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Il Consorziato Ottobre dicembre 2012 - Consorzio Marina di San ...

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INprimoPIANO<br />

L’Epifania il chiosco s’è portata via…<br />

Appena <strong>di</strong>ssequestrata la struttura, siglato dal Cda e dal concessionario un protocollo d’intesa<br />

per lo spostamento del manufatto e per una sua nuova collocazione che non interferisce con la visione<br />

del mare, dando così seguito ai desideri <strong>di</strong> molti consorziati<br />

ÈE’ proprio il caso <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>rlo: l’Epifania il chiosco<br />

s’è portata via…<br />

A poche ore dalla<br />

ricorrenza de<strong>di</strong>cata ai bambini e<br />

che chiude le festività natalizie,<br />

è finalmente pervenuto in copia<br />

al <strong>Consorzio</strong> il tanto atteso “verbale<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>ssequestro” della struttura<br />

in legno in zona Lucertola,<br />

redatto dal Comando della Polizia<br />

locale <strong>di</strong> La<strong>di</strong>spoli, che <strong>di</strong><br />

fatto ha recepito la decisione del<br />

tribunale <strong>di</strong> Civitavecchia già<br />

adottata lo scorso 7 <strong><strong>di</strong>cembre</strong>.<br />

Ora il chiosco potrà essere<br />

spostato in posizione più consona,<br />

ovvero lateralmente a<br />

quella attuale, liberando così la<br />

prospettiva del mare.<br />

Ma facciamo un passo in<strong>di</strong>etro<br />

per ricostruire l’intera storia,<br />

dall’inizio ai giorni nostri.<br />

Ci eravamo lasciati a giugno<br />

scorso con la vicenda aperta della<br />

nuova struttura collocata, appunto,<br />

nel tratto pedonale finale<br />

<strong>di</strong> via Tre Pesci verso mare, dove<br />

il <strong>Consorzio</strong> aveva in corso la<br />

realizzazione <strong>di</strong> un nuovo arredo<br />

urbano: vicenda ferma al sequestro<br />

del manufatto, ad opera<br />

dei Vigili urbani <strong>di</strong> La<strong>di</strong>spoli, su<br />

<strong>di</strong>sposizione del giu<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> Civitavecchia.<br />

Premettiamo, ricordandolo<br />

brevemente, che l’assegnatario<br />

del chiosco, Andrea Aquilini, tramite<br />

il suo progettista e <strong>di</strong> concerto<br />

con il responsabile dell’ufficio<br />

urbanistica del Comune,<br />

aveva percorso la strada della<br />

DIA, Denuncia <strong>di</strong> Inizio Attività,<br />

cioè la stessa che in mancanza<br />

<strong>di</strong> un regolamento specifico a<br />

La<strong>di</strong>spoli era stata fino ad allora<br />

seguita da tutti coloro che sul territorio<br />

comunale presentassero<br />

richiesta per la collocazione <strong>di</strong><br />

un chiosco, <strong>di</strong> una e<strong>di</strong>cola o <strong>di</strong><br />

una struttura similare su suolo<br />

pubblico. Tuttavia, a seguito <strong>di</strong><br />

alcune denunce e segnalazioni<br />

presentate al Comando dei Carabinieri<br />

<strong>di</strong> La<strong>di</strong>spoli e a causa <strong>di</strong><br />

una relazione redatta da un altro<br />

tecnico comunale (relazione stranamente<br />

contrastante con quella<br />

sottoscritta dal responsabile dello<br />

stesso ufficio il quale aveva<br />

pochi giorni prima certificato la<br />

perfetta regolarità delle opere in<br />

corso <strong>di</strong> realizzazione), il magistrato<br />

– complice senza dubbio la<br />

fumosità dell’intera vicenda generata<br />

da due relazioni tecniche<br />

<strong>di</strong> segno opposto emesse dallo<br />

stesso ufficio – ritenne dapprima<br />

<strong>di</strong> confermare il sequestro e poi<br />

sentenziare che, in luogo della<br />

DIA, fosse necessario acquisire il<br />

“Permesso <strong>di</strong> costruire”, ossia la<br />

massima autorizzazione possibile<br />

e cioè in pratica la stessa richiesta<br />

per e<strong>di</strong>ficare un palazzo.<br />

Fermo restando che d’ora in<br />

poi a La<strong>di</strong>spoli, mancando un apposito<br />

regolamento, come detto,<br />

tutti gli interessati dovranno attenersi,<br />

in casi analoghi, a questa<br />

medesima procedura, il progetto<br />

<strong>di</strong> fatto era lo stesso… cambiava<br />

solamente il titolo: invece che<br />

DIA, andava presentato, ripetiamo,<br />

come “Richiesta <strong>di</strong> permesso<br />

<strong>di</strong> costruire”. Non sussistono <strong>di</strong>fferenze:<br />

