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DIRITTI UMANI: - Governo Italiano

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Se lo Stato non esiste che in ragione dello sforzo che esso suscita nello spirito di ciascuno,<br />

è nell'operazione intellettuale da cui nasce che dobbiamo cercare la sua essenza funzionale<br />

e, di conseguenza, gli elementi della sua definizione.<br />

Quale problema intende risolvere ciascuno quando il suo spirito pensa allo Stato?<br />

Al centro di ogni riflessione sullo Stato, all'origine e al fondo di tutti gli sforzi che la volontà<br />

umana applica alla concezione dello Stato, c'è l'idea di una disciplina di vita.<br />

Lo Stato è la forma attraverso la quale il gruppo si unifica sottomettendosi al diritto.<br />

Ciò è necessario alla durata della vita collettiva; esso riposa sull'acquiescenza dell'uomo<br />

che lo concepisce, come il simbolo di un'insieme di valori alla cui sottomissione la personalità<br />

umana ha una vocazione temporale.<br />

Allorché l'uomo comprende che solo un "potere", che trascende e libero da qualsiasi<br />

condizionamento rispetto alle singole volontà, può incarnare la disciplina necessaria alla vita<br />

della comunità; allorché si concepisce una disciplina in conformità agli obiettivi che persegue il<br />

gruppo e attorno ai quali si forma la comunione della generazione attuale con quelle del passato<br />

e quelle che sopraggiungeranno domani; allorché infine l'organizzazione politica del gruppo<br />

cessa di essere considerata dai suoi membri come un coordinamento effimero di forze instabili<br />

e di interessi divergenti, per essere compresa come un ordine durevole al servizio di valori universali<br />

che legano il capo e i soggetti, allora l'idea di Stato si fa strada e, con essa, la realtà dello<br />

Stato che esiste in questa idea.<br />

c. Dallo Stato come organizzazione allo "Stato culturale"<br />

Lo Stato non va considerato come un semplice fatto organizzatorio, ma è la qualificazione<br />

di un certo tipo di organizzazione e, poi, dei comportamenti umani che in essa si svolgono.<br />

Abbiamo diversi “Stati culturali”, che vengono qualificati a seconda di quello che ci<br />

sembra il tratto più determinante.<br />

Oggi, infatti, è in corso un dibattito sulla crisi dello "Stato sociale" e sul passaggio ad<br />

uno "Stato dei diritti", ma di certo c'è che ci troviamo in uno "Stato di provvidenza" più che in<br />

uno "Stato sociale", in quanto la protezione viene dall'alto e ciascuno sente di non essere determinante.<br />

Quando si afferma la pretesa di governare anche lo “Stato sociale”, si creano i presupposti<br />

per la nascita di uno "Stato dei diritti".<br />

Diversamente, lo "Stato culturale" va inteso come qualcosa di specifico, quale forma più<br />

alta dello Stato stesso.<br />

Il problema dello "Stato culturale" è importante per l'affermazione del diritto di partecipazione<br />

di tutte le comunità alla costruzione del nuovo tipo di organizzazione politica dell'Unione<br />

europea.<br />

Fino ad ora abbiamo un solo modello di Stato pluriculturale avanzato - sia ad economia<br />

capitalistica che a stato sociale - che sono gli Stati Uniti d'America. Però è molto difficile ipotizzare<br />

di poter usare tale modello per la costruzione dello “Stato delle Comunità Europee”, in<br />

quanto lo Stato americano è multiculturale e multietnico, costruito sul fatto che tutte le culture<br />

avevano diritto di accesso (immigrazione), la cultura non era determinante nella concessione<br />

del visto di entrata o per l'appartenenza a quel Paese; arrivando negli U.S.A., occorreva però<br />

rinunciare alla propria identità culturale, come identità forte (giuridico-politica).<br />

Gli U.S.A. si sono fondati sul principio dell'individualità in base al quale bisognava garantire<br />

l'eguaglianza di tutti, almeno a livello della legislazione costituzionale. L'individualismo è<br />

stato il cemento necessario cui si sono subordinate le culture, finendo, ovviamente, per spezzare<br />

l'identità culturale. Questo meccanismo è di difficile realizzazione in Europa.<br />

La società civile esprime la tendenza ad affermarsi in uno "Stato pluralista", che salvaguarda<br />

alcune sfere di autonomia della persona umana, attraverso soprattutto l'associazionismo.<br />

Questo tipo di società è composta, sì, dai cittadini, ma soprattutto dalle loro organizzazioni<br />

autonome, i cui diritti, libertà ed autonomie devono essere riconosciuti e tutelati dalla legge.<br />

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