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DIRITTI UMANI: - Governo Italiano

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il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), il quale dovrebbe destinare una quota-parte del<br />

suo budget all'approfondimento del tema "minoranza".<br />

c. Le misure di ordine ricognitivo<br />

Alla base di un corretto uso dell'intervento legislativo si deve porre l'esigenza, per lo<br />

stesso legislatore (soggetto), di conoscere la dimensione, sia di tipo quantitativo che di tipo qualitativo,<br />

del fenomeno.<br />

Lo strumento principale di conoscenza è la statistica. E siccome il più importante dei<br />

problemi di ordine conoscitivo è avere certezza delle entità numeriche delle minoranze (non solo<br />

di quelle di antico insediamento) in Europa, si tratta di porre in essere da parte delle diverse<br />

istituzioni statali di indagine, ad es. in Italia l'ISTAT, un programma nazionale di verifica.<br />

L'occasione può essere fornita dai periodici censimenti della popolazione.<br />

Altro strumento di rilevazione del fenomeno, in grado di svolgere funzione promozionale<br />

di tempestiva conoscenza anche tra popolazione/etnia e gruppi minoritari sparsi sul territorio di<br />

altri Stati, potrebbe essere un "Annuario".<br />

Tale testo potrebbe essere elaborato, per ciascuno Stato appartenente all'UE, dal dicastero<br />

o agenzia nazionale competente (soggetto coordinatore).<br />

A livello di UE, della creazione di un "Annuario" europeo delle minoranze si potrebbe<br />

rendere promotore il Parlamento europeo.<br />

L'Annuario delle minoranze dovrebbe essere aggiornato annualmente oppure ogni<br />

biennio.<br />

d. Le misure di ordine analitico-investigativo<br />

Attualmente esiste il Bureau Europèen pour les langues moins répandues che opera in<br />

stretta cooperazione con le istituzioni europee, in particolare con il Parlamento europeo e la<br />

Commissione delle Comunità Europee.<br />

Collabora, inoltre, con il Consiglio d’Europa.<br />

Finalità del Bureau europeo per le lingue meno diffuse è la conservazione e la promozione<br />

delle lingue e delle culture regionali autoctone dell’Unione europea.<br />

Il Bureau si compone di comitati, che rappresentano le comunità linguistiche minoritarie<br />

degli Stati membri dell’Unione europea. I delegati di tali comunità formano il Consiglio, supremo<br />

organo decisionale. Il Segretariato generale del Bureau ha sede a Dublino, mentre a Bruxelles<br />

è in funzione un Centro di informazione. A Lussemburgo opera un Centro di animazione<br />

dell’insegnamento in lingue minoritarie.<br />

L’esistenza del Bureau si può considerare, certamente, un segnale positivo di attenzione<br />

al problema.<br />

La politica del Bureau è riassumibile in tre punti principali:<br />

ricerca di supporti giuridici e politici e di mezzi finanziari a livello europeo, statale e regionale,<br />

per la realizzazione di progetti relativi alle lingue meno diffuse;<br />

pubblicazione e diffusione di materiale informativo sulle lingue meno diffuse e scambio di informazioni<br />

e di esperienze tra gruppi attivi nella promozione di queste lingue;<br />

creazione di strutture a sostegno delle comunità linguistiche autoctone, come Mercator, la<br />

Segreteria europea di coedizione per l’Infanzia, e Euroskol.<br />

e. Le misure di ordine culturale<br />

Le misure di quest'ordine si possono articolare su tre azioni di intervento:<br />

e.1 l'azione educativa;<br />

e.2 l'azione di sostegno all'associazionismo;<br />

e.3 l'azione di scambio delle esperienze.<br />

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