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30/10/2006 Campionato 7a Giornata: Girone C - serie d news

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VI<br />

SERIE D<br />

Messaggerodellunedi<br />

<strong>30</strong> OTTOBRE <strong>2006</strong><br />

LA SETTIMA DI ANDATA<br />

NESSUN GOL<br />

POCHE EMOZIONI<br />

Da questo match<br />

ci si aspettava di più<br />

e nemmeno<br />

le assenze<br />

possono servire<br />

da alibi<br />

alla mancanza<br />

di spettacolo<br />

Ai biancorossi il punto sta bene perché erano in inferiorità numerica, agli isontini per aver conservato l’imbattilbilità stagionale e per l’ennesima trasferta senza subire reti<br />

Sacilese e Itala non si fanno male<br />

Liventini e gradiscani si accontentano dello 0 a 0<br />

Espulso Cristofoli: padroni di casa in <strong>10</strong> per mezz’ora<br />

FONTANAFREDDA.Nonèstatounbelderby.Tutt’altro.<br />

Ma alla fine sia Sacilese sia Itala possono definirsi soddisfattedel<br />

punto guadagnato:i liventiniin quanto costrettia<br />

giocare quasi tutto il secondo tempo con un uomo in meno<br />

(Cristofoli), gli isontini per avere salvaguardato<br />

l’imbattibilità stagionale e per l’ennesima trasferta (la<br />

quarta) senza reti al passivo. Certo è che da questo atteso<br />

derby regionale ci si aspettava di più. E nemmeno le assenze<br />

possono servire da alibi alla mancanza di spettacolo. L’Itala<br />

si è presentata a Fontanafredda priva di Carli, Peroni<br />

(portato in panchina da mister Zoratti esclusivamente per<br />

fare numero) e Vosca. La Sacilese poteva contare sul rientro<br />

di Rossitto, ma proprio poco prima del match ha dovuto<br />

rinunciare a Francecsco Marino, che, deluso dalla scelta<br />

deltecnicodinonschierarlodalprimominuto,hapreferito<br />

rinunciare anche alla panchina.<br />

Si riapre un caso, dunque, che pareva<br />

ricomposto dopo le polemiche seguite allasua<br />

iniziale esclusionenella gara di domenica<br />

scorsa a Cassola. E stavolta la rottura<br />

potrebbe essere definitiva, dato che<br />

indiscrezioni parlano di una probabile<br />

partenza verso altri lidi dell’ex attaccanteprofessionista.Larecente<br />

aperturadel<br />

mercato invernale presta il fianco a ogni<br />

ipotesi.<br />

Defezioni a parte, tuttavia, le due squadre<br />

fanno troppo poco per conquistare<br />

l’intera posta in palio. Di tale abulia è<br />

specchiofedeleilprimoquartod’ora:nessuna<br />

emozione. Per assistere alla prima<br />

occasione da rete bisogna aspettare il 20’,<br />

quando Tormen di tacco libera Rossitto<br />

sullasinistra:laconclusione delcapitano<br />

biancorossoècontrollatasenzaparticolari<br />

problemi da Striatto. Al 32’ ancora Rossitto<br />

su punizione serve Cristofoli, che in<br />

torsionecolpisceditesta emandalasfera<br />

di poco sopra la traversa.<br />

Le occasioni migliori scaturiscono da<br />

calcio piazzato. Come al 39’, con Favero<br />

che dal limite coglie in pieno la traversa.<br />

E Calligaro è costretto a salvarsi in angolo.<br />

Sul finire del<br />

tempo torna a<br />

Le occasioni migliori<br />

sono arrivate<br />

sui calci di punizione<br />

Determinante<br />

la parata di Calligaro<br />

sul giovane Pizzutti<br />

farsi pericolosa<br />

la Sacilese. Moretti<br />

lancia in<br />

profondità Tormen,<br />

Striatto in<br />

uscitasifaingannare<br />

da un maligno<br />

rimbalzo del<br />

pallone e lascia<br />

strada all’attaccante<br />

liventino,<br />

che, però, una<br />

volta decentratosi, non riesce a trovare il<br />

guizzo vincente.<br />

Nella ripresa si aspettano le emozioni<br />

negate nella prima frazione, ma l’attesa<br />

risulterà vana. In compenso ci pensa l’arbitro<br />

a ravvivare un po’ la sfida pizzicandoCristofolia“battibeccare”daterracon<br />

Moras: cartellino rosso per l’attaccante<br />

biancorosso, padroni di casa in dieci. L’Itala<br />

non ne approfittà granché. Salvo in<br />

una circostanza, al 23’, quando Neto s’inventa<br />

un pallonetto centrale per il giovane<br />

Pizzutti, il quale controlla e tira appena<br />

dentro l’area. Calligaro si supera e salva<br />

la sua porta. Un minuto dopo Neto tenta<br />

la prodezza su calcio di punizione, ma<br />

la sfera sorvola la traversa.<br />

LaSacilese,dall’altraparte,purconun<br />

uomo in meno, non rinuncia a farsi viva<br />

dalle parti di Striatto. E al <strong>30</strong>’, con uno dei<br />

suoi giocatori migliori, il talentuoso Llullaku,mette<br />

ibrividi all’estremodifensore<br />

isontino. Lo 0-0, tuttavia, sembra star beneaentrambelesquadre.Gli<br />

ospitireclamano<br />

per un presunto fallo da rigore di<br />

Faloppa su Pizzutti. I locali gestiscono le<br />

ultime battute di gioco senza soffrire.<br />

Pierantonio Stella<br />

UNION QUINTO<br />

TAMAI<br />

1<br />

1<br />

UNION QUINTO Marcato<br />

6 5 Michieletto 6 Pivetta<br />

5 Martignon 5 5 Antonio<br />

Zanardo 6 Lazzari 6 Lo<br />

renzetto 6 Niero 5 Bandie<br />

ra 5 (De Silvestro sv) Bac<br />

chin 6 (Fonti sv) Paolo Za<br />

nardo 5 5 Allenatore Pisa<br />

ni<br />

TAMAI Zaghetto 5 5 San<br />

drin 5 Calzavara 6 Tonon<br />

6 (Zambon sv) Orlando 6<br />

De Marchi 6 Roveretto<br />

6 5 Petris 6 Restiotto 6 (Vi<br />

sentin 6) Andreolla 6 Be<br />

netton 5 5 (Paolini 6) Allenatore<br />

Tomei<br />

ARBITRO Bergamaschi di<br />

Milano 5 5<br />

MARCATORI Al 2 ’ Bac<br />

chin; nella ripresa al 3 ’ Pe<br />

tris<br />

Llullaku mette i brividi alla difesa<br />

Il solito impeccabile Visintin<br />

SACILESE<br />

CALLIGARO 7,5 La grande parata,<br />

nella ripresa, sulla conclusione<br />

ravvicinatadiPizzuttièunagemma<br />

che vale quasi da sola il voto<br />

in pagella.<br />

ZANETTE 6,5 Copre e si sgancia con<br />

puntualità. Se Moras non si rende<br />

quasi mai pericoloso, il merito<br />

è anche suo.<br />

ZILIOTTO 6 Sempre generoso il contributo<br />

diquesto giovane talento.<br />

Nella circostanza più in fase di<br />

copertura che di spinta.<br />

MORETTI 6 Schierato a sorpresa da<br />

Borgato, si fa notare in mezzo al<br />

campo con giocate non banali.<br />

FALOPPA 6 Neto e soprattutto Pizzutti<br />

si rivelano avversari molto<br />

ostici. Lui, nel complesso, se la<br />

cava con grande mestiere.<br />

VECCHIATO 6 Assieme a Buonocunto<br />

era uno degli ex cui prestare<br />

un occhio particolare. Guida la<br />

difesa senza commettere passi<br />

falsi.<br />

LLULLAKU 6,5 Giocaunpo’piùindietro<br />

rispetto al solito, ma alla fine<br />

risulta uno dei giocatori più efficacidellaSacilese.<br />

Preziosaconferma.<br />

GAIARIN sv<br />

ROSSITTO 6 È il cervello della squadra:<br />

orchestra il gioco e trova pureiltempoperrendersipericoloso<br />

in attacco.<br />

TORMEN 5,5 Non lesina certo le<br />

energie,proponendosiconcontinuità<br />

su tutto il fronte offensivo.<br />

Visintin,però,lolimitaconefficacia.<br />

BUONOCUNTO 5,5 Da un giocatore<br />

con le sue qualità ci si attende<br />

sempre la giocata decisiva. Stavoltanonarriva:cheabbiainfluito<br />

l’emozione dell’ex?<br />

ALBANESE sv<br />

CRISTOFOLI 5 Prima dell’espulsione<br />

(forse affrettata) non aveva per<br />

nulla sfigurato. Resta il fatto, però,<br />

che la sua uscita anzitempo<br />

ha inciso, eccome, sulle speranze<br />

di vittoria della compagine<br />

biancorossa.<br />

ITALA SAN MARCO<br />

STRIATTO 6 Una partita di ordinaria<br />

amministrazione, in cui non corre<br />

pericoli particolari. Un’uscita forse<br />

avventata su Tormen, però, gli<br />

sarebbe potuta costare cara.<br />

SIMONE BLASINA 6 Ci si attendeva una<br />

maggiore spinta sulla corsia destra.<br />

Ma nel complesso disputa<br />

unagaradiligenteesenzasbavature.<br />

BERNECICH 6 Molto attento in fase difensiva.Haachefareconungiocatore<br />

rapido e sgusciante come<br />

Llullakuelofermaspessoconprecisione.<br />

GHRIRARDO 6,5 Nonerafacilesostituire<br />

capitan Peroni. Se la cava bene<br />

facendosi trovare sempre nel vivo<br />

della manovra. Un’investitura (da<br />

mediano) per il futuro.<br />

VISINTIN 7 Una prova impeccabile.<br />

Controlla Tormen, non lasciandogli<br />

quasi mai lo spazio per rendersi<br />

pericoloso.<br />

ARCABA 6 Qualche errore di troppo<br />

nel riavviare l’azione. Pur senza<br />

far mancare il suoprezioso contributo<br />

in fase difensiva.<br />

SEBASTIANO BLASINA 5,5 QuandolaSacilese<br />

è rimasta in <strong>10</strong>, avrebbe potuto<br />

rivelarsi decisivo con la sua<br />

velocità. Non sfrutta l’occasione,<br />

rimanendo ai margini del match.<br />

FAVERO 6 Batte magistralmente una<br />

punizione nel primo tempo, ma la<br />

traversa gli nega la soddisfazione<br />

del gol. Fatica un po’ a prendere<br />

in mano la squadra.<br />

MENEGHIN sv<br />

PIZZUTTI 6,5 Siproponeconcontinuità<br />

in avanti. Ha pure la palla buona<br />

per realizzare il gol-vittoria.<br />

Calligaro, però, si oppone alla<br />

grande. Giovane dalle notevoli<br />

prospettive.<br />

COACCI sv<br />

NETO 6 Una prova caratterizzata da<br />

tanto impegno e generosità. Non è<br />

ancora al top. E dopo la prodezza<br />

con il Rivignano non riesce a ripetersi.<br />

MORAS 5,5 Un po’ timido sulla corsia<br />

sinistra. Non riesce a incidere come<br />

vorrebbe (e potrebbe) al cospetto<br />

della sua ex squadra.<br />

La rottura tra l’ex attaccante professionista<br />

Marino e la Sacilese pare definitiva dopo il<br />

rifiuto della panchina. Sopra, altri protagonisti<br />

del match di ieri: Neto dell’Itala, il<br />

biancorosso Zanette e il gradiscano Arcaba<br />

SACILESE<br />

ITALA S. MARCO<br />

0<br />

0<br />

SACILESE Calligaro Za<br />

nette Ziliotto Moretti Fa<br />

loppa Vecchiato Llul<br />

laku (dal 45’ della ripresa<br />

Gaiarin) Rossitto Tor<br />

men Buonocunto (dal<br />

3 ’ della ripresa Albane<br />

se) Cristofoli Allenatore<br />

Borgato<br />

ITALASAN MARCOStriat<br />

to Simone Blasina Ber<br />

necich Ghirardo Visin<br />

tin Arcaba Sebastiano<br />

Blasina Favero (dal 3 ’<br />

della ripresa Meneghin)<br />

Pizzutti (dal 3 ’ della ripre<br />

sa Coacci) Neto Pereira<br />

Moras Allenatore Zorat<br />

ti<br />

ARBITRO Pagan di Chiog<br />

gia 5 5<br />

NOTE Nella ripresa al 15’<br />

espulso Cristofoli Ammo<br />

niti: Calligaro Rossitto<br />

Buonocunto e Neto<br />

Prezioso punto per i friulani in terra trevigiana. Locali avanti nel primo tempo, ma i ragazzi di Tomei sanno reagire e pareggiano<br />

Il Tamai regge l’urto dell’Union Quinto<br />

Andreolla del Tamai<br />

QUINTODITREVISO. Perun<br />

tempo sulle spine, di cui mezz’ora<br />

giocata con il freno tirato<br />

per limitare l’urto frontale dell’Union<br />

Quinto, la formazione di<br />

Ermanno Tomei (molto oculato<br />

nel mutare nella ripresa il timido<br />

atteggiamento della squadra<br />

conquattroattaccanti)neisecondi<br />

45’ ha letteralmente cambiato<br />

ilvoltoaunagarache,sulvantaggodell’Union,<br />

inunminuto poteva<br />

sancire il raddoppio trevigiano.<br />

Il match per 27’ ha deluso,<br />

esprimendogiocoblando eprivo<br />

di contatti. Ma a far scoccare la<br />

scintillacihapensatoSandrin: il<br />

difensore tamaiota in fase di ripiegamento<br />

affonda “molle” il<br />

contrasto sul Lorenzetto, l’attaccante<br />

filtra in area dalla destra e<br />

di piatto serve a Bacchin il pallone<br />

da adagiare in rete. Il Tamai<br />

si apre timoroso. Al 28’ su palla<br />

inattiva di Bacchin, la capocciata<br />

di Niero sfila di un niente sul<br />

palo.<br />

La partita finalmente decolla.<br />

Al <strong>30</strong>’ Andreolla allunga un diagonale<br />

nei 16 metri per Restiotto<br />

e Marcato in uscita lo blocca. La<br />

difesa quintina a tratti pecca di<br />

leziosità e il Tamai non la punisce.<br />

Al 31’ Restiotto scatta sul filo<br />

dell’off-side, ma l’azione è arginata<br />

dal ritorno di Martignon. Al<br />

32’ verticalizzazione di Niero<br />

per l’ex Paolo Zanardo: sinistro<br />

in diagonale e superbo riflesso<br />

di Zaghetto. Al 35’ macroscopico<br />

errore di Bergagmaschi: sulla<br />

punizione di Bacchin dai 18 metri,<br />

Sandrin in barriera alza un<br />

braccio e causa il penalty; l’arbitro<br />

ammonisce il difensore e fa<br />

ribattere il tiro, incredibile!<br />

Nella ripresa cambia la musica.<br />

I primi 120’’ sono di marca locale:<br />

al 1’ Paolo Zanardo scarica<br />

unasventola a fil di palo e poi sul<br />

corner di Bacchin, Bandiera di<br />

testa rasenta la traversa. Al 14’<br />

c’èunafiondatadiLorenzettoarginata<br />

in due tempi da Zaghetto.<br />

La mezz’ora finale è a senso<br />

unico. Al 17’ Visentin centra la<br />

parte alta della traversa; al 19’<br />

legnata di Roveretto e Marcato<br />

con un guizzo gli nega il gol. Lazzari<br />

(colpo di testa al 25’) e Niero<br />

(palombella fuori al 27’), mancano<br />

il 2-0. Ma il Tamai non si ferma<br />

e al 32’ Marcato è immenso<br />

sulla staffilata di Paolini: la deviazione<br />

con la punta delle dita<br />

vede la palla stamparsi sulla traversa.<br />

Il gol del pari arriva al 38’: sul<br />

tambureggiante assedio del Tamai,<br />

è Petris a trovare lo spiraglio<br />

con un diagonale dal basso<br />

verso l’alto.<br />

QUINTO DI TREVISO. Sul<br />

post-partita pesa come un<br />

macigno – e non potrebbe essere<br />

altrimenti – il “nuovo” caso<br />

Marino. L’attaccante liventino ha<br />

deciso di abbandonare lo stadio<br />

prima del fischio d’inizio, quando<br />

ha appreso che non avrebbe fatto<br />

parte dall’undici titolare.<br />

Considerato il protrarsi della<br />

querelle (non è la<br />

prima volta che in<br />

questo avvio di<br />

stagione il forte<br />

attaccante ex<br />

professionista<br />

manifesta il suo<br />

disappunto per le<br />

scelte<br />

dell’allenatore) è<br />

comprensibile il<br />

nervosismo che<br />

serpeggia in casa<br />

liventina. Non ne<br />

è preda, però, il<br />

tecnico<br />

Gianfranco<br />

Borgato, che<br />

risponde con la<br />

consueta serenità<br />

alle domande dei<br />

cronisti in merito.<br />

“Marino –<br />

dichiara<br />

l’allenatore<br />

liventino – è un<br />

giocatore prezioso<br />

come lo sono tutti<br />

quelli della mia<br />

squadra. Se lui<br />

non ha piacere di<br />

far parte di<br />

questo gruppo, il<br />

problema non è<br />

mio, ma riguarda<br />

il giocatore e la società. Non ho<br />

nulla contro di lui. Lo considero<br />

un elemento importante,<br />

all’interno di un organico di<br />

giocatori di cui sono molto<br />

contento. Nessuno escluso».<br />

Accantonata, in attesa di un<br />

chiarimento o di un divorzio<br />

(ipotesi più probabile), la<br />

questione, Borgato analizza la<br />

IL CASO<br />

Borgato non schiera Marino<br />

e il giocatore lascia lo stadio<br />

IL tecnnico della Sacilese Borgato<br />

L’attaccante liventino<br />

(sul piede di partenza)<br />

se n’è andato<br />

quando ha appreso<br />

che non sarebbe<br />

partito titolare<br />

partita: «Per assurdo abbiamo<br />

fatto meglio nella ripresa, quando<br />

ci siamo trovati in inferiorità<br />

numerica, riuscendo a creare<br />

qualche occasione pericolosa e<br />

soffrendo poco.L’espulsione di<br />

Cristofoli, in ogni caso, ci ha<br />

penalizzato e a mio giudizio è<br />

stata un po’ affrettata». Poi una<br />

sottolineatura pepata:«Non<br />

meritiamo tutte le<br />

critiche che ci<br />

piovono addosso.<br />

Le accettiamo, ma<br />

si sappia che<br />

stiamo lavorando<br />

con coscienza e<br />

con grande amore<br />

verso i colori di<br />

questa società».<br />

Dall’altra parte,<br />

soddisfatto con<br />

moderazione<br />

Giuliano Zoratti:<br />

«Nel primo tempo<br />

– dice l’allenatore<br />

dell’Itala – ho<br />

notato un<br />

approccio troppo<br />

molle. A parte la<br />

traversa di<br />

Favero, non c’è<br />

stato molto altro<br />

da salvare. Nella<br />

ripresa,<br />

soprattutto con un<br />

uomo in più,<br />

abbiamo cercato<br />

di prendere in<br />

mano la partita, e<br />

forse c’era pure<br />

un rigore a nostro<br />

favore per fallo su<br />

Pizzutti, ma non<br />

siamo riusciti a<br />

cambiare il ritmo della gara.<br />

Un’occasione persa?<br />

Considerando la forza della<br />

Sacilese, direi di no. Essere<br />

rimasti ancora una volta imbattuti<br />

ci aiuterà a continuare a lavorare<br />

con entusiasmo. Le assenze cui<br />

dobbiamo far fronte in questo<br />

periodo particolarmente intenso,<br />

però, non ci agevolano». (p.s.)


