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<strong>Collegio</strong> <strong>Geometri</strong><br />
e <strong>Geometri</strong> laureati<br />
della prov<strong>in</strong>cia di Venezia<br />
ed<strong>il</strong>izia sicurezza<br />
<strong>Collegio</strong> <strong>Geometri</strong><br />
e <strong>Geometri</strong> laureati<br />
della prov<strong>in</strong>cia di Venezia<br />
18 19<br />
nell’approcciare <strong>in</strong> modo scientifico un rischio lavorativo<br />
così <strong>in</strong>sidiosamente diffic<strong>il</strong>e da enucleare, <strong>il</strong> legislatore, con<br />
la legge n. 122/2010, ha disposto <strong>una</strong> proroga ulteriore<br />
dell’obbligo di valutazione dei rischi da stress lavorocorrelato,<br />
fissandolo al 31 dicembre 2010.<br />
Come abbiamo già ricordato, con qualche giorno di anticipo<br />
sulla scadenza del term<strong>in</strong>e, <strong>il</strong> 17 novembre 2010, sono state<br />
f<strong>in</strong>almente approvate e, qu<strong>in</strong>di, <strong>il</strong> giorno successivo,<br />
riportate <strong>in</strong> <strong>una</strong> lettera circolare del M<strong>in</strong>istero del lavoro<br />
e delle politiche sociali, le <strong>in</strong>dicazioni della Commissione<br />
consultiva permanente per la salute e sicurezza sul<br />
lavoro sulla valutazione dei rischi da stress lavorativo.<br />
Prima di addentrarci nell’analisi delle tanto attese <strong>in</strong>dicazioni<br />
della Commissione consultiva permanente, sembra, tuttavia,<br />
doveroso spendere qualche parola sulle potenziali ricadute<br />
applicative, <strong>in</strong> particolare sulla loro effettiva v<strong>in</strong>colatività,<br />
<strong>in</strong> conseguenza dell’<strong>in</strong>serimento <strong>in</strong> <strong>una</strong> lettera circolare del<br />
M<strong>in</strong>istero del lavoro.<br />
La circolare amm<strong>in</strong>istrativa è, <strong>in</strong>fatti, un provvedimento<br />
<strong>in</strong>terno della Pubblica Amm<strong>in</strong>istrazione, un ord<strong>in</strong>e<br />
di servizio e si dirige soltanto a coloro che fanno parte di<br />
quella particolare Pubblica Amm<strong>in</strong>istrazione. Essa trova <strong>il</strong> suo<br />
fondamento nel potere di autorganizzazione o <strong>in</strong> quello di<br />
supremazia dell’organo o dell’ufficio nei confronti di altri<br />
organi o uffici di rango <strong>in</strong>feriore. Le circolari sono <strong>in</strong>dirizzate<br />
<strong>in</strong> primo luogo a coloro che svolgono l’attività nell’ambito<br />
della Pubblica Amm<strong>in</strong>istrazione, mentre ness<strong>una</strong> efficacia<br />
esterna possono avere di per sé, a meno di essere<br />
recepite <strong>in</strong> accordi o <strong>in</strong> fonti normative, non trattandosi,<br />
appunto, di norme giuridiche e, come tali, capaci di <strong>in</strong>cidere<br />
nell’ord<strong>in</strong>amento e di modificarlo.<br />
Il regime giuridico della circolare pone, dunque, <strong>in</strong> evidenza<br />
i seguenti aspetti: non è fonte di diritto; non può essere <strong>in</strong><br />
contrasto con norme di legge né con regolamenti ed ord<strong>in</strong>anze;<br />
non può costituire fonte di <strong>in</strong>terpretazione autentica; la sua<br />
<strong>in</strong>osservanza da parte di funzionari o impiegati della Pubblica<br />
Amm<strong>in</strong>istrazione può dar luogo, a seconda dei casi, a<br />
responsab<strong>il</strong>ità civ<strong>il</strong>i, amm<strong>in</strong>istrative, contab<strong>il</strong>i e anche penali,<br />
nonché a forme di controllo repressive-sostitutive; la sua<br />
violazione da parte di un organo amm<strong>in</strong>istrativo dà luogo al<br />
vizio di eccesso di potere ed <strong>in</strong> questo caso la norma <strong>in</strong>terna<br />
violata, assume, <strong>in</strong>direttamente, r<strong>il</strong>evanza esterna per i terzi.<br />
Ai f<strong>in</strong>i pratici, tuttavia, <strong>in</strong> base alle considerazioni più sopra<br />
svolte, le <strong>in</strong>dicazioni sulla valutazione dei rischi stress<br />
