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La Tribuna 15/10/2014

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Primo piano<br />

[[<br />

Il governo sta affrontando in queste ore il momento più difficile dal proprio insediamento: al vaglio l’ipotesi di rimpasto<br />

<strong>La</strong> <strong>Tribuna</strong> | Mercoledì <strong>15</strong> ottobre <strong>2014</strong><br />

Giorno del giudizio per Bene Comune<br />

Pagina 3<br />

Momenti<br />

convulsi dopo<br />

le confessioni ai<br />

giudici della Frisoni<br />

I segretari Dc Valentini, Mussoni e Venturini<br />

Responsabilità. Pare<br />

questo l’anello<br />

di congiunzione di “Bene<br />

Comune”, oggi fortemente<br />

diviso dalle vicende<br />

giudiziarie che stanno<br />

emergendo con veemenza.<br />

<strong>La</strong> pancia della gente,<br />

“aizzata” – non a torto<br />

– contro la politica, vorrebbe<br />

gettare a mare, non<br />

solo metaforicamente, i<br />

colpevoli o presunti tali<br />

del disfacimento della<br />

Repubblica, sempre<br />

più simile all’Italia: anche<br />

qui ora si parla di tasse,<br />

disoccupazione e tutto<br />

il resto. Tuttavia quella<br />

di oggi se conclamata,<br />

sarebbe una crisi al buio,<br />

che rischierebbe in primo<br />

luogo proprio di bloccare<br />

il corposo lavoro d’inchiesta<br />

e di pulizia che<br />

sta emergendo. Un lavoro<br />

voluto e portato avanti<br />

anche da questa classe<br />

politica che oggi prova<br />

a dunque a rimettere insieme<br />

i cocci, ma soprattutto<br />

non ci sta ad essere<br />

additata e messa alla gogna.<br />

Per questo l’iniziativa<br />

del duo Lonfernini-<br />

Mussoni è stata indigesta<br />

anche agli stessi colleghi:<br />

“Solo questa mattina (ieri<br />

per chi legge, ndr) come<br />

esecutivo abbiamo preso<br />

visione della lettera<br />

– commenta il segretario<br />

alla giustizia ed interni<br />

Giancarlo Venturini –<br />

altrimenti avremmo potuto<br />

valutarla e una volta<br />

visti i contenuti, avremmo<br />

potuto condividerli<br />

per poi gettare le basi<br />

di un confronto in Congresso”.<br />

Insomma più che<br />

i contenuti, sono i modi<br />

dei due colleghi a non essere<br />

piaciuti, anche perché<br />

hanno dato vita ad un<br />

effetto domino che sarà<br />

ora complicato ricucire.<br />

Di certo una scelta andrà<br />

fatta prima dell’Ufficio<br />

di Presidenza convocato<br />

per questa mattina,<br />

dove si deciderà quando<br />

e se convocare il Consiglio<br />

e quali punti portare<br />

all’ordine del giorno.<br />

Se in ballo ci sono dimissioni,<br />

rimpasti o apertura<br />

della crisi, i capigruppo<br />

di maggioranza dovranno<br />

arrivare a questo appuntamento<br />

con una linea<br />

precisa e condivisa.<br />

Al momento comunque<br />

non pare vi sia da parte<br />

del Psd la volontà di ritirare<br />

la delega ai segretari<br />

Felici e Morganti, ovvero<br />

le persone che sarebbero<br />

state chiamate<br />

in causa da Mirella Frisoni<br />

durante un interrogatorio<br />

sull’ormai ribattezzata<br />

Titanopoli o tangentopoli<br />

sammarinese<br />

che dir si voglia. Una<br />

giornata estremamente<br />

concitata dunque quella<br />

di ieri, tanto che il Congresso<br />

di Stato si è aperto<br />

con la questione della<br />

lettera inviata da Teodoro<br />

Lonfernini alla Reggenza<br />

e poi immediatamente<br />

richiuso, rimandando<br />

tutto alla riunione<br />

di maggioranza tenutasi<br />

poco dopo a Palazzo<br />

Begni e poi ancora demandando<br />

la decisione<br />

finale a ogni singolo partito.<br />

Sarà dunque la nottata<br />

a dover portare consiglio.<br />

Al momento la sopravvivenza<br />

dell’esecutivo<br />

– come peraltro abbiamo<br />

anticipato ieri –<br />

appare appesa ad un filo.<br />

Sono comunque due le<br />

ipotesi al vaglio: o continuare<br />

con questo assetto,<br />

oppure cambiare almeno<br />

una pedina in Congresso.<br />

Non sono previsti almeno<br />

in questa fase allargamenti.<br />

