DIRITTI UMANI: - Governo Italiano

e.3 L'azione di scambio delle esperienze
Per favorire, comunque, la vitalità dell'associazionismo e dei movimenti in cui le minoranze
risultano, allo stato, organizzate si può ritenere utile:
favorire gli scambi di informazioni e di iniziative tra le minoranze e tra esse e gli eventuali interessati
(comprese le strutture pubbliche dei Governi);
favorire gli scambi di persone (viaggi, soggiorni brevi o lunghi).
Al riguardo, sembra interessante promuovere, a livello di singolo Stato, ogni tre anni,
una Conferenza nazionale delle minoranze; ogni quattro/cinque anni, a livello sovranazionale,
una Conferenza europea delle minoranze.
f. Le misure di ordine culturale (in senso generale)
La "visibilità" della cultura delle minoranze si può favorire a mezzo dei seguenti interventi,
che puntano alla diffusione di essa su quelli che sono i supporti tecnici tradizionali (libro,
film, videocassetta, trasmissione radio/ televisiva):
favorire e sostenere l'editoria in lingua minoritaria, e, ove necessario, contribuire alla standardizzazione
grafica di lingue scritte o non scritte in forma stabile;
favorire, anche finanziariamente, la sopravvivenza di organi di stampa a diffusione locale
che adoperino la lingua di minoranza;
favorire l'accesso delle minoranze alla radio e alla televisione nazionale per un periodo di
tempo non irrilevante (secondo le normative locali);
favorire, anche finanziariamente, la creazione di emittenti locali, radio e televisive, in lingua
di minoranza;
favorire la produzione di trasmissioni in lingua di minoranza, da diffondere localmente attraverso
le reti radio e televisive nazionali;
favorire le coproduzioni internazionali, ove possibile, con specifico riferimento alle minoranze;
favorire l'istituzione di premi letterari per studi sulle minoranze europee o per opere dell'ingegno
scritte in una lingua di minoranza.
g. Le misure di ordine socio-conomico
Le azioni positive, da elaborare sia a livello europeo (ricorso al F.S.E. e al F.E.R.S.) e a
livello nazionale (aiuti), possono consistere nel:
favorire la ripresa economica delle minoranze particolarmente svantaggiate e isolate;
sensibilizzare le maggioranze ai problemi delle minoranze interne (cooperazione, scambio
culturale);
permettere l'uso della lingua di minoranza nei tribunali, e, in rapporto a questo, costituire
gruppi di interpreti qualificati;
permettere l'uso delle lingue di minoranza nelle transazioni quotidiane con l'amministrazione
e i servizi (poste, banca), e, in rapporto a queste, favorire la formazione di una sia pur limitata
forma di bilinguismo nel personale dei servizi stessi;
favorire le insegne stradali bilingui e la ricostituzione, ove necessario, di una toponomastica
bilingue.
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