la vittoria - dice l'attaccante - perché arrivata alla fine di una partita forse<br />
non bella, ma agonisticamente dura. Siamo di nuovo primi ed ora cercheremo mercoledì davanti al nostro<br />
pubblico di continuare su questa strada». Tornando sull'occasione iniziale: «È stata ghiotta - si giustifica -<br />
ma penso che mi abbia tradito un rimbalzo maligno. Andrò a vedere le immagini». Parola, anzi video<br />
quindi alla telecamera di Pino Mele. Chiudiamo con Filippo Moratti rientrante da titolare in campionato:<br />
«Personalmente sono contento perché ho tenuto bene fino alla fine della partita. Come squadra abbiamo<br />
dimostrato con la consueta compattezza di aver superato un momento non certo facile che poteva essere<br />
ereditato dalla sconfitta casalinga con la Virtus Vecomp». C.C.<br />
Cercasi punta<br />
«Compraci, compraci, compraci una punta. Presidente compraci una punta». Con questo coro si chiude la<br />
partita anche per i tifosi dello Jesolo che hanno partecipato con tanta voce per buona parte della gara a<br />
provare a lanciare i propri beniamini. La gara persa col Mezzocorona non è stata digerita meglio né dai<br />
tifosi (a fine gara qualche diatriba verbale con un giornalista di casa) né dal presidente che nel post<br />
partita ha ordinato un «faccia a faccia» nello spogliatoio con l'intera squadra. Una domenica non certo<br />
felice, seppur nella cornice di uno degli stadi più funzionali del girone. C.C.<br />
Oggi allenamento<br />
Oggi pomeriggio allenamento defaticante per recuperare smalto, poi domani preparazione in vista della<br />
gara di mercoledì contro l'Union Quinto. Questo il programma della capolista Mezzocorona in vista della<br />
sfida contro i trevigiani con lo sguardo rivolto soprattutto alle condizioni di alcuni giocatori. Quelli che<br />
preoccupano maggiormente sono Raffaele Baido (caviglia in disordine dopo tante botte prese) ed Andrea<br />
«Albert» Campagnolo vittima di una botta al ginocchio nel corso del primo tempo. «Ma le risorse non<br />
mancano» assicura Rastelli a riguardo di una rosa pronta ad ogni traumatica sorpresa. C.C.
Lunedì <strong>30</strong> Ottobre <strong>2006</strong><br />
Bolzano, pari in extremis<br />
Contro la Sambonifacese la rivincita di giugno Ospiti in inferiorità numerica per più di mezz'ora<br />
di SERGIO TRABALZA<br />
BOLZANO - Quella di ieri fra Bolzano e Sambonifacese, terminata in parità 1 a 1, doveva essere per i<br />
bolzanini la gara della rivincita. Perché, come si ricorderà, la scorsa primavera nella prima giornata dei<br />
play off ad eliminazione diretta a Sambonifacio, in uno scontro con il numero 9 veronese Arma, il portiere<br />
bolzanino Cima, s'infortunò gravemente a perone e tibia. Dovette essere ricoverato all'ospedale di Verona<br />
ed è ancora convalescente. A sostituire in porta Cima Gazzetta mandò il giovane secondo portiere<br />
Psenner. Forse a causa dell'inesperienza, il giovane portiere bolzanino subì da Arma la rete dell'1 a 0 che,<br />
di fatto, eliminò il Bolzano. Peccato che ieri, degli undici sfortunati giocatori bolzanini che lo scorso giugno<br />
affrontarono e persero dai veronesi, fossero presenti solo capitan Franzoso e Celia. Stando così le cose,<br />
l'auspicata rivincita quindi non c'è stata. Abbiamo comunque voluto raccontare i presupposti di questa<br />
partita, perché «l'Arma letale», ovvero il giocatore che eliminò Cima ed il Bolzano, Arma appunto, era in<br />
campo anche ieri.A dire la verità non è stato poi così letale, visto che l'allenatore Maschi l'ha sostituito<br />
al 74'. In ogni caso, vale la pena di sottolineare che lo spirito con il quale il Bolzano ha affrontato la<br />
"Sambo" non è stato battagliero ed aggressivo, come, invece, lo era stato con la Sanvitese. Ai bolzanini<br />
sono infatti mancati cuore e determinazione. Tanto che la trama della gara non è gran che fino al quarto<br />
d'ora. Per annotare qualcosa sul taccuino bisogna aspettare il 17', quando capitan Donzella allunga<br />
all'indietro di testa un pericoloso pallone che finisce di poco alla sinistra del suo spiazzato portiere<br />
Mazzon. Il ritmo di gara è talmente basso che il primo tiro in porta dei bolzanini è quello innocuo da 40<br />
metri di Garbero (19'). Come già detto, il gioco espresso nella prima mezzora dalle due squadre è da<br />
«pari annunciato». Ci provano i bolzanini ad andare in gol più degli ospiti, ma dalla loro non hanno la<br />
fortuna. L'impressione è che solo un episodio favorevole possa portare in vantaggio i padroni di casa.<br />
L'occasione favorevole, però, arriva alla Sambonifacese. Franzoso prima e Armah poi, falliscono<br />
l'aggancio d'un insidioso pallone al limite dell'area, sul quale si avventa Correzzola (37'), che, invitato<br />