<strong>La</strong> certezza comunque<br />

è che il Paese ha<br />

bisogno oltre che di pulizia,<br />

anche di “mangiare”:<br />

per questo il governo<br />

deve governare, arginare<br />

la crisi, creare occupazione,<br />

attrarre investitori,<br />

costruire infrastrutture.<br />

Se non è in grado di<br />

farlo perché “disturbato”<br />

dalle legittime e doverose<br />

iniziative della magistratura,<br />

meglio tornare tutti<br />

quanti a votare. Attendiamo<br />

fino a questa mattina,<br />

poi si potrà davvero<br />

parlare di crisi conclamata.<br />

David Oddone<br />

[[<br />

Dal <strong>Tribuna</strong>le Il giudice per le appellazioni penali Ferroni accoglie le doglianze della difesa e dissecreta i nuovi atti<br />

<strong>La</strong> Corte Europea: “Ricorso Podeschi è ammissibile”<br />

Titanopoli, nuovi sequestri a Fiorenzo<br />

Stolfi e Mirella Frisoni: al vaglio<br />

Pc, telefonini e chiavette Usb<br />

Dalla politica, alla<br />

cronaca. Si apprende<br />

infatti che per quanto<br />

riguarda “Titanopoli”<br />

sarebbe stata disposta<br />

una perizia calligrafica<br />

delle firme di Fiorenzo<br />

Stolfi su documentazione<br />

bancaria sequestrata<br />

in vari istituti di credito e<br />

finanziarie. Inoltre è stata<br />

affidata anche la perizia<br />

sul corposo materiale<br />

informatico sequestrato<br />

sia a Stolfi che a<br />

Mirella Frisoni. L’ex segretario<br />

di stato sembra a<br />

avesse nella sua disponibilità<br />

cinque schede sim,<br />

otto smartphone o cellulari,<br />

un I-pad, una telecamera,<br />

due pc portatili<br />

McBook, un personal<br />

computer fisso. Sarebbero<br />

stati sequestrati anche<br />

due Cd-rom, compreso<br />

quello con la rubrica personale<br />

di Stolfi. A Mirella<br />

Frisoni invece sarebbe<br />

stata sequestrata una microcamera,<br />

una video camera,<br />

una macchina fotografica<br />

digitale, tre registratori<br />

digitali, un gps<br />

portatile e una chiavetta<br />

usb da 2 gigaByte.<br />

Da Stolfi a Podeschi<br />

Claudio Podeschi<br />

Novità anche sul fronte<br />

europeo, circa il ricorso<br />

presentato alla Corte Europea<br />

dei Diritti dell’Uomo<br />

dal collegio difensivo<br />

di Claudio Podeschi. Incassato<br />

un primo vaglio<br />

di ammissibilità. Lo riferisce<br />

l’avvocato Stefano<br />

Pagliai. Il ricorso a Strasburgo<br />

riguarda la mancanza<br />

di un giudice terzo,<br />

analogo al Gip in Italia,<br />

in merito alle istanze di<br />

scarcerazione, ma anche<br />

l’assenza di un termine<br />

massimo per la custodia<br />

cautelare e per l’interrogatorio<br />

di garanzia. Inoltre<br />

la difesa dell’ex segretario<br />

di Stato avrebbe<br />

già ricevuto un primo<br />

vaglio di ammissibilità<br />

anche dal Comitato europeo<br />

per la prevenzione<br />

della tortura e delle pene<br />

o trattamenti inumani<br />

o degradanti, al quale<br />

è stato presentato un ricorso<br />

in merito alle condizioni<br />

di detenzione nel<br />

carcere dei Cappuccini.<br />

Altra buona notizia per<br />

le difese: il giudice delle<br />

appellazioni penali <strong>La</strong>nfranco<br />

Ferroni - spiega<br />

l’avvocato Campagna<br />

- ha accolto la richiesta<br />

di dissecretazione dei fascicoli<br />

inerenti Claudio<br />

Podeschi e Biljana Baruca.<br />

A quanto emergerebbe<br />

infatti la perdurante<br />

custodia cautelare<br />

sarebbe stata giustificata<br />

da nuovi elementi<br />

che sarebbero emersi.<br />

<strong>La</strong> difesa ha chiesto di<br />

conoscere di che cosa si<br />

trattasse, di qui il ricorso<br />

a Ferroni, che ha accolto<br />

le doglianze. Intanto<br />

l’avvocato Pagliai preannuncia<br />

a breve una nuova<br />

istanza di scarcerazione<br />

e riferisce che Podeschi<br />

“è combattivo e<br />

convinto della sua innocenza.<br />

Legge tutti i giorni<br />

i giornali compresa l’immancabile<br />

Gazzetta dello<br />

Sport”.

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