Messaggerodellunedi<br />

SERIE D<br />

<strong>30</strong> OTTOBRE <strong>2006</strong> VII<br />

VIRTUS<br />

MONTECCHIO<br />

1<br />

1<br />

VIRTUS VECOMP VERONA (4-4-2) Chesini<br />

6 5 Romeo 6 Scardina Cipriani Saorin<br />

6 (G De Rossi 6) Lechthaler Pavan 6<br />

Bordignon 6 (Angelico 6) D Dal Corso 6<br />

Lallo 6 5 (E Dal Corso 6) Goncalves Dimas<br />

6 5 Allenatore Fresco<br />

MONTECCHIO MAGGIORE (4-4-2) Fortu<br />

nato Vallarsa 6 Vanzo 6 Dei Rossi 6 5<br />

Noro 6 5 Laguda (Ferrari 6) Cor 6 (Mene<br />

gon 6) Cegalin 6 5 Fossalovara 6 (Ofori 6)<br />

Roverato Gallo Allenatore Clementi<br />

ARBITRO Lo Castro di Catania 6<br />

MARCATORI Al 35’ Cipriani al 3 ’ Roverato<br />

BOLZANO<br />

SAMBONIFACESE<br />

1<br />

1<br />

BOLZANO (4-4-2) Paoletti 6 Armah 6 Pa<br />

scale 5 5 (Brustolin 6) Garbero 6 Celia 6<br />

Franzoso 6 5 Amoufah 6 Marchetto 5 5<br />

(Mariotti 6 5) Carbone 6 Dalla Bona 6<br />

Roman Del Prete 6 Allenatore Gazzetta<br />

SAMBONIFACESE(4-4-2) Mazzon 6 Ruf<br />

fini 6 P Sarzi 6 Negrisoli 6 Pimazzoni 6<br />

Donzella 6 Gatti 5 (C Sarzi 6) Confetti<br />

6 5 Arma 5 5 (Lavagnoli 6) Correzzola<br />

6 5 Milani 5 5 (Caobelli 6) Allenatore Ma<br />

schi<br />

ARBITRO Ros di Pordenone 6<br />

MARCATORI Al 35’ Correzzola; nella ripre<br />

sa al 43’ Mariotti<br />

JESOLO<br />

MEZZOCORONA<br />

0<br />

1<br />

JESOLO (4-4-1-1) Visentin 6 Trolese 5 5<br />

(Salviato sv) Scomparin 5 (Colombani<br />

sv) Romano 5 5 Artusi 6 Santillo 5 (Uber<br />

tini 5 5) Salvi 5 5 Bertagno 5 5 Baiana<br />

5 5 Ballarin 6 Luppi 5 5 Allenatore Pu<br />

lin<br />

MEZZOCORONA (4-3-3) Macchi 6 Cera<br />

volo 6 Berardo 6 5 Moratti 6 5 Pelizzari<br />

6 Campagnolo 6 (Mele 6 5) Squadrani<br />

5 5 Gioia 6 Panizza 6 5 (Lordi sv) Di Be<br />

nedetto 6 5 Baido Allenatore Rastelli<br />

ARBITRO Irrati di Pistoia 5 5<br />

MARCATORE Al 1 ’ Panizza<br />

NOTE Espulso: Salvi<br />

MONTEBELLUNA<br />

BELLUNO<br />

1<br />

0<br />

MONTEBELLUNA (4-4-2) Conte 6 5 Ma<br />

siero 6 5 Furlanetto 6 5 Garbini 6 Bellio<br />

6 Marconato 6 Schiavon 6 5 (Tessaro 6)<br />

Nicoletti Fabrin 6 5 (Biasuzzi sv) Zalla<br />

6 5 Mason 6 5 (Squizzato 6 5) Allenatore<br />

Fonti<br />

BELLUNO (4-4-2) Corcetto 5 5 Sitran 6<br />

Brustolon 5 5 Tardivo 6 Ballarin 6 Da<br />

Rold 6 (Lazzaretti sv) Corbanese 6<br />

D’Inc 6 (Zoldan 6) Trincheri 5 5 Bez 6<br />

Solagna 6 (De Lazzer 6) Allenatore Pasa<br />

ARBITRO Guida di Torre Annunziata 6 5<br />

MARCATORE Nella ripresa all’ ’ Nicoletti<br />

TRENTINO<br />

CASSOLA<br />

0<br />

1<br />

TRENTINO(4-3-2-1) Marrucci 5 Bazzanel<br />

la 5 5 Volani 6 Masini 6 Rossi 6 Bellomi<br />

5 Zuccon 5 (Escalante sv) Pontalti 5 (Fili<br />

zola sv) Vitagliano 6 5 Vettoretto 5 Guer<br />

ra 5 5 (Meda sv) Allenatore Possente<br />

EUROCALCIO CASSOLA (4-4-2) Frison<br />

6 Zenere 6 Bianchini 6 Siciliano 6 Gaz<br />

zola 6 Carlotto 6 (Canacci sv) Peruzzo 6<br />

(Bellan sv) Simonato Ciscato 6 5 Za<br />

natta 6 (Zane sv) Scalco 6 5 Allenatore<br />

Cunico<br />

ARBITRO Zambelli di Brescia 4<br />

MARCATORE Nella ripresa al 5’ Simona<br />

to<br />

Il Montecchio<br />

impatta a Verona<br />

e il Mezzocorona<br />

(vincitore a Jesolo)<br />

balza al comando<br />

mentre la maglia nera<br />

non è più sulle spalle<br />

del Montebelluna<br />

La squadra di Tortolo riconquista il pubblico del Bottecchia con un gioco equilibrato e grande grinta. I neroverdi reclamano per un fallo da rigore su Fabbro<br />

Derby in parità, ma il Pordenone c’è<br />

La Sanvitese non si è certo espressa al meglio<br />

però questo 1-1 va davvero stretto ai ramarri<br />

Il vantaggio ospite<br />

arriva su autogol<br />

di Rubert<br />

poi Rumiel<br />

aggiusta tutto<br />

dal dischetto<br />

PORDENONE. Nuovamente innamorati<br />

delRamarro!Lastoriad’amoreconilpubblico<br />

del Bottecchia, che sembrava entrata in<br />

crisiprofonda,puòproseguire.Delresto,come<br />

si poteva resistere ad un Ramarro tirato<br />

a lustro come in una serata di gala e dopo un<br />

piccoloquanto prezioso liftingoperatodalla<br />

societàinsettimana?UnPordenoneperlunghi<br />

tratti bello, voglioso, equilibrato ma anche<br />

sfortunato che potrebbe recriminare<br />

per un paio d’occasioni in cui non è stato<br />

certamente avvantaggiato dalle interpretazioni<br />

arbitrali. Poco importa se la vittoria<br />

ancora non arriva, se vincere ai punti il derbyprovincialepiùsentitoservesoloalmorale<br />

e non alla classifica, il Ramarro “c’è”.<br />

Non è stato certamente un derby che si<br />

ricorderà a lungo, se non nel finale, per le<br />

grandi emozioni, giocato su medie intensità<br />

incui,se ilPordenonehabenimpressionato<br />

per l’equilibrio tra i reparti e per la (quasi)<br />

continuità di gioco espresso, la Sanvitese ha<br />

in qualche modo disatteso le aspettative. Il<br />

ritorno di Cursio, dopo la parentesi a Cordignano,<br />

ha conferito equilibrio e quell’indispensabilefiltro<br />

dicentrocampo, lacunapiù<br />

evidente che pagava<br />

la formazionedimisterTortolo.<br />

Bene anche<br />

l’inedita coppia<br />

dicentralidifensiva<br />

Battiston-Rubert.<br />

L’unico neo<br />

riguarda la prima<br />

linea, con Fabbro,<br />

costretto agli<br />

straordinari.<br />

E veniamo alla<br />

Sanvitese, che non ha avuto il giusto approccio<br />

ad un match delicato com’è un derby.<br />

Alcuni degli elementi più rappresentativi<br />

non sono stati all’altezza della loro fama e,<br />

forse,ilgoltrovatoinizialmenteavevaprobabilmente<br />

illuso i ragazzi di Zanin: possono<br />

ritenersi soddisfatti del punticino.<br />

Ospiti in vantaggio alla loro prima occasione:<br />

su un rilancio della difesa, Rossi resiste<br />

al contrasto di Rumiel, si porta sul fondo<br />

e il suo tiro-cross viene intercettato da Rubert,<br />

che con la tibia infila la propria porta.<br />

Il Pordenone non si scompone e al 25’, su<br />

cross di De Nardi dalla sinistra, la palla rimbalza<br />

all’altezza del dischetto del rigore carambolando<br />

sulla mano di Francescato. Penalty<br />

ineccepibile trasformato da Rumiel.<br />

Al 42’ il primo episodio sul quale il Pordenonepuò<br />

recriminare:CursioserveFabbro,<br />

che al limite dell’area, lanciato a rete, viene<br />

vistosamente strattonato da Perenzin. Una<br />

chiara occasione da gol che così non viene<br />

interpretatadalsignor Princig,ilqualecommina<br />

solamente l’ammonizioneal difensore<br />

sanvitese.<br />

Nella ripresa, al 15’ brivido per i neroverdi:<br />

Marta serve per vie centrali Rossi, che, a<br />

tu per tu con Moro, si fa neutralizzare la conclusione.<br />

Due minuti più tardi l’altro episodio<br />

contestato, che non farà dormire sonni<br />

tranquilli l’appena entrato Marco Bolzonello:<br />

il suo colpo di testa sul secondo palo infila<br />

la rete e fa esplodere il Bottecchia, ma<br />

l’arbitroravvisaundubbiofallodiCursiosul<br />

portiere. In pieno recupero clamorosi il salvataggio<br />

di Piccolo su Zorzut, la traversa di<br />

Giordani e il colpo di testa di Rossi alto sopra<br />

la traversa.<br />

Francesco Averna<br />

Tortolo: «E adesso una vittoria»<br />

Diego Zanin: «Ci è andata bene»<br />

PORDENONE. Animi sereni negli<br />

spogliatoidelBottecchianeldopo-derby.<br />

Certamente c’è qualche rammaricoincasaneroverde,consideratiidue<br />

punti persi, ma è bilanciato dalla consapevolezzadiaverdisputatounabuona<br />

gara: è di buon auspicio. Ne è convinto<br />

Gianni Tortolo, che preferisce<br />

noncommentarelecontestatedecisioniarbitralieconcentral’attenzionesuglispuntipositivi<br />

cheha datoil match:<br />

«Sono soddisfatto per il gioco espressodairagazzi–sottolineailtecniconeroverde<br />

–. Purtroppo abbiamo regalato<br />

una situazione a loro favorevole nei<br />

primi minuti e, come spesso accade in<br />

questa categoria,l’abbiamo pagata cara.<br />

Voglio fare i complimenti ai ragazzi,<br />

perché hanno dimostrato dedizione<br />

e grandi motivazioni». Dalla vittoriachenonarrivapuònascereunamalattia?«Direipropriodino–tagliacorto<br />

Tortolo –. La squadra c’è, dobbiamo<br />

risolvere ancora qualcosa; ma, se continuiamo<br />

su questo passo ,la vittoria<br />

non tarderà ad arrivare».<br />

Andrea è stato un faro per i padroni di casa. Piccolo: a questo portiere dovrebbero fare un monumento<br />

Con Cursio la squadra si è trasformata<br />

PORDENONE<br />

MORO 6 Quasi inoperoso per novanta<br />

minuti ma su Rossi è decisivo.<br />

RUMIEL 7 Quando un giocatore si dice<br />

determinante: “Macho” difende<br />

alla grande sul “signor Rossi”,<br />

si sgancia sulla fascia e segna. Insostituibile.<br />

FRANZIN 6,5 Una bella sorpresa per<br />

Tortolo. Il giovane difensore laterale<br />

copre con ordine e si propone.<br />

RUBERT6 ConBattistonformal’inedita<br />

coppia di centrali difensivi con<br />

ottimirisultati.Peccatoperlasfortunata<br />

autorete.<br />

BATTISTON 6,5 Davvero sorprendente<br />

la versatilità di questo giocatore<br />

nato ala, trasformatosi in difensore<br />

laterale e ora centrale. Senza<br />

sbavature.<br />

VENERUS 6 Poco appariscente ma<br />

concreto: con Cursio costruisce<br />

una mediana affidabile.<br />

LO SPOGLIATOIO<br />

Soddisfattodel gruppo che ha ritrovato,<br />

Andrea Cursio commenta così il<br />

suo ritorno a Pordenone: «Per problemi<br />

legati al mio lavoro, alla fine della<br />

scorsa stagione ho lasciato questo<br />

gruppo nel quale mi ero trovato benissimo<br />

e con cui non ho mai perso i contatti.<br />

Desidero ringraziare la società<br />

che mi ha cercato nuovamente e il mister<br />

con cui ho un feeling da tempo.<br />

Decisivo il mio ritorno? Direi proprio<br />

di no: ho trovato un gran gruppo, moltomotivatoe<br />

spero dipoterdareil mio<br />

contributo».Sulpresuntofalloinoccasione<br />

del gol annullato a Bolzonello:<br />

«Ho saltato guardando la palla e non<br />

credo di aver commesso alcunché, ma<br />

in queste situazione l’arbitro dà quasi<br />

sempre ragione al portiere».<br />

Grande fair play in casa sanvitese<br />

con Diego Zanin che ammette: «È andatabene,ilPordenonehagiocatomeglio.Pur<br />

avendo preparatobene il match,<br />

non abbiamo avuto il giusto approccio<br />

mentale e molti dei miei erano<br />

irriconoscibili». (f.a.)<br />

DE NARDI 6,5 Ilsolitoinesauribilemotorino<br />

sulla fascia. Encomiabile.<br />

CURSIO 7 Andrea è tornato e il volto<br />

dellasquadra è cambiato.Tatticamente<br />

perfetto, recupera un’infinità<br />

di palloni, padrone in mezzo<br />

al campo è il riferimento per ogni<br />

compagno.<br />

FABBRO 6,5 Poveri i suoi polmoni a<br />

fine partita! Si danna per sostenere<br />

l’intera prima linea ed è sempre<br />

una spina nel fianco.<br />

MUJESAN 6 È il giocatore più sacrificato<br />

da Tortolo. Quando entra fa<br />

valere la sua stoffa.<br />

GIORDANI 5 Avulso dal gioco, sembra<br />

svogliato, mai incisivo.<br />

GORDINIi 6 Giovane positivo, offre<br />

qualche bello spunto sulla fascia<br />

destra.<br />

BOLZONELLO 6 Chiamato in causa nella<br />

ripresa, fa valere la propria<br />

dinamicità e, se non fosse per il<br />

signor Princig, i ramarri sarebbero<br />

alla ricerca di un nuovo stadio.<br />

Giordani è stato troppo avulso dal gioco<br />

SANVITESE<br />

PICCOLO 7 A San Vito gli devono<br />

fare un monumento: al Bottecchiaèstatoprotagonistadialcuni<br />

interventi davvero incredibili.<br />

FRANCESCATO 5,5 Discreta la sua<br />

provadadifensoreesterno.Purtroppo,<br />

si macchia del fallo che<br />

vale il penalty per il Pordenone.<br />

FRANCESCHINIS 6 Cercadicontenere<br />

le discese di De Nardi sulla<br />

fascia di competenza ottenendo<br />

comunque discreti risultati.<br />

PERENZIN 6 Inedito nel suo ruolo<br />

di centrale difensivo, trova la<br />

grazia del signor Princig.<br />

LEONARDUZZI 6 Prestazione un po’<br />

al di sotto del suo standard. È<br />

protagonista di qualche sbavatura.<br />

(Foto Missinato)<br />

MARZIN 5,5 Si è fatto travolgere<br />

dallo strapotere fisico di Cursio.<br />

NADAREVIC 6 Pericoloso in diverse<br />

occasioni sulla fascia destra,<br />

gioca una sola frazione di gara.<br />

CROZZOLI 5,5 Tenta di tamponare<br />

sulla mediana, ma il Bottecchia<br />

non è terra di conquista.<br />

MARTA 5,5 Ancheperungiocatore<br />

del suo talento e della sua esperienza<br />

il cliente Cursio non è<br />

dei più accomodanti.<br />

ROSSI 5,5 Dopo lo spunto iniziale,<br />

sembrava potesse fare sfracelli,<br />

ma poi si è spento insieme<br />

con i suoi compagni.<br />

BEACCO 6 Unbuonprimotempoin<br />

mezzo al campo con alcuni<br />

spunti sulla trequarti.<br />

FANTIN 5 Con Giordani è stato protagonistadi<br />

una puntata di “Chi<br />

l’ha visto?”.<br />

PORDENONE<br />

SANVITESE<br />

1<br />

1<br />

PORDENONE Moro Ru<br />

miel Franzin Rubert Batti<br />

ston Venerus De Nardi<br />

Cursio (dal 3 ’ della ripresa<br />

Zorzut) Fabbro (dal 26’ del<br />

la ripresa Mujesan) Giorda<br />

ni Gordini (dal 16’ della ri<br />

presa Bolzonello) Allenatore<br />

Tortolo<br />

SANVITESE Piccolo Fran<br />

cescato (dal 3 ’ della ripre<br />

sa Muzzatti) Franceschi<br />

nis Perenzin Leonarduzzi<br />

Marzin Nadarevic (dal 1’<br />

della ripresa Crozzoli) Mar<br />

ta Rossi Beacco (dal 16’<br />

della ripresa Mattiuzzo)<br />

Fantin Allenatore Zanin<br />

ARBITRO Princig di Trieste<br />

5<br />

MARCATORI Al 4’ autorete<br />

di Rubert al 25’ Rumiel su<br />

rigore<br />

Un super-Rivignano<br />

padrone in Trentino<br />

L’IMPRESA<br />

ALBIANO<br />

RIVIGNANO<br />

1<br />

3<br />

PORFIDO ALBIANO Ferra<br />

ri 6 5 Peruzzi 6 Trotter<br />

5 5 Adami 5 Sega 6 5<br />

Manzatti 6 (Mulchande 6)<br />

Olivari (Benini 5 5) Fanti<br />

Dragovic 5 5 Michelon 5 5<br />

(dal 1’ della ripresa D’An<br />

dretta 6) Decarli 5 5 Allenatore<br />

Manfioletti<br />

RIVIGNANO Biasinutto<br />

Cabassi 6 Maggi 6 5 Tran<br />

goni 6 5 Pontisso 6 5 Va<br />

lusso 6 Varutti 6 5 (Verona<br />

sv) Lenarduzzi 6 5 Piccoli<br />

Ravalico 6 5 (Boldarin<br />

sv) Monti 6 5 (Roviglio 6)<br />

Allenatore Flaborea<br />

ARBITRO Grazioli di Lodi<br />

MARCATORI Al 4’ Maggi<br />

al <strong>30</strong>’ Monti; nella ripresa<br />

al 6’ Varutti al 32’ Sega su<br />

rigore<br />

ALBIANO. Vince e<br />

convince il Rivignano<br />

sul sintetico di Albiano.<br />

La formazione di Flaborea<br />

conquista tre punti<br />

importantissimi in chiave<br />

salvezza contro una<br />

diretta concorrente:<br />

adesso i friulani sono a<br />

quota <strong>10</strong> assieme alla<br />

Sanvitese, in una posizione<br />

lontana dalle zone<br />

pericolose.<br />

Parte subito fortissimo<br />

il Rivignano, che al 4’<br />

si porta in vantaggio grazie<br />

ad uno stacco di testa<br />

di Maggi che batte Ferrari<br />

sugli sviluppi di un calcio<br />

d’angolo. I padroni di<br />

casa accusano il colpo e<br />

non riescono a riorganizzarsi,<br />

mentre il Rivignano<br />

si difende con grande<br />

tranquillità e solidità,<br />

non rinunciando però a<br />

colpire in contropiede.<br />

Proprio da una ripartenza<br />

in velocità al <strong>30</strong>’ arrivala<br />

seconda rete. Lenarduzzi<br />

se ne va sulla sinistra<br />

e crossa alla perfezione<br />

per Monti, che anticipa<br />

tutti e con un perfetto<br />

colpo di testa supera<br />

per la seconda volta l’incolpevole<br />

portiere di casa.<br />

Il Rivignano è padrone<br />

del campo e l’Albiano<br />

riesce solo a provarci dalla<br />

distanza, ma Biasinutto<br />

è sempre attento.<br />

Ainizio ripresa i ragazzi<br />

di Flaborea piazzano<br />

il colpo del 3-0 che chiude<br />

di fatto la partita. Corre<br />

il 6’ quando Piccoli lascia<br />

partire una conclusione<br />

che si stampa contro<br />

la traversa. Ma l’azione<br />

è tutt’altro che finita,<br />

perché sulla sfera si avventa<br />

Varutti, che da due<br />

passi appoggia in rete<br />

per il colpo del ko.<br />

Il tecnico di casa Manfioletti<br />

opera anche il terzo<br />

cambio (dentro Benini<br />

per un inesistente Olivari),<br />

ma il Rivignano è<br />

organizzatissimo in difesa<br />

e si affida a veloci ripartenze<br />

con Piccoli abile<br />

nel proteggere la sfera<br />

e consentire alla squadra<br />

di alzare il proprio<br />

baricentro.<br />

Al 32’, però, il direttore<br />

di gara assegna un penalty<br />

molto dubbio ai padroni<br />

di casa (dalla tribuna<br />

il fallo sembrava<br />

commesso almeno un<br />

metro fuori area). Proteste<br />

del Rivignano, ma Sega<br />

fa centro dagli undici<br />

metri.<br />

Mancano ancora tredici<br />

minuti, troppo pochi<br />

per un inconsistente Albiano.<br />

I friulani controllano<br />

agevolmente la partita<br />

e conquistano tre<br />

punti fondamentali in<br />

chiave salvezza.<br />

Tra sei giorni altra<br />

trasferta in terra trentina<br />

per la formazione di<br />

Flaborea, che andrà a<br />

Trento.