lavoro-correlati, <strong>in</strong> quanto contenute nella circolare<br />
del M<strong>in</strong>istero del lavoro del 18 novembre 2010,<br />
v<strong>in</strong>colerebbero soltanto i funzionari e gli impiegati<br />
sottoposti al potere gerarchico della Pubblica<br />
Amm<strong>in</strong>istrazione che quella circolare ha emanato, non<br />
certo le altre pubbliche amm<strong>in</strong>istrazioni competenti <strong>in</strong><br />
materia né, tantomeno, la giurisdizione.<br />
Sarebbe, pertanto, possib<strong>il</strong>e, con non pochi problemi applicativi,<br />
almeno astrattamente, ritenere che l’<strong>in</strong>terpretazione relativa<br />
alle modalità di valutazione dei rischi da stress lavorativo,<br />
fatta propria dalla circolare di cui sopra, non risulti v<strong>in</strong>colante<br />
non soltanto per la magistratura, ma anche, e ciò assume un<br />
decisivo r<strong>il</strong>ievo soprattutto <strong>in</strong> relazione al potere di vig<strong>il</strong>anza<br />
e controllo <strong>in</strong> materia di sicurezza e salute sul luogo di lavoro<br />
esercitato, <strong>in</strong> via concorrente, con <strong>il</strong> servizio ispettivo della<br />
Direzione prov<strong>in</strong>ciale del lavoro, per <strong>il</strong> servizio ispettivo<br />
dell’Azienda sanitaria locale competente per territorio.<br />
Ciò doverosamente premesso, veniamo alle (scarne)<br />
<strong>in</strong>dicazioni fornite dalla Commissione, le quali, pur<br />
poggiando sui pr<strong>in</strong>cipi dell’Accordo Europeo, ben lungi<br />
dall’essere esaustive <strong>in</strong> quanto adeguatamente<br />
dettagliate, <strong>in</strong>dicano soltanto un percorso metodologico<br />
che rappresenta, qu<strong>in</strong>di, <strong>il</strong> livello m<strong>in</strong>imo di attuazione<br />
dell’obbligo di valutazione del rischio da stress lavorocorrelato<br />
per tutti i datori di lavoro sia pubblici che<br />
privati.<br />
Innanzitutto, <strong>il</strong> datore di lavoro deve prelim<strong>in</strong>armente <strong>in</strong>dicare<br />
la metodologia che permetta <strong>una</strong> corretta identificazione<br />
dei fattori di rischio da stress lavoro-correlato, <strong>in</strong> modo che da<br />
tale identificazione discenda la pianificazione e realizzazione<br />
di misure di elim<strong>in</strong>azione o riduzione al m<strong>in</strong>imo del rischio.<br />
La valutazione dello stress lavoro-correlato deve essere effettuata<br />
dal datore di lavoro avvalendosi del responsab<strong>il</strong>e del<br />
servizio di prevenzione e protezione con <strong>il</strong> co<strong>in</strong>volgimento<br />
del medico competente, ove nom<strong>in</strong>ato, e previa consultazione<br />
del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza.<br />
La valutazione deve prendere <strong>in</strong> esame non s<strong>in</strong>goli, ma<br />
gruppi omogenei di lavoratori che risult<strong>in</strong>o esposti a rischi<br />
dello stesso tipo.<br />
La valutazione si articola nella necessaria fase prelim<strong>in</strong>are e<br />
nella eventuale fase approfondita da attivarsi solo<br />
nel caso <strong>in</strong> cui le misure di correzione applicate non<br />
siano risultate sufficienti.<br />
La valutazione prelim<strong>in</strong>are consiste nella<br />
r<strong>il</strong>evazione di <strong>in</strong>dicatori oggettivi e verificab<strong>il</strong>i<br />
appartenenti quanto meno a tre dist<strong>in</strong>te famiglie:<br />
eventi sent<strong>in</strong>ella (ad esempio assenze per malattia),<br />
fattori di contenuto del lavoro; fattori di contesto<br />
del lavoro. In relazione alla valutazione di questi<br />
ultimi due fattori occorre sentire i lavoratori (o, nelle<br />
aziende più grandi, un campione rappresentativo<br />
di lavoratori), nonché i rappresentati dei lavoratori<br />
per la sicurezza. Durante la fase prelim<strong>in</strong>are,<br />
possono essere usate liste di controllo applicab<strong>il</strong>i<br />
anche dai soggetti aziendali della prevenzione che<br />
