La Tribuna 15/10/2014

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Politica [[ Il Movimento Rete scopre le carte per avere un esecutivo meno costoso e più efficiente: molto populismo La Tribuna | Mercoledì 15 ottobre 2014 Taglio dei consiglieri, pochi e stipendiati Pagina 4 “Proposta la Reggenza di Garanzia. Nel 2003 l’esperimento fallì Il Movimento Rete vara la ricetta per far fare il salto di qualità alla politica. Quel salto che da più parti si richiede soprattutto di questi tempi in cui dilaga la confusione di comando e amministrativa. La diagnosi sa tanto di demagogia, la cura, invece, presenta molti lati opinabili. Partiamo ovviamente dalla diagnosi. Si deve innanzitutto dimezzare il numero dei consiglieri, eliminare i vitalizi, aprire al voto telematico per i sammarinesi all’estero, istituire una ‘Reggenza di Garanzia’. Rete ci crede tanto che puntualizza un dettaglio non di poco conto: “Non è una riforma populista, vogliamo dare la possibilità ai politici di lavorare con maggiore professionalità e in maniera continuativa”. Per rafforzare le loro teorie i ragazzi di Rete fanno il confronto con quanto avviene in alcuni piccoli Stati europei: “Noi abbiamo un numero troppo elevato di consiglieri. In Svizzera ci sono appena 25 parlamentari e 7 ministri”. Automatico il raffronto con San Marino: “Un consigliere ogni 530 abitanti”. Ed ancora: “I capi di Stato li sceglie la maggioranza al proprio interno senza un confronto con l’opposizione”. Dunque più democratico tornare alle origini con un Reggente per parte. Una esperienza che qualche anno fa non convinse nessuno tanto che rimase il tentativo di un solo semestre. I Capitani (dall’ottobre 2003) erano Giovanni Lonfernini e Valeria Ciavatta. Non ebbe fortuna, il Governo entrò in crisi (non per colpe reggenziali), la nuova maggioranza decise di cassare il tentativo. Un discorso che meriterebbe, quindi una riflessione e cultura più approfondita. Ad esempio le segreterie. Un tempo oltre al segretario c’erano solo quello particolare e l’addetto di segreteria. Il lavoro era più semplice, pratico, con punti di riferimento precisi. Da qualche tempo, invece, nelle segreterie esistono interi staff mirati ai singoli problemi. Spesso risultano doppioni di uffici similari della stessa P.a. per via della creazione di doppioni operativi. Insomma attualmente c’è una moltiplicazione di ruoli decisionali spesso contrastanti e di conseguenza maggiori costi. Ecco i costi. Il Movimento Rete non li ha dimenticati: concedere la possibilità di scegliere, per i consiglieri, se svolgere la professione consiliare in via esclusiva, con uno stipendio tarato su quello medio di un lavoratore del settore industria. Stesso stipendio per i Capitani Reggenti, che attualmente hanno un mensile di circa 7 mila euro esenti dall’Igr. E d a n co ra . E l i m i n a - re i vitalizi anche se ammontano a solo 180 euro al mese. Cancellare le commissioni consiliari e di conseguenza i gettoni di presenza. Tutto questo normalizzando i ruoli istituzionali: stipendi, durata dell’incarico sia per i consiglieri che per i segretari di Stato. Anche i contributi ai partiti sono da tagliare stoppandone il raddoppio in caso di elezioni. In questo caso pure da riorganizzare i seggi dimezzandone il numero e, quindi, aumentando gli aventi diritto al voto. Tradotto in soldoni, si avrebbe una reale spending review di 1,5 milioni di euro. gmf [[ Maggioranza Reciproci scambi di accuse: chi è senza peccato scagli la prima pietra, non sono stati trovati sassi Chiesto al Psd di ritirare la propria delegazione Ap: “Governo d’emergenza, 6 segretari e 10 punti” Oggi “Varano” in Aula Oggi a Forlì ci sarà la prima udienza del processo Varano nel quale sono imputati gli ex vertici della Cassa di Risparmio di San Marino e di Carifin oltre a funzionari del Monte dei Paschi di Siena. Probabilmente sarà tutto rinviato per i soliti vizi di notifica. Allo stato attuale almeno 500 i testi chiamati a deporre dalle difese e dall’accusa. Molti i personaggi di rilievo tra cui il presidente della Bce Mario Draghi e l’ex ministro Giulio Tremonti. Gole profonde si trovano sempre. Da giudicare però in senso positivo; meglio propositivo. E’ il caso politico in corso d’opera. Difficile però trovare il capo principale della matassa da cui dipanare il groviglio di tesi, ipotesi, chiacchiere. Difficile anche spiegare al sammarinese comune con mille pensieri per la testa dovuti alla crisi economica; crisi comunque dovuta pure all’insipienza della politica. D u n q u e , l a p ro p osta principe di ieri è stata quella fatta al