fuori dai pali Paoletti, lo infila poi in diagonale. Con il Bolzano sotto di un gol, si penserebbe che nel<br />
secondo tempo i calciatori biancorossi si gettino a testa bassa all'attacco, ma non è così. I bolzanini<br />
propongono sfuriate con Amofah, Carbone e Roman Del Prete ma sono improduttive. Da parte loro i<br />
veronesi controbattono con una combinazione Confetti - Gatti (58'), che l'estremo di casa Paoletti sventa<br />
di pugno. Un minuto dopo Negrisoli (59') si becca la seconda ammonizione, meritandosi l'espulsione. Pur<br />
con un uomo in più il Bolzano continua a cincischiare lasciando il pallino di gioco ai veronesi. Che pur in<br />
dieci non solo chiudono molto bene tutti gli spazi ma con veloci contropiedi portano pure lo scompiglio in<br />
area bolzanina. Ma dai e dai, Armah imbecca di precisione il vermigliese Mariotti (88'), che in dribbling<br />
sorprende e spiazza Mazzon, con un calibrato tiro da 25 metri. È 1 a 1 e si sveglia il Bolzano, anche se<br />
ormai è troppo tardi.<br />
Negli spogliatoi<br />
BOLZANO. Il presidente Franco Murano fa buon viso alla gara così così del suo Bolzano. «Non abbiamo<br />
giocato bene - commenta Murano - perché siamo stati troppo macchinosi e lenti: anche quando siamo<br />
stati undici contro dieci e dovevamo osare di più. Non possiamo tenere sempre la difesa a ridosso del<br />
nostro portiere, perché se vogliamo vincere, dobbiamo giocare con la difesa più alta. Il tutto quindi mi<br />
lascia alquanto perplesso. Se volete sapere di più chiedete a Gazzetta». Dall'1 a 1 con la Sambonifacese,<br />
al calcio mercato aperto in questi giorni. Spiega il patron. «Voglio che lo scriviate: oggi come oggi,<br />
nessun giocatore della rosa, a parte Masè che è stato lasciato libero, sarà ceduto dal Bolzano. Se dopo le<br />
gare con il Cassola e Itala San Marco vedrò che si deve intervenire sul mercato, magari se mi arrabbio,<br />
ne cambierò anche dieci, di giocatori. Ma al momento, questa priorità non c'è». Ser. Trab.
Lunedì <strong>30</strong> Ottobre <strong>2006</strong><br />
Città di Jesolo – Mezzocorona 0 - 1<br />
Una storia dal finale già scritto: il Città di Jesolo, spuntato, inoffensivo, a tratti impotente, crolla anche dinnanzi ad un<br />
Mezzocorona tutt'altro che irresistibile, al quale basta il minimo sforzo, un bel gol di Panizza illuminato da Di Benedetto, per<br />
portarsi via i tre punti e riprendersi la testa della classifica. Del resto, le prospettive della vigilia non potevano far altro che far<br />
presagire quanto poi è successo: la maxi- squalifica di Gambino (tre turni), Zane, il sostituto naturale e, per quanto poco<br />
promettente, spedito a Cassola, Leonardo Luppi lanciato nella mischia con una caviglia gonfia e con la pesante responsabilità<br />
di sostituire il bomber nerazzurro. E così, la parabola è sempre più discendente per una squadra che, da oggi, a meno di<br />
clamorosi stravolgimenti in sede di mercato di riparazione, sarà destinata a un campionato anonimo, dopo un avvio che era<br />
stato promettente. Il Mezzocorona festeggia la vetta ritrovata, mentre dall'altra parte monta una piccola ma significativa<br />
contestazione dei tifosi jesolani, arrabbiati e delusi per quanto sta accadendo, dai toni e dai modi forse inaspettati ed<br />
esagerati, ma comunque da un lato giustificabili. Terzo ko consecutivo, terza domenica senza reti: la partenza ad handicap,<br />
almeno stavolta, è stata evitata, perché il gol dei rotaliani è arrivato dopo circa venti minuti dall'inizio, anche se pure stavolta<br />
la difesa nerazzurra è apparsa fuori fase. Il rischio del primo gol, infatti, era già stato corso al 3', quando Trolese, su un<br />
pallone innocuo da accompagnare fuori, si è fatto fulminare dal rapido Baido, cross basso al centro e Panizza anticipato di un<br />
nulla. Luppi, generoso e battagliero finchè fiato e gambe l'hanno supportato, ha cercato comunque di dare quel che poteva: al<br />
<strong>10</strong>' un lampo, Luppi riceve palla spalle alla porta e prova la rovesciata, palla alta di poco. Il gol del vantaggio del "Mezzo"<br />
arriva al 19': Di Benedetto di sinistro ispira con un bel lancio, Panizza si inserisce fra le maglie di Scomparin e Romano e con<br />
un tocco preciso insacca. Il film già visto contro il Quinto al "Picchi" torna a ripresentarsi contro la squadra di Rastelli: al 29'<br />
Baiana ci prova su punizione, ma Macchi si distende e para senza problemi. Nemmeno la grinta e la rabbia di Tamai: la<br />
squadra fa girare anche bene la palla, ma quando si tratta di andare a far male in fase offensiva, è notte fonda. Nella ripresa il<br />
