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il geometra bresciano - Collegio Geometri e Geometri Laureati della ...

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IL GEOMETRABRESCIANORivista bimestraled'informazionedel <strong>Collegio</strong> <strong>Geometri</strong><strong>della</strong> provincia di BresciaIl quadro <strong>della</strong> pittriceprof. Livia Cavicchi, esposto nella sede del <strong>Collegio</strong><strong>Geometri</strong> di Brescia, sintetizza con efficacia lamultiforme attività del <strong>geometra</strong> nei secoli.Direttore responsab<strong>il</strong>eBruno BossiniSegretaria di redazioneCarla CominciniRedazioneRaffaella Annovazzi, Manuel Antonini,Giuseppe Battaglia, Nadia Bettari, Laura Cinelli,Alessandro Colonna, Mario Comincini,Stefania Confeggi, Alfredo Dellaglio,Giovanni Fasser, Piero Fiaccavento,Stefano Fracascio, Francesco Ganda,Francesco Lonati, Guido Maffioletti,Franco Manfredini, Giuseppe Mori,Lorenzo Negrini, Patrizia Pinciroli,Giovanni Platto, Valeria Sonvico,Marco Tognolatti, Giuseppe ZipponiHanno collaborato a questo numeroBeppe Battaglia, Andrea Botti, Luca De Stefani,Alessandro Folli, Andrea Lariccia,Umberto Monopoli, Vittorio Nich<strong>il</strong>o,Franco Robecchi, Vito SosioDirezione, redazione e amministrazione25128 Brescia - P.le Cesare Battisti 12Tel. 030/3706411www.collegio.geometri.bs.itEditing, grafica e impaginazioneFrancesco LonatiFotografieStudio Eden e Francesco LonatiConcessionario <strong>della</strong> pubblicitàEmmedigi PubblicitàVia Malta 6/b - 25125 BresciaTel. 030/224121 - Fax: 030/226031StampaIGB Group/GrafoVia A. Volta 21/A - 25010 S. Zeno Naviglio (Brescia)Tel. 030.35.42.997 - Fax: 030.35.46.20Di questa rivista sono state stampate ????? copie,che vengono inviate a tutti gli iscritti dei Collegi di Brescia,Cremona, Lodi, Mantova, Sondrio.N. 1 - 2011 gennaio-febbraioPubblicazione iscritta al n. 9/75 del registro Giornalie periodici del Tribunale di Brescia <strong>il</strong> 14-10-1975Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento PostaleD.L. 353/2003 (conv. L. 27/02/2004 n°46)art. 1, comma 1, DCB BresciaAssociato alI’USPIGli articoli firmati o siglati rispecchiano soltanto <strong>il</strong> pensiero dell'Autore enon impegnano né la rivista né <strong>il</strong> <strong>Collegio</strong> <strong>Geometri</strong>. È concessa la facoltàdi riproduzione degli articoli e delle <strong>il</strong>lustrazioni citando la fonte. Gli articolie le fotografie, anche se non pubblicati, non si restituiscono.SommarioEDITORIALE - Tra criticità professionali<strong>della</strong> categoria e aspettative di lavoro peri giovani 2INTERVISTA - Scuola e professione, legamesempre più stretto con l’Istituto Tartaglia6DAL CONSIGLIO NAZIONALE - Le modifichealle direttive sulla pratica professionalepresentate all’Assemblea dei Presidenti14DALLA CASSA - Ritocchi allo statuto ancheper la previdenza integrativa 16DAL COLLEGIO DI BRESCIA - Rettifiche airegolamenti riguardanti la pensione divecchiaia 18Il mattone come bene rifugio. Attenzionealle nuove tasse 20Il ricordo di quattro colleghi, esempi diprofessionalità per i giovani geometri22Un’idea sulla certificazione di resistenzaal fuoco delle strutture prefabbricate26LEGISLAZIONE - Il nuovo costo di costruzioneper gli edifici residenziali dal 2011 inLombardia 28La ritenuta per gli oneri fiscali non dovràpiù essere detratta 32SCUOLA - Riflessioni sugli esami di Statoper l’esercizio <strong>della</strong> professione di <strong>geometra</strong>34SICUREZZA CANTIERI - La valutazione delrischio legato allo stess da lavoro correlato38DAL COLLEGIO DI SONDRIO - La realtà incui opera <strong>il</strong> <strong>geometra</strong> 42DAL COLLEGIO DI LODI - Costruire e abitarein salute. Acquisto consapevole <strong>della</strong>casa 44DAL COLLEGIO DI MANTOVA - Iscrizioni ecancellazioni dall’Albo dei geometri diMantova nel 2010 48FORMAZIONE CONTINUA - I corsi specialisticidel <strong>Collegio</strong> di Brescia per la formazionedegli iscritti 50CTU - Relazione esecuzioni immob<strong>il</strong>iari per<strong>il</strong> tribunale di Brescia: cambia la prima pagina52AGRICOLTURA & FORESTE - La Lombardiaverso la Politica Agricola Comunedel 2020 54TECNICA - L’evoluzione <strong>della</strong> Topografia e<strong>della</strong> Cartografia nella storia 56Grattacieli ecologici: a M<strong>il</strong>ano <strong>il</strong> bosco verticaledello studio di Stefano Boeri 62Manutenzione e salvaguardia dell’architetturaanni ’50-’60 del secolo scorso aBrescia 66La cava dismessa, luogo di spettacolo ecultura 72GEOLOGIA - Relazione geologica nelle“Norme tecniche per le costruzioni” 76CONDOMINIO - Nuove opere condominialie conseguente variazione delle tabellem<strong>il</strong>lesimali 84CULTURA - La Leonessa e <strong>il</strong> tricolore: Bresciadurante <strong>il</strong> Risorgimento - 1 86Dai Pompieri ai Vig<strong>il</strong>i del fuoco 90Le meridiane di S. Giuseppe a Brescia edi S. Petronio a Bologna 98“I due cammini”, quasi un giallo del <strong>geometra</strong>Alberto Azzini 102TEMPO LIBERO - XVI campionato italianodi sci per geometri a Ponte di Legno eTemù 104Novità di legge 109La parola agli esperti 110Aggiornamento Albo 116IL GEOMETRA BRESCIANO 2010/6 2011/2- 1


EDITORIALEBruno BossiniTra criticità professionali<strong>della</strong> categoria e aspettativedi lavoro per i giovaniNei momenti digrave crisi economica,come quellache stiamo vivendo, con un’ed<strong>il</strong>iziacosì pesantementecolpita e con prospettive diripresa molto problematiche,ben maggiori di quanto staavvenendo per l’industriamanifatturiera, verrebbe naturalee quasi giustificato perla Categoria concentrare lesue forze (in attesa di tempimigliori) sul mantenimentodel suo statu quo raggiunto,piuttosto che sulla ricercadelle contromisure neces-sarie a superare questo gravemomento.Sarebbe questo però un atteggiamentopoco produttivoche ignorerebbe le a-spettative di coloro fra i suoiiscritti che pur in un momentodi contingente difficoltà chiedonoed esigono a sostegnodel loro futuro interventisulle criticità <strong>della</strong> nostra professione.Criticità a mio avvisoriconducib<strong>il</strong>i sia da questioniinterne alla nostrastruttura organizzativa, sia dainadempienze dello Stato.Fra le prime va certamente ricompresala palese difficoltàdei geometri verso una riorganizzazione<strong>della</strong> loro attivitàin chiave più moderna.La nostra è una fra le più vecchieprofessioni ordinistiche(quelle che per legge sono regolamentatein un Ordineprofessionale) ed è tuttorabasata strutturalmente su unregolamento professionaleche risale al lontano 1928, equesto fatto, nel tempo, ha favorito<strong>il</strong> consolidarsi di un’attivitàprofessionale tendenzialmenteconservatrice, conpoca propensione alle tecnichemoderne informatiche,all’ut<strong>il</strong>izzo di internet e ditutto ciò che costituisce lamoderna comunicazione,quei mezzi a disposizioneche sollecitano indirizzi di lavoroinnovativi e orientativerso attività specialistiche enuove. Lavoro professionale,quest’ultimo, molto congenialealle aspettative di lavorodelle giovani leve:quelle che costituiranno l’ossatura<strong>della</strong> nostra categorianel futuro. E se a tutto ciò siaggiunge anche <strong>il</strong> problemadel diffic<strong>il</strong>e ricambio del suocorpo dirigenziale che, pervari motivi, continua ad esserefrenato – inut<strong>il</strong>e negarlo– anche da interessi di posizioneconsolidati. Si comprendequindi quanto la nostracategoria debba ancoraimpegnarsi per riammodernarela sua struttura organizzativae operativa. Senza talipresupposti essa potrebberestare priva di quel contributodi idee e di soluzionitecnico scientifiche innovativeche più fac<strong>il</strong>mente rientrerannonel patrimonio professionaledelle giovani leve.Va detto, e questo certamenteè un aspetto positivo,che pur con le difficoltà sopracitate continua a mantenersicostante la presenza di giovanigeometri iscritti nell’Albo,anche se in genere talepresenza risulta “s<strong>il</strong>enziosa”e caratterizzata da un forteturnover.Superato pur con difficoltàl’esame di Stato (vedi i risultatidell’ultimo a pag. 32), unapercentuale abbastanza costantedi neo geometri, alcunimagari con poco entusiasmoo in attesa di altre prospettivedi lavoro, ma molti, invece,con l’idea effettiva di intraprendereun’attività proficuaper <strong>il</strong> loro futuro, si cimentanonella nostra professione.Quasi sempre i settoriinteressati sono quelli piùspecialistici (sicurezza, risparmioenergetico, bioed<strong>il</strong>izia,pratiche antincendio,ecc.), nei quali i giovani si applicanomolte volte anchecon buoni risultati . I più impegnatidi loro hanno acquisitoesperienza attraversomaster e corsi specialistici, conosconotutti i meccanismi ele opportunità del web e ut<strong>il</strong>izzanointernet che garantisceloro le informazioni tecnico-legali.Attraverso questimezzi e conoscenzeessi sono in grado dioffrire la loro prestazione professionalea un mercato variegatoperaltro quasi sempresenza vincoli di competenze,trattando essi materienuove e moderne non rientrantinell’obsoleto regolamentoche governa la nostraprofessione. Vantaggio que-2 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2011/1


EDITORIALEAbbiamo costatato come la crisi economico-finanziariaha influito su tutte le attività, comprese quelleprofessionali. Anche la nostra categoria è rimasta coinvolta.Dobbiamo trasformare gli effetti <strong>della</strong> crisi in opportunità.Analizziamo chi è stato maggiormente colpito e chi hameglio reagito.Negli anni Cinquanta <strong>il</strong> boom economico e <strong>il</strong> relativo sv<strong>il</strong>upposono stati realizzati con intuizioni, lavoro e sacrifici daparte di tutta la società italiana, ma senza cultura.Negli anni Novanta, per affrontare <strong>il</strong> mercato a livello mondiale,le medie industrie sorte sulle basi dell’artigianato e basatesulle intuizioni personali non hanno retto <strong>il</strong> confronto internazionale;principalmente quelle attività che si erano adagiaterestando staccate dalla cultura, mentre quelle attività chesi erano dotate di cultura hanno retto al confronto e si sonoinserite dignitosamente nella globalizzazione.Nel 2011 nessuna attività potrà sopravvivere con i criteridegli anni ’50; indispensab<strong>il</strong>e quindi programmare la propriaattività sorretti e guidati dalla cultura.La nostra categoria non può adagiarsi sulle basi culturalie sulle qualità professionali ut<strong>il</strong>izzate a tutt’oggi, cominciandodalla scuola.Già dal Congresso di Palermo la nostra categoria ha ravvisatola necessità di migliorare la qualità professionale.La principale strada per raggiungere la qualità è la culturacominciando dalla scuola.I rapporti tra la categoria dei geometri e la scuola dovrannoessere intensificati, collaborando con la scuola stessacon la partecipazione di colleghi liberi professionisti al fiancoLa nota del PresidenteCultura e categoriadei docenti per inserire quegli aggiornamenti ai programmi scolasticia volte rimasti obsoleti o ridotti non certo per colpa deidocenti.Il nostro <strong>Collegio</strong> sta intraprendendo collaborazioni congli Istituti per geometri <strong>della</strong> nostra provincia con la partecipazioneai Comitati Tecnici Scientifici e con altre forme da definirecon i relativi dirigenti scolastici.La nostra partecipazione dovrà sobbarcarsi anche onerifinanziari per attuare quanto sopra proposto, oneri che non potrannoessere caricati agli Istituti stessi, già a corto di finanziamenti.I rapporti con i vari dirigenti scolastici sono condotti conla massima collaborazione e con comuni intendimenti, premesse,queste, che porteranno ad una migliore cultura propedeutica,ad una maggiore qualità professionale che <strong>il</strong> mercatooggi richiede.Centotrentam<strong>il</strong>a sono i tecnici mancanti alle nostre impresedi costruzioni e centoottantam<strong>il</strong>a sono i tecnici mancantiall’industria.Prepariamoci e la nostra categoria saprà inserirsi dignitosamentenel mercato con soddisfazioni professionali ed economiche.Abbiamo iniziato un nuovo anno con l’ottimismo di chiha retto i contrattempi <strong>della</strong> crisi e la sa trasformare in opportunità.Il PresidenteGiovanni Plattost’ultimo non indifferente rispettoagli iscritti che invece“vivono” di progettazione edirezione lavori, settori di attivitàche invece, come sappiamo,risultano sempre piùgravate da problematiche legatealla competenza stessa.È una componente, questadei giovani, che la categoriadeve valorizzare, anche conincentivi economici (un e-sempio potrebbe essere l’esenzione<strong>della</strong> quota di partecipazioneai corsi di formazioneper i più meritevoli),che avrebbero un duplicescopo: quello di premiarel’impegno di coloro fra i giovaniche si rivolgono con dedizionealla professione equello di avvicinare i più preparatiall’impegno per la categoria,presupposto di quelricambio generazionale che,come dicevamo, fatica a farsistrada.Altra criticità che continua adessere un freno all’auspicato“salto” qualitativo <strong>della</strong> nostraprofessione è da ricollegarsiinvece alla carenza legislativadelle Istituzioni che lasovraintendono. Dopo decennidi costanti promesse, <strong>il</strong>Parlamento ancora non èstato in grado di garantire aigeometri quella riforma professionalesempre promessama mai attuata.Le ultime difficoltàsulla strada <strong>della</strong>sua possib<strong>il</strong>e approvazionesembrano legateal tentativo di liberalizzazionedegli Ordini, sul qualenoi geometri abbiamo peraltrosempre dato <strong>il</strong> nostroconsenso al Ministero competente.Il tema, per e-sempio, dell’abolizionedelle tariffe minime, quello<strong>della</strong> pubblicità regolamentatae <strong>della</strong> fac<strong>il</strong>itazione di accessoagli Albi (con la dovutariorganizzazione del praticantatoe degli esami diStato), ha visto i geometri difatto sempre consenzientisulle proposte governative.Perfino l’abolizione del valorelegale dei titoli di studio,che molti auspicano in ar-IL GEOMETRA BRESCIANO 2011/2- 3