Psd: via i vostri segretari di Stato. Risposta: neanche per sogno, non vogliamo fare la parte del capro espiatorio. Le eventuali porcate, se sono state fatte, non sono solo nostre. Rilancio dello stesso Psd: arriviamo a primavera; avevamo in tempi non sospetti prospettato un turn over proprio per quella data; siamo disponibili a confermarlo. Contro rilancio degli alleati di governo: non possiamo far presentare la Finanziaria ad un segretario chiacchierato. Insomma, ieri è stata la giornata delle accuse-contraccuse che non hanno portato ad alcuna soluzione. Almeno fino ad una certa ora. Molto dipenderà anche dal direttivo del Pdcs e da una riunione informale dei vertici di Ap di ieri sera. Ap ha addirittura proposto un governo d’emergenza. Costituzione immediata e con solo esponenti di Bene Comune. Un governo formato da sei segretari (tutti nuovi? cosa dice al riguardo la Legge elettorale?) con 10 punti chiave da chiudere in breve. Poi, si vedrà come formare le nuove coalizioni in previsione di ormai scontate elezioni. E’ un’idea, una delle tante. Infine da registrare che a Psd, Ap e parte della Dc non è piaciuta l’iniziativa dei segretari Lonfernini e Mussoni tesa a smarcarsi dai “peccati” di altri. Sempre da ‘gole profofonde’ si è saputo che tra Pasquale Valentini e Francesco Mussoni c’è stato un forte battibecco dal finale: ognuno vada per la propria strada. Un momento di ira o una idea che frulla da tempo nella testa di qualche politico?
Politica [[ Titanopoli vista dall’opposizione I movimenti Rete e Civico 10 attaccano frontalmente Teodoro Lonfernini e Francesco Mussoni “Ma voi dove eravate?” La Tribuna | Mercoledì 15 ottobre 2014 Pagina 5 Civico 10: “Tentano di ripulirsi la coscienza” Se dagli scranni della maggioranza traspare una tensione palpabile, da quelli dell’opposizione saettano strali verso il governo. La voce più grossa la fanno quelli dei movimenti Rete e Civico 10 che in due note distinte accomunano il pensiero: “I segretari Teodoro Lonfernini (Turismo) e Francesco Mussoni (Sanità), che adesso denunciano e si dissociano dal malaffare dov’erano quando la corruzione dilagava?”. Così C10 attacca: “Democrazia cristiana e Partito socialista, oggi spaccato in due (o più pezzi) -scrivono i civici- hanno giocato assieme per più di 40 anni. Si sono spartiti Governi, banche, aziende di Stato, dirigenze e a quanto pare tangenti”. “Francesco Mussoni e Teodoro Lonfernini si sono accorti che qualcosa non va a San Marino -afferma una nota del movimento Rete- se ne sono accorti ora che l’acqua è arrivata alla gola. Ma non ne vogliono sapere di condividere la zattera coi naufraghi, preferiscono rimanere all’asciutto e dissociarsi da tutti e da tutto”. Un attacco frontale, sopra le righe e accusatorio nei confronti dei due segretari di Stato che sono usciti allo scoperto respingendo con forza un certo modo di fare politica. “La magistratura sta facendo emergere il sottobosco affaristico, tangentizio e clientelare che ha sempre unito trasversalmente i due universi falsamente ideologici di questo Paese (socialisti e democristiani ndr) -chiosano da C10- trasformando le chiacchiere da bar in fatti da tribunale”. Quello che non è andato giù ai due movimenti politici è la “letterina scritta alla Reggenza dai due segretari -spiega C10- che hanno scoperto dai giornali quanto sono brutti e cattivi quei colleghi che fino a qualche giorno fa difendevano a spada tratta dai demagoghi dell’opposizione”. Rete suona la campana della Commissione antimafia: “Dov’erano Mussoni e Lonfernini quando la Commissione antimafia del 2012 -tuona Rete- ha chiamato in causa Stolfi e Podeschi insieme a Gabriele Gatti oltre a tutta una folta schiera di politici tuttora in Consiglio? Dove eravate quando venivano evidenziati i rapporti tra criminalità e politica?”. Insomma Rete ammonisce: “I due segretari erano al Governo”. Francesco Mussoni ha dichiarato. “Nessuno vuole gettare sospetti sull’esecutivo” e questo a Rete non va giù perché “quella telefonata a Valter Lavitola (oggi in carcere a Catanzaro), fatta da Mussoni mentre era Reggente per fissare in modo poco ortodosso un appuntamento con l’allora presidente del Consiglio italiano Silvio Berlusconi” al movimento di e cade il governo “ Ssiamo contentissimi, è un’agonia che finisce”, così Roberto Ciavatta, commenta a margine di una conferenza stampa gli ultimi sviluppi sul fronte politico, appena viene a conoscenza del vertice di maggioranza in corso a Palazzo Begni. I civici non muovono applausi per i segretari di Stato che hanno chiesto chiarimenti al maggioranza e Zeppa e Ciavatta fa scandalo. Civico 10 rincara: “Fa specie che sia proprio una parte della Dc ad alzare gli scudi, prima con Gabriele Gatti che va in Tv a ripulirsi l’immagine ormai sfocata -dicono i civici- poi il segretario alla Sanità, Francesco Mussoni, che ha avuto fino a ora una carriera non proprio politicamente illibata: voti sestuplicati alle elezioni senza alcun apparente motivo, telefonate sconvenienti con un faccendiere come Valter Lavitola”. Nervi tesi, al limite. Ma Rete estrae dal cilindro il concetto di Collegialità del congresso di Stato: “Ogni segretario di Stato è responsabile e quindi risponde anche per l’operato dei propri colleghi. La collegialità, in teoria, dovrebbe garantire la serietà del governo, proprio per il fatto che dovrebbe contribuire alla formazione di governi talmente autorevoli che ogni segretario di Stato è pronto a rispondere anche per i propri colleghi. Per questo i compagni di viaggio devono essere scelti con cura. Per questo la scelta del governo di cui governo sugli sviluppi in corso del’inchiesta giudiziaria avviata dall’affaire Conto Mazzini: “Teodoro Lonfernini e Francesco Mussoni erano i primi difensori del segretario Felici fino a poche settimane fa”, puntualizza. E ancora: “Quando noi in Aula chiedevamo al segretario Morganti di dare spiegazioni della partecipazione di Livio Baciocchi in Aiep ci attaccavano come fossimo dei pazzi -prosegue Ciavatta- e lo stesso quando a Felici abbiamo chiesto di prendere coraggio e far parte dovrebbe essere ponderata e consapevole”. Per Civico 10 il governo e i due partiti principali che lo compongono in definitiva, a fronte di quello che sta emergendo attorno al filone Conto Mazzini, “non hanno più nessuna autorità nè credibilità, indipendentemente dai rimpasti che possono inventarsi”. Nessuno [[ Il consigliere di Rete: “Prima o poi andremo al Governo da uomini liberi” denunciare chi lo accusava di aver preso tangenti o di dimettersi”. Ora quello che sta avvenendo all’interno di governo e maggioranza “è paradossale”. Rete li accusa di opportunismo politico: “A Mussoni e Lonfernini fa gioco agire così -proseguono i civici- additare i colleghi da fuori è sicuramente più facile di ammettere le proprie responsabilità che all’interno del congresso di Stato sono collegiali”. Di fronte a una possibile crisi di governo, Rete pensa di proseguire la sua corsa in solitaria: “Presumo che ci sconto, nessun prigioniero. I due movimenti hanno tutta l’intenzione di aprire una crisi di Governo, di andare alle elezioni e tentare di vincerle per tentare di cambiare definitivamente le cose. Nella vita reale invece potrebbe nascere un governo di emergenza. Una stampella per un Paese azzoppato. mb Roberto Ciavatta: “Segretari di Stato opportunisti” “E’ un bene se si apre la crisi” La Smac della discordia In una nota l’Usc manifesta la contrarietà da parte dell’associazione all’atteggiamento del governo a seguito della minaccia scongiurata dello sciopero delle vetrine in centro storico. Le tensioni erano state sciolte in un incontro con i rappresentanti di governo, “concluso -spiega Usc- con la promessa da parte dei segretari di Stato Claudio Felici, Marco Arzilli e Teodoro Lonfernini di una data di un ulteriore incontro per proseguire il dialogo in presenza delle altre associazioni”. Invece di una convocazione, all’Usc è arrivato l’invito alla serata organizzata dalla Csu “per tornare a parlare di Smac e riforma tributaria” prevista per giovedì 16 ottobre, cui presenzieranno come relatori i tre segretari di Stato. Il presidente dei commercianti, Carlo Lonfernini, ha accolto l’invito, ma non senza stupore. “Mentre l’Usc, fiduciosa, resta in attesa del proseguo circa le promesse- mandano a dire i commercianti- ecco spuntare la serata pubblica della Csu presenziata da quegli stessi rappresentanti di governo che scelgono la platealità dell’arena”. L’Usc fa quindi sapere di essere a favore del proseguimento del confronto. Ma il luogo ed il modo non può che essere quello istituzionale”. presenteremo alle elezioni di nuovo da soli -chiarisce il capogruppo- il problema non credo sia infatti quello di emarginare qualche mela marcia, ci sono responsabilità anche per chi è rimasto al fianco delle mele marce fingendo di essere sano, è un sistema intero che va cambiato”. In conclusione, per i civici “Rete è l’unica possibilità al Paese di cambiare rotta proprio per la sua configurazione”. “E al governo ci arriveremo- termina Ciavatta- non so se tra mesi o anni, ma so che ci arriveremo liberi”.
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