consentano <strong>una</strong> valutazione oggettiva, complessiva<br />
e parametrica degli <strong>in</strong>dicatori di cui sopra.<br />
Qualora dalla valutazione prelim<strong>in</strong>are non emerga<br />
alcun rischio da stress lavorativo, <strong>il</strong> datore di<br />
lavoro deve darne conto nel Documento di<br />
valutazione dei rischi, nonché prevedere un piano<br />
di monitoraggio. In caso contrario, ossia qualora<br />
vengano evidenziati rischi per la sicurezza e la<br />
salute dei lavoratori, <strong>il</strong> datore deve pianificare e<br />
adottare opportuni <strong>in</strong>terventi correttivi. Ove tali <strong>in</strong>terventi<br />
risult<strong>in</strong>o <strong>in</strong>efficaci, occorre procedere alla valutazione<br />
approfondita; quest’ultima prevede la valutazione della<br />
percezione soggettiva di gruppi omogenei di lavoratori. In<br />
tale senso, possono essere ut<strong>il</strong>izzati differenti strumenti quali<br />
questionari, focus group, <strong>in</strong>terviste, ecc.<br />
Particolarmente r<strong>il</strong>evante risulta l’ultima sezione della circolare<br />
contenente le <strong>in</strong>dicazioni della Commissione, rubricata, per<br />
così dire, “Disposizioni transitorie e f<strong>in</strong>ali”.<br />
Pur con qualche dubbio <strong>in</strong> merito alla legittimità di <strong>una</strong><br />
previsione, contenuta, giova ricordarlo, <strong>in</strong> un atto di<br />
<strong>in</strong>dirizzo amm<strong>in</strong>istrativo, che differisce, di fatto e di diritto,<br />
l’applicazione di un precetto penalmente sanzionato, la<br />
Commissione afferma che “La data del 31 dicembre 2010,<br />
di decorrenza dell’obbligo previsto dall’articolo 28, comma<br />
1-bis, del d.lgs. n. 81/2008, deve essere <strong>in</strong>tesa come data<br />
di avvio delle attività di valutazione ai sensi delle presenti<br />
<strong>in</strong>dicazioni metodologiche”. Ne consegue <strong>in</strong>nanzitutto<br />
l’assoluta irr<strong>il</strong>evanza della data di emanazione della<br />
circolare contenente le <strong>in</strong>dicazioni <strong>in</strong> commento al f<strong>in</strong>e della<br />
pretendib<strong>il</strong>ità dell’obbligo di valutazione dei rischi da stress<br />
lavoro-correlato, nonché, da ultimo, che la data di decorrenza<br />
dell’obbligo <strong>in</strong> commento, nonché la data di avvio delle<br />
attività di valutazione ai sensi delle <strong>in</strong>dicazioni metodologiche<br />
contenute nelle l<strong>in</strong>ee guida stesse, è <strong>il</strong> 31 dicembre 2010.<br />
SALVA LA VITA DALL’ALTO<br />
Applicazione della L.R. 61/85 art. 79bis – DGR 2774/2009<br />
In un recente convegno, organizzato dall’Azienda U.L.S.S.15<br />
“Alta Padovana” patroc<strong>in</strong>ato dalla Regione Veneto, svolto al<br />
Centro Congressi Alta Forum di Capodarsego (PD) dal titolo<br />
“Salva la Vita dall’Alto”, sono stati presentati gli aspetti<br />
tecnici e ruoli di efficacia normativa applicati dalla L.R. 61/85<br />
art. 79bis – DGR 2774/2009.<br />
La caduta dall’alto rappresenta un rischio gravissimo <strong>in</strong><br />
ed<strong>il</strong>izia: è la prima causa di <strong>in</strong>fortuni mortali e gravi (<strong>il</strong> 47%<br />
degli <strong>in</strong>fortuni <strong>in</strong> ed<strong>il</strong>izia avviene per cadute dall’alto). Una<br />
parte di questi <strong>in</strong>fortuni avviene durante la manutenzione<br />
degli edifici. La situazione di rischio maggiore è rappresentata<br />
dagli <strong>in</strong>terventi di manutenzione ord<strong>in</strong>aria (lavaggio vetri,<br />
sostituzione tegole, <strong>in</strong>terventi su antenne o impianti solari,<br />
ecc.) oppure da quelle attività gestite <strong>in</strong> autonomia dal<br />
proprietario (recupero oggetti, piccole riparazioni, pulizia<br />
grondaie, ecc.) In queste situazioni la persona si trova esposta,<br />
senza protezioni, a rischio di caduta dall’alto.<br />
La recente normativa della Regione Veneto (L.R. 61/85<br />
art. 79bis – DGR 2774/2009) risolve radicalmente questo<br />
