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16° CONVEGNO PAMBIANCO - INTESA SANPAOLO<br />
Che lo si giri in un modo o nell’altro<br />
<strong>il</strong> problema è sempre quello.<br />
Le aziende italiane sono piccole,<br />
troppo, per competere in un mercato<br />
ormai diventato a pieno titolo globale<br />
e con i super poli del lusso alla<br />
maniera dei francesi LVMH o PPR.<br />
Quello che un tempo quindi era un<br />
auspicio, ossia la crescita dimensionale<br />
per aggregazioni (poco seguita) o<br />
l’upgrade reperendo capitale attraverso<br />
fondi o la Borsa, è ormai diventata<br />
una necessità imprescindib<strong>il</strong>e. Il motivo<br />
lo spiega David Pambianco durante<br />
la 16esima edizione del Convegno<br />
Pambianco-Intesa Sanpaolo che si è<br />
tenuto lo scorso 10 novembre a Palazzo<br />
Mezzanotte. “Il mercato mondiale risulta<br />
ormai diviso in due blocchi con andamenti<br />
molto diversi tra loro. Da una<br />
parte i Paesi OCSE, che dal 2005 al<br />
2010 hanno avuto una crescita media<br />
annua solo dell’1%, dall’altra i BRIC<br />
(Bras<strong>il</strong>e, Russia, India e Cina) che hanno<br />
invece registrato un incremento medio<br />
dell’8,8%”. I mercati tradizionali però,<br />
l’area OCSE per intenderci, è ancora<br />
fondamentale in termini di peso dato<br />
che vale <strong>il</strong> 79% del PIL complessivo<br />
delle due macro-regioni.<br />
A SPRON BATTUTO VERSO L’ESTERO<br />
Secondo le ultime stime elaborate da<br />
Intesa Sanpaolo e condivise da Camera<br />
della Moda, nonostante tutte le forti<br />
scosse che stanno di nuovo mettendo<br />
in difficoltà l’economia mondiale<br />
e con questa <strong>il</strong> sistema moda italiano,<br />
diffic<strong>il</strong>mente si replicherà <strong>il</strong> crollo del<br />
2009. Ma questo solo grazie al traino<br />
fondamentale delle aree emergenti.<br />
“Il timore c’è stato, ma non torneremo<br />
ai pesanti segni negativi, perché è<br />
<strong>il</strong> settore ad essere cambiato – ha commentato<br />
Mario Boselli, presidente della<br />
CNMI – le aziende stesse hanno imparato<br />
la lezione”. Grande enfasi Boselli<br />
ha attribuito all’accordo stipulato dalla<br />
Camera della Moda Italiana con la<br />
China Fashion Association, al fine di<br />
I GRUPPI ESTERI VALGONO<br />
5 VOLTE QUELLI ITALIANI<br />
Secondo una ricerca condotta da<br />
Pambianco Strategie di Impresa, le<br />
aziende estere sono in media cinque<br />
volte più grandi di quelle italiane<br />
e in linea generale crescono più<br />
velocemente attraverso acquisizioni.<br />
Andando nel dettaglio, le 21 principali<br />
aziende italiane per fatturato (ossia che<br />
hanno come requisito un giro d’affari<br />
superiore 250 m<strong>il</strong>ioni di euro) hanno<br />
una dimensione media di 1,2 m<strong>il</strong>iardi<br />
di euro mentre i 21 principali gruppi<br />
stranieri presentano una dimensione<br />
media che supera i 6 m<strong>il</strong>iardi di euro.<br />
Nel periodo 2005-2010 le italiane sono<br />
cresciute del 28,8% mentre le estere<br />
del 49,4%. In Italia vengono chiuse più<br />
operazioni di acquisizioni che negli<br />
altri paesi (41 su 137 totali realizzate<br />
globalmente nel 2010) ma riguardano<br />
aziende di piccole dimensioni e non si<br />
creano poli aggreganti come Oltralpe.<br />
Le uniche eccezioni sono Luxottica (18<br />
acquisizioni per 5,8 m<strong>il</strong>iardi di euro),<br />
Prada (2 m<strong>il</strong>iardi ma è un polo in fieri)<br />
e Only the Brave (1,3 m<strong>il</strong>iardi). La<br />
maggioranza dei grandi player italiani è<br />
legata a un marchio principale mentre<br />
all’estero sono riusciti a realizzare<br />
gruppi multi-brand. Tra i maggiori LVMH<br />
(20,3 m<strong>il</strong>iardi), PPR ( 14,6 m<strong>il</strong>iardi),<br />
Richemont (6,9 m<strong>il</strong>iardi), Swatch (4,9<br />
m<strong>il</strong>iardi), VF (5,8 m<strong>il</strong>iardi), PVH (3,4<br />
m<strong>il</strong>iardi ) e Labelux che secondo stime<br />
potrebbe valere tra i 500 e i 600 m<strong>il</strong>ioni<br />
di euro.<br />
CONFRONTO AZIENDE ITALIANE<br />
E GRUPPI ESTERI<br />
2005 - 2010 valori in m<strong>il</strong>ioni di euro<br />
N. Fatturato<br />
Aziende Δ% 2010<br />
italiane su 2005<br />
Dimensione<br />
Media<br />
Ebitda<br />
2005%<br />
Ebitda<br />
2010%<br />
21 28,8 1.196 17,3 17,2<br />
N. Fatturato<br />
Aziende Δ% 2010<br />
italiane su 2005<br />
Valori in m<strong>il</strong>ioni di Euro<br />
Dimensione<br />
Media<br />
Ebitda<br />
2005%<br />
Ebitda<br />
2010%<br />
21 49,4 6.207 19,9 19,6<br />
Fonte: PAMBIANCO Strategie di Impresa<br />
Da sinistra: Gaetano Miccichè, Mario Boselli, Gregorio De Felice, David Pambianco<br />
28 PAMBIANCOWEEK 17 novembre 2011