Mezzocorona fa la sua onesta partita, chiudendo dove serve e provando a tenere su palla per far scorrere i minuti. Pulin, gira e<br />
volta, torna a inserire Ubertini, poi anche Colombani e Salviato: a questo punto l'unica scossa la potrebbe dare un gol, che<br />
però non arriva a scuotere la squadra. Le uniche tre azioni degne di nota portano la firma di Luppi (colpo di testa a lato al 4'),<br />
di Artusi (bel tiro di sinistro al 18', Macchi para) e la più ghiotta al 21', che è emblematica del momento-no in fase offensiva<br />
dei nerazzurri: è ancora Luppi, tradito dalla scarsa lucidità, a deviare su un invitante cross di Baiana, palla clamorosamente<br />
fuori con Macchi battuto. Non è giornata: nessun altro brivido, nessun altra emozione fino al 90'. La bella giornata di sole non<br />
evita che si alzi il "mare mosso" della protesta degli JesoloBoys. A fine partita festeggiano solo i ragazzi di Rastelli: il sogno C2<br />
di una squadra di provincia di quattro mila abitanti può continuare. Per lo Jesolo, invece, continua l'incubo: prima l'annuncio<br />
del silenzio stampa, poi, in serata, la telefonata e il benservito all'allenatore Franco Pulin.<br />
Federico Biondo<br />
QUI JESOLO<br />
Pulin esonerato: «Sono impietrito»<br />
Jesolo<br />
È senza dubbio il momento più difficile per il Città di Jesolo, forse ancor più buio del dopo-retrocessione dalla C2: la sconfitta<br />
subita al "Picchi" dal Mezzocorona ha aumentato l'aria pesante attorno alla società e alla squadra. A fine partita tutti negli<br />
spogliatoi con il presidente Pavanetto, il dg Gradella e mister Pulin per cinque minuti: dopodichè, all'uscita, rapidamente la<br />
domanda all'allenatore, che conferma, con un no scuotendo la testa, che non si dimetterà.La società, invece, per voce del dg<br />
Gradella, reagisce dapprima con un nuovo silenzio stampa (il secondo della stagione), e poi, un paio di ore dopo, con<br />
l'annuncio dell'esonero del tecnico di Monselice, costretto così a lasciare una barca che, con i giusti ritocchi, poteva ritornare a<br />
galleggiare senza problemi. «Siamo tutti in discussione, compreso io - aveva detto per bocca della società il dg Gradella - è un<br />
momento difficile per lo Jesolo, senza dubbio. La squadra entra in silenzio stampa. Un commento sui tifosi? Mi hanno<br />
francamente deluso». Quindi, Franco Pulin esonerato, il primo licenziamento nella carriera del tecnico che ad inizio stagione<br />
aveva accettato con entusiasmo il progetto e la panchina jesolana. Il mister, sollevato dall'incarico, a questo punto esce dal<br />
silenzio stampa. «Sono impietrito di fronte a questa decisione - afferma Pulin, contattato telefonicamente - se effettivamente<br />
sono io il male dello Jesolo, è giusto che da domani la squadra venga affidata a qualcun altro.Il primo pensiero che ho è per i<br />
giocatori, che sentirò tutti nei prossimi giorni e per i nostri tifosi, che abbraccio idealmente tutti quanti». Capitolo tifosi: a fine<br />
partita è montata una mini-contestazione, con alcuni cori nei confronti degli ex rimpianti. Un atteggiamento che, abbiamo<br />
visto, non è piaciuto alla società. «Qualcuno ha frainteso i nostri cori - spiega Damiano, il capo-ultrà - perché non erano affatto<br />
offensivi nei confronti di quelli che ci sono ora, ma piuttosto un modo per far capire alla società che la politica del cambio<br />
totale non ha dato gli effetti sperati. Siamo vicini alla squadra e mister Pulin in un momento duro, ma abbiamo la forza e le<br />
capacità per tirarci fuori dalla crisi». Chissà cosa penseranno, ora che Pulin è stato mandato via: squadra affidata per ora a<br />
Gigi Giacomin, osservatore nerazzurro.<br />
Federico Biondo
Lunedì <strong>30</strong> Ottobre <strong>2006</strong><br />
L'amara solitudine di Franco Pulin, esonerato<br />
tra gli applausi<br />
NUMERI. Fattore campo che ancora una volta traballa: appena un successo casalingo e minimo stagionale sia per i gol segnati<br />
in casa (appena 6) che per il totale di giornata (15). Un po' di prime volte: prima vittoria assoluta del Montebelluna (e prima<br />
volta senza subire gol); primo colpo esterno del Rivignano; primi pareggi interni per Union Quinto e Bolzano; seconda vittoria<br />
filata per Eurocalcio ed Este (girone D). Quinto pari filato della Sambo e ancora 0 le reti subite fuoricasa dall'Itala. E mercoledì<br />
sotto con l'ottava di campionato in cui spicca il confronto tra le "sorprese" Mezzocorona e Union Quinto.<br />
CON PULIN (ex allenatore dello Jesolo). Era stato facile immaginare, alla fine della partita, la solitudine di Franco Pulin,<br />
"ancora" allenatore di uno Jesolo sconfitto tre volte di fila. L'avevo sentito in settimana e già sentiva che non sarebbe stata<br />
