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Politica<br />
[[<br />
Titanopoli vista dall’opposizione I movimenti Rete e Civico <strong>10</strong> attaccano frontalmente Teodoro Lonfernini e Francesco Mussoni<br />
“Ma voi dove eravate?”<br />
<strong>La</strong> <strong>Tribuna</strong> | Mercoledì <strong>15</strong> ottobre <strong>2014</strong><br />
Pagina 5<br />
Civico <strong>10</strong>: “Tentano<br />
di ripulirsi la<br />
coscienza”<br />
Se dagli scranni della<br />
maggioranza traspare<br />
una tensione palpabile,<br />
da quelli dell’opposizione<br />
saettano strali verso<br />
il governo. <strong>La</strong> voce più<br />
grossa la fanno quelli dei<br />
movimenti Rete e Civico<br />
<strong>10</strong> che in due note distinte<br />
accomunano il pensiero:<br />
“I segretari Teodoro Lonfernini<br />
(Turismo) e Francesco<br />
Mussoni (Sanità),<br />
che adesso denunciano e<br />
si dissociano dal malaffare<br />
dov’erano quando la corruzione<br />
dilagava?”. Così<br />
C<strong>10</strong> attacca: “Democrazia<br />
cristiana e Partito socialista,<br />
oggi spaccato in due (o<br />
più pezzi) -scrivono i civici-<br />
hanno giocato assieme<br />
per più di 40 anni. Si sono<br />
spartiti Governi, banche,<br />
aziende di Stato, dirigenze<br />
e a quanto pare tangenti”.<br />
“Francesco Mussoni e Teodoro<br />
Lonfernini si sono<br />
accorti che qualcosa non<br />
va a San Marino -afferma<br />
una nota del movimento<br />
Rete- se ne sono accorti<br />
ora che l’acqua è arrivata<br />
alla gola. Ma non ne vogliono<br />
sapere di condividere<br />
la zattera coi naufraghi,<br />
preferiscono rimanere<br />
all’asciutto e dissociarsi<br />
da tutti e da tutto”. Un attacco<br />
frontale, sopra le righe<br />
e accusatorio nei confronti<br />
dei due segretari di<br />
Stato che sono usciti allo<br />
scoperto respingendo con<br />
forza un certo modo di fare<br />
politica. “<strong>La</strong> magistratura<br />
sta facendo emergere<br />
il sottobosco affaristico,<br />
tangentizio e clientelare<br />
che ha sempre unito trasversalmente<br />
i due universi<br />
falsamente ideologici di<br />
questo Paese (socialisti e<br />
democristiani ndr) -chiosano<br />
da C<strong>10</strong>- trasformando<br />
le chiacchiere da bar in<br />
fatti da tribunale”. Quello<br />
che non è andato giù<br />
ai due movimenti politici<br />
è la “letterina scritta alla<br />
Reggenza dai due segretari<br />
-spiega C<strong>10</strong>- che hanno<br />
scoperto dai giornali<br />
quanto sono brutti e cattivi<br />
quei colleghi che fino<br />
a qualche giorno fa difendevano<br />
a spada tratta dai<br />
demagoghi dell’opposizione”.<br />
Rete suona la campana<br />
della Commissione antimafia:<br />
“Dov’erano Mussoni<br />
e Lonfernini quando<br />
la Commissione antimafia<br />
del 2012 -tuona Rete-<br />
ha chiamato in causa<br />
Stolfi e Podeschi insieme a<br />
Gabriele Gatti oltre a tutta<br />
una folta schiera di politici<br />
tuttora in Consiglio?<br />
Dove eravate quando venivano<br />
evidenziati i rapporti<br />
tra criminalità e politica?”.<br />
Insomma Rete ammonisce:<br />
“I due segretari erano<br />
al Governo”. Francesco<br />
Mussoni ha dichiarato.<br />
“Nessuno vuole gettare<br />
sospetti sull’esecutivo”<br />
e questo a Rete non<br />
va giù perché “quella telefonata<br />
a Valter <strong>La</strong>vitola<br />
(oggi in carcere a Catanzaro),<br />
fatta da Mussoni mentre<br />
era Reggente per fissare<br />
in modo poco ortodosso<br />
un appuntamento con l’allora<br />
presidente del Consiglio<br />
italiano Silvio Berlusconi”<br />
al movimento di<br />
e cade il governo<br />
“ Ssiamo contentissimi,<br />
è un’agonia che finisce”,<br />
così Roberto Ciavatta,<br />
commenta a margine di<br />
una conferenza stampa gli<br />
ultimi sviluppi sul fronte<br />
politico, appena viene<br />
a conoscenza del vertice<br />
di maggioranza in corso<br />
a Palazzo Begni. I civici<br />
non muovono applausi<br />
per i segretari di Stato<br />
che hanno chiesto chiarimenti<br />
al maggioranza e<br />
Zeppa e Ciavatta fa scandalo.<br />
Civico <strong>10</strong> rincara:<br />
“Fa specie che sia proprio<br />
una parte della Dc ad alzare<br />
gli scudi, prima con<br />
Gabriele Gatti che va in Tv<br />
a ripulirsi l’immagine ormai<br />
sfocata -dicono i civici-<br />
poi il segretario alla<br />
Sanità, Francesco Mussoni,<br />
che ha avuto fino a ora<br />
una carriera non proprio<br />
politicamente illibata: voti<br />
sestuplicati alle elezioni<br />
senza alcun apparente<br />
motivo, telefonate sconvenienti<br />
con un faccendiere<br />
come Valter <strong>La</strong>vitola”.<br />
Nervi tesi, al limite. Ma<br />
Rete estrae dal cilindro<br />
il concetto di Collegialità<br />