EDITORIALEcomplessi continuano a restarei problemi che si frappongonoad una rapida approvazione<strong>della</strong> tanto auspicatariforma delle professioni.Certamente sull’argomentova anche denunciata l’incapacitàdel Parlamento che di suonon riesce a garantire quellamediazione tra l’interessedei cittadini e dei professionistiche sarebbe necessariaoltre che auspicab<strong>il</strong>e <strong>il</strong> raggiungimentodi un tale importantetraguardo e continuaa non essere in grado dimettere la parola fine all’annosavicenda. Tutto ciò non vadimenticato anche per i promoniacon la legislazione europea,ci vede d’accordo. Bensappiamo al riguardo che nonpuò un “pezzo di carta” garantiresulla professionalitàdei geometri liberi professionisti.Essa è assicurata esclusivamentedalla loro preparazionetecnica che deve, dopola formazione scolastica, graduarsinel tempo, lavorodopo lavoro, commessa dopocommessa e deve esseregarantita anche durante laprofessione con lo studio e laformazione continua che pernoi geometri è diventata obbligatoria.Altre categorie professionalinon si mostrano, sull’argomento<strong>della</strong> liberalizzazione,così aperte. Esse, forti dei loronumeri e degli evidenti loroappoggi politici (mi riferisco –è ciò che emerge dai media, inparticolare agli avvocati ocommercialisti) continuanoad opporsi, con tesi spessonon fondate, ad ogni ipotes<strong>il</strong>egislativa che vada a modificarei loro diritti acquisiti.Questo stato di cose nonpromette per ora nulla dibuono e purtroppo sempre4 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2011/1Nuovo direttore al <strong>Collegio</strong> di BresciaCambio <strong>della</strong> guardia alla direzione <strong>della</strong> segreteria del <strong>Collegio</strong> diBrescia. Dopo 10 anni di proficuo lavoro <strong>il</strong> geom. Mariangela Scott<strong>il</strong>ascia l’incarico. Anni importanti per la riorganizzazione dei servizidi segreteria che <strong>il</strong> Presidene Fausto Savoldi, sotto la cui presidenzaMariangela Scotti aveva assunto l’incarico, aveva fortementevoluta per rendere sempre più funzionale e semplificata l’attività del<strong>Collegio</strong> alle esigenze di una moderna professione in grado digarantire un miglior servizio agli iscritti.Miglioramenti significativi di tutte le attività informatiche: dalla contab<strong>il</strong>itàalla tenuta dell’Albo, ai rapporti con la Cassa geometri, all’archiviotelematico e riorganizzazione del sito Internet che nel temposi è rivelato sempre più indispensab<strong>il</strong>e, con le sue informazioni intempo reale di tipo legislativo, normativo e di informazione tecnica,al servizio dell’attività degli iscritti.E grande impegno nell’organizzazione dei corsi di formazione professionaledegli iscritti e dei praticanti di preparazione agli esami diStato, che hanno visto <strong>il</strong> nostro <strong>Collegio</strong> assumere una delle posizionidi preminenza tra gli altri Collegi italiani.Ringraziamo Mariangela Scotti per l’impegno profuso a favore deigeometri bresciani e le auguriamo ogni bene per le nuove attivitàche ha assunto e assumerà a favore <strong>della</strong> categoria dei geometri, sianell’ambito <strong>della</strong> sua città di Cremona, sia a livello nazionale,soprattutto per la sua competenza negli ambiti <strong>della</strong> formazione chel’hanno vista operare a Brescia.A partire dal 1° apr<strong>il</strong>e 2011 le subentrerà Stefano Benedini, <strong>bresciano</strong>,che presenteremo nel prossimo numero <strong>della</strong> rivista. ❑blemi legati al frag<strong>il</strong>e equ<strong>il</strong>ibriopolitico che sta vivendo<strong>il</strong> Parlamento. Stando così lecose le criticità del sistemadelle professioni continuerannopurtroppo a permanere.E per ora non se nevede la fine❑


INTERVISTAScuola e professione,legame sempre più strettocon l’Istituto “Tartaglia”Cambio <strong>della</strong> guardia al vertice dell’istitutotecnico per geometri Nicolò Tartaglia diBrescia: l’estate scorsa <strong>il</strong> preside FulvioNegri, dopo una lunga, proficua edapprezzata direzione, è andato in pensione.Salutato dalla commozione di docenti estudenti (riassunta persino da alcunispontanei striscioni di ringraziamento vergatidai ragazzi, fatto assolutamente inusualealmeno per un dirigente scolastico), <strong>il</strong> prof.Negri ha lasciato la sua scrivania al prof.Paolo Taddei, che a sua volta aveva“abbandonato”, dopo ben 17 anni dipresidenza, <strong>il</strong> cittadino istituto agrarioPastori. L’avvicendamento al vertice <strong>della</strong>principale scuola per geometri bresciana –visti gli ottimi rapporti e la quasi quotidianacollaborazione che in tutti questi anni halegato l’Istituto Tartaglia al nostro <strong>Collegio</strong> –ci era stato annunciato qualche tempo primadal prof. Negri e, inut<strong>il</strong>e nasconderlo, avevacreato qualche preoccupazione nellacategoria. Fin dai primi giorni, dalleprimissime occasioni di verifica dei progettiin comune, abbiamo però avuto laconfortante conferma che, pur nella diversitàovvia delle personalità e delle attitudini,nulla cambierà nel positivo connubio tra <strong>il</strong>Tartaglia ed <strong>il</strong> <strong>Collegio</strong>. Anzi che, di frontealle nuove sfide ed alle emergenze che lascuola e la professione evidenziano, igeometri liberi professionisti ed <strong>il</strong> presideTaddei sapranno fare fronte comune per laricerca pragmatica di soluzioni. Ancheperché <strong>il</strong> patrimonio di cultura e diesperienza del prof. Negri non andràdisperso, ma sarà a disposizione del<strong>Collegio</strong>. L’ormai ex preside del Tartaglia hainfatti accettato di affiancarci e collaborareancora con noi sui temi <strong>della</strong> scuola e <strong>della</strong>formazione, questioni centrali ed ineludib<strong>il</strong>iper <strong>il</strong> futuro <strong>della</strong> nostra professione. Non acaso, dunque, alla prima intervista che <strong>il</strong>nuovo preside prof. Paolo Taddei har<strong>il</strong>asciato al Geometra <strong>bresciano</strong> – e cheleggete qui di seguito – <strong>il</strong> direttore BrunoBossini ha voluto che intervenisse, oltre alpresidente Giovanni Platto, anche <strong>il</strong> prof.Fulvio Negri.Prof. Taddei, innanzi tutto grazienon solo e non tanto per la sua presenzaqui oggi, quanto per la disponib<strong>il</strong>itàche in questi pochi mesi hagià dimostrato nei nostri confronti,nell’approfondimento e nell’organizzazionedei percorsi di collaborazionetra <strong>Collegio</strong> e Tartaglia. Proprio peruna vicinanza ed una frequentazioneche i professionisti bresciani ritengonoindispensab<strong>il</strong>e per <strong>il</strong> futuro<strong>della</strong> categoria, vorrei cominciarequesta nostra conversazione cercandodi conoscerla un po’ meglio.Anzi, perché non si presenta sinteticamentelei stesso?«Paolo Taddei classe 1956,<strong>bresciano</strong> di Nave, figlio diagricoltori, meglio, di coltivatoridiretti d’un piccolofondo. Famiglia di vecchiostampo, dunque, tanto lavoro,tanti sacrifici, ma la volontàdi offrire alle nuove generazion<strong>il</strong>a possib<strong>il</strong>ità dicrescere, di formarsi una culturaed una conoscenza professionalespecifica che potesseservire a loro come allastessa impresa agricola. Perquesta ragione, dando seguitoad un mio naturale interesse– e sobbarcandosialtri sacrifici – i miei genitoriassecondarono la mia decisionedi studiare prima al“Pastori” e poi Scienze a-grarie all’Università di Piacenza,dove mi sono laureatonel luglio del 1979 conuna tesi in microbiologia <strong>della</strong>tte».Un tema legato alle tipiche produzionidell’agricoltura e del sistemaverde <strong>bresciano</strong>…«Sì, anche se proprio la passioneper lo studio ed <strong>il</strong>grande, insostituib<strong>il</strong>e sostegno<strong>della</strong> mia famiglia, mihanno consentito subitodopo la laurea di continuarea frequentare la Facoltà, diproseguire le mie ricerche e,nello stesso tempo di iniziaread insegnare agronomiaed estimo. Cominciaicosì a far lezione alle superioriin quello stesso 1979,prima al Pastori e poco dopoanche al Tartaglia. Un’esperienzastraordinaria che èdurata per dodici anni fino al1992, quando ho scelto quasiper caso di provare <strong>il</strong> concorsoda dirigente scola-6 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2011/1


INTERVISTADa sinistra: <strong>il</strong> direttore <strong>della</strong> rivistaBruno Bossini, <strong>il</strong> prof. Paolo Taddei,nuovo preside dell’Istituto “Tartaglia”e <strong>il</strong> prof. Fulvio Negristico. E l’ho vinto».Ed è così che è diventato preside aBrescia?«Non immediatamente,perché <strong>il</strong> primo anno mi èstato assegnato un incaricoin un istituto a Codogno, magià dodici mesi dopo, nell’annoscolastico 1993/1994,sono stato chiamato, neanchea farlo apposta, nuovamenteal Pastori per sostituire<strong>il</strong> mitico prof. StefanoSimonelli, una vera istituzione.Ed è proprio nella miavecchia scuola che sono rimastofino a pochi mesi fa,ovvero per ben 17 anni».Si direbbe che <strong>il</strong> Pastori è stato abuon diritto la sua vita. Ma se è così,cosa l’ha spinta a cambiare?«La decisione è maturatanegli ultimi anni, ovveroquando ho realizzato che, dastudente, da professore o dapreside ero ormai alla sogliadei 40 anni al Pastori e nonlontano ormai dalla pensione.Ed ho pensato che sidovesse frapporre qualcosadi diverso tra una vita intensaed in qualche modo e-saustiva di ogni spazio, passatainteramente nellostesso istituto, ed <strong>il</strong> momentoconclusivo dell’uscitadefinitiva dal mondodel lavoro e <strong>della</strong> scuola.Non so, forse ho avuto pauradi chiudere tutto, traumaticamente,senza inserire,nello scorrere tutta al Pastori<strong>della</strong> mia esistenza, un’altraesperienza egualmente intensama diversa, quasi unvolersi preparare gradualmenteal distacco».Non le chiederò se è contento <strong>della</strong>sua scelta – per certi versi è troppopresto e forse tutto sommato ingiusto– ma sono convinto che già oggi puòdirci cosa ha trovato di diverso passandodal Pastori al Tartaglia. Ad e-sempio negli allievi.«No negli studenti ed anchenelle famiglie degli studentiho trovato molte sim<strong>il</strong>itudinitra i due istituti. Al Pastorimolti sono, oggi come ieri,non molto diversi da com’eroio quando mi sono iscrittoall’istituto di viale Bornata:figli di gente che vive di agricoltura,abituata in famigliaai sacrifici, al contatto con laterra e la natura, in cerca diun futuro che migliori anchel’azienda di casa. Ed al Tartagliala situazione è sim<strong>il</strong>e:giovani che scelgono un futuroda tecnici in settorimolto concreti – l’ed<strong>il</strong>izia,l’amministrazione di immob<strong>il</strong>i,la gestione del territorio– e che spesso hanno allespalle famiglie altrettantoconcrete e positive. Senzavoler fare sociologia a buonmercato, mi pare prevalerenei due istituti una tipologiadi famiglia e di studente dotatadi buon senso, interessataad una scuola seria, impegnativae persino selettivase serve a garantire unfuturo gratificante. Ed è propriocon queste famiglie equesti ragazzi che io misento a mio agio e mi trovoperfettamente bene».E le differenze invece? Magari riguardoal tipo di scuola?«Beh, la differenza maggioresta forse nel fatto che alla direzionedel Pastori era collegatapure la responsab<strong>il</strong>itàdi un’azienda agricola ditutto rispetto, una impresavera e propria di diritto privatocon un fine formativo alquale non può essere disgiuntoquello di far quadrarei conti. E quando <strong>il</strong> fatturatoè sui 100 m<strong>il</strong>a euro all’annoe la responsab<strong>il</strong>ità fi-nale è del preside, le preoccupazioninon mancano.Non voglio certo dire che ladirezione dell’azienda prevalesulla direzione <strong>della</strong>scuola, neppure che questofardello fosse insopportab<strong>il</strong>e(quante soddisfazionimi ha dato anche l’azienda a-gricola!), ma certamentel’impegno deve esserci inogni stagione dell’anno ed ègravoso. L’altra diversità è didimensioni: <strong>il</strong> Tartaglia nonha l’azienda agricola ma incompenso ha un maggior numerodi studenti. Sono circa800 quelli iscritti al diurno,un centinaio al serale ed abbiamopersino le sezioni carcerarie,nelle quali coordiniamoe curiamo le materiegenerali pure per i corsi delFortuny. C’è poi un’altra differenzache val la pena disottolineare, ovvero la straordinariaquantità di rapporticon l’esterno, di collaborazioni,di interfaccia conIL GEOMETRA BRESCIANO 2011/2- 7