certo facile col Mezzocorona. Questione anche di entusiasmo: loro gasati per il brillante avvio di stagione, lo Jesolo reduce<br />
invece da due sconfitte, diversi infortunati, con in più la beffa delle tre giornate di squalifica a Gambino, il terminale offensivo<br />
così importante per la quadratura della squadra. Ritorno in macchina dunque, testa piena di pensieri, solito tran tran di ogni<br />
allenatore che vede la squadra faticare e che sa che tocca prima di ogni altro proprio a lui trovare i rimedi: sì, la solitudine di<br />
cui sopra. Ma stavolta le sue riflessioni "solitarie" non sono durate tutto il viaggio (abita a Monselice), perchè gli è arrivata in<br />
corsa la famosa telefonata della società: esonerato! Ecco così, giusto un caso, che m'è capitato di sentirlo un minuto dopo del<br />
"licenziamento", proprio così. Allora Pulin, che dire? «So bene che sono normali queste cose nel calcio, almeno si dice così,<br />
certo che cambiare un allenatore dopo appena sette giornate... non capisco proprio tutta questa fretta, siamo in fondo a metà<br />
classifica, non è una situazione tragica, mica siamo ultimi! Non lo meritavo, questo ho da dire, l'impegno da parte mia è stato<br />
massimo come sempre. In società non s'era mai parlato di vincere, l'obiettivo era quello di dare tutti il massimo, nessuno<br />
escluso. E poi 'sta questione che lo Jesolo come retrocesso dalla C2 'doveva' essere per forza tra i favoriti! Dai, non è<br />
nient'altro che un luogo comune: della squadra che aveva fatto la C2 era rimasto solo Sandro Ballarin e solo giusto nelle<br />
scorse settimane è arrivato Artusi. In fondo è la prima volta che mi capita, dato che 15 anni fa col Rovigo la separazione era<br />
stata allora consensuale. Ai ragazzi telefonerò, non voglio star qui a fare visite anche retoriche; tramite "IL Gazzettino" vorrei<br />
magari salutare la tifoseria, che si è sempre dimostrata di una correttezza esemplare: anche dopo questa partita hanno<br />
applaudito e ci hanno sostenuto, allenatore compreso. No, non ho niente da dire per questo esonero, ma se sono arrivati a<br />
prendere così presto una tale decisione, allora ho forse evitato una sorta di agonia, passo passo, sempre legata al risultato di<br />
ogni domenica».
Lunedì <strong>30</strong> Ottobre <strong>2006</strong><br />
Montebelluna – Belluno 1 - 0<br />
Il Montebelluna inanella la prima vittoria di campionato, regolando con il minimo scarto un pallido Belluno. I tre punti<br />
sarebbero serviti a entrambe, tuttavia va dato atto alla formazione allenata da Fonti di aver affrontato l'avversario con il piglio<br />
adeguato alla necessità di tirarsi fuori prima possibile dalla scomoda posizione di fanalino di coda. Ne è disceso un incontro con<br />
poche emozioni, alquanto trattenuto nel corso del primo tempo ma non troppo spettacolare nemmeno quando, dopo aver<br />
sbloccato il risultato grazie a un tiro sporco di Nicoletti, ci si sarebbe aspettati la logica reazione degli ospiti. Da quel momento<br />
in poi, viceversa, i padroni di casa hanno mostrato scioltezza di corsa e rapidità nel gettarsi negli spazi, tanto da sfiorare il gol<br />
della sicurezza in più occasioni. La rivoluzione attuata da Fonti che, persistendo le assenze di Simeoni e Nardi, non aveva<br />
convocato Marzochella, decidendo di affidarsi alla linea verde anche in attacco con l'esordio dal primo minuto di Fabrin, e con<br />
Furlanetto in una inedita posizione di laterale di difesa, ha pagato quasi subito in termini di aggressività. I biancocelesti hanno<br />
messo in campo reattività e voglia di combattere in ogni momento. Nicoletti, vero regista della squadra, e Bellio conquistavano<br />
palloni in mezzo, tuttavia fino alla mezzora i rifornimenti per il duo d'attacco scarseggiavano, tanto da costringere lo stesso<br />
numero otto del Montebelluna a provare la conclusione dal limite, con sfera di poco a lato. In precedenza, si era al 28', si era<br />
fatta vedere la squadra di Pasa, con Bez a calciare da oltre venti metri trovando un reattivo Conte reattivo. La prima frazione<br />
era tutta qua. Alla ripresa Fonti inseriva Squizzato per Mason, poi al 3' D'Incà provava la botta da fuori area con palla oltre la<br />
traversa. Cinque minuti dopo il gol che avrebbe deciso l'esito della partita. Nicoletti calciava dalla bandierina, la respinta della<br />
difesa capitava ancora tra i piedi dello stesso, nel frattempo accorso all'altezza del vertice dell'area, controllo, dribbling e<br />
diagonale che passava tra una selva di gambe ingannando l'estremo Corcetto, forse anche distratto da un velo di Fabrin. Pasa<br />
effettuava i tre cambi gettando nella mischia De Lazzer, Zoldan e Lazzaretti, tuttavia la reazione del Belluno, nonostante il<br />
