Libretto - Gregoriano - Io sono - Comune di Modena
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ancora in uso a Roma nei secoli XI, XII, XIII)<br />
• repertorio milanese (unico ancora sopravvivente,<br />
liturgia propria detta anche ambrosiana, a partire dal XII secolo<br />
in libri dell’Italia settentrionale)<br />
• repertorio gallicano (liturgia dei Galli, VIII e IX secolo)<br />
• repertorio romano-franco<br />
Sappiamo che prima della notazione il canto era ritenuto a<br />
memoria. Il <strong>di</strong>rettore della scuola aiutava visivamente i cantori,<br />
<strong>di</strong>segnando nell’aria con la mano, i neumi; oppure veniva<br />
curato l’appren<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> formule musicali da comporsi<br />
e riunire secondo norme precise per adattarle ai vari testi,<br />
semplificando così l’appren<strong>di</strong>mento.<br />
Per la formazione <strong>di</strong> un cantore padrone del repertorio si ipotizza<br />
un periodo <strong>di</strong> circa <strong>di</strong>eci anni.<br />
Gregorio e la colomba:<br />
immagine tratta<br />
dal ‘Co<strong>di</strong>ce Hartker’<br />
(St. Gallen 390,13)<br />
Il canto gregoriano da Gregorio Magno alla fine del primo<br />
millennio<br />
Dall’incontro tra canto liturgico romano antico e<br />
repertorio locale (gallicano antico) sarebbe nato, attraverso<br />
la rielaborazione dei cantori franchi, l’attuale canto gregoriano<br />
e nell’adattamento del repertorio da parte dei Franchi<br />
potrebbero essere nati i neumi, dunque <strong>di</strong> origine carolingia.<br />
Questa pare essere la tesi più verosimile.<br />
L’aggettivo “gregoriano” associato al canto fa esplicito riferimento<br />
a Papa Gregorio Magno (n. nel 540 e papa dal 590<br />
al 604) quale autore <strong>di</strong> un Antiphonario e fondatore <strong>di</strong> una<br />
Schola Cantorum, come riferisce Giovanni Diacono.<br />
Alcuni stu<strong>di</strong>osi propongono il riferimento dell’aggettivo<br />
“gregoriano” a Papa Gregorio II (n. nel 669, papa dal<br />
715 al 731).<br />
- 22 -<br />
Nel me<strong>di</strong>oevo è stata tanto autorevole la figura <strong>di</strong> Papa Gregorio<br />
che si <strong>di</strong>ffuse ampiamente la leggenda dello Spirito<br />
Santo che sotto forma <strong>di</strong> colomba suggerisce al Papa i canti,<br />
come si vede nel Co<strong>di</strong>ce San Gallo, 390-391<br />
L’unificazione <strong>di</strong> tanta parte d’Europa sotto l’impero carolingio<br />
favorì la <strong>di</strong>ffusione non solo delle medesime istituzioni<br />
politiche e sociali ma anche l’uniformità ecclesiastico-liturgica,<br />
volute da Carlo Magno.<br />
In questo modo anche la musica liturgica trovò le con<strong>di</strong>zioni<br />
favorevoli alla sua espansione nei vari centri religiosi dell’impero.