del congresso di Stato:<br />
“Ogni segretario di Stato<br />
è responsabile e quindi risponde<br />
anche per l’operato<br />
dei propri colleghi. <strong>La</strong><br />
collegialità, in teoria, dovrebbe<br />
garantire la serietà<br />
del governo, proprio per<br />
il fatto che dovrebbe contribuire<br />
alla formazione di<br />
governi talmente autorevoli<br />
che ogni segretario di<br />
Stato è pronto a rispondere<br />
anche per i propri colleghi.<br />
Per questo i compagni<br />
di viaggio devono essere<br />
scelti con cura. Per questo<br />
la scelta del governo di cui<br />
governo sugli sviluppi in<br />
corso del’inchiesta giudiziaria<br />
avviata dall’affaire<br />
Conto Mazzini: “Teodoro<br />
Lonfernini e Francesco<br />
Mussoni erano i primi difensori<br />
del segretario Felici<br />
fino a poche settimane<br />
fa”, puntualizza. E ancora:<br />
“Quando noi in Aula<br />
chiedevamo al segretario<br />
Morganti di dare<br />
spiegazioni della partecipazione<br />
di Livio Baciocchi<br />
in Aiep ci attaccavano<br />
come fossimo<br />
dei pazzi -prosegue Ciavatta-<br />
e lo stesso quando<br />
a Felici abbiamo chiesto<br />
di prendere coraggio e<br />
far parte dovrebbe essere<br />
ponderata e consapevole”.<br />
Per Civico <strong>10</strong> il governo e<br />
i due partiti principali che<br />
lo compongono in definitiva,<br />
a fronte di quello<br />
che sta emergendo attorno<br />
al filone Conto Mazzini,<br />
“non hanno più nessuna<br />
autorità nè credibilità,<br />
indipendentemente<br />
dai rimpasti che possono<br />
inventarsi”. Nessuno<br />
[[<br />
Il consigliere di Rete: “Prima o poi andremo al Governo da uomini liberi”<br />
denunciare chi lo accusava<br />
di aver preso tangenti o<br />
di dimettersi”. Ora quello<br />
che sta avvenendo all’interno<br />
di governo e maggioranza<br />
“è paradossale”.<br />
Rete li accusa di opportunismo<br />
politico: “A Mussoni<br />
e Lonfernini fa gioco<br />
agire così -proseguono<br />
i civici- additare i colleghi<br />
da fuori è sicuramente<br />
più facile di ammettere le<br />
proprie responsabilità che<br />
all’interno del congresso<br />
di Stato sono collegiali”. Di<br />
fronte a una possibile crisi<br />
di governo, Rete pensa di<br />
proseguire la sua corsa in<br />
solitaria: “Presumo che ci<br />
sconto, nessun prigioniero.<br />
I due movimenti hanno<br />
tutta l’intenzione di aprire<br />
una crisi di Governo, di<br />
andare alle elezioni e tentare<br />
di vincerle per tentare<br />
di cambiare definitivamente<br />
le cose. Nella vita<br />
reale invece potrebbe nascere<br />
un governo di emergenza.<br />
Una stampella per<br />
un Paese azzoppato.<br />
mb<br />
Roberto Ciavatta: “Segretari di Stato opportunisti”<br />
“E’ un bene se<br />
si apre la crisi”<br />
<strong>La</strong> Smac della discordia<br />
In una nota l’Usc manifesta la contrarietà da parte<br />
dell’associazione all’atteggiamento del governo<br />
a seguito della minaccia scongiurata dello sciopero<br />
delle vetrine in centro storico. Le tensioni erano<br />
state sciolte in un incontro con i rappresentanti<br />
di governo, “concluso -spiega Usc- con la promessa<br />
da parte dei segretari di Stato Claudio Felici, Marco<br />
Arzilli e Teodoro Lonfernini di una data di un ulteriore<br />
incontro per proseguire il dialogo in presenza<br />
delle altre associazioni”. Invece di una convocazione,<br />
all’Usc è arrivato l’invito alla serata organizzata<br />
dalla Csu “per tornare a parlare di Smac e riforma tributaria”<br />
prevista per giovedì 16 ottobre, cui presenzieranno<br />
come relatori i tre segretari di Stato. Il presidente<br />
dei commercianti, Carlo Lonfernini, ha accolto<br />
l’invito, ma non senza stupore. “Mentre l’Usc, fiduciosa,<br />
resta in attesa del proseguo circa le promesse-<br />
mandano a dire i commercianti- ecco spuntare la<br />
serata pubblica della Csu presenziata da quegli stessi<br />
rappresentanti di governo che scelgono la platealità<br />
dell’arena”. L’Usc fa quindi sapere di essere a favore<br />
del proseguimento del confronto. Ma il luogo ed<br />
il modo non può che essere quello istituzionale”.<br />
presenteremo alle elezioni<br />
di nuovo da soli -chiarisce<br />
il capogruppo- il problema<br />
non credo sia infatti<br />
quello di emarginare qualche<br />
mela marcia, ci sono<br />
responsabilità anche per<br />
chi è rimasto al fianco delle<br />
mele marce fingendo di<br />
essere sano, è un sistema<br />
intero che va cambiato”.<br />
In conclusione, per i civici<br />
“Rete è l’unica possibilità<br />
al Paese di cambiare rotta<br />
proprio per la sua configurazione”.<br />
“E al governo<br />
ci arriveremo- termina<br />
Ciavatta- non so se tra<br />
mesi o anni, ma so che ci<br />
arriveremo liberi”.