molto tempo ancora a disposizione, era davvero impalpabile, concretizzandosi solo in una <strong>serie</strong> di calci d'angolo che non<br />
arrecavano alcun rischio alla difesa di casa. Erano anzi i biancocelesti a mettere il naso fuori in più occasioni, con Fabrin bravo<br />
a rincorrere tutti, pallone e avversari. Al 34' colpo di testa di Zalla, deviazione di Corcetto sui piedi di Squizzato, tiro a colpo<br />
sicuro con Ballarin a svirgolare in angolo. Dopo una punizione dal limite che Zalla sprecava calciandola debolmente tra le<br />
braccia di Corcetto, al 42' si faceva vedere ancora Squizzato: sprint prolungato sulla fascia destra, ingresso in area e<br />
conclusione però centrale. Il giovanissimo esterno ci provava ancora un paio di volte nel recupero, non riuscendo a inquadrare<br />
la porta. Per aggiustare la mira ci sarà tempo, ma intanto la prima vittoria è un vero toccasana per il Montebelluna.<br />
Giulio Mondin<br />
Montebelluna<br />
Finalmente un pomeriggio di sole, non soltanto in senso meteorologico, per la squadra biancoceleste, che si sblocca<br />
conquistando la prima vittoria in campionato. E la serenità si percepisce fin da subito, appena terminata la partita che ha visto<br />
i ragazzi di Gianfranco Fonti battere con un gol di Nicoletti il Belluno dell'ex Lele Pasa. Facce distese, sorrisi che si sprecano, e<br />
voci rauche, come quella del presidente Maurizio Michielin: "Quasi non ce la faccio a parlare attacca il massimo dirigente del<br />
Montebelluna mi sono sgolato dal primo all'ultimo minuto per incitare la squadra. Sono molto soddisfatto per questa vittoria,<br />
era da tantissimo tempo, sette partite, che l'aspettavamo, e finalmente è arrivata. Abbiamo sofferto, lottato con le unghie e<br />
coi denti, ma ce l'abbiamo fatta". In effetti si è visto un Montebelluna con un atteggiamento aggressivo. "È da quando ho<br />
preso in mano le redini di questa società che sostengo qual è la mia filosofia. Io dico che i risultati bisogna sudarseli, durante<br />
gli allenamenti e in partita, perchè in questa categoria nessuno ti regala nulla, tantomeno se ti chiami Montebelluna.La cura-<br />
Fonti comincia a dare i primi frutti. "Lasciando stare la brutta sconfitta con la Sanvitese, che è capitata in una settimana<br />
particolare, devo dire che condivido del tutto il metodo di lavoro dell'allenatore: martedì, alla ripresa, li ha tenuti in campo<br />
molto più della durata normale della seduta, perché voleva inculcare bene nella mente dei ragazzi alcuni concetti. Ecco, questo<br />
è quello che ci vuole perché le qualità dei singoli non sono mai state in discussione." Fonti ha lanciato nella mischia i vari<br />
Fabrin, Schiavon, Squizzato, tutti giovanissimi e quasi esordienti. "Ha rischiato, ma mettendo in campo ragazzi con gli stimoli<br />
adeguati, vogliosi di mettersi in evidenza, quindi aveva visto giusto lui. È chiaro che comunque qualche giocatore lo dobbiamo<br />
prendere, se vogliamo proseguire con più tranquillità nella risalita, ma non faremo spese pazze. Ci serve una punta, questo sì,<br />
tuttavia senza allargare troppo i cordoni della borsa."<br />
Giulio Mondin
Lunedì <strong>30</strong> Ottobre <strong>2006</strong><br />
U. Quinto – Tamai 1 - 1<br />
Finisce con un pareggio il big match fra l'Union Quinto ed il Tamai. I padroni di casa possono recriminare per un paio di<br />
clamorose occasioni fallite nel primo tempo che potevano chiudere la partita e dargli il primato in classifica. Nella ripresa<br />
invece il Tamai è salito di tono schiacciando l'Union e colpendo anche due traverse prima di siglare il pari. I primi 25' sembrano<br />
lo spot della camomilla tanta è la noia che le due squadre esprimono non riuscendo mai a tirare verso la porta. Al 27' però si<br />
accende improvvisamente la luce con il vantaggio dell'Union Quinto e da lì fino all'intervallo si vede una grandinata di<br />
occasioni. L'azione del gol nasce da un'ottimo spunto di Lorenzetto che sulla destra salta secco Calzavara e crossa basso a<br />
centroarea per l'accorrente Bacchin che di piatto sinistro insacca da pochi passi. Il Tamai accusa il colpo e nei successivi 2'<br />
rischia di finire al tappeto. Al 28' la difesa del Tamai pasticcia lasciando spazio a Niero che si infila centralmente in area ma, a<br />
tu per tu con Zaghetto, fallisce il pallonetto vedendosi respingere il tiro. Passa 1' e su una punizione calciata dalla sinistra da<br />
Bacchin è ancora Niero a sfiorare il raddoppio con un tuffo di testa ravvicinato che da l'illusione del gol. Il Tamai passata la<br />
burrasca reagisce al <strong>30</strong>' con una verticalizzazione di Andreolla per Restiotto che viene stoppato al momento del tiro dall'ottima<br />
