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pdf da 4.544 KB - Webdiocesi - Chiesa Cattolica Italiana

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Numero 22 - Anno 23º<br />

Domenica 8 giugno 2008<br />

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Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 nr. 46)<br />

art. 1, comma 1, DCB Ufficio Postale di Carpi (MO)<br />

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DON ZENO p. 4/5 ANNIVERSARI p. 15 AZIONE CATTOLICA p. 11<br />

Tra fiction<br />

e documentario<br />

I carpigiani nel cast<br />

EDITORIALE<br />

Si discute di rom, immigrati,<br />

sicurezza tra diritti e soli<strong>da</strong>rietà<br />

Legalità e accoglienza<br />

Stefano Facchini*<br />

om, immigrati, sicurezza sono i temi <strong>da</strong> alcune<br />

R<br />

settimane al centro del dibattito pubblico nazionale.<br />

E a livello locale? A Carpi non ci sono Rom,<br />

i nomadi presenti appartengono ai Sinti. Nel<br />

territorio della diocesi il numero degli immigrati si<br />

attesta tra il 10-15% della popolazione, sulla scia di<br />

quanto avviene nel nord Italia e nel resto d’Europa.<br />

Secondo le ultime rilevazioni aumenta costantemente tra<br />

i nostri concittadini la percentuale di coloro che si<br />

sentono meno sicuri e che temono reati contro la proprietà.<br />

Furti e rapine sono effettivamente in aumento. Come<br />

reagire allora a questo quadro che presenta luci e ombre<br />

problematiche?<br />

Nomadi<br />

E’ vero che a Carpi non ci sono i Rom ma non per questo<br />

i nostri Sinti sono amati e ben voluti. Deve comunque far<br />

riflettere che qui i problemi sono meno gravi che altrove<br />

almeno per due motivi: le comunità zingare che si<br />

stabilizzano pongono, di fatto, meno problemi di ordine<br />

pubblico rispetto a quelle che ”non trovano nido”. Qualcuno<br />

dice che, per taciti accordi di convivenza, se i<br />

residenti di un campo nomadi stabile devono commettere<br />

qualche reato, lo fanno nei territori vicini ma raramente<br />

nel comune di residenza. Questo anche perché, ed è<br />

l’altro motivo, nel tempo stabiliscono relazioni con i non<br />

zingari, coi servizi pubblici, beneficiano di servizi appositi,<br />

nascono cooperative, matrimoni misti. A Carpi non<br />

abbiamo assistito a baracche spianate, a roulottes fatte a<br />

pezzi con i ragni meccanici, a roghi fatti di povere cose,<br />

vestiti, stoviglie, coperte <strong>da</strong> distruggere. Le persone<br />

presenti al campo di Carpi si sono dimezzate in questi<br />

anni, passando <strong>da</strong> oltre 100 a poco più di 50: non sembra<br />

un numero impossibile <strong>da</strong> aiutare ed integrare.<br />

Immigrati<br />

Come ha detto un esperto, Enzo Maria Napolitano, in<br />

Italia ha vinto il “multiculturalismo pragmatico”: nessun<br />

problema a convivere con quelli di cui non possiamo fare<br />

a meno. Una icona può essere rappresentata <strong>da</strong>l “modello<br />

veneto”: intollerante a parole ma molto efficace nel<br />

produrre integrazione, perchè conviene innanzitutto ai<br />

veneti stessi. Di quel 10% di stranieri non si può fare a<br />

meno, <strong>da</strong>l momento che è pari a 122 miliardi di<br />

L’attualità di una proposta<br />

A Mirandola il 60°<br />

di fon<strong>da</strong>zione del guidismo<br />

Da sinistra Alberto, Maria Adele, Lara, Mario Marri<br />

Sicurezza<br />

Reati<br />

in città<br />

Più furti, meno rapine,<br />

tanta litigiosità<br />

Dopo tre anni di lavori presentato il “nuovo”<br />

Palazzo Foresti: un ristorante, negozi, uffici, abitazioni<br />

e soprattutto lo spazio espositivo per la Collezione Marri,<br />

130 quadri dell’Ottocento italiano<br />

Progetto<br />

nobile<br />

Mercato del contadino<br />

Avanti<br />

piano<br />

I pareri cauti delle<br />

associazioni di commercio<br />

7 8<br />

euro la quota di PIL prodotta <strong>da</strong>gli immigrati,<br />

senza contare la quota prodotta <strong>da</strong>i circa 700.000 6<br />

clandestini che lavorano e vivono<br />

PAGINA<br />

PAGINA<br />

Regole, libertà, bene comune<br />

Secondo fine settimana di Festa<br />

Mirandola<br />

Vera<br />

integrazione<br />

Al via la terza<br />

Festa multiculturale<br />

PAGINA<br />

9<br />

Avo<br />

17<br />

PAGINA<br />

Guar<strong>da</strong>re<br />

avanti<br />

Un progetto con la scuola<br />

per educare alla cura<br />

10<br />

PAGINA


2<br />

8<br />

giugno '08<br />

Il vescovo Alessandro Maggiolini ha festeggiato il giubileo dell’ordinazione episcopale<br />

avvenuta nella Cattedrale di Carpi il 29 maggio 1983<br />

Il mondo<br />

vuole preti<br />

Sintesi dell’omelia di<br />

monsignor Alessandro<br />

Maggiolini nella Messa del<br />

25°anniversario di servizio<br />

Episcopale<br />

giugno 1955: 53 anni<br />

di servizio<br />

26<br />

presbiterale; 29 maggio<br />

1983: 25 anni di<br />

servizio episcopale.<br />

Mi sono chiesto se oggi sono<br />

chiamato a celebrare una festa<br />

o a vivere un dolore <strong>da</strong><br />

ricevere e <strong>da</strong> ripresentare a<br />

Dio. Ho ringraziato a lungo e<br />

profon<strong>da</strong>mente il Signore per<br />

il sacerdozio che ho passato<br />

nei Seminari milanesi e in Università<br />

<strong>Cattolica</strong> nell’insegnamento<br />

della Filosofia e della<br />

Teologia: ho sperimentato un<br />

contatto personale con gli<br />

alunni – quasi una paternità di<br />

bellezza – che, con la Ordinazione<br />

a Vescovo, ha assunto<br />

un poco lo schema del professore,<br />

di una gui<strong>da</strong> di studio,<br />

amministrativa, docente, o di<br />

un manager.<br />

Ricordo l’Episcopato come<br />

una punizione che la <strong>Chiesa</strong><br />

mi ha inflitto, se penso alle<br />

fragilità e alle negligenze che<br />

sono stato chiamato a confessare.<br />

Il Signore mi usi misericordia<br />

e mi aiuti.<br />

Scoperta graduale<br />

di chi è il prete<br />

Il prete non può sostituirsi a<br />

Cristo: se così facesse, formerebbe<br />

una <strong>Chiesa</strong> umana<br />

slabbrata, scentrata e<br />

squinternata – un’armata<br />

Brancaleone -, mentre la verità<br />

e la salvezza derivano <strong>da</strong>ll’unico<br />

e sommo sacerdote che<br />

è il Signore Gesù. Occorre<br />

essere cauti nell’usare la dicitura<br />

alter Christus: eppure il<br />

sacerdote è in modo particolare<br />

alter Christus, anzi ipse<br />

Christus, in quanto attualizza<br />

e rende concreta e presente la<br />

rivelazione e la redenzione.<br />

Perdesse la fede – anche a<br />

poco a poco, anche quasi senza<br />

accorgersene -, egli rinuncerebbe<br />

all’umano e al divino:<br />

non sarebbe più né uomo<br />

riuscito, né vero rappresentante<br />

di Cristo: diventerebbe<br />

un essere inutile e un personaggio<br />

ingombrante.<br />

Un certo egualitarismo soprannaturale<br />

– che vorrebbe<br />

tutti i credenti preti – finirebbe<br />

per cancellarsi nella propria<br />

originalità cristiana che<br />

ha Cristo come Capo e Vescovo<br />

dei vescovi. Tutti preti<br />

nella <strong>Chiesa</strong>? Allora, nessun<br />

prete. Allora nessuna <strong>Chiesa</strong><br />

Il prete, uomo<br />

della Parola di Dio<br />

La Parola di Dio va quasi saputa<br />

a memoria, appresa <strong>da</strong>l<br />

cuore e comunicata come un<br />

fatto che sta avvenendo in noi<br />

e per noi oggi, adesso; e si<br />

comprende che la predica non<br />

è un gioco letterario, ma un<br />

fatto reale e salvifico che ci<br />

prende e ci cambia. Non guasterà<br />

un velo di poesia in questa<br />

proposta del consegnarsi di<br />

Dio sulla nostra miseria. Non<br />

guasterà neppure un minimo<br />

di competenza per non rifarsi a<br />

Sacro Cuore, centro del cristianesimo:<br />

sacerdozio, centro della <strong>Chiesa</strong><br />

Un figlio della <strong>Chiesa</strong> ambrosiana in servizio fra<br />

l’Emilia e la Lombardia<br />

Monsignor Alessandro Maggiolini è nato a Bareggio<br />

(Milano) il 15 luglio 1931. Viene ordinato sacerdote il<br />

26 giugno 1955. L’elezione episcopale è <strong>da</strong>tata 7 aprile<br />

1983, quando viene chiamato a gui<strong>da</strong>re la <strong>Chiesa</strong> di<br />

Carpi ( Modena). Il 29 maggio 1983 riceve l’ordinazione<br />

episcopale nella Cattedrale di Carpi e, sei anni più tardi<br />

viene nominato presule della diocesi di Como, dove fa il<br />

suo ingresso il 19 marzo 1989. Seppur breve l’episcopato<br />

di monsignor Maggiolini a Carpi ha lasciato il segno sia<br />

certi predicabili già sgualciti<br />

che circolano in riviste le quali<br />

pretendono di esprimere assai<br />

più del Vangelo e del Magistero<br />

della <strong>Chiesa</strong>. E spesso non<br />

concludono. Poche frasi basterebbero.<br />

Il prete è l’uomo<br />

del perdono<br />

Senza il sacramento della Penitenza,<br />

la vita umana sarebbe<br />

un tunnel senza sbocco e<br />

senza respiro. Un prete di seminario<br />

diceva a noi, ancor<br />

studenti, che <strong>da</strong> sacerdoti non<br />

avremmo dovuto più entrare<br />

in confessionale, se non fossimo<br />

stati capaci di comunicare<br />

una gioia incontenibile:<br />

la gioia del Padre che, in Cri-<br />

sto, attende e abbraccia misericordioso<br />

l’inconcludenza<br />

dell’uomo. Non temo molto<br />

l’ingenuità: in Confessionale<br />

nascondo caramelle e corone<br />

del Rosario: anche le caramelle,<br />

almeno per i bambini,<br />

hanno un significato quasi sacramentale:<br />

dicono che chi si<br />

stacca <strong>da</strong>ll’inginocchiatoio<br />

deve sorridere perché è diventato<br />

una creatura nuova. Il<br />

confessore non può esimersi<br />

<strong>da</strong>l soffrire con il peccatore:<br />

talvolta deve anche prestarsi<br />

ad accuse ingiuste <strong>da</strong> cui non<br />

può difendersi, esercitando il<br />

suo ministero di padre.<br />

Eucaristia:<br />

il mondo santificato<br />

Venticinque anni fa, il 29 maggio 1983, con una<br />

solenne liturgia di cui si conserva ancora viva memoria,<br />

monsignor Alessandro Maggiolini riceveva nella<br />

nostra Cattedrale la consacrazione episcopale. Il<br />

vescovo Elio Tinti attraverso un messaggio ha manifestato<br />

il sincero affetto con cui la <strong>Chiesa</strong> di Carpi<br />

partecipa al giubileo episcopale del vescovo Alessandro<br />

grata per quanto Egli ha donato negli anni di<br />

episcopato alla gui<strong>da</strong> della comunità diocesana.<br />

“La fede ci dice che il Vescovo è tra noi - scriveva su<br />

Notizie monsignor Giuseppe Tassi in occasione del<br />

quinto anniversario dell’ordinazione, nel 1988 – per<br />

C OPERTINA<br />

Monsignor Alessandro Maggiolini con a fianco monsignor Duilio<br />

Franciosi nel giorno dell’ordinazione episcopale, il 29 maggio 1983<br />

na folla di fedeli si è assiepata in Cattedrale a<br />

U<br />

Como venerdì 30 maggio per festeggiare il 25° di<br />

ordinazione episcopale di monsignor Alessandro<br />

Maggiolini.<br />

Significativo il titolo scelto <strong>da</strong><br />

Maggiolini per la sua articolata<br />

omelia, nel giorno che la <strong>Chiesa</strong><br />

dedica al Sacro Cuore e alla<br />

santificazione dei preti: “Sacro<br />

Cuore, centro del cristianesimo;<br />

sacerdozio, centro della <strong>Chiesa</strong>”.<br />

La riflessione di Maggiolini si è<br />

soffermata sulla figura del prete,<br />

“uomo della Parola di Dio e del<br />

perdono”. Altrettanto deciso l’appello<br />

a saper comunicare, nel confessionale,<br />

“una gioia<br />

incontenibile” e ad amare con<br />

“dilezione gratuita e totale” la propria<br />

comunità. Un amore che deve arrivare a condividere<br />

“fino al pianto, esercitando il proprio ministero di<br />

padre” i dolori del peccatore. I passaggi successivi sono<br />

stati dedicati all’Eucaristia e alla<br />

<strong>Chiesa</strong>.<br />

Al vescovo emerito è stata donata<br />

una serie di icone che rappresentano<br />

i cinque misteri della luce,<br />

mentre al termine della Messa, a<br />

tutti i presenti in Cattedrale, è<br />

stato distribuito un libro, omaggio<br />

della diocesi al vescovo<br />

emerito, in cui sono raccolte le<br />

omelie pronunciate <strong>da</strong> Maggiolini<br />

durante il suo intero episcopato<br />

in occasione delle Messe Crismali<br />

del Giovedì Santo e delle ordinazioni<br />

sacerdotali che sono state<br />

oltre 100.<br />

per l’autorevolezza del magistero accompagnato <strong>da</strong> una<br />

soli<strong>da</strong> impostazione culturale come dimostrano gli interventi<br />

di esperti e relatori di levatura internazionale, sia<br />

per i segni come il restauro della Sagra e della Cattedrale<br />

e le opere avviate nel settore della comunicazione (Notizie,<br />

1986) e della carità (Porta Aperta, 1988). Uno dei<br />

momenti più lieti, per la diocesi e per lo stesso Maggiolini,<br />

è stato senza dubbio la visita di Giovanni Paolo II, nel<br />

giugno del 1988, il primo Pontefice a tornare a Carpi<br />

dopo ottocento anni.<br />

Il grazie della <strong>Chiesa</strong> di Carpi al vescovo Alessandro<br />

L’Eucaristia non si chiude nel<br />

cuore del prete e del singolo<br />

credente, il quale non avrebbe<br />

che <strong>da</strong> custodire questo<br />

tesoro umano e divino vivo e<br />

vivificante: tra tutti gli appartenenti<br />

alla Comunità l’Eucaristia<br />

stabilisce un nodo di<br />

amore che ripete l’unità dei<br />

Tre nell’identica Natura; e<br />

ogni comunicante si trova<br />

unito a tutti i comunicanti che<br />

formano la <strong>Chiesa</strong>. Quando si<br />

passa <strong>da</strong>vanti all’Eucaristia<br />

senza un gesto di ossequio o<br />

ci si limita a un accenno di<br />

genuflessione che sembra<br />

l’esercizio ginnico di un<br />

artritico; quando non si vede<br />

più il prete pregare <strong>da</strong>vanti al<br />

Tabernacolo, la vita perde significato<br />

e valore: si fa una<br />

solitudine orren<strong>da</strong> attorno a<br />

noi e Cristo rimane tra noi<br />

ogni giorno sino alla fine dei<br />

secoli, solo. Per nulla. Tradimento.<br />

Decerebrazione e profanazione<br />

del cuore. Solitudine.<br />

Disperazione.<br />

La <strong>Chiesa</strong>:<br />

unita <strong>da</strong>ll’Eucaristia<br />

Lungi <strong>da</strong>ll’imporsi come una<br />

cella e un carcere, l’autorità<br />

sacra si disegna come la custodia<br />

dell’archè ( del principio<br />

di verità e di santificazione<br />

), come la protezione del centro<br />

di unità umana e soprannaturale.<br />

E qui i cristiani adulti<br />

sappiano che l’unico adulto<br />

nella <strong>Chiesa</strong> è il Bimbo nato<br />

rendere testimonianza alla luce. Certo la luce è<br />

Cristo ma il Vescovo ne è il candelabro. Egli è tra noi<br />

non per fare <strong>da</strong> padrone sulla nostra fede me per<br />

essere collaboratore della nostra gioia (2 Cor 1,24);<br />

per rinfrancarsi con noi e tra noi mediante la fede<br />

che abbiamo i comune lui e noi (Rom 1,11). Capiamo<br />

perché il Vescovo ha l’assillo di garantirci che la<br />

nostra fede sia autentica; che sia la fede stessa degli<br />

apostoli, quella fede che solo può salvarci se l’accogliamo<br />

in tutta la sua interezza”.<br />

Ancora oggi rinnoviamo il grazie e gli auguri al vescovo<br />

Alessandro, padre e maestro nella fede e per la vita.<br />

<strong>da</strong>lla Vergine e Figlio di Dio.<br />

Chi si impettisce in una autonomia<br />

che vuole trovare la<br />

verità e salvarsi con le sole<br />

proprie forze, si avvia a una<br />

derelizione <strong>da</strong> cui non potrà<br />

svincolarsi se non per la grazia<br />

di chi ridiventa bambino e<br />

così si prepara per il Regno<br />

dei cieli. L’autorità non mortifica,<br />

ma salva i deboli; non<br />

permette che siano schiacciati<br />

<strong>da</strong> coloro che si credono<br />

forti.<br />

<strong>Chiesa</strong>: sposa di Cristo<br />

Il sacerdote è chiamato ad<br />

amare la propria comunità.<br />

Se incomincia a criticare i<br />

propri fedeli come operai svogliati<br />

in uno stabilimento<br />

sbrecciato, sappia che è giunto<br />

il momento di cambiare<br />

posto. Il prete non può mendicare<br />

un affetto <strong>da</strong>i propri fedeli;<br />

egli stesso deve amare i<br />

membri della sua <strong>Chiesa</strong> con<br />

dilezione gratuita e totale per<br />

essere riamato. Senza nutrire<br />

l’invidia di chi vorrebbe cambiare<br />

continuamente: l’amore<br />

chiede tempo, pazienza,<br />

dedizione, servizio.<br />

Il mondo vuole preti<br />

Nonostante il vento di una<br />

mo<strong>da</strong> sciagurata che vorrebbe<br />

il sacerdote destituito del<br />

proprio carattere e della propria<br />

missione, il mondo di oggi<br />

non chiede preti saltimbanchi,<br />

cantanti, ancor meno, esibizionisti,<br />

mon<strong>da</strong>ni, assai vicini<br />

alle figure degli uomini<br />

di spettacolo: come non mai<br />

attualmente chiede che il prete<br />

richiami e parli e ren<strong>da</strong> presente<br />

ossessivamente la realtà<br />

del Signore Gesù, centro<br />

vivificante della storia e dell’intera<br />

umanità. Poiché della<br />

verità e del valore supremo la<br />

ragione e il cuore hanno bisogno.<br />

La pastorale vocazionale<br />

La pastorale vocazionale più<br />

vera è quella che mostra nella<br />

comunità cristiana la presenza<br />

appassionata e lieta di sacerdoti<br />

che trovano la loro<br />

felicità autentica nella identificazione<br />

con il Signore Gesù<br />

e nella compagnia della <strong>Chiesa</strong><br />

universale e locale: senza<br />

esitazione, senza vergogna;<br />

poiché il prete dà l’ultimo<br />

motivo di senso alla vita. Un<br />

contagio inatteso e sorprendente<br />

lo <strong>da</strong>rà il sorriso che il<br />

sacerdote cava <strong>da</strong>lla propria<br />

comunione con il Signore<br />

Gesù e con i fratelli.<br />

La bellezza di una vita si comunica<br />

solo con una vita riuscita<br />

nelle braccia del Signore<br />

e nell’apertura ai fratelli.<br />

Maria<br />

Maria, madre e sorella dei<br />

sacerdoti sia sempre vicino a<br />

noi e conservi e accresca la<br />

<strong>Chiesa</strong> quale è modellata sul<br />

suo Figlio Gesù morto e risorto.<br />

Maria, prega per noi peccatori.<br />

Rendici santi sul modello del<br />

tuo Figlio, con la tua dolcezza<br />

e con il tuo coraggio di Madre<br />

sotto la croce e al centro del<br />

Cenacolo. Fa’ che il nostro<br />

non sia il tempo dell’agonia<br />

della <strong>Chiesa</strong> - come talvolta<br />

temiamo -, ma la ripresa di un<br />

coraggio, di una solidità e di<br />

una espansione che raggiunga<br />

i confini della terra.


Una bella giornata di sole<br />

quel 3 giugno 1988, indimenticabile<br />

come avvenimento<br />

di fede, una <strong>da</strong>ta<br />

storica per la Città e la<br />

<strong>Chiesa</strong> di Carpi: il papa<br />

Giovanni Paolo II è venuto<br />

tra noi, ha incontrato il<br />

suo popolo in piazza Martiri,<br />

i sacerdoti e i giovani<br />

in Cattedrale. A vent’anni<br />

di distanza il vescovo Elio<br />

Tinti e la <strong>Chiesa</strong> di Carpi<br />

ricor<strong>da</strong>no l’evento nella<br />

memoria del Servo di Dio<br />

Giovanni Paolo II, nella<br />

preghiera al Signore per il<br />

dono fatto alla <strong>Chiesa</strong> con<br />

il Suo magistero e per implorare<br />

la positiva e rapi<strong>da</strong><br />

chiusura del processo<br />

canonico per la<br />

beatificazione. In occasione<br />

della festa dei Santi Pie-<br />

C OPERTINA<br />

3 giugno 1988: a vent’anni <strong>da</strong>lla storica visita di Giovanni Paolo II a Carpi<br />

Il ricordo della <strong>Chiesa</strong> di Carpi<br />

nella memoria e nella preghiera<br />

tro e Paolo verrà pubblicato<br />

e divulgato il testo dell’Appello<br />

ai credenti e non credenti<br />

durante l’incontro con<br />

la cittadinanza in piazza<br />

Martiri e il dialogo con i<br />

giovani in Cattedrale. Inoltre<br />

a cura dell’Ufficio comunicazioni<br />

sociali verrà<br />

realizzato il dvd della storica<br />

visita del Pontefice a<br />

Carpi.<br />

Al termine dell’incontro con<br />

i giovani di Carpi il Papa,<br />

uscendo <strong>da</strong>lla Cattedrale,<br />

rivolse alcune brevi espressioni<br />

di saluto e di ringraziamento<br />

alle persone presenti<br />

nella piazza Martiri.<br />

Queste le parole improvvisate<br />

<strong>da</strong>l Papa. Ancora un’altra<br />

possibilità di ammirare<br />

questa vostra piazza “tanto<br />

applaudita”. Grazie per la<br />

possibilità di incontrarci non<br />

soltanto nella Cattedrale ma<br />

anche in questa piazza e di<br />

portare la buona novella di<br />

Cristo, il Vangelo di Cristo,<br />

dentro la vostra città. Vi ringrazio<br />

per la buona accoglienza,<br />

vi auguro tutto il<br />

bene; auguro ai malati la<br />

guarigione, la sanità, a quelli<br />

che si trovano nella disperazione<br />

la fiducia e la speranza,<br />

auguro a tutti la forza<br />

che ci viene <strong>da</strong>llo Spirito<br />

Santo, che viene <strong>da</strong>lla croce<br />

di Cristo; la grazia è la croce<br />

di Cristo ed è in virtù del<br />

suo sacrificio che lo Spirito<br />

Santo rimane sempre tra noi,<br />

rimane sempre presente ed<br />

operante nei nostri spiriti<br />

umani. Ci troviamo con l’immagine<br />

della Madonna alle<br />

nostre spalle. Allora rivolgiamoci<br />

a lei pregando con<br />

l’Ave Maria... Ancora una<br />

volta grazie Carpi.<br />

8 giugno '08<br />

3<br />

mergenza educativa,<br />

E<br />

nuovo clima politico,<br />

famiglia, tutela<br />

della vita, lotta alla<br />

povertà. È stato un discorso<br />

a 360 gradi quello pronunciato<br />

<strong>da</strong> papa Benedetto<br />

XVI che giovedì 29 maggio<br />

ha incontrato i vescovi<br />

italiani riuniti in Vaticano<br />

per la 58ª assemblea generale.<br />

Il Papa è stato accolto<br />

<strong>da</strong>l cardinal Angelo<br />

Bagnasco che, nel suo saluto,<br />

ha detto: “Vivendo<br />

accanto al nostro popolo,<br />

insieme ai nostri sacerdoti<br />

siamo ben consapevoli dei<br />

problemi e delle speranze<br />

della gente. Di questo vissuto,<br />

abbiamo il dovere di<br />

<strong>da</strong>re voce rispettosa e chiara,<br />

come pastori che amano<br />

non solo le loro comunità<br />

ma tutti, la società intera”.<br />

Riguardo ai giovani<br />

- tema sul quale hanno dibattuto<br />

i vescovi in questi<br />

giorni di assemblea - il<br />

cardinal Bagnasco ha ribadito<br />

l’impegno come <strong>Chiesa</strong><br />

italiana a “comunicare loro<br />

la perenne giovinezza del<br />

Vangelo e la bellezza della<br />

<strong>Chiesa</strong>”. I vescovi hanno<br />

donato al Santo Padre una<br />

copia della nuova traduzione<br />

italiana della Bibbia<br />

e il Papa scherzando ha<br />

detto: “Spero che ci sarà<br />

anche un’edizione tascabile”.<br />

L’emergenza educativa<br />

Nell’incontro del Papa con i vescovi il punto<br />

sulla situazione della <strong>Chiesa</strong> e della società<br />

italiana<br />

Un clima nuovo<br />

In Italia è in atto “una vera<br />

e propria emergenza<br />

educativa”. Si è aperto con<br />

un pensiero forte sui giovani<br />

il discorso che Benedetto<br />

XVI ha rivolto<br />

all’episcopato italiano.<br />

“Quando - ha detto il Papa<br />

- in una società e in una<br />

cultura segnate <strong>da</strong> un<br />

relativismo pervasivo e non<br />

di rado aggressivo, sembrano<br />

venir meno le certezze<br />

basilari, i valori e le<br />

speranze che <strong>da</strong>nno un senso<br />

alla vita, si diffonde facilmente,<br />

tra i genitori come<br />

tra gli insegnanti, la tentazione<br />

di rinunciare al proprio<br />

compito”. “Così - ha<br />

proseguito il Papa - i fanciulli,<br />

gli adolescenti e i<br />

giovani, pur circon<strong>da</strong>ti <strong>da</strong><br />

molte attenzioni e tenuti<br />

forse eccessivamente al riparo<br />

<strong>da</strong>lle prove e <strong>da</strong>lle<br />

difficoltà della vita, si sentono<br />

alla fine lasciati soli<br />

<strong>da</strong>vanti alle grandi domande<br />

che nascono inevitabilmente<br />

dentro di loro, come<br />

<strong>da</strong>vanti alle attese e alle<br />

sfide che sentono incombere<br />

sul loro futuro”. Benedetto<br />

XVI ha chiesto<br />

all’episcopato italiano di<br />

“accogliere con gioia” le<br />

“forze nuove” rappresentate<br />

<strong>da</strong>i carismi e di sostenere<br />

le “molte forme e occasioni<br />

di incontro con il<br />

mondo giovanile” promosse<br />

“nelle parrocchie, negli<br />

oratori e nelle scuole”. Il<br />

Papa ha fatto cenno anche<br />

alla scuola cattolica, dicendo:<br />

“In uno Stato democratico,<br />

che si onora di promuovere<br />

la libera iniziativa<br />

in ogni campo, non sembra<br />

giustificarsi l’esclusione<br />

di un adeguato sostegno<br />

all’impegno delle istituzioni<br />

ecclesiastiche nel campo<br />

scolastico”.<br />

Il clima politico<br />

“L’Italia ha bisogno di uscire<br />

<strong>da</strong> un periodo difficile”,<br />

ha detto Benedetto XVI,<br />

parlando della situazione<br />

complessiva del Paese. In<br />

questo ultimo periodo, ha<br />

osservato il Santo Padre,<br />

“è sembrato affievolirsi il<br />

dinamismo economico e sociale,<br />

è diminuita la fiducia<br />

nel futuro ed è cresciuto<br />

invece il senso di insicurezza<br />

per le condizioni<br />

di povertà di tante famiglie,<br />

con la conseguente tendenza<br />

di ciascuno a rinchiudersi<br />

nel proprio particolare”.<br />

In questo quadro,<br />

il Papa ha sottolineato<br />

la presenza di segnali di<br />

speranza: “È proprio per la<br />

consapevolezza di questo<br />

contesto che avvertiamo<br />

con particolare gioia i segnali<br />

di un clima nuovo,<br />

più fiducioso e più<br />

costruttivo. Esso è legato<br />

al profilarsi di rapporti più<br />

sereni tra le forze politiche<br />

e le istituzioni, in virtù di<br />

una percezione più viva delle<br />

responsabilità comuni per<br />

il futuro della Nazione”.<br />

Poi un avvertimento: “Questo<br />

clima ha bisogno di consoli<strong>da</strong>rsi<br />

e potrebbe presto<br />

svanire, se non trovasse riscontro<br />

in qualche risultato<br />

concreto”. Il Papa ha<br />

poi rivendicato il dovere<br />

per l’episcopato italiano di<br />

<strong>da</strong>re il suo “specifico contributo”.<br />

“Nel quadro di una<br />

laicità sana e ben compresa<br />

- ha detto il Papa - occorre<br />

pertanto resistere ad<br />

ogni tendenza a considerare<br />

la religione, e in particolare<br />

il cristianesimo,<br />

come un fatto soltanto privato:<br />

le prospettive che<br />

nascono <strong>da</strong>lla nostra fede<br />

possono offrire invece un<br />

contributo fon<strong>da</strong>mentale al<br />

chiarimento e alla soluzione<br />

dei maggiori problemi<br />

sociali e morali dell’Italia<br />

e dell’Europa di oggi”.<br />

Le politiche<br />

Famiglia, tutela della vita,<br />

lotta alla povertà. Questi i<br />

campi di intervento e di<br />

impegno sottolineati <strong>da</strong>l<br />

Santo Padre nel suo discorso.<br />

Il primo è la questione<br />

relativa alla “famiglia fon<strong>da</strong>ta<br />

sul matrimonio” affinché<br />

- ha detto il Papa - si<br />

affermi “una cultura favorevole,<br />

e non ostile, alla<br />

famiglia e alla vita”. Si tratta<br />

anche di chiedere “alle pubbliche<br />

istituzioni una politica<br />

coerente e organica che<br />

riconosca alla famiglia quel<br />

ruolo centrale che essa svolge<br />

nella società, in particolare<br />

per la generazione<br />

ed educazione dei figli: di<br />

una tale politica l’Italia ha<br />

grande e urgente bisogno”.<br />

“Forte e costante - ha proseguito<br />

Benedetto XVI -<br />

deve essere ugualmente il<br />

nostro impegno per la dignità<br />

e la tutela della vita<br />

umana in ogni momento e<br />

condizione, <strong>da</strong>l concepimento<br />

e <strong>da</strong>lla fase<br />

embrionale alle situazioni<br />

di malattia e di sofferenza<br />

e fino alla morte naturale”.<br />

“Né possiamo chiudere gli<br />

occhi e trattenere la voce -<br />

ha aggiunto - di fronte alle<br />

povertà, ai disagi e alle ingiustizie<br />

sociali che affliggono<br />

tanta parte dell’umanità<br />

e che richiedono il generoso<br />

impegno di tutti”.


4<br />

8<br />

giugno '08<br />

Il commento di Avvenire<br />

I due volti tivù di don Zeno,<br />

tra realtà e finzione<br />

E’<br />

Mirella Poggialini*<br />

il confronto fra effetto-fiction ed effetto-documentario<br />

quel che resta nella memoria dopo la<br />

visione della secon<strong>da</strong> puntata di Don Zeno su<br />

Raiuno, coraggiosa fiction in cui Giulio Scarpati, al<br />

quale non ha fatto bene l’imprinting indelebile di Un<br />

medico in famiglia, ha comunque reso con grande<br />

passione la figura di un prete generoso e vitale, che ha<br />

lasciato dietro di sé una traccia non cancellata. Un<br />

«prete bolscevico», come si dice a un certo punto<br />

nella fiction, diretta <strong>da</strong> Gianluigi Calderone con<br />

scrupolo e diligenza, secondo uno stile che ormai la<br />

tv ha adottato, trattando di sacerdoti. Quindi tono<br />

comunque elogiativo, aura di emotività diffusa, momenti<br />

di spettacolare commozione, in episodi ai quali<br />

la tragicità vien meno in nome di una effusione<br />

sentimentale in grado di catturare e di coinvolgere.<br />

Ben diverso il tono asciutto e anche aspro, invece, di<br />

certi dettagli che sono emersi, alle 0,40 della stessa<br />

serata di mercoledì, nel documentario Don Zeno, il<br />

prete ribelle che Raitre ha messo in on<strong>da</strong> in opportuno<br />

confronto<br />

con la fiction<br />

appena terminata.<br />

Un lavoro<br />

denso di<br />

Maite Carpio<br />

inserito nel ciclo<br />

La storia<br />

siamo noi, in<br />

cui il vero volto<br />

di don Zeno<br />

Saltini, la sua<br />

voce e il suo<br />

accento si sono<br />

offerti in un<br />

revival che ha<br />

consentito un<br />

paragone e la<br />

sottolineatura<br />

degli aspetti<br />

più spinosi e<br />

dei momenti<br />

più dolorosi della vita di questo prete innamorato dei<br />

«figli dell’abbandono» e convinto che nel mondo<br />

ricchi e poveri non potessero convivere, in nome di<br />

una giustizia predicata <strong>da</strong> Cristo. La creazione di<br />

Nomadelfia nell’excampo di concentramento di Fossoli<br />

vicino a Carpi, lo smantellamento della città dei<br />

ragazzi per i debiti eccessivi, la richiesta di riduzione<br />

allo stato laicale, per dieci anni, per ricostruire una<br />

nuova città in Maremma, fatta di tende, povertà e<br />

abnegazione; il senso della famiglia e dell’amore<br />

come risorsa per i più deboli e soli sono temi che il<br />

documentario ha reso con forza maggiore rispetto<br />

alla fiction. Il confronto fra il linguaggio della fiction,<br />

volto a narrare romanzando e ad avvolgere i fatti con<br />

emozioni facilmente leggibili e perciò condivisibili,<br />

e la scabra immediatezza del documento ha messo in<br />

risalto, con abbinamento felice, la necessità delle due<br />

forme espositive in sovrapposizione e contrapposizione.<br />

Don Zeno alla fine è emerso <strong>da</strong>vanti allo spettatore<br />

con una sua forza icastica e convincente, con le sue<br />

perorazioni appassionate, la sua convinzione radicata<br />

e fedele, il suo amore per la <strong>Chiesa</strong> e insieme la sua<br />

opposizione vibrante, in nome di una fratellanza<br />

cristiana in cui ha prodigato tutto se stesso con<br />

insegnamento di bene.<br />

* critica televisiva di Avvenire<br />

Grande successo di ascolti per la fiction di Raiuno su don Zeno.<br />

Lorenzo Di Pietro, attore carpigiano, ha recitato la parte di<br />

Palita. Tra i suoi progetti anche un ritorno nella città dei Pio<br />

con il desiderio di aprire una scuola di musical<br />

“S<br />

Daniele Fran<strong>da</strong><br />

ono una persona determinata,<br />

timi<strong>da</strong> ed<br />

estroversa al tempo<br />

stesso”.<br />

Si autodefinisce così Lorenzo<br />

Di Pietro, l’attore<br />

carpigiano che ha interpretato<br />

il personaggio di Palita,<br />

un ragazzo cresciuto a<br />

Nomadelfia, nello<br />

sceneggiato prodotto <strong>da</strong>lla<br />

Rai “Don Zeno – L’uomo<br />

di Nomadelfia”. “Sono molto<br />

estroverso con gli amici<br />

e nel lavoro ma in altre situazioni<br />

sono abbastanza riservato”<br />

precisa. Lorenzo,<br />

29 anni e una vocazione pura<br />

per la recitazione e il canto,<br />

promette: “Lotterò fino in<br />

fondo per fare questo mestiere”.<br />

Poi aggiunge: “In<br />

un mondo difficile come<br />

quello dello spettacolo e del<br />

cinema la caparbietà e la<br />

tenacia sono fon<strong>da</strong>mentali<br />

per riuscire ad an<strong>da</strong>re avanti”.<br />

Per inseguire <strong>da</strong> più vicino<br />

il suo sogno nel 2001<br />

si è trasferito <strong>da</strong> Budrione,<br />

dove vive tuttora la sua famiglia,<br />

a Roma. Dice di voler<br />

comprare casa nella Capitale<br />

(“magari a Trastevere”)<br />

ma tra i suoi progetti c’è<br />

anche un ritorno a Carpi per<br />

<strong>da</strong>re vita ad una scuola di<br />

musical, il suo genere preferito.<br />

C OPERTINA<br />

Sul set<br />

aria di casa<br />

Lorenzo, parliamo subito<br />

di “Don Zeno”, la fiction<br />

della Rai an<strong>da</strong>ta in on<strong>da</strong><br />

in prima serata il 27 e 28<br />

maggio e che ha riscosso<br />

un successo di pubblico e<br />

di critica. Come è an<strong>da</strong>ta<br />

sul set? Raccontaci qualche<br />

aneddoto particolare.<br />

Sul set si respirava una bellissima<br />

aria. La comunità di<br />

Nomadelfia mi ha fatto vedere<br />

la realtà in modo diverso,<br />

come nessuno, o quasi,<br />

di noi concepisce. Penso<br />

che siano riusciti a lasciare<br />

il segno anche a noi attori e<br />

tecnici... di questi tempi, chi<br />

ci pensa più a fermarsi un<br />

attimino e guar<strong>da</strong>rsi attorno<br />

per vedere se qualcuno<br />

ha bisogno? Lì invece ci si<br />

aiuta tutti e in continuazione<br />

e questo dimostra che in<br />

fondo, aiutare il prossimo e<br />

chi ha bisogno può non essere<br />

concepito tanto utopistico.<br />

Ricordo una curiosità:<br />

il mio primo giorno di<br />

riprese, in Bulgaria, avevo<br />

un bambino in braccio e<br />

mentre scendevamo le scale<br />

lui mi doveva fare una<br />

doman<strong>da</strong> e io dovevo rispondergli.<br />

Ma lui parlava<br />

in lingua bulgara e io in<br />

carpigiano! E’ stato buffo,<br />

ma quel bambino mi ha guar<strong>da</strong>to<br />

così profon<strong>da</strong>mente che<br />

mi sembrava di capirlo.<br />

Prima di iniziare a girare<br />

conoscevi la figura di don<br />

Zeno? Pensi che il suo operato<br />

e i suoi insegnamenti<br />

possano trasmettere qualcosa<br />

ancora oggi, nella società<br />

“claudicante” del nostro<br />

tempo?<br />

Mi ricordo di don Zeno in<br />

quanto fratello di Mamma<br />

Nina: alle scuole elementari<br />

la mia maestra ci parlava<br />

spesso di lei. Ovviamente,<br />

dopo essere stato preso per<br />

questa fiction, mi sono documentato<br />

e ho approfondito<br />

ciò che ricor<strong>da</strong>vo molto<br />

superficialmente. E’ la<br />

Cantina Sociale di Carpi<br />

PUNTI VENDITA<br />

CARPI - via Cavata, 14 - Tel. 059 643071<br />

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Aperto tutti i giorni <strong>da</strong>lle ore 8 alle 12 e <strong>da</strong>lle 14 alle 18 - Sabato mattina aperto fino alle 12<br />

Da sinistra Nicolas Tenerani, Carlo Massari, Lorenzo Di Pietro<br />

durante le riprese in Bulgaria<br />

stessa cosa che ho detto al<br />

regista Gianluigi<br />

Calderone quando ho fatto<br />

il provino e lui mi ha risposto:<br />

“Sarà meglio che ti documenti,<br />

Lorenzo, perché<br />

ho deciso di prenderti!”. Secondo<br />

me l’operato di don<br />

Zeno continuerà a lasciare<br />

importanti tracce man mano<br />

che passeranno gli anni.<br />

Nomadelfia ha radici così<br />

solide che potrà solo fortificarsi<br />

ancora di più negli<br />

anni a venire.<br />

Giulio Scarpati ha interpretato<br />

con passione il prete<br />

di Nomadelfia. Sei d’accordo?<br />

Un’interpretazione magistrale.<br />

Giulio Scarpati è un<br />

uomo di una professionalità<br />

meravigliosa, tanti suoi<br />

colleghi dovrebbero prenderlo<br />

ad esempio invece di<br />

scimmiottare questo mestie-<br />

re. E gli ascolti della fiction<br />

lo hanno dimostrato: la bravura<br />

del protagonista e la<br />

qualità del prodotto alla fine<br />

hanno avuto la meglio e il<br />

pubblico ha deciso di premiare<br />

queste cose.<br />

Parlaci un po’ di te: come<br />

è nata la passione per la<br />

recitazione?<br />

Prima ancora di diplomarmi<br />

al Istituto Professionale<br />

“Carlo Cattaneo” di Carpi<br />

avevo iniziato a frequentare<br />

il primo laboratorio di<br />

teatro organizzato <strong>da</strong>l Comunale<br />

di Carpi. Ho iniziato<br />

in sordina nel 1994, con<br />

Paolo Gera e Alessandra<br />

Gasparini, a cui dirò per<br />

sempre grazie, che tuttora<br />

insegnano al Vallauri. Per<br />

lo più lavoravamo con testi<br />

drammatici e autori come<br />

Brecht, Strindberg, ecc.<br />

Poi nel 2001, con tanta pa-


C OPERTINA<br />

8 giugno '08<br />

5<br />

ura ma altrettanta voglia di<br />

fare di questa passione sfrenata<br />

il mio lavoro per la<br />

vita, mi sono trasferito a<br />

Roma. E lì ho avuto la fortuna<br />

di essere ammesso all’Accademia<br />

di Pino e Claudio<br />

Insegno, dove tutti gli<br />

insegnanti lavorano nel<br />

mondo dello spettacolo e vi<br />

hanno quindi un diretto contatto.<br />

Lì ho scoperto la mia<br />

vena brillante, ma soprattutto<br />

di poter cantare, e finita<br />

la scuola sono stato subito<br />

messo a lavorare a testi<br />

brillanti e musical. Infatti<br />

ho lavorato con grandi personaggi<br />

come Nicola<br />

Piovani, Rossana Casale,<br />

Stefano Cenci, attore coprotagonista nella fiction “Don<br />

Zeno” e anch’egli carpigiano doc, commenta così il<br />

successo del prodotto di Raiuno: “E’ an<strong>da</strong>ta bene, sono<br />

molto soddisfatto. Era un progetto coraggioso, anche<br />

perché trasmesso in ritardo, alla fine della stagione<br />

televisiva. Personalmente credo che sia stato fatto un<br />

gran lavoro <strong>da</strong> parte di tutti. Sul set ho incontrato vecchi<br />

amici, come Lorenzo Di Pietro con il quale avevo già<br />

lavorato in una produzione del Teatro di Corte di Paolo<br />

Dall’Olio”.<br />

Cenci era alla prima esperienza nel cinema: prima di<br />

“Don Zeno” si era occupato solo di teatro. “Mi è<br />

piaciuto molto calarmi in una nuova realtà, sperimentare<br />

generi diversi è sempre importante. E poi mi hanno<br />

Stefano Cenci nella parte di Nellusco<br />

Giulio Scarpati<br />

in vescovado a Carpi<br />

gli stessi Claudio e Pino<br />

Insegno, Fabrizio Angelini,<br />

Corrado Tedeschi, Pier<br />

Francesco Pingitore, Roberto<br />

Ciufoli, Massimo<br />

Venturiello, e altri.<br />

Il cinema italiano attraversa<br />

un buon momento<br />

dopo qualche anno di<br />

www.myspace.com/<br />

lollodipietro è il sito di<br />

Lorenzo Di Pietro: attraverso<br />

internet è possibile<br />

conoscere meglio<br />

Lorenzo e avere informazioni<br />

sulle <strong>da</strong>te dei<br />

suoi prossimi spettacoli.<br />

“morte apparente”. Come<br />

vedi il futuro della settima<br />

arte nostrana?<br />

Il cinema italiano credo stia<br />

tirando un sospiro di sollievo<br />

dopo un brutto periodo:<br />

ultimamente ci sono dei bei<br />

prodotti in sala, a partire<br />

<strong>da</strong>ll’ultimo film di Paolo<br />

Virzì con Sabrina Ferilli<br />

ed Elio Germano, “Tutta<br />

la vita <strong>da</strong>vanti”: <strong>da</strong> vedere.<br />

E il tuo futuro prossimo?<br />

Sarà a Roma o a Carpi?<br />

Quest’estate lavorerò e a settembre<br />

inizierò le prove del<br />

musical “Chiedimi se voglio<br />

la luna”, con Justine<br />

Mattera per la regia di Claudio<br />

Insegno, che debutterà<br />

a Roma all’inizio della stagione<br />

prossima e poi partirà<br />

in tournée per l’Italia.<br />

Roma ora è diventata casa<br />

mia, nonostante la mia famiglia<br />

sia rimasta tutta qua<br />

a Carpi. Mi piacerebbe comprarmi<br />

una casetta, magari<br />

a Trastevere... Però anche<br />

tornare a Carpi... Vi svelo<br />

un desiderio che ho <strong>da</strong> tanto:<br />

mi piacerebbe aprire una<br />

scuola di musical a Carpi,<br />

per fare conoscere meglio<br />

questo genere. C’è una brutta<br />

educazione al musical, e al<br />

teatro in generale. Vorrei<br />

portare la mia esperienza e<br />

la mia passione e trasmetterle<br />

a tanti giovani della<br />

mia città che come me, quando<br />

stavo a Carpi, non sanno<br />

come sviluppare e approfondire<br />

questa passione.<br />

Allora arrivederci a presto<br />

Lorenzo; il nostro augurio<br />

è che il futuro, che sia sotto<br />

il Cupolone o all’ombra del<br />

nostro Duomo, ti porti ugualmente<br />

gioia e tante soddisfazioni.<br />

coinvolto a vari livelli, proprio come nel teatro dove non<br />

faccio solo l’attore ma anche l’aiuto regista e altri ruoli.<br />

Insomma è stata una bella esperienza: il mondo del<br />

cinema è diverso e affascinante. Ma la mia prima e vera<br />

passione rimane il teatro”.<br />

Un volta diplomatosi alla Scuola di Teatro di Bologna<br />

(1997), Stefano debutta nello spettacolo “Inferno” di<br />

Dante Alighieri per la regia di Lorenzo Salveti. Dopo<br />

tante ed importanti esperienze lavorative, nel 2007 è<br />

uno dei creatori e direttore artistico di “Arti Vive Festival”<br />

di Soliera. Nello stesso anno assume la direzione artistica<br />

del Teatro della Rocca di Novellara. Dal 2002 tiene<br />

un laboratorio permanente di teatro, a Soliera con l’Associazione<br />

Culturale Pensieri Acrobati.<br />

D.F.<br />

Il commento del Vescovo Elio Tinti<br />

Luci su un testimone della fede<br />

E’ positivo il giudizio di monsignor Elio Tinti sulla<br />

fiction di Raiuno e il documentario di Raitre dedicati a<br />

don Zeno Saltini an<strong>da</strong>ti in on<strong>da</strong> nei giorni scorsi.<br />

“Grazie a questi programmi – commenta il Vescovo –<br />

molta gente può essere spinta a conoscere meglio don<br />

Zeno e Nomadelfia. Naturalmente, e mi riferisco alla<br />

fiction, la realtà è stata molto romanzata. E’ apparso poco<br />

che la vera molla dell’opera di don Zeno è stata la fede. Il<br />

suo anelito alla fraternità era ispirato <strong>da</strong>l Vangelo mentre<br />

è apparso più un tribuno che un vero uomo di Dio. E’ vero<br />

che don Zeno era impulsivo e istintivo, ma la sua rivoluzione<br />

era quella dell’amore. L’aspetto lodevole della<br />

fiction – prosegue monsignor Tinti – è l’aver messo in<br />

luce un uomo che ha tentato di an<strong>da</strong>re al di là seguendo gli<br />

ideali di giustizia e soli<strong>da</strong>rietà in modo radicale. Ma il suo<br />

motore era sempre e solo la fede. Comunque è <strong>da</strong> apprezzare<br />

lo sforzo della produzione e della Rai che hanno<br />

consentito a milioni di italiani di conoscere un gigante<br />

della fede come don Zeno”.<br />

Riferendosi poi al documentario, il vescovo Tinti l’ha<br />

valutato positivamente per la fedeltà alla vita di don Zeno<br />

sotto il profilo storico e per il valore delle testimonianze<br />

raccolte. “Sarebbe bello – ha concluso monsignor Tinti –<br />

che dopo aver scoperto don Zeno, la televisione facesse<br />

conoscere anche il resto della famiglia Saltini, Mamma<br />

Nina e don Vincenzo. Una famiglia straordinaria che può<br />

diventare un messaggio per tante famiglie: là dove regna<br />

Cristo, là dove c’è l’amore, tutto diventa realmente possibile”.<br />

A.B.<br />

Il regista Gianluigi Calderone con il Vescovo Elio e Enzo Galavotti<br />

La troupe della fiction su don Zeno <strong>da</strong>lle Clarisse<br />

Dal silenzio alla ribalta<br />

Vivono nell’ombra una vita intessuta di preghiera, perciò<br />

è stata una vera sorpresa vedere due nostre clarisse,<br />

Madre Letizia e suor Riccar<strong>da</strong>, in due piccole parti della<br />

fiction di Raiuno su don Zeno.<br />

Nella prima puntata è apparsa madre Letizia, intenta a fare<br />

quello che fa spesso, curare le piante.<br />

“A ottobre – ricor<strong>da</strong> la superiora del Monastero di Santa<br />

Chiara – la troupe è venuta a girare alcune scene <strong>da</strong> noi,<br />

purtroppo era già autunno e il nostro giardino era praticamente<br />

spoglio. Il regista ci ha chiesto di partecipare alla<br />

scena e l’abbiamo fatto di buon grado. Ho pensato a suor<br />

Scolastica, sorella di don Zeno, morta nel 1971, che ha<br />

vissuto a lungo qui nel nostro convento. Don Zeno le era<br />

particolarmente legato. Quante notti ha passato in preghiera<br />

per quel suo amatissimo fratello!”.<br />

Madre Letizia, un carattere dolce e forte, riservatissimo, è<br />

chiamata per nome <strong>da</strong>l vescovo Pranzini che le si avvicina;<br />

il regista ha voluto così, certamente per omaggiarla<br />

della disponibilità offerta.<br />

Nella secon<strong>da</strong> puntata è apparsa suor Riccar<strong>da</strong>. La scena<br />

si è svolta in Vescovado così sono an<strong>da</strong>ti a prenderla per<br />

riaccompagnarla qualche ora più tardi. “Avevano bisogno<br />

di un’infermiera per il Vescovo e abbiamo pensato a suor<br />

Riccar<strong>da</strong> che è la nostra ‘infermiera’. Hanno preso noi,<br />

suore vere – racconta madre Letizia – perché ci hanno<br />

detto che avevano bisogno di suore vestite in modo ‘antico’,<br />

proprio come noi”.<br />

Chi conosce la vita operosa del Monastero sa che lì arriva<br />

“di tutto”, l’umanità più disparata con i problemi più<br />

diversi; una giornata di ottobre dello scorso anno è arrivata,<br />

inaspettata, anche la cinepresa. Accolta, come tutto ciò<br />

che suona a quella meravigliosa porta.<br />

A.B.<br />

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6<br />

8<br />

giugno '08<br />

C RONA C ARPI<br />

Presentati i <strong>da</strong>ti di un’in<strong>da</strong>gine sulla percezione della sicurezza.<br />

Il 79% del campione definisce Carpi “molto o abbastanza sicura”<br />

Alla ricerca della tranquillità<br />

V<br />

ittorio Martinelli,<br />

responsabile Ufficio<br />

ricerche del Comune<br />

di Modena, ha presentato<br />

nei giorni scorsi in<br />

Consiglio comunale di<br />

Carpi, i risultati dell’in<strong>da</strong>gine<br />

sulla percezione <strong>da</strong><br />

parte dei cittadini della sicurezza<br />

urbana: la ricerca è<br />

stata compiuta per il terzo<br />

anno attraverso 507 interviste<br />

telefoniche a cittadini<br />

maggiorenni nel dicembre<br />

del 2007 (e al contempo<br />

anche a Modena e a<br />

Sassuolo).<br />

“Per il 44,2% del campione<br />

sicurezza significa soprattutto<br />

garantire il controllo<br />

della criminalità, con un<br />

aumento di questo <strong>da</strong>to tra<br />

il 2005 e il 2007. Il 79%<br />

degli intervistati – ha detto<br />

Martinelli – rispetto al pericolo<br />

microcriminalità afferma<br />

poi che Carpi è molto o<br />

abbastanza sicura, e solo il<br />

20% poco o per niente: un<br />

<strong>da</strong>to quest’ultimo in leggero<br />

aumento anno dopo anno:<br />

per il 57.4% poi il livello di<br />

criminalità comune è rimasto<br />

lo stesso dell’anno precedente.<br />

Rispetto al 2006 si<br />

è scesi di uno 0.2%, un <strong>da</strong>to<br />

dunque di sostanziale conferma,<br />

mentre il 34.7% del<br />

campione dice che è aumentata,<br />

il 3.5% in più dell’anno<br />

precedente. Utilizzando<br />

un indice sulla percezione<br />

della sicurezza nel 2007<br />

questo era a Carpi di 60.7,<br />

in leggero calo: nell’area<br />

Modena-Carpi-Sassuolo il<br />

<strong>da</strong>to è al 51,1”.<br />

I più insicuri<br />

L’85% degli intervistati<br />

definisce inoltre poco o per<br />

niente grave il fenomeno<br />

nella zona in cui abita, contro<br />

l’87% del 2006. Il cittadino<br />

percepisce maggiore<br />

sicurezza se gli si chiede di<br />

rispondere a domande relative<br />

alla sua zona di residenza<br />

piuttosto che alla realtà<br />

urbana o nazionale.<br />

“L’insicurezza è quindi un<br />

fenomeno incombente, sempre<br />

più grave però – ha detto<br />

Martinelli - un poco più<br />

in là della zona di residenza<br />

di chi risponde”. I più insicuri<br />

risultano essere i 45-54enni<br />

e gli over 65, chi ha una<br />

bassa scolarità e chi vive<br />

nelle frazioni. Al primo posto<br />

tra i fenomeni di degrado<br />

urbano vengono segnalati<br />

atti van<strong>da</strong>lici, rifiuti abbandonati,<br />

presenza di mendicanti,<br />

di gruppi che disturbano,<br />

di tossicodipendenti<br />

e spacciatori, mentre tra le<br />

cose che <strong>da</strong>nno invece più<br />

fastidio troviamo siringhe e<br />

rifiuti abbandonati, atti<br />

van<strong>da</strong>lici e spaccio. Il 20,3%<br />

degli intervistati ha risposto<br />

poi di essere rimasto<br />

vittima negli ultimi tre anni<br />

di reati come i furti di oggetti<br />

personali, in appartamento<br />

o su auto, i borseggi<br />

o tentati furti in casa (era il<br />

18,2% nel 2006). Il 47.6%<br />

di questi lo è stato nell’ultimo<br />

anno.<br />

Sicurezza in consiglio comunale<br />

Avanti con gli Assistenti civici volontari,<br />

ancora ferma la videosorveglianza<br />

Buona parte del Consiglio comunale di giovedì 29 maggio<br />

è stata dedicata ai temi della sicurezza, con la presentazione<br />

e discussione di diverse interrogazioni e ordini del<br />

giorno.<br />

Nel corso della serata è stato discusso ed approvato un<br />

ordine del giorno firmato <strong>da</strong> Pd, Pdci e Verdi che “approvando<br />

e ribadendo l’utilità delle politiche di integrazione<br />

sociale e culturale sollecita l’amministrazione comunale<br />

ad attivare nel più breve<br />

Roberto Andreoli<br />

tempo possibile la<br />

videosorveglianza, condividendo<br />

l’istituzione dei Volontari<br />

civici a supporto<br />

delle forze dei Polizia nel<br />

territorio con riferimento<br />

alla specifica legislazione<br />

regionale, <strong>da</strong>ndo anche<br />

man<strong>da</strong>to di continuare<br />

l’azione di coordinamento<br />

tra istituzioni locali e forze<br />

dell’ordine, sollecitando la<br />

richiesta di ampliamento del<br />

numero di agenti presenti<br />

sul territorio, con particolare<br />

riferimento alla Ps”.<br />

L’assessore Alberto<br />

D’Addese ha al proposito ribadito che gli Assistenti civici<br />

sono una delle risposte messe in campo <strong>da</strong>l Comune sui<br />

temi della sicurezza, che <strong>da</strong> ottobre si stanno svolgendo<br />

attività formative per i volontari della Protezione civile che<br />

già collaborano con l’ente locale in varie occasioni e ha<br />

tratteggiato in aula la Legge regionale 24 del 2003 che<br />

configura finalità e caratteristiche di queste persone.<br />

Roberto Andreoli (Forza Italia) ha chiesto lumi sul sistema<br />

di videosorveglianza cittadino: i tempi, i modi, le<br />

localizzazioni del sistema e se si è pensato di informare in<br />

modo dettagliato le attività commerciali interessate. L’assessore<br />

alla Polizia municipale Alberto d’Addese ha risposto<br />

spiegando che le 43 telecamere poste in centro storico<br />

sono già funzionanti e che manca però ancora il collegamento<br />

finale con fibra ottica con le sale operative di<br />

Carabinieri e Polizia. Andreoli si è detto estremamente<br />

deluso di ciò visto che il<br />

progetto è <strong>da</strong>tato aprile 2006<br />

“ed era già nel programma<br />

elettorale del sin<strong>da</strong>co Enrico<br />

Campedelli. “Non si fa<br />

una bella figura con i cittadini<br />

ad annunciare una iniziativa<br />

come questa e poi<br />

non farla partire…”, il commento<br />

di Andreoli.<br />

D’Addese ha replicato sottolineando<br />

come l’intento<br />

era quello di partire nel mese<br />

di maggio: “La cittadinanza<br />

è stata sempre informata,<br />

ma non tutto dipende <strong>da</strong> noi<br />

per questo progetto…”.<br />

Da chi, allora?<br />

Alberto D’Addese<br />

Aumentano borseggi<br />

e furti in casa<br />

In aumento risultano<br />

borseggi e furti in casa o di<br />

oggetti personali; in calo<br />

furti su auto e van<strong>da</strong>lismi.<br />

Rimane alto, ha spiegato<br />

Martinelli in Consiglio, il<br />

<strong>da</strong>to che indica la propensione<br />

alla denuncia dei reati,<br />

a dimostrazione della fiducia<br />

(maggiore che in altre<br />

realtà) nell’operato delle<br />

forze dell’ordine e del<br />

sistema della giustizia, che<br />

raggiunge il 70% circa del<br />

campione: più alta per la<br />

classe d’età 35-44 e le casalinghe,<br />

più bassa per giovani,<br />

anziani e lavoratori autonomi.<br />

Ai cittadini intervistati<br />

è stato anche chiesto<br />

di indicare le zone meno<br />

sicure: centro storico, parchi,<br />

stazione, dove ci sono<br />

nomadi ed extracomunitari<br />

in genere quelle maggiormente<br />

segnalate.<br />

Noi e loro<br />

Rispetto all’immigrazione<br />

invece i carpigiani intervistati<br />

mostrano un sentimento<br />

contrapposto: il 77% dice<br />

che tra gli stranieri c’è molta<br />

gente onesta che ha voglia<br />

di lavorare ma il 66%<br />

mette in discussione il fatto<br />

che non rispettano le regole<br />

dello stare assieme e il 64%<br />

afferma che l’aumento dell’immigrazione<br />

favorisce<br />

l’aumento della criminalità.<br />

L’in<strong>da</strong>gine comprendeva<br />

anche alcune domande<br />

sulla presenza di nomadi in<br />

città: Il 36% segnala come<br />

la presenza di un’area sosta<br />

a Carpi sia uno dei primissimi<br />

problemi mentre il 53%<br />

spiega invece che questo sia<br />

un problema “ma non così<br />

urgente”. Il 72% degli intervistati<br />

è comunque d’accordo<br />

con l’idea del Comune<br />

di spostarla in altra sede<br />

più como<strong>da</strong> e funzionale.<br />

Nei confronti degli abitanti<br />

del campo si chiedono comunque<br />

più controlli delle<br />

forze di polizia, sulle condizioni<br />

igieniche e sul rispetto<br />

dell’obbligo scolastico.<br />

“Se rispettano le regole<br />

possono rimanere”: con<br />

questa affermazione si è<br />

detto molto d’accordo il 46%<br />

degli intervistati ma per il<br />

28% i nomadi creano solo<br />

problemi di sicurezza e per<br />

il 22% che devono essere<br />

man<strong>da</strong>ti via.<br />

a cura di Annalisa Bonaretti<br />

VIA GUIDO FASSI, 11 - TEL E FAX 059-650267<br />

www.wineandwine.it<br />

Sabato 7 giugno, un convegno per parlare<br />

di problemi alcolcorrelati<br />

Alcol, questione di salute pubblica<br />

Un team composto <strong>da</strong> associazioni ed enti pubblici contro<br />

l’abuso di alcol. Nel convegno organizzato <strong>da</strong> Acat, Associazione<br />

dei Club degli Alcolisti in Trattamento, Asv Modena,<br />

Associazione Servizi per il Volontariato e Ausl Modena, con<br />

il patrocinio della Città di Carpi, si discuterà di “Alcol:<br />

Questione di salute pubblica”. Sabato 7 giugno, <strong>da</strong>lle ore 8.30<br />

nella Sala Congressi di viale Peruzzi, interverranno varie<br />

personalità operanti in vari settori della sanità e impegnate in<br />

prima persona nella lotta all’abuso di sostanze alcoliche. Si<br />

alterneranno i contributi di sei specialisti: Claudio Vagnini,<br />

direttore del distretto n°1 di Carpi Ausl, Massimo Bigarelli,<br />

responsabile SerT area Nord, Chiara Pavesi, medico<br />

ospe<strong>da</strong>liero e servitore presso l’Acat di Carpi, Cinzia Caruso,<br />

assessore alle Politiche Sociali e Sanitarie del Comune di<br />

Carpi, Franco Marcomini, responsabile Settore Alcologia<br />

del Dipartimento Dipendenze di Padova e Giovanni Feltri,<br />

Medico di Medicina Generale. L’incontro, rivolto tanto agli<br />

operatori della sanità quanto alla cittadinanza.<br />

C<br />

ontinua <strong>da</strong>lla prima<br />

Legalità e accoglienza<br />

(e consumano) in Italia. Il ministro degli esteri romeno,<br />

riferendosi alla più grande opera edilizia nell’Italia degli<br />

ultimi decenni, la Fiera di Milano, ha sottolineato che è<br />

frutto del lavoro dei suoi connazionali. Sarebbe interessante<br />

capire quanto lavoro clandestino ha permesso di esistere a<br />

questo “volano” dell’economia del Nord. Le ba<strong>da</strong>nti sono<br />

spesso clandestine ma quanto mai necessarie e cercate, a<br />

volte con fatica, <strong>da</strong>lle nostre famiglie.<br />

Sicurezza<br />

La richiesta di legalità <strong>da</strong> parte dei cittadini è legittima<br />

anche se alla doman<strong>da</strong> di sicurezza non si può rispondere<br />

con gli slogan dettati <strong>da</strong> rabbia e paura, ma solo con la<br />

costruzione, paziente ed esigente di una società coesa. I<br />

vescovi italiani, riuniti nei giorni scorsi nell’assemblea<br />

della Cei, parlano di necessità di coniugare legalità ed<br />

accoglienza, sostengono che la vera sicurezza nasce <strong>da</strong>ll’integrazione;<br />

non si pronunciano in merito al reato di clandestinità<br />

o ai Cpt ma sostengono che “occorre <strong>da</strong>re una<br />

risposta in linea con la dignità della persona ed il livello di<br />

civiltà del nostro paese”. Don Virginio Colmegna sostiene<br />

che non c’è sicurezza se scompare la cultura della responsabilità<br />

verso l’altro, se cresce un clima individualistico che<br />

fa barricate, se si diffonde una mentalità di difesa <strong>da</strong>gli altri.<br />

Non dobbiamo accettare i reati, <strong>da</strong> parte di nessuno, dobbiamo<br />

essere soli<strong>da</strong>li con le vittime, ma soprattutto non possiamo<br />

colpevolizzare un’intera etnia o un’intera generazione<br />

di immigrati per i reati commessi solo <strong>da</strong> alcune persone.<br />

Sempre più spesso la distinzione tra diritti del cittadino e<br />

diritti della persona si traduce in termini di conflitto: il<br />

cittadino sembra avere più diritti della persona umana in<br />

quanto tale. Ancora don Colmegna sostiene che per noi<br />

(cristiani) la soli<strong>da</strong>rietà è l’unica via possibile; la politica<br />

deve invece tornare a discutere e confrontarsi per trovare<br />

diverse soluzioni. Mette però in guardia sui rischi che corre<br />

la democrazia se la politica si riduce a chiedere sicurezza<br />

senza aver prima fatto la sua parte per prevenire, per<br />

costruire. Occorre infatti interpretare bene le cause dei reati,<br />

prima di intervenire: se la motivazione principale dei reati<br />

dovesse diventare la fame, di adulti e bambini, non c’è<br />

sistema di sicurezza che tenga!<br />

Non dimentichiamo infine che, se gli aiuti, la soli<strong>da</strong>rietà,<br />

l’integrazione hanno un costo <strong>da</strong> sostenere, anche la sicurezza<br />

non è esente <strong>da</strong> costi consistenti e soprattutto non è<br />

detto producano risultati più efficaci.<br />

* Direttore Caritas Diocesana - Carpi


Criminalità economica:<br />

ricerca su mafia e reati<br />

“A Modena ottimi anticorpi, ma ci sono infiltrazioni”<br />

“Sicuramente mafia, camorra, ‘ndrangheta e sacra corona<br />

unita hanno avuto i loro rappresentanti che hanno agito<br />

sul territorio modenese, ma nonostante questa attività sia<br />

durata molti anni, nessuna di queste organizzazioni è<br />

riuscita a occupare il territorio”. Lo affermano Enzo<br />

Ciconte e Bianca La Rocca, due tra i maggiori studiosi<br />

italiani della criminalità organizzata, nella loro ricerca<br />

sui “Reati di tipo economico nel territorio della provincia<br />

di Modena” presentata alcuni mesi fa alla Conferenza<br />

delle autonomie locali.<br />

I due autori hanno ricor<strong>da</strong>to, tuttavia, una serie di episodi<br />

criminali, furti e van<strong>da</strong>lismi, avvenuti ai <strong>da</strong>nni di negozianti<br />

del centro, ma anche la bomba fatta esplodere<br />

all’Agenzia delle entrate di Sassuolo, l’accertata presenza<br />

nel territorio di affiliati al clan camorristico dei casalesi,<br />

intimi<strong>da</strong>zioni i numerosi arresti per estorsioni e truffa:<br />

“Tutti elementi che indicano come il territorio della<br />

provincia, pur continuando a possedere ottimi anticorpi<br />

grazie a un solido tessuto sociale, non sia del tutto<br />

indenne <strong>da</strong> infiltrazioni di criminalità organizzata”.<br />

Ciconte ha osservato che i settori più a rischio sono quello<br />

dei trasporti con legami riconducibili alla mafia e il<br />

caporalato che non riguar<strong>da</strong> solo l’edilizia.<br />

Modenesi “primi” nelle truffe, estorsioni <strong>da</strong>l sud<br />

La ricerca sulla criminalità economica è stata divisa in<br />

due parti: nella prima si dà conto della presenza mafiosa,<br />

nella secon<strong>da</strong> dei reati economico-commerciali come la<br />

truffa, i reati inerenti la falsità dei titoli di credito e gli<br />

assegni bancari, l’appropriazione indebita, i reati fallimentari,<br />

l’usura e il ricorso abusivo al credito, i marchi e<br />

le frode sui marchi, la frode nel commercio e alimentare.<br />

Per descrivere questi fenomeni sono state analizzate 308<br />

sentenze di primo grado emesse nella circoscrizione<br />

giudiziaria di Modena e provincia, nel periodo 1996-<br />

2006. Per alcune fattispecie di reato sono state prese in<br />

considerazione il cento per cento delle fonti disponibili<br />

(usura, marchi contraffatti, frode nei marchi, frode nel<br />

commercio e frode alimentare), per le altre una significativa<br />

campionatura che varia tra il 10 e il 50 per cento.<br />

Leoni (Pdl): Modena è la terza città in<br />

Italia per presenza di clandestini e tra le<br />

prime dieci per numero di reati<br />

“Ancora un record negativo”<br />

“Ancora un record negativo per Modena. Dopo essere<br />

stata ‘incoronata’ come la terza<br />

città d’Italia per presenza di clandestini,<br />

ora Modena colleziona<br />

un altro primato negativo. E’ tra<br />

le prime dieci città d’Italia per<br />

numero di reati denunciati in rapporto<br />

alla popolazione con 6,1<br />

reati denunciati su 100 abitanti.<br />

Un’altra triste conferma che il<br />

modello della ‘Signora città’ propagan<strong>da</strong>to<br />

per anni <strong>da</strong>lla sinistra<br />

è morto e sepolto <strong>da</strong> tempo”.<br />

E’ duro il commento del consigliere<br />

regionale del Pdl Andrea<br />

Leoni in merito alla pubblicazione<br />

della classifica della criminalità elaborata <strong>da</strong>l Sole 24<br />

Ore su <strong>da</strong>ti del Viminale che vede l’Emilia Romagna con<br />

quattro province tra le prime dieci in Italia per numero di<br />

reati denunciati in rapporto alla popolazione.<br />

Modena non è la sua provincia, ma non si può certamente<br />

ignorare questa realtà e soprattutto la prossimità.<br />

“Che Modena non sia un città sicura è sotto gli occhi di<br />

tutti. La miscela esplosiva tra la maxipresenza di clandestini<br />

ed una criminalità che sta rendendo la vita impossibile<br />

alla gente perbene deve finire quanto prima. Solo però<br />

se anche gli enti locali governati <strong>da</strong>lla sinistra faranno la<br />

loro parte, abbandonando politiche inutili e <strong>da</strong>nnose, sarà<br />

possibile invertire la rotta”.<br />

C RONA C ARPI<br />

8 giugno '08<br />

Colloquio con il vicequestore Ignazio Messina sulla sicurezza in<br />

città. Aumentano i furti nelle abitazioni, diminuiscono le rapine.<br />

Il fenomeno droga esiste anche se è sotterraneo, ma su tutto<br />

cresce la litigiosità. La causa principale: la mancanza di dialogo<br />

Annalisa Bonaretti<br />

“L Una<br />

avoro ce n’è, una cosa<br />

è la percezione, una<br />

cosa è la sicurezza”,<br />

parola di Ignazio Messina,<br />

vicequestore senza troppi peli<br />

sulla lingua.<br />

Non si tira indietro <strong>da</strong>vanti<br />

alle domande tipo “E’ vero<br />

che siete sottodimensionati?<br />

Il parco macchine è <strong>da</strong>vvero<br />

così carente?” e questo depone<br />

a suo onore. La diplomazia<br />

non è necessariamente<br />

un merito e in questi casi<br />

una sana verità vale mille<br />

mezze verità. Che poi sono<br />

mezze bugie.<br />

“Sì, siamo sottodimensionati<br />

– la risposta di Messina –<br />

come tutte le Forze dell’ordine.<br />

Se ci fossero solo cinque-sei<br />

uomini in più le cose<br />

andrebbero decisamente meglio<br />

e anche in questa situazione<br />

non avremmo ancora<br />

raggiunto l’organico che ci<br />

spetterebbe. Il discorso sulle<br />

auto è meglio lasciarlo<br />

perdere, abbiamo una carenza<br />

di mezzi che segnalano anche<br />

una certa vetustà. Le gomme<br />

sono un po’ lisce ma… la<br />

benzina ce l’abbiamo”. Non<br />

c’è male.<br />

Si capisce subito che Ignazio<br />

Messina è uomo abituato ai<br />

sacrifici e al lavoro duro, è a<br />

Carpi <strong>da</strong> un anno e mezzo e<br />

l’impronta che ha <strong>da</strong>to al<br />

commissariato è decisamente<br />

su questo stile, il suo. Potrebbe<br />

sembrare ruvido, ma<br />

non lo è nemmeno un po’e lo<br />

scopri appena parla di persone.<br />

Quelle che incontra e,<br />

visto il lavoro che svolge,<br />

non sono certo educande. Poi<br />

con il rispettoso affetto che<br />

ha per i suoi uomini e, ovviamente,<br />

per quanto c’è di<br />

più caro nella vita di una<br />

persona, la propria famiglia.<br />

“Basterebbe poco per <strong>da</strong>re<br />

ai cittadini presenza e intervento<br />

immediato, ma quel<br />

poco non ce lo <strong>da</strong>nno – spiega<br />

il vicequestore -; non chiedo<br />

miracoli, ma mi piacerebbe<br />

avere la dotazione adeguata<br />

di uomini e mezzi per<br />

rispondere prontamente alle<br />

esigenze sempre maggiori<br />

della nostra società”.<br />

E’ in città <strong>da</strong> poco ma fa<br />

capire di conoscerla piuttosto<br />

bene, in tutte le sue luci e<br />

le sue ombre. E pensare che<br />

le zone scure siano solo quelle<br />

riferibili agli “altri”, agli<br />

extracomunitari, sarebbe sbagliato.<br />

“Un fenomeno in continuo<br />

aumento è la litigiosità. Mi<br />

riferisco a liti in famiglia,<br />

liti di condominio perché la<br />

signora al piano di sopra innaffia<br />

i fiori e quella di sotto<br />

città<br />

con<br />

poche<br />

parole<br />

Ignazio Messina<br />

si bagna, liti perché c’è chi<br />

non paga al bar, al ristorante.<br />

Le liti in famiglia ci portano<br />

via un sacco di tempo e<br />

oggi come oggi sono diventate<br />

una cosa comune sia per<br />

gli italiani che per gli stranieri.<br />

Prima i maghrebini,<br />

gli islamici ci pensavano su<br />

parecchio prima di venire <strong>da</strong><br />

noi, adesso lo fanno tranquillamente.<br />

Comincia tutto<br />

con un niente, un no detto <strong>da</strong><br />

un genitore che provoca l’ira<br />

di un figlio e così si arriva a<br />

calci, pugni e altro, ma può<br />

anche essere l’inverso o un<br />

marito che teme che la mogli<br />

gli metta le corna. I motivi<br />

sono spesso futili – commenta<br />

Ignazio Messina – e<br />

sono praticamente sempre gli<br />

stessi. Il problema vero è<br />

che la gente non si parla più<br />

e scarica sulle Forze dell’ordine<br />

quella che noi definiamo<br />

come composizione bonaria<br />

di dissidi. Noi – prosegue<br />

il vicequestore – cerchiamo<br />

di mettere le parti<br />

insieme e di farle parlare, le<br />

‘obblighiano’ a parlare. Non<br />

è raro vedere le stesse persone<br />

per tre-quattro-cinque<br />

volte, continuano ad avere<br />

gli stessi problemi. Ci sono<br />

le liti tra ex coniugi che in<br />

fase di separazione o divorzio<br />

sono in disaccordo per<br />

gli orari di visita ai figli stabiliti<br />

<strong>da</strong>l Tribunale. Insomma,<br />

cose che si dovrebbero<br />

risolvere con un po’ di<br />

buonsenso. Penso che sia<br />

venuta meno la voglia di<br />

parlarsi e continuando a non<br />

parlare i problemi non si risolvono,<br />

anzi di solito si ingigantiscono.<br />

Poi adesso c’è<br />

la mania di comunicare con<br />

sms o internet e anche questo<br />

fatto disabitua al dialogo.<br />

Insomma, emerge una<br />

mancanza di valori”. Questa<br />

sì che fa impallidire, ancor<br />

più dei reati che vengono<br />

La sua assidua presenza nei frequenti controlli che la<br />

Polizia di stato fa sull’immigrazione stupisce persino i<br />

suoi uomini, così Ignazio Messina si sente dire, sempre<br />

più spesso <strong>da</strong> stranieri integrati, quelli che sono in<br />

possesso della carta di soggiorno tanto per intenderci,<br />

che “noi italiani stiamo sbagliando tutto. Sì, mi dicono<br />

proprio così, voi italiani state sbagliando tutto, ne state<br />

facendo entrare troppi. Lavoro ormai non ce n’è e chi<br />

arriva spesso fa altre cose. O è sottopagato e trattato<br />

praticamente come uno schiavo oppure delinque.<br />

Cercate di evitare altri arrivi di massa, questa è una<br />

raccoman<strong>da</strong>zione che mi sento fare <strong>da</strong>gli stranieri. La<br />

loro – commenta Ignazio Messina – è una presa di<br />

coscienza <strong>da</strong>vanti a un fenomeno che esiste, non<br />

vogliono che, a causa di qualcuno che delinque, tutta la<br />

loro etnia sia considerata di delinquenti. Qui – mi<br />

dicono – siamo già in troppi”. Se ne sono accorti anche<br />

loro; qualcuno di noi, ancora no.<br />

Sarà veramente il caso di non confondere bontà con<br />

buonismo: aprire gli occhi significa rispettare noi e<br />

loro. Senza abbandonarli alla miseria del loro paese e<br />

facendo sì che non debbano fuggire <strong>da</strong>lla povertà. Ma<br />

questa è un’altra storia, anche se è la radice di quella<br />

che, ormai, è diventata anche la nostra storia.<br />

7<br />

commessi qui, fortunatamente<br />

meno che altrove.<br />

“Se paragoniamo Carpi a città<br />

vicine, anche solo a Modena<br />

e Sassuolo, vediamo che la<br />

situazione è molto più tranquilla<br />

– precisa Messina -.<br />

Un altro <strong>da</strong>to positivo è che<br />

quando subisce reati, la gente<br />

continua a denunciarli e<br />

questo dimostra che non si è<br />

persa la fiducia nelle Forze<br />

dell’ordine. Lo fanno anche<br />

gli stranieri, altro fatto nuovo<br />

<strong>da</strong> segnalare, a dimostrazione<br />

di una avvenuta o quasi<br />

avvenuta integrazione. Purtroppo<br />

– continua il<br />

vicequestore – i furti in abitazione<br />

sono in aumento. E’<br />

un reato odioso, mi rendo<br />

perfettamente conto che le<br />

persone subiscono una vera<br />

e propria violenza ma spesse<br />

volte non stanno abbastanza<br />

attente, lasciano porte<br />

e finestre aperte e questo<br />

non va mai, ma proprio mai,<br />

fatto. Anche se – ammette –<br />

chiudere tutto come si deve<br />

può non bastare Sono spesso<br />

nomadi o persone di etnia<br />

romena e mol<strong>da</strong>va a rubare,<br />

questo non per criminalizzare<br />

l’etnia ma perché è un <strong>da</strong>to<br />

di fatto. Un segnale positivo<br />

riguar<strong>da</strong> invece le rapine, notevolmente<br />

diminuite rispetto<br />

allo scorso anno: a Carpi nel<br />

2007 ne abbiamo registrate<br />

14, finora quattro”.<br />

Per quanto riguar<strong>da</strong> lo spinoso<br />

problema della droga<br />

Messina dice che vale il principio<br />

di doman<strong>da</strong> e offerta.<br />

“Abbiamo fatto parecchie<br />

operazioni che hanno portato<br />

a risultati positivi, ma non<br />

possiamo certo essere noi a<br />

debellare il fenomeno della<br />

droga. Se non ci si riesce con<br />

la prostituzione, che è decisamente<br />

molto meno complessa,<br />

come si può pensare<br />

che, con qualche operazione<br />

di successo, si riesca a bloccare<br />

la droga in città? Che<br />

sia uno spinello o una sostanza<br />

pesante o alcol, le<br />

droghe sono nocive. Lo sono<br />

tutte quelle cose che possono<br />

alterare la normale fisiologia<br />

di una persone, anche<br />

una semplice litigata con la<br />

moglie o il marito può diventare<br />

pericolosa se poi si<br />

sale in macchina e si gui<strong>da</strong><br />

per smaltire la rabbia. Tutto<br />

ciò che devia <strong>da</strong>l modo di<br />

pensare normale andrebbe<br />

evitato, ma mi rendo conto<br />

che non sempre è possibile”.<br />

Più che parlare con un “poliziotto”<br />

sembra di parlare con<br />

uno psicologo o un sociologo,<br />

ma a pensarci su un buon<br />

poliziotto non può non essere<br />

un po’ dell’uno e un po’<br />

dell’altro.


8<br />

8 giugno '08<br />

Le associazioni dei commercianti intervengono sui farmer’s market<br />

Sì, però…<br />

C RONA C ARPI<br />

Daniele Cavazza<br />

Un parere favorevole quello<br />

di Confcommercio sui<br />

farmer’s market, “anche la<br />

location di viale Alghisi, zona<br />

ex Foro Boario, ci sembra<br />

adeguata”, precisa il direttore<br />

di Confcommercio Massimo<br />

Fontanarosa, ma non mancano<br />

le precisazioni.<br />

La prima è che, ovviamente,<br />

devono svolgersi nel pieno<br />

rispetto della regolamentazione<br />

prevista e, osserva<br />

Fontanarosa, “a questo proposito,<br />

chiediamo che vengano<br />

rispettate alcune condizioni<br />

essenziali”. Le elenca:<br />

la possibilità, anche per i commercianti<br />

al dettaglio (ambulanti<br />

o fissi), di essere presenti<br />

all’interno dei mercati contadini,<br />

fissandone numericamente<br />

la percentuale di presenza<br />

dei posti a loro riservati.<br />

Fon<strong>da</strong>mentale anche la parità<br />

di condizioni tra questi mercati<br />

e i mercati “ordinari” già<br />

esistenti e un’attenta verifica<br />

dei requisiti di ammissibilità.<br />

“Va definito l’ambito e a mio<br />

modo di vedere – osserva<br />

Massimo Fontanarosa – è corretto<br />

quello regionale, ovvero<br />

l’azien<strong>da</strong> deve provenire <strong>da</strong>lla<br />

Regione così come i prodotti<br />

messi in vendita;<br />

l’etichettatura deve essere nel<br />

pieno rispetto della disciplina<br />

in vigore per i singoli prodotti,<br />

chiare le indicazione sui<br />

prodotti (luogo di origine territoriale<br />

e dell’impresa produttrice).<br />

Ovviamente i<br />

farmer’s market devono attenersi<br />

alle norme igienico-sanitarie<br />

dei mercati agricoli”<br />

Una raccoman<strong>da</strong>zione al Comune<br />

che “deve promuovere<br />

Al via la secon<strong>da</strong> edizione di “Una vita con stile”<br />

promossa <strong>da</strong>l Centro Servizi Volontariato<br />

Campagna Aperta<br />

Dal 14 giugno al 6 luglio si svolgerà a Carpi la secon<strong>da</strong><br />

edizione di “Una vita con stile. Idee e proposte per nuovi stili<br />

di vita” promossa <strong>da</strong>l Centro Servizi per il Volontariato di<br />

Modena. L’iniziativa partirà sabato 14 giugno alle ore 9.30<br />

presso l’ex Foro Boario con l’incontro <strong>da</strong>l titolo “Campagna<br />

Aperta” che sarà dedicato alla presentazione del mercato<br />

contadino a Carpi. Interverranno Francesco Gesualdi (Centro<br />

Nuovo Modello di Sviluppo) e Alberto Allegretti,<br />

vicesin<strong>da</strong>co di Carpi. Coordinatore sarà Roberto Zanoli<br />

(Associazione “Venite alla festa”). Alle ore 11 si terrà il<br />

concerto del Coro delle Mondine di Novi, mentre durante la<br />

mattinata sarà attivo il laboratorio per bambini “La valigia<br />

del Mozambico” a cura del Centro Missionario Diocesano.<br />

Saranno infine presenti punti informativi sul risparmio<br />

energetico, degustazione di prodotti agricoli tipici locali,<br />

tavoli informativi sulle associazioni promotrici dell’iniziativa<br />

e intrattenimento musicale. Info: Centro Servizi<br />

Volontariato – Sportello di Carpi, tel. 059 652940;<br />

carpi@volontariamo.it<br />

azioni informative sulle caratteristiche<br />

qualitative dei<br />

prodotti messi in vendita. Non<br />

vogliamo che questo mercato<br />

diventi come molti agriturismi<br />

che anziché somministrare<br />

prodotti di loro produzione<br />

finiscono per vendere prodotti<br />

acquistati nei supermercati”.<br />

Massimo Fontanarosa ricor<strong>da</strong><br />

che “qualora il farmer’s<br />

market fosse realizzato su area<br />

privata, il comune non può<br />

‘imporre’ un disciplinare contenente<br />

norme vincolanti in<br />

tal senso”.<br />

Solo prodotti locali<br />

“Apprendiamo che l’amministrazione<br />

comunale intende<br />

istituire al Foro Boario i cosiddetti<br />

farmer’s market, ossia<br />

i mercati contadini dove<br />

gli agricoltori locali possono<br />

vendere al dettaglio i loro prodotti.<br />

Come Confesercenti –<br />

commenta il direttore Daniele<br />

Cavazza - non siamo<br />

pregiudizialmente contrari,<br />

tuttavia abbiamo alcune riserve<br />

in merito. Primo fra tutti la<br />

cadenza di tali mercati, visto<br />

che gli agricoltori devono vendere<br />

solo ed esclusivamente<br />

prodotti provenienti <strong>da</strong>i propri<br />

terreni, non vediamo come<br />

Massimo<br />

Fontanarosa<br />

sia possibile <strong>da</strong>re cadenza fissa<br />

a detti mercati alla luce di<br />

eventuali annate poco produttive<br />

legate alla stagionalità”.<br />

Cavazza sottolinea l’importanza<br />

di regolamentare l’accesso<br />

ai mercati: “Dovrebbero<br />

essere presenti solo gli agricoltori<br />

locali e quindi essere<br />

escluse le forme consortili che<br />

potrebbero ricorrere alla vendita<br />

di prodotti non di produzione<br />

propria o addirittura non<br />

locali, come nel caso di arance,<br />

mele del Trentino o primizie<br />

provenienti <strong>da</strong>lle serre di<br />

altre regioni. Manteniamo le<br />

riserve anche sul diverso trattamento<br />

fiscale che consente<br />

agli agricoltori di avere molti<br />

meno oneri rispetto alle piccole<br />

e medie imprese del settore<br />

commercio, ben consapevoli<br />

che non si tratta di una<br />

questione risolvibile a livello<br />

locale. In ogni caso – conclude<br />

Daniele Cavazza - siamo<br />

favorevoli all’attuazione di<br />

alcune idee proposte a livello<br />

provinciale per costruire una<br />

filiera più corta tra produttori<br />

locali ed esercenti, un’operazione<br />

che aiuterebbe tanto le<br />

imprese agricole, quanto quelle<br />

commerciali, nonché ovviamente<br />

i consumatori”.<br />

Tanti ma non li dimostra<br />

500 persone alla Festa della Cooperazione al Teatro Comunale<br />

di Modena per celebrare i 60 anni di Confcooperative<br />

Belle canzoni e tante risate<br />

venerdì 30 maggio alla Festa<br />

della Cooperazione 2008,<br />

l’evento organizzato <strong>da</strong><br />

Confcooperative Modena<br />

per celebrare i 60 anni della<br />

sua nascita. Lo spettacolo<br />

si è svolto al Teatro Comunale<br />

Luciano Pavarotti alla<br />

presenza di oltre 500 persone,<br />

tra le quali i rappresentanti<br />

delle autorità e delle<br />

istituzioni. La serata, introdotta<br />

<strong>da</strong>l saluto del presidente<br />

di Confcooperative<br />

Gaetano De Vinco, è stata<br />

presentata <strong>da</strong> Claudia<br />

Penoni, la cabarettista di<br />

Zelig che più tardi si è prodotta<br />

in una irresistibile interpretazione<br />

della signora<br />

Varagnolo, uno dei suoi<br />

personaggi più azzeccati.<br />

Ad aprire lo spettacolo sono<br />

Da sinistra Gaetano De Vinco e Paolo Bruni<br />

stati i vincitori dell’ultimo<br />

festival di Sanremo, Lola<br />

Ponce e Giò Di Tonno, i<br />

quali hanno cantato in coppia<br />

e singolarmente brani<br />

del musical Notre <strong>da</strong>me de<br />

Paris, che li ha visti entrambi<br />

protagonisti in ruoli<br />

di primo piano. Durante una<br />

di queste canzoni Giò Di<br />

Tonno è sceso a sorpresa in<br />

platea e ha condotto sul palco<br />

il modenese Heron<br />

Borelli, anche lui interprete<br />

del musical di Riccardo<br />

Cocciante. La coppia Ponce-<br />

A.B.<br />

Di Tonno ha poi eseguito il<br />

successo sanremese Colpo<br />

di fulmine, proposto in due<br />

versioni: la prima con la<br />

base musicale, la secon<strong>da</strong><br />

con solo voci e pianoforte,<br />

suonato <strong>da</strong> un sorprendente<br />

Di Tonno. E’ toccato a Paolo<br />

Cevoli chiudere la serata<br />

con un crescendo di battute<br />

e gags che non hanno<br />

risparmiato nessuno, <strong>da</strong><br />

Berlusconi a Veltroni. Al<br />

termine applausi scroscianti<br />

per tutti <strong>da</strong>i 500 spettatori,<br />

in gran parte dirigenti e soci<br />

delle 240 cooperative aderenti<br />

a Confcooperative<br />

Modena.<br />

Le celebrazioni per il 60esimo<br />

anniversario dell’associazione<br />

vedranno il culmine<br />

in ottobre con un convegno.<br />

Cucina regionale e di ricerca<br />

Sboccia la Rose Bag<br />

Blumarine punta sugli accessori<br />

L’idea viene <strong>da</strong> lontano ma sposa perfettamente il presente<br />

visto che il gruppo Blufin punta sempre di più sugli<br />

accessori. “Per rendere la nostra maglieria e i nostri abiti<br />

più completi e importanti”, spiega Anna Molinari. E<br />

indubbiamente perché le griffe offrono una vasta gamma<br />

di accessori anche perché è grazie a loro se tanti che non<br />

possono permettersi un capo firmato possono invece<br />

avvicinarsi al marchio prediletto grazie a un “piccolo”<br />

ma prezioso accessorio, decisamente più alla portata di<br />

un vasto pubblico.<br />

Proprio in quest’ottica, precisa la stilista, “abbiamo<br />

portato in casa la licenza delle borse che prima era<br />

esterna, adesso curiamo tutto direttamente noi”. Scelte<br />

strategiche di marketing che indubbiamente faranno<br />

sentire il loro peso – positivo – nei bilanci azien<strong>da</strong>li.<br />

Infatti al top della profittabilità in tutta l’industria del<br />

lusso ci sono proprio scarpe e borse con il 35,7%,<br />

secondo stime di Merryll Lynch.<br />

Un momento di svolta per Blumarine celebrato con la<br />

presentazione di Rose Bag che sicuramente diventerà un<br />

must come è successo per il BluVi, il golfino con il collo<br />

di visone “un’altra nostra invenzione”, afferma Molinari,<br />

che rappresenta la griffe in tutto il mondo.<br />

“Mi chiamano la regina delle rose – ricor<strong>da</strong> la stilista –<br />

e questa definizione arriva <strong>da</strong>l 1980, l’anno in cui a<br />

Milano vinsi il primo premio come miglior giovane<br />

stilista. Le rose le ho sempre amate e per questa ragione<br />

le ho immortalate nei miei primi capi di maglieria”. La<br />

stampa delle rose è stato infatti il primo “marchio di<br />

fabbrica” di Blumarine, inimitabili golfini ancora oggi<br />

ricor<strong>da</strong>ti per le stampe ma anche per la loro fattura, gli<br />

unici forse realizzati con maglieria calata e non tagliata.<br />

Inarrivabili per chi non ha nel Dna azien<strong>da</strong>le il patrimonio<br />

che Carpi offre ancora.<br />

Le rose oggi come ieri dunque: delicate, incantevoli,<br />

profumate. Così, nel giardino della stilista Anna Molinari,<br />

sboccia la Rose Bag.<br />

Dai colori tenui e <strong>da</strong>lla delicatezza della forma, la Rose<br />

Bag è nata nel “vivaio” Blumarine: proposta nelle varianti<br />

rosa e maculata, è destinata a conquistare un<br />

pubblico attento ed esigente.<br />

La ricchezza della lavorazione, giocata su una plissettatura<br />

multipla “origami” in chiffon di seta, la rende esclusiva<br />

e pregiata.<br />

Prodotta in edizione limitata sarà disponibile nelle<br />

Boutiques Blumarine di tutto il mondo a partire <strong>da</strong>l mese<br />

di settembre 2008.<br />

A Milano, il 27 maggio 2008, Anna Molinari ha festeggiato<br />

questa icona della Maison con l’esclusivo Rose<br />

Bag Party. Hanno fatto <strong>da</strong> cornice all’evento centinaia di<br />

rose <strong>da</strong>lle diverse tonalità di colore, tappeti di petali su<br />

cui sono state presentate le Rose Bag e centinaia di<br />

candele che hanno creato, in un gioco di corridoi fioriti,<br />

un’atmosfera elegante e raffinata in perfetto stile<br />

Blumarine. Numerosi gli ospiti che assieme ad Anna<br />

Molinari hanno festeggiato questo nuovo prodotto, frutto<br />

della creatività della stilista e sicuro… fiore all’occhiello<br />

della griffe.<br />

Annalisa Bonaretti


M IRANDOLA C ONCORDIA<br />

Sabato 7 giugno la terza edizione della Festa multiculturale<br />

Costituzione, legge uguale per tutti<br />

8 giugno '08<br />

9<br />

Zanzara tigre: anche i medici di famiglia<br />

impegnati per la prevenzione<br />

Attenti alle complicanze<br />

U<br />

Laura Michelini<br />

Massimiliano Furgeri<br />

na festa può <strong>da</strong>re una<br />

mano ai processi di<br />

integrazione culturale.<br />

Di questo sono convinti<br />

gli organizzatori della terza<br />

Festa multiculturale della<br />

Bassa modenese che si tiene<br />

sabato 7 giugno a<br />

Mirandola, a partire <strong>da</strong>lle<br />

ore 17 presso il centro giovani<br />

del Circolo Aquaragia<br />

in via Dorando Pietri.<br />

L’occasione è vista come<br />

un momento di incontro e<br />

conoscenza reciproca tra le<br />

diverse comunità presenti<br />

sul territorio di Mirandola e<br />

dei comuni limitrofi: cinese,<br />

indiana, turca, ghanese,<br />

nigeriana, albanese, rumena,<br />

marocchina e tunisina.<br />

Ma su cosa si possono incontrare<br />

gruppi nazionali,<br />

culturali e religiosi così distanti<br />

l’uno <strong>da</strong>ll’altro? Un<br />

punto fermo può essere la<br />

legislazione italiana, con le<br />

norme che tutti - italiani e<br />

stranieri immigrati – sono<br />

tenuti a conoscere e rispettare<br />

e quelle che garantiscono<br />

i diritti fon<strong>da</strong>mentali<br />

di ogni persona, al di là della<br />

provenienza. In particolare<br />

gli organizzatori della<br />

Festa multiculturale intendono<br />

parlare della Costituzione<br />

<strong>Italiana</strong>, che nel 2008<br />

compie 60 anni. Durante la<br />

festa alle ore 17 è in programma<br />

una tavola roton<strong>da</strong><br />

sul tema “Costituzione, diritti<br />

e immigrazione”; i<br />

relatori sono Domenico<br />

Campana, docente di diritto<br />

ed economia all’Istituto<br />

Tecnico Commerciale<br />

“Barozzi” di Modena, Udo<br />

Enwereuzor, responsabile<br />

dell’area promozione diritti<br />

di cittadinanza del Cospe,<br />

Walter Reggiani della Casa<br />

delle Culture di Modena.<br />

Oltre alla legge che - come<br />

si dice - è uguale per tutti, vi<br />

sono altri punti che possono<br />

avvicinare persone e<br />

gruppi culturalmente molto<br />

distanti: sono la <strong>da</strong>nza, la<br />

musica e… il cibo.<br />

Dalle 18.30 a mezzanotte e<br />

mezzo è prevista la presenza<br />

di diversi gruppi musicali<br />

e di ballo che propongono<br />

<strong>da</strong>nze popolari punjabi,<br />

rap e hip-hop, melodie arabe,<br />

esibizione di kung-fu,<br />

<strong>da</strong>nze e musiche indiane,<br />

musica mediterranea. Due<br />

sono i momenti dedicati alla<br />

gastronomia con piatti italiani<br />

e stranieri; uno spazio<br />

è inoltre riservato alle associazioni<br />

delle varie comunità<br />

e a quelle impegnate<br />

per l’integrazione culturale,<br />

oltre ad associazioni come<br />

Avis e Auser che stanno<br />

<strong>da</strong>ndo il loro contributo con<br />

progetti particolari.<br />

“E’ molto importante sottolineare<br />

come tutte le associazioni<br />

presenti facciano<br />

parte dell’organizzazione<br />

dell’evento e collaborino<br />

allo stesso modo nella<br />

realizzazione della Festa<br />

multiculturale. – spiega<br />

Massimiliano Furgeri, presidente<br />

del Comitato per la<br />

Pace di Mirandola – Il coordinamento<br />

è invece affi<strong>da</strong>to<br />

al Centro Servizi per il<br />

Volontariato di Modena”.<br />

Oltre ai gruppi, alle comunità<br />

e alle associazioni già<br />

nominati, sono presenti nell’organizzazione<br />

della festa<br />

il Comune di Mirandola<br />

e la Consulta del<br />

Volontariato, con il Patrocinio<br />

dell’Unione Comuni<br />

Modenesi dell’Area nord.<br />

“La presenza dell’Unione è<br />

importante e auspichiamo<br />

di trasformare questo appuntamento<br />

annuale sempre<br />

di più in un momento<br />

per tutti gli abitanti del territorio<br />

dell’Area nord, anche<br />

perché ora le politiche<br />

sociali vengono svolte a<br />

questo livello” sottolinea<br />

Massimiliano Furgeri.<br />

Collegata alla Festa<br />

multiculturale, è l’apertura<br />

di alcuni “luoghi religiosi”:<br />

il Duomo di Mirandola con<br />

visita gui<strong>da</strong>ta, la <strong>Chiesa</strong> rumena<br />

cristiano – evangelica<br />

di Betania e il Centro<br />

culturale islamico. Per la<br />

prima volta le scuole superiori<br />

sono coinvolte nell’iniziativa,<br />

con due classi dell’Istituto<br />

Luosi che in settimana<br />

hanno visitato i tre<br />

luoghi religiosi: “E’ un primo<br />

tentativo di avere rapporti<br />

con le scuole. – commenta<br />

Furgeri – Siamo molto<br />

contenti di questa nuova<br />

collaborazione”.<br />

Tutti in campo contro la zanzara tigre. Istituzioni pubbliche,<br />

medici e singoli cittadini mobilitati in questo periodo<br />

per limitare la diffusione di questo terribile insetto, vettore<br />

tra l’altro di diverse malattie virali, in particolare quelle<br />

causate <strong>da</strong> arbovirus, tra cui la Chikungunya.<br />

Ghassan Daya, segretario provinciale della Fimmg, sottolinea<br />

l’importanza della prevenzione nell’evitare manifestazioni<br />

fastidiose e sindromi più importanti. Quale<br />

prevenzione allora? La diffusione della zanzara tigre avviene<br />

con la deposizione delle uova nella acqua stagnante<br />

per cui si rende necessario eliminare tutti i contenitori di<br />

acqua compreso i sottovasi e i contenitori dell’acqua per<br />

gli animali domestici. Inoltre tra i mesi di aprile e ottobre<br />

di ogni anno pulire i tombini e aggiungendo dei prodotti<br />

larvicidi usando le cadenze prescritti dei singoli prodotti.<br />

E’ necessario tenere ben coperti e provvisti di zanzariere<br />

ben fissate e tese tutti i recipienti di raccolta dell’acqua.<br />

Nei luoghi aperti con molta vegetazione si raccoman<strong>da</strong><br />

l’uso di prodotti repellenti di sintesi in forma di crema o<br />

spray che sono efficaci contro la zanzara tigre, ma devono<br />

essere utilizzati con cautela. Nunzio Borelli, segretario<br />

organizzativo della Fimmg, ribadisce che pur nella sua<br />

rarità la Zanzara Tigre può trasmettere “la febbre <strong>da</strong> virus<br />

Chikungunya”, una sindrome simil influenzale con febbre<br />

alta (fino a 7-10 giorni), dolori articolari, mal di testa e<br />

stanchezza che può durare alcune settimane.<br />

Dai medici di famiglia dunque una raccoman<strong>da</strong>zione: “se<br />

siamo stati esposti al rischio di punture di zanzare tigre e<br />

nei giorni successivi alla esposizione si manifestano sintomi<br />

di tipo influenzale accompagnati <strong>da</strong> forti dolori articolari<br />

ed eventualmente manifestazioni cutanee diffuse, dobbiamo<br />

consultare il nostro medico di famiglia”.<br />

L.L.<br />

Coordinatore delle sette Leghe<br />

Ruggerini nuovo segretario<br />

organizzativo pensionati Cisl<br />

Claudio Ruggerini è il nuovo<br />

segretario organizzativo della Claudio Ruggerini<br />

Fnp, il sin<strong>da</strong>cato pensionati della<br />

Cisl di Modena. Sostituisce<br />

Gustavo Randighieri, che ha ricoperto<br />

l’incarico <strong>da</strong>l 2000 a<br />

oggi.<br />

62 anni, residente a Castelnuovo<br />

Rangone, iscritto alla Cisl <strong>da</strong>l<br />

1967, Ruggerini ha lavorato per<br />

oltre quarant’anni nella scuola,<br />

prima come insegnante, poi come<br />

direttore e dirigente scolastico.<br />

Il suo compito consiste nel coordinare<br />

le sette Leghe (una per ogni distretto) in cui è<br />

organizzata la Fnp a livello provinciale e nel sostegno<br />

alla rete dei delegati di base che tengono i rapporti con i<br />

32 mila iscritti modenesi al sin<strong>da</strong>cato pensionati della<br />

Cisl. Ruggerini è entrato anche a far parte della segreteria<br />

provinciale della Fnp, composta <strong>da</strong>l segretario provinciale<br />

Pietro Pifferi, <strong>da</strong> Lella Cre<strong>da</strong> e Giorgio Ligabue.<br />

VALORIZZARE IL LAVORO<br />

E FAR CRESCERE IL PAESE<br />

Rubrica a cura della Federazione<br />

Nazionale Pensionati CISL<br />

Carpi - Viale Peruzzi - tel. 059 682322<br />

Mirandola - Via Marsala 53 - tel. 0535 21259<br />

Modena - Numero verde gratuito 800 031333<br />

Anche i sin<strong>da</strong>cati confederali dei pensionati organizzano<br />

in questi giorni assemblee in tutti i Comuni di<br />

Modena, in cui si discuterà il documento “Linee di<br />

riforma della contrattazione e rappresentanza sin<strong>da</strong>cale”<br />

che fa parte delle proposte “Per valorizzare il<br />

lavoro e far crescere il Paese” approvato nel novembre<br />

2007 <strong>da</strong> Cgil, Cisl e Uil. I pensionati potranno<br />

conoscere le proposte sin<strong>da</strong>cali per far valere il<br />

diritto ad un trattamento economico dignitoso. I<br />

sin<strong>da</strong>cati propongono, infatti, una politica dei redditi<br />

che sostenga salari e pensioni con nuove politiche<br />

fiscali, la lotta all’evasione fiscale e l’aumento del<br />

prelievo sulle rendite finanziarie speculative. Si richiedono:<br />

l’aumento delle detrazioni fiscali anche<br />

per i pensionati; facilitazioni fiscali per le case in<br />

affitto concor<strong>da</strong>to; provvedimenti sulle tariffe e sui<br />

prezzi che abbassino i costi di elettricità, gas, benzina,<br />

farmacie, banche e assicurazioni e che ren<strong>da</strong>no<br />

generale la tariffa sociale. Il documento prevede,<br />

inoltre, un nuovo modello contrattuale, a due livelli<br />

tra loro complementari, e la riforma della rappresentanza<br />

sin<strong>da</strong>cale. Questi obiettivi sembrano apparentemente<br />

lontani <strong>da</strong>gli interessi dei pensionati. Invece,<br />

esiste una stretta relazione tra sviluppo del Paese e<br />

conseguenti ricadute sui pensionati perché sono in<br />

gioco gli obiettivi di garantire un welfare soli<strong>da</strong>ristico<br />

ed efficiente, un sistema di prezzi e tariffe trasparente,<br />

socialmente compatibile in grado di frenare l’inflazione<br />

e un sistema fiscale equo. Si chiede, inoltre, di<br />

cambiare l’indice di inflazione programmata che <strong>da</strong><br />

anni non risponde più in modo adeguato e tempestivo<br />

agli aumenti del costo della vita. Nel primo livello di<br />

contrattazione (nazionale) si rivendicano per i pensionati<br />

l’attivazione del tavolo di confronto governo<br />

e forze sociali per concor<strong>da</strong>re gli ulteriori aumenti<br />

delle pensioni, in base all’an<strong>da</strong>mento della ricchezza<br />

nazionale (Pil); la definizione di un “paniere” dell’Istat<br />

che difen<strong>da</strong> i consumi essenziali delle famiglie anziane;<br />

l’uguaglianza fiscale tra lavoratori in attività e in<br />

pensione; l’abolizione del divieto di cumulo tra pensione<br />

e redditi <strong>da</strong> lavoro; l’approvazione della legge<br />

sulla non autosufficienza e il suo adeguato finanziamento.<br />

Anche i sin<strong>da</strong>cati pensionati, inoltre, hanno,<br />

come i lavoratori, un secondo livello di contrattazione,<br />

a livello territoriale sociale, a difesa delle condizioni<br />

di vita degli anziani ( Piani sociali di zona,<br />

aumenti delle rette, carenza di posti- letto nelle case<br />

per anziani, aumenti delle tasse locali…). In merito<br />

alla rappresentanza sin<strong>da</strong>cale l’effettiva rappresentanza<br />

dei sin<strong>da</strong>cati dei pensionati, rilevata <strong>da</strong>gli Enti<br />

previdenziali in base alle deleghe sottoscritte <strong>da</strong>gli<br />

aderenti, sarà certificata <strong>da</strong>l Consiglio Nazionale per<br />

l’Economia e il Lavoro. Infine, si regolamenta la<br />

procedura per presentare le piattaforme rivendicative.<br />

Le ipotesi di accordo saranno approvate <strong>da</strong>gli organismi<br />

direttivi, previa consultazione dei pensionati.


10<br />

8 giugno '08<br />

C ULTURA E S OCIETA'<br />

U<br />

Annalisa Bonaretti<br />

Rosanna Borali racconta il convegno nazionale di Sibari, parla delle novità<br />

dell’Avo e racconta il progetto rivolto ai bambini delle scuole primarie<br />

Educare i bambini alla cura dell’altro<br />

n lavoro silenzioso e<br />

costante quello dell’Avo,<br />

ma anche lungimirante<br />

infatti,<br />

guar<strong>da</strong>ndo <strong>da</strong>vvero avanti,<br />

ha intrapreso con le scuole<br />

un progetto assolutamente<br />

meritevole.<br />

“I giovani – spiega l’attiva<br />

presidente Rosanna Borali<br />

- sono una risorsa fon<strong>da</strong>mentale<br />

per il volontariato<br />

ed è importantissimo riuscire<br />

a coinvolgerli fin <strong>da</strong>i<br />

primi anni di vita,<br />

sensibilizzandoli alla soli<strong>da</strong>rietà<br />

e all’attenzione nei<br />

confronti dell’altro”.<br />

Con questo obiettivo l’Associazione<br />

Volontari<br />

Ospe<strong>da</strong>lieri di Carpi ha portato<br />

avanti il progetto “Aver<br />

cura di una pianta per aver<br />

cura di una persona”: gli<br />

alunni delle V A e B delle<br />

scuole primarie Leonardo<br />

<strong>da</strong> Vinci di Carpi, <strong>da</strong>llo scorso<br />

settembre, si sono impegnati<br />

per far nascere e crescere<br />

alcune piantine che<br />

poi sono state vendute, devolvendo<br />

il ricavato all’Avo,<br />

in piazza Martiri nel mese<br />

di maggio. Un modo, quello<br />

di curarsi della vita di<br />

queste piante, dopo averne<br />

studiato la semina e curato<br />

la coltivazione, per avvicinare<br />

i bambini al concetto<br />

dei prendersi cura di un essere<br />

vivente diverso <strong>da</strong> noi,<br />

concetto ispiratore dell’Avo.<br />

“L’associazione costituitasi<br />

a Carpi nel 1988 presso<br />

l’ospe<strong>da</strong>le Ramazzini – ci<br />

tiene a precisare Rosanna<br />

Borali - ha come obiettivo<br />

quello di prendersi cura dei<br />

malati ricoverati in ospe<strong>da</strong>le,<br />

infondendo sentimenti<br />

di speranza e amore che<br />

permettano ai pazienti di<br />

vivere meglio la malattia,<br />

sentendosi meno soli. Per<br />

questo diamo molta importanza<br />

alla formazione e posso<br />

dire con grande soddisfazione<br />

che anche quest’anno<br />

i corsi finiti <strong>da</strong> poco sono<br />

stati molto partecipati. Anche<br />

il confronto con le altre<br />

associazioni nazionali è<br />

importante. Un esempio, il<br />

recente convegno nazionale<br />

che si è svolto a Sibari.<br />

1.370 persone provenienti<br />

<strong>da</strong> tutt’Italia: eravamo tutti<br />

lì per scambiarci esperienze,<br />

per partecipare alle linee<br />

gui<strong>da</strong> dell’associazione<br />

che, a mio modo di vedere,<br />

sono del tutto innovative.<br />

Infatti – precisa Borali – ci<br />

hanno detto di prestare la<br />

massima attenzione agli<br />

immigrati. Ovviamente a<br />

quelli malati che incontriamo<br />

negli ospe<strong>da</strong>li, con loro<br />

occorre essere consapevoli<br />

che le loro origini, la lingua<br />

e tante altre ‘diversità’ non<br />

devono essere un ostacolo<br />

ma un motivo in più di vicinanza;<br />

ma si sono raccoman<strong>da</strong>ti<br />

pure di guar<strong>da</strong>re<br />

con estrema attenzione agli<br />

immigrati sani pensando a<br />

loro come a una importante<br />

risorsa di volontariato. Si è<br />

parlato anche di hospice,<br />

consapevoli come siamo che<br />

non si può pensare al futuro<br />

dell’assistenza senza prendere<br />

in considerazione questa<br />

realtà, per noi tutto sommato<br />

nuova, che si affaccia<br />

con sempre maggior forza<br />

anche nel nostro Paese.<br />

Sibari – prosegue la presidente<br />

– è stata <strong>da</strong>vvero<br />

un’esperienza molto bella,<br />

l’accoglienza è stata superlativa<br />

e l’amicizia tra noi<br />

iscritti cresce sempre di più”<br />

Il progetto “Aver cura di<br />

una pianta per aver cura di<br />

una persona” promosso <strong>da</strong>ll’Avo,<br />

è stato portato avanti<br />

in collaborazione con l’Istituto<br />

Comprensivo Carpi 2 e<br />

il Centro Servizi<br />

Volontariato di Modena;<br />

coordinato <strong>da</strong>ll’insegnante<br />

Lin<strong>da</strong> Carrabs, volontaria<br />

Avo e con una incredibile<br />

capacità di coinvolgere persone,<br />

con la collaborazione<br />

di Daniela Rustichelli,<br />

esperta in scienze naturali.<br />

“Un ringraziamento particolare<br />

a queste due donne<br />

che tanto si sono adoperate<br />

per il successo di questa<br />

inusuale iniziativa – conclude<br />

Rosanna Borali -, ma<br />

il mio grazie e quello di<br />

tutti i soci Avo va anche ai<br />

bambini che hanno partecipato<br />

con entusiasmo e ai<br />

genitori che hanno aderito<br />

con generosità e affetto”.<br />

Merita questi atteggiamenti<br />

l’Avo: 70 soci di cui 60 in<br />

corsia; continuano ad entrare<br />

nuovi volontari e qualcuno<br />

che aveva dovuto interrompere<br />

l’impegno per<br />

motivi personali o familiari<br />

è rientrato in servizio. Così<br />

anche quest’anno, il servizio<br />

è garantito in maniera<br />

continuativa anche in estate.<br />

La volontà e lo spirito di<br />

servizio, accompagnati <strong>da</strong><br />

un sorriso luminoso, sono<br />

veramente il biglietto <strong>da</strong><br />

visita di quest’associazione<br />

che, anno dopo anno, si<br />

sta facendo sempre più dinamica<br />

e ancorata a una realtà<br />

in movimento.


V ITA DELLA C HIESA<br />

8 giugno '08<br />

11<br />

All’Oratorio Eden continua la Festa dell’Azione <strong>Cattolica</strong><br />

La regola dell’Amore<br />

E’<br />

in pieno svolgimento<br />

all’Oratorio cittadino<br />

Eden di Carpi,<br />

l’annuale Festa diocesana<br />

dell’Azione <strong>Cattolica</strong>, giunta<br />

alla ventunesima edizione.<br />

Incontri, conferenze, dibattiti,<br />

momenti di preghiera,<br />

giochi, spettacoli e buona<br />

cucina sono ancora una volta<br />

gli immancabili ingredienti<br />

della festa.<br />

Filo conduttore il tema “Regole,<br />

libertà, bene comune”.<br />

Molto apprezzate sono<br />

state le due conferenze iniziali<br />

tenute <strong>da</strong>l teologo Giacomo<br />

Canobbio e <strong>da</strong>l filosofo<br />

Carmelo Vigna domenica<br />

1 e lunedì 2 giugno.<br />

Il professor Vigna, in particolare,<br />

ha proposto la lettura<br />

in chiave evangelica della<br />

regola aurea “non fare<br />

agli altri quello che non<br />

vorresti fosse fatto a te”<br />

ovvero “fai agli altri quello<br />

che vorresti fatto a te stesso”,<br />

comune a tutte le culture<br />

e le religioni. Tutto ciò<br />

è certamente riassunto nel<br />

coman<strong>da</strong>mento dell’amore<br />

di Gesù, indicato quale<br />

“super” regola capace di<br />

portare a una vera liberazione<br />

interiore, <strong>da</strong> attuare<br />

mediante il libero arbitrio<br />

di scegliere, alla luce della<br />

fede, di perseguire ciò che è<br />

buono, giusto e vero e, quindi,<br />

il bene comune.<br />

Ancora un altro fine settimana<br />

intenso, quello del 7-<br />

8 giugno prossimi, secondo<br />

il programma che trovate<br />

pubblicato a fianco. Da vedere<br />

anche la mostra dedicata<br />

a Centro D, il periodico<br />

dell’Azione <strong>Cattolica</strong><br />

diocesana. Un modo per ripercorrere<br />

il cammino<br />

dell’Ac e della <strong>Chiesa</strong> locale<br />

<strong>da</strong>l 1971 ad oggi.<br />

C.C.<br />

La conferenza di Carmelo Vigna


12<br />

8 giugno '08<br />

C ULTURA E S OCIETA'<br />

Gli approfondimenti di Scienza e Vita/5<br />

Test diagnostici<br />

e gravi<strong>da</strong>nza<br />

La 25° edizione della Festa più pazza del mondo <strong>da</strong>l 12 al 15 giugno a Carpi<br />

La realtà: il luogo dove<br />

la verità non appassisce<br />

A<br />

Giovanni Battista<br />

Cavazzuti *<br />

lle donne non giovani<br />

che desiderano<br />

diventare madri, ma<br />

temono di procreare un figlio<br />

difettoso e pertanto ricorrono<br />

alla diagnosi preimpianto,<br />

l’ostetrico nor<strong>da</strong>mericano<br />

Schattman ha recentemente<br />

dichiarato che<br />

il prelievo delle cellule <strong>da</strong>ll’embrione<br />

può causarne la<br />

distruzione o <strong>da</strong>nneggiarlo,<br />

e che il risultato del test<br />

non è comunque attendibile.<br />

Addirittura spettacolare (in<br />

quanto ormai generalizzato<br />

in Italia) è l’impiego dei<br />

test genetici in corso di gravi<strong>da</strong>nza.<br />

Se ne eseguono<br />

non meno di 200.000 all’anno,<br />

senonché, per i limiti<br />

delle metodiche, sono<br />

in grado di rassicurare soltanto<br />

l’80% delle donne,<br />

lasciando le altre nella incertezza<br />

e nell’ansia (anche<br />

se i bambini con patologia<br />

congenita non sono<br />

più del 3%).<br />

Quanto ai test biochimici,<br />

sono molti milioni, e il risultato<br />

è errato nel 30% dei<br />

casi.<br />

Le ecografie praticate al<br />

feto sono incalcolabili. Si<br />

arriva spesso a 8 sedute per<br />

gravi<strong>da</strong>nza (mentre il Piano<br />

Sanitario ne consiglia<br />

3), con numerose ecografie<br />

ogni volta. Occorre sapere<br />

che l’esame individua<br />

solamente una parte delle<br />

malformazioni (ad esempio<br />

solo la metà di quelle<br />

cardiache), mentre non sono<br />

rari i falsi positivi.<br />

In un quinto delle donne<br />

italiane (un quarto in alcune<br />

regioni) si effettua<br />

l’amniocentesi o il prelievo<br />

del trofoblasto con possibili,<br />

anche se rari, rischi<br />

per il feto (aborto o malformazioni).<br />

Gli stessi ostetrici restano<br />

perplessi di fronte al dilagare<br />

di queste prassi che la<br />

suggestione esercitata <strong>da</strong>i<br />

mass media attraverso la<br />

presentazione della medicina-spettacolo,<br />

nonché una<br />

illusoria “volontà di potenza”<br />

derivante <strong>da</strong> scorrette<br />

conoscenze scientifiche,<br />

hanno indotto nella popolazione.<br />

E in Italia ciò avviene<br />

in misura notevolmente<br />

superiore a quanto<br />

si verifica in altri Paesi,<br />

con costi economici enormi.<br />

D’altronde non si possono<br />

ignorare i formi<strong>da</strong>bili interessi<br />

che sottendono queste<br />

operazioni, sia <strong>da</strong> parte<br />

delle<br />

agenzie<br />

laboratoristiche (non sempre<br />

di sicura affi<strong>da</strong>bilità)<br />

sia <strong>da</strong> parte di quegli “scienziati”<br />

che si sono affrettati<br />

a salire sul carro tecnologico<br />

per venire pubblicizzati<br />

<strong>da</strong>i mass media. Suscita<br />

sconcerto il travestimento<br />

buonista degli attori di questa<br />

“prevenzione”, che viene<br />

a coinvolgere una popolazione<br />

disinformata e fragile<br />

col risultato di creare<br />

artificiose gravi<strong>da</strong>nze a rischio<br />

e conseguenti aborti<br />

di embrioni spesso sani o<br />

affetti <strong>da</strong> patologie o difetti<br />

compatibili con una vita<br />

normale.<br />

Si parla enfaticamente di<br />

diritto alla salute della donna<br />

e del feto, ma innanzitutto<br />

vi è il diritto a non essere<br />

manipolati (e per i feti a<br />

non essere soppressi) <strong>da</strong> una<br />

mistificazione che induce<br />

a escludere una presunta<br />

“vita sbagliata”. Occorre<br />

piuttosto poter disporre di<br />

informazioni corrette che<br />

consentano di allontanare<br />

timori ingiustificati e, se<br />

del caso, programmare insieme<br />

all’ostetrico e al<br />

neonatologo la necessaria<br />

assistenza al feto e al neonato.<br />

Un recente studio<br />

pubblicato <strong>da</strong>ll’autorevole<br />

Journal of the American<br />

Medical Association ha riportato<br />

che, se le coppie<br />

sono correttamente informate,<br />

le decisioni di abortire<br />

diminuiscono <strong>da</strong>l 66%<br />

all’8%.<br />

Per concludere, donna e feto<br />

non devono essere ritenuti<br />

patologici per suggestioni<br />

o mode pseudo-scientifiche<br />

suscitate <strong>da</strong> interessi ambigui<br />

con la complicità<br />

massmediatica. E il medico<br />

ha il dovere di non farsi<br />

coinvolgere <strong>da</strong> questa deriva,<br />

ma deve difendere la<br />

vita e la dignità delle persone,<br />

anche <strong>da</strong>lle inaccettabili<br />

aggressioni tecnologiche<br />

e <strong>da</strong>lla infelicità che<br />

queste comportano.<br />

* Presidente Scienza & Vita<br />

Modena<br />

2 - Fine<br />

C<br />

he titolo la Festa di<br />

quest’anno! “La realtà:<br />

il luogo dove la<br />

verità non appassisce”. E’<br />

quanto di più distante si<br />

potesse dire rispetto alla<br />

percezione che comunemente<br />

abbiamo della realtà come<br />

impenetrabile disordine!<br />

“Realtà luogo di verità”<br />

suona infatti tutt’altro che<br />

il latino “tot capita, tot<br />

sententiae” (tante teste, tante<br />

opinioni); o che il moderno<br />

ed angosciante “la legge (il<br />

piano regolatore, il contratto<br />

di locazione, lo stampato<br />

per l’apertura del conto corrente<br />

o per l’acquisto di un<br />

bond argentino) per gli amici<br />

si interpreta, per i nemici si<br />

applica”. Tutt’altro insomma<br />

che quella confusione<br />

che ha reso la realtà un posto<br />

per furbi e per ricchi e,<br />

contemporaneamente, un bel<br />

guaio per il 99% delle persone,<br />

furbi e ricchi compresi.<br />

Mancò ad un certo punto<br />

e manca tuttora la percezio-<br />

GIOVEDI’ 12 GIUGNO<br />

• Ore 20,00 Aperitivo dei “25” … illustri anni della Festa più<br />

pazza del mondo!<br />

c/o la Mostra “Non muoio neanche se mi ammazzano”<br />

Mostra fotografica con le immagini più significative di questi<br />

25 anni della Festa più pazza del mondo.<br />

• Ore 20,30 apertura stand e cucina<br />

• Ore 21,30 “ Per il gran mar dell’essere” Lettura gui<strong>da</strong>ta di<br />

alcuni canti della Divina Commedia<br />

VENERDÌ 13 GIUGNO<br />

• Ore 20,30 apertura stand e cucina<br />

• Ore 22,30 Piazza Martiri, Le canzoni più belle <strong>da</strong>l mondo …<br />

alla Festa più pazza del mondo. Concerto di musica popolare<br />

<strong>da</strong>i vari continenti.<br />

SABATO 14 GIUGNO<br />

• Ore 12,00 S.Messa celebrata <strong>da</strong> S.E. Mons. Elio Tinti<br />

<strong>Chiesa</strong> della Sagra – p.le Re Astolfo<br />

• Dalle 16,00 alle 18,30 Giardinetti dietro il Teatro<br />

“La bottega delle fiabe” Laboratori creativi, giochi, letture<br />

per …<br />

• Ore 17,00 Piazza Martiri<br />

Finali e semifinali di calcetto su telo saponato<br />

• Ore 19,30 In collaborazione con la Fon<strong>da</strong>zione Enzo Piccinini:<br />

“I frutti di un’amicizia - Dallo sguardo di un amico il<br />

compimento della vita” testimonianze di personalità che<br />

hanno visto la loro vita trasformarsi e fiorire, anche professionalmente,<br />

grazie all’amicizia vissuta con il dott. Enzo<br />

Piccinini.<br />

Parteciperanno: Giuseppe Ranalli a.d. di Tecnomatic, azien<strong>da</strong><br />

leader nella progettazione e costruzione di macchine automatiche.<br />

Pierluigi Strippoli docente di Biologia e Genetica<br />

all’Università di Bologna<br />

• Ore 21,30 “Corri<strong>da</strong> Carpigiana 2” Talenti in piazza di ogni<br />

sorta e fatta… e che nessuno si senta escluso.<br />

Chi vuole esibirsi contatti: Diva 3393437694 o Lele<br />

3492372297<br />

ne dell’Amore per noi del<br />

Creatore e quindi la percezione<br />

della realtà come segno<br />

e termine di questo<br />

Amore. Perciò Dio si fece<br />

uomo. Per rendere<br />

percepibile di nuovo l’Amore<br />

di Dio.<br />

Il programma della Festa più pazza del mondo<br />

Dal 12 al 15 giugno 2008 in Piazza Martiri a Carpi<br />

DOMENICA 15 GIUGNO<br />

Si fece un uomo connotato<br />

di simpatia, un uomo<br />

acclamabile, che i lobbysti<br />

dell’epoca fecero fuori perché<br />

non gli rimescolasse le<br />

carte in tavola. Ma che non<br />

mollò la presa e che escogitò<br />

il modo di esserci ancora<br />

dopo l’esecuzione a morte.<br />

Ancora con simpatia,<br />

percepibile anche al più furbo<br />

dei furbi. Venticinque<br />

anni di comunità, di amicizia<br />

– non tutta rose e fiori<br />

ma sempre rianimata - sono<br />

il segno di questa Sua simpatia<br />

riconoscibile tra noi.<br />

Noi che - più che tra noi -<br />

siamo insieme intorno a Lui,<br />

avendo ceduto a Lui<br />

realisticamente.<br />

1° raduno di fiat 500 d’epoca e moderne<br />

• Ore 9.30 Ritrovo e iscrizioni presso il parcheggio Baracchi<br />

in via Peruzzi, giro turistico per le vie della città di Carpi,<br />

aperitivo alla “Cantina Sociale di Carpi”, pranzo in Piazza<br />

Martiri Le iscrizioni si raccolgono entro sabato 14 giugno ai<br />

seguenti indirizzi mail: ma.ri.72@hotmail.it |<br />

massimo@steton.it oppure al numero 348/6902593 dopo<br />

le 20.00<br />

• <strong>da</strong>lle 16,00 alle 18,30 Giardinetti dietro il Teatro<br />

“La bottega delle fiabe” Laboratori creativi, giochi,letture<br />

per …<br />

• Ore 19,30 Cortile del Comune<br />

“1920 Il testimone. Don Ivo Silingardi” La Resistenza: lo<br />

sguardo di chi l’ha vissuta.<br />

Seguirà un concerto corale di Canti alpini eseguito <strong>da</strong>i<br />

ragazzi di Gioventù Studentesca.<br />

• Ore 21,30 Piazza Martiri<br />

Match in 3 round di ascolti musicali vari senza esclusione<br />

di colpi (Vasco vs Liga * U2 vs Tokyo Hotel * Subsonica vs<br />

Negramaro * Mondomarcio vs Fabri Fibra e tanti altri...)<br />

• Ore 22,30<br />

“Music live experience” Viaggio musicale tra palco e<br />

realtà<br />

Torneo di calcetto su telo saponato<br />

Dal 7 al 11 giugno in Piazzale Re Astolfo e Gran Finale sabato<br />

14 giugno ore 17.00 in Piazza Martiri<br />

Torneo di calcetto a 5 su telo saponato (maschile e femminile).<br />

Ogni squadra (max 7 partecipanti) quota di iscrizione euro 70<br />

Per info e iscrizioni:<br />

Alessandro 328 81 48 811; Gianluca 320 05 38 908; Elisabetta<br />

348 42 84 292; Irene 349 56 11 867<br />

La Festa più pazza del mondo è un evento promosso <strong>da</strong> Gli<br />

Argonauti Associazione Culturale e Ricreativa Corso M.<br />

Fanti, 89 – Carpi e-mail: gli_argonauti@tiscali.it con il patrocinio<br />

della Città di Carpi


V ITA DELLA C HIESA<br />

8 giugno '08<br />

13<br />

D<br />

Virginia Panzani<br />

ai baraccati di<br />

Palomeras Altas a<br />

Madrid agli uomini di<br />

tutta la terra per annunciare<br />

loro la buona novella del<br />

Vangelo. Così il seme gettato<br />

a metà degli anni ’60 <strong>da</strong><br />

Kiko Arguello è diventato<br />

una realtà ecclesiale vivace<br />

e fecon<strong>da</strong> in ben 105 Paesi<br />

del mondo e in numerosissime<br />

diocesi, fra cui,<br />

naturalmente, quella di Carpi.<br />

La Messa presieduta lo scorso<br />

2 maggio <strong>da</strong> monsignor Elio<br />

Tinti nella chiesa di San Francesco<br />

per la prima Comunità<br />

Neocatecumenale di Carpi<br />

offre lo spunto per conoscere<br />

meglio quello che non è<br />

né un’associazione né un<br />

movimento, ma un vero e<br />

proprio cammino di fede.<br />

Abbiamo perciò rivolto alcune<br />

domande a don Claudio<br />

Pontiroli, cui fanno capo,<br />

in quanto parroco, i<br />

Neocatecumenali di<br />

Quartirolo.<br />

Il Cammino Neocatecumenale per riscoprire la fede<br />

e servire la <strong>Chiesa</strong> locale<br />

Ripartire <strong>da</strong>l Battesimo<br />

Come si è diffuso il Cammino<br />

Neocatecumenale nella<br />

diocesi di Carpi?<br />

Nei primi anni ‘70, dopo la<br />

grande primavera conciliare,<br />

si sentiva in tutte le parrocchie<br />

il bisogno di rinnovarsi,<br />

di vivere una liturgia<br />

nuova, di sentirsi “comunità”.<br />

Don Enea Tamassia,<br />

allora parroco di San Francesco,<br />

era stato tra i primissimi<br />

a cercare di realizzare<br />

la riforma liturgica non solo<br />

nella <strong>Chiesa</strong>, ma anche prestando<br />

attenzione al “nuovo”,<br />

assicurandosi però che<br />

l’ortodossia fosse al primo<br />

posto. Una volta andò a Roma<br />

con alcuni capi scout per cercare<br />

“canti nuovi” e vennero<br />

indirizzati alla chiesa dei Martiri<br />

Canadesi dove si era aperto<br />

<strong>da</strong> poco il Cammino<br />

Neocatecumenale. Ne portarono<br />

a casa un “qualcosa”<br />

dentro che spinse don Enea<br />

nel 1973 a chiedere la prima<br />

catechesi, cioè l’annuncio<br />

kerigmatico che porta al formarsi<br />

di una piccola comunità.<br />

In realtà la catechesi si<br />

tenne in San Giuseppe Artigiano<br />

e solo nella Quaresima<br />

‘74 in San Francesco.<br />

In quali parrocchie è stato<br />

o è presente il Cammino?<br />

Attualmente ci sono cinque<br />

comunità in San Francesco e<br />

quattro a Quartirolo. Il Cammino<br />

è stato poi presente a<br />

Santa Caterina di Concordia,<br />

dove don Manfredo Rebucci<br />

si trovò la canonica piena di<br />

tanti giovani che furono la<br />

sua gioia e il suo aiuto nella<br />

malattia e anche sul letto di<br />

morte. Si tennero catechesi<br />

anche a Panzano, a Quarantoli<br />

e a Quartirolo. Molte persone<br />

hanno ascoltato negli anni<br />

le catechesi iniziali ricevendone<br />

una parola di salvezza,<br />

senza però continuare il Cammino.<br />

Sono state tenute missioni<br />

popolari a Quarantoli,<br />

Gavello e Sant’Antonio in<br />

Mercadello. Vari fratelli e<br />

sorelle si sono inoltre prestati<br />

per le Missioni diocesane<br />

in parrocchia e dove è stato<br />

loro richiesto.<br />

Come si potrebbe descrivere<br />

in sintesi il cammino<br />

di fede che percorrono i<br />

Neocatecumenali?<br />

Il Cammino, sia negli statuti<br />

in via di approvazione definitiva,<br />

sia nei documenti pontifici,<br />

è presentato come un<br />

aiuto pastorale ai Vescovi e<br />

alle parrocchie per accompagnare<br />

chi lo desidera in<br />

una crescita spirituale fino<br />

al raggiungimento di una fede<br />

adulta e cioè capace di <strong>da</strong>re<br />

i segni dell’amore e dell’unità.<br />

Non è un movimento, né<br />

una aggregazione, ma un<br />

semplice aiuto offerto. In questo<br />

senso anche l’apertura di<br />

decine e decine di seminari<br />

“Redemptoris Mater” è un<br />

aiuto alle singole diocesi nel<br />

preparare presbiteri a servizio<br />

delle chiese locali. In questi<br />

seminari vengono avviati,<br />

dopo un lungo periodo di<br />

discernimento, i giovani che<br />

hanno risposto alle chiamate<br />

nelle Giornate mondiali<br />

dei giovani. Il cammino è<br />

semplicemente un vivere a<br />

tappe ciò che viene indicato<br />

<strong>da</strong>l “Rito dell’iniziazione cristiana<br />

degli adulti” ed è basato<br />

sul cosiddetto tripode:<br />

Parola di Dio, Liturgia, Comunità.<br />

Una delle caratteristiche<br />

fon<strong>da</strong>mentali che costituiscono<br />

il Cammino è la volontà<br />

di vivere la vita cristiana<br />

in comunità, cercando<br />

di recuperare il modello<br />

ecclesiale dei primi secoli.<br />

Come si svolgono gli “incontri”<br />

Neocatecumenali?<br />

Ogni comunità ha il suo percorso,<br />

secondo il momento<br />

che sta vivendo. In genere<br />

gli incontri sono costituiti<br />

<strong>da</strong> una celebrazione<br />

infrasettimanale della parola<br />

di Dio e <strong>da</strong>lla celebrazione,<br />

aperta a tutti, dell’Eucaristia<br />

il sabato sera. Nessuna<br />

comunità sogna o pretende<br />

di recuperare l’esperienza<br />

della prima comunità di<br />

Gerusalemme, ma certamente<br />

il fatto di essere in numero<br />

limitato favorisce la conoscenza<br />

e l’aiuto reciproco.<br />

Qual è il rapporto dei<br />

Neocatecumenali con i parroci<br />

e gli altri movimenti e<br />

associazioni attivi nelle parrocchie?<br />

Non c’è il rischio<br />

di chiudersi in se stessi?<br />

Il Vescovo e i parroci sono i<br />

primi responsabili del Cammino<br />

delle diverse comunità<br />

presenti in diocesi e in parrocchia.<br />

Il rapporto con gli<br />

altri movimenti ecclesiali è<br />

di piena adesione e di partecipazione<br />

convinta ad avvenimenti<br />

come, ad esempio,<br />

il Family <strong>da</strong>y, la Gmg, gli<br />

incontri con il Papa. Le difficoltà<br />

nascono laddove non<br />

ci si conosce e, invece di<br />

cercare il dialogo, ci si contrappone.<br />

Tuttavia, credo che<br />

questo sia un atteggiamento<br />

che alla fine invita all’esame<br />

di coscienza tutte le persone<br />

delle nostre comunità.<br />

Certo, nella mia vita di sacerdote<br />

ho avuto la possibilità<br />

di conoscere <strong>da</strong> vicino i<br />

Focolarini, la comunità di<br />

don Dossetti, l’Ac, il Csi,<br />

Nomadelfia, oltre al Cammino<br />

Neocatecumenale. In<br />

ciascuno vedo una forte capacità<br />

di attrarre e di rendere<br />

fratelli. Una capacità unica<br />

e coinvolgente, che mi pare<br />

sia meno presente nelle parrocchie<br />

che, prima di essere<br />

“un fatto” di chiesa, sono,<br />

per tradizione, la popolazione<br />

residente in un territorio.<br />

Con il nostro Vescovo, infine,<br />

c’è un legame di profondo<br />

affetto e di grande stima<br />

reciproca.<br />

E’<br />

Umberto Folena<br />

Otto per mille. Dove vanno veramente i soldi degli italiani<br />

La <strong>Chiesa</strong> restituisce tutto. Moltiplicato<br />

<br />

<br />

<br />

il “mistero” più trasparente<br />

che ci sia.<br />

Dove va<strong>da</strong>no a finire<br />

i soldi che gli italiani<br />

“<strong>da</strong>nno” alla <strong>Chiesa</strong> firmando<br />

a suo favore al momento<br />

della dichiarazione<br />

dei redditi, insomma per<br />

l’assegnazione dell’otto per<br />

mille del gettito complessivo<br />

Irpef, <strong>da</strong> anni lo possiamo<br />

vedere tutti in televisione<br />

sulle principali reti.<br />

Anche quest’anno gli spot<br />

della <strong>Chiesa</strong> cattolica invitano<br />

gli italiani a firmare<br />

mostrando loro le conseguenze<br />

della firma. Sono<br />

spot anomali, perché parlano<br />

il linguaggio della verità<br />

e dei fatti accanto alla<br />

grande massa di spot che<br />

parlano invece di paure,<br />

desideri e sogni.<br />

Ma forse, a ben pensarci,<br />

sono sogni pure questi. Certo<br />

non legati all’orizzonte<br />

pigro dei consumi, ma sogni…<br />

Don Daniele Varoli,<br />

della diocesi di Faenza, coltivava<br />

il sogno di partire<br />

per la missione. Oggi è un<br />

sacerdote fidei donum, ossia<br />

“donato” per un certo<br />

periodo di tempo <strong>da</strong> Faenza<br />

alla diocesi di Huànuco, in<br />

Perù. Da otto anni è parroco<br />

di Nuestra Señora de las<br />

Mercedes a Quivilla, a quota<br />

3200 metri, sulle Ande.<br />

Leggermente fuori mano:<br />

per recarsi a Huànuco occorrono<br />

sei ore di viaggio su<br />

una stra<strong>da</strong> sterrata. La parrocchia<br />

è l’unico centro di<br />

aggregazione degli abitanti<br />

della vasta area, il collante<br />

che li tiene insieme e li fa<br />

sentire comunità. Don Daniele<br />

si occupa soprattutto<br />

dei poveri, il cuore della missione,<br />

ed elabora progetti di<br />

formazione professionale<br />

per i giovani, perché un lavoro<br />

dignitoso è la chiave di<br />

ogni riscatto umano e sociale.<br />

Se don Daniele può continuare<br />

a coltivare il suo sogno,<br />

è anche grazie alle firme<br />

degli italiani.<br />

Un sacerdote più vicino a<br />

noi: don Franco Pagano, parroco<br />

a Riomaggiore, nelle<br />

Cinque Terre, località <strong>da</strong><br />

sogno. Mille abitanti d’inverno,<br />

molti dei quali anziani<br />

che faticano ad avventurarsi<br />

per i carrugi e le strette<br />

scalinate. E allora è don Franco<br />

ad an<strong>da</strong>rli a trovare, a<br />

confortarli, a farli sentire<br />

parte viva della comunità e<br />

non individui isolati e inutili,<br />

che non interessano a nessuno.<br />

D’estate i residenti si<br />

moltiplicano per cinque, e<br />

allora l’oratorio rimane sempre<br />

aperto e chi vuole può<br />

far benedire la propria famiglia<br />

nella casa di vacanza:<br />

un bel modo per intrecciare<br />

un dialogo. Don Franco può<br />

fare quello che fa anche perché<br />

riceve ogni mese una<br />

remunerazione, minima ma<br />

dignitosa, frutto in larga parte<br />

delle nostre firme.<br />

Spot e sogni. Quante giovani<br />

vendute e comprate, gettate<br />

sulla stra<strong>da</strong>, moderne<br />

schiave, coltivano il sogno<br />

di essere liberate? Don<br />

Oreste Benzi ha esaudito il<br />

sogno di 5500 di loro; ma le<br />

schiave nella sola Italia<br />

sono circa 100 mila. Don<br />

Oreste non c’è più ma a<br />

realizzare i sogni ha lasciato<br />

l’Associazione Giovanni<br />

XXIII con le sue 280<br />

case; le firme vanno ad<br />

esaudire tutti questi sogni.<br />

E poi i sogni dei poveri e<br />

dei minori, dei malati di<br />

Aids e degli ex detenuti<br />

assistiti <strong>da</strong>i progetti della<br />

Caritas di Cremona; dei<br />

giovani di Caltagirone che<br />

reclamano spazio per lo spirito;<br />

delle case famiglia di<br />

suor Angela e padre Adriano<br />

nei quartieri poveri di<br />

Bangkok, in Thailandia; e<br />

infine i sogni degli orfani<br />

di guerra, dei portatori di<br />

handicap e dei ragazzi privati<br />

di tutto <strong>da</strong>llo tsunami<br />

del 2004 che a Tewatte,<br />

nello Sri Lanka, possono<br />

frequentare la Diyagala<br />

Boys’ Town, la scuola senza<br />

differenze di casta, razza<br />

o credo religioso che si<br />

mantiene con donazioni<br />

private, adozioni a distanza<br />

e otto per mille.<br />

Pochi spot, pochi fasci di<br />

luce che illuminano appena<br />

una manciata delle migliaia<br />

di rivoli di aiuti, interventi<br />

e contributi provenienti<br />

<strong>da</strong>l grande lago della<br />

porzione di otto per mille<br />

assegnata alla <strong>Chiesa</strong>. È la<br />

<strong>Chiesa</strong> cattolica italiana che<br />

<strong>da</strong> sempre restituisce, moltiplicato,<br />

tutto quello che<br />

ha ricevuto.


14<br />

8 giugno '08<br />

V ITA DELLA C HIESA<br />

Pubblicati i nuovi orientamenti liturgico pastorali<br />

della Regione, il Vescovo ne fa dono alla sua <strong>Chiesa</strong><br />

Culmine e fonte dell’evangelizzazione<br />

In<br />

d. Luca Baraldi<br />

occasione della festa<br />

del Sacro Cuore<br />

di Gesù, giornata tradizionalmente<br />

dedicata alla<br />

santificazione dei sacerdoti,<br />

il Vescovo Elio ha consegnato<br />

a tutti i presbiteri<br />

della nostra Diocesi gli<br />

Orientamenti liturgico pastorali,<br />

pubblicati <strong>da</strong>lla<br />

Conferenza Episcopale<br />

emiliano romagnola.<br />

Il titolo di questo prezioso<br />

strumento L’Eucaristia e la<br />

liturgia, fonte e culmine<br />

dell’evangelizzazione, esprime<br />

che solo una visione di<br />

insieme del dinamismo pastorale<br />

della <strong>Chiesa</strong> intera<br />

permette di cogliere la ricchezza<br />

dei singoli elementi<br />

che la costituiscono, ed al<br />

tempo stesso richiama all’urgenza<br />

di annunciare ancora<br />

il Vangelo agli uomini<br />

ed alle donne del nostro tempo,<br />

così frammentati e spesso<br />

spaesati nel loro vivere quotidiano.<br />

L’articolazione in 10 capitoli<br />

del testo che, partendo<br />

<strong>da</strong>l recupero della centralità<br />

della pasqua settimanale per<br />

“Vuoi celebrare con devozione e fedeltà i misteri di<br />

Cristo secondo la tradizione della <strong>Chiesa</strong>, specialmente<br />

nel sacrificio eucaristico e nel sacramento della riconciliazione,<br />

a lode di Dio e per la santificazione del<br />

popolo cristiano?”. Con queste parole il Vescovo interroga<br />

i candi<strong>da</strong>ti all’ordine del presbiterato qualche istante<br />

prima di imporre loro le mai e consacrarli al servizio<br />

del popolo di Dio, individuando nella celebrazione della<br />

liturgia uno degli strumenti privilegiati per vivere nella<br />

tradizione ecclesiale la sequela del Signore risorto.<br />

la vita dei credenti, conduce<br />

sino alla sottolineatura<br />

della capitale importanza di<br />

una più sostanziosa formazione<br />

liturgica per il popolo<br />

di Dio, raccoglie in sé tutta<br />

la riflessione che per circa<br />

un decennio ha occupato i<br />

Vescovi della regione, i direttori<br />

degli uffici Liturgici<br />

ed altre persone che in ciò si<br />

sono impegnate.<br />

L’auspicio è che questo testo<br />

possa trovare diffusione<br />

presso tutti coloro che<br />

già si impegnano nell’animazione<br />

liturgica delle nostre<br />

assemblee, affinché sia<br />

sempre più chiaro a tutti<br />

che “la liturgia è il culmine<br />

verso cui tende l’azione della<br />

<strong>Chiesa</strong> e, al tempo stesso,<br />

Facoltà Teologica<br />

dell’Emilia Romagna<br />

Settimana Biblico-Patristica<br />

sul Libro dell’Esodo<br />

La Facoltà Teologica dell’Emilia Romagna organizza<br />

la 2° edizione della Settimana Biblico-Patristica sul<br />

Libro dell’Esodo che si svolgerà presso il Seminario<br />

Regionale, in p.le Bacchelli 4, a Bologna <strong>da</strong>l 1 al 6<br />

settembre. La 1° edizione ebbe a tema Genesi e furono<br />

circa 120 gli iscritti.<br />

Può essere una buona occasione per un corso di<br />

aggiornamento o di approfondimento per presbiteri,<br />

ministri istituiti, consacrati o laici, per un più qualificato<br />

servizio alle Chiese della nostra regione. Le<br />

lezioni avranno inizio alle ore 15 e termineranno alle<br />

ore 18,45.<br />

Info: Facoltà Teologica dell’Emilia Romagna, tel.<br />

051 330744 - L’iscrizione può avvenire direttamente<br />

on line, all’indirizzo http://www.fter.info/<br />

Luigi, Annalisa, Virginia, Daniele,<br />

tutta la Re<strong>da</strong>zione e<br />

l’Amministrazione di Notizie si stringono<br />

con affetto a Laura Michelini<br />

per la scomparsa dell’amato<br />

Nonno Ugo<br />

Annalisa e Umberto Bonaretti<br />

partecipano al dolore di Cesare Fontana<br />

per la prematura scomparsa della moglie<br />

Marta Gandolfi<br />

la fonte <strong>da</strong> cui promana tutta<br />

la sua energia. Il lavoro<br />

apostolico, infatti, è ordinato<br />

a che tutti, diventati<br />

figli di Dio mediante la fede<br />

e il battesimo, si riuniscano<br />

in assemblea, lodino Dio<br />

nella <strong>Chiesa</strong>, pren<strong>da</strong>no parte<br />

al sacrificio e alla mensa<br />

del Signore. A sua volta, la<br />

liturgia spinge i fedeli, nutriti<br />

dei « sacramenti pasquali<br />

», a vivere « in perfetta<br />

unione » ; prega affinché<br />

« esprimano nella vita<br />

quanto hanno ricevuto mediante<br />

la fede »; la<br />

rinnovazione poi dell’alleanza<br />

di Dio con gli uomini<br />

nell’eucaristia introduce i<br />

fedeli nella pressante carità<br />

di Cristo e li infiamma<br />

con essa. Dalla liturgia,<br />

dunque, e particolarmente<br />

<strong>da</strong>ll’eucaristia, deriva in noi,<br />

come <strong>da</strong> sorgente, la grazia,<br />

e si ottiene con la massima<br />

efficacia quella<br />

santificazione degli uomini<br />

nel Cristo e quella glorificazione<br />

di Dio, alla quale<br />

tendono, come a loro fine,<br />

tutte le altre attività della<br />

<strong>Chiesa</strong>”.( SC 10)<br />

Alla luce di questo “dono”,<br />

dunque il Vescovo invita<br />

tutti i sacerdoti a rinnovare<br />

nella concretezza la risposta<br />

che a Lui o a un suo<br />

confratello, che lo ha preceduto<br />

sulla Cattedra di<br />

Carpi, hanno <strong>da</strong>to il giorno<br />

della loro ordinazione.<br />

* direttore Ufficio<br />

Liturgico Diocesano<br />

Pastorale familiare<br />

Con la Comunità di Caresto un ritiro<br />

spirituale per persone separate<br />

La Comunità di Caresto molto attiva nelle proposte<br />

di spiritualità familiare organizza il 14 e 15 giugno<br />

un ritiro spirituale per persone separate. “Credo che<br />

ti sia chiaro – spiegano gli organizzatori nell’invito<br />

- che per ‘persona separata’, intendiamo chi si trova<br />

divisa e sola, con o senza figli. Se invece c’è<br />

qualche persona separata che intende<br />

riaccompagnarsi o si è risposata e ha in qualche<br />

modo composto una nuova unione allora<br />

c’è un diverso incontro che abbiamo organizzato in<br />

altra <strong>da</strong>ta”. L’iniziativa è sostenuta anche <strong>da</strong>lla<br />

pastorale familiare diocesana ed è aperta anche ad<br />

operatori interessati a fare un accompagnamento<br />

pastorale.<br />

Si consiglia l’arrivo per la cena del venerdì (13<br />

giugno). L’inizio è previsto per sabato alle ore 8,45<br />

con la preghiera, poi ci sarà una lectio divina con<br />

un po’ di riflessione insieme. Nel pomeriggio (<strong>da</strong>lle<br />

ore 15,30) si continuerà con la riflessione sulle<br />

Beatitudini evangeliche e la presentazione del cammino<br />

spirituale per i separati. La chiusura è prevista<br />

dopo la santa messa e con il pranzo<br />

della domenica alle ore 13.<br />

Info: Comunità di Caresto - 61048 Sant’Angelo<br />

in Vado (PU) tel. 0722.818497 - cell.328.9455674<br />

- e-mail: eremocaresto@libero.it - il sito internet:<br />

www.caresto.it - www.amicidicaresto.com<br />

Per chi fosse interessato a partecipare può rivolgersi<br />

a Marco Bulgarelli, cell. 329-9681334<br />

L’anno di servizio civile<br />

Un anno per te,<br />

un anno per gli altri<br />

L’anno di servizio civile è un anno della propria vita<br />

che si decide di vivere al fianco di chi ha bisogno di<br />

aiuto, inserito in servizi di utilità sociale, impegnato in<br />

azioni di soli<strong>da</strong>rietà.<br />

Ma l’anno di servizio civile è al tempo stesso un anno<br />

che i giovani possono investire su loro stessi e sulla<br />

loro formazione personale, per mettersi in gioco in<br />

prima persona e conoscere meglio il mondo che li<br />

circon<strong>da</strong>.<br />

L’anno di servizio civile in Caritas è l’anno delle<br />

quattro C:<br />

La C di conoscere: venire a contatto con realtà che<br />

prima ci sfioravano soltanto, conoscerle perché vissute<br />

direttamente e non lette sui giornali o viste alla TV.<br />

La C di capire: conoscere è il primo passo per capire,<br />

interpretare atteggiamenti lontani <strong>da</strong>i nostri, maturare<br />

nuove sensibilità.<br />

La C di condividere: condividere con chi è nel bisogno,<br />

fare un pezzetto di stra<strong>da</strong> insieme.<br />

La C di cambiare: il servizio civile dona nuovi occhi<br />

con cui guar<strong>da</strong>re il mondo, occhi che rimangono anche<br />

dopo la fine del servizio e fanno sì che non sia solo una<br />

parentesi di un anno. Partendo <strong>da</strong>l cambiamento di se<br />

si può arrivare <strong>da</strong>vvero ad un cambiamento della<br />

società.<br />

L’anno di servizio civile è l’anno dell’imparare facendo,<br />

per cui il ragazzo è sempre accompagnato <strong>da</strong><br />

figure competenti, responsabili dei progetti, che lo<br />

accompagnano e lo affiancano nell’inserimento e nel<br />

contatto con realtà delicate. Durante l’anno il giovane<br />

in Servizio Civile partecipa ad una proposta formativa<br />

che lo aiuti a maturare le conoscenze e le competenze<br />

per interpretare e vivere al meglio il proprio servizio.<br />

La possibilità dell’anno di servizio civile è rivolta<br />

a tutti i ragazzi/e di nazionalità italiana compresi<br />

fra i 18 e i 28 anni. Ha durata complessiva di 12 mesi,<br />

con un impegno settimanale di circa 30 ore alla settimana<br />

e retribuzione mensile di 433,27euro al mese,<br />

validi per i contributi pensionistici.<br />

La Caritas di Carpi offre la possibilità di fare<br />

Servizio Civile presso sei sedi:<br />

Associazione Porta Aperta ONLUS<br />

Associazione Porta Aperta ONLUS – Recuperandia<br />

Agape di Mamma Nina ONLUS<br />

Cooperativa Sociale “Il mantello”<br />

Casa famiglia “Venite alla Festa”<br />

Oratorio “San Domenico Savio” di Mirandola<br />

Non sai che cosa è una casa famiglia? Vorresti sapere<br />

meglio cosa fa un giovane in servizio civile impegnato<br />

in una cooperativa sociale?<br />

Vieni a trovarci in Caritas per avere maggiori informazioni<br />

sul Servizio Civile e sui nostri progetti. Ma<br />

affrettati! Il bando uscirà il 6 giugno e <strong>da</strong> quel giorno<br />

avrai tempo un mese, fino al sette luglio, per presentare<br />

la tua doman<strong>da</strong>.<br />

Regalati un nuovo punto di vista!<br />

Info: Caritas Carpi - Benedetta Rovatti - 3408285946


V ITA DELLA C HIESA<br />

Festeggiato a Mortizzuolo il 60° anniversario di fon<strong>da</strong>zione del guidismo a Mirandola<br />

Un passato sempre attuale<br />

8 giugno '08<br />

15<br />

Virginia Panzani<br />

I<br />

ntorno all’altare improvvisato<br />

nel giardino<br />

della canonica di<br />

Mortizzuolo, lunedì 2<br />

giugno si sono radunate un<br />

centinaio di ex coccinelle,<br />

guide e scolte per festeggiare<br />

il 60° anniversario di fon<strong>da</strong>zione<br />

del guidismo a<br />

Mirandola. Volti più o meno<br />

giovani e segnati <strong>da</strong>gli eventi<br />

della vita, tanti abbracci e<br />

saluti fra amiche che non si<br />

vedevano <strong>da</strong> tempo, un simbolico<br />

passaggio di testimone<br />

fra chi ha costruito il<br />

guidismo in passato e chi lo<br />

sta vivendo ora e lo trasmetterà<br />

in futuro alle nuove generazioni.<br />

Il tutto condito <strong>da</strong><br />

quell’entusiasmo che solo lo<br />

scautismo sa generare e che<br />

accomuna al di là di ogni<br />

distanza di tempo e di spazio<br />

chi si è formato alla sua scuola.<br />

Nulla va perduto<br />

Fortemente voluta <strong>da</strong>l gruppo<br />

“storico” delle guide<br />

mirandolesi, la festa per il<br />

60° ha vissuto due momenti<br />

di particolare intensità.<br />

Innanzitutto, la Santa Messa<br />

concelebrata - e non poteva<br />

essere altrimenti - <strong>da</strong> don<br />

Nino Levratti, don Luciano<br />

Ferrari e monsignor Rino<br />

Bottecchi, i tre assistenti<br />

ecclesiastici che hanno maggiormente<br />

contribuito alla<br />

nascita e allo sviluppo del<br />

guidismo a Mirandola. “Questa<br />

celebrazione - ha sottolineato<br />

don Nino durante l’omelia<br />

- è il momento fon<strong>da</strong>mentale<br />

di oggi, perché ci permette<br />

di ringraziare il Signore<br />

per il dono di poter far<br />

festa qui tutti insieme. In noi,<br />

attraverso lo scautismo, è stato<br />

gettato il seme dell’amore per<br />

Dio, per il prossimo, per la<br />

natura. C’è chi l’ha trasmesso<br />

ai propri figli e nipoti,<br />

divenuti a loro volta scout e<br />

guide, c’è chi invece ha fatto<br />

altre scelte nel corso della<br />

vita. Non importa. Il Signore<br />

- ha concluso - semina sempre<br />

anche quando non ce ne<br />

accorgiamo e nulla va mai<br />

perduto di ciò che viene <strong>da</strong>lla<br />

Sua grazia”.<br />

Dopo la Messa, si è svolto il<br />

pranzo comunitario nel teatro<br />

parrocchiale preceduto<br />

<strong>da</strong>lla proiezione di immagini<br />

e foto risalenti agli anni 1948-<br />

1958 e tratte <strong>da</strong>l volume sullo<br />

scautismo mirandolese<br />

recentemente pubblicato <strong>da</strong><br />

Stefano Zerbini e Fabio<br />

Balboni.<br />

Sui pagliericci a Glorenza<br />

Anno 1949: tre guide di<br />

Mirandola, Lydia Barozzi,<br />

Maria Luisa Porta e Mirta<br />

Braghiroli si uniscono ad un<br />

gruppetto di guide di Bologna<br />

per il campo estivo nella<br />

lontana Glorenza in Val<br />

Venosta. A gui<strong>da</strong>rle ci sono<br />

la professoressa Lucia<br />

Vezzini e monsignor Carlo<br />

Corni, i veri e propri creatori<br />

dell’Agi (Associazione<br />

Guide Italiane) a Bologna.<br />

“Fu <strong>da</strong>vvero qualcosa di<br />

pionieristico - osserva Laura<br />

Pighi Schram, una delle<br />

guide bolognesi che parteciparono<br />

al campo. - La guerra<br />

era finita <strong>da</strong> poco e con essa<br />

un periodo tormentato nella<br />

storia d’Italia. Eravamo convinte<br />

che toccasse a noi, con<br />

il nostro impegno, contribuire<br />

alla ricostruzione materiale<br />

e morale del paese. Questo<br />

grande senso di responsabilità<br />

ci venne proprio <strong>da</strong>llo<br />

scautismo che nella sua<br />

attenzione educativa verso le<br />

ragazze fu un movimento all’avanguardia<br />

per quei tempi”.<br />

“Come se non fossero<br />

bastate le docce con l’acqua<br />

gelata - racconta Mirta<br />

Braghiroli - a Glorenza dormivamo<br />

su alcuni pagliericci.<br />

Quando il padre di Laura Pighi<br />

ci fece visita, esclamò attonito:<br />

‘Ma come, dormite sui<br />

pagliericci?’. Eppure lui aveva<br />

fatto la guerra di trincea! Rimase<br />

sicuramente colpito <strong>da</strong>l<br />

fatto che noi ragazze vivessimo<br />

un’avventura allora ritenuta<br />

più a<strong>da</strong>tta ai maschi”.<br />

Ricor<strong>da</strong>ndo Mariella<br />

Dopo le “pioniere” degli inizi,<br />

chi ha lasciato un’impronta<br />

determinante sul guidismo<br />

mirandolese è stata l’indimenticabile<br />

Mariella Bruschi,<br />

che fu capo reparto tra la fine<br />

degli anni ’50 e l’inizio degli<br />

anni ’60. “Era l’immagine<br />

della perfetta capo scout –<br />

ricor<strong>da</strong> Tiziana Modena, che<br />

succedette a Mariella nella<br />

gui<strong>da</strong> del reparto. – Una vera<br />

sorella maggiore, sempre sorridente,<br />

accogliente e dotata<br />

di una straordinaria creatività.<br />

Fu lei che, in un periodo<br />

di stasi per l’Agi a Mirandola,<br />

ne prese in mano le redini<br />

con grande coraggio. E con<br />

lo stesso coraggio nel 1964<br />

affidò il reparto a me che<br />

frequentavo l’ultimo anno di<br />

liceo. Ma non mi lasciò sola.<br />

Infatti – conclude – in un<br />

quadernetto mi aveva lasciato<br />

tutte le indicazioni dettagliate<br />

per l’organizzazione e<br />

la buona riuscita del campo”.<br />

Grandi e piccole insieme<br />

Alla festa per il 60° erano<br />

presenti anche le guide che<br />

E’ un viso nobile e dolcissimo quello della statua della<br />

Madonna di Loreto che è stata portata in processione<br />

sabato 31 maggio a Mirandola. Una celebrazione suggestiva<br />

lungo le vie della città per accompagnare la statua<br />

<strong>da</strong>lla chiesa della Madonnina a quella del Gesù, che <strong>da</strong><br />

ora in poi ne sarà la dimora. Oltre ai fedeli convenuti per<br />

la conclusione del mese mariano, erano presenti anche<br />

Giuseppe Schirripa, direttore sanitario dell’Ospe<strong>da</strong>le<br />

di Mirandola, e Gino Mantovani, assessore alla Cultura.<br />

La statua, risalente al ‘500, è stata infatti donata<br />

<strong>da</strong>ll’Ausl di Modena che ne era proprietaria, al Comune<br />

di Mirandola che ha deciso di collocarla nella chiesa del<br />

Gesù e di restituirla finalmente alla devozione e all’affetto<br />

dei mirandolesi.<br />

V. P.<br />

hanno vissuto il passaggio<br />

<strong>da</strong>ll’Agi all’Agesci e quindi<br />

la “fusione” del ramo maschile<br />

con quello femminile<br />

dell’associazione.<br />

Mariangela Garutti ha partecipato<br />

come gui<strong>da</strong> al primo<br />

San Giorgio comune che si<br />

tenne nel 1980 a Isola del Po.<br />

Da allora ha ricoperto per<br />

anni l’incarico di capo reparto<br />

a Mirandola, ha fon<strong>da</strong>to il<br />

reparto femminile a Medolla<br />

ed è stata capo gruppo sia del<br />

Medolla che del Mirandola<br />

1. “Ogni attività scout a cui<br />

ho partecipato negli anni –<br />

osserva Mariangela – mi ha<br />

insegnato qualcosa e mi ha<br />

lasciato un ricordo indelebile.<br />

Per tutto ciò devo ringraziare<br />

di cuore i miei genitori<br />

che hanno creduto nel metodo<br />

scout e mi hanno permesso<br />

di essere sempre presente”.<br />

Dopo sessant’anni il<br />

guidismo appare a Mariangela<br />

più vivo e attuale che mai:<br />

“E’ bello vedere che le giovanissime,<br />

come le mie figlie,<br />

si trovano perfettamente<br />

a loro agio con le guide più<br />

‘grandi’. Infatti, siamo tutte<br />

accomunate <strong>da</strong>lla<br />

condivisione degli stessi valori,<br />

degli stessi giochi e canti,<br />

delle stesse avventure. E’<br />

questo un patrimonio di vita<br />

vissuta che non morirà mai”.<br />

A conclusione del mese mariano a Mirandola<br />

Restituita al culto la Madonna di Loreto<br />

La settimana comunitaria<br />

Venerdì 13 giugno spettacolo teatrale all’Eden<br />

Tra i momenti forti che caratterizzano l’esperienza<br />

della comunità di famiglie Venite alla festa c’è la<br />

Settimana Comunitaria, di solito collocata al termine<br />

dell’anno scolastico. Per cinque giorni le famiglie<br />

diventano un’unica famiglia condividendo spazi, tempo,<br />

attività quotidiane e relazioni.La settimana si<br />

conclude con una festa alla quale sono invitate a<br />

partecipare tutte le persone che per motivi diversi<br />

abbiamo incontrato, incontriamo o vorremmo incontrare.<br />

Quest’anno nell’ambito<br />

del progetto “Famiglie in<br />

movimento” verrà proposto<br />

uno spettacolo teatrale<br />

per parlare di accoglienza.<br />

Un modo per comunicare<br />

con le famiglie<br />

- non solo agli adulti - e a<br />

tutte le famiglie, anche<br />

quelle che non fanno affido,<br />

ma che sono interessate<br />

alle storie dei bambini.<br />

Lo spettacolo si intitola “Uno, due, tre... stella!” di<br />

Silvia Barbieri a cura della compagnia Teatro Prova<br />

di Bergamo e andrà in scena venerdì 13 giugno 2008<br />

alle ore 21 all’Oratorio cittadino in via S. Chiara a<br />

Carpi, in caso di maltempo al cinema Eden.<br />

Estate tempo <strong>da</strong> vivere bene<br />

Sul prossimo numero di Notizie la secon<strong>da</strong> puntata<br />

dedicata ai campi gioco e Grest, accompagnata <strong>da</strong>l<br />

resoconto dell’incontro diocesano di formazione<br />

per animatori dei centri estivi svoltosi a Carpi lo<br />

scorso 29 maggio.<br />

Parrocchia di Sant’Antonio <strong>da</strong> Padova<br />

Sant’Antonio in Mercadello<br />

Festa del Patrono 2008<br />

Venerdì 13 giugno<br />

Ore 20.15: Vespri nella chiesa parrocchiale<br />

Ore 20.30: Celebrazione eucaristica con la partecipazione<br />

della Corale “Simona Andreoli” di Rovereto<br />

Domenica 15 giugno<br />

Ore 10.30: Processione per le vie del paese con la<br />

statua del Patrono<br />

Ore 11: Solenne celebrazione eucaristica in onore di<br />

Sant’Antonio.<br />

Al termine sulla piazza lancio dei palloncini.<br />

Nei giorni 12-14-15-16 giugno<br />

Dalle ore 21.30 in Piazza Matteotti sarà aperta la<br />

“Pesca delle scatole” organizzata <strong>da</strong>ll’Azione <strong>Cattolica</strong><br />

e animata <strong>da</strong>ll’Acr parrocchiale. Il ricavato sarà<br />

utilizzato per le attività dell’Acr.<br />

Nei giorni 12-14-15 giugno<br />

Dalle ore 21.30 in Piazza Dante sarà aperto il Mercatino<br />

Missionario curato <strong>da</strong>l Circolo Anspi “Mario Gasparini<br />

Casari”. Il ricavato sarà destinato ai missionari della<br />

diocesi di Carpi.<br />

Confezione materassi<br />

a mano e a molle<br />

41012 CARPI (Modena) - Via Giovanni XXIII, 113<br />

Tel. 059 686985


V ITA DELLA C HIESA<br />

Virginia Panzani<br />

rent’anni in terra di<br />

T missione vissuti con<br />

gioia, abnegazione e<br />

totale fiducia nella<br />

Provvidenza. E’ questa la<br />

testimonianza di suor<br />

Carmen Pini, missionaria<br />

in Benin, attualmente in Italia<br />

per un periodo di cure, ospite<br />

presso la Casa Madre delle<br />

Figlie del Sacro Cuore di<br />

Modena. Nelle ultime settimane<br />

suor Carmen è venuta<br />

alcune volte a Carpi dove<br />

ha incontrato il Vescovo e i<br />

collaboratori del Centro<br />

suor Carmen Pini<br />

Missionario. “I rapporti con<br />

la diocesi di Carpi – osserva<br />

l’accoglienza dei fedeli che loro compito è dunque quello<br />

la missionaria – sono <strong>da</strong> giungono per pregare. Per di ascoltare e di indirizzare<br />

sempre ottimi. Sono infatti loro abbiamo appena finito i piccoli malati verso le strutture<br />

tanti i volontari e i benefattori<br />

di realizzare i servizi, le<br />

sanitarie e le cure a<strong>da</strong>t-<br />

che ci hanno aiutato e ai docce e una cucina esterna. te. “Nonostante le resisten-<br />

quali va tutta la nostra gratitudine.<br />

Poi ci occupiamo del servize<br />

causate <strong>da</strong>lla diffusa<br />

Ogni volta che abzio<br />

pastorale nelle quattro mentalità animistica – sot-<br />

biamo chiesto aiuto per i cappelle che fanno capo al tolinea suor Carmen - cerchiamo<br />

nostri progetti abbiamo trovato<br />

centro. Dato che i Padri<br />

di coinvolgere le<br />

una risposta generosa. Comboniani non riescono a famiglie e di convincerle<br />

E’ proprio vero che, senza venire tutte le domeniche, ad avere fiducia nelle cure<br />

fare troppo rumore, il Signore<br />

curiamo la celebrazione della offerte <strong>da</strong>lla medicina. Nel<br />

si serve di ciascuno Parola e la distribuzione frattempo, seppure nel pro-<br />

di noi per fare il bene”. dell’Eucaristia. Infine - aggiunge<br />

fondo rispetto delle altre<br />

Da un anno suor Carmen<br />

- accogliamo i bam-<br />

religioni, offriamo la nofondo<br />

presta servizio presso il bini malati che le famiglie stra testimonianza cristiana<br />

Centro di spiritualità per ci portano, cercando di trovare<br />

perché promozione umana<br />

gruppi e movimenti laicali<br />

la soluzione migliore e evangelizzazione vanno<br />

a Togbin nella diocesi di per curarli”. Nella zona di di pari passo”. In questa direzione<br />

Cotonou. Le attività che le Togbin, totalmente priva di<br />

si collocano i due<br />

suore svolgono sono molto luce e di acqua potabile, le progetti specifici che la comunità<br />

varie, come spiega la missionaria:<br />

suore non gestiscono né<br />

di suor Carmen sta<br />

“Innanzitutto c’è ambulatori né dispensari. Il promuovendo in questi mesi.<br />

16 8 giugno '08 Verso il pellegrinaggio diocesano a Lourdes<br />

In visita a Carpi suor Carmen Pini, missionaria a Togbin in Benin<br />

Signore, questa è la tua casa, pensaci tu<br />

Il primo è rivolto alle donne<br />

che coltivano piccoli orti<br />

intorno alla laguna locale:<br />

“Si è scoperto che questa<br />

terra sabbiosa è molto a<strong>da</strong>tta<br />

alla coltivazione dei pomodori.<br />

Abbiamo allora<br />

pensato, nel nostro piccolo,<br />

di incrementare questa coltivazione<br />

introducendo anche<br />

altre verdure <strong>da</strong> destinare<br />

non solo al mercato<br />

cittadino ma anche e soprattutto<br />

all’alimentazione<br />

delle famiglie”. Il secondo<br />

progetto è la creazione di<br />

una cooperativa fra i pescatori<br />

che vivono sulla spiaggia<br />

e “sono per lo più profughi<br />

e immigrati clandestini<br />

<strong>da</strong>i Paesi confinanti. Vorremmo<br />

anche dotarli di un<br />

motore <strong>da</strong> applicare a una<br />

delle loro barche”.<br />

Infine, alla periferia di<br />

Cotonou, su richiesta del<br />

Vescovo locale, si sta costruendo<br />

un santuario dedicato<br />

al Santissimo Sacramento<br />

e affi<strong>da</strong>to alla Congregazione<br />

di suor Carmen, che<br />

ha come carisma fon<strong>da</strong>mentale<br />

quello dell’adorazione<br />

eucaristica. Mancano ancora<br />

i fondi per completarne la<br />

costruzione, ma al riguardo<br />

suor Carmen non ha dubbi:<br />

“Dico spesso: ‘Signore, questa<br />

è la tua casa, pensaci tu!’<br />

e sono convinta che anche<br />

questa volta non mancherà<br />

di provvedere”.<br />

Dall’Indonesia<br />

Padre Aniceto Morini<br />

Oggi, 20 maggio, è venuto a farci visita, in arrivo <strong>da</strong>lla<br />

Spagna e di passaggio per recarsi a nord di Sumatra,<br />

dove insegnerà nel Seminario maggiore di Siantar, padre<br />

Raffaele Bardon, novello sacerdote Saveriano.<br />

Padre Aniceto è stato felice e orgoglioso della visita e di<br />

tutta la speranza nuova per la nostra missione qui.<br />

Un salutone a tutti specialmente <strong>da</strong> padre Aniceto che<br />

attende sempre con gioia notizie <strong>da</strong>ll’Italia.<br />

Padre Daniele<br />

Da destra padre Raffaele Bardon, padre<br />

Daniele, padre Aniceto e padre Matteo<br />

Rebecchi, vice provinciale<br />

Centro Missionario<br />

Diocesano<br />

Corso Fanti, 13 - Carpi<br />

Tel e fax 059 689525<br />

E-mail: ufficiomissionario<br />

@carpi.chiesacattolica.it<br />

Mezzana-Marilleva<br />

Val di Sole<br />

La Cooperativa “Unione Mariana” di Guastalla (Reggio Emilia)<br />

affitta a prezzi moderati a Mezzana-Marilleva (Trento) in Val<br />

di Sole a 940 metri di altitudine 3 appartamenti arre<strong>da</strong>ti (4-<br />

5 posti ca<strong>da</strong>uno) con garage. Ideali per trascorrere vacanze <strong>da</strong><br />

parte di famiglie, associazioni, piccoli gruppi di giovani e/o<br />

adulti. Info: 335-5753777<br />

MEDJUGORIE<br />

22-27 GIUGNO 2008<br />

In pullman<br />

Accompagnatori:<br />

don Marino Mazzoli<br />

e monsignor Rino Bottecchi<br />

Domenica 8 giugno alle ore 17 si terrà<br />

presso la parrocchia di Panzano l’incontro<br />

di preparazione al pellegrinaggio<br />

ché ama. In questa folla,<br />

misuro l’immensità del perdono<br />

che abita il cuore di<br />

Dio.<br />

La folla diviene in me canto<br />

di speranza infinita, esplosione<br />

di felicità e sento anche<br />

l’invito ad essere, io<br />

stesso, artefice del perdono,<br />

della felicità, della consolazione,<br />

della pace, come<br />

coloro che Gesù chiamava<br />

vicino a sé per servire, come<br />

lui, le folle senza pastore.<br />

UFFICIO DIOCESANO PELLEGRINAGGI<br />

24-27 settembre<br />

San Giovanni Rotondo<br />

La folla<br />

In occasione<br />

dell’ostensione del corpo<br />

di San Pio <strong>da</strong><br />

Pietrelcina l’Ufficio<br />

diocesano promuove un<br />

pellegrinaggio a San Giovanni<br />

Rotondo <strong>da</strong>l 24 al<br />

27 settembre 2008. Il pellegrinaggio<br />

prevede anche<br />

la visita a Trani, Barletta e Alberobello. Accompagna<br />

don Rino Malagoli.<br />

Info: Ufficio Diocesano Pellegrinaggi tel. 059 652552<br />

<strong>da</strong>l lunedì al venerdì <strong>da</strong>lle 9 alle 12<br />

Intravedo e comprendo che<br />

il perdono ricevuto è l’apertura<br />

di un cammino di servizio,<br />

di dono. Riceverò il<br />

sacramento del perdono e<br />

mi attarderò a lungo in questa<br />

folla, forse <strong>da</strong> una delle<br />

panchine, <strong>da</strong> uno degli spazi<br />

silenziosi del sagrato,<br />

oppure vicino alla Grotta.<br />

Questa folla mi parla di Dio,<br />

ed io chiederò al Signore<br />

che metta in me un amore<br />

immenso come il suo per<br />

28 LUGLIO - 2 AGOSTO 2008 pullman<br />

28 LUGLIO - 1 AGOSTO 2008 aereo<br />

GIUBILEO A LOURDES<br />

Luogo di consolazione e misericordia<br />

PELLEGRINAGGIO DIOCESANO<br />

“Lourdes è quella fonte dove la coscienza ritorna pulita” (Giovanni Paolo II)<br />

Verso Lourdes<br />

Domenica 15 Giugno alle ore 16.30 si terrà presso la Parrocchia di<br />

Panzano (tel. 059 525159) un incontro che inizierà con la recita del<br />

Rosario. Alle ore 17 un rappresentante dell’Agenzia viaggi “Brevivet”<br />

illustrerà le caratteristiche del pellegrinaggio con distribuzione dei<br />

documenti di viaggio e materiale di cortesia.<br />

Si invitano i pellegrini a sal<strong>da</strong>re l’importo del viaggio entro tale <strong>da</strong>ta<br />

presso l’Ufficio Diocesano Pellegrinaggi.<br />

Corso M. Fanti, 13 - 41012 Carpi (MO) – Tel. 059-652552 - uff.pellegrinaggi@tiscali.it<br />

La folla dei piccoli e dei<br />

poveri….Non si è forse<br />

sempre poveri quando si è<br />

pellegrini? Pensiamo alle<br />

folle della Palestina, quando<br />

Gesù vi passava in mezzo,<br />

presenza delle Beatitudini.<br />

Poveri, ammalati,<br />

bambini, labbra che mormorano,<br />

pene riportate<br />

nello sguardo, speranze.<br />

La folla mi riporta ad<br />

un’umiltà infinita. Appartengo<br />

a questa folla che<br />

Dio ama. Conosco Dio.<br />

Spalanco gli occhi stupito,<br />

sconvolto <strong>da</strong>ll’immensità<br />

dell’amore di Dio che<br />

si attar<strong>da</strong> in mezzo alla<br />

gente, che vi dimora perentrare<br />

nel servizio, come<br />

Lui. Pregherò per tutte le<br />

vocazioni, chiederò che la<br />

mia sia rinnovata. Zaccheo,<br />

perdonato, era pronto a <strong>da</strong>re<br />

senza misurare, a restituire<br />

quattro volte quanto aveva<br />

fro<strong>da</strong>to. Zaccheo, qui,<br />

mi ispira al risarcimento<br />

infinito. E improvvisamente<br />

comprendo cosa sia la<br />

penitenza, il risarcimento,<br />

in questo sacramento:<br />

<strong>da</strong>re quattro volte di più di<br />

quanto si è preso perché le<br />

sorgenti dell’amore sono<br />

liberate in noi. Esulto di<br />

gioia in Dio, mio salvatore!<br />

Padre Jacques Nievarts<br />

<strong>da</strong> “Dossier: I segni di Lourdes<br />

ci parlano”<br />

a cura dell’Ufficio Pellegrinaggi


C ULTURA E S PETTACOLI<br />

8 giugno '08<br />

17<br />

U<br />

Annalisa Bonaretti<br />

In una conferenza stampa Alberto Marri ha presentato Palazzo Foresti dopo tre<br />

anni di lavori. Negozi, un ristorante, uffici, appartamenti e soprattutto uno spazio<br />

dove poter ammirare i suoi 130 dipinti dell’Ottocento italiano. Alla collezione<br />

permanente si affiancheranno mostre, iniziative legate all’arte, ma non solo<br />

Imprenditore illuminato<br />

n passato denso di futuro<br />

Palazzo Foresti<br />

che ha aperto le porte<br />

martedì 4 giugno per<br />

una conferenza stampa, “Storia<br />

e arte sotto un unico tetto”.<br />

L’occasione voluta <strong>da</strong> Alberto<br />

Marri e <strong>da</strong>lla sua famiglia<br />

– il padre Mario, le sorelle<br />

Maria Adele e Lara – proprietari<br />

di questo gioiello per<br />

presentare i nuovi spazi ristrutturati<br />

per promuovere<br />

eventi culturali, incontri pubblici,<br />

convention. Palazzo<br />

Foresti è anche uffici e appartamenti<br />

<strong>da</strong> affittare ma è soprattutto<br />

una storica dimora<br />

non più abitazione di qualche<br />

privilegiato – come nel caso<br />

di Pietro Foresti o di<br />

Umberto Severi – ma uno<br />

spazio fruibile a tutti.<br />

Dopo circa tre anni di lavori<br />

non ancora conclusi, Palazzo<br />

Foresti ritrova atmosfere an<strong>da</strong>te<br />

perdute per qualche decennio<br />

e ora riapparse grazie<br />

a una filosofia imprenditoriale<br />

certamente non comune nel<br />

nostro Paese.<br />

“I talenti <strong>da</strong> sotterrare non<br />

fanno per me – spiega Alberto<br />

Marri -, sarà il mio essere<br />

cattolico, sarà la mia formazione<br />

scout che ha lasciato<br />

una traccia profon<strong>da</strong> con le<br />

parole di Baden-Powell ‘lasciate<br />

il mondo migliore di<br />

come l’avete trovato’, sarà che<br />

la mia famiglia mi ha sempre<br />

insegnato che non esiste un<br />

solo tipo di dividendo, quello<br />

economico, ma che esistono<br />

anche i dividenti della soddisfazione,<br />

della qualità della<br />

vita, sarà per tutte queste ragioni<br />

che con il papà e le mie<br />

sorelle ho deciso di aprire il<br />

Palazzo. Carpi ha <strong>da</strong>to molto<br />

alla mia famiglia, noi abbiamo<br />

deciso di restituire qualcosa.<br />

Naturalmente – aggiunge<br />

per alleggerire questo clima<br />

di mecenatismo che evidentemente<br />

lo imbarazza un<br />

po’ – stando ben attenti ai<br />

conti. Non dimentico di essere<br />

un imprenditore”. Che ricor<strong>da</strong><br />

velocemente la storia<br />

familiare. Un’impresa di maglieria<br />

per 50 anni, poi il momento<br />

della scelta dovuto sia<br />

all’età del padre – giovanile<br />

ancora oggi, ma certamente<br />

non più giovanissimo -, le<br />

sorelle sempre più proiettate<br />

verso le rispettive famiglie,<br />

lui impegnato nel settore energia<br />

e immobiliare, decisamente<br />

attratto <strong>da</strong> quanto stava imparando<br />

grazie allo zio Guido<br />

Gradellini e a quella autentica<br />

meraviglia che è Palazzo<br />

Trecchi a Cremona, altra<br />

proprietà di famiglia.<br />

Un’esperienza che sicuramente<br />

gli ha insegnato tanto e che<br />

sta riproponendo, pur con le<br />

dovute diversità, anche per<br />

Palazzo Foreseti.<br />

Alberto Marri ricor<strong>da</strong> l’incontro<br />

con Regina Severi e ammette<br />

di averlo vissuto quasi<br />

come una indicazione precisa,<br />

insomma c’erano tutte le<br />

condizioni per valutare a fondo<br />

un acquisto. Ringrazia<br />

Manuela Ghizzoni, allora<br />

assessore alla Cultura e lo studio<br />

di Nando Lugli per la<br />

collaborazione <strong>da</strong>ta fin <strong>da</strong>ll’inizio,<br />

quando decise di ristrutturare<br />

il Palazzo. Che prima<br />

era un’abitazione privata,<br />

perciò ben diversa <strong>da</strong> oggi;<br />

un’unica cosa è rimasta<br />

immutata, il delizioso<br />

Salottino Rosa, il salotto<br />

Liberty opera di Carlo Grossi,<br />

uno dei pochissimi a mantenere<br />

intatte tutte le caratteristiche<br />

originali.<br />

Adesso Palazzo Foresti ospita<br />

la Collezione Marri, circa<br />

130 opere dell’Ottocento e<br />

primi del Novecento italiano<br />

comperate in una decina d’anni<br />

<strong>da</strong> Alberto Marri, una passione<br />

che gli ha comunicato<br />

lo zio a cui è stato particolarmente<br />

vicino. Una passione<br />

adulta quindi particolarmente<br />

robusta; che sia autentica lo<br />

si capisce sentendolo parlare.<br />

Presenta pittori, indica dipinti,<br />

privilegia i Macchiaioli rispetto<br />

agli Impressionisti sottolineando<br />

come questi ultimi<br />

non ci sarebbero se non ci<br />

fossero stati quegli artisti prevalentemente<br />

toscani,<br />

emiliani e veneti che hanno<br />

fatto scuola ma non sono ricor<strong>da</strong>ti<br />

e apprezzati a dovere.<br />

Tutto giusto anche se, onestamente,<br />

andrebbe detto che<br />

l’Ottocento francese ha generato<br />

la pittura moderna, ma<br />

questa è un’altra storia. Sta di<br />

fatto che i pittori viaggiavano,<br />

si conoscevano, i contatti<br />

tra italiani e francesi erano<br />

saldi e la contaminazione,<br />

come si dice oggi, esisteva<br />

già allora.<br />

Ricor<strong>da</strong>, Marri, la Collezione<br />

Foresti che aveva sede proprio<br />

nel Palazzo, una delle più<br />

importanti d’Europa con quadri<br />

di Raffaello, Da Vinci e<br />

tanti altri artisti di primissimo<br />

piano. “Quando è an<strong>da</strong>ta<br />

all’asta – rammenta – c’erano<br />

700 lotti. Senza dimenticare<br />

che il lascito Foresti è stato il<br />

nucleo fon<strong>da</strong>nte del Museo di<br />

Carpi”.<br />

Accanto a lui l’esperto d’arte<br />

Luciano Rivi. Illustra con<br />

calma alcune tele, tesse le lodi<br />

di alcuni pittori della Collezione<br />

Marri. Giovanni Fattori,<br />

Telemaco Signorini, Antonio<br />

Fontanesi, Vincenzo<br />

Cabianca, Giovanni<br />

Sottocornola, Giuseppe<br />

Abbati, Niccolò Cannicci,<br />

Cristiano Banti, Alberto<br />

Pasini, Giuseppe Graziosi,<br />

poi i rappresentanti della scuola<br />

modenese, Giovanni<br />

Muzzioli, il preferito di Marri<br />

e che, secondo lui, “andrebbe<br />

rivalutato”, Gaetano Bellei,<br />

Eugenio Zampighi. Ci sono<br />

anche alcune sculture di Francesco<br />

Messina, artista amico<br />

dello zio Guido Gradellini.<br />

Una collezione di valore non<br />

In primo piano Alberto Marri e Luciano Rivi.<br />

Alle spalle Mario e Maria Adele Marri<br />

“C’è la volontà, mia e della mia famiglia, di mettere a<br />

disposizione della città gli spazi del piano nobile per<br />

accogliere e sviluppare iniziative che si possono affiancare<br />

a quelle già promosse con successo <strong>da</strong>lla Fon<strong>da</strong>zione<br />

e <strong>da</strong>l Comune”. Un privato illuminato Alberto Marri.<br />

Speriamo sia un nuovo inizio per Carpi.<br />

solo per le singole opere ma<br />

perché è il frutto di un criterio<br />

ben preciso di raccolta, geografico-storico-artistico.<br />

Una<br />

raccolta dove Telemaco<br />

Signorini e Albano Lugli si<br />

tengono insieme. Il primo è<br />

un precursore, ha sperimentato<br />

ciò che altri, dopo, avrebbero<br />

preso in esame; il secondo<br />

ha il merito di aver portato<br />

a Carpi e a Modena un modello<br />

che aveva incontrato in<br />

Toscana. Insomma, una collezione<br />

realizzata con intelli-<br />

Un intervento integrato<br />

che valorizza l’intero<br />

Palazzo Foresti, tre livelli<br />

che <strong>da</strong>nno vita a un<br />

ambiente armonioso e di<br />

assoluto prestigio.<br />

Il piano nobile, cuore<br />

culturale del progetto,<br />

ospita in modo permanente<br />

la Collezione Marri. In<br />

quest’area troveranno<br />

spazio mostre, iniziative<br />

legate all’arte, convegni,<br />

incontri pubblici, anche<br />

offrendo, come precisa<br />

Marri, ad associazioni e a<br />

realtà private la possibilità<br />

di utilizzare la suggestiva<br />

cornice di Palazzo<br />

Foresti.<br />

Al piano terra verranno<br />

collocate attività commerciali,<br />

rigorosamente<br />

selezionate. “Un mio<br />

vecchio pallino sarebbe<br />

un restauratore – confi<strong>da</strong><br />

Alberto Marri -, spero sia<br />

possibile”. Sicuramente ci<br />

sarà un ristorante, il 25;<br />

probabilmente un’enoteca<br />

e un caffé letterario.<br />

Al secondo piano sono<br />

stati creati appartamenti<br />

di diverse dimensioni per<br />

chi vuole – e può – vivere<br />

in un ambiente esclusivo<br />

nel cuore della città.<br />

genza e sensibilità. Una collezione<br />

che rivela pittori noti<br />

e meno noti e, assieme a loro,<br />

il collezionista.<br />

“Intorno a noi abbiamo un<br />

enorme valore – osserva Luciano<br />

Rivi -; sarebbe pericoloso<br />

muoversi sull’on<strong>da</strong> della<br />

nostalgia, si va nella direzione<br />

del confronto con il presente.<br />

Dobbiamo avere la capacità<br />

di guar<strong>da</strong>re avanti poggiando<br />

sul patrimonio attuale.<br />

Ci troviamo in un momento<br />

di grandi cambiamenti, nel<br />

pubblico e nel privato, occorre<br />

reinventare ruoli e rapporti.<br />

Quella di Marri con Palazzo<br />

Foresti auspico possa diventare<br />

un modello. Desidero<br />

sottolineare che una persona<br />

che ha deciso di aprire la propria<br />

raccolta al pubblico è straordinaria”.<br />

Da sottoscrivere.<br />

APPUNTAMENTI<br />

FOTOGRAFIA Martedì 10 giugno<br />

Carpi – Cortile interno Biblioteca “A. Loria”, via Rodolfo Pio 1<br />

Ultimo atto del ciclo “Incontri sulla Fotografia” promosso <strong>da</strong>l Gruppo<br />

Fotografico Gran<strong>da</strong>ngolo: martedì 10 giugno, alle ore 21 presso il cortile<br />

interno della biblioteca multimediale “A. Loria”, la dottoressa Aman<strong>da</strong><br />

Maselli intervista Paolo Degiampietro. Nell’occasione l’artista presenterà<br />

“Trabajo”, il suo reportage sul lavoro minorile nel Patio Bonito di<br />

Bogotà. Ingresso libero e gratuito. Per info: tel. 059/685726 - 333/<br />

9442072.<br />

FESTA MULTICULTURALE Sabato 7 giugno<br />

Mirandola – Centro Giovani “Acquaragia”, via Dorando Pietri 1<br />

Sabato 7 giugno a Mirandola si festeggia la terza Festa Multiculturale: un<br />

momento di svago innanzitutto ma anche un’occasione di riflessione.<br />

Infatti, alle ore 17, si inizia all’insegna del confronto con una tavola<br />

roton<strong>da</strong> sul tema: Costituzione, diritti e immigrazione. A seguire spettacolo<br />

circense per grandi e piccini, musiche e balli <strong>da</strong>l mondo (ore 18.30)<br />

e “assaggiamo le culture” <strong>da</strong>lle ore 20. Per info: www.acquaragia.it;<br />

info@acquaragia.it.<br />

MATTINO AL MACE’ Da mercoledì 11 a venerdì 27 giugno<br />

Carpi – Spazio Giovani Macè, viale De Amicis 59<br />

Dopo il successo ottenuto l’anno scorso, lo Spazio Giovani Macè<br />

ripropone le aperture del mattino di lunedì, martedì, mercoledì e venerdì,<br />

<strong>da</strong>lle 9.30 alle 12.30.<br />

Il Macè offre la possibilità a tutti i ragazzi e le ragazze <strong>da</strong>i 12 ai 20 anni<br />

di avere un luogo dove ritrovarsi, fare nuove amicizie e passare il tempo<br />

libero dopo un lungo anno scolastico.<br />

Tornei, giochi ed altre attività, oltre alla possibilità di ascoltare cd,<br />

leggere fumetti e riviste, giocare a bigliardino, ping pong, Playstation 2<br />

o con i giochi di società. Per informazioni e iscrizioni: tel. 059 649271 -<br />

mail: spaziog@carpidiem.it.<br />

“Episcopal Collegiate<br />

School Chamber Choir”<br />

a Carpi<br />

Ospite della Corale<br />

“Palestrina”<br />

domenica 8 giugno<br />

Domenica 8 giugno la Corale “G. P. <strong>da</strong><br />

Palestrina” di Carpi ospiterà il Coro americano<br />

“Episcopal Collegiate School Chamber<br />

Choir” di Little Rock (Arkansas) .<br />

Il Coro è composto <strong>da</strong> una trentina di studenti<br />

provenienti <strong>da</strong>lle varie specializzazioni del loro<br />

College e si esibirà in un repertorio principalmente<br />

polifonico che prevede brani di Palestrina,<br />

Di Lasso, Rachmaninoff, Bruckner, Parker, e<br />

Schiavonne.<br />

La Corale Palestrina interverrà con alcuni<br />

brani.<br />

Il concerto si terrà nella <strong>Chiesa</strong> di Sant’<br />

Ignazio alle ore 21.<br />

Ingresso libero.<br />

Inaugura<br />

sabato 14 giugno<br />

Mostra degli allievi del<br />

Centro Arti Figurative<br />

Sabato 14 giugno alle<br />

ore 18 sarà inaugurata<br />

presso la Sala ex Poste<br />

di Palazzo Pio la mostra<br />

degli allievi del Centro<br />

Arti Figurative di Carpi.<br />

L’esposizione “Omaggio<br />

a Mauro Fogliari”<br />

raccoglie opere di<br />

disegno, pittura, scultura<br />

e restauro realizzate<br />

<strong>da</strong>gli allievi del Centro<br />

sotto la gui<strong>da</strong> degli<br />

insegnanti Erica<br />

Melotti, Alberto Cova,<br />

Giuseppe Merighi e<br />

Amedeo Pantaleoni.<br />

La mostra sarà aperta <strong>da</strong><br />

sabato 14 a domenica 22<br />

giugno tutti i giorni <strong>da</strong>lle<br />

20 alle 23 e il sabato e la<br />

domenica <strong>da</strong>lle 10 alle<br />

13 e <strong>da</strong>lle 17 alle 23.


A GENDA<br />

18 8 giugno '08 CURIA VESCOVILE<br />

La curia diocesana è composta<br />

<strong>da</strong> persone e uffici che<br />

<strong>da</strong> vicino collaborano con il<br />

Vescovo nel suo ufficio pastorale.<br />

Accanto a quelli già<br />

indicati con sede esterna,<br />

sono presenti i seguenti uffici:<br />

beni culturali, catechistico,<br />

liturgico, per la pastorale<br />

sociale e del lavoro, per<br />

la pastorale familiare, per la<br />

pastorale della salute, per la<br />

pastorale scolastica e insegnamento<br />

della religione cattolica,<br />

per il tempo libero,<br />

turismo e sport.<br />

Sedi: Curia Vescovile, Corso Fanti, 13 -<br />

Carpi. Tel 059 686048.<br />

UFFICIO PELLEGRINAGGI<br />

Organizza e coordina i pellegrinaggio<br />

diocesani; disponibili<br />

in sede diverse pubblicazioni<br />

sui luoghi di pellegrinaggio.<br />

Aperto <strong>da</strong>l lunedì al sabato <strong>da</strong>lle 9 alle 12.<br />

E-mail: uff.pellegrinaggi@tiscali.it .<br />

UFFICIO MISSIONARIO<br />

Tiene i contatti con tutti i<br />

missionari della Diocesi nei<br />

diversi Paesi del mondo e<br />

coinvolge la comunità su<br />

progetti in loro sostegno.<br />

Aperto <strong>da</strong>l lunedì al sabato <strong>da</strong>lle 9 alle 12,30<br />

e il martedì <strong>da</strong>lle 15 alle 18. Tel e fax 059<br />

689525. E-mail:<br />

ufficiomissionario@carpi.chiesacattolica.it .<br />

ASSOCIAZIONE SOLIDARIETÀ MISSIONARIA ONLUS<br />

Legata all’attività del Centro<br />

Missionario diocesano, è<br />

un servizio in più a favore<br />

dei missionari della Diocesi<br />

di Carpi per offrire possibilità<br />

aggiuntive di intervento.<br />

Sede: c.so Fanti, 13 - Carpi. Tel e Fax 059<br />

689525. e-mail: solmissionaria@tiscali.it<br />

ASSOCIAZIONE VOLONTARI PER LE MISSIONI<br />

Nata nell’ambito del Centro<br />

Missionario per favorire la<br />

preparazione e l’invio di volontari<br />

presso le missioni nei<br />

paesi in via di sviluppo. Promuove<br />

iniziative atte a finanziare<br />

i progetti che ver-<br />

Direttore responsabile: Luigi Lamma<br />

ranno realizzati.<br />

Sede: c.so Fanti, 13 - Carpi. Tel 340<br />

2482552 e Fax 059 689525. e-mail:<br />

vol.mission@tiscali.it<br />

SPES – SERVIZI PER L’EDUCAZIONE E LA SCUOLA<br />

Si impegna nella promozione<br />

dei diritti dell’infanzia e<br />

dell’adolescenza e nell’innovazione<br />

e sperimentazione<br />

di servizi socio-educativi<br />

(doposcuola, sostegno ai disturbi<br />

specifici dell’apprendimento,<br />

campi gioco estivi,<br />

formazione degli educatori di<br />

stra<strong>da</strong> e dei centri di aggregazione).<br />

Sede: c/o Oratorio Eden, via S. Chiara, 18;<br />

Recapito: c.so Fanti, 44 - Carpi. Tel 059 686889.<br />

TEOLOGIA ED EVANGELIZZAZIONE ONLUS<br />

Associazione costituitasi in<br />

occasione del 25° anniversario<br />

di ordinazione sacerdotale<br />

di monsignor Gildo<br />

Manicardi, per sostenere giovani<br />

della Diocesi di Carpi<br />

che scelgano di studiare teologia<br />

dopo le superiori.<br />

Sede: c.so Fanti, 89–Carpi. Tel/fax. 059/685210.<br />

GIOVEDÌ 5 GIUGNO<br />

INCONTRI<br />

• Ore 21 – Curia – Commissione<br />

diocesana per la famiglia<br />

PREGHIERA<br />

• Ore 21 – Santa Chiara – Preghiera per<br />

le vocazioni<br />

SABATO 7 – DOMENICA 8 GIUGNO<br />

INCONTRI<br />

Festa diocesana di Azione <strong>Cattolica</strong><br />

Serra Club<br />

Incontro con il Vescovo<br />

a San Marino<br />

Il Serra Club si riunirà venerdì 6 giugno<br />

alle ore 18.45 presso il Santuario<br />

di Ponticelli a San Marino. Alle ore 19<br />

il Vescovo presiederà la celebrazione<br />

della Santa Messa, a cui seguirà alle<br />

ore 20 l’agape fraterna presso i locali<br />

della parrocchia di San Marino.<br />

Amici di don Enea<br />

Gita a Ravenna<br />

Il gruppo<br />

“Amici di don<br />

Enea” organizza<br />

per sabato<br />

14 giugno una<br />

gita a Ravenna<br />

aperta a tutti.<br />

La quota di partecipazione,<br />

comprendente<br />

viaggio in pullman,<br />

visita con<br />

gui<strong>da</strong> a San Vitale, al mausoleo di<br />

Galla Placidia e a Sant’Apollinare<br />

Nuovo, e il pranzo, è fissata a 55 euro.<br />

Per gustare appieno i particolari artistici<br />

si consiglia di portare un binocolo.<br />

Le prenotazioni si accettano fino a<br />

venerdì 6 giugno.<br />

Per informazioni telefonare a Giuliano<br />

Guan<strong>da</strong>lini (cell. 3494474896).<br />

La gita sarà effettuata se si raggiungeranno<br />

40 adesioni.<br />

50 ani di matrimonio per<br />

Mario e Maria Buzzega<br />

“Un dono<br />

del Signore”<br />

“Ringrazio Dio per la fede, per averci<br />

fatto vivere questi 50 anni di matrimonio<br />

sotto la sua protezione”, l’affermazione<br />

della signora Maria Morselli che l’8<br />

giugno di 50 ani fa, a Ganaceto, ha sposato<br />

Mario Buzzega.<br />

Casalinga lei, impegnata con la famiglia<br />

e in Cattedrale, rappresentante di commercio<br />

lui, ancora attivo nel mondo del<br />

lavoro. Ottanta anni portati alla grande<br />

per Mario, una manciata in meno per<br />

Maria, grata più che mai al Signore anche<br />

per questa gioia che si appresta a<br />

vivere con tutta la famiglia.<br />

Intorno a Maria e a Mario, per celebrare<br />

il cinquantesimo di matrimonio, le tre<br />

figlie, Maria Cristina, Daniela, Maria<br />

Chiara, i generi Roberto, Gery, Claudio,<br />

i sei nipoti, Serena, Giuseppe, Andrea,<br />

Letizia, Giovanni, Caterina.<br />

LUNEDÌ 9 GIUGNO<br />

INCONTRI<br />

• Ore 18 - Centro Missionario - Prima<br />

riunione della nuova Commissione<br />

diocesana<br />

MARTEDÌ 10 GIUGNO<br />

INCONTRI<br />

• Ore 11 – Vescovado - Incontro della<br />

Commissione Formazione Clero<br />

Calen<strong>da</strong>rio celebrazioni<br />

della Santa<br />

Messa<br />

Case Protette “Il<br />

Carpine” e “Il<br />

Quadrifoglio” di<br />

Carpi<br />

Mese di giugno<br />

Sabato 7 ore 17: “Il Quadrifoglio”<br />

Domenica 8 ore 10: “Il Carpine”<br />

Sabato 14 ore 17: “Il Quadrifoglio”<br />

Domenica 15 ore 10: “Il Carpine”<br />

Sabato 21 ore 17: “Il Quadrifoglio”<br />

Domenica 22 ore 10: “Il Carpine”<br />

Sabato 28 ore 17: “Il Carpine”<br />

Domenica 29 ore 10: “Il Quadrifoglio”<br />

Associazione Porta Aperta<br />

Ricerca di personale<br />

L’associazione Porta Aperta di Carpi per<br />

sostituzione di maternità ricerca personale<br />

con il seguente profilo:<br />

1) Addetto/a di “segreteria e ascolto al<br />

pubblico” presso il centro di ascolto di via<br />

Peruzzi, con contratto part-time di 20 ore<br />

settimanali <strong>da</strong> giugno 2008 a marzo 2009.<br />

2) Responsabile per “animazione con le<br />

scuole” presso il centro Recuperandia di<br />

via Montecassino con contratto part-time<br />

di 24 ore settimanali <strong>da</strong> luglio 2008 a<br />

maggio 2009.<br />

Informazioni e curriculum: Porta Aperta,<br />

via Peruzzi 38, tel. 059 689370, e-mail<br />

segreteria@portaapertacarpi.it . Apertura<br />

al pubblico lunedì, martedì, giovedì<br />

e venerdì <strong>da</strong>lle 9,30 alle 11,30 e <strong>da</strong>lle<br />

16,30 alle 18,30.<br />

Domenica 8 giugno alle 10.45 in Cattedrale<br />

una santa messa per ripercorrere<br />

insieme mezzo secolo di vita e per ringraziare<br />

insieme Dio. “Per tutto quello<br />

che ci ha <strong>da</strong>to, e per la fede”, ripete una<br />

radiosa signora Maria che non si stanca<br />

di esprimere gratitudine per questo traguardo<br />

raggiunto in serenità.<br />

Ai coniugi Buzzega le felicitazioni di<br />

Notizie e l’augurio che i prossimi anni<br />

siano lieti e generosi come i 50 appena<br />

passati.<br />

A.B.<br />

UFFICIO DIOCESANO PER L’EDUCAZIONE E LA SCUOLA<br />

Si propone come punto di<br />

riferimento, coordinamento<br />

di sostegno di iniziative e di<br />

formazione e aggiornamento<br />

rivolte a chi opera nella<br />

scuola e nel mondo dell’educazione.<br />

Tiene i contatti con<br />

le comunità parrocchiali con<br />

le scuole e con il territorio.<br />

Sede: C.so Fanti 13 – Carpi Tel 059686048 –<br />

fax 0596326530 - Orario: lunedì 9-11;<br />

venerdì 10-12 (o per appuntamenti)<br />

UNITALSI<br />

Unione <strong>Italiana</strong> Trasporto<br />

Ammalati a Lourdes e<br />

Santuari internazionali<br />

Accanto all’organizzazione<br />

di pellegrinaggi ai santuari<br />

italiani ed esteri, vi<br />

sono numerose proposte di<br />

incontro con gli ammalati.<br />

Sede di Carpi: via San Bernardino <strong>da</strong> Siena,<br />

14 - 41012 - Carpi (MO), Tel e fax: 059<br />

640590. Orario: martedì - giovedì 17.30-19.<br />

Sede di Mirandola: c/o Parrocchia del<br />

Duomo, via don Minzoni 3, 41037 Mirandola<br />

(MO), Tel: 0535 21018 – Fax: 0535 27330.<br />

Orario: ogni sabato <strong>da</strong>lle 9 alle 12.<br />

AGAPE DI MAMMA NINA<br />

Casa di accoglienza femminile<br />

secondo il carisma della<br />

venerabile Mamma Nina<br />

Saltini. Gestita anche con<br />

l’aiuto di volontari.<br />

Sede: via Matteotti 91 – Carpi - Tel 059<br />

641015 – Fax 059 6223181.<br />

COOPERATIVA SOCIALE NAZARENO<br />

Nasce nel Novembre 1990<br />

in Carpi con lo scopo di accogliere,<br />

valorizzare ed aiutare<br />

persone con disabilità e<br />

disturbo mentale.<br />

Sede: Via Bollitora Interna, 130 - 41012<br />

Carpi -Tel. 059 664774 - Fax 059 664772, e-<br />

mail segreteria: ivonne.brianti@nazarenocoopsociale.it,<br />

sito internet: www.nazarenocoopsociale.it/<br />

Settimanale della Diocesi di Carpi<br />

Re<strong>da</strong>zione: Annalisa Bonaretti (coordinatrice, area cronaca<br />

cultura e società); Virginia Panzani (area vita ecclesiale);<br />

Daniele Fran<strong>da</strong>; Laura Michelini (area Mirandola – Concordia);<br />

Benedetta Bellocchio; Saverio Catellani; Corrado Corradi.<br />

Collaboratori: Lidia Bovi, Gianpaolo Camurri, Nicola Catellani,<br />

Davide Cattini, Dante Colli, Pier Giuseppe Levoni, Maria<br />

Luisa Luppi, don Carlo Malavasi, Silvia Pignatti, Antonio<br />

Prandi, mons. Douglas Regattieri, Alberto Rustichelli, Ornella<br />

Tibasti, Luca Verrini.<br />

Fotografia: Paolo Santini - Art Director Claudio Varetto<br />

GRAFICA E IMPAGINAZIONE: Compuservice sas - 059/684472.<br />

Re<strong>da</strong>zione - Ufficio Abbonamenti e Pubblicità -<br />

Amministrazione: via d.E.Loschi 8 - Carpi<br />

(a fianco della Cattedrale)<br />

tel. 059/687068 - fax 059/630238<br />

Una copia 1,00(i.i) - Copie arretrate 2,00(i.i)<br />

ABBONAMENTO ORDINARIO 35,00 (i.i)<br />

ABBONAMENTO SOSTENITORE 50,00 (i.i) BENE-<br />

MERITO 100,00 (i.i)<br />

Registrazione del Tribunale di Modena n. 841 del 22.11.86 - C.C.P. n.<br />

15517410 intestato a Notizie, Settimanale della Diocesi di Carpi -<br />

Stampa: Galeati industrie grafiche Spa - www.galeati.it - Autorizzazione<br />

Prot. DCSP/1/1/5681/102/88/BU del 13.2.90. Notizie fruisce dei<br />

contributi statali diretti di cui alla Legge 7 agosto 1990 nr. 250.<br />

Re<strong>da</strong>zione: re<strong>da</strong>zione@notiziecarpi.it<br />

Amministrazione:<br />

amministrazione@notiziecarpi.it<br />

Ai sensi del D.Lgs n. 196 del 30/06/1993 si comunica che i <strong>da</strong>ti dei<br />

destinatari del giornale, forniti all'impresa editrice Notizie scrl all'atto<br />

della sottoscrizione dell'abbonamento, o diversamente acquisite <strong>da</strong><br />

enti e associazioni collegati, sono contenuti in un archivio informatico<br />

idoneo a garantire la sicurezza e la riservatezza. Tali <strong>da</strong>ti saranno<br />

utilizzatti, salvo divieto espresso per iscritto <strong>da</strong>gli interessati, oltre<br />

che per il rispetto al rapporto di abbomaneto o di invio pacchi, anche<br />

per le proprie attività istituzionali, ivi comprese la comunicazione,<br />

l'informazione e la promozione, nonchè per conformarsi ad obblighi<br />

normativi e di legge.<br />

ASSOCIATO ALL'USPI<br />

UNIONE STAMPA PERIODICA ITALIANA<br />

E ALLA FISC<br />

FEDERAZIONE ITALIANA<br />

SETTIMANALI CATTOLICI


A GENDA<br />

8 giugno '08<br />

19<br />

ORARIO SS. MESSE<br />

Zona Pastorale 1<br />

Prima messa festiva<br />

• 17,00: casa protetta Quadrifoglio/Carpine (p.zza Donatori<br />

di Sangue 1) • 18,00: Cattedrale • 18,30: S. Nicolò<br />

• 19,00: S. Francesco • 19,30: Ospe<strong>da</strong>le<br />

Festive<br />

• 7,15: S. Bernardino <strong>da</strong> S. • 7,30: S. Chiara • 8,00:<br />

Cattedrale, S. Nicolò • 9,00: Ospe<strong>da</strong>le, Tenente Marchi<br />

• 9,30: Cattedrale, S. Francesco, S. Nicolò • 10,00:<br />

casa protetta Quadrifoglio/Carpine (p.zza Donatori di<br />

Sangue 1) • 10,30 Cimitero • 10,45: Cattedrale •<br />

11,00: S. Francesco, S. Nicolò • 12,00: Cattedrale •<br />

17,30: S. Nicolò • 18,00: Cattedrale • 19,00: S. Francesco<br />

– Ospe<strong>da</strong>le<br />

Zona Pastorale 2<br />

Prima messa festiva<br />

• 19,00: Quartirolo, S. Croce, Corpus Domini<br />

Festive<br />

• 8,00: Quartirolo • 8,30: Corpus Domini, S. Croce •<br />

9,45: Quartirolo • 10,00: Corpus Domini, Gargallo •<br />

11,15: Quartirolo, S. Croce • 11,30: Corpus Domini,<br />

Panzano<br />

Zona Pastorale 3<br />

Prima messa festiva<br />

• 17,30: Cortile • 19,00: S. Bernardino R., Limidi<br />

Festive<br />

• 8,00: Limidi • 9,30: S. Bernardino R, S. Martino Secchia<br />

• 10,00: Limidi • 11,00: S. Bernardino R, Cortile •<br />

11,15: Limidi • 17,00: S. Bernardino R.<br />

Zona Pastorale 4<br />

Prima messa festiva<br />

• 19,00: S. Agata-Cibeno, S. Giuseppe Artigiano, S. Marino<br />

Ponticelli, Fossoli • 21,00: Budrione<br />

Festive<br />

• 8,00: S.Marino • 9,30: S. Giuseppe A., S. Agata-Cibeno<br />

• 10,00: Fossoli, Migliarina • 11,00: S. Giuseppe A.,<br />

S.Marino • 11,15: S. Agata-Cibeno, Fossoli, Budrione •<br />

17,00: Fossoli (prima domenica del mese) • 18,30: S.<br />

Giuseppe A.<br />

Zona Pastorale 5<br />

Prima messa festiva<br />

• 18,00: Novi di Modena • 19,00: Rolo, S. Antonio in M.<br />

• 20,30: Rovereto<br />

Festive<br />

• 8,00: Rovereto • 8,30: Novi di Modena • 9,30: Rolo,<br />

Rovereto • 10,00: Novi di Modena • 11,00: Rovereto,<br />

S. Antonio in M. • 11,15: Rolo • 17,00: Novi di Modena<br />

Zona Pastorale 6<br />

Prima messa festiva<br />

• 17,00: Mirandola S. Francesco, Mirandola Casa di Riposo<br />

• 18,00: Civi<strong>da</strong>le • 18,30: Mirandola Duomo •<br />

18,30: Mortizzuolo • 20,00: S. Giacomo Roncole<br />

Festive<br />

• 7,30: Mirandola Ospe<strong>da</strong>le • 8,00: Mirandola S. Francesco<br />

• 8,30: Civi<strong>da</strong>le • 9,00: Mirandola Duomo • 9,30:<br />

Mortizzuolo, S. Giacomo Roncole • 9,45: S. Giustina •<br />

10,30: Mirandola Duomo, Civi<strong>da</strong>le, S. Martino Carano •<br />

11,15: Mirandola S. Francesco • 11,30: Mortizzuolo, S.<br />

Giacomo Roncole • 12,00: Mirandola Duomo • 17,00:<br />

Mirandola S. Francesco • 18,30: Mirandola Duomo<br />

Zona Pastorale 7<br />

Prima messa festiva<br />

• 18,30: Concordia • 19,00: Fossa, S. Possidonio •<br />

20,30: Vallalta<br />

Festive<br />

• 8,00: Concordia, S. Possidonio • 9,00: Vallalta, S.<br />

Caterina • 9,30: Fossa, S. Possidonio • 10,00: Concordia<br />

• 10,45: S. Giovanni • 11,00: Vallalta • 11,15:<br />

Fossa • 11,30: S. Possidonio, Concordia<br />

Zona Pastorale 8<br />

Prima messa festiva<br />

• 17,00: San Martino Spino<br />

Festive<br />

• 9,00: S. Martino Spino • 9,30: Gavello • 11,00: S.<br />

Martino Spino, Quarantoli • 11,15: Tramuschio<br />

In grigio gli orari modificati <strong>da</strong>ll'elenco pubblicato in precedenza.<br />

Le parrocchie sono pregate di segnalare eventuali variazioni.<br />

Chi cammina per la retta via vedrà la salvezza di Dio<br />

Domenica 8 giugno<br />

LETTURE: Os 6, 3-6; Sal 49; Rm 4,18-25; Mt 9,9-13<br />

X DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO<br />

ANNO A – II SETT. SALTERIO<br />

Dal vangelo secondo Matteo<br />

In quel tempo, Gesù, passando, vide un uomo, chiamato Matteo, seduto al banco<br />

delle imposte e gli disse «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì.<br />

Mentre Gesù sedeva a mensa in casa, sopraggiunsero molti pubblicani e peccatori e si misero a tavola con<br />

lui e con i discepoli.<br />

Vedendo ciò, i farisei dicevano ai suoi discepoli: «Perché il vostro maestro mangia insieme ai pubblicani<br />

e ai peccatori?».<br />

Gesù li udì e disse: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati.<br />

An<strong>da</strong>te dunque e imparate che cosa significhi: Misericordia io voglio e non<br />

sacrificio. Infatti non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori».<br />

Venerdì 13 giugno – Sant’Antonio <strong>da</strong> Padova, dottore della <strong>Chiesa</strong><br />

Festa patronale a Sant’Antonio in Mercadello.<br />

E’ per antonomasia il “Santo”, veneratissimo in tutto il mondo. Fernando di<br />

Buglione nasce a Lisbona nel 1195 e a 15 anni entra nel monastero agostiniano di<br />

San Vincenzo, dove nel 1219 viene ordinato sacerdote. Nel 1220 giungono a<br />

Coimbra i corpi di cinque frati francescani decapitati in Marocco, dove si erano recati a predicare per<br />

ordine di Francesco d’Assisi. Ottenuto il permesso <strong>da</strong>i superiori, Fernando entra nel romitorio dei Minori<br />

mutando il nome in Antonio. Invitato al Capitolo generale di Assisi, arriva con altri francescani a Santa<br />

Maria degli Angeli dove ha modo di ascoltare Francesco, ma non di conoscerlo personalmente. Per circa<br />

un anno e mezzo vive nell’eremo di Montepaolo, presso Forlì. Su man<strong>da</strong>to dello stesso Francesco inizierà<br />

poi a predicare in Romagna, nell’Italia settentrionale e in Francia. Nel 1227 diventa provinciale dell’Italia<br />

settentrionale proseguendo nell’opera di predicazione. Il 13 giugno 1231 sentendosi male a Camposampiero<br />

chiede di rientrare a Padova, dove muore in serata.<br />

AGENDA del VESCOVO<br />

Segreteria vescovile Corso Fanti 7 Carpi - Tel. 059 686707<br />

GIOVEDI’ 5<br />

• <strong>da</strong>lle ore 11 alle ore 13: udienze private<br />

• ore 16: Mirandola: Duomo, Santa Messa per la San<br />

Vincenzo<br />

• ore 21: Carpi, Curia Vescovile: Incontro con la Commissione<br />

Pastorale Familiare<br />

VENERDI’ 6<br />

• ore 9.30: Scuola delle Suore Figlie della Provvidenza per<br />

Sordomute: Santa Messa di fine anno scolastico<br />

• <strong>da</strong>lle ore 11 alle ore 13: riceve i collaboratori della Curia<br />

e i Sacerdoti<br />

• ore 18.45: Ponticelli: Santa Messa per il Serra Club e<br />

Agape presso la parrocchia di San Marino<br />

SABATO 7<br />

• ore 9.30: Carpi, Seminario Vescovile: presiede il Coordinamento<br />

Regionale del Diaconato<br />

• ore 20: Carpi, Canonica del Duomo, incontro e cena con<br />

le famiglie della Cattedrale<br />

DOMENICA 8<br />

• ore 11: Parrocchia di Fossa: Cresima<br />

• ore 19: Carpi, Oratorio Eden: celebrazione dei Vespri<br />

nella Festa dell’Azione <strong>Cattolica</strong> e cena con i Sacerdoti<br />

LUNEDI’ 9<br />

• <strong>da</strong>lle ore 11 alle ore 13: riceve i collaboratori della Curia<br />

e i Sacerdoti<br />

• ore 18: Carpi, Centro Missionario: Prima riunione della<br />

nuova Commissione diocesana<br />

• ore 21: San Martino Carano: presiede il Corso fi<strong>da</strong>nzati<br />

MARTEDI’ 10<br />

• <strong>da</strong>lle ore 11 alle ore 13: Vescovado: presiede l’incontro<br />

della Commissione Formazione Clero<br />

• ore 21: Carpi, Curia Vescovile: presiede il Corso per<br />

Fi<strong>da</strong>nzati<br />

MERCOLEDI’ 11<br />

• Giornata personale di studio, di preghiera e di riflessione<br />

GIOVEDI’ 12<br />

• <strong>da</strong>lle ore 11 alle ore 13: udienze private<br />

• ore 21: Parrocchia di Cibeno: presiede il Corso per<br />

fi<strong>da</strong>nzati<br />

VENERDI’ 13<br />

• <strong>da</strong>lle ore 11 alle ore 13: riceve i collaboratori della Curia<br />

e i Sacerdoti<br />

• ore 18: Santuario della Madonna di San Luca: Concelebra<br />

la Santa Messa per l’80° compleanno del cardinale<br />

Giacomo Biffi<br />

• ore 20.30: Villa Delfini, Cavezzo: Partecipa al Meeting<br />

di chiusura del Lions Club “A. Pio” per l’assegnazione<br />

del Melvin Jones Fellow a Mamma Nina e a suor Angela<br />

Bertelli<br />

SABATO 14<br />

• <strong>da</strong>lle ore 10 alle ore 11.30: udienze private<br />

• ore 12: Carpi, <strong>Chiesa</strong> della Sagra: Santa Messa per<br />

Comunione e Liberazione nella “Festa più pazza del<br />

mondo”<br />

• ore 18: Carpi, Villa Chierici: Santa Messa e incontro con<br />

i Diaconi permanenti e con i Ministri Istituiti<br />

DOMENICA 15<br />

• ore 11: Parrocchia di Santa Croce: Cresima<br />

• ore 17: Panzano: Saluto ai partecipanti all’incontro di<br />

preparazione del pellegrinaggio diocesano a Lourdes<br />

Frequenza per la diocesi FM 90,2<br />

Il quotidiano<br />

dei cattolici<br />

La Tv dell’incontro<br />

Digitale terrestre - Canale 801 Sky - “E’ TV” Bologna

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