INTERVISTAIl prof. Paolo Taddei<strong>il</strong> territorio e le più diverserealtà associative e imprenditorialiche <strong>il</strong> Tartagliaormai storicamente vanta –anche per l’ottimo lavoro dichi mi ha preceduto – rispettoanche ad una scuolacomunque molto apertacome <strong>il</strong> Pastori. Ecco: perprovare a tirar le somme diqueste sim<strong>il</strong>itudini e diqueste differenze tra le duescuole, penso di poter direche al Pastori è forse più impegnativo<strong>il</strong> rapporto internocon l’onere dell’aziendaagricola, mentre alTartaglia lo sono i rapporti e-sterni, quelli con le istituzioni,con gli enti, con i sodalizidi categoria con un’infinitàdi interlocutori. Peraltro,in un caso come nell’altro,sta proprio nelle duespecificità quel quid in piùche aggiunge qualche soddisfazionein più al lavoro<strong>della</strong> formazione».Fra i molti interlocutori c’è anche <strong>il</strong><strong>Collegio</strong> dei geometri…«Sì ed in prima f<strong>il</strong>a, giacché,senza <strong>il</strong> rapporto stretto convoi liberi professionisti ed <strong>il</strong>sostegno continuo <strong>della</strong> vostraorganizzazione professionale,non solo sarebberoimpossib<strong>il</strong>i tante iniziativeche ci arricchiscono vicendevolmente,ma verrebbe amancare alla scuola quellalinfa vitale, quel contattocon la realtà quotidianadegli studi, degli enti e deicantieri che sola può ridurre<strong>il</strong> tante volte deprecato distaccotra l’aula e la vita».A questo punto – anche se forse eragià nelle cose non dette ma chiare diquesto stesso nostro incontro di oggi– mi lasci prendere atto con soddisfazioneche lei è intenzionato a proseguirenel lavoro che già era statoavviato negli anni dal <strong>Collegio</strong> con <strong>il</strong>prof. Negri…«Proseguire e, dove possib<strong>il</strong>e,intensificare, sia perchésono convinto che dauna parte la nostra scuolapossa essere uno strumentodecisivo per <strong>il</strong> futuro <strong>della</strong>categoria e, dunque, <strong>della</strong>società bresciana nel suocomplesso, sia perché i liberiprofessionisti possonodare ancor più forza alla propostaformativa del Tartaglia,completarla ed adeguarlaalle nuove sfide che <strong>il</strong>mercato propone. Peraltrovoglio rimarcare che la collaborazionetra <strong>Collegio</strong> e Tartaglianon si è certo interrottaper <strong>il</strong> cambio del dirigentescolastico, ed anche inquest’inizio d’anno abbiamoavuto più d’un incontro,l’ultimo qualchegiorno fa in sede di Comitatotecnico scientifico per lapredisposizione dell’offertaformativa post diploma enon accademica».Questo è un tema non solo di straordinariaattualità, ma pure di stringenteinteresse per la categoria, bastidire che tra cinque anni chi uscirà dalTartaglia non avrà più <strong>il</strong> titolo di <strong>geometra</strong>e dovrà guadagnarselo con unapposito iter formativo che noi del<strong>Collegio</strong> non pensiamo possa essereesclusivamente (e neppure principalmente)accademico ovvero universitario.Preside, può riassumercibrevemente a che punto siamo suquesto delicato versante?«Voglio dire subito, anche senon è una novità bensì unaconferma, che è ferma intenzionedel Tartaglia istituireun Its, ovvero un Istituto tecnicosuperiore – annuale,biennale o triennale si vedrà– che contribuisca a completarel’iter formativo post diplomadel professionista.Non ci nascondiamo certo ledifficoltà normative e burocraticheche si frappongonoal perseguimento di questoobiettivo, ma la nostra meta,r<strong>il</strong>anciata proprio nella sededel Comitato tecnico scientificodi qualche giorno fa,resta questa».Però altri sono già partiti, in particolarein Lombardia sono già stati autorizzatisette Istituti tecnici superioriche partiranno l’anno prossimo…«No, non è così: è più correttoa questo punto direche sono stati autorizzati eforse, ripeto forse, partirannol’anno prossimo. Pernessuno infatti sarà fac<strong>il</strong>e i-niziare questo cammino,visto soprattutto che dal Tesoronon ci sono notizie dell’attesosblocco dei fondi. I-noltre ognuno dei progettiautorizzati ha una specificitàlocale che nulla ha a che vederecon la nostra necessitàdi un percorso di alta specializzazioneprofessionalenell’ambito delle competenzedi ed<strong>il</strong>izia e gestioneresponsab<strong>il</strong>e e sostenib<strong>il</strong>edel territorio. Quindi, anchese partissero tutti e 7 gli Itslombardi previsti, noi con lanostra iniziativa non rischieremmocerto di rompere leuova nel paniere a qualcuno,ma solo di offrire unaopportunità nuova e necessariaper la nostra e le pro-8 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2011/1


INTERVISTAChe fare allora?«Occorre dare seguito – rispondeancora <strong>il</strong> professorNegri – proprio a quello chestiamo facendo (e vista laproposta di collaborazioneche <strong>il</strong> <strong>Collegio</strong> mi ha confermatomi metto anch’io nelnovero di quanti sono impegnatiin prima persona, accantoappunto al <strong>Collegio</strong>,all’istituto Tartaglia ed al suonuovo preside ed a tutti iprotagonisti del Comitatoscientifico, dagli enti localiall’Aib, ai costruttori). Sitratta infatti di mettere lebasi solide, concrete, inattaccab<strong>il</strong>iper poter approfittaredi tutte le opportunitàche si potessero aprire atempi brevi. Magari partendodalla positiva esperienzache al Tartaglia è statafatta con gli Ifts, varati dalleRegioni alla fine degli anniNovanta e poi variamente fivincelimitrofe».La sensazione che si sia perso <strong>il</strong> trenoè dunque sbagliata?«Non mi pare si possa porrela questione in questi termini.Infatti non è possib<strong>il</strong>eimprovvisare un percorsoformativo nuovo, un modulopost diploma tarato sulle e-sigenze del territorio che va,propria per questa ragione,costruito con <strong>il</strong> concorso ed <strong>il</strong>consenso di un numero nonpiccolo di protagonisti, privatied istituzionali, daglienti locali alle associazioni,all’università. Pertanto <strong>il</strong> nostrorealistico obiettivo oggiè preparare rapidamenteogni documento, ogni studio,ogni determinazione ufficialeda parte di tutti i necessariprotagonisti, inmodo da essere pronti achiedere l’autorizzazionenon appena a livello nazionalesaranno aperti i nuovibandi».«Mi permetto di intervenireanch’io, per concordare pienamentecon <strong>il</strong> collegaTaddei – interviene l’ex presideNegri –. Il processo che<strong>il</strong> Tartaglia ha cercato di costruirein questi anni nonpuntava tanto a rincorrereun treno (che, peraltro, con ichiari di luna <strong>della</strong> finanzanazionale, non si sa neppurebene se è partito, parte opartirà a breve), ma a costruirele basi solide per colmareuna ormai evidentissimalacuna del nostro sistemaformativo: ovvero lacreazione di quella chemolti già definiscono comela gamba mancante <strong>della</strong>formazione post diploma,cioè un canale di formazionesuperiore non universitariobensì strettamente collegatoal lavoro, alle esigenze<strong>della</strong> società e del territorio».È un tema ambizioso e sul quale peraltrosi registrano da anni indicazionidivergenti, prima gli Ifts, ora gliIts, prima le competenze regionali,ora nuovamente un indirizzo statale…«Esattamente – aggiunge <strong>il</strong>prof. Negri – la confusione ègrande. Ma <strong>il</strong> fatto è che oggi(ovvero dopo l’entrata in vigore<strong>della</strong> riforma Gelmini<strong>della</strong> scuola secondaria,dopo la scelta delle professionidi adeguarsi ai livelli diformazione europei e di ammetterenei loro albi soloprofessionisti con una formazionepost diploma) lascelta non è più rinviab<strong>il</strong>e,pena, da una parte, lasciaregenerazioni intere senzauno sbocco professionalmentecredib<strong>il</strong>e e, dall’altra,impoverire la società dellenecessarie figure professionalitecniche».nanziati anche dall’Europa.Ricordo che in quell’occasione,mettendoci ciascunotutto quello che potevamo,abbiamo organizzato corsiche hanno formato figure entrateimmediatamente esenza difficoltà nelle impresebresciane. Occorreràessere pronti con tutte le deliberazionidelle istituzionicoinvolte e con la disponib<strong>il</strong>itàdei privati a svolgere unruolo specifico di concretosostegno».Fuor di metafora, tutti i protagonistidovranno deliberare un’adesioneformale al progetto (che per gli ent<strong>il</strong>ocali ad esempio non è una procedurané semplice né scontata) equalcuno, viste le casse vuote delloStato e <strong>della</strong> Regione, dovrà pure esseredisposto a mettere mano al portafoglio.Si legge sui giornali che unIts potrebbe costare dai 250 ai 300m<strong>il</strong>a euro all’anno, non è una cifrada poco.«La concretezza dei bresciani– replica ancora <strong>il</strong> prof.IL GEOMETRA BRESCIANO 2011/2- 9


INTERVISTANegri – mi ha insegnato inquesti anni a fidarmi pocodelle cifre sparate sui giornalied a verificare nel concretospese e possib<strong>il</strong>i economie.Dalla mia esperienzacon gli Ifts sono convinto chei nuovi Its possano costareall’amministrazionemoltomeno, sempre che i partnerspubblici e privati destinataridei prof<strong>il</strong>i professionali darealizzare, concorrano con <strong>il</strong>oro contributi culturali e siassumano l’onere di ospitaree assistere nelle loro a-ziende i corsisti durante imoduli pratico-operativiprevisti obbligatoriamentedai progetti. Ma questi sonodiscorsi che è giusto facciano<strong>il</strong> preside Taddei o <strong>il</strong>presidente del <strong>Collegio</strong>Platto. Io mi limito ad aggiungereche al di là del riuscireo meno a far partire abreve un Its, i geometri e lascuola, in particolare i geometribresciani e la scuolabresciana, che su questitemi hanno sempre dimostratouna particolare sensib<strong>il</strong>itàe una indubbia capacitàprogettuale, debbonoproporre a tutti i soggetti cheoperano nel settore la creazionedi una struttura comune,di un network capacedi dare risposta esauriente atutti i bisogni formativi».Pensa ad un appello, ad una dichiarazionepubblica, magari comune…«No – dice ancora Negri –penso più semplicementead un convegno nazionaleche ponga al centro dell’attenzionedi tutti proprio <strong>il</strong>tema dell’alta formazionetecnica come possib<strong>il</strong>e altraopzione nella prosecuzionedell’itinerario di formazioneche molti ragazzi inizianonegli Istituti tecnici. Oltrealla tradizionale, validissima,ma oggi pressoché monopolisticaopzione universitaria,i nostri diplomatidebbono poter scegliere e-spansioni verticali non accademichedelle loro competenze,caratterizzate da prof<strong>il</strong>icertamente di alto spessorescientifico, tecnico eprofessionale, ma anchecoerenti con l’impostazioneattenta ai processi induttivi ealla metodologia concretamenteesperienziale espressamentedelineata dallariforma Gelmini per la nostrascuola: segmenti più ag<strong>il</strong>icon lo sguardo rivolto alla dimensioneoperativa comenaturale stimolo alla riflessioneteorica. A questo temami pare molto interessata lacultura didattica <strong>della</strong> nostracittà (penso, ad esempio, aisaggi del prof. Bertagna, maanche ai suoi articoli sulGiornale di Brescia).Il Ministro ha poi sottolineatoopportunamente lanecessità che la scuolacresca l’uomo prima dellospecialista e tuttavia l’opera<strong>della</strong> preparazione professionaledello studente vacompletata, magari anchedopo <strong>il</strong> quinquennio nel suoprecipuo interesse maanche in quello generale.Non è pensab<strong>il</strong>e che l’universitàsi faccia carico ditutte le azioni necessarie atale scopo.Non so cosa ne pensa <strong>il</strong> collegaTaddei, ma credo siadiffic<strong>il</strong>e non porsi e in manieraurgente questi problemi».«Sono pienamente d’accordo– afferma a sua volta <strong>il</strong>prof. Taddei – ed aggiungosolo che tutti questi ragionamentici stanno portandoalla determinazione forte d<strong>il</strong>avorare per <strong>il</strong> futuro Its e,nello stesso tempo, a porrele basi per organizzare, nonappena si aprirà uno spiragliodi finanziamento, magariancora sul versante europeo,un Ifts di un annodopo <strong>il</strong> diploma che, ad e-sempio, possa valere comepraticantato. Sarebbe aquesto proposito molto significativoche <strong>il</strong> <strong>Collegio</strong> egli organi nazionali dei geometrisi spendessero perpriv<strong>il</strong>egiare gli Its e gli Iftsquali occasioni valide di praticantato».E <strong>il</strong> nostro Consiglio nazionale, <strong>il</strong> nostro<strong>Collegio</strong> cosa risponde a questasollecitazione? Cosa ne dici tu caropresidente?«Noi ci sentiamo impegnatiin prima linea e siamo alfianco del preside prof.10 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2011/1