uscita bassa di Marcato che blocca in due tempi. Il finale di tempo è favorevole ai padroni di casa che sfiorano il raddoppio. Al<br />
33' Niero serve in profondità Paolo Zanardo, che fa partire un velenosissimo diagonale che Zaghetto respinge con una superparata.<br />
Al 35' succede un'episodio che fa discutere. Bacchin calcia una punizione dai 18 metri respinta con un braccio da Sandrin. Il<br />
direttore di gara ammonisce il difensore ospite concedendo un altro tiro dal limite all'Union ma, visto che la barriera era<br />
abbondantemente dentro l'area, doveva concedere il calcio di rigore. Al 38' buon assist in verticale di Niero per Lorenzetto che<br />
prova la veronica in area ma si incarta vanificando l'occasionissima. In avvio di ripresa l'Union Quinto sfiora il gol al 2' con<br />
Bandiera che, su angolo di Bacchin, anticipa tutti di testa ma non trova la porta. Da lì in poi si vede in campo solo la squadra<br />
di Tomei. Al 17' e al 19' il Tamai va vicinissimo al pareggio colpendo due traverse. Prima Paolini crossa dalla destra per<br />
Visentin, che con una girata dal limite colpisce il montante. Passano 2' e Restiotto calcia da fuori area ma Marcato è<br />
superlativo e si salva in angolo con l'aiuto della traversa. Al 26' Niero vede Zaghetto fuori dai pali e prova ad uccellarlo con un<br />
pallonetto appena alto. Al 38' il Tamai pareggia meritatamente con Petris che supera Marcato con un bel destro al volo. Al 45'<br />
Antonio Zanardo su punizione di De Silvestro fallisce di un niente il 2 a 1. Infine al 47' Paolo Zanardo, fermato per un<br />
fuorigQuinto<br />
A fine partita c'è un vivace battibecco fra Alberto Pisani ed Ermanno Tomei che interpretano in modo diverso la partita ma gli<br />
animi si calmano subito ed entrambi concordano sulla pessima direzione arbitrale del signor Lorenzo Bergamaschi di Milano<br />
che ha scontentato tutti. "Nini" Pisani fatica a controllare l'amarezza per la vittoria sfumata e parla di risultato bugiaro:<br />
"Secondo me il pareggio non è assolutamente giusto, meritavamo di vincere per quanto abbiamo fatto nel primo tempo dove<br />
abbiamo sprecato troppo. Purtoppo ho rivisto il copione di Pordenone dove abbiamo dominato subendo il pareggio a fine<br />
partita. Non mi è piaciuta la direzione arbitrale perchè non è possibile che ci vengano fischiati 11 falli a favore e ben 39 contro.<br />
E' chiaro che a forza di fischiarci punizioni contro prima o poi il gol lo prendiamo". Mister, si è pentito di non aver fatto prima<br />
qualche sostituzione visto che nella ripresa eravate in difficoltà? "Non sono per niente pentito, i cambi si fanno quando si sta<br />
perdendo mentre noi dovevamo solamente controllare il risultato. Non aveva senso inserire prima De Silvestro visto che<br />
Bandiera si stava sacrificando bene nel pressare i loro centrali. Poi purtoppo per un'infortunio difensivo abbiamo subìto il<br />
pareggio". Sull'episodio del rigore non concesso Pisani la vede così: "Si puo discutere se era o meno fallo volontario ma una<br />
volta che l'arbitro ha fischiato doveva concederci il penalty visto che Sandrin era nettamente dentro l'area". L'allenatore ospite<br />
Ermanno Tomei analizza così la partita: "Il pareggio secondo me ci sta anche se riconosco che soprattutto nel primo tempo<br />
abbiamo rischiato più volte di subire il raddoppio. Sono soddisfatto della reazione dei miei ragazzi nel secondo tempo perchè<br />
non hanno mai mollato. A noi mancavano parecchi titolari e anche Paolini e Visentin non erano al massimo della condizione ma<br />
li ho gettati lo stesso nella mischia e alla fine hanno dato il loro importante contributo".Alberto Duprè<br />
ioco inesistente, si fa sfuggire una parolaccia e viene espulso.Alberto Duprè
Lunedì <strong>30</strong> Ottobre <strong>2006</strong><br />
Trentino – E.Cassola 0 - 1<br />
Punti pesanti per l'Eurocalcio Cassola che passa al "Briamasco" timbrando il secondo successo di fila (dopo quello interno con<br />
la Sacilese) contro delle "presunte" grandi. Presunte (almeno nel caso del Trento), perchè al team di Cunico è bastato<br />
attendere pazientemente gli errori dei padroni di casa per incassare il bottino pieno. Gli episodi decisivi a cavallo dei due<br />
tempi: prima un errore clamoroso di Guerra (centravanti del Trento con le polveri bagnate) a tu per tu con Frison; poi<br />
l'espulsione di Bazzanella e la rete, complice Marrucci, di Simonato dalla distanza. Dopo un quarto d'ora della ripresa il<br />
secondo "rosso" ai danni del Trento (fuori anche capitan Volani) e per Scalco e compagni il problema più grosso è rimasto<br />
quello di conservare energie per il turno infrasettimanale di mercoledì prossimo col Bolzano. Nel Cassola manca ancora<br />