si tratta sostanzialmente<br />

<strong>di</strong> un iter burocratico un po’ più<br />

complesso e lungo, rispetto ai termini<br />

e ai tempi certamente più<br />

brevi imposti dalla DIA.<br />

Stante il periodo estivo<br />

incombente, la pratica venne<br />

accantonata per un paio <strong>di</strong><br />

mesi e rimessa in carreggiata a<br />

settembre quando la stessa fu<br />

ripresentata dall’assegnatario,<br />

sotto la nuova veste, all’ufficio<br />

urbanistica del Comune al fine<br />

<strong>di</strong> ottenere il “Permesso <strong>di</strong> costruire”<br />

e quin<strong>di</strong>, dal magistrato,<br />

il <strong>di</strong>ssequestro dell’opera.<br />

Chiarito innanzitutto che il<br />

sequestro avvenne unicamente<br />

per carenza <strong>di</strong> titolo e non per<br />

altro, veniamo ora alla posizione<br />

del chiosco nell’area pedonale<br />

<strong>di</strong> via Tre Pesci.<br />

Pubblicato più volte sul nostro<br />

perio<strong>di</strong>co (sul n. 12 <strong>di</strong> aprile/<br />

giugno 2010, sul n. 14 <strong>di</strong> ottobre/<br />

<strong><strong>di</strong>cembre</strong> 2010, sul n. 15 <strong>di</strong> gennaio/marzo<br />

2011 e sul n. 20 <strong>di</strong><br />

aprile/giugno <strong>2012</strong>), presentato<br />

in assemblea consortile e infine<br />

approvato dalla Regione Lazio e<br />

quin<strong>di</strong> dal Comune <strong>di</strong> La<strong>di</strong>spoli,<br />

il progetto originario rispecchiava<br />

perfettamente quanto<br />

poi realizzato: il chiosco, cioè, si<br />

trovava in quella esatta posizione<br />

sia sulla carta che nella realtà.<br />

Tuttavia, poiché nel corso dell’estate<br />

si susseguirono lamentele e<br />

proteste da parte dei consorziati<br />

circa la posizione del manufatto,<br />

secondo cui percorrendo via Tre<br />

Pesci era compromessa la vista<br />

del mare, il presidente Ton<strong>di</strong>nelli,<br />

già sabato 25 agosto durante la<br />

serata finale del “Verdestate”, dette<br />

pubbliche assicurazioni che il<br />

Cda avrebbe fatto tesoro delle<br />

rimostranze dei consorziati, s’intende<br />

quelle espresse civilmente,<br />

sempre benvenute, non certo<br />

quelle accompagnate da insulti<br />

e falsità, puntualmente respinte<br />

al mittente. Tale intenzione fu<br />

anche confermata dallo stesso<br />

presidente in occasione dell’assemblea<br />

aperta <strong>di</strong> sabato 17 novembre<br />

presso il centro socialericreativo<br />

<strong>di</strong> via della Luna.<br />

Ebbene, in conclusione, pur<br />

convinti che se l’opera fosse stata<br />

completata si sarebbe presentata<br />

in modo ben <strong>di</strong>verso agli occhi<br />

<strong>di</strong> tutti, il Cda, una volta ricevuto<br />

il “verbale <strong>di</strong> <strong>di</strong>ssequestro” della<br />

struttura, si è imme<strong>di</strong>atamente<br />

attivato per dar corso ai “desiderata”<br />

<strong>di</strong> gran parte dei consorziati.<br />

<strong>Il</strong> presidente Ton<strong>di</strong>nelli e il<br />

concessionario Aquilini quin<strong>di</strong>,<br />

<strong>di</strong> comune accordo, hanno sottoscritto<br />

un protocollo d’intesa<br />

per lo spostamento della struttura<br />

lateralmente alla posizione attuale,<br />

cioè su piazzale Lucertola,<br />

così da liberare completamente<br />

la visuale da monte verso mare.<br />

<strong>Il</strong> tutto secondo una variante al<br />

progetto originario, che lo stesso<br />

Aquilini ha poi presentato al<br />

Comune <strong>di</strong> La<strong>di</strong>spoli per la necessaria<br />

autorizzazione <strong>di</strong> competenza,<br />

ottenuta la quale il chiosco<br />

verrà smontato e il signor<br />

Aquilini, con la collaborazione<br />

del <strong>Consorzio</strong>, lo installerà nella<br />

nuova posizione.<br />

Prima <strong>di</strong> chiudere, ricor<strong>di</strong>amo<br />

ancora una volta che lo<br />

stesso Aquilini ha contribuito<br />

con 130mila euro alle spese sostenute<br />

per i lavori <strong>di</strong> nuovo arredo<br />

urbano del luogo. E il Cda<br />

ne approfitta per ringraziarlo<br />

della duttilità e <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong>mostrate<br />

nel venire incontro alle<br />

varie richieste del <strong>Consorzio</strong>.<br />

Ott/Dic <strong>2012</strong><br />

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