rischio, prevedendo l’obbligo (al f<strong>in</strong>e di ottenere <strong>il</strong> r<strong>il</strong>ascio<br />
del Permesso di Costruire, SCIA, e Certificato di Agib<strong>il</strong>ità) di<br />
presentare e realizzare un progetto specifico per <strong>in</strong>stallare<br />
<strong>una</strong> serie di apprestamenti fissi e permanenti aff<strong>in</strong>ché si operi<br />
con sicurezza <strong>in</strong> quota.<br />
Questo favorisce imprese e committenti anche negli <strong>in</strong>terventi<br />
di manutenzione straord<strong>in</strong>aria. L’<strong>in</strong>vestimento <strong>in</strong>iziale viene<br />
rapidamente recuperato nel corso della vita dell’edificio da<br />
<strong>una</strong> riduzione dei costi sulle manutenzioni successive.<br />
L’obbligo riguarda tutti gli edifici (produttivi, commerciali,<br />
pubblici, civ<strong>il</strong>i ecc.) per cui venga richiesto:<br />
• Permesso di Costruire<br />
• Denuncia di Inizio Attività (DIA) per <strong>in</strong>terventi sulle<br />
coperture<br />
• Negli ulteriori casi previsti dai regolamenti com<strong>una</strong>li<br />
Nella redazione del progetto si dovranno seguire le Istruzioni<br />
La Commissione aggiunge, all’evidente f<strong>in</strong>e di imporre,<br />
comunque, <strong>una</strong> garanzia di certezza (relativa) sui tempi della<br />
valutazione, che “la programmazione temporale delle…<br />
attività di valutazione e l’<strong>in</strong>dicazione del term<strong>in</strong>e f<strong>in</strong>ale<br />
di espletamento delle stesse devono essere riportate nel<br />
<strong>documento</strong> di valutazione dei rischi”, lasciando agli organi<br />
di vig<strong>il</strong>anza, ai f<strong>in</strong>i dell’adozione dei provvedimenti di propria<br />
competenza, ampia discrezionalità potendo tener conto (o<br />
meno) “della decorrenza e della programmazione temporale”<br />
di cui al <strong>documento</strong> di valutazione dei rischi.<br />
Oltre a quanto sopra, la Commissione prevede <strong>una</strong> specie<br />
di clausola di salvaguardia, stab<strong>il</strong>endo che i datori di lavoro<br />
i quali, al 17 novembre 2010, abbiano già effettuato<br />
la valutazione del rischio da stress lavoro-correlato<br />
secondo le <strong>in</strong>dicazioni fornite dall’Accordo europeo<br />
dell’8 ottobre 2004, non devono ripetere l’<strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e, ma<br />
sono tenuti soltanto all’aggiornamento della medesima<br />
<strong>in</strong> occasione di modifiche del processo produttivo o<br />
dell’organizzazione del lavoro, significative ai f<strong>in</strong>i della<br />
salute e sicurezza dei lavoratori, o <strong>in</strong> relazione al grado<br />
di evoluzione della tecnica, della prevenzione o della<br />
protezione o a seguito di <strong>in</strong>fortuni significativi o quando<br />
i risultati della sorveglianza sanitaria ne evidenz<strong>in</strong>o la<br />
necessità, così come previsto dall’articolo 29, comma 3, del<br />
d.lgs. n. 81/2008.<br />
Tecniche previste nell’allegato “A” alla DGR 2774 del 22<br />
settembre 2009 scaricab<strong>il</strong>e dal sito <strong>in</strong>ternet www.regione.<br />
veneto.it/prevenzione > salute e sicurezza nei luoghi di lavoro<br />
> normativa.<br />
Nelle nuove costruzioni la progettazione degli apprestamenti<br />
viene prevista nel “Fascicolo dell’Opera”, come regolamentato<br />
dal d.lgs. n. 81/2008 all’art. 91.<br />
Il Fascicolo deve essere redatto dal Coord<strong>in</strong>atore per la<br />
Progettazione, completato dal Coord<strong>in</strong>atore per l’Esecuzione<br />
e consegnato al proprietario o al Committente Responsab<strong>il</strong>e<br />
(es. amm<strong>in</strong>istratore di condom<strong>in</strong>io); all’<strong>in</strong>terno deve contenere<br />
tutte le <strong>in</strong>dicazioni e/o modalità di esecuzione delle opere<br />
di manutenzione compresi gli apprestamenti fissi o mob<strong>il</strong>i<br />
previsti per l’esecuzione dell’<strong>in</strong>tervento.<br />
Il fascicolo segue per tutta la vita l’edificio, deve essere<br />
aggiornato e trasmesso ad ogni cambio di proprietà.