SPORT PORDENONE<br />

LUNED <strong>30</strong> OTTOBRE <strong>2006</strong>C e mail: pordenone@messaggeroveneto it<br />

Calcio. In D pareggi pure per Sacilese e Tamai. Frattura tra i liventini e Marino<br />

Nel derby con la Sanvitese, decisive un paio di sviste arbitrali e un pizzico di sfortuna<br />

Pordenone, una vittoria mancata<br />

Rubert e Cursio (quest’ultimo di nuovo tra i neroverdi), contrastano Fantin nel derby di ieri<br />

I “ramarri” accolgono con stupore il cartellino giallo comminato a Perenzin (Foto Missinato)<br />

Ottava giornata all'insegna<br />

deiderbyperleportacoloridella<br />

Destra Tagliamento nel torneodi<strong>serie</strong>D.Pordenone-SanviteseeSacilese-ItalaSanMarco<br />

i match di cartello di questo<br />

turno mentre il Tamai era impegnatonellatrasfertadiQuinto<br />

di Treviso contro l'Union.<br />

Senzadubbioilpiùattesoerail<br />

derbydelBottecchiaconilPordenone<br />

che doveva riaccreditarsi<br />

le simpatie del proprio<br />

pubblico dopo la sconfitta di<br />

quindicigiornifacontroilMezzocorona.<br />

Al di là del fascino<br />

che ogni derby racchiude, e in<br />

particolare quello contro la<br />

Sanvitese, c'era grande attesa<br />

perilliftingoperatodallasocietàin<br />

settimana.IlritornodiAndrea<br />

Cursio in riva al Noncello<br />

e la curiosità sul suo immediato<br />

impiego costituiva un ulteriorerichiamoperilpopoloneroverde.<br />

Un derby che non verrà<br />

ricordato per le grandi emozioni<br />

ma piuttosto per i rimpianti<br />

dei padroni di casa che<br />

avrebbero legittimato sul campo<br />

la conquista dell'intera posta<br />

e che possono recriminare<br />

per alcuni discutibili decisioni<br />

arbitrali. Clamorosa infatti la<br />

decisione del signor Princig di<br />

Triestedicomminaresolamentel'ammonizioneacaricodiPerenzin,<br />

reo di un plateale fallo<br />

su Fabbro lanciato a rete in un'<br />

evidente occasione da gol. Altra<br />

contestazione nella ripresa<br />

quandol'appenaentratoBolzonello<br />

sigla la rete del vantaggio<br />

depositando in rete di testa ma<br />

anche in questo caso il direttoredigarasi<br />

rendeprotagonista<br />

di un'interpretazione difficilmentecondivisibilesanzionando<br />

una dubbia irregolarità di<br />

Cursio sul portiere ospite.<br />

Se al Bottecchia non ci si è<br />

divertiti troppo, grande noia al<br />

comunale di Fontanafredda.<br />

Brutta partita con poche emozione<br />

dove a tenere banco è la<br />

rottura,aquestopuntoforsedefinitiva,<br />

tra Francesco Marino<br />

e la società presieduta da Raimondo<br />

Lucchese. Un idillio<br />

quello tra l'attaccante ex UdineseeiltecnicoBorgatocheda<br />

temposcricchiolamachelasocietàhasemprecercatoditamponare.<br />

Stavolta però la corda<br />

sembra essersi spezzata.<br />

Parituttosommatosoddisfacente,<br />

infine, per il Tamai in<br />

terra trevigiana.<br />

Francesco Averna


IV<br />

LUNEDI’<br />

<strong>30</strong> ottobre <strong>2006</strong><br />

la tribuna<br />

SERIE D<br />

SI FRENA DAVANTI<br />

SI RESPIRA IN CODA<br />

Qui a fianco<br />

l’esultanza dei<br />

giocatori del<br />

Quinto nella<br />

partita di otto<br />

giorni fa: ieri<br />

i ragazzi di<br />

Pisani non<br />

sono andati<br />

oltre il pari<br />

(Film)<br />

Più a destra<br />

un’azione<br />

tra «Monte»<br />

e Belluno<br />

(Cronaca)<br />

UNION QUINTO<br />

TAMAI<br />

UNION QUINTO: Marcato, Michieletto, Pivetta,<br />

Martignon, A. Zanardo, Lazzari, Lorenzetto,<br />

Niero, Bandiera (38’ st De Silvestro), Bacchin<br />

(14’ st Fonti), Paolo Zanardo. Allenatore Pisani<br />

TAMAI: Zaghetto, Sandrin, Calzavara, Tonon<br />

(<strong>30</strong>’ st Zambon), Orlando, De Marchi, Reveretto,<br />

Petris, Restiotto (1’ st Visentin), Andreolla,<br />

Benetton (1’ st Paolini). Allenatore: Tomei<br />

ARBITRO: Bergamaschi di Milano<br />

RETI: primo tempo: 27’ Bacchin; secondo tempo:<br />

38’ Petris<br />

NOTE: espulso Paolo Zanardo al 45’ del secondo<br />

tempo. Ammoniti Sandrin, De Marchi, Marcato,<br />

Pivetta e A. Zanardo.<br />

MONTEBELLUNA<br />

BELLUNO<br />

MONTEBELLUNA: Conte, Masiero, Furlanetto,<br />

Garbini, Bellio, Marconato, Schiavon (24’st<br />

Tessaro) Nicoletti, Fabrin (33’st Biasuzzi) Zalla,<br />

Mason (1’st Squizzato). All. Fonti<br />

BELLUNO: Corcetto, Sitran, Brustolon, Tardivo,<br />

Ballarin, Da Rold (21’st Lazzaretti) Corbanese,<br />

D’Incè (19’st Zoldan) Trincheri, Bez, Solagna<br />

(12’st De Lazzer). All. Pasa<br />

ARBITRO: Guida di Torre Annunziata<br />

RETE: secondo tempo: 8’ Nicoletti<br />

NOTE: Ammoniti Mason, Schiavon, Furlanetto,<br />

Garbini, Tardivo, D’Incè, Brustolon.<br />

1<br />

1<br />

1<br />

0<br />

L’Union Quinto fermato in casa dal Tamai, che pareggia a pochi minuti dalla fine: per i ragazzi di mister Pisani l’assalto alla vetta è rimandato<br />

Baby Monte, arriva il primo sorriso<br />

Squadra rivoluzionata e largo ai giovani: superato il Belluno di Lele Pasa<br />

QUINTO. Union, il balzo in vetta è rimandato. Il pareggio<br />

ampiamente meritato dal Tamai ha fatto naufragare i<br />

sogni di primato per il team presieduto da Dario Pizziolo.<br />

Le cause del parziale scivolone stanno nell’atteggiamento<br />

tecnico-tattico dei rossoblù, apparsi frastornati sulle accelerazioni<br />

palla a terra delle «furie rosse», e arrivati a fine<br />

gara in debito d’ossigeno.<br />

L’Union Quinto, al cospetto<br />

di un Tamai agile e incisivo<br />

ma fin troppo passivo nella<br />

prima mezz’ora, avrebbe potuto<br />

chiudere la pratica nello<br />

spazio di un minuto.<br />

E’ l’Union a prendere in mano<br />

il pallino del gioco. Il Tamai,<br />

che per sei turni con i<br />

suoi osservatori aveva «spiato»<br />

ogni mossa dei rossoblù,<br />

non cade nel tranello di limitarsi<br />

a controllare e a fare catenaccio.<br />

La formazione di Tomei<br />

si schiera a ventaglio e<br />

cerca di far girare al largo la<br />

manovra dei padroni di casa.<br />

Il match per quasi mezz’ora<br />

non esprime nulla di concreto:<br />

la rotazione di palla è<br />

prevedibile e la recita al limite<br />

dell’area non emette acuti.<br />

Solo un paio di accelerazioni<br />

di Michieletto fanno capire<br />

che il Quinto<br />

vuole schiodare<br />

l’incontro.<br />

A far<br />

scattare la<br />

scintilla però<br />

ci ha pensato<br />

Sandrin: il di-<br />

Bacchin e compagni<br />

soffrono le sortite<br />

palla a terra degli ospiti<br />

e finiscono in apnea<br />

fensore tamaiota<br />

in ripiegamento<br />

perde il contrasto<br />

con Lorenzetto, l’attaccante<br />

punta il fianco destro<br />

dell’ area e di piatto serve a<br />

Bacchin il pallone da adagiare<br />

in rete.<br />

Il Tamai sbanda vistosamente.<br />

L’abulia si nota al 28’:<br />

Bacchin scodella una palla<br />

inattiva sul secondo palo e la<br />

capocciata di Niero dà l’illusione<br />

del gol. La partita finalmente<br />

sale di tono. Al <strong>30</strong>’ Andreolla,<br />

libero di suggerire a<br />

tutto campo, allunga un diagonale<br />

nei sedici metri per Restiotto,<br />

ma Marcato in uscita<br />

è tempestivo a lanciarsi tra i<br />

suoi piedi e a soffiargli la palla.<br />

La difesa dell’Union Quinto<br />

a tratti mostra qualche incomprensione<br />

e il Tamai, per<br />

nulla incisivo, non la punisce.<br />

Al 31’ Martignon alza la<br />

linea di demarcazione, Restiotto<br />

elude l’offside, ma l’azione<br />

è arginata dal ritorno<br />

del centrale. Al 32’ verticalizzazione<br />

di Niero per l’ex Zanardo,<br />

e sul sinistro in diagonale<br />

Zaghetto è superlativo<br />

nel riflesso.<br />

Al 35’ grave topica di Bergamaschi:<br />

sul calcio di punizione<br />

ai 18 metri di Bacchin, Sandrin<br />

in barriera alza un braccio<br />

e causa il penalty. L’arbitro<br />

estrae il cartellino giallo<br />

nei confronti del difensore e<br />

riporta incomprensibilmente<br />

la palla fuori dall’area.<br />

Nella ripresa il Tamai cambia<br />

lo spartito e i suoi agili solisti<br />

Visentin e Paolini fanno<br />

la differenza. I primi due minuti<br />

sono però di marca locale:<br />

al 1’ Zanardo scarica una<br />

sventola a fil di palo e poi, sul<br />

corner di Bacchin, Bandiera<br />

di testa rasenta la traversa.<br />

Al 14’ c’è una fiondata di Lorenzetto<br />

controllata in due<br />

tempi da Zaghetto con qualche<br />

affanno.<br />

La mezz’ora finale è a senso<br />

unico. Al 17’ Visentin centra<br />

la parte alta della traversa;<br />

al 19’<br />

gran legnata<br />

di Roveretto<br />

e Marcato vola<br />

a negargli<br />

il gol. Lazzari<br />

(colpo di testa)<br />

e Niero<br />

(palombella<br />

fuori) al 26’<br />

nello spazio<br />

di sessanta<br />

secondi mancano il 2-0. Ma il<br />

Tamai non si ferma. Il Quinto<br />

è sulle ginocchia, non fa più<br />

filtro e dalla panchina non si<br />

muove foglia. Al 32’ Marcato<br />

è immenso sulla staffilata di<br />

Paolini: la deviazione con la<br />

punta delle dita si stampa sulla<br />

traversa.<br />

Il gol del pari arriva al 38’:<br />

sul tambureggiante assedio<br />

del Tamai è Petris a trovare<br />

lo spiraglio con un diagonale<br />

dal basso verso l’alto. Simultanea<br />

è l’entrata in campo di<br />

De Silvestro, e sul tardivo avvicendamento<br />

il Max ha un<br />

vivace scambio di impressioni<br />

con la panchina. Nel finale<br />

De Silvestro con un bolide da<br />

quaranta metri indovina il<br />

pertugio buono, ma sulla<br />

traiettoria c’è A. Zanardo e il<br />

pallone esce dai pali tra la delusione<br />

del pubblico.<br />

Nel recupero P. Zanardo<br />

lanciato verso Zaghetto è fermato<br />

dall’assistente dell’arbitro:<br />

da censura la reazione<br />

verbale e il direttore di gara<br />

gli sventola il «rosso».<br />

(Flavio Cipriani)<br />

Un’azione<br />

di gioco<br />

della partita di<br />

Montebelluna<br />

Nel riquadro<br />

Lele Pasa<br />

tornato<br />

a «casa» (fc)<br />

MONTEBELLUNA. Il punto di partenza<br />

per una decisa risalita? Di certo<br />

la prima vittoria del campionato<br />

per la formazione di Fonti induce a<br />

un sano, seppur moderato, ottimismo.<br />

Nelle cinque sberle subite dalla<br />

Sanvitese sette giorni prima, al<br />

suo esordio sulla panchina montebellunese,<br />

il tecnico mestrino ha individuato<br />

nel bicchiere quasi vuoto<br />

la chiave di svolta per la reazione<br />

della squadra, rivoltata come un calzino<br />

all’esordio al San Vigilio. Una<br />

formazione inedita con qualche cambio<br />

di ruolo (Furlanetto in posizione<br />

più arretrata) anche in virtù delle<br />

numerose assenze, improntata alla<br />

più classica delle linee «verdi» che<br />

poteva comportate anche qualche rischio<br />

nel confronto con il Belluno.<br />

Alla fine quest’ultimo è apparso<br />

uno sparring- partner ideale per il<br />

test decisamente positivo fornito<br />

dai baby biancolesti. Una scommessa<br />

vinta da Fonti che attende del resto<br />

conferma dall’incontro ravvicinato<br />

di mercoledì con la Sambonifacese,<br />

e tra sette giorni in casa con il<br />

Cassola.<br />

Il Belluno dell’ex Lele Pasa è parso<br />

poca cosa, l’unico tentativo della<br />

partita è infatti concentrato sulla<br />

botta di Bez deviato a mani aperte<br />

dal 38enne (capitano per l’occasione)<br />

Conte, la prestazione della squadra<br />

rimane assolutamente positiva.<br />

«Troppo poco per una partita di calcio,<br />

gli spazi per giocare non mancavano,<br />

c’è stato qualche errore di<br />

troppo in occasione del gol, ma con<br />

questo non cerco alibi per questa<br />

sconfitta», dirà alla fine il tecnico<br />

bellunese. Una partita infarcita dalla<br />

presenza di molti ex, motivazioni<br />

a iosa, ma soprattutto l’imperativo<br />

per entrambe era rappresentato dalla<br />

conquista dei tre punti per ritoccare<br />

le rispettive classifiche. Più<br />

asfittica decisamente quella trevigiana,<br />

che con i tre punti di ieri ha<br />

abbandonato l’ultimo posto. Sulle<br />

prestazioni dei singoli una citazione<br />

particolare la merita senza dubbio<br />

Nicolò Fabrin, classe 1989 e prodotto<br />

del vivaio, inserito da Fonti al<br />

centro dell’attacco, supportato alle<br />

spalle da Zalla (in crescita) e Mason.<br />

Non da meno il coetaneo Squizzato,<br />

in campo a inizio ripresa, che<br />

ha sfiorato il gol del raddoppio negatogli<br />

dalla respinta di Ballarin sulla<br />

linea. Detto questo, e ribadendo i segnali<br />

incoraggianti della squadra,<br />

non si può dire altrettanto sul livello<br />

agonistico della partita, in standby<br />

per quasi mezz’ora. Un avvio «soporifero»<br />

(la paura di prendere gol<br />

ha prevalso sulle opposte spinte offensive)<br />

ravvivato dalla botta di Bez<br />

su calcio piazzato dalla distanza, deviata<br />

sopra la traversa dall’attento<br />

Conte. La reazione dei padroni di casa<br />

un minuto dopo è riposta dal rasoterra<br />

in diagonale di Nicoletti che<br />

sfila di poco a lato. Questo è quanto<br />

si è visto nella prima frazione, tanta<br />

buona volontà e qualche buona giocata,<br />

soprattutto da parte dei padroni<br />

di casa, ma emozioni zero.<br />

L’episodio che alla fine deciderà<br />

le sorti dell’incontro si materializza<br />

dopo 8 minuti della ripresa, quando<br />

dagli sviluppi di un calcio d’angolo<br />

Nicoletti approfitta della respinta<br />

maldestra di Corcetto per individuare<br />

lo spiraglio giusto per mettere il<br />

pallone nell’angolino alla destra del<br />

portiere. Il Belluno non accusa il colpo,<br />

avanza il baricentro alla ricerca<br />

del pari, rischiando la capitolazione<br />

sul tentativo di Squizzato accennato<br />

in precedenza, dopo la prima respinta<br />

di Corcetto su tiro di Zalla. Il Monte<br />

gestisce con autorevolezza il risultato,<br />

un successo legittimato dalla<br />

punizione dello stesso Zalla sventata<br />

in volo da Corcetto, e dal doppio<br />

tentativo di Squizzato in chiusura.<br />

(Giovanni Negro)<br />

QUINTO<br />

Pizziolo amaro<br />

«Dovevamo<br />

chiudere»<br />

QUINTO. C’è amarezza nella<br />

dirigenza quintina. Il presidente<br />

Dario Pizziolo fatica a trovare<br />

il sorriso. La prestazione<br />

non l’ha per nulla soddisfatto:<br />

«Dovevamo chiudere la gara<br />

nel primo tempo — sbotta Pizziolo<br />

— quando abbiamo costruito<br />

le palle gol per affondare<br />

il Tamai. Il resto preferisco<br />

chiarirlo a mente fredda con il<br />

nostro direttore generale Gianni<br />

Davanzo». Tra i «cattivi»<br />

del match, Paolo Zanardo è il<br />

giocatore che avrebbe fatto<br />

carte false per immortalare il<br />

gol della vittoria. La sua gara<br />

anziché far arrossire le ex «furie<br />

rosse» è finita con la doccia<br />

anticipata: «L’espulsione è<br />

giusta — spiega il centravanti<br />

— perché la mia reazione verbale<br />

è stata particolarmente<br />

colorita. Ho cercato il gol, ma<br />

con palloni sporchi era impossibile<br />

sfondare una difesa accorta».<br />

(f.c.)<br />

MONTEBELLUNA<br />

Fonti gode<br />

«Il cuore oltre<br />

l’ostacolo»<br />

MONTEBELLUNA. «I ragazzi<br />

hanno gettato il cuore<br />

oltre l’ostacolo». In questi termini<br />

mister Fonti ha dipinto<br />

la prima vittoria del Monte in<br />

campionato. «Non sarà stata<br />

una bella partita, però si è visto<br />

il carattere della squadra,<br />

i giovani hanno fornito la risposta<br />

che attendevo. Una vittoria<br />

importante per ripartire».<br />

Il tecnico biancoceleste è<br />

visibilmente soddisfatto per<br />

questi primi tre punti al suo<br />

esordio tra le mura amiche.<br />

Non meno soddisfatto il presidente<br />

Maurizio Michielin che<br />

sottolinea la reattività della<br />

squadra. «Ho notato un deciso<br />

cambio di mentalità e di stimoli<br />

da parte dei giocatori»,<br />

dice Michielin, che annuncia<br />

a breve un rinforzo di spessore<br />

in attacco. (g.n.)


la tribuna<br />

LUNEDI’<br />

<strong>30</strong> ottobre <strong>2006</strong><br />

V<br />

ECCELLENZA<br />

TREVIGIANE<br />

AL PALO<br />

AsoloFonte grande, espugnata Cornuda<br />

Le reti di Moretto e Forato chiudono il match: le squadre finiscono in <strong>10</strong> uomini<br />