INTERVISTATaddei come lo siamo statidel professor Negri – rispondeimmediatamente <strong>il</strong>presidente Platto, che ha assistitoa tutta l’intervista –.Innanzitutto c’è l’indirizzochiaro del Consiglio nazionalee del nostro presidentenazionale Fausto Savoldiche ha stab<strong>il</strong>ito la necessità,per un <strong>geometra</strong> che voglia i-scriversi al nostro Albo, dicompletare la sua formazionecon un percorso postdiploma, con anni di praticantatooppure con corsi u-niversitari (le cosiddettelauree brevi) o di alta specializzazioneprofessionalesvolti negli istituti superiori.Su questi temi non abbiamotentennamenti: ci interessauna formazione reale, nonsolo accademica, concreta e<strong>il</strong> più possib<strong>il</strong>e vicina all’effettivaoperatività che <strong>il</strong>mercato richiede. Non è uncaso se praticamente ognigiorno nella nostra sede cisono corsi ed incontri di approfondimentoe qualificazione.Per noi la formazionepermanente è una scelta irreversib<strong>il</strong>ee – al di là <strong>della</strong>predisposizione, <strong>della</strong> condivisionee, se servirà, puredel finanziamento dell’iterpost diploma per i giovani –al Tartaglia chiediamo unrapporto continuo. Ovveronon tanto l’ospitalità comunqueimportante dei nostriconvegni, ma anche lapossib<strong>il</strong>ità di incontrare i ragazziper parlare <strong>della</strong> nostraprofessione negli anniprima del diploma e di averein cambio opportunità di apprendimentonuovamente ascuola anche per le generazionidi colleghi che sono giàda tempo nella professioneed hanno la necessità di tenersiaggiornati».Noi geometri siamo dunque prontialla massima collaborazione?«Certamente – sostienePlatto – e non da oggi. Inoltrecome categoria siamo pienamentefavorevoli agli Its e adogni ipotesi di formazionepost diploma che possaanche valere come praticantato,a patto che non sia e-sclusivamente accademica,ma sappia offrire occasionid’esperienza reale, nel cantiereo nello studio. D’altraparte vediamo tutti gli anniche spesso i nostri ragazzinon hanno l’opportunità,neppure durante <strong>il</strong> praticantato,di apprendere i rudimenti<strong>della</strong> professione esiamo costretti ad effettuarecorsi di preparazione allaprova di Stato proprio quinella nostra sede. Ed i risultatifinali non sono comunquesoddisfacenti. L’impressionegenerale in definitivaè che la scuola stia dandomeno di quanto dovrebbe,manchi appunto l’iter postdiploma e si debba guardaredentro pure al praticantato:sarebbe proprio la miglioroccasione per affrontare unavolta per tutte un nodo e cercaredi scioglierlo».È esattamente quanto ci ha dettoaltre volte <strong>il</strong> prof. Negri sulla mutazione<strong>della</strong> scuola italiana in questianni…«Sì, ma con la libertà che contraddistingue<strong>il</strong> nostro rapportopermettetemi di aggiungerequalcosa – intervieneNegri –. L’ho dettotante volte, ma giova ripeterlo:la scuola superiore italianaè oggi chiamata a svolgereun ruolo assai più gravosoche nei decenni pas-sati. Inut<strong>il</strong>e nasconderselo:dobbiamo surrogare compitieducativi un tempo appannaggioquasi esclusivo <strong>della</strong>famiglia e di altri agenti socialiche oggi, per m<strong>il</strong>le oggettivimotivi, non sono piùnella condizione di assolverlicon la stessa intensità.C’è inoltre da combatterecon modelli diseducativi chei media propongono ai giovania getto continuo; dobbiamoinfine tenere<strong>il</strong> passo con una societàche si muove adun ritmo molto piùveloce anche solo didieci, vent’anni fa. Ilrisultato ovvio è chementre ci dedichiamoa formare un po’di più le persone e <strong>il</strong>cittadino, certamentelicenziamo geometrimeno attrezzatial lavoro rispettoad un tempo. Ancheperché oggi, comunque,quanto si insegnain termini ditecnica, rischia di essereobsoleto tra unoo due anni, forse èmeglio che <strong>il</strong> ragazzosia pronto ad incrementarecostantementele sue competenze esappia come e dove cercarele informazioni e gli aggiornamentinecessari a stare alpasso con l’innovazione. C’ècomunque da aggiungere giàoggi un quid di formazionetecnica in ogni spazio possib<strong>il</strong>edel quinquennio ordinamentale.Al Tartaglia si cerca di farlo,ad esempio, al pomeriggio,spesso con l’intervento divostri colleghi su temi speci-IL GEOMETRA BRESCIANO 2011/2- 11


INTERVISTAniche decisive senza le qualinessun cantiere, nessunostudio, nessuna azienda puòprocedere. E proprio perchéè quest’ultima l’emergenzamaggiore alla quale tuttidobbiamo guardare, che ioed <strong>il</strong> Tartaglia riteniamo indispensab<strong>il</strong>eproseguire la collaborazionecon <strong>il</strong> <strong>Collegio</strong>per riuscire a moltiplicarequelle occasioni di incontroe di confronto, anche attraversola rivista, tra i ragazzied i professionisti. Sono faficicome <strong>il</strong> catasto o la sicurezza.Abbiamo inoltre provatoa sfruttare pure l’estateo <strong>il</strong> sabato con le uscite o glistage in azienda, anche se aquesto proposito devo rimarcareuna certa diversitànelle risposte delle aziendebresciane rispetto alla richiestadi aprire le loro porteagli studenti».Si potrebbe forse dire lo stesso anchedi tanti nostri studi professionali,anche se a giustificazione dei colleghidico che <strong>il</strong> lavoro oggi è talmente freneticoche trovare lo spazio per la didatticadiventa un’impresa.«Non dico che sia semplice,ma l’imprenditore che chiededi poter contare domanisu un tecnico diplomato ecapace non solo di snocciolarequalche formuletta madi lavorare in azienda, potrebbeaccogliere e seguire,tramite figure di tutoraggio,gli studenti impegnati nellesue aziende nell’alternanzastudio-lavoro, oppure potrebbeguidare stage digruppo che permettano airagazzi di imparare a lavorarein equipe, requisito assolutamentenecessario asentire le associazioni di categoria.Insomma, dobbiamotutti poter fare di più,certamente la scuola, maanche le imprese; in questomodo si colmerebbero le distanzefra i due mondi e soprattuttosi fornirebbero airagazzi motivazioni supplementari,col mostrare loro <strong>il</strong>senso finale dell’impegnoche viene richiesto in aula».Vedo che <strong>il</strong> prof. Taddei annuisce enon sto a chiedergli altro su questotema. Semmai sono curioso di saperese questo progetto di Its a Brescia,che coinvolge nel Comitato scientificoanche l’Università, non veda propriol’ateneo in una posizione di potenzialeconflitto di interessi. Mi spiego:non è che con la crisi delle iscrizioni<strong>della</strong> quale si legge in questi giorni econ le necessità di b<strong>il</strong>ancio di ogni facoltà,l’Università abbia l’interesse aconvogliare su di sé tutta la domandadi formazione post diploma senzapromuovere altri canali potenzialmenteconcorrenziali?«Non credo – risponde <strong>il</strong>prof. Taddei trovando l’immediatosostegno del prof.Negri – <strong>il</strong> punto infatti è unaltro. L’Università ha sì l’interessead avere un maggiornumero di iscritti, ma pure amantenerli negli anni, mentrel’assenza di un’alta formazioneprofessionale nonaccademica fa sì che sia altissimo<strong>il</strong> numero degli abbandonial primo anno, che sia u-gualmente alto <strong>il</strong> numerodelle dispersioni e degli insuccessi.In pratica l’Universitàsi trova intasata di studentidel primo anno o difuori corso, e così non puòdedicare le sue strutture achi più proficuamente potrebbeut<strong>il</strong>izzarle, ovveroquegli studenti che possonopuntare a seguire l’iter accademicoin tempi ragionevolidall’inizio alla fine. Inoltre,nel contempo, la società sitrova senza quelle figure tec-vorevole alla distribuzionedel “Geometra <strong>bresciano</strong>”nelle classi maggiori del mioistituto, sono favorevole ache i ragazzi collaborino allarivista come mi ha chiesto <strong>il</strong>direttore, estenderò ai ragazzigli inviti ai vostri convegni,in una parola troveretesempre la porta apertadel mio ufficio per promuoverenuove occasioni di incontroe di frequentazione,oltre naturalmente al lavoro,del quale vi sono grato tantonel Comitato scientificocome nell’affiancamento deidocenti durante le ore pomeridianedi approfondimento.Non ho preclusioni disorta, anche perché sonoconvinto che pure <strong>il</strong> solo conoscersispesso basta a superaregap e diffidenze altrimentiinsormontab<strong>il</strong>i».❑12 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2011/1


DAL CONSIGLIO NAZIONALELe modifiche alle direttive sullapratica professionale presentateall’Assemblea dei PresidentiDurante la VII Assembleadei Presidentitenutasi aRoma <strong>il</strong> 24 e <strong>il</strong> 25 gennaioscorsi, tra gli altri argomentiesaminati, alla voce “Formazionescolastica”, sono stateapportate modifiche alle direttivesulla pratica professionale:in particolare:Titolo 1 - “Norme generali -Ambito di applicazione” –Articolo 1, “Iscrizione nel Registrodei praticanti”, al paragrafo3 “Requisiti minimiper l’accesso al registro deipraticanti”, punto a) leggasi:«Possesso deldiploma delcorso di studi di <strong>geometra</strong>,ovvero <strong>il</strong> diploma di istruzionetecnica - indirizzo costruzioni,ambiente e territorio».Punto c) leggasi: «Possessodel diploma del corso distudi di <strong>geometra</strong> ovvero diplomadi istruzione tecnicadi cui al punto a) con frequenzadei corsi di istruzioneTecnica Superiore dicui al DPCM 25 gennaio 2008con riferimento alle seguentiaree tecnologiche: 1.efficienza energetica; 2. mob<strong>il</strong>itàsostenib<strong>il</strong>e; 3. nuovetecnologie per <strong>il</strong> made in I-taly; 4. tecnologie innovativeper i beni e le attivitàculturali; 5. altre, aree tecnologichecorrelate con le attivitàprofessionali del <strong>geometra</strong>».Titolo II - “Accesso all’esamedi Stato - Legge n. 75/1985,Dpr n. 328/2001 e DPCM 25gennaio 2008”Articolo 8 “Percorsi formatividi accesso” al punto è stata aggiuntala seguente frase: «Qualoratali corsi risultassero didurata inferiore ai 4 semestridovranno essere integraticon un anno di tirocinio».Al punto f: «chi abbia frequentatocon esito positivocorsi di istruzione tecnicasuperiore <strong>della</strong> durata di almenoun biennio, secondo <strong>il</strong>DPCM 25 gennaio 2008 e successiveintegrazioni e/o modificazioni,compresi nellearee tecnologiche, efficienzaenergetica, mob<strong>il</strong>itàsostenib<strong>il</strong>e, nuove tecnologieper <strong>il</strong> made in Italy etecnologie innovative per ibeni e le attività culturali,altre aree tecnologiche correlatecon le attività professionalidel <strong>geometra</strong>».Titolo III - Capo 1 “Praticantatopresso studi professionalie studi associati”, all’articolo9 “Svolgimento delperiodo di praticantato”, alpunto 6. «La pratica biennaleè incompatib<strong>il</strong>e conrapporti di lavoro subordinatoa tempo pieno o parziale,qualora non risulti di-mostrato che la praticastessa possa avvenire al difuori dell’orario di lavoro,senza pregiudizio per la suaeffettività e continuità».Al punto 7. «È facoltà deltutor corrispondere un compensoal praticante, comprensivodi rimborso spese,da definirsi prima dell’inizio<strong>della</strong> pratica a mezzo di appositaconvenzione».Al punto 8. «La corresponsionedel compenso, di cuial comma 7, obbliga <strong>il</strong> praticanteall’iscrizione allaCassa di Previdenza <strong>Geometri</strong>e <strong>Geometri</strong> <strong>Laureati</strong>ed <strong>il</strong> tutor all’apertura <strong>della</strong>relativa posizione INAIL».Articolo 10 “Libretto <strong>della</strong>pratica”, al punto 3. «Il “Libretto<strong>della</strong> pratica” deveessere esibito alla segreteriadel <strong>Collegio</strong> per la regolarevidimazione e le opportuneverifiche ogni seimesi, nonché al termine delpraticantato, con l’attestazionedel tutor, circa la veridicitàdelle indicazioni ivicontenute».Al punto 4. «Il “Libretto <strong>della</strong>pratica” (documento dimostrativo<strong>della</strong> regolare e compiuta pratica),deve essere allegato alla domandadi ammissione all’esameper <strong>il</strong> suo inserimentonel fscicolo personale delpraticante».Capo 2 “Attività equipollential periodo di pratica”Art. 17 “Esperienze formative”,al punto 1. «Il praticanteè tenuto a frequentarealmeno 2 corsi di formazioneper un totale minimo di 120ore: •obbligatorio sulla progettazioneed<strong>il</strong>izia e rendimentoenergetico (con e-sclusione di chi dimostra diaver sostenuto esami universitario corsi con programmiequipollenti a quellitenuti dal <strong>Collegio</strong>); • ascelta del praticante fra icorsi che <strong>il</strong> <strong>Collegio</strong> organizzain base ai moduli indicatinella tabella A,per i quali è previsto <strong>il</strong>corrispondente livellodi “competenza”».Titolo IV “Svolgimentodi attività tecnicasubordinata”, Articolo19 “Modalità”,al punto 6. «Può esseresostitutiva dell’attivitàtecnica subordinataquellasvolta dal <strong>geometra</strong>nell’impresa di cuiegli stesso è titolare,socio o amministratorecon funzioni operative,da comprovareai sensi di legge».❑14 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2011/1