Mestriner, ma Simonato sa cosa fare delle chiavi del centrocampo e parte a ritmi bassi lasciando a Scalco il compito di<br />
provarci: al 7' con una punizione deviata a fatica in corner da Marrucci, un minuto dopo (Zanatta falciato al limite da<br />
Bazzanella) ancora da lontano, con palla che sfila a lato. Lavoro per Frison solo al 13' (uscita a terra su Vitagliano) e tanta<br />
concretezza nella coppia centrale di difesa che toglie spazio e ossigeno a Guerra. Quando il Trento prova ad accelerare, ecco<br />
puntuale il contropiede di Zanatta, fermato in extremis da Masini e le "prove" di Simonato (29') che obbliga Marrucci, portiere<br />
di casa, al tuffo a terra per bloccare. In gol al 39' ci va Zanatta, che si trova però in fuorigioco sul rimpallo felice di Scalco che<br />
lo libera a tu per tu con l'estremo trentino. Vantaggio rinviato di qualche minuto: giusto il tempo di vedere impappinarsi<br />
Guerra che, servito da Rossi in area, potrebbe battere Frison se non lo travolgesse in corsa. Sul cambio di fronte l'episodio che<br />
fissa il risultato finale: Zambelli caccia Bazzanella (doppia ammonizione) per un fallo veniale su Ciscato e sulla successiva<br />
punizione Simonato beffa Marrucci che tocca la palla per trascinarsela poi in rete. A inizio ripresa il Trento, un uomo in meno e<br />
una rete da recuperare, si sbilancio: ci prova Volani che assiste Bellomi: destro dal limite fuori. Ma rischia quando Scalco (al<br />
4') batte da <strong>30</strong> metri a un palmo dal palo; Marrucci non accenna alcuna parata. La manovra del Trento rimane lenta e<br />
prevedibile mentre la praticità dell'Eurocalcio prevede anche palle in tribuna; oltre a sapienti ripartenze che al quarto d'ora<br />
pongono fine al confronto. Volani stende Ciscato lanciatissimo e viene espulso (si tratta della seconda ammonizione). Partita<br />
già in archivio e Cunico dà l'ordine di tirare i freni; ordine eseguito alla perfezione dai vicentini contro avversari con il morale<br />
sotto i tacchi. Nel finale spazio alle seconde linee e occasionissima per arrotondare il punteggio, a tempo scaduto, per Canacci<br />
che spara addosso a Marrucci in uscita e per Bellan che calcia fuori a porta sguarnita. Soddisfatto a fine gara il tecnico ospite<br />
Enrico Cunico: «Abbiamo giocato in maniera aggressiva e loro hanno sofferto la nostra tattica; sapevamo che avevano alcune<br />
difficoltà e abbiamo cercato di approfittarne, riuscendoci. Prima della gara avremmo firmato anche per un solo punto, ma<br />
questa vittoria ne vale almeno sei perchè vincere a Trento non sarà facile per nessuno». Il fatto che però fino ad oggi ci siano<br />
giù riusciti tutti (oltre ai suoi anche Tamai e Montecchio) ha messo in forte discussione l'allenatore veronese Gigi Possente, che<br />
in tarda serata è stato esonerato. I nomi più probabili per la panchina trentina sono quelli di un altro veronese, Marco Gaburro<br />
- già a Mezzocorona e l'anno scorso sulla panchina del PortoSummaga in <strong>serie</strong> C2- e quello di Dodo Sormani, l'anno scorso a<br />
Chioggia.<br />
Lucio Gerlin<br />
Pordenone - Sanvitese 1 - 1<br />
Due episodi con relative decisioni dubbie del signor Princig di Trieste pesano sull'esito del match fra Pordenone e Sanvitese: la<br />
mancata espulsione di Perenzin, che ha fermato al 42' Fabbro lanciato a rete trattenendolo per la maglia, e il gol annullato a<br />
Bolzonello al 15' della ripresa per un presunto fallo di Cursio su Piccolo in uscita alta sul cross di De Nardi. Comprensibili quindi<br />
le recriminazioni dei padroni di casa a fine gara per il pareggio. Del resto anche lo stesso Isidoro Nosella, presidente sanvitese,<br />
a bocce ferme, ha giudicato "benevolo" il giallo con il quale Princig ha graziato il suo difensore. Ancora una volta il Pordenone<br />
rifiuta il pronostico negativo nei suoi confronti giocando decisamente meglio della più quotata (sulla carta) Sanvitese. Ancora<br />
una volta però raccoglie meno di quanto meriterebbe. C'è anche una traversa (colpita da Giordani all'87') nel sacco delle<br />
occasioni mancate dei padroni di casa. Il Pordenone ripresenta Cursio (gradito ritorno) e il centrocampo ne guadagna in peso e<br />
qualità. L'avvio sembra dar ragione ai pronostici. Rossi trova subito spazio a sinistra, converge e lascia partire un diagonale.<br />
Sulla palla interviene Rubert che involontariamente infila la sua stessa porta. Siamo appena al 3' e la Sanvitese è gia in<br />
vantaggio. Il Pordenone accusa. Gli ospiti non ne approfittano. Anzi lasciano che i neroverdi crescano lentamente, ma con<br />
costanza. La bontà dei "fraticelli" assume i toni della beneficenza quando Francescato interviene d'istinto con la mano in area<br />
su di un cross di De Nardi. Inevitabile l'intervento di Princig, che indica il dischetto. Va a battere Rumiel e pareggia (24').<br />
Insiste il Pordenone. Rumiel invita De Nardi alla deviazione acrobatica. Salva in angolo Piccolo (32'). In chiusura della prima<br />
frazione il fallo di Perenzin su Fabbro e il discutibile giallo di Princig. Non è d'accordo il Bottecchia di fede neroverde e ulula a<br />
lungo. La ripresa si apre su una fuga di Rossi che solo davanti a Moro calcia debole e consente al portiere di respingere. Poi è<br />
show neroverde. Al 60' l'azione che farà discutere a lungo. Traversone dalla fascia destra di De Nardi, saltano insieme Piccolo e<br />
Cursio. La sfera arriva al neoentrato Bolzonello che di testa insacca. Princig però annulla per fallo di Cursio sul portiere ospite.<br />
Al 63' Piccolo vola a deviare sul fondo un piazzato di Rumiel. Due minuti dopo Giordani spara alto al termine di una mischia in<br />
area biancorossa. All'84' ancora Piccolo in evidenza con una grande deviazione su conclusione di testa di Mujesan. La San<br />
Vitese torna a farsi viva in chiusura. Crozzoli (84') impegna a terra Moro. Ultimi fuochi d'artificio all'87'. Prima Giordani<br />
conclude una mischia furibonda in area biancorossa centrando la traversa. Sul rovesciamento di fronte il derby si spegne su di<br />
un colpo di testa di Rossi (cross di Marzin) alto di un soffio.<br />
Dario Perosa
Lunedì <strong>30</strong> Ottobre <strong>2006</strong><br />
Sacilese – Itala S.M. 0 - 0<br />
Ci sarebbero stati tre punti a disposizione della Sacilese per cercare di agganciare il treno più avanzato del girone. Occasione<br />
mancata. Gli stessi tre punti sarebbero stati a disposizione dell'Itala San Marco per dimostrare che può legittimamente stare<br />
nell'elìte del gruppone. Opportunità sprecata. Si è vista una gara in cui si annotano bonariamente quattro spunti nel primo<br />
tempo e tre nel secondo, che consentono a Sacilese e Itala San Marco di finire in parità senza gol e con un punto ciascuna.<br />
Bottino persino esagerato. In questo modo permangono due squadre regionali nella prima metà del girone C, ma del loro<br />
incontro non dovrebbe restare menzione ai posteri. La doverosa cronaca registra una fase di studio iniziale molto prolungata.<br />
Due difese a quattro annullano quel poco che costruiscono palla a terra o più spesso con traversoni le mediane. Cristofoli non<br />
crea grattacapi alle interdizioni impostate da Zoratti, perchè di fatto lavora come centrocampista aggiunto, facendosi vedere<br />
pure in difesa. Il vuoto di avvio lascia soprattutto il tempo in tribuna di filosofeggiare sul divorzio dell'ultimo minuto fra Marino<br />
e mister Borgato, quindi con la Sacilese. Dopo una settimana di comunicati stampa rassicuranti, questo è quanto. Lo sterile<br />
prologo si smuove al 19' quando Rossitto prova un tiro da una decina di metri che Striatto non ha difficoltà a far suo. Senza<br />
Marino, con Buonocunto in attacco, è ancora Rossitto ad andare al tiro. Un suo piazzato quando è passata la mezzora viene<br />
"spiazzato" da Cristofoli sopra la sbarra. L'Itala San Marco non si vede oltre la trequarti. Pereira prende botte e ricambia, ma<br />
per Calligaro non è ancora tempo di operare. Al 34' cross di Llullaku su cui Striatto, invece, anticipa tutti. Favero fa toccare la<br />
palla al portiere liventino in modo rocambolesco.È il 38' quando una punizione del centrocampista gradiscano cozza sulla<br />
traversa, la sfera rimbalza sulla schiena del sorpreso Calligaro e termina fuori di poco. Dal corner non nasce niente. Poco prima<br />
dello scadere nemmeno un'uscita a vuoto di Striatto è sufficiente a Tormen per trovare lo specchio della porta o la rifinitura<br />
vincente. Il secondo tempo scivola via ancora meno denso. L'Itala San Marco prova al 9' con Favero da lontano, la palla va<br />
direttamente a fondo campo. L'ultima mezzora la Sacilese resta in inferiorità numerica per espulsione di Cristofoli, punito<br />
direttamente (con eccesso) dal cartellino rosso presumibilmente per fallo su Moras a terra, dopo un contrasto di gioco. L'Itala<br />
non fa niente per approfittarne. Una rimessa laterale da sinistra di Ghirardo (21'), con palla a Pereira che serve Pizzutti in<br />
area, si registra conclusa con un tiro sul secondo palo: Calligaro devia in corner. Poco prima della mezzora Llullaku si produce<br />
in uno spunto personale dal limite, terminato alto. Quanta è la voglia di vincere? L'Itala non tira più in porta nemmeno dopo la<br />
doppia sostituzione d'attacco, Calligaro è ammonito per perdita di tempo e Borgato effettua il secondo cambio al secondo<br />
minuto di recupero.<br />
Roberto Vicenzotto