CORNUDA. Con una buona partita, l’Asolo-<br />

Fonte espugna con un legittimo 2-0 il campo<br />

di un CornudaCrocetta in giornata no. Gli<br />

ospiti partono subito bene, mettendo in apprensione<br />

la difesa dei padroni di casa, con<br />

un tiro da fuori (al 3’) ed una pericolosa mischia<br />

in area (al 4’). Al 6’ Rostirolla sfiora l’incrocio<br />

con un tiro dai 25 metri. All’11 l’Asolo-<br />

Fonte va vicinissimo al vantaggio: appena entrato<br />

in area, Forato scocca un tiro potentissimo<br />

sul quale interviene alla grande Bertoncello;<br />

sulla ribattuta Ragusa non riesce a calciare<br />

con forza e i difensori riescono a sventare<br />

il pericolo. Passato il primo quarto d’ora,<br />

il CornudaCrocetta riesce ad allentare in parte<br />

la pressione degli avversari, ma continua<br />

a faticare enormemente nell’impostazione<br />

del gioco. Al <strong>30</strong>’ l’ex di turno Moretto, con un<br />

potente tiro su punizione dal limite dell’area,<br />

porta in vantaggio l’AsoloFonte. Al 35’ l’azione<br />

più pericolosa del CornudaCrocetta: su<br />

un cross dalla fascia destra, Guidolin, inseritosi<br />

dal lato opposto, puè colpire di testa indistrurbato;<br />

l’impatto col pallone ò perè infelice.<br />

Nella ripresa il trend della gara non muta:<br />

gli ospiti continuano ad avere in mano il<br />

CORNUDACROCETTA<br />

ASOLOFONTE<br />

CORNUDACROCETTA: Bertoncello, Manera,<br />

Zolin, Giazzon, Guidolin, Soffiato (23’ st Tormena),<br />

Galbano (1’ st Marinello), Binotto, Barp<br />

(15’ st Beghetto), Marchiori, Collet.<br />

Allenatore: Di Stefano<br />

ASOLOFONTE: Bee, Ganassin, Bittante, Moretto,<br />

Marcon, Rostirolla, Torresin (20’ st Fiorotto),<br />

Carli, Ragusa (17’ st Bassani), Mammoliti,<br />

Forato (<strong>30</strong>’ st Frassetto).<br />

Allenatore: Andreucci<br />

ARBITRO: Chiffi<br />

RETI: <strong>30</strong>’ pt Moretto (A), 19’ st Forato (A)<br />

NOTE:Ammoniti: 16’ pt Manera, 34’ pt Bittante,<br />

40’ pt Galbano. Espulsi: 22’ st Binotto, 26’ st Bittante<br />

(somma di ammonizioni)<br />

0<br />

2<br />

pallino del gioco ed il CornudaCrocetta non<br />

riesce a dare continuità alla propria manovra.<br />

Al <strong>10</strong>’ Mammoliti ò imbeccato sulla fascia<br />

destra, entra in area ed offre una bella<br />

palla a Ragusa, che perè da pochi passi spara<br />

sul portiere. I minuti scorrono senza che i padroni<br />

di casa riescano a farsi pericolosi: di<br />

conseguenza cresce visibilmente il nervosismo<br />

negli uomini di Di Stefano, per questo<br />

sempre più imprecisi nei disimpegni. Al 19<br />

l’AsoloFonte raddoppia grazie ad un colpo di<br />

testa di Forato che non lascia scampo a Bertoncello.<br />

Gli ospiti continuano ad essere più<br />

pericolosi dei padroni di casa. Al 28’ il neoentrato<br />

Fiorotto puè girare di testa indisturbato<br />

un cross di Rostirolla, ma la palla finisce<br />

altissima. Al 29’ Moretto gira a rete di destro<br />

un corner basso, costringendo Bertoncello<br />

ad un altro difficile intervento. Al 40’ ò ancora<br />

Fiorotto a sciupare una ghiotta occasione,<br />

calciando malamente alto, a tu per tu con<br />

Bertoncello. Nei minuti finali, Giazzon, spostatosi<br />

più in avanti, fa vedere finalmente<br />

qualcosa di interessante: prima calcia debolmente<br />

ben servito da Marinello, poi, dopo<br />

uno spunto personale sulla fascia sinistra,<br />

mette al centro una buona palla su cui perè<br />

nessun compagno puè intervenire. Bella partita<br />

dell’AsoloFonte, che con questa vittoria<br />

dà ossigeno alla propria classifica. <strong>Giornata</strong><br />

da dimenticare per il CornudaCrocetta, in<br />

evidente crisi di fiducia e, di conseguenza, anche<br />

di gioco.<br />

(Paolo Brugnara)<br />

Tutte le reti nel primo tempo. Al 3’ minuto di recupero il direttore di gara concede un un rigore agli ospiti tra le contestazioni dei padroni di casa<br />

Union e Opitergina si dividono la posta<br />

Quattro gol in un derby che non delude. Discutibili alcune scelte arbitrali<br />

SAN VENDEMIANO. Un derby scoppiettante, ricco di note<br />

soprattutto nel primo tempo. Le due squadre sul terreno<br />

di gioco impostano una gara aperta e senza timori reverenziali,<br />

realizzano quattro reti, due per parte, nei quarantotto<br />

minuti giocati nella prima frazione. Una partita<br />

iniziata bene da Union CSV e Opitergina, ma completamente<br />

rovinata dal protagonismo del direttore di gara.<br />

Sciretti di Mestre ne combina<br />

di cotte e di crude. Già in<br />

avvio si era intuito che l’arbitro<br />

non era proprio in partita,<br />

con decisioni cervellotiche,<br />

condizionanti anche sull’esito<br />

della contesa. Addirittura<br />

allo scadere del primo<br />

tempo, in pieno recupero al<br />

46’, inventa di sua iniziativa<br />

un calcio di rigore a favore<br />

dell’Opitergina. Il fallo del difensore<br />

Rizzi su Chiara viene<br />

commesso mezzo metro abbondante<br />

fuori del limite dell’area,<br />

ma Sciretti purtroppo<br />

vede male, indicando il dischetto<br />

degli undici metri.<br />

Ma anche i tifosi ospiti sono<br />

sulla stessa linea nel corso<br />

dell’incontro, perchò l’arbitro<br />

ò sempre incerto e non ha<br />

assolutamente in mano le redini<br />

per dirigere saggiamente<br />

il derby. A rimetterci di più ò<br />

comunque la squadra di casa,<br />

che non ò riuscita a chiudere<br />

i conti con l’avversario. L’Opitergina<br />

ha la fortuna di vedersi<br />

assegnare dall’arbitro il rigore<br />

inesistente allo scadere<br />

del primo tempo, riportandosi<br />

in carreggiata, dopo il due<br />

a uno realizzato da Dartora al<br />

28’.<br />

In avvio ò l’Opitergina a<br />

rendersi pericolosa al 9’, con<br />

una punizione di Tomò da fuori<br />

area che aggira la barriera<br />

e Faganello sventa in calcio<br />

d’angolo. All’ 11’ l’arbitro concede<br />

un calcio a due in area<br />

dei padroni di casa a favore<br />

della squadra ospite, per punire<br />

le proteste del portiere Faganello,<br />

che si becca pure il<br />

cartellino giallo. Sul calcio<br />

piazzato, all’altezza del limite<br />

dell’area piccola l’Opitergina<br />

non sfrutta a dovere il calcio<br />

di punizione, quando tutti i<br />

giocatori dell’Union CSV sono<br />

costretti a fare barriera<br />

sulla linea della propria porta.<br />

Sul rilancio dall’area dei<br />

padroni di casa arriva il vantaggio<br />

realizzato da Tronchin.<br />

Un diagonale da fuori<br />

area sulla fascia destra di<br />

buona precisione, che subisce<br />

una leggera deviazione da<br />

parte di un difensore e D’Este<br />

viene ingannato e battuto all’altezza<br />

del palo sinistro. Da<br />

una punizione nasce il gol di<br />

Chiara che realizza a due passi<br />

dalla porta. Dartora al 28’<br />

riporta in vantaggio l’Union<br />

CSV con un calcio di punizione<br />

da fuori area, che sorprende<br />

D’Este. E poi la squadra di<br />

Trinca manca il colpo risolutore<br />

per chiudere i conti, così<br />

l’Opitergina pareggia al 48’. Il<br />

secondo tempo ò poca cosa,<br />

sono solo in abbondanza i fischi<br />

di disapprovazione dalla<br />

tribuna per l’arbitraggio pessimo<br />

di Sciretti.<br />

(Livio Piccin)<br />

In alto<br />

un’azione<br />

dell’Asolo<br />

A destra<br />

mister<br />

Piovanelli<br />

Sotto<br />

Cester<br />

UNION CSV<br />

OPITERGINA<br />

GLI SPOGLIATOI<br />

Gli allenatori: «Una bella partita rovinata»<br />

SAN VENDEMIANO. Delusione<br />

evidente nello spogliatoio<br />

della squadra di casa,<br />

per l’opportunità svanita di<br />

ottenere un successo. Arbitraggio<br />

negativo a parte, Umberto<br />

Trinca analizza così la<br />

prova della sua squadra:<br />

«Nel primo tempo potevamo<br />

e dovevamo assolutamente<br />

chiudere a nostro favore la<br />

gara - spiega - le ingenuità si<br />

pagano. Purtroppo stiamo<br />

continuamente perdendo occasioni<br />

importanti nel corso<br />

del campionato e così rimaniamo<br />

sempre al centro della<br />

classifica. Finora nessuna<br />

UNION CSV: Faganello, Tronchin, Moro, Franchetto,<br />

Rizzi, Antonioli, Armellin (39’ st. Michielet),<br />

Zago, Fecchio (1’ st. Guglielmi), Dartora,<br />

Mazzaracca (9’ st. Collodel).<br />

Allenatore Trinca.<br />

OPITERGINA: D’Este, Furlanetto (2’ st. Bulleri),<br />

Bonaldo, Della Bella, Martin, Maccari, Stival<br />

(1’ st. Zavattin), Peruzzetto, De Tuoni (15’<br />

st. Deola), Tomè, Chiara.<br />

Allenatore: Piovanelli.<br />

ARBITRO: Sciretti di Mestre.<br />

RETI: 12’ pt. Tronchin, 16’ pt. Chiara, 28’ pt.<br />

Dartora, 48’ pt. Tomè (rigore).<br />

NOTE: Ammoniti: Stival e Maccari per gioco<br />

falloso; Faganello per proteste.<br />

2<br />

2<br />

squadra dimostra di prendere<br />

in mano saldamente il timone<br />

al vertice. In attacco<br />

abbiamo risentito della mancanza<br />

per infortunio dell’attaccante<br />

Massimo Cesca,<br />

che starà fuori diverso tempo.<br />

Altri ragazzi sono giovani<br />

e devono ancora crescere<br />

e difettano d’esperienza».<br />

«Due punti persi e abbiamo<br />

sbagliato troppo nella prima<br />

parte della gara - aggiunge il<br />

direttore sportivo Denis Fiorin<br />

- l’arbitraggio ha condizionato<br />

l’esito finale e noi siamo<br />

stati nettamente penalizzati.<br />

Nel secondo tempo non<br />

c’ò stata la forza necessaria<br />

per girare a nostro favore l’esito<br />

del derby. Non abbiamo<br />

ripetuto la bella prova di domenica<br />

scorsa a Marostica».<br />

L’allenatore dell’Opitergina<br />

Simone Piovanelli invece<br />

puntualizza: «Rispetto ad altre<br />

partite la squadra ha avuto<br />

più carattere, anche se abbiamo<br />

giocato al di sotto delle<br />

nostre possibilità e sono<br />

contento solo in parte della<br />

prestazione. Questo ò il primo<br />

punto che otteniamo in<br />

trasferta, quindi speriamo<br />

sia un fatto positivo per proseguire<br />

meglio più avanti.<br />

Le decisioni arbitrali hanno<br />

sicuramente rovinato un pè<br />

il derby, anche se il risultato<br />

finale mi sembra possa essere<br />

giusto». (l.p.)


Lunedì <strong>30</strong> Ottobre <strong>2006</strong><br />

Il Montecchio fa girare la testa<br />

Blocca sul pareggio la Virtus Vecomp, che lascia il primato al Mezzocorona<br />

Virtus Vecomp1<br />

Montecchio M.1<br />

VIRTUS VECOMP: Chesini, Romeo, Scardina, Cipriani, Saorin (37' st Giulio De Rossi), Lechthaler, Pavan, Bortignon<br />

(19' st Angelico), Daniele Dal Corso, Lallo (25' st Eliseo Dal Corso), Dimas. All. Fresco-Verzè- Allegri.<br />

MONTECCHIO MAGGIORE: Fortunato, Vallarsa, Vanzo, Dei Rossi, Noro, Laguda (25' st Ferrari), Corà (19' st Ofori),<br />

Cegalin, Fossalovara (18' st Menegon), Roverato, Gallo. All. Clementi.<br />

Reti: pt: 34' Cipriani (V); st: 39' Roverato (M).<br />

Arbitro: Lo Castro di Catania.<br />

Note: spettatori 600 circa, calci d'angolo 5-4 per il Montecchio. Ammonito al 9' st Dei Rossi (M). Incidente a Bortignon<br />

(contusione ad un ginocchio) al 19' della ripresa.<br />

di Flavio Pasetto<br />

Verona. Impresa del Montecchio, che blocca sul pari la Virtus, matricola terribile che sino a ieri guidava la<br />

graduatoria. Per gli scaligeri si tratta del secondo pareggio interno consecutivo, dopo quello con il Tamai.<br />

Il risultato è il frutto di due calci pi azzati dal limite dell'area che la bravura di Cipriani, da una parte (al 34' del primo<br />

tempo) e di Roverato (forse il giocatore di maggior pregio della compagine biancorossa), dall'altra (al 39' della ripresa)<br />

hanno fissato sul campo. Una difficoltà particolare la formazione di Gigi Fresco l'ha manifestata sulle fasce laterali nel<br />

controllo soprattutto di Gallo che, nel primo tempo in almeno due circostanze, al 7' e al 20', ha offerto due palle gol<br />

invitanti per i compagni di reparto, non pronti all'appuntamento con la deviazione vincente. E poi anche il centrocampo<br />

rossoblu non ha avuto vita facile, costretto all'interno di una morsa fra i Dei Rossi, i Cegalin, i Roverato ed i Corà.<br />

Soprattutto Roverato è apparso l'elemento con una marcia in più rispetto ai suoi avversari di reparto. La sua velocità,<br />

la sua qualità sia in fase di impostazione che conclusione, qualche problema alla Virtus l'ha creato. Il solo Lallo è<br />

apparso nella condizione di mettere in difficoltà la retroguardia castellna: come al 1' della ripresa quando una sua<br />

iniziativa è stata interrotta da un fallo in area di Vallarsa che il direttore di gara non si è sentito di punire con il calcio<br />

di rigore.<br />

La partita si apre con un tiro di Dimas, facile preda del portiere Fortunato. Poi è il Montecchio a salire in cattedra. E le<br />

sortite al 7' di Gallo, al 19' di Fossalovara e di Roverato al 20' sollecitano una Virtus più attenta. Al 29' sono ancora i<br />

biancorossi a proporsi con un colpo di testa di Dei Rossi e con una palla gol di Vallarsa, vanificata da una splendida<br />

respinta di piede del portiere Chesini. Al 34' la punizione dal limite di Cipriani ed il gol dello stesso giocatore danno<br />

slancio alla Virtus.<br />

Nella ripresa, al 1', c'è il fallo ai danni di Lallo non ravvisato dall'arbitro e, la determinazione del Montecchio, alla<br />

ricerca del pareggio. S’arriva al 34' con una punizione di Dimas che il giovane portiere vicentino devia in angolo. Ma<br />

dal 37' la Virtus è stretta a difendere nella propria area di rigore. Con Cegalin che colpisce il palo esterno. Un minuto<br />

dopo, al 38', alla squadra di Clementi viene annullato un gol per fuorigioco e al 39' la punizione di Roverato riporta le<br />

due squadre in parità. Al 44' è Ofori a mandare a lato, mentre al 48' è Cipriani ad obbligare Fortunato all'intervento in<br />

due tempi.<br />

-MERCATINO. Stasera appuntamento alle 20.<strong>30</strong> all’hotel Viest con la prima serata dedicata alle trattative. Gli addetti<br />

ai lavori possono operare anche in rete, attraverso il sito calciomercatodilettanti.com.<br />

L’allenatore biancorosso è soddisfatto<br />

Clementi sorride<br />

«Un pari meritato»<br />

Verona (fl. p.) Claudio Clementi, allenatore del Montecchio, non può che essere soddisfatto di un pareggio giusto. «Il<br />

punto conquistato sul campo della prima in classifica - sottolinea - non può che farmi piacere. Credo che il Montecchio<br />

abbia saputo interpretare la gara, nel modo giusto e che il pareggio sia meritato. Ringrazio i miei ragazzi per il<br />

carattere dimostrato in campo, anche quando sono andati sotto di un gol».<br />

- Un primo tempo con un Montecchio pericoloso. È dello stesso avviso?<br />

«Ritengo che nei primi 45’ abbiamo fatto vedere qualcosa di buono e chei pericoli per i nostri avversari non siano<br />

mancati. Poi siamo andati sotto su calcio di punizione. D’altra parte conoscevamo la pericolosità della Virtus.<br />

Dovevamo essere bravi nel pressing sui loro portatori di palla e veloci nella fase offensiva. Mi pare che la squadra<br />

abbia risposto proprio a queste prerogative».<br />

- Se l’aspettava così, la squadra veronese, oppure la pensava più forte?<br />

«La classifica parla chiaro e credo che la formazione veronese non sia lì per caso. A questo punto devo dare maggiore<br />

merito alla mia squadra che ha saputo impegnare un avversario di tutto rilievo».<br />

- Gran merito del pareggio, non solo per il gol, è sembrato da attribuire a Roverato. È dello stesso parere?<br />

«Il plauso lo meritano tutti i miei giocatori. Roverato è tra questi, anche perché conosciamo bene le sue qualità. Ma il<br />

Montecchio è stato attento in tutti i reparti, anche in difesa, dove potevano arrivare i pericoli maggiori dalle tre punte<br />

della Virtus».<br />

- Prima della partita avrebbe sottoscritto un pareggio con la prima in classifica?<br />

«Forse sì, ma la fiducia che ho nella squadra mi permette di essere sempre convinto che la partita è meglio giocarla».