DALLA CASSASimonetta VescoviRitocchi allo Statuto ancheper la previdenza integrativaCome avevamo anticipatonell’articolodi pagina 18del n. 6/2010 del “Geometra<strong>bresciano</strong>”, nel comitato deidelegati del Cipag del novembrescorso, sono stateintrodotte alcune modificheallo Statuto e ai Regolamenti<strong>della</strong> Cassa, in particolare:Regolamentosulla contribuzioneArt 7 – Si è introdotta la riscossionedei contributi minimiin quattro rate, per cuioltre alle scadenze note, siavranno le date del 15 ottobree del 15 dicembre;questo consentirà delle ratepiù snelle, che soprattutto inquesto periodo economicodi scarsa liquidità agevolerannol’iscritto nel versamento.Art. 36 bis – è riscattab<strong>il</strong>e <strong>il</strong>periodo legale dei corsi universitaridi laurea o equiparati,ut<strong>il</strong>e ai fini dell’ammissioneall’esame di Stato perl’esercizio <strong>della</strong> professionedi <strong>geometra</strong>; sono analogamenteriscattab<strong>il</strong>i, <strong>il</strong> periododel servizio m<strong>il</strong>itare o serviziociv<strong>il</strong>e. Detti periodiposso essere riscattati ai fini<strong>della</strong> pensione di vecchiaiao di anzianità, purché nonsiano stati richiesti e riconosciutipresso altri enti previdenzialie non possono esserecoincidenti, con altriperiodi considerati nell’anzianitàassicurativa, possedutapresso taluna delle gestioniprevidenziali obbligatorie.Il riscatto avviene tramiteversamento di un o-nere pari, per ciascun anno,alla riserva matematica.Questa modifica permetterà<strong>il</strong> recupero di anni che, in talunicasi non rientravano innessuna gestione previdenziale,agevolando l’iscrittosia al momento dell’esamedi Stato, sia per <strong>il</strong> raggiungimentodei requisiti ai finipensionistici.StatutoArt. 2 ed art. 12 sono stati integraticon lievi modifiche,per permettere alla Cassa lagestione <strong>della</strong> previdenzacomplementare; questemodifiche sono state introdotteal solo fine di poterampliare le competenze delCipag, permettendo in futurodi considerare anchealtre forme previdenzialiper gli iscritti. A seguito deirisultati sul questionario i-noltrato nel mesi scorsi, relativoalla previdenza complementare,la Cassa provvederàad approfondire l’argomento,considerando leesigenze che saranno e-merse dagli iscritti.Facciamo notare che le variantiintrodotte saranno efficacisolo dopo l’approvazionedegli organi di controllodello Stato; sicuramenteapriranno nuove possib<strong>il</strong>itàsia agli iscritti, sia allaCassa per poter operare almeglio.Mod. 17 anno 2011A partire da quest’anno,grazie alla convenzione tra laCipag e l’Agenzia delle Entrate,sarà possib<strong>il</strong>e per i nostricolleghi determinare icontributi alla Cassa all’internodel Modello Unico, a-dempiendo così agli obblighiprevidenziali con <strong>il</strong>solo adempimento fiscale.Non sarà più necessario fareuna seconda dichiarazioneattraverso <strong>il</strong> Modello 17 maogni professionista potràcomp<strong>il</strong>are la nuova sezioneper gli iscritti alla Cipag inseritanel quadro RR, dedicatoai contribuenti previdenziali,del Modello Unico2011.Questa innovazionenon solo consentiràuno snellimentodei tempi e una riduzionedel rischio di sanzionia causa di errori nella comp<strong>il</strong>azione,attendib<strong>il</strong>i con duedichiarazioni diverse, maapporterà tre importantivantaggi per gli iscritti:– <strong>il</strong> primo riguarda la compensazionedebiti-creditiche, già ut<strong>il</strong>izzata per i pa-gamenti con <strong>il</strong> ModelloF24, si estenderà anche aidebiti contributivi versoCipag, che potranno esserecompensati con eventualicrediti verso gli altrienti impositori (Iva, Irpef,etc.);– <strong>il</strong> secondo, non meno importante,prevede la rateizzazionedei pagamentipossib<strong>il</strong>e fino ad un massimodi sei rate rispettoalle due previste con <strong>il</strong> Modello17, acquisendo cosìle stesse modalità e scadenzedi quelle fiscali;– <strong>il</strong> terzo vantaggio è rappresentatodalla riduzione al4% del tasso annuo di interesseper le rate rispetto alprecedente 6%.❑16 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2011/1


DAL COLLEGIO DI BRESCIADa “Il triangolo” n. 3/2010Rettifiche ai regolamentiriguardant<strong>il</strong>a pensione di vecchiaiaIl 5 maggio 2010 sonostate approvate daiMinisteri vig<strong>il</strong>anti lemodifiche regolamentari a-dottate dal Comitato dei Delegatinella riunione del 24novembre 2009, che hannovigenza dal 1° gennaio 2010.Non vi è dubbio che la novitàpiù r<strong>il</strong>evante è rappresentatadall’innalzamento –da 65 a 67 anni dell’età pensionab<strong>il</strong>e– ai fini del riconoscimento<strong>della</strong> pensione divecchiaia retributiva ai sensidegli articoli 2, comma 1 e34, commi 5 e 6 del Regolamentodi Previdenza.L’innalzamento è disposto inmodo graduale, sei mesi ognianno, a partire dal 2010 (conla previsione di 65 anni e 6mesi) per arrivare a regimenel 2013 (con l’età di 67 anni).Le modifiche approvatecontemplano, altresì, la facoltàdi accede comunque altrattamento di vecchiaia alcompimento dei 65 anni dietà per coloro che siano inpossesso dell’anzianità contributivaminima previstadalle norme regolamentari(32 anni nel 2010, 33 nelbiennio 2011/2012, 34 nel2013/2014 e 35 a regime dal2015). In tali casi <strong>il</strong> trattamentoè liquidato con <strong>il</strong> sistemamisto e cioè con <strong>il</strong> criteriodi calcolo retributivorelativamente all’anzianitàcontributiva maturata fino al31 dicembre 2009 e con <strong>il</strong> criteriodi calcolo contributivodi cui alla legge n. 335/95 perle annualità successive al2010 e fino al perfezionamentodel 65° anno di età.Esempio 1Effetti innalzamento etàIl <strong>geometra</strong> nato <strong>il</strong> 22 febbraio1945 e iscritto alla Cassa dal1979, ha compiuto 65 anni di età<strong>il</strong> 22 febbraio 2010 e vantaun’anzianità assicurativa complessivadi 32 anni e 2 mesi.Potrà quindi accedere, con decorrenza1 marzo 2010, alla pensionedi vecchiaia:a) con calcolo misto (fino al 31dicembre 2009 - 32 anni con calcoloretributivo e dal 1 gennaio2010 - 2 mesi con calcolo contributivo),oppureb) attendere di compiere 65 e 6mesi <strong>il</strong> 22 agosto 2010 e accederealla pensione di vecchiaiaretributiva con decorrenza 1 settembre2010 e con un’anzianitàcomplessiva di 32 anni e 8 mesi.Un’assoluta novità è poi rappresentatadalla modificarecata dall’articolo 33,commi 1 e 1bis del Regola-mento di Previdenza checonsente:a coloro che al compimentodell’età pensionab<strong>il</strong>e, purvantando un periodo iscrittivodi 32 o più anni (anzianitàut<strong>il</strong>e ex artt. 2 e 34) non abbianoprovveduto al pagamentointegrale <strong>della</strong> contribuzionedovuta di optare perla pensione calcolata con <strong>il</strong>sistema contributivo. Fermorestando in tali casi <strong>il</strong> recuperoanche coattivo da partedell’Ente <strong>della</strong> contribuzionenon prescritta, la modificain discussione introducela possib<strong>il</strong>ità, per tali soggetti,di ottenere subito, purin presenza di morosità, la liquidazione<strong>della</strong> pensionecalcolata con <strong>il</strong> sistema contributivosulla base dei solicontributi regolari.per la liquidazionedelL’opzionetrattamento contributivoè però irrevocab<strong>il</strong>ee irreversib<strong>il</strong>e e, quindi, laddovesuccessivamente intervenga<strong>il</strong> pagamento o <strong>il</strong>recupero <strong>della</strong> contribuzionemancante, <strong>il</strong> trattamentosarà r<strong>il</strong>iquidato, a domanda,sempre con criteriodi calcolo contributivo, a fardata dal 1° giorno del mesesuccessivo a quello dell’intervenutoversamento.Esempio 2Opzione per pensionecontributiva in presenzadi morositàIl <strong>geometra</strong> nato <strong>il</strong> 22 febbraio1945 e iscritto alla Cassa dal1979, alla data del compimentodei 65 anni e sei mesi - <strong>il</strong> 22 a-gosto 2010 - ha irregolarità contributivenon prescritte per 5 annualità:a fronte quindi di un periodoassicurativo complessivo18 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2011/1


DALLA CASSAdi anni 32 e 8 mesi, ne ha regolarisolo 27 e 8 mesi.Il <strong>geometra</strong> quindi:a) o regolarizza le annualitàmancanti;b) oppure potrà optare per lapensione contributiva che verràliquidata sulla base dei soli contributiriferiti alle annualità regolari.La scelta è irrevocab<strong>il</strong>e e laCassa provvederà comunque alrecupero coattivo <strong>della</strong> contribuzionenon prescritta.A fronte di tali incisive novitàregolamentari e al fine di armonizzare<strong>il</strong> sistema previdenziale,la Cassa provvederàalla liquidazione in viaprovvisoria <strong>della</strong> pensionedi vecchiaia retributiva intutte le ipotesi in cui <strong>il</strong> pensionandosia in possesso deirequisiti minimi per l’accessoal trattamento: etàpensionab<strong>il</strong>e e anzianitàcontributiva minima (32 anninel 2010), per la quale sianostati correttamente versati icontributi obbligatori, seppurein presenza di un arcoassicurativo maggiore (ades. 36 anni) non coperto dalversamento integrale <strong>della</strong>contribuzione e quindi conmorosità anche non continuativenell’arco iscrittivocomplessivo.Liquidata in via provvisoriala pensione, ove intervenga<strong>il</strong> versamento o <strong>il</strong> recupero<strong>della</strong> contribuzione per glianni mancanti, si procederàalla r<strong>il</strong>iquidazione del trattamentocon <strong>il</strong> sistema retributivocon decorrenza dal 1°giorno del mese successivoalla data <strong>della</strong> regolarizzazione.Esempio 3Liquidazioneprovvisoria vecchiaiaretributivaIl <strong>geometra</strong> nato <strong>il</strong> 22 febbraio1945 e iscritto alla Cassa dal1974, alla data del compimentodei 65 anni e 6 mesi - <strong>il</strong> 22 agosto2010 - ha irregolarità retributivenon prescritte per 4 annualità: afronte quindi di un periodo assicurativocomplessivo di anni 37e 8 mesi, ne ha regolari solo 33e 8 mesi.La pensione del <strong>geometra</strong> verràliquidata con calcolo retributivoin via provvisoria, tenedo contodelle sole annualità regolari,salvo procedere alla r<strong>il</strong>iquidazionesempre con <strong>il</strong> sistema retributivodal momento <strong>della</strong> regolarizzazione.La Cassa provvederà comunqueal recupero coattivo <strong>della</strong> contribuzionenon prescritta.Stesso principio troverà applicazioneanche per le pensionicontributive ordinarie,per le quali le citate modificheregolamentari hannodisposto in via generalel’abbassamento dell’anzianitàcontributiva ut<strong>il</strong>e per laliquidazione <strong>della</strong> pensioneda 10 a 5 anni.Nelle ipotesi in cuial raggiungimentodei 65 anni di etàrisulti un periodo assicutaivosuperiore a 5 anni dianzianità non coperto integralmentedalla contribuzione(ad es. 12 anni di anzianitàcontributiva di cui regolarisolo 6) si procederàalla liquidazione provvisoriadel trattamento contributivocon le sole annualitàregolari, salvo <strong>il</strong> successivoricalcolo (ovviamente semprecontributivo) una voltaintervenuta la regolarizzazionecon decorrenza dalprimo giorno del mese successivoalla detta regolarizzazione.Esempio 4Liquidazione provvisoriavecchiaia contributivaIl <strong>geometra</strong> nato <strong>il</strong> 22 febbraio1945 e iscritto alla Cassa dal1998, alla data del compimentodei 65 anni - <strong>il</strong> 22 febbraio 2010- ha irregolarità contributive nonprescritte per 5 annualità: afronte quindi di un periodo assicurativocomplessivo di anni 12e 2 mesi, ne ha regolari solo 7.La pensione del <strong>geometra</strong> verràliquidata con calcolo contributivoin via provvisoria tenendoconto delle sole annualità regolarisalvo procedere alla r<strong>il</strong>iquidazionesempre con <strong>il</strong> sistemacontributivo dal momento <strong>della</strong>regolarizzazione.La Cassa provvederà comunqueal recupero coattivo <strong>della</strong> contribuzionenon prescritta.L’istituto <strong>della</strong> liquidazioneprovvisoria troverà analogamenteapplicazione ancheai trattamenti di invalidità edi inab<strong>il</strong>ità.Rimangono immutati i principidettati dalla delibera diGiuta esecutiva n. 81/2008 incaso di irregolarità contributiva,le cui previsioni troverannoapplicazione ogniqual volta la situazione contributivadel pensionandonon dia luogo ad una liquidazionein via provvisoria<strong>della</strong> pensione e cioè intutte le ipotesi in cui <strong>il</strong> pensionandonon sia in possessodei requisiti minimi richiestidal regolamento perla liquidazione del trattamentorichiesto.Per quel che riguarda la liquidazioneprovvisoria, lastessa non può applicarsialle pensioni in totalizzazione,atteso che detto istituto– secono quanto e-spressamente recato dall’art.1 del Dlgs n. 42/2006 –«è ammesso a condizioneche riguardi tutti e per interoi periodi assicurativi» e nonpuò quindi riguardare periodiparziali.❑IL GEOMETRA BRESCIANO 2011/2- 19


