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TUTELA - Anmil

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psicologico<br />

sostegno psicologico<br />

obiettivo<br />

<strong>TUTELA</strong><br />

L'artigliere premette nuovamente il pulsante e di nuovo<br />

un festoso concerto di campane si diffuse di trincea in<br />

trincea. Pareva che suonasse insieme tutte le campane<br />

della nostra patria. Lo Stragenerale si strappava i capelli<br />

per la rabbia e continuò a strapparseli fin che gliene<br />

rimase uno solo. Poi ci fu un momento di silenzio. Ed ecco<br />

che dall'altra parte del fronte, come per un segnale, rispose<br />

un allegro, assordante: Din! Don! Dan!<br />

Perché dovete sapere che anche il comandante dei nemici,<br />

il Mortesciallo Von Bombonen Sparonen Pestafrakasson,<br />

aveva avuto l'idea di fabbricare un cannonissimo<br />

con le campane del suo paese.<br />

- Din! Dan! tuonava adesso il nostro cannone.<br />

- Don! rispondeva quello dei nemici.<br />

E i soldati dei due eserciti balzavano dalle trincee, si correvano<br />

incontro, ballavano e gridavano: - Le campane, le<br />

campane! È festa! È scoppiata la pace!<br />

Lo Stragenerale e il Mortesciallo salirono sulle loro automobili<br />

e corsero lontano, e consumarono tutta la benzina,<br />

ma il suono delle campane li inseguiva ancora”.<br />

(“La guerra delle campane” di G. Rodari).<br />

La favola di Rodari, attraverso la sua semplicità e trasparenza,<br />

mi ha fatto ricordare un programma che ho visto alcune sere fa<br />

in TV sulla foresta amazzonica e sulla sua deforestazione. Si<br />

parlava degli abitanti che popolano la foresta amazzonica e<br />

del loro stile di vita: uno stile di vita molto semplice, in mezzo<br />

alla natura, senza nient'altro che lo stare insieme.<br />

Uno di questi popoli è il popolo Zoe che, ridotto a soltanto 234<br />

persone fra uomini, donne e bambini, è a rischio di estinzione,<br />

forse perché troppo semplice (nelle abitudini di vita e nei costumi<br />

sociali) e troppo pacifico: non sanno cosa vuol dire litigare<br />

e non urlano mai tra di loro. Uomini, donne e bambini di questo<br />

popolo non hanno bisogno di nulla, se non della foresta, che<br />

dà loro quanto serve per vivere. La loro vita è infatti armoniosa,<br />

fatta di piccole ma importanti cose: sembrano usciti dal mondo<br />

delle fiabe. Possono sembrare anacronistici, qualcuno potrebbe<br />

obiettare che sono destinati a soccombere perchè non usano la<br />

tecnologia e vivono in semplici capanne, ma sono uno dei<br />

popoli più pacifici del mondo. Pur nella loro semplicità hanno<br />

saputo sviluppare, infatti, leggi democratiche senza tribunali e<br />

armi; pur senza grandi dibattiti e “quote rosa”, hanno creato un<br />

sistema di parità fra uomini e donne che fa invidia ai nostri stati<br />

più democratici e sviluppati. Lontano dai riflettori internazionali<br />

e poco considerati come “testimonial” di pace, questi popoli<br />

potrebbero aiutarci meglio a capire dove stiamo sbagliando e<br />

riflettere sul significato delle nostre azioni, se solo provassimo<br />

ad accostarci a loro con deferenza e umiltà, piuttosto che incendiargli<br />

la casa dove vivono: la foresta amazzonica.<br />

Come diceva Albert Einstein: ”Tutti sanno che cosa è impossibile<br />

da realizzare, finchè non arriva uno sprovveduto che non lo<br />

sa e lo inventa”.<br />

Il Numero Verde ANMIL 800.275050<br />

è a disposizione dei Soci<br />

per il Sostegno Psicologico:<br />

lunedì e venerdì dalle 10.00 alle 12.00;<br />

martedì, mercoledì e giovedì<br />

dalle 17.30 alle 20.30.<br />

* Psicoterapeuta - Servizio di psicologia dell'ANMIL 21<br />

ANMIL e Università di Padova insieme per un progetto finalizzato<br />

al riconoscimento del sostegno psicologico alle vittime del lavoro<br />

In un paio di numeri di Obiettivo Tutela vi abbiamo presentato il Progetto di Ricerca promosso dall'ANMIL con il<br />

Dipartimento di Psicologia generale dell'Università di Padova e ora vi vogliamo tenere aggiornati, ma non solo.<br />

Il Progetto è stato promosso per cercare di offrire un incontrovertibile studio scientifico sulla necessità di prevedere<br />

un'assistenza psicologica alle vittime del lavoro e ai loro familiari da parte dell'INAIL, facendo modificare l'attuale<br />

Testo Unico che regolamenta le prestazioni erogate dall'Istituto.<br />

A luglio sono iniziati i primi incontri territoriali con i ricercatori dell'Università grazie alla collaborazione di infortunati<br />

sul lavoro che si sono resi disponibili a recarsi in una delle 4 città scelte per raccogliere i dati: Roma, Napoli,<br />

Padova e Milano. Si tratta di questionari a cui rispondere in modo dettagliato ma è indispensabile un colloquio diretto<br />

e personale.<br />

Il campione oggetto dello studio sarà di circa 300 infortunati, ma allo stato attuale non è ancora completo e siamo<br />

alla ricerca di persone, uomini e donne, che rispondano ai seguenti requisiti:<br />

- Che l'infortunio sul lavoro sia avvenuto dal 2000 in poi;<br />

- Età compresa tra i 17 e i 50 anni;<br />

- Che l'incidente non abbia avuto come conseguenza un trauma cranico.<br />

Al fine di rendere omogenei e assimilabili i risultati della ricerca sono inoltre esclusi: i superstiti, gli infortuni in itinere<br />

e le malattie professionali. Se avete voglia di darci un importante contributo, potete contattare per ulteriori<br />

informazioni sul Progetto l'Ufficio Comunicazione ANMIL ai numeri: 06.541962-05/01/36.<br />

Cogliamo l'occasione per ringraziare vivamente quanti hanno già aderito all'iniziativa e ricordandovi che da settembre<br />

verrete contattati per concordare le date dei prossimi appuntamenti.

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