Lunedì <strong>30</strong> Ottobre <strong>2006</strong><br />

Successo di misura sul campo del Trentino fanalino di coda, che chiude la partita in nove. Eurocalcio vicino alla<br />

segnatura anche con Scalco e Canacci<br />

Simonato-gol, Cassola da... Trento e lode<br />

Trentino0<br />

Eurocalcio Cassola1<br />

TRENTINO: Marrucci, Bazzanella, Rossi, Bellomi, Volani, Masini, Zuccon (34’ st Escalante), Vitagliano Guerra (1’ st<br />

Meda), Pontalti (1’ st Filizola) Vettoretto. All.: Possente.<br />

EUROCALCIO CASSOLA (4-4-2): Frison, Zenere, Ciscato, Gazzola, Bianchini, Siciliano, Carlotto (43’ st Canacci),<br />

Peruzzo (29’ st Bellan), Zanatta (21’ st Zane), Simonato, Scalco. All.: Cunico.<br />

Arbitro: Zambelli di Brescia.<br />

Reti: pt: 48’ Simonato.<br />

Note: espulsi Bazzanella (T) al 47’ pt e Volani (T) al 17’ st per doppia ammonizione. Ammoniti Vitagliano (T), Zenere e<br />

Simonato (E). Angoli 4-3 per il Trentino. Spettatori 400 circa.<br />

di Alberto Frioli<br />

Trento. Si sarebbe accontentato del pareggio il Cassola, che torna invece da Trento con tre punti meritati. Seconda<br />

vittoria consecutiva e balzo deciso in avanti in graduatoria per vicent ini, che affossano la nobile decaduta Trentino<br />

grazie al regista Simonato.<br />

I rossoblu hanno raccolto il frutto della loro maggior vivacità, seppur espressa a sprazzi, nei minuti finali del primo<br />

tempo. Prima Frison è stato chiamato all’intervento una sola volta sull’attaccante Guerra, che si è presentato a tu per<br />

tu in sospetta posizione di fuorigioco, respingendo con il corpo la debole conclusione della punta di casa. Un paio di<br />

minuti dopo, nel recupero, Zanatta lanciato sulla fascia destra viene fermato fallosamente dal difensore trentino<br />

Bazzanella, già ammonito per un intervento precedente sullo stesso Zanatta. Doppio giallo, locali con l’uomo in meno e<br />

sorpresi dal successivo calcio di punizione. Mentre tutti si affollano in area, Scalco tocca centrale per Simonato che,<br />

liberissimo sulla lunetta, fa partire un violento tiro angolato a mezza altezza che viene solo sfiorato dal portiere<br />

trentino.Cunico ha schierato una squadra guardinga, compatta, forte della lucidità di Simonato, con capitan Peruzzo a<br />

dargli manforte e Carlotto sulla destra a fare da tornante. Davanti Zanatta e Scalco sempre in agguato, scambiandosi<br />

spesso di posizione, per dare sostanza ai rapidi capovolgimenti di fronte propiziati dal trio di centrocampo. La difesa ha<br />

avuto invece vita facile, Frison non ha mai dovuto intervenire prima della citata uscita s u Guerra, unico attaccante<br />

disponibile fra i trentini viste le condizioni precarie dei colleghi di reparto.Le note di cronaca dei primi 40’ sono poche e<br />

tutte di marca rossoblu: il tiro insidioso di Scalco al 7’ è l’unica emozione degna di nota del primo tempo. Poi gol<br />

sbagliato e gol subito per i locali, mentre per il Cassola si tratta di un frutto coltivato e poi subito raccolto. Nella ripresa<br />

il Trentino tenta di rimettere tutto in discussione, ma è poca roba. Al 2’ Bellomi conclude a lato da ottima posizione e<br />

al 5’ dall’altra parte Scalco confeziona un tiro che esce a fil di palo. Al 17’, invece, cala il sipario sul match: il capitano<br />

del Trentino Volani stende la punta Scalco e si guadagna il secondo cartellino giallo. Con la doppia superiorità numerica<br />

l’Eurocalcio però non prova a mettere in cassaforte il risultato, mantenendo il vantaggio minimo che lascia aperta la<br />

gara. Qualche rischio, infatti, Frison lo corre, prima che Canacci (subentrato a Carlotto da poco) si permetta di<br />

sprecare al 49’ un’occasione d’oro per un raddoppio, a quel punto, senza più gran significato.<br />

Esonerato Possente<br />

E il Trentino<br />

cambia<br />

allenatore<br />

Trento (a. f.) I tre punti mettono allegria ad Enrico Cunico: «Certamente, farli a Trento per me valgono come se<br />

fossero sei». I padroni di casa, però, finora hanno sempre perso fra le mura amiche... «Prima della partita, vedendo<br />

tutti quei nomi in forza al Trentino, il risultato non mi appariva per nulla scontato. E vorrò vedere quante altre<br />

formazioni verranno qui a vincere».<br />

- Un successo meritato?<br />

«Direi di sì. Nel primo tempo c’è stato equilibrio. Noi siamo stati bravi a restarcene coperti andando a colpire in quelle<br />

due o tre situazioni in cui sapevamo che l’avversario poteva trovarsi in difficoltà. Direi che è andata proprio come ci<br />

auguravamo alla vigilia. I miei giocatori sono stati bravi e precisi a trasferire sul campo quella gara che avevamo<br />

preparato».Felice è il goleador di giornata Mirco Simonato: «Un gol da tre punti, nato da uno schema riuscito alla<br />

perfezione. Inoltre con Scalco poi ci siamo ricambiati il favore, domenica scorsa sempre su punizione io ho appoggiato<br />

la palla a lui e ne è venuto anche lì un gol da tre punti con la Sacilese. Quando succedono queste cose ci si diverte<br />

proprio a giocare al calcio». Ha visto la partita dalla tribuna, invece, Mestriner, conosciuto in Trentino per i tre anni<br />

trascorsi al Mezzocorona e a Rovereto: «Penso che oggi abbia avuto un peso determinante la prima espulsione e la<br />

rete nel recupero. Si sa che in quei momenti i gol hanno un peso particolare, specialmente se vanno a discapito di chi,<br />

almeno stando alla classifica, ha qualche problema». Intanto è proprio l’Eurocalcio a dare il “colpo di grazia” a Gigi<br />

Possente. Di fronte alla 6ª sconfitta in 7 gare la società trentina ha deciso la sostituzione del tecnico: Soriani o<br />

Gaburro i candidati alla panchina.


Lunedì <strong>30</strong> Ottobre <strong>2006</strong><br />

La Virtus tira il fiato: è solo un pari<br />

Cipriani illude la compagine di Fresco che però non resiste al ritorno del Montecchio<br />

Verona. Dopo quello imposto dal Tamai anche il Montecchio Maggiore impone il pari interno (il secondo consecutivo)<br />

alla Virtus Vecomp, per un 1-1 frutto di due calci piazzati dal limite dell’area che la bravura di Cipriani da una parte<br />

(era il 34’ del primo tempo) e di Roverato, forse il giocatore di maggior pregio della compagine berica, dall’altra, (39’<br />

della ripresa) hanno fissato sul campo.<br />

L’equilibrio sancito al 90’ in realtà ha sempre dominato una partita che è apparsa in bilico sin dai primi minuti. Non<br />

tanto perchè si sia assistito a clamorose occasioni da gol, ma perchè si è capito subito che la Virtus non era in gran<br />

giornata e quindi avrebbe anche potuto trovare il vantaggio con grande fatica. Una difficoltà particolare la formazione<br />

di Gigi Fresco l’ha manifestata sulle fasce laterali soprattutto nel controllo di Gallo che nel primo tempo, in almeno due<br />

circostanze, al 7’ e al 20’, ha offerto due palle gol invitanti per i compagni di reparto, in ritardo nell’appuntamento con<br />

la deviazione vincente.<br />

Anche il centrocampo rossoblù non ha avuto vita facile, costretto nella morsa costruita dai Dei Rossi, dai Cegalin, dai<br />

Roverato e dai Corà. Soprattutto Roverato ha dimostrato di avere una marcia in più rispetto agli avversari di reparto.<br />

La sua velocità, la sua qualità sia in fase di impostazione che conclusione, qualche problema alla Virtus l’ha creato. In<br />

pratica i padroni di casa non si sono espressi ai soliti livelli e la Virtus è sembrata ancora «prigioniera» della sconfitta<br />

rimediata in Coppa Italia con l’Este.<br />

Non troppo lucida,insomma e anche quasi priva di quella razionalità, a centrocampo, che ne aveva caratterizzato le<br />

prime sei partite di campionato. Non vogliamo parlare di regresso rispetto alle precedenti prestazioni, ma di certo un<br />

po’ di stanchezza di fronte ad un avvio che è stato definito da più parti positivamente impressionante, è affiorato.<br />

Perchè lo stesso attacco è risultato meno incisivo del solito ed il solo Lallo è apparso nella condizione di mettere in<br />

difficoltà i vicentini: come al 1’ della ripresa quando una sua iniziativa è stata interrotta da un fallo in area di Vallarsa<br />

che il direttore di gara non si è sentito di punire con il calcio di rigore.<br />

Un po’ poco comunque per una Virtus che aveva abituato alle serpentine di Dimas e ai suoi gol capolavoro e che aveva<br />

scoperto un vero bomber in Daniele Dal Corso.<br />

La partita si apre con un tiro di Dimas, facile preda del portiere Fortunato. Poi è il Montecchio a salire in cattedra. E le<br />

sortite al 7’ di Gallo, al 19’ di Fossalovara e al 20’ di Roverato sollecitano maggiore attenzione.<br />

Al 29' sono ancora i vicentini a proporsi con un colpo di testa di Dei Rossi mentre una palla gol di Vallarsa è vanificata<br />

da una splendida respinta di piede di Chesini.<br />

Al 34’ la punizione vincente di Cipriani arriva a rasserenare la squadra e a farle ritrovare una sorta di liberazione. Nella<br />

ripresa, al 1’, c'è il fallo ai danni di Lallo non ravvisato dall'arbitro e, la determinazione del Montecchio, alla ricerca del<br />

pari.<br />

Al 34' c’è una punizione di Dimas che il giovane portiere vicentino devia in angolo. Ma dal 37’ la Virtus è stretta a<br />

difendere nella propria area di rigore. Con Cegalin che colpisce il palo esterno della porta di Chesini. Un minuto dopo<br />

alla squadra di Clementi viene annullato un gol per fuorigioco e al 39’ la punizione di Roverato riporta le due squadre<br />

in parità. Al 44’ è Ofori a mandare a lato mentre al 48’ è Cipriani ad obbligare Fortunato all’intervento in due tempi.<br />

E finisce con un solo punticino per gli (ex) l eader della classifica.<br />

Flavio Pasetto<br />

-SPOGLIATOI<br />

Sereno il ds Zuppini:<br />

«Il risultato è giusto»<br />

Verona. Adriano Zuppini, diesse virtussino, è obiettivo e realista. «Non abbiamo giocato la nostra migliore partita»,<br />

ammette, «e quindi anche il pareggio può andar bene. Soprattutto perchè i nostri avversari hanno saputo giocar bene<br />

e non hanno demeritato»<br />

Il risultato è specchio fedele della partita?<br />

«La Virtus si è trovata di fronte un’ottima squadra che forse non si era mai espressa così bene. La verità è che<br />

l’allenatore Clementi è un tecnico emergente che sa disporre la squadra in maniera brillante. E poi i suoi giocatori sono<br />

di qualità. Alcuni di loro hanno militato anche in categorie superiori».<br />

Due gol su calcio di punizione stanno a significare pochezza nelle conclusioni?<br />

«Può essere stata una fatalità. Per quanto riguarda noi, avremo potuto essere più attenti a pochi minuti dalla fine. Se<br />

qualche giocatore si fosse piazzato sulla linea di porta, avremo potuto evitare il gol. Voglio anche ricordare che la<br />

Virtus ha dovuto rinunciare, per incidente, a Bortignon. A centrocampo è un giocatore che conta e che non puoi<br />

regalare a nessun avversario».<br />

Gigi Fresco è un po’ amareggiato: «Passiamo in vantaggio e poi ci facciamo rimontare», ricorda. «Questo rappresenta<br />

un po’ un nostro limite, visto che capita spesso. Ma l’avversario che avevamo davanti è di tutto rispetto».<br />

Comunque siete ancora imbattuti in campionato...<br />

«È motivo di soddisfazione anche perchè conoscete bene qual è il nostro obiettivo. Ho ragione quando dico che i<br />

momenti di difficoltà possono capitare a tutti. Peraltro per una matricola come noi è importante trovare punti. A tutti<br />

quanti piacerebbe la perfezione, ma è meglio rimanere con i piedi ben saldi per terra». (f.pas.)


Lunedì <strong>30</strong> Ottobre <strong>2006</strong><br />

Il sogno della Sambo sfuma all’87’<br />

Bolzano recupera in extremis l’exploit di Correzzola: ennesima beffa per i rossoblù<br />

Bolzano. È arrivata l’ennesima beffa, l’ennesima delusione, l’ennesimo avvilimento per una vittoria già in pugno ma<br />

improvvisamente svanita nel nulla: la Sambonifacese impatta a Bolzano dove era arrivata per vincere dopo i duri<br />

preparativi della settimana e dopo l’addio di Parma, partito per altre destinazioni.<br />

I rossoblù erano convinti e determinati, quasi certi di potercela fare.<br />

Tanto più che sul campo il Bolzano dimostra di faticare al cospetto degli ospiti, soffrendo spesso le giocate veronesi.<br />

Correzzola ne approfitta nel primo tempo mettendo a segno un’altra perla delle sue con un tocco beffardo di fino sul<br />

quale l’estremo difensore di casa nulla può. La seconda parte della gara vede una Sambonifacese padrona del campo e<br />

del gioco, capace a tratti di schiacciare il Bolzano nonostante l’inferiorità numerica (per l’espulsione di Negrisoli) e<br />

mancando in più di un’occasione il raddoppio. Invece a pochi minuti dalla fine la beffa. Alla prima convincente<br />

avanzata gli altoatesini trovano il paregg io grazie ad una conclusione dal limite di Mariotti, sporcata dalla difesa<br />

rossoblù e divenuta imprendibile per il portiere Mazzon. Ancora una volta la Sambo non riesce a raccogliere quanto<br />

seminato ed è costretta a masticare amarissimo.<br />

Per la gara di Bolzano mister Maschi prova a mescolare un po’ le carte.<br />

Claudio Sarzi, Lovatin e Bregolin relegati in panchina lasciano spazio a Pimazzoni, Paolo Sarzi - esterno sinistro in<br />

difesa - e Arma davanti con Donzella promosso capitano.<br />

La prima occasione arriva al 19’ con un timido tentativo dalla distanza del Bolzano di Garbero, bloccato senza<br />

particolari problemi da Mazzon.<br />

Al 32’ si fa vedere la Sambonifacese. La difesa di casa libera palla fuori dalla propria area di rigore: battuta dalla<br />

distanza di Milani e palla a fondo campo. Un minuto e arriva un nuovo avvertimento per i rossoblù: Amoufah pesca<br />

bene Roman Del Prete in area, pallonetto a superare Mazzon in uscita e palla che si alza di pochi centimetri sopra la<br />

traversa.<br />

Al 37’ è la Sambonifacese a passare: Confetti mette bene in movimento Correzzola, la punta rossoblù si invola in area<br />

di rigore del Bolzano, tocco sotto beffardo e palla che supera di giustezza il portiere di casa Paoletti.<br />

Si va nella ripresa. Fuori Milani, al suo posto Caobelli per la Sambonifacese. Due minuti e il Bolzano si getta all<br />

46;attacco con Amoufah: provvidenziale l’intervento di Paolo Sarzi che spazza il pericolo in calcio d’angolo. Al <strong>10</strong>’ è la<br />

Sambonifacese ad andare vicinissima al raddoppio. Confetti apre bene il gioco per Gatti sulla destra, stop e tiro in<br />

porta. Paoletti questa volta non si fa sorprendere e vola a deviare in corner.<br />

Maschi smuove ancora le carte inserendo Claudio Sarzi ma perde poco dopo Negrisoli espulso per doppia<br />

ammonizione.<br />

Anche in dieci la Sambo non molla. Altro quarto d’ora di attesa e sono infatti gli ospiti a farsi pericolosi. Donzella tocca<br />

per Caobelli, palla sul sinistro e conclusione a rete: Paoletti ci mette ancora una pezza salvando in calcio d’angolo.<br />

Maschi toglie Arma per Lavagnoli per dare più freschezza a centrocampo. La partita sembra scivolare via sull’1 a 0 ma<br />

al 42’ arriva il beffardo pareggio del Bolzano. Armah dà palla centralmente a Mariotti che finta il rientro sul piede<br />

destro e tira: la palla rasente al suolo si infila sul palo più lontano della porta difesa dall’incolpevole Mazzon.<br />

Lorenzo Morandini<br />

-SPOGLIATOI<br />

Maschi: «Castigati<br />

da un tiro maldestro»<br />

Bolzano. A fine gara sul volto dell’allenatore rossoblù della Sambonifacese Roberto Maschi si legge solo la delusione<br />

per una vittoria ed una partita sfumata nel nulla a pochi minuti dal triplice fischio finale. «Non ho più parole»,<br />

commenta il tecnico. «Abbiamo fatto una grande partita, una grande prestazione, e giocare per buoni 40 minuti in<br />

dieci uomini a Bolzano non era certo facile. Loro avevano l’acqua alla gola, poi però l’unico tiro in porta ci ha beffati».<br />

In questo momento a cosa sta pensando?<br />

«Sinceramente non so più cosa dire», confessa. «Se non avessimo giocato bene capirei anche, ma invece abbiamo<br />

fatto un bel gioco mettendo in difficoltà il Bolzano. Bravo poi anche il loro portiere a salvare la gara ed il risultato con<br />

parate provvidenziali. Abbiamo fatto bene fino in fondo, poi un maldestro tiro ci ha colpiti».<br />

Come mai ha scelto di togliere Arma?<br />

«Sono scelte che si fanno durante la gara. Arma era da tempo che non giocava e in dieci con un centrocampo a tre<br />

soffrivamo trop po. Ho voluto tenere Correzzola per più veloce in fase offensiva inserendo un centrocampista come<br />

rinforzo».<br />

Cosa le sta passando per la testa?<br />

«Mi spiace più che altro per i ragazzi. Meritavano la vittoria per l’impegno messo in campo, poi invece si sono visti<br />

svanire tutto nel nulla. Bisogna comunque guardare avanti ed essere sempre fiduciosi. Dopo una partita come questa,<br />

ovviamente, non siamo contenti. Siamo costretti a masticare ancora amaro».<br />

E l’espulsione di Negrisoli? Probabilmente poteva anche essere evitata...<br />

«Si, è stata un’ingenuità del giocatore. Non c’era una situazione di pericolo clamorosa, bastava spazzare il pallone».<br />

E mercoledì avete il Montebelluna...<br />

«Sarà una partita dura e difficile come le altre, e anche loro sono affamati di punti. Speriamo che mercoledì al Tizian<br />

sia la volta buona». (lo.mor.)


Lunedì <strong>30</strong> Ottobre <strong>2006</strong><br />

Fantasmi gialloblù e Possente non c'è più<br />

Il Trento incassa il sesto ko La società licenzia il mister<br />

di LUCIO GERLIN<br />

TRENTO - Nella flebile storia del calcio gialloblù del terzo millennio, quella appena conclusa rimarrà scritta<br />

come la settimana delle streghe. Halloween anticipato per il clan aquilotto, quello bello e convincente,<br />

solo un po' sprecone, di San Bonifacio: 22 ottobre <strong>2006</strong>. Una settimana dopo in campo solo fantasmi e<br />

mostri da incubo calcistico per Gigi Possente, l'allenator gentile e forse, come il dolce stil novo, ormai<br />

fuori moda. Contro l'Eurocalcio Cassola doveva essere la domenica della conferma; invece si vede in<br />

campo un NeuroTrento: sesta sconfitta in sei gare, due espulsi, gran consulto di fine serata sul paziente<br />

per capire se sia l'allenatore o meno il male apparentemente inguaribile del Trento. Alla fine ne esce<br />

bnocciato Possente, ma è chiaro che un disastro del genere non può essere colpa solo del tecnico. Via<br />

Possente, ecco Sormani, o Gaburro, o Orsini. Cambierà il trend negativo? Lo sapremo in fretta visto che<br />

tra due giorni attende la trasferta (sempre avara per il Trento) di Gradisca d'Isonzo e domenica prossima<br />

al Briamasco sarà di scena un Rivignano che ormai va definito avversario- salvezza a tutti gli effetti.<br />

Intanto fredda, mai come stavolta, cronaca di un agonia solo rinviata a San Bonifacio. La sceneggiatura<br />

alla Nightmare si avverte sin dall'avvio di gara: partenza timidissima da parte del Trento che per un<br />

quarto d'ora non mette fuori il naso. Cassola pericoloso con Scalco al 7' (punizione contenuta in angolo da<br />

Marrucci) e un minuto dopo con Zanatta che se ne infischia di Vitagliano a terra e fila verso l'area<br />

trentina, falciato al limite da Bazzanella: una mancanza di fair play che peserà sulla gara. Scalco stavolta<br />

calcia a lato. Solo al 13' Frison deve uscire su Vitagliano, innescato dal dialogo Pontalti-Guerra. Altro<br />

piccolo segnale pro Trento: Zuccon su punizione mette nel mezzo dove Guerra non aggancia; palla<br />

sciupata. Vitagliano predica bene a sinistra, i compagni in mezzo però razzolano malino: si insiste con<br />

l'anonimo dritto-per-dritto per Guerra: ne esce pochino. I vicentini, poi, non fanno complimenti (le<br />

prendono a turno Guerra e Vitagliano) e il match è bloccato; per cambiarne l'inerzia servirebbe<br />

un'invenzione. Masini mette a lucido la categoria chiudendo in scivolata un affondo di Zanatta, poi<br />

Simonato (29') verifica da lontano la presenza di Marrucci: buona la prima per il portiere toscano. Zuccon<br />

(33') deve aggiustare la mira da fermo (un metro più basso per il gol), ma al Trento almeno va bene la<br />

sorte, che pare cambiata al minuto 39': un rimpallo favorisce Scalco che involontariamente serve<br />

Zanatta, solo davanti a Marrucci; Zambelli, che ne imbrocca poche, fischia l' offside e la rete viene<br />

annullata. Al 44' il Trento lascia un messaggio in eredità alla ripresa: Pontalti soffia palla a Scalco, Zuccon<br />

in profondità per Rossi che calibra in area dove Guerra batte in velocità la difesa vicentina, ma si schianta<br />

su Frison. L'eredità più pesante la lascia però Zambelli che caccia Bazzanella (doppia ammonizione) per<br />

un fallo "normale" su Ciscato; fischio pesante perché dopo due minuti e mezzo l'Eurocalcio batte la<br />

punizione, con palla ai venti metri per Simonato che beffa un Marrucci improvvisato col sinistro. Al ritorno<br />

in campo dentro Filizola, al centro della difesa, con Volani a destra e Meda (sacrificato Pontalti) per<br />

l'acciaccato Guerra. Bisogna attaccare e ci prova Volani che assiste di testa, Bellomi: destro fuori. Così<br />

scoperti, brividi per gli aquilotti quando Scalco (al 4') sfila Zuccon e batte da <strong>30</strong> metri ad un palmo dal<br />

palo; Marrucci gelato non accenna un movimento. Il Trento manovra in modo stucchevole cercando la<br />

bacchetta magico senza mai trovarla; il Cassola non bada a spese e spazza appena in possesso di palla.<br />

L'espulsione di Volani (ancora fallo su Ciscato, ancora seconda ammonizione) di fatto chiude il match<br />

dopo solo un'ora e prima che Canacci (spara addosso a Marrucci) e Bellan non rincarino la dose. Gigi<br />

Possente si risveglia dall'incubo e il suo viaggio finisce con la stretta di mano a Zambelli; uno che ieri gli<br />

ha dato una bella mano a "saltare". Questo è l'uomo.