DAL COLLEGIO DI BRESCIADa CorrierEconomiaIl mattone come bene rifugioAttenzione alle nuove tasseIl mattone ha battutoBorsa e Btp negli ultimiotto anni. A Romala locazione e l’aumento deiprezzi hanno fruttato piùdell’8% l’anno dal 2002 aoggi. A m<strong>il</strong>ano <strong>il</strong> rendimentoha superato <strong>il</strong> 5%. E l’arrivo<strong>della</strong> cedolare secca sugli affittipotrebbe r<strong>il</strong>anciare l’investimentoimmob<strong>il</strong>iare,sempre molto amato dagli i-taliani. Ma <strong>il</strong> Fisco, che si alleggerisceda una parte, potrebbeessere in agguato daun’altra. Con <strong>il</strong> ritorno delletasse locali. O la minacciata(ma improbab<strong>il</strong>e) patrimoniale.Le violente osc<strong>il</strong>lazioni diBorsa, <strong>il</strong> passo sicuro deiBtp, un’inflazione tutto sommatotranqu<strong>il</strong>la, la soliditàdel mattone. Il grafico chepubblichiamo a lato mette aconfronto <strong>il</strong> rendimento diun ipotetico investitore cheavesse investito 100 euronel 2002 comprando unacasa in una grande città, rispettoad altri risparmiatoriche, invece, avessero preferitopuntare su azioni o Btp.Otto anni dopo, la durata deicontratti di locazione, si puòvedere che, tenendo contodei canoni affittati e, soprattutto<strong>della</strong> rivalutazione deiprezzi, <strong>il</strong> mattone esce vincente.Per le varie forme d’investimentoè stato è stato considerato<strong>il</strong> total return, cioè siè tenuto conto sia dei fruttiperiodici, sia <strong>della</strong> liquidazionedel capitale investitoai valori del 2010 o di rimborso.Come si può vederese la supremazia degli immob<strong>il</strong>isui Btp e sull’inflazioneè stata schiacciante, lasfida con la Borsa è stata appassionante.Dal 2002 al2006 l’investimento in azioniavrebbe reso di più. Nel2006, ad esempio, <strong>il</strong> valoreCase grandi cittàInflazioneTitoli di StatoBorsa138,7161,2dell’investimento inizialeera quasi raddoppiato. Poiperò la grande crisi lo ha riportatoindietro al 2002, facendoloprecipitare a quota141,6196,2126,4 contro <strong>il</strong> livello 180 delmattone. La conclusione?Nessun investimento è perfetto.L’importante è cavalcare<strong>il</strong> ciclo.❑127,6122,2118,2116,2126,4114,3110,6112,2 106,9103,4106,31002002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010Fonte: elaborazione CorriereEconomia su dati Nomisma, Banca Intesa, Istat e Banca ItaliaPrezzi delle case nelle principali città155,8169,7187,9176,9 176,2129,7AREE DI PREGIO CENTRO SEMICENTRO PERIFERIA Hinterlandmin max min max min max min max min maxTORINO 3.700 5.400 3.500 4.500 2.300 2.800 1.500 2.000 1.900 2.300MILANO 8.700 13.000 6.600 11.500 3.800 4.500 2.700 3.300 1.900 3.800GENOVA 5.000 7.000 4.10 6.000 2.800 3.500 1.800 2.500 2.300 4.400VENEZIA 11.000 15.000 6.300 8.400 4.500 5.800 3.300 4.200 2.200 3.300BOLOGNA 5.500 6.300 4.100 5.000 3.200 3.900 2.200 2.900 2.200 3.100FIRENZE 7.500 12.000 4.900 6.500 3.500 4.600 2.300 3.200 2.300 3.500ROMA 9.000 14.000 8.000 10.000 4.500 5.500 2.300 3.400 2.100 4.100NAPOLI 6.300 9.000 3.800 5.100 2.700 3.200 1.700 2.100 1.900 2.400BARI 4.000 5.600 3.300 4.500 2.500 2.900 1.600 2.300 2.300 2.900PALERMO 3.000 3.500 2.400 2.800 2.000 2.300 1.200 1.400 1.400 1.700180,1175150130,7126,4116,220 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2011/1


DAL COLLEGIO DI BRESCIAIn ricordo di quattro colleghiesempi di professionalitàper i giovani geometriInaspettatamente e repentinamenteci ha lasciatiTarcisio Campana,già Consultore, ma poiper alcuni mandati Consiglieredel nostro <strong>Collegio</strong>con oltre 60 anni di iscrizioneall’Albo. Sapevamo dellesue non buone condizioni disalute, peggiorate ultimamente,ma nessuno pensavache così rapidamente a-vrebbe lasciato <strong>il</strong> suo lavoroe con esso quell’attività per<strong>il</strong> <strong>Collegio</strong> alla quale tenevatanto. Tarcisio è semre statopronto ad offrire la sua espe-rienza in campo legislativo enormativo, a rappresentarele esigenze territoriali dei“suoi” iscritti del compartodi Chiari nella strenua e maivenuta meno difesa delleprerogative e delle competenze<strong>della</strong> categoria.Anche in considerazionedell’età avanzata (solo negliultimi decenni <strong>della</strong> sua professioneera entrato in consiglio)<strong>il</strong> suo costante dinamismoe la caparbietà chemetteva al servizio delle sueidee (per le quali era prontoa battersi fino in fondo senzacompromessi) avevano quasidell’incredib<strong>il</strong>e, visto chenon sempre era in grado diottenere i risultati che si eraprefissati.Era anche questo <strong>il</strong> segnodell’amore che portava allasua professione, nella qualesi era molto giovane cimentato(erano gli anni del secondodopoguerra) consolidandopoi la sua professionalitàsoprattutto con gli innumerevoliincarichi pressole amministrazioni con lequali collaborava come progettistae poi soprattuttocome consulente urbanistico.Ma in questi ultimi mesi, nonpossiamo dimenticarlo, altritre colleghi anziani sonopurtroppo mancati: AntonioDonati di Brescia, Mario A-gostini di Chiari e GiovanniCamadini di Cedegolo.A vario livello e a vario titolo,in special modo i primi due,durante la loro prolungataattività professionale,hanno avuto modo di offrire<strong>il</strong> loro disinteresato impegnoalla categoria deigeometri bresciani. In parti-Tarcisio CampanaAntonio Donati22 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2011/1


DAL COLLEGIO DI BRESCIAMario AgostiniGiovanni Camadin<strong>il</strong>ente per molti anni ha e-spresso la sua professionalitàcome presidente delConsorzio del Medio Chiese(<strong>il</strong> più importante fra i consorziirrigui <strong>della</strong> Bassa bresciana).Nella sua attività haben rappresentato la nostracategoria in un mondo comequello agricolo che costituisceancora una entità r<strong>il</strong>evantedell’economia bresciana.Quattro geometri, quattroprofessionalità che se nevanno lasciando una cospicuaesperienza di lavoroche alimenterà, come èsempre avvenuto per la nostracategoria, quel patricolareAntonio Donati puòessere considerato fra i “fondatori”del nostro <strong>Collegio</strong>sin dai tempi di Via Grazie(la sua iscrizione risale al1945) con la sua esperienzarivolta essenzialmente altema delle competenze a-vendo a lungo fatto partedell’omonima commissione.Iscritto al <strong>Collegio</strong> daben 61 anni era un uomo, <strong>il</strong>nostro Antonio, di riferimento,al quale si potevachiedere consiglio; lui che siera sempre molto interessatodell’attività dei giovanicon passione e generosità.Mario Agostini, fratello dell’exsindaco di Nave Luigi,<strong>geometra</strong> pure lui, ha svoltola sua attività polivalente rivoltasprattutto alla progettazioneciv<strong>il</strong>e e industriale aChiari dove è stato molto apprezzatoanche per la suedoti umane e professionali.Per <strong>il</strong> <strong>Collegio</strong> di Brescia (delquale ha ricoperto negli anniOttanta <strong>il</strong> ruolo di consigliere)ha avuto modo di rappresentarele istanze professionalidegli iscritti delsuo comparto.Giovanni Camadini, provenienteda una delle famigliepiù conosciute <strong>della</strong> VallaCamonica, fratello del Presidentedel Centro Paolo VI.Anch’egli progettista poliva-monio professionale damettere a disposizione deinuovi geometri. Un doverosoricordo di conforto nonpuò mancare per i fam<strong>il</strong>iari eper tutti coloro che hannocondiviso con questi nostricolleghi i momenti salienti<strong>della</strong> loro vita anche professionalecome sempre avvienecon tutti i momenti digioia e di dolore che da essascaturiscono.B.B.IL GEOMETRA BRESCIANO 2011/2- 25


DAL COLLEGIOStefano FracascioUn’idea sulla certificazionedi resistenza al fuocodelle strutture prefabbricatecare” <strong>il</strong> problema <strong>della</strong> certificazionesul professionistache coordina la prevenzioneincendi che dovrebbe, a lorodire, firmare <strong>il</strong> cosiddettomod. Cert.Rei 2008. Ciòanche relativamente a struttureinteramente progettateprodotte e montate in operadalla ditta medesima. È superfluofar notare che dettoprofessionista non ha calcolatonulla e spesso non hacompiti di D.L.In sede di Commissione Sicurezza<strong>della</strong> Consulta Regionaledegli Ordini degli ingegneri(C.R.O.I.L.) si è decisodi proporre ai vari Ordini<strong>della</strong> Lombardia di sensib<strong>il</strong>izzaregli iscritti a proporreai clienti di porremolta attenzione alle clausoledi contratto con le dittedi prefabbricati.«Al terminedei lavori e prima del collaudostatico strutturaledovrà essere prodotta dalladitta la documentazione dicui al D.M. 4/05/2008 prot.P515/4101 sott. 72/E.6. Inparticolare, un professionistaab<strong>il</strong>itato da Voi incaricato,sia esso interno o e-Si continua a riscontrarela ormai notaposizione di un’associazionedi categoria legataal mondo dei prefabbricatidi diffic<strong>il</strong>e gestione inmerito alla certificazione antincendio<strong>della</strong> resistenza alfuoco delle strutture prodottedalle aziende ad essaiscritte.In particolare, alla luce dellemodifiche alla modulisticadi prevenzione incendi dicui alla Circolare del Ministerodell’Interno 24 apr<strong>il</strong>e2008 è stato deciso di “scaristernoalla ditta, iscrittonegli elenche del Ministerodegli Interni ex legge818/84,dovrà certificare la resistenzaal fuoco delle struttureportanti e/o separantisul mod. Cert.Rei. 2008 completodi idonei allegati grafici».Intal modo non nascerannocontenziosi al terminedei lavori, quando é necessarioprocedere alla richiestadel Certificato diPrevenzione Incendi.❑26 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2011/1


LEGISLAZIONEA cura diAntonio GnecchiIl nuovo costo di costruzioneper gli edifici residenzialidal 2011 in LombardiaCosto di costruzione(art. 16, comma 9, Dpr n. 380del 2001, art. 48, commi 1 e 2,Legge regionale n. 12 del2005)Proposta di aggiornamentodel costo di costruzionedegli edifici residenziali perl’anno 2011 (Comuni <strong>della</strong>Regione Lombardia)16, comma4, del Dpr n. 380 delL’articolo2001, che ha sostituitol’articolo 6 <strong>della</strong> leggen. 10 del 1977 (i cui primi 4commi sono stati sostituitidall’articolo 7, comma 2,<strong>della</strong> legge n. 537 del 1993),nonché l’articolo 48, commi 1e 2, <strong>della</strong> legge regionale n.12 del 2005, dispongono che<strong>il</strong> costo di costruzione degliedifici residenziali, ai fini delcalcolo <strong>della</strong> relativa quotadel contributo di costruzione,sia determinato periodicamentedalle regioni,con riferimento ai costi massimiammissib<strong>il</strong>i per l’ed<strong>il</strong>iziaagevolata, definiti dallestesse regioni a norma dell’articolo4, primo comma,lettera g), <strong>della</strong> legge n. 457del 1978.Le predette norme stab<strong>il</strong>isconoaltresì che nei periodiintercorrenti tra le determinazioniregionali, ovvero ineventuale assenza di tali determinazioni,<strong>il</strong> costo di costruzioneè adeguato annualmente,ed autonomamente(dai Comuni), in ragionedell’intervenuta variazionedei costi di costruzioneaccertata dall’Istitutonazionale di statistica (I-STAT).Per la Regione Lombardia è28 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2011/1stata fatta una prima individuazionein Lire 482.300 almetro quadro con la deliberazione<strong>della</strong> Giunta regionalen. 53844 del 31 maggio1994 (pubblicata sul BollettinoUfficiale <strong>della</strong> RegioneLombardia, 5° supplementostraordinario del 24 giugno1994). Successivamente nonvi è stato più alcun interventoregionale né vi sonoprevisioni a breve terminein questo senso.La Regione, appositamenteinterpellata, ha risposto «...essendo la legge n. 537 del1993, per così dire solo “esortativa”in tale senso ed a-vendo valutato gli esiti complessividel primo aggiornamento(che fissava un costounitario di Lire 482.300 almetro quadro), la RegioneLombardia ha stab<strong>il</strong>ito di lasciarelibertà ai Comuni, invirtù dell’autonomia loroconcessa dalla Costituzione.Sono pertanto i Comuni a stab<strong>il</strong>ireindividualmente i costidi costruzione annualmenteaggiornati» (comunicazione<strong>della</strong> Regione a quesito indata 24 novembre 1997).I moduli operativi potrebberoessere più d’uno, inbase ai più vari elementi:– da quando fare partire l’aggiornamento(dal giugno1994, data <strong>della</strong> pubblicazione<strong>della</strong> delibera regionale,dal 1° gennaio 1995, i-nizio del primo anno successivoo dal giugno 1995,momento del primo inadempimentoregionale,quindi momento di maturazione<strong>della</strong> funzione surrogatoriadel comune);- dal mese sul quale deve esserecalcolato l’aggiornamento(giugno, gennaio, o<strong>il</strong> mese in cui si rende pubblicol’aggiornamento);- da quando deve avere effettol’aggiornamento (dalmese di giugno, dal mesedi gennaio o da qualsiasimomento in cui sia resopubblico l’aggiornamentostesso).Bisogna tenere presenteche gli indici Istat sono resinoti con alcuni mesi di ritardo,quindi, nell’impossib<strong>il</strong>itàdi aggiornamenti intempo reale, tra i vari atteggiamenti(tutti opinab<strong>il</strong>i)sembra più ragionevolequello che:- tiene in considerazione levariazioni Istat intervenuteannualmente nel mese digiugno (primo mese di applicazione<strong>della</strong> prima, e u-nica, determinazione regionale)in modo che l’importobase di riferimentosia omogeneo;- rende effettivo l’aggiorna-mento dal 1° gennaio successivo(visto che, dinorma, gli indici Istat digiugno sono resi noti soloin novembre o dicembre).Nel corso del 2009 l’Istat haprovveduto ad aggiornaregli indici mens<strong>il</strong>i relativi alcosto di costruzione dei fabbricatiresidenziali, reso necessarioconsiderando lemodifiche intervenute nelletecniche di costruzione e lenovità legislative in materiae per prendere in esame unanuova tipologia di costruzione,a partire dal 2005(base = 100) e fino a settembre2009, con coefficientedi raccordo pari a1,186, che ha pubblicato neiprimi giorni del 2010.Si ritiene accettab<strong>il</strong>e che,per <strong>il</strong> 2011, sia da considerareun costo di costruzioneper gli edifici residenziali dieuro 378,81 al metro quadro,ricavato dal seguente prospetto:Costo costruzione 1995 = Lire 482.300Indice giugno 1994 = 120,9 ; Indice giugno 1995 = 123,8Costo costruzione 1996 = Lire 482.300 x 123,8 / 120,9 = Lire493.868Coefficiente di raccordo tra base 1990 e base 1995 = 1,232Indice giugno 1995 = 123,8 ; Indice giugno 1996 = 101,0Costo costruzione 1997 = Lire 493.868 x 101,0 / 123,8 x 1,232= Lire 496.390Indice giugno 1996 = 101,0 ; Indice giugno 1997 = 103,60Costo costruzione 1998 = Lire 496.390 x 103,6 / 101,0 = Lire509.168Coefficiente di raccordo tra gli indici che decorrono dal gennaio1998 e gli indici precedenti = 1,0285Indice giugno 1997 = 103,6 ; Indice giugno 1998 = 102,7Costo costruzione 1999 = Lire 509.168 x 102,7 / 103,6 x 1,0285= Lire 519.130Indice giugno 1998 = 102,7 ; Indice giugno 1999 = 104,6Costo costruzione 2000 = Lire 519.130 x 104,6 / 102,7 = Lire528.735


LEGISLAZIONEIndice giugno 1999 = 104,6 - Indice giugno 2000 = 107,7Costo costruzione 2001 = Lire 528.735 x 107,7 / 104,6 = Lire544.405Indice giugno 2000 = 107,7 ; Indice giugno 2001 = 110,1Costo costruzione 2002 = Lire 544.405 x 110,1 / 107,7 = Lire556.636 pari a Euro 287,43Indice giugno 2001 = 110,1 ; Indice giugno 2002 = 114,8Costo costruzione 2003 = € 287,43 x 114,8 / 110,1 = € 299,70Coefficiente di raccordo tra base 1995 e base 2000 = 1,0776Indice giugno 2002 = 114,8 ; Indice giugno 2003 = 109,4Costo costruzione 2004 = € 299,70 x 109,4 / 114,8 x 1,077 =€ 307,59Indice giugno 2003 = 109,4 ; Indice giugno 2004 = 114,2Costo costruzione 2005 = € 307,59 x 114,2 / 109,4 =€ 321,09Coefficiente di raccordo tra base 2000 e base 2005 = 1,186Indice giugno 2004 = 114,2 ; Indice giugno 2005 = 99,9Costo costruzione 2006 = € 321,09 x 99,9 / 114,2 x 1,186 = €333,13Indice giugno 2005 = 99,9 ; Indice giugno 2006 = 102,9Costo costruzione 2007 = € 333,13 x 102,9 / 99,9 = € 343,13Indice giugno 2006 = 102,9 ; Indice giugno 2007 = 106,7Costo costruzione 2008 = € 343,13 x 106,7 / 102,9 = € 355,80Indice giugno 2007 = 106,7 ; Indice giugno 2008 = 112,8Costo costruzione 2009 = € 355,80 x 112,8 / 106,7 = € 376,14Indice giugno 2008 = 112,8 ; Indice giugno 2009 = 111,6Costo costruzione 2010 = € 376,14 x 111,6 / 112,8 = € 372,14Indice giugno 2009 = 111,6 ; Indice giugno 2010 = 113,6Costo costruzione 2011 = € 372,14 x 113,6 / 111,6 = € 378,81Per quanto attiene le modalitànecessarie a renderepubblico <strong>il</strong> nuovo importo,potrebbe bastare una determinazionedel responsab<strong>il</strong>edell’ufficio tecnico, cherenda noto al pubblico l’av-venuto aggiornamento. Nonpare tuttavia del tutto inut<strong>il</strong>eche <strong>il</strong> prospetto di calcolodell’aggiornamento siadeliberato dalla Giunta comunale.SCHEMA DI DETERMINAZIONE(a cura di Antonio Gnecchi)Aggiornamento costo di costruzione ai sensi dell’articolo 16,comma 9, del dPR n. 380 del 2001;articolo 48, commi 1 e 2, L.R. n. 12 del 2005IL RESPONSABILE DEL SERVIZIO• Premesso che l’articolo 16, comma 9, del dPR n. 380 del2001, che ha sostituito l’articolo 6, comma 3, <strong>della</strong> legge n.10 del 1977 (i cui 4 commi erano stati sostituiti dall’articolo7, comma 2, <strong>della</strong> legge n. 537 del 1993), ha demandatoalle regioni la determinazione del costo di costruzionedegli edifici residenziali da applicare al r<strong>il</strong>ascio dei permessidi costruire, con riferimento ai costi massimi ammissib<strong>il</strong>iper l’ed<strong>il</strong>izia agevolata;• Visto che la Regione Lombardia ha determinato, ai sensidelle norme citate, con deliberazione <strong>della</strong> Giunta regionalen. 5/53844 del 31 maggio 1994, (pubblicata sulB.U.R.L., 5° supplemento straordinario del 24 giugno1994), in Lire 482.300 al metro quadrato <strong>il</strong> costo di costruzioneriferito al contributo afferente <strong>il</strong> costo di costruzionerelativo al r<strong>il</strong>ascio dei permessi di costruire;• Visto inoltre che lo stesso articolo 16, comma 9, del Dpr n.IL GEOMETRA BRESCIANO 2011/2- 29


LEGISLAZIONE380 del 2001, nonché l’articolo 48, commi 1 e 2, <strong>della</strong> leggeregionale n. 12 del 2005, hanno stab<strong>il</strong>ito che nei periodiintercorrenti tra le determinazioni regionali, ovvero in assenzadi queste, <strong>il</strong> costo di costruzione è adeguato annualmenteed autonomamente dal Comune in ragione<strong>della</strong> intervenuta variazione del costo di costruzione accertatadall’Istat;• Richiamata la propria determinazione n. ___ del__________, con la quale <strong>il</strong> costo di costruzione era statoaggiornato per l’anno 2010, in euro 372,14 al metro quadrato,con efficacia fino al 31 dicembre 2010;• Considerato che l’Istat non ha provveduto, per ragioni tecnichee su autorizzazione di Eurostat, a pubblicare gli indicimens<strong>il</strong>i relativi al costo di costruzione dei fabbricatiresidenziali nel corso del 2009, mentre lo ha fatto nei primigiorni del 2010, con la pubblicazione degli indici su base2005 = 100, con coefficiente di raccordo tra base 2000 ebase 2005, pari a 1,186;• Visti i nuovi indici Istat del costo di costruzione dei fabbricatiresidenziali relativi al giugno 2005 (=99,9), giugno2006 (=102,9), giugno 2007 (=106,7), giugno 2008 (=112,8)e giugno 2009 (=112,6).Che pertanto, a decorrere dal 1° gennaio 2011, <strong>il</strong> costo di costruzionebase sul quale calcolare la pertinente quota di contributodi concessione è stab<strong>il</strong>ito in Euro 378,81 al metro quadrato,come risulta dall’allegata relazione dell’ufficio tecnico;DETERMINAai sensi dell’articolo 16, comma 9, del dPR n. 380 del 2001 earticolo 48, commi 1 e 2, <strong>della</strong> L.R. n. 12 del 2005, l’aggiornamentodel costo di costruzione, di cui alla deliberazione regionalecitata, è di euro 378,81 al metro quadrato, a decorreredal 1° gennaio 2011, per le ragioni precisate in premessa.Il Responsab<strong>il</strong>e del servizi30 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2011/1


LEGISLAZIONELuca De StefaniDa “Il Sole 24 Ore” del 1° agosto 2010.La ritenuta per gli oneri fiscalinon dovrà più essere detrattazioni professionali questo a-dempimento non è previsto.Una volta ricevuta la comunicazioneda parte del committenterelativa alla sua volontàdi usufruire degli incentivifiscali, <strong>il</strong> professionistao l’impresa non devonoindicare in fattura alcunaritenuta. Non sono obbligatiad indicare neanchequella nuova del 10%, cheverrà trattenta direttamentedalla banca di accredito delbonifico bancario.Ristrutturazioni ed<strong>il</strong>izieRelativamente alla detrazioneIrpef sul 36% sono agevolateanche le spese professionali,come ad esempioquelle di progettazione, perle perizie e i sopralluoghi(circolare 24 febbraio 1998,n. 57/E), per la messa anorma degli edifici, per la redazione<strong>della</strong> documentazioneobbligatoria atta acomprovare la sicurezza staticadel patrimonio ed<strong>il</strong>izio(articolo 1, legge 449/97 e circolare57/E/98).Fino al 30 giugno2010, i pagamentieffettuati da ditteindividuali o da società dipersone per prestazioniprofessionali agevolate al36%, devono essere effettuatial netto <strong>della</strong> ritenutad’acconto del 20%, la cui trattenutaera esposta in fattura.Dal 1° luglio 2010, l’istitutobancario o postale del professionistadeve tratteneresui bonifici accreditati lanuova ritenuta del 10%, chedeve poi versare all’Erario. Ilcommittente che ordina <strong>il</strong>bonifico, invece, non devepiù considerare la ritenutadel 20%, anche se questa èstata esposta nella fatturadel professionista, a prescinderedalla data di emissione<strong>della</strong> fattura (prima odopo <strong>il</strong> 1° luglio). In questicasi, comunque, è consigliab<strong>il</strong>esostituire la fattura, togliendol’indicazione <strong>della</strong>ritenuta. Va ricordato che se<strong>il</strong> committente è un privato,neanche prima del 1° luglio2010 era prevista l’applicazione<strong>della</strong> ritenuta d’accontodel 20% per le prestazioniprofessionali.Risparmio energeticoPer gli incentivi sul risparmioenergetico degli e-difici, sono detraib<strong>il</strong>i al 55%tutte le spese per le prestazioniprofessionali necessariealla realizzazione degliinterventi agevolati, comead esempio quelle relativealla redazione dell’attestatodi certificazione energeticao di qualificazione energetica(articolo 3, comma 1, letterad, decreto 19 febbraio2007).Nell’ambito dell’agevolazionedel 55%, l’obbligo ditrattenere la ritenuta del10% da parte <strong>della</strong> banca equello di pagare <strong>il</strong> professionistaper un importo pari altotale fattura, al netto <strong>della</strong>ritenuta d’acconto del 20%,sussisterebbe quando la fatturadel lavoratore autonomoviene emessa nei confrontidi un altro professionista,di un’associazioneprofessionale o di un entenon commerciale. Anche inquesti casi, quindi, comeper <strong>il</strong> 36%, dal primo luglio ipagamenti devono essereNovità interpretativesul frontedelle agevolazionifiscali in ed<strong>il</strong>izia. Per fruiredelle detrazioni sulle ristrutturazionied<strong>il</strong>i o sul risparmioenergetico, per lequali è obbligatorio effettuare<strong>il</strong> pagamento tramitebonifico bancario o postale,i committenti non devonopiù pagare le fatture dei professionistio delle imprese alnetto dell’eventuale ritenutad’acconto del 20 o del4%, in quanto la normativaspeciale relativa alla nuovaritenuta del 10%, operatadalla banca, prevale suquella generale. A seguito diquesta interpretazione, fornitadall’Agenzia delle Entratecon la circolare 28 luglio2010, n. 40/E, quindi, devonoessere analizzati attentamentei casi in cui è applicab<strong>il</strong>ela nuova trattenuta introdottadall’articolo 25, decretolegge 78/2010 (convertitocon la legge 122 del 30luglio 2010) e quelli dove, insituazioni normali, si dovrebbeoperare un altro tipodi ritenuta. Per consentire alcommittente o all’impresadi emettere una fattura o unavviso di fattura senza la ritenutad’acconto (del 20 odel 4 per cento), i committentidevono comunicare achi esegue i lavori che hannointenzione di fruire dell’agevolazionefiscale del 36 o del55%. Spesso questa comunicazioneviene già effettuata,in quanto viene chiesto alleimprese di indicare in fattura<strong>il</strong> costo <strong>della</strong> manodoperaimpiegata, ma ciò nonaccade sempre, in quanto,ad esempio, per le prestaeffettuatial lordo <strong>della</strong> ritenutaprofessionale del 20% ela banca deve trattenere eversare all’erario <strong>il</strong> 10% dell’importoaccreditato nelconto corrente del professionista.Anche se la circolaren. 40/E/2010 non tratta <strong>il</strong>tema dei pagamenti effettuatidalle imprese per lespese agevolate al 55%, si ritieneche la nuova ritenutad’acconto del 10% non vadaapplicata in questi casi, inquanto questi soggetti possonobeneficiare dell’agevolazionesul risparmio e-nergetico anche se paganole relative spese tramite assegnoo, al di sotto di 5.000euro, in contanti. Anche incaso di bonifico, in questa i-potesi non vi è l’obbligo dieffettuarlo con la proceduraspecifica prevista perquesto tipo di detrazioni.CondominiDal 1° luglio, infine, anche ipagamenti per prestazionirelative a contratti d’appaltodi opere o servizi, effettuateda imprese nei confronti deicondomini, non sono piùsoggetti all’ordinaria ritenutadel 4% (articolo 25-ter,Dpr 29 settembre 1973, n.600), ma a quella del 10% o-perata dalla banca, a pattoche i condomini intendanousufruire, per queste prestazioni,dell’agevolazione del36% o del 55%.❑32 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2011/1


SCUOLANadia BettariRiflessioni sugli esami di Statoper l’esercizio <strong>della</strong> professionedi <strong>geometra</strong>Nei mesi di ottobree novembre scorsisi sono svoltipresso le sedi di Brescia (2commissioni), Chiari e Darfogli esami di Stato per l’ab<strong>il</strong>itazionealla libera professionedi <strong>geometra</strong>.Le Commissioni d’esamesono composte da un presidedi un Istituto tecnicocon la funzione di presidente,da un docente di un I-stituto tecnico delle materietecniche (costruzioni, topografia,tecnologia, o estimo)e da tre geometri iscritti all’Alboda almeno 10 anni. Inciascuna Commissione alcunigeometri avevano –come Commissari d’esame –un background anche decennale,altri di pochi anni ealtri ancora erano alla loroprima esperienza.Le due prove d’esame scritte(pubblicate nel numeroscorso <strong>della</strong> rivista) eranomolto sim<strong>il</strong>i a quelle delloscorso anno; nello specifico,la progettazione riguardavauna sala polifunzionale(pianta, due prospetti, unasezione, la relazione e unparticolare <strong>della</strong> capriata) ela seconda materia riguardavasia topografia con unospianamento, sia estimo con<strong>il</strong> calcolo dei m<strong>il</strong>lesimi condominialie la redazione delregolamento condominiale.La prova orale, come sempre,si è basata sulla verificadell’apprendimento dellematerie svolte durante <strong>il</strong> periododi praticantato.Come si evince dai prospettifinali, quest’anno però i risultatinon hanno visto lepercentuali di promozionedegli scorsi anni, nonostanteRiep<strong>il</strong>ogo sessione 2010Candidati ammessi 280Candidati presentati 244Non presentati 36Esiti positivi 150Esiti negativi 94Percentuale ab<strong>il</strong>itati 61%– ribadisco – i temi fosseroripetitivi rispetto a quellidello scorso anno.Anche <strong>il</strong> risultato delle varieCommissioni è stato moltovariab<strong>il</strong>e, nonostante <strong>il</strong> Ministeroavesse suddiviso leCommissioni in ordine alfabeticoe nonostante <strong>il</strong> confrontosulla metodologia divalutazione sia stato quotidianosia tra i tutor dellecommissioni bresciane, siacon commissioni di altreprovince.Al termine degli esami noicommissari geometri cisiamo ritrovati per fare un’analisigenerale dei risultati eper fare alcune proposte alConsiglio. Il grado di preparazionedei ragazzi, purtroppo,è molto diminuito rispettoagli anni scorsi eanche <strong>il</strong> modo con <strong>il</strong> quale siaffronta l’esame è notevolmentecambiato. Sembrache, in considerazione difalse affermazioni girate negliultimi anni, i ragazzi dianoper scontata la promozionein quanto – a loro dire – laCassa avrebbe bisogno di i-scritti per pagare le pensionie che l’iscrizione ai corsi dipreparazione sia già una garanziaper la promozione. Pernon parlare dell’arroganzache aleggia tra diversi esaminandi,che pretenderebberoche i geometri esaminatorisuggerissero la soluzione deltema d’esame, perché –sempre secondo loro – cosìsarebbe stato promesso loroda qualcuno – durante i corsidi preparazione. Nessunovuole fare terrorismo agli e-sami, i suggerimenti sonostati dati da tutte le Commissioniad alta voce per aiutaretutti senza agevolare <strong>il</strong> singolo,ma sempre di un esamesi tratta. Peraltro, i docentidei corsi di preparazione agliesami sostengono che i temid’esame dello scorso annosono stati risolti durante icorsi del 2010.Per quanto riguarda la provadi progettazione, nessunodei commissari si è sognatodi valutare se <strong>il</strong> progettofosse disegnato con precisionee chiarezza, ben consapevoliche, ormai, negli studiprofessionali si disegna solocon <strong>il</strong> computer e quindi l’ut<strong>il</strong>izzodi squadre all’esame èdiffic<strong>il</strong>e. È stato infatti ripetutopiù volte durante l’esamedi non curare la definizionegrafica, quanto piuttostodi verificare <strong>il</strong> rispettodelle normative vigenti e dirispondere a tutti i quesitidel tema. Va da sé che chi siè soffermato solo su un dettaglionon rispondendo abuona parte dei quesiti, èimpossib<strong>il</strong>e che abbia raggiuntola sufficienza. La valutazioneviene fatta con l’ut<strong>il</strong>izzodi griglie che, per ogniquesito, prevedono una valutazionenumerica in baseal raggiungimento di sufficienteconoscenza, buonaconoscenza, ottima conoscenza,ma se <strong>il</strong> quesito nonè stato nemmeno preso inconsiderazione dal candidato,risulta impossib<strong>il</strong>e attribuireun punteggio e, conseguentemente,raggiungerela valutazione minimadi 12/20 è impossib<strong>il</strong>e.Per quanto concernela prova orale, pertutti ha riguardatoin particolare l’attività svoltadurante <strong>il</strong> praticantato dichiaratanel curriculum allegatoalla domanda di ammissione.Qualche domanda generalenon pertinente <strong>il</strong> praticantatoin diversi casi è comunquestata posta, maquesta situazione si è verificataquando era palese chequanto scritto nel curriculumnon rispecchiava la realtà,visto che le risposte eranovaghe o s<strong>il</strong>enziose. Nellacommissione di cui facevoparte, visti i risultati deiprimi giorni, siamo arrivati achiedere ai ragazzi di direcosa avevano realmentesvolto durante <strong>il</strong> praticantato,lasciando perdere <strong>il</strong>curriculum. È stato molto deludentesentire che <strong>il</strong> praticantatoper molti è consistitosemplicemente nel fare dacentralinista al professionista,fare da osservatore,fare da disegnatore di schizzipredisposti da altri, scoprendoche la maggioranza34 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2011/1


SCUOLACommissione 14Istituto Tartaglia - BresciaAbeni FabrizioAbram AndreaAlberti EneaAndreolassi AndreaAntonioli DanielaApostoli PaoloArmanni GiuseppeArrighini MicheleBaccanelli MarcoBazzana PaoloBelinghieri AlessioBellina DarioBellucco AndreaBenedetti PaoloBerta PaoloBertoli MauroBertoli NicolaBettinazzi ClaudiaBettini SimoneBianchi AlexBodei ErikBolis StefanoBonato LeonardoBoninsegna EmanuelBoniotti DarioBozzoni ChiaraBrida GiacomoBrunori FabioCastellini AlexCattaneo CristinaCazzago MarcoCividati StefanoCocchetti FrancescaTOTALE n. 33Commissione 15Istituto Tartaglia - BresciaConsolandi ElisaConsoli FedericaCuelli CristianDalaidi SamueleDelaini MarcoDeori MarcoDonina NicolaFerri EstevanFratelli DyanaGarufi SimoneGeroldi MaurizioGhidini AlessioGhidini MatteoGhidini SimoneGiammanco LauraGiudici FedericaGr<strong>il</strong>li W<strong>il</strong>liamGuerini EnricoGuizzardi DamianoKarkoshka YuryLaffranchi SaraLuna SimoneMaffinelli CarloMaifredi LauraManini CristianTOTALE n. 25Commissione 16Istituto Einaudi - ChiariMarchetti LucaMarchetti Stefano LuigiMarchina ElisaMarini FabioMaroni TizianaMartinazzoli GabrieleMartinelli MarcoMartinotta LucaMarzari MatteoMazzolari AlessandroMeneghello RiccardoMetelli VittoriaMinelli AndreaMinuti GiuseppeMonfardini SimoneMonje Maria VictoriaMorandi FrancescaMorandini MaurizioMoraschi Daniela (da Bergamo)Mosca DavidMosconi FrancoOdelli ManuelOrioni AliceOrlando AnnaOttelli DavideOttelli MariangelaPaghera AndreaPanteghini VeronicaPasinetti MassimoPasseri ViolaPedersini DanielePedrazzi DomenicoPalamatti ClaudioPelizzari AnnaPensa MariavittoriaPezzotti AndreaPezzotti ClaudioPignoli AlbertoPigoli NicolaPintossi MaurizioPinzin FabioPizzolato FedericaPlona MoiraPoetini Gian ClaudioPolesini EnricoPoli DanielPoli MicheleTOTALE n. 47Commissione 17Istituto Olivelli - DarfoPorcu LeonardoPorelli PamelaPoviani NicolaPrandelli AngeloPrandini ManuelQuarantini DanieleRaffelli GiulioRaffelli MauroRamera MarcelloRavarini SimonaReboldi NicolaRiboni Federico MariaRivetti DanieleRocco FedericoRonconi DiegoRosa IsabellaRossini AlessandroSala MatteoSartorelli PierangelaScalvini Francesca (da M<strong>il</strong>ano)Scalvinoni AlbertoScaratti GiuseppeScotuzzi ThomasSerina MauroSforzani ElenaSignorini RudyS<strong>il</strong>li TizianaSpazzini AndreaSquaratti FabioTaddei DavidTaglietti GiuseppeTavelli ValeriaTesta FabioTonelli RobertoToninelli CristianToninelli SimoneTorresani DarioTosana GretaVavassori AlexVavassori MaraVermi DanieleVerzeletti LauraVitali Fabio EnricoVitali MauroVolpi AndreaTOTALE n. 45dei ragazzi non ha mai visitatoun cantiere e, addiritturain alcuni casi, che la praticanon è proprio stata fatta.Alla luce di queste situazioni,mi sento di invitare i ragazzia cambiare lo studioprofessionale presso <strong>il</strong> qualestanno svolgendo <strong>il</strong> loro praticantatoquando fanno ditutto tranne che ricevere insegnamentisulla professionedi <strong>geometra</strong>, perchécosì perdono due anni <strong>della</strong>loro vita, oltre a rischiare dinon superare l’esame di ab<strong>il</strong>itazionee quindi dover fareun altro anno di pratica. Equalora dovessero superarel’esame e iscriversi al <strong>Collegio</strong>,realmente sarebberoin grado di svolgere l’attivitàdi <strong>geometra</strong>? Nessuno di noiè in grado di fare tutto, mal’arte del sapersi arrangiare èimportante, non nel sensoche vada come vada l’importanteè aver preso un incarico,ma nel senso che bisognaalmeno sapere comedistricarsi nelle varie soluzioni,collaborando anchecon altri professionisti, masapendo sempre di cosa sista parlando.Le responsab<strong>il</strong>ità aumentanoquotidianamente e senon vogliamo che le competenzeci vengano continuamentetolte, dobbiamo impegnarcicon serietà a svolgerela nostra professione, i-niziando fin dal praticantato.Il mio non è un invito solo airagazzi, ma anche ai professionistiche si avvalgono dipraticanti solo per una questionedi vantaggio economico.Se vogliamo mantenerealta la nostra categoria,dobbiamo essere i primi acreare un futuro capace.In tal senso <strong>il</strong> Consiglio del<strong>Collegio</strong> ha approvato laproposta degli esaminatoridi iniziare una campagna dicontrollo a tappeto di tutti ipraticanti, sia per verificare<strong>il</strong> reale svolgimento <strong>della</strong>pratica professionale, siaper verificare che i professionistiadempiano ai loroobblighi.❑IL GEOMETRA BRESCIANO 2011/2- 35


SICUREZZA CANTIERIAndrea LaricciaLa valutazione del rischiolegato allo stressda lavoro correlatonute nella Circolare.La programmazione temporaledelle suddette attività divalutazione e l’indicazionedel termine finale di espletamentodelle stesse devonoessere riportate nel documentodi valutazione dei rischi.Gli organi di vig<strong>il</strong>anza, aifini dell’adozione dei provvedimentidi propria competenza,terranno conto <strong>della</strong>decorrenza e <strong>della</strong> programmazionetemporale di cui alprecedente periodo.I datori di lavoro che, alladata <strong>della</strong> approvazionedelle presenti indicazionimetodologiche, abbiano giàeffettuato la valutazione delrischio da stress lavoro-correlatocoerentemente aicontenuti dell’Accordo europeocosì come recepitodall’Accordo Interconfederalenon debbono ripeterel’indagine, ma sono unicamentetenuti all’aggiornamento<strong>della</strong> medesimanelle ipotesi previste dall’articolo29, comma 3, delD.Lgs. n. 81/2008.Cosa si intendeper stress dalavoro-correlato?Lo stress lavoro-correlatoviene descritto all’articolo 3comma 1 del sopracitato accordoeuropeo dell’8 ottobre2004 così come recepito dall’accordointerconfederaledel 9 giugno 2008 quale«condizione che può essereaccompagnata da disturbi odisfunzioni di natura fisica,psicologica o sociale ed èconseguenza del fatto chetