Trasforma il tuo pianoforte... ...senza toccare nulla! - Dismamusica
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La fabbrica<br />
del<br />
FUTURO<br />
Alla scoperta della CGM di Mariano Comense,<br />
dove nascono panchette per <strong>pianoforte</strong><br />
ad alta tecnologia.<br />
Non so bene perché, ma tutte le volte<br />
che mi sono seduto su di una<br />
panchetta d’autore –una di quelle che associano<br />
design raffinato, seduta comoda<br />
e grande solidità– ho pensato che un<br />
mob<strong>il</strong>e così dovesse essere prodotto dalle<br />
mani di un artigiano, lontano da catene<br />
di montaggio e macchine a controllo<br />
numerico. È bastato però oltrepassare la<br />
soglia della CGM di Mariano Comense,<br />
azienda leader nel mondo in questo settore,<br />
per rendermi conto di quanto fossi<br />
fuori strada. Negli oltre m<strong>il</strong>lecinquecento<br />
metri quadri del capannone si alternano<br />
infatti banchi da lavoro carichi di attrezzi<br />
per rifinitura manuale e robot modernissimi<br />
collegati a computer industriali dell’ultima<br />
generazione.<br />
Guardare sempre avanti<br />
“La nostra forza è tutta qui”, mi dice <strong>senza</strong><br />
mezzi termini <strong>il</strong> proprietario Giuseppe<br />
Corengia mentre mi guida fra le linee<br />
di produzione. “In questi macchinari, in<br />
questo stab<strong>il</strong>imento c’è esposta tutta la f<strong>il</strong>osofia<br />
della CGM. Che è quella di investire<br />
sempre in tecnologia per garantire<br />
ai clienti un prodotto d’avanguardia in<br />
linea con i più alti standard qualitativi del<br />
momento”.<br />
Per la mia visita ho scelto un giorno di<br />
fine agosto; l’attività è ripresa solo in ufficio,<br />
e i macchinari vengono azionati solo<br />
per me. Il mio ospite mi mostra ad esempio<br />
due macchine a controllo numerico<br />
computerizzato: due robot che riescono<br />
non soltanto a lavorare centinaia di pezzi<br />
all’ora con precisione m<strong>il</strong>limetrica, ma<br />
anche ad adattare l’intervento dello strumento<br />
alle eventuali imprecisioni del legno<br />
o all’usura dell’attrezzo montato sul<br />
braccio. Merito dei raffinatissimi sensori<br />
distribuiti un po’ ovunque lungo <strong>il</strong> percorso<br />
della lavorazione.<br />
Aggiornamento<br />
continuo<br />
“Il primo robot lo abbiamo acquistato<br />
vent’anni fa... pionieri anche in questo”,<br />
mi confida Giuseppe Corengia mentre ci<br />
avviciniamo alle cabine di verniciatura.<br />
“Era un verniciatore, una macchina avveniristica<br />
per l’epoca; già allora si trattò di<br />
un investimento imponente.”<br />
Uno sgabello girevole viene verniciato sotto<br />
i miei occhi. La pistola del robot segue<br />
<strong>il</strong> prof<strong>il</strong>o, vernicia dentro e fuori mentre<br />
<strong>il</strong> braccio fa ruotare la panchetta a seconda<br />
delle necessità. Il tutto <strong>senza</strong> sbavature,<br />
<strong>senza</strong> sprecare colore e, con mio grande<br />
stupore, in un batter d’occhio.<br />
“In effetti”, mi conferma Corengia “la velocità<br />
è importantissima per noi, perché si<br />
traduce in efficienza produttiva e competitività.<br />
Tant’è che, dopo <strong>il</strong> primo robot, abbiamo<br />
costantemente rinnovato <strong>il</strong> nostro<br />
parco macchine. Le più evolute, oggi, possono<br />
produrre in qualsiasi momento e in<br />
qualsiasi quantità un pezzo qualunque fra<br />
le decine e decine di modelli a catalogo.<br />
Servono cinquanta esemplari al volo per un<br />
cliente? Si può fare. Una sola gamba come<br />
pezzo di ricambio? Non c’è problema!”<br />
UNA STRATEGIA COMMERCIALE<br />
“È per questo che avete scelto di lavorare<br />
su prodotti di nicchia?” chiedo. “La questione<br />
è a rovescio” mi corregge Corengia.<br />
Qui a destra, <strong>il</strong> robot verniciatore. Al centro, Giuseppe Corengia ci mostra una delle più recenti macchine a controllo<br />
numerico. Accanto al titolo, <strong>il</strong> modello “Barok” e un gruppo di panchette in attesa della verniciatura.<br />
Il catalogo CGM è consultab<strong>il</strong>e anche online all’indirizzo www.cgmcorengia.it<br />
di Alessandro<br />
de Cristoforis<br />
“Abbiamo scelto di investire<br />
in tecnologia perché è proprio la disponib<strong>il</strong>ità<br />
di queste macchine che ci<br />
permette di operare con grande qualità<br />
su un catalogo vasto. Certo, la tecnologia<br />
si può usare anche per fare la quantità<br />
a basso costo. Cosa che anche noi facciamo,<br />
come dicevamo poco fa, ma <strong>senza</strong><br />
compromettere la qualità dei prodotti. E<br />
questo perché la scelta di operare sulla<br />
qualità e sulla varietà del catalogo è prima<br />
di tutto una strategia commerciale. Abbiamo<br />
puntato sull’efficienza, sull’elasticità,<br />
sulla qualità e sulla diversificazione<br />
dei prodotti per garantire a chi li vende la<br />
possib<strong>il</strong>ità di fornire a sua volta un grande<br />
assortimento e un servizio di prim’ordine<br />
ai clienti finali. Le nostre panchette<br />
costano poco più dei prodotti dichiaratamente<br />
economici, ma <strong>il</strong> valore aggiunto<br />
che danno al cliente e al rivenditore è decisamente<br />
molto più alto della differenza<br />
di costo.”<br />
Mentre ascolto penso ai paralleli possib<strong>il</strong>i<br />
con altri settori, come quello delle auto.<br />
Anche lì, sul medio-lungo termine, risulta<br />
vincente chi investe su qualità, tecnologia<br />
e gamma. “Magari avessimo quei<br />
numeri”, mi dice divertito Corengia. “Ma<br />
è vero, <strong>il</strong> principio è lo stesso. Anche lì,<br />
<strong>il</strong> rivenditore guadagna molto meglio se,<br />
al posto di una semplice ut<strong>il</strong>itaria, vende<br />
una berlina. Se poi la differenza di prezzo<br />
è minima, anche <strong>il</strong> cliente è molto più<br />
soddisfatto...”<br />
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