Lunedì <strong>30</strong> Ottobre <strong>2006</strong><br />

Il tecnico esonerato: «Ringrazio e chiedo scusa»<br />

E' l'ultima al Briamasco per Gigi Possente : è l'addio di un uomo che ha provato sulla propria pelle come<br />

questo calcio non faccia rima con sentimento ed onestà intellettuale. Forse per sfondare bisogna essere<br />

un po' più "puttane", ma a Possente non ci riesce proprio. «Mi confronterò con la società - dice<br />

l'allenatore con la decisione ancora nell'aria - ma il pubblico dà un giudizio sulla classifica e ha ragione a<br />

lamentarsi. Dopo l'ennesima sconfitta cosa devo chiedere oltre alla pazienza che avete avuto tutti? Devo<br />

ringraziare e chiedere scusa per non essere riuscito nell'intento che non era quello di raccogliere così<br />

poco. Rispetto tutti: io sono a disposizione. So che ho fatto il possibile, ma so anche che non è servito a<br />

cambiare: da quel punto di vista ho la coscienza a posto. Probabilmente "questo" sono io: di più non<br />

posso dare: è evidente che non basta. Vi saluto e vi auguro buon lavoro». In punta di piedi, con la solita<br />

gentilezza e sensibilità. Dovrà cercarsi un lavoro (ha rinunciato al vecchio per "investire" nel calcio); ci<br />

piacerebbe che il pallone gli desse una rivincita; per rifarsi su un destino che gli ha voltato le spalle, oltre<br />

i propri demeriti. Anche la maglietta nella valigia non è servita Gigi.<br />

Trento / Il futuro della panchina<br />

TRENTO - Le parole di Gigi Possente a fine gara valgono più del comunicato ufficiale della società che lo<br />

esonera prendendo una decisione sofferta. Parole consuete in situazioni come queste; ma forse davvero<br />

questa volta il Trento ha fatto una cortesia a Possente sottraendolo ad una situazione non più sostenibile.<br />

Un punto in sette gare e, da ieri, la dura contestazione dei tifosi ai quali lo stesso allenatore ha<br />

riconosciuto il merito di aver aspettato abbastanza, ormai troppo, per vedere sbocciare il nuovo fiore<br />

gialloblù; con l'arrivo dei "veronesi" molti speravano potesse avviare una nuova primavera aquilotta.<br />

Invece siamo in pieno autunno, alla domenica delle streghe che spazzano via l'allenator gentile e aprono<br />

di fatto la crisi al Calcio Trento. Bisogna correre ai ripari in fretta e quasi di sicuro toccherà ad Adolfo<br />

Sormani occuparsene da stasera e, in campo, da mercoledì prossimo a Gradisca d'Isonzo. Il ballottaggio<br />

con Marco Gaburro potrebbe dare questo esito, a leggere tra le righe delle dichiarazioni del direttore<br />

sportivo Patrizio Salviato: «Abbiamo bisogno di un allenatore esperto e con il quale possa nascere un<br />

buon feeling con il direttore sportivo». Chi meglio di "Dodo" Sormani che con Salviato ha giocato a<br />

pallone e con il quale è legato da una stretta amicizia. L'ex tecnico di Chioggia (l'anno scorso sostituito da<br />

Dal Bianco a fine stagione), Portogruaro e Conegliano, figlio d'arte del non dimenticato Angel Benedicto, il<br />

"Pelè bianco" del Santos, campione d'Italia d'Europa e del Mondo con il Milan. A sett'antanni, l'anno<br />

scorso era ancora in campo a dare una mano al figlio. La scelta di rinunciare a Possente è soprattutto la<br />

"lancetta verso Sormani" è maturata nell'immediato dopo gara di ieri: in sede Di Benedetto, il direttore<br />

generale Dusi e il direttore sportivo Salviato. Presenti alla partita anche l'ex presidente Dalfovo e Postal;<br />

ma il socio trentino ha disertato la riunione tecnica per impegni famigliari. Da Verona batte un rintocco; a<br />

Trento non risponde nessuno. O forse un cannone sul fronte Gaburro?


Lunedì <strong>30</strong> Ottobre <strong>2006</strong><br />

Albiano dimezzato, Rivignano senza pietà<br />

Contro i friulani troppe distrazioni Per Ferrari altre tre reti incassate<br />

di DANIELE FERRARI<br />

ALBIANO - Sconfitta amara per il Porfido Albiano che soccombe davanti ad un Rivignano ben organizzato<br />

e bravo a finalizzare al meglio le buone occasioni avute. Partita tutta in salita invece per il Porfido<br />

Albiano, costretto a schierare una formazione priva di numerosi titolari (Ferrari, Dellasega, con<br />

Mulchande e Benini entrati solo nella ripresa) ed incapace di reagire allo svantaggio iniziale. Parte subito<br />

bene invece la formazione friulana di mister Flaborea, che impegna severamente il giovane portiere<br />

Davide Ferrari già al terzo minuto con un gran tiro di Varutti. È il preambolo del gol, che arriva sul<br />

successivo calcio d'angolo grazie ad un tocco ravvicinato del difensore Maggi, abile ad inserirsi nel mezzo<br />

della difesa cembrana, apparsa impreparata sul calcio da fermo. La rete gela lo stadio comunale di<br />

Albiano e mette subito in difficoltà la squadra di casa, che fatica a trovare le giuste geometrie con Fanti e<br />

Manzatti coppia centrale, mentre Decarli e Olivari agiscono sulle fasce. Bisogna attendere il 15' per<br />

vedere la prima azione pericolosa del Porfido Albiano con Dragovic che dal limite prova a sorprendere<br />

l'estremo difensore ospite. L'azione del pareggio capita invece al 16' al difensore Adami, ma il giovane<br />

centrale difensivo non trova il tocco ravvicinato dopo un calcio della bandierina che attraversa tutto lo<br />

specchio della porta. È invece il portiere del Rivignano Biasinutto a compiere un autentico miracolo al 26'<br />

respingendo d'istinto una punizione di Manzatti deviata in area da un difensore. Nel momento migliore<br />

per la squadra di mister Manfioletti arriva però per il secondo gol per la squadra ospite. È da poco passata<br />

la mezz'ora quando Il Rivignano recupera una palla che sembrava destinata sul fondo ed innesca un<br />

micidiale contropiede. Sul bel cross di Varutti è Monti a colpire la palla di testa ed a spedire la palla sotto<br />

la traversa, là dove il portiere cembrano Ferrari non può proprio arrivare. Un doppio svantaggio che<br />

tramortisce il Porfido Albiano, sfortunato quanto impreciso in fase avanzata, dove è chiamato ad operare<br />

il solo Dragovic, generoso ma ben controllato dalla morsa della difesa avversaria. Nella ripesa Manfioletti<br />

inserisce subito il laterale D'Andretta e la seconda punta Mulchande (al posto di Manzatti e Michelon),<br />

cercando di dare nuovi stimoli alla squadra. Proprio da un tiro cross di D'Andretta arriva al 3' il primo<br />

pericolo per il Rivignano ma il portiere della squadra friulana è attento e puntuale nel suo intervento. Con<br />

l'Albiano forse troppo sbilanciato in avanti arriva un minuto dopo la terza rete per gli ospiti su un bel<br />

cross dalla fascia laterale. È Piccoli a colpire di testa a colpo sicuro, con il portiere Ferrari prova a deviare<br />

la palla, ma sulla linea di porta è pronto Varutti a ribadire in rete un pallone che con molta probabilità<br />

sarebbe entrato ugualmente. Siamo al colpo del ko per la squadra cembrana che, pur mantenendo a<br />

lungo il possesso della palla, difficilmente arriva ad impensierire la difesa ospite. Mulchande ci prova più<br />

volte sia di piede che di testa, ma la mira non è delle migliori. Arriva invece al 31' la rete della bandiera<br />

per il Porfido Albiano con l'arbitro Grazioli che assegna un calcio di rigore per una spinta ricevuta in area<br />

da Decarli. Dal dischetto non sbaglia Andrea Sega, che infila la palla all'angolino basso alla destra nel<br />

portiere Biasinutto. Il serrato finale dell'Albiano, con Mulchande e Benini tra i più attivi, non regala altre<br />

emozioni, mentre il Rivignano che chiude in avanti il match, dimostrandosi squadra esperta e pronta a<br />

lottare su ogni palla, finalizzando al meglio le occasioni avute. Il Porfido Albiano deve recriminare per le<br />

troppe distrazioni in zona difensiva e per l'assenza di alcune pedine fondamentali. Se anche la fortuna<br />

latita allora tutto può diventare estremamente difficile e mortificante.


Lunedì <strong>30</strong> Ottobre <strong>2006</strong><br />

Porfido Albiano / Le interviste<br />

ALBIANO - «Il gol iniziale ha sicuramente cambiato le carte in tavola, ma la nostra partita è stata decisa<br />

da una <strong>serie</strong> di episodi negativi». Spiega così mister Stefano Manfioletti una sconfitta che brucia e che<br />

penalizza in modo forse eccessivo il grande impegno della squadra del Porfido «Abbiamo creato almeno<br />

una decina di palle gol - afferma Manfioletti - ma non siamo riusciti a concretizzarle nel modo giusto.<br />

Abbiamo dimostrato la nostra fragilità difensiva sulle palle inattive, che anche oggi ci sono costate<br />

carissime. Dobbiamo lavorare su questo aspetto, anche se c'è poco tempo in vista del match di mercoledì<br />

con il Tamai. Il nostro spogliatoio è unito e nei ragazzi c'è tanta voglia di fare bene e di dimostrare ancora<br />

tutto il nostro valore». Tre punti importanti invece per il Rivignano deciso a confermare il suo positivo<br />

cammino nel suo secondo campionato in <strong>serie</strong> D. «Il doppio vantaggio ottenuto nella prima mezz'ora ci<br />

ha sicuramente aiutato - spiega il mister della squadra friulana Agostino Flaborea - l'Albiano ha giocato<br />

un buon calcio, ma noi siamo stati bravi a trovare il terzo gol che ha deciso l'incontro. La squadra di casa<br />

è stata un po' sfortunata, ma noi siamo stati riusciti a gestire l'incontro, al di là di qualche mischia, con<br />

molta attenzione e alla fine credo che il risultato sia giusto e che il punteggio rispecchi i valori visti in<br />

campo». Volti tristi in casa Albiano con il solo Danilo Mulchande che prova a spiegare la sconfitta.<br />

«Perdere così fa male - spiega la punta mozambicana - abbiamo avuto tanta sfortuna ma abbiamo<br />

commesso anche degli errori. Nel secondo tempo la squadra ha provato a reagire, ma essere sotto di tre<br />

gol non aiuta a giocare con serenità». «Purtroppo sta diventando una costante quella di subire una rete<br />

nei primi minuti - spiega anche il direttore sportivo Ernando Salati - dobbiamo essere più concentrati. La<br />

squadra nella ripresa ha sicuramente reagito, ma non possiamo regalare un intero primo tempo di partita<br />

alla squadra ospite che ha avuto quattro palle gol ed ha realizzato tre gol». D.F.<br />

Castagne indigeste<br />

ALBIANO - Tempo di castagne e castagnate con la comunità di Albiano che festeggiava ieri la 23ª<br />

edizione della «Castagnata Biana», alla quale in serata ha partecipato come ospite d'onore anche la<br />

squadra del Porfido. Purtroppo a regalare «tre castagne» alla squadra di casa sono stati gli ospiti del<br />

Rivignano, che non si sono fatti distrarre dagli splendidi colori della bella giornata autunnale in Valle di<br />

Cembra. A farsi prendere in castagna è stata quindi ieri la difesa di casa, più volte distratta ed incapace di<br />

arginare la manovra non certo trascendentale della squadra friulana D.F.<br />

Rosa senza petali<br />

ALBIANO - Turn-over per scelta e per necessità. Tra infortuni, limiti d'età e scelte tecniche è sempre più<br />

difficile distingue tra titolari e riserve in una rosa non certo abbondante come quella del Porfido Albiano.<br />

Alcuni infortuni hanno inoltre costretto Mulchande, Benini a partire dalla panchina, mentre Ferrari,<br />

Dellasega erano in tribuna e non disponibili. Pedine importanti la cui assenza si è fatta sentire, e che<br />

nonostante il loro generoso ingresso in campo a match iniziato, non hanno potuto garantire il giusto<br />

apporto. Il tutto in attesa che arrivino tempi migliori. D.F.


Lunedì <strong>30</strong> Ottobre <strong>2006</strong><br />

Panizza riporta in vetta il Mezzocorona<br />

I gialloverdi espugnano Jesolo E tornano solitari al comando<br />

di CRISTIANO CARACRISTI<br />

JESOLO - Il Mezzocorona formato esportazione viola anche il campo di Jesolo, intitolato ad Armando<br />

Picchi, e ritrova il primato solitario stante il pareggio contemporaneo di Virtus Vecomp ed Union Quinto.<br />

La compagine di Rastelli questa volta bada al sodo, controllando la gara dopo il vantaggio di Panizza<br />

concedendo poco alle iniziative venete. Tre i cambi nell'undici iniziale rispetto alla domenica precedente<br />

con Moratti, Squadrani e Panizza dentro dall'inizio al posto rispettivamente dello squalificato Toccoli, di<br />

Mele e Simoni. Di Benedetto avanza sulla linea offensiva, partendo in mezzo, affiancato da Panizza e<br />

Baido mentre Squadrani detta il tempo in mezzo al campo con Campagnolo e Gioia ai suoi lati. Pronti, via<br />

e subito il Mezzocorona sfiora il vantaggio dopo appena due minuti; Baido ruba palla all'incerto Trolese<br />

sulla linea di fondo e mette in mezzo da sinistra, Panizza però non arriva all'appuntamento con la porta<br />

spalancata davanti e la successiva conclusione di Di Benedetto è debole e parata da Visentini. La<br />

formazione di casa risponde al <strong>10</strong>' con una combinazione sulla sinistra che porta al cross Ballarin; Luppi,<br />

spalle alla porta, prova la rovesciata. Palla poco alta. Il Mezzocorona cresce e capisce che la formazione di<br />

Pulin può concedere loro spazi ed al 19' su palla recuperata da Campagnolo sulla trequarti e dà a Di<br />

Benedetto che scodella in are per Panizza, pronto a bruciare sullo scatto l'avversario e superare il portiere<br />

in uscita con un colpo dosato. Lo Jesolo sembra patire lo svantaggio e va in crisi soprattutto sugli schemi<br />

che il «Mezzo» prova sui calci piazzati. Su uno di questi, al 23', Pelizzari si libera sulla sinistra, ma al<br />

momento di concludere trova la strada sbarrata dal recupero di Ballarin. Prima del riposo la compagine<br />

veneta prova due conclusioni da fuori con Baiana ed Artusi, ma Macchi è ben piazzato come il collega<br />

Visentin che, al 46', disinnesca un cross di Baido dalla sinistra. Nel secondo tempo il Mezzo cambia volto<br />

dopo poco con Campagnolo, toccato duro nel primo tempo, che lascia il campo per Mele. Di Benedetto<br />

torna in mezzo ed il cannoniere gialloverde va sull'esterno. Lo Jesolo parte ispirato ed al 5' una punizione<br />

di Ballarin pesca Luppi sul secondo palo, ma il colpo di testa finisce fuori. Tre minuti dopo Gioia pesca<br />

Panizza in profondità, ma dopo lo sprint vinto con Romano il solandro si fa chiudere in angolo. La gara<br />

perde d'intensità, ma la difesa del Mezzo argina bene le iniziative jesolane dove l'ex aquilotto Baiana<br />

sembra il più ispirato. Fra il 20' ed il 25' c'è il miglior momento dei locali, ma le iniziative di Baiana e<br />

Ballarin non trovano mai la giusta pericolosità e Macchi controlla a dovere. Alla mezzora la formazione di<br />

casa perde Salvi per espulsione, secondo giallo per fallo su Baido, lasciando praticamente il pallino in<br />

mano ai gialloverdi. Al 31' gran punizione di Squadrani a sfiorare il «sette» alla destra di Visentin che<br />

poco dopo blocca una velenosa conclusione di Baido che va via in velocità a Scomparin, ma rimane anche<br />

infortunato alla caviglia. La partita si trascina nel finale con il pubblico di casa che invita il proprio<br />

presidente a regalare loro un attaccante e con Squadrani che s'inserisce bene in area, ma trova<br />

l'opposizione di Romano che in scivolata evita la seconda capitolazione. Il tempo di rigodersi il primato e<br />

mercoledì di nuovo in campo, arriva a Mezzocorona l'Union Quinto. Terzo test di fila con le dirimpettaie, o<br />

presunte tali, della zona alta della classifica. Una zona che Mezzocorona ora respira a pieni polmoni.


Lunedì <strong>30</strong> Ottobre <strong>2006</strong><br />

Il match-winner: «Sulla prima occasione sono stato tradito da un rimbalzo maligno»<br />

«Abbiamo giocato male? Colpa dell'erba»<br />

Secondo il tecnico Claudio Rastelli era troppo alta<br />

JESOLO - Facce scure fra i padroni di casa, volti più rilassati nelle file gialloverdi che accolgono il ritrovato<br />

primato con serenità. Le cose più preoccupanti arrivano soprattutto dall'infermeria: Baido e Campagnolo<br />

escono zoppicanti ed anche Mele ha noie ad un piede. Il problema è che si gioca mercoledì ed ora<br />

toccherà a «Mago Longafeld», il fisioterapista, provare a rimetterli in sesto. Tornando alla partita, il<br />

tecnico Claudio Rastelli analizza la sfida in questo modo: «Oggi abbiamo meritato meno di domenica<br />

scorsa, ma l'importante era fare i tre punti, perché la nostra squadra è giovane e ha bisogno di<br />

entusiasmo. Quindi anche una vittoria sofferta può aiutare a migliorare». Andando a cercare il «capello»<br />

facciamo notare i troppi errori in fase di appoggio, specie nella zona offensiva. «Non è per cercare<br />

attenuanti - spiega il tecnico - ma c'era un grosso problema per via dell'erba leggermente alta. Abituati<br />

col sintetico e a far correre veloce la palla per tenere i ritmi alti, oggi non siamo riusciti a trovare<br />

dosaggio giusto per i passaggi e forza per la profondità». Copertina per il solandro Davide Panizza al suo<br />

terzo centro stagionale (quinto considerando la Coppa Italia) pur con un minutaggio non certo copioso:<br />

«Sono contento soprattutto per la vittoria - dice l'attaccante - perché arrivata alla fine di una partita forse<br />

non bella, ma agonisticamente dura. Siamo di nuovo primi ed ora cercheremo mercoledì davanti al nostro<br />

pubblico di continuare su questa strada». Tornando sull'occasione iniziale: «È stata ghiotta - si giustifica -<br />

ma penso che mi abbia tradito un rimbalzo maligno. Andrò a vedere le immagini». Parola, anzi video<br />

quindi alla telecamera di Pino Mele. Chiudiamo con Filippo Moratti rientrante da titolare in campionato:<br />

«Personalmente sono contento perché ho tenuto bene fino alla fine della partita. Come squadra abbiamo<br />

dimostrato con la consueta compattezza di aver superato un momento non certo facile che poteva essere<br />

ereditato dalla sconfitta casalinga con la Virtus Vecomp». C.C.<br />

Cercasi punta<br />

«Compraci, compraci, compraci una punta. Presidente compraci una punta». Con questo coro si chiude la<br />

partita anche per i tifosi dello Jesolo che hanno partecipato con tanta voce per buona parte della gara a<br />

provare a lanciare i propri beniamini. La gara persa col Mezzocorona non è stata digerita meglio né dai<br />

tifosi (a fine gara qualche diatriba verbale con un giornalista di casa) né dal presidente che nel post<br />

partita ha ordinato un «faccia a faccia» nello spogliatoio con l'intera squadra. Una domenica non certo<br />

felice, seppur nella cornice di uno degli stadi più funzionali del girone. C.C.<br />

Oggi allenamento<br />

Oggi pomeriggio allenamento defaticante per recuperare smalto, poi domani preparazione in vista della<br />

gara di mercoledì contro l'Union Quinto. Questo il programma della capolista Mezzocorona in vista della<br />

sfida contro i trevigiani con lo sguardo rivolto soprattutto alle condizioni di alcuni giocatori. Quelli che<br />

preoccupano maggiormente sono Raffaele Baido (caviglia in disordine dopo tante botte prese) ed Andrea<br />

«Albert» Campagnolo vittima di una botta al ginocchio nel corso del primo tempo. «Ma le risorse non<br />

mancano» assicura Rastelli a riguardo di una rosa pronta ad ogni traumatica sorpresa. C.C.


Lunedì <strong>30</strong> Ottobre <strong>2006</strong><br />

Bolzano, pari in extremis<br />

Contro la Sambonifacese la rivincita di giugno Ospiti in inferiorità numerica per più di mezz'ora<br />

di SERGIO TRABALZA<br />

BOLZANO - Quella di ieri fra Bolzano e Sambonifacese, terminata in parità 1 a 1, doveva essere per i<br />

bolzanini la gara della rivincita. Perché, come si ricorderà, la scorsa primavera nella prima giornata dei<br />

play off ad eliminazione diretta a Sambonifacio, in uno scontro con il numero 9 veronese Arma, il portiere<br />

bolzanino Cima, s'infortunò gravemente a perone e tibia. Dovette essere ricoverato all'ospedale di Verona<br />

ed è ancora convalescente. A sostituire in porta Cima Gazzetta mandò il giovane secondo portiere<br />

Psenner. Forse a causa dell'inesperienza, il giovane portiere bolzanino subì da Arma la rete dell'1 a 0 che,<br />

di fatto, eliminò il Bolzano. Peccato che ieri, degli undici sfortunati giocatori bolzanini che lo scorso giugno<br />

affrontarono e persero dai veronesi, fossero presenti solo capitan Franzoso e Celia. Stando così le cose,<br />

l'auspicata rivincita quindi non c'è stata. Abbiamo comunque voluto raccontare i presupposti di questa<br />

partita, perché «l'Arma letale», ovvero il giocatore che eliminò Cima ed il Bolzano, Arma appunto, era in<br />

campo anche ieri.A dire la verità non è stato poi così letale, visto che l'allenatore Maschi l'ha sostituito<br />

al 74'. In ogni caso, vale la pena di sottolineare che lo spirito con il quale il Bolzano ha affrontato la<br />

"Sambo" non è stato battagliero ed aggressivo, come, invece, lo era stato con la Sanvitese. Ai bolzanini<br />

sono infatti mancati cuore e determinazione. Tanto che la trama della gara non è gran che fino al quarto<br />

d'ora. Per annotare qualcosa sul taccuino bisogna aspettare il 17', quando capitan Donzella allunga<br />

all'indietro di testa un pericoloso pallone che finisce di poco alla sinistra del suo spiazzato portiere<br />

Mazzon. Il ritmo di gara è talmente basso che il primo tiro in porta dei bolzanini è quello innocuo da 40<br />

metri di Garbero (19'). Come già detto, il gioco espresso nella prima mezzora dalle due squadre è da<br />

«pari annunciato». Ci provano i bolzanini ad andare in gol più degli ospiti, ma dalla loro non hanno la<br />

fortuna. L'impressione è che solo un episodio favorevole possa portare in vantaggio i padroni di casa.<br />

L'occasione favorevole, però, arriva alla Sambonifacese. Franzoso prima e Armah poi, falliscono<br />

l'aggancio d'un insidioso pallone al limite dell'area, sul quale si avventa Correzzola (37'), che, invitato<br />

fuori dai pali Paoletti, lo infila poi in diagonale. Con il Bolzano sotto di un gol, si penserebbe che nel<br />

secondo tempo i calciatori biancorossi si gettino a testa bassa all'attacco, ma non è così. I bolzanini<br />

propongono sfuriate con Amofah, Carbone e Roman Del Prete ma sono improduttive. Da parte loro i<br />

veronesi controbattono con una combinazione Confetti - Gatti (58'), che l'estremo di casa Paoletti sventa<br />

di pugno. Un minuto dopo Negrisoli (59') si becca la seconda ammonizione, meritandosi l'espulsione. Pur<br />

con un uomo in più il Bolzano continua a cincischiare lasciando il pallino di gioco ai veronesi. Che pur in<br />

dieci non solo chiudono molto bene tutti gli spazi ma con veloci contropiedi portano pure lo scompiglio in<br />

area bolzanina. Ma dai e dai, Armah imbecca di precisione il vermigliese Mariotti (88'), che in dribbling<br />

sorprende e spiazza Mazzon, con un calibrato tiro da 25 metri. È 1 a 1 e si sveglia il Bolzano, anche se<br />

ormai è troppo tardi.<br />

Negli spogliatoi<br />

BOLZANO. Il presidente Franco Murano fa buon viso alla gara così così del suo Bolzano. «Non abbiamo<br />

giocato bene - commenta Murano - perché siamo stati troppo macchinosi e lenti: anche quando siamo<br />

stati undici contro dieci e dovevamo osare di più. Non possiamo tenere sempre la difesa a ridosso del<br />

nostro portiere, perché se vogliamo vincere, dobbiamo giocare con la difesa più alta. Il tutto quindi mi<br />

lascia alquanto perplesso. Se volete sapere di più chiedete a Gazzetta». Dall'1 a 1 con la Sambonifacese,<br />

al calcio mercato aperto in questi giorni. Spiega il patron. «Voglio che lo scriviate: oggi come oggi,<br />

nessun giocatore della rosa, a parte Masè che è stato lasciato libero, sarà ceduto dal Bolzano. Se dopo le<br />

gare con il Cassola e Itala San Marco vedrò che si deve intervenire sul mercato, magari se mi arrabbio,<br />

ne cambierò anche dieci, di giocatori. Ma al momento, questa priorità non c'è». Ser. Trab.


Lunedì <strong>30</strong> Ottobre <strong>2006</strong><br />

Città di Jesolo – Mezzocorona 0 - 1<br />

Una storia dal finale già scritto: il Città di Jesolo, spuntato, inoffensivo, a tratti impotente, crolla anche dinnanzi ad un<br />

Mezzocorona tutt'altro che irresistibile, al quale basta il minimo sforzo, un bel gol di Panizza illuminato da Di Benedetto, per<br />

portarsi via i tre punti e riprendersi la testa della classifica. Del resto, le prospettive della vigilia non potevano far altro che far<br />

presagire quanto poi è successo: la maxi- squalifica di Gambino (tre turni), Zane, il sostituto naturale e, per quanto poco<br />

promettente, spedito a Cassola, Leonardo Luppi lanciato nella mischia con una caviglia gonfia e con la pesante responsabilità<br />

di sostituire il bomber nerazzurro. E così, la parabola è sempre più discendente per una squadra che, da oggi, a meno di<br />

clamorosi stravolgimenti in sede di mercato di riparazione, sarà destinata a un campionato anonimo, dopo un avvio che era<br />

stato promettente. Il Mezzocorona festeggia la vetta ritrovata, mentre dall'altra parte monta una piccola ma significativa<br />

contestazione dei tifosi jesolani, arrabbiati e delusi per quanto sta accadendo, dai toni e dai modi forse inaspettati ed<br />

esagerati, ma comunque da un lato giustificabili. Terzo ko consecutivo, terza domenica senza reti: la partenza ad handicap,<br />

almeno stavolta, è stata evitata, perché il gol dei rotaliani è arrivato dopo circa venti minuti dall'inizio, anche se pure stavolta<br />

la difesa nerazzurra è apparsa fuori fase. Il rischio del primo gol, infatti, era già stato corso al 3', quando Trolese, su un<br />

pallone innocuo da accompagnare fuori, si è fatto fulminare dal rapido Baido, cross basso al centro e Panizza anticipato di un<br />

nulla. Luppi, generoso e battagliero finchè fiato e gambe l'hanno supportato, ha cercato comunque di dare quel che poteva: al<br />

<strong>10</strong>' un lampo, Luppi riceve palla spalle alla porta e prova la rovesciata, palla alta di poco. Il gol del vantaggio del "Mezzo"<br />

arriva al 19': Di Benedetto di sinistro ispira con un bel lancio, Panizza si inserisce fra le maglie di Scomparin e Romano e con<br />

un tocco preciso insacca. Il film già visto contro il Quinto al "Picchi" torna a ripresentarsi contro la squadra di Rastelli: al 29'<br />

Baiana ci prova su punizione, ma Macchi si distende e para senza problemi. Nemmeno la grinta e la rabbia di Tamai: la<br />

squadra fa girare anche bene la palla, ma quando si tratta di andare a far male in fase offensiva, è notte fonda. Nella ripresa il<br />

Mezzocorona fa la sua onesta partita, chiudendo dove serve e provando a tenere su palla per far scorrere i minuti. Pulin, gira e<br />

volta, torna a inserire Ubertini, poi anche Colombani e Salviato: a questo punto l'unica scossa la potrebbe dare un gol, che<br />

però non arriva a scuotere la squadra. Le uniche tre azioni degne di nota portano la firma di Luppi (colpo di testa a lato al 4'),<br />

di Artusi (bel tiro di sinistro al 18', Macchi para) e la più ghiotta al 21', che è emblematica del momento-no in fase offensiva<br />

dei nerazzurri: è ancora Luppi, tradito dalla scarsa lucidità, a deviare su un invitante cross di Baiana, palla clamorosamente<br />

fuori con Macchi battuto. Non è giornata: nessun altro brivido, nessun altra emozione fino al 90'. La bella giornata di sole non<br />

evita che si alzi il "mare mosso" della protesta degli JesoloBoys. A fine partita festeggiano solo i ragazzi di Rastelli: il sogno C2<br />

di una squadra di provincia di quattro mila abitanti può continuare. Per lo Jesolo, invece, continua l'incubo: prima l'annuncio<br />

del silenzio stampa, poi, in serata, la telefonata e il benservito all'allenatore Franco Pulin.<br />

Federico Biondo<br />

QUI JESOLO<br />

Pulin esonerato: «Sono impietrito»<br />

Jesolo<br />

È senza dubbio il momento più difficile per il Città di Jesolo, forse ancor più buio del dopo-retrocessione dalla C2: la sconfitta<br />

subita al "Picchi" dal Mezzocorona ha aumentato l'aria pesante attorno alla società e alla squadra. A fine partita tutti negli<br />

spogliatoi con il presidente Pavanetto, il dg Gradella e mister Pulin per cinque minuti: dopodichè, all'uscita, rapidamente la<br />

domanda all'allenatore, che conferma, con un no scuotendo la testa, che non si dimetterà.La società, invece, per voce del dg<br />

Gradella, reagisce dapprima con un nuovo silenzio stampa (il secondo della stagione), e poi, un paio di ore dopo, con<br />

l'annuncio dell'esonero del tecnico di Monselice, costretto così a lasciare una barca che, con i giusti ritocchi, poteva ritornare a<br />

galleggiare senza problemi. «Siamo tutti in discussione, compreso io - aveva detto per bocca della società il dg Gradella - è un<br />

momento difficile per lo Jesolo, senza dubbio. La squadra entra in silenzio stampa. Un commento sui tifosi? Mi hanno<br />

francamente deluso». Quindi, Franco Pulin esonerato, il primo licenziamento nella carriera del tecnico che ad inizio stagione<br />

aveva accettato con entusiasmo il progetto e la panchina jesolana. Il mister, sollevato dall'incarico, a questo punto esce dal<br />

silenzio stampa. «Sono impietrito di fronte a questa decisione - afferma Pulin, contattato telefonicamente - se effettivamente<br />

sono io il male dello Jesolo, è giusto che da domani la squadra venga affidata a qualcun altro.Il primo pensiero che ho è per i<br />

giocatori, che sentirò tutti nei prossimi giorni e per i nostri tifosi, che abbraccio idealmente tutti quanti». Capitolo tifosi: a fine<br />

partita è montata una mini-contestazione, con alcuni cori nei confronti degli ex rimpianti. Un atteggiamento che, abbiamo<br />

visto, non è piaciuto alla società. «Qualcuno ha frainteso i nostri cori - spiega Damiano, il capo-ultrà - perché non erano affatto<br />

offensivi nei confronti di quelli che ci sono ora, ma piuttosto un modo per far capire alla società che la politica del cambio<br />

totale non ha dato gli effetti sperati. Siamo vicini alla squadra e mister Pulin in un momento duro, ma abbiamo la forza e le<br />

capacità per tirarci fuori dalla crisi». Chissà cosa penseranno, ora che Pulin è stato mandato via: squadra affidata per ora a<br />

Gigi Giacomin, osservatore nerazzurro.<br />

Federico Biondo


Lunedì <strong>30</strong> Ottobre <strong>2006</strong><br />

L'amara solitudine di Franco Pulin, esonerato<br />

tra gli applausi<br />

NUMERI. Fattore campo che ancora una volta traballa: appena un successo casalingo e minimo stagionale sia per i gol segnati<br />

in casa (appena 6) che per il totale di giornata (15). Un po' di prime volte: prima vittoria assoluta del Montebelluna (e prima<br />

volta senza subire gol); primo colpo esterno del Rivignano; primi pareggi interni per Union Quinto e Bolzano; seconda vittoria<br />

filata per Eurocalcio ed Este (girone D). Quinto pari filato della Sambo e ancora 0 le reti subite fuoricasa dall'Itala. E mercoledì<br />

sotto con l'ottava di campionato in cui spicca il confronto tra le "sorprese" Mezzocorona e Union Quinto.<br />

CON PULIN (ex allenatore dello Jesolo). Era stato facile immaginare, alla fine della partita, la solitudine di Franco Pulin,<br />

"ancora" allenatore di uno Jesolo sconfitto tre volte di fila. L'avevo sentito in settimana e già sentiva che non sarebbe stata<br />

certo facile col Mezzocorona. Questione anche di entusiasmo: loro gasati per il brillante avvio di stagione, lo Jesolo reduce<br />

invece da due sconfitte, diversi infortunati, con in più la beffa delle tre giornate di squalifica a Gambino, il terminale offensivo<br />

così importante per la quadratura della squadra. Ritorno in macchina dunque, testa piena di pensieri, solito tran tran di ogni<br />

allenatore che vede la squadra faticare e che sa che tocca prima di ogni altro proprio a lui trovare i rimedi: sì, la solitudine di<br />

cui sopra. Ma stavolta le sue riflessioni "solitarie" non sono durate tutto il viaggio (abita a Monselice), perchè gli è arrivata in<br />

corsa la famosa telefonata della società: esonerato! Ecco così, giusto un caso, che m'è capitato di sentirlo un minuto dopo del<br />

"licenziamento", proprio così. Allora Pulin, che dire? «So bene che sono normali queste cose nel calcio, almeno si dice così,<br />

certo che cambiare un allenatore dopo appena sette giornate... non capisco proprio tutta questa fretta, siamo in fondo a metà<br />

classifica, non è una situazione tragica, mica siamo ultimi! Non lo meritavo, questo ho da dire, l'impegno da parte mia è stato<br />

massimo come sempre. In società non s'era mai parlato di vincere, l'obiettivo era quello di dare tutti il massimo, nessuno<br />

escluso. E poi 'sta questione che lo Jesolo come retrocesso dalla C2 'doveva' essere per forza tra i favoriti! Dai, non è<br />

nient'altro che un luogo comune: della squadra che aveva fatto la C2 era rimasto solo Sandro Ballarin e solo giusto nelle<br />

scorse settimane è arrivato Artusi. In fondo è la prima volta che mi capita, dato che 15 anni fa col Rovigo la separazione era<br />

stata allora consensuale. Ai ragazzi telefonerò, non voglio star qui a fare visite anche retoriche; tramite "IL Gazzettino" vorrei<br />

magari salutare la tifoseria, che si è sempre dimostrata di una correttezza esemplare: anche dopo questa partita hanno<br />

applaudito e ci hanno sostenuto, allenatore compreso. No, non ho niente da dire per questo esonero, ma se sono arrivati a<br />

prendere così presto una tale decisione, allora ho forse evitato una sorta di agonia, passo passo, sempre legata al risultato di<br />

ogni domenica».


