1 SCOMPENSO CARDIACO Situazione nella ... - Scienze motorie
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<strong>SCOMPENSO</strong> <strong>CARDIACO</strong><br />
<strong>Situazione</strong> <strong>nella</strong> quale il cuore è incapace di espletare la sua funzione (si<br />
parla anche di insufficienza cardiaca). I sintomi e i segni clinici dello<br />
scompenso possono essere causati da due fenomeni diversi.<br />
L’ipoperfusione periferica se il cuore è incapace di pompare un flusso di<br />
sangue adeguato alle necessità dell’organismo oppure da congestione<br />
venosa se il cuore riesce a mantenere la portata ma aumentando la<br />
pressione nel circolo venoso a monte. Insufficienza circolatoria, cardiaca<br />
e miocardica sono concetti di estensione crescente, ognuno delle quali<br />
include i successivi: con circolatoria si intende qualsiasi situazione che<br />
comporta un minor arrivo di ossigeno e nutrienti ai tessuti; con cardiaca<br />
si precisa che il problema è legato al cuore e con miocardica si rintraccia<br />
la causa nel miocardio.<br />
Le insufficienze miocardiche possono derivare da perdita di tessuti<br />
contrattili, depressione diffusa della contrattilità ( cardiomiopatie o<br />
miocarditi) e sovraccarichi cronici di pressione o volume. Le cause<br />
specifiche dell’insufficienza cardiaca possono essere sovraccarichi acuti<br />
di pressione e volume, o ostacoli al riempimento ( come il tamponamento<br />
e l’ostruzione ostio atrioventricolare). Per l’insufficienza circolatoria si<br />
può trovare la causa nelle emorragie acute o negli shock anafilattici.<br />
Lo scompenso cardiaco è una patologia largamente diffusa negli USA<br />
dove dai 2 ai 3 milioni di pazienti ne soffrono; circa 200.000 morti sono<br />
attribuibili a questa causa. L’incidenza <strong>nella</strong> popolazione raddoppia per<br />
ogni decennio dai 40 agli 80 anni.<br />
L’insufficienza miocardica può essere primaria o secondaria; la primaria<br />
deriva da riduzione in numero o da difetti funzionali delle fibre<br />
muscolari. Questo può essere provocato da cardiomiopatiche, miocarditi,<br />
ischemie o infarti. L’insufficienza miocardica secondaria invece è<br />
appunto secondaria a un carico di lavoro cronico eccessivo per il cuore<br />
che causa ipertrofia. Le cause di un lavoro maggiore possono essere, un<br />
sovraccarico di pressione dovuto all’elevata pressione arteriosa del circolo<br />
sistemico o in seguito a restringimenti (stenosi) dell’ostio valvolare,<br />
oppure un sovraccarico di volume dato dall’insufficienza valvolare o dalla<br />
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gettata cronicamente elevata (caso in cui si parla di scompenso ad alta<br />
gettata).<br />
In alcuni casi invece lo scompenso del cuore compare senza che sia<br />
presente un anomalia <strong>nella</strong> funzione miocardica ma in seguito a un<br />
carico di lavoro acuto che può dipendere da ipertensione maligna<br />
accelerata o dalla rottura di un lembo valvolare e quindi da ostruzione<br />
atrioventricolare o ancora da un improvviso ostacolo al riempimento del<br />
cuore.<br />
L’insufficienza miocardica può evolversi in due modi diversi; possiamo<br />
andare incontro a un’insufficienza della funzione sistolica con riduzione<br />
della forza e della velocità di contrazione che causano una ridotta<br />
espulsione di sangue dai ventricoli oppure possiamo avere<br />
un’insufficienza della funzione diastolica <strong>nella</strong> quale si ha riduzione della<br />
estensibilità e della velocità di rilassamento che portano invece ad una<br />
riduzione del riempimento ventricolare.<br />
Tutte le cause di scompenso possono agire su sezioni del cuore piuttosto<br />
che su altre e o scompenso delle cavità destre è in genere la conseguenza<br />
di quello delle cavità sinistre. Le ultime infatti sono quelle più<br />
interessate, almeno inizialmente, per tre ragioni: 1. la pressione <strong>nella</strong><br />
circolazione sistemica è più elevata di quella <strong>nella</strong> circolazione<br />
polmonare. 2.i vizi valvolari acquisiti sono più frequenti a carico delle<br />
sezioni sinistre e 3. la cardiopatia ischemica interessa con grandissima<br />
prevalenza il ventricolo sinistro.<br />
Manifestazioni dello scompenso<br />
Ipoperfusione periferica<br />
È data dall’incapacità del cuore di pompare sangue sufficiente e porta<br />
varie conseguenze. Il sistema nervoso simpatico viene attivato con<br />
aumento della frequenza e della contrattilità cardiaca; si ha maggior<br />
estrazione di ossigeno dal sangue arterioso con diminuzione della<br />
saturazione nel sangue venoso misto, dal normale 70% a meno del 55%;<br />
il circolo viene centralizzato dato l’aumento delle resistenze arteriolari dei<br />
vasi di cute e visceri.questa centralizzazione non protegge per esempio il<br />
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ene dall’ipoperfusione. L’aumento delle resistenze periferiche in risposta<br />
all’ipoperfusione causata dallo scompenso peggiore ulteriormente la<br />
gittata cardiaca del cuore scompensato.<br />
Congestione venosa<br />
Deriva dal cuore che cercando di mantenere la portata è costretto ad<br />
aumentare la pressione nel circolo venoso a monte e porta verso la<br />
formazione di edemi (polmonari e/o sistemici).<br />
La pressione idrostatica nei capillari polmonari è più bassa e non esiste<br />
una carica di filtrazione netta; questo serve a favorire gli scambi gassosi.<br />
L’ipertensione a livello del letto vascolare polmonare causa filtrazione<br />
netta di liquidi dai capillari verso l’interstizio. La presenza di liquido<br />
nell’interstizio riduce di conseguenza la diffusione alveolo-capillare di<br />
ossigeno.<br />
Sintomi principali dello scompenso<br />
Sintomi respiratori<br />
.Dispnea: sensazione di sforzo o fatica per respirare associata a una<br />
sensazione di fame d’aria, o mancanza di respiro. Inizialmente si<br />
manifesta solo per sforzi intensi, ma col progredire della malattia finisce<br />
col manifestarsi anche a riposo. La causa è la ridotta estensibilità<br />
polmonare dovuta alla congestione venosa e al ridotto apporto di<br />
ossigeno ai muscoli respiratori.<br />
.Ortopnea: necessità di mantenere il torace in posizione eretta per evitare<br />
l’insorgenza della dispnea. La posizione supina aumenta il ritorno venoso<br />
al cuore peggiorando la congestione polmonare.<br />
.Edema polmonare: si manifesta con una congestione tale da provocare,<br />
oltre all’edema interstiziale, anche quello alveolare.<br />
Sintomi muscolari<br />
.Astenia: debolezza e facile affaticabilità, è secondaria alla ipoperfusione<br />
dei muscoli.<br />
Sintomi cerebrali<br />
Perdita di memoria, difficoltà di concentrazione, insonnia e ansietà nei<br />
casi cronici. Nei casi acuti ( edema polmonare e shock cardiogeno ) si<br />
osservano confusione mentale, agitazione, sonnolenza e infine coma.<br />
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Normalmente l’autoregolazione del flusso ematico cerebrale protegge<br />
l’encefalo dalla ipoperfusione. I sintomi cerebrali compaiono solo nei<br />
gradi estremi di riduzione della portata cardiaca, oppure quando<br />
coesistono gravi alterazioni vascolari cerebrali.<br />
Sintomi renali<br />
.Nicturia: aumento della diuresi nelle ore notturne. È presente nelle fasi<br />
iniziali. Durante le ore diurne di attività muscolare la ipoperfusione al<br />
rene è più accentuata, per cui la diuresi è scarsa; con il riposo la<br />
vasocostrizione diminuisce e la funzione renale migliora: la diuresi<br />
aumenta per eliminare i liquidi accumulati <strong>nella</strong> giornata.<br />
.Oliguria: meno di 500/600 ml di urine in 24 ore. È presente <strong>nella</strong> fasi<br />
più avanzate, quando la ipoperfusione renale è costante e causa aumento<br />
della azotemia e creatininemia.<br />
.Anuria: meno di 100 ml di urine in 24 ore. È presente quando la gittata<br />
cardiaca è gravemente ridotta (shock cardiogeno).<br />
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