Lunedì <strong>30</strong> Ottobre <strong>2006</strong><br />

Montebelluna – Belluno 1 - 0<br />

Il Montebelluna inanella la prima vittoria di campionato, regolando con il minimo scarto un pallido Belluno. I tre punti<br />

sarebbero serviti a entrambe, tuttavia va dato atto alla formazione allenata da Fonti di aver affrontato l'avversario con il piglio<br />

adeguato alla necessità di tirarsi fuori prima possibile dalla scomoda posizione di fanalino di coda. Ne è disceso un incontro con<br />

poche emozioni, alquanto trattenuto nel corso del primo tempo ma non troppo spettacolare nemmeno quando, dopo aver<br />

sbloccato il risultato grazie a un tiro sporco di Nicoletti, ci si sarebbe aspettati la logica reazione degli ospiti. Da quel momento<br />

in poi, viceversa, i padroni di casa hanno mostrato scioltezza di corsa e rapidità nel gettarsi negli spazi, tanto da sfiorare il gol<br />

della sicurezza in più occasioni. La rivoluzione attuata da Fonti che, persistendo le assenze di Simeoni e Nardi, non aveva<br />

convocato Marzochella, decidendo di affidarsi alla linea verde anche in attacco con l'esordio dal primo minuto di Fabrin, e con<br />

Furlanetto in una inedita posizione di laterale di difesa, ha pagato quasi subito in termini di aggressività. I biancocelesti hanno<br />

messo in campo reattività e voglia di combattere in ogni momento. Nicoletti, vero regista della squadra, e Bellio conquistavano<br />

palloni in mezzo, tuttavia fino alla mezzora i rifornimenti per il duo d'attacco scarseggiavano, tanto da costringere lo stesso<br />

numero otto del Montebelluna a provare la conclusione dal limite, con sfera di poco a lato. In precedenza, si era al 28', si era<br />

fatta vedere la squadra di Pasa, con Bez a calciare da oltre venti metri trovando un reattivo Conte reattivo. La prima frazione<br />

era tutta qua. Alla ripresa Fonti inseriva Squizzato per Mason, poi al 3' D'Incà provava la botta da fuori area con palla oltre la<br />

traversa. Cinque minuti dopo il gol che avrebbe deciso l'esito della partita. Nicoletti calciava dalla bandierina, la respinta della<br />

difesa capitava ancora tra i piedi dello stesso, nel frattempo accorso all'altezza del vertice dell'area, controllo, dribbling e<br />

diagonale che passava tra una selva di gambe ingannando l'estremo Corcetto, forse anche distratto da un velo di Fabrin. Pasa<br />

effettuava i tre cambi gettando nella mischia De Lazzer, Zoldan e Lazzaretti, tuttavia la reazione del Belluno, nonostante il<br />

molto tempo ancora a disposizione, era davvero impalpabile, concretizzandosi solo in una <strong>serie</strong> di calci d'angolo che non<br />

arrecavano alcun rischio alla difesa di casa. Erano anzi i biancocelesti a mettere il naso fuori in più occasioni, con Fabrin bravo<br />

a rincorrere tutti, pallone e avversari. Al 34' colpo di testa di Zalla, deviazione di Corcetto sui piedi di Squizzato, tiro a colpo<br />

sicuro con Ballarin a svirgolare in angolo. Dopo una punizione dal limite che Zalla sprecava calciandola debolmente tra le<br />

braccia di Corcetto, al 42' si faceva vedere ancora Squizzato: sprint prolungato sulla fascia destra, ingresso in area e<br />

conclusione però centrale. Il giovanissimo esterno ci provava ancora un paio di volte nel recupero, non riuscendo a inquadrare<br />

la porta. Per aggiustare la mira ci sarà tempo, ma intanto la prima vittoria è un vero toccasana per il Montebelluna.<br />

Giulio Mondin<br />

Montebelluna<br />

Finalmente un pomeriggio di sole, non soltanto in senso meteorologico, per la squadra biancoceleste, che si sblocca<br />

conquistando la prima vittoria in campionato. E la serenità si percepisce fin da subito, appena terminata la partita che ha visto<br />

i ragazzi di Gianfranco Fonti battere con un gol di Nicoletti il Belluno dell'ex Lele Pasa. Facce distese, sorrisi che si sprecano, e<br />

voci rauche, come quella del presidente Maurizio Michielin: "Quasi non ce la faccio a parlare attacca il massimo dirigente del<br />

Montebelluna mi sono sgolato dal primo all'ultimo minuto per incitare la squadra. Sono molto soddisfatto per questa vittoria,<br />

era da tantissimo tempo, sette partite, che l'aspettavamo, e finalmente è arrivata. Abbiamo sofferto, lottato con le unghie e<br />

coi denti, ma ce l'abbiamo fatta". In effetti si è visto un Montebelluna con un atteggiamento aggressivo. "È da quando ho<br />

preso in mano le redini di questa società che sostengo qual è la mia filosofia. Io dico che i risultati bisogna sudarseli, durante<br />

gli allenamenti e in partita, perchè in questa categoria nessuno ti regala nulla, tantomeno se ti chiami Montebelluna.La cura-<br />

Fonti comincia a dare i primi frutti. "Lasciando stare la brutta sconfitta con la Sanvitese, che è capitata in una settimana<br />

particolare, devo dire che condivido del tutto il metodo di lavoro dell'allenatore: martedì, alla ripresa, li ha tenuti in campo<br />

molto più della durata normale della seduta, perché voleva inculcare bene nella mente dei ragazzi alcuni concetti. Ecco, questo<br />

è quello che ci vuole perché le qualità dei singoli non sono mai state in discussione." Fonti ha lanciato nella mischia i vari<br />

Fabrin, Schiavon, Squizzato, tutti giovanissimi e quasi esordienti. "Ha rischiato, ma mettendo in campo ragazzi con gli stimoli<br />

adeguati, vogliosi di mettersi in evidenza, quindi aveva visto giusto lui. È chiaro che comunque qualche giocatore lo dobbiamo<br />

prendere, se vogliamo proseguire con più tranquillità nella risalita, ma non faremo spese pazze. Ci serve una punta, questo sì,<br />

tuttavia senza allargare troppo i cordoni della borsa."<br />

Giulio Mondin


Lunedì <strong>30</strong> Ottobre <strong>2006</strong><br />

U. Quinto – Tamai 1 - 1<br />

Finisce con un pareggio il big match fra l'Union Quinto ed il Tamai. I padroni di casa possono recriminare per un paio di<br />

clamorose occasioni fallite nel primo tempo che potevano chiudere la partita e dargli il primato in classifica. Nella ripresa<br />

invece il Tamai è salito di tono schiacciando l'Union e colpendo anche due traverse prima di siglare il pari. I primi 25' sembrano<br />

lo spot della camomilla tanta è la noia che le due squadre esprimono non riuscendo mai a tirare verso la porta. Al 27' però si<br />

accende improvvisamente la luce con il vantaggio dell'Union Quinto e da lì fino all'intervallo si vede una grandinata di<br />

occasioni. L'azione del gol nasce da un'ottimo spunto di Lorenzetto che sulla destra salta secco Calzavara e crossa basso a<br />

centroarea per l'accorrente Bacchin che di piatto sinistro insacca da pochi passi. Il Tamai accusa il colpo e nei successivi 2'<br />

rischia di finire al tappeto. Al 28' la difesa del Tamai pasticcia lasciando spazio a Niero che si infila centralmente in area ma, a<br />

tu per tu con Zaghetto, fallisce il pallonetto vedendosi respingere il tiro. Passa 1' e su una punizione calciata dalla sinistra da<br />

Bacchin è ancora Niero a sfiorare il raddoppio con un tuffo di testa ravvicinato che da l'illusione del gol. Il Tamai passata la<br />

burrasca reagisce al <strong>30</strong>' con una verticalizzazione di Andreolla per Restiotto che viene stoppato al momento del tiro dall'ottima<br />

uscita bassa di Marcato che blocca in due tempi. Il finale di tempo è favorevole ai padroni di casa che sfiorano il raddoppio. Al<br />

33' Niero serve in profondità Paolo Zanardo, che fa partire un velenosissimo diagonale che Zaghetto respinge con una superparata.<br />

Al 35' succede un'episodio che fa discutere. Bacchin calcia una punizione dai 18 metri respinta con un braccio da Sandrin. Il<br />

direttore di gara ammonisce il difensore ospite concedendo un altro tiro dal limite all'Union ma, visto che la barriera era<br />

abbondantemente dentro l'area, doveva concedere il calcio di rigore. Al 38' buon assist in verticale di Niero per Lorenzetto che<br />

prova la veronica in area ma si incarta vanificando l'occasionissima. In avvio di ripresa l'Union Quinto sfiora il gol al 2' con<br />

Bandiera che, su angolo di Bacchin, anticipa tutti di testa ma non trova la porta. Da lì in poi si vede in campo solo la squadra<br />

di Tomei. Al 17' e al 19' il Tamai va vicinissimo al pareggio colpendo due traverse. Prima Paolini crossa dalla destra per<br />

Visentin, che con una girata dal limite colpisce il montante. Passano 2' e Restiotto calcia da fuori area ma Marcato è<br />

superlativo e si salva in angolo con l'aiuto della traversa. Al 26' Niero vede Zaghetto fuori dai pali e prova ad uccellarlo con un<br />

pallonetto appena alto. Al 38' il Tamai pareggia meritatamente con Petris che supera Marcato con un bel destro al volo. Al 45'<br />

Antonio Zanardo su punizione di De Silvestro fallisce di un niente il 2 a 1. Infine al 47' Paolo Zanardo, fermato per un<br />

fuorigQuinto<br />

A fine partita c'è un vivace battibecco fra Alberto Pisani ed Ermanno Tomei che interpretano in modo diverso la partita ma gli<br />

animi si calmano subito ed entrambi concordano sulla pessima direzione arbitrale del signor Lorenzo Bergamaschi di Milano<br />

che ha scontentato tutti. "Nini" Pisani fatica a controllare l'amarezza per la vittoria sfumata e parla di risultato bugiaro:<br />

"Secondo me il pareggio non è assolutamente giusto, meritavamo di vincere per quanto abbiamo fatto nel primo tempo dove<br />

abbiamo sprecato troppo. Purtoppo ho rivisto il copione di Pordenone dove abbiamo dominato subendo il pareggio a fine<br />

partita. Non mi è piaciuta la direzione arbitrale perchè non è possibile che ci vengano fischiati 11 falli a favore e ben 39 contro.<br />

E' chiaro che a forza di fischiarci punizioni contro prima o poi il gol lo prendiamo". Mister, si è pentito di non aver fatto prima<br />

qualche sostituzione visto che nella ripresa eravate in difficoltà? "Non sono per niente pentito, i cambi si fanno quando si sta<br />

perdendo mentre noi dovevamo solamente controllare il risultato. Non aveva senso inserire prima De Silvestro visto che<br />

Bandiera si stava sacrificando bene nel pressare i loro centrali. Poi purtoppo per un'infortunio difensivo abbiamo subìto il<br />

pareggio". Sull'episodio del rigore non concesso Pisani la vede così: "Si puo discutere se era o meno fallo volontario ma una<br />

volta che l'arbitro ha fischiato doveva concederci il penalty visto che Sandrin era nettamente dentro l'area". L'allenatore ospite<br />

Ermanno Tomei analizza così la partita: "Il pareggio secondo me ci sta anche se riconosco che soprattutto nel primo tempo<br />

abbiamo rischiato più volte di subire il raddoppio. Sono soddisfatto della reazione dei miei ragazzi nel secondo tempo perchè<br />

non hanno mai mollato. A noi mancavano parecchi titolari e anche Paolini e Visentin non erano al massimo della condizione ma<br />

li ho gettati lo stesso nella mischia e alla fine hanno dato il loro importante contributo".Alberto Duprè<br />

ioco inesistente, si fa sfuggire una parolaccia e viene espulso.Alberto Duprè


Lunedì <strong>30</strong> Ottobre <strong>2006</strong><br />

Trentino – E.Cassola 0 - 1<br />

Punti pesanti per l'Eurocalcio Cassola che passa al "Briamasco" timbrando il secondo successo di fila (dopo quello interno con<br />

la Sacilese) contro delle "presunte" grandi. Presunte (almeno nel caso del Trento), perchè al team di Cunico è bastato<br />

attendere pazientemente gli errori dei padroni di casa per incassare il bottino pieno. Gli episodi decisivi a cavallo dei due<br />

tempi: prima un errore clamoroso di Guerra (centravanti del Trento con le polveri bagnate) a tu per tu con Frison; poi<br />

l'espulsione di Bazzanella e la rete, complice Marrucci, di Simonato dalla distanza. Dopo un quarto d'ora della ripresa il<br />

secondo "rosso" ai danni del Trento (fuori anche capitan Volani) e per Scalco e compagni il problema più grosso è rimasto<br />

quello di conservare energie per il turno infrasettimanale di mercoledì prossimo col Bolzano. Nel Cassola manca ancora<br />

Mestriner, ma Simonato sa cosa fare delle chiavi del centrocampo e parte a ritmi bassi lasciando a Scalco il compito di<br />

provarci: al 7' con una punizione deviata a fatica in corner da Marrucci, un minuto dopo (Zanatta falciato al limite da<br />

Bazzanella) ancora da lontano, con palla che sfila a lato. Lavoro per Frison solo al 13' (uscita a terra su Vitagliano) e tanta<br />

concretezza nella coppia centrale di difesa che toglie spazio e ossigeno a Guerra. Quando il Trento prova ad accelerare, ecco<br />

puntuale il contropiede di Zanatta, fermato in extremis da Masini e le "prove" di Simonato (29') che obbliga Marrucci, portiere<br />

di casa, al tuffo a terra per bloccare. In gol al 39' ci va Zanatta, che si trova però in fuorigioco sul rimpallo felice di Scalco che<br />

lo libera a tu per tu con l'estremo trentino. Vantaggio rinviato di qualche minuto: giusto il tempo di vedere impappinarsi<br />

Guerra che, servito da Rossi in area, potrebbe battere Frison se non lo travolgesse in corsa. Sul cambio di fronte l'episodio che<br />

fissa il risultato finale: Zambelli caccia Bazzanella (doppia ammonizione) per un fallo veniale su Ciscato e sulla successiva<br />

punizione Simonato beffa Marrucci che tocca la palla per trascinarsela poi in rete. A inizio ripresa il Trento, un uomo in meno e<br />

una rete da recuperare, si sbilancio: ci prova Volani che assiste Bellomi: destro dal limite fuori. Ma rischia quando Scalco (al<br />

4') batte da <strong>30</strong> metri a un palmo dal palo; Marrucci non accenna alcuna parata. La manovra del Trento rimane lenta e<br />

prevedibile mentre la praticità dell'Eurocalcio prevede anche palle in tribuna; oltre a sapienti ripartenze che al quarto d'ora<br />

pongono fine al confronto. Volani stende Ciscato lanciatissimo e viene espulso (si tratta della seconda ammonizione). Partita<br />

già in archivio e Cunico dà l'ordine di tirare i freni; ordine eseguito alla perfezione dai vicentini contro avversari con il morale<br />

sotto i tacchi. Nel finale spazio alle seconde linee e occasionissima per arrotondare il punteggio, a tempo scaduto, per Canacci<br />

che spara addosso a Marrucci in uscita e per Bellan che calcia fuori a porta sguarnita. Soddisfatto a fine gara il tecnico ospite<br />

Enrico Cunico: «Abbiamo giocato in maniera aggressiva e loro hanno sofferto la nostra tattica; sapevamo che avevano alcune<br />

difficoltà e abbiamo cercato di approfittarne, riuscendoci. Prima della gara avremmo firmato anche per un solo punto, ma<br />

questa vittoria ne vale almeno sei perchè vincere a Trento non sarà facile per nessuno». Il fatto che però fino ad oggi ci siano<br />

giù riusciti tutti (oltre ai suoi anche Tamai e Montecchio) ha messo in forte discussione l'allenatore veronese Gigi Possente, che<br />

in tarda serata è stato esonerato. I nomi più probabili per la panchina trentina sono quelli di un altro veronese, Marco Gaburro<br />

- già a Mezzocorona e l'anno scorso sulla panchina del PortoSummaga in <strong>serie</strong> C2- e quello di Dodo Sormani, l'anno scorso a<br />

Chioggia.<br />

Lucio Gerlin<br />

Pordenone - Sanvitese 1 - 1<br />

Due episodi con relative decisioni dubbie del signor Princig di Trieste pesano sull'esito del match fra Pordenone e Sanvitese: la<br />

mancata espulsione di Perenzin, che ha fermato al 42' Fabbro lanciato a rete trattenendolo per la maglia, e il gol annullato a<br />

Bolzonello al 15' della ripresa per un presunto fallo di Cursio su Piccolo in uscita alta sul cross di De Nardi. Comprensibili quindi<br />

le recriminazioni dei padroni di casa a fine gara per il pareggio. Del resto anche lo stesso Isidoro Nosella, presidente sanvitese,<br />

a bocce ferme, ha giudicato "benevolo" il giallo con il quale Princig ha graziato il suo difensore. Ancora una volta il Pordenone<br />

rifiuta il pronostico negativo nei suoi confronti giocando decisamente meglio della più quotata (sulla carta) Sanvitese. Ancora<br />

una volta però raccoglie meno di quanto meriterebbe. C'è anche una traversa (colpita da Giordani all'87') nel sacco delle<br />

occasioni mancate dei padroni di casa. Il Pordenone ripresenta Cursio (gradito ritorno) e il centrocampo ne guadagna in peso e<br />

qualità. L'avvio sembra dar ragione ai pronostici. Rossi trova subito spazio a sinistra, converge e lascia partire un diagonale.<br />

Sulla palla interviene Rubert che involontariamente infila la sua stessa porta. Siamo appena al 3' e la Sanvitese è gia in<br />

vantaggio. Il Pordenone accusa. Gli ospiti non ne approfittano. Anzi lasciano che i neroverdi crescano lentamente, ma con<br />

costanza. La bontà dei "fraticelli" assume i toni della beneficenza quando Francescato interviene d'istinto con la mano in area<br />

su di un cross di De Nardi. Inevitabile l'intervento di Princig, che indica il dischetto. Va a battere Rumiel e pareggia (24').<br />

Insiste il Pordenone. Rumiel invita De Nardi alla deviazione acrobatica. Salva in angolo Piccolo (32'). In chiusura della prima<br />

frazione il fallo di Perenzin su Fabbro e il discutibile giallo di Princig. Non è d'accordo il Bottecchia di fede neroverde e ulula a<br />

lungo. La ripresa si apre su una fuga di Rossi che solo davanti a Moro calcia debole e consente al portiere di respingere. Poi è<br />

show neroverde. Al 60' l'azione che farà discutere a lungo. Traversone dalla fascia destra di De Nardi, saltano insieme Piccolo e<br />

Cursio. La sfera arriva al neoentrato Bolzonello che di testa insacca. Princig però annulla per fallo di Cursio sul portiere ospite.<br />

Al 63' Piccolo vola a deviare sul fondo un piazzato di Rumiel. Due minuti dopo Giordani spara alto al termine di una mischia in<br />

area biancorossa. All'84' ancora Piccolo in evidenza con una grande deviazione su conclusione di testa di Mujesan. La San<br />

Vitese torna a farsi viva in chiusura. Crozzoli (84') impegna a terra Moro. Ultimi fuochi d'artificio all'87'. Prima Giordani<br />

conclude una mischia furibonda in area biancorossa centrando la traversa. Sul rovesciamento di fronte il derby si spegne su di<br />

un colpo di testa di Rossi (cross di Marzin) alto di un soffio.<br />

Dario Perosa


Lunedì <strong>30</strong> Ottobre <strong>2006</strong><br />

Sacilese – Itala S.M. 0 - 0<br />

Ci sarebbero stati tre punti a disposizione della Sacilese per cercare di agganciare il treno più avanzato del girone. Occasione<br />

mancata. Gli stessi tre punti sarebbero stati a disposizione dell'Itala San Marco per dimostrare che può legittimamente stare<br />

nell'elìte del gruppone. Opportunità sprecata. Si è vista una gara in cui si annotano bonariamente quattro spunti nel primo<br />

tempo e tre nel secondo, che consentono a Sacilese e Itala San Marco di finire in parità senza gol e con un punto ciascuna.<br />

Bottino persino esagerato. In questo modo permangono due squadre regionali nella prima metà del girone C, ma del loro<br />

incontro non dovrebbe restare menzione ai posteri. La doverosa cronaca registra una fase di studio iniziale molto prolungata.<br />

Due difese a quattro annullano quel poco che costruiscono palla a terra o più spesso con traversoni le mediane. Cristofoli non<br />

crea grattacapi alle interdizioni impostate da Zoratti, perchè di fatto lavora come centrocampista aggiunto, facendosi vedere<br />

pure in difesa. Il vuoto di avvio lascia soprattutto il tempo in tribuna di filosofeggiare sul divorzio dell'ultimo minuto fra Marino<br />

e mister Borgato, quindi con la Sacilese. Dopo una settimana di comunicati stampa rassicuranti, questo è quanto. Lo sterile<br />

prologo si smuove al 19' quando Rossitto prova un tiro da una decina di metri che Striatto non ha difficoltà a far suo. Senza<br />

Marino, con Buonocunto in attacco, è ancora Rossitto ad andare al tiro. Un suo piazzato quando è passata la mezzora viene<br />

"spiazzato" da Cristofoli sopra la sbarra. L'Itala San Marco non si vede oltre la trequarti. Pereira prende botte e ricambia, ma<br />

per Calligaro non è ancora tempo di operare. Al 34' cross di Llullaku su cui Striatto, invece, anticipa tutti. Favero fa toccare la<br />

palla al portiere liventino in modo rocambolesco.È il 38' quando una punizione del centrocampista gradiscano cozza sulla<br />

traversa, la sfera rimbalza sulla schiena del sorpreso Calligaro e termina fuori di poco. Dal corner non nasce niente. Poco prima<br />

dello scadere nemmeno un'uscita a vuoto di Striatto è sufficiente a Tormen per trovare lo specchio della porta o la rifinitura<br />

vincente. Il secondo tempo scivola via ancora meno denso. L'Itala San Marco prova al 9' con Favero da lontano, la palla va<br />

direttamente a fondo campo. L'ultima mezzora la Sacilese resta in inferiorità numerica per espulsione di Cristofoli, punito<br />

direttamente (con eccesso) dal cartellino rosso presumibilmente per fallo su Moras a terra, dopo un contrasto di gioco. L'Itala<br />

non fa niente per approfittarne. Una rimessa laterale da sinistra di Ghirardo (21'), con palla a Pereira che serve Pizzutti in<br />

area, si registra conclusa con un tiro sul secondo palo: Calligaro devia in corner. Poco prima della mezzora Llullaku si produce<br />

in uno spunto personale dal limite, terminato alto. Quanta è la voglia di vincere? L'Itala non tira più in porta nemmeno dopo la<br />

doppia sostituzione d'attacco, Calligaro è ammonito per perdita di tempo e Borgato effettua il secondo cambio al secondo<br />

minuto di recupero.<br />

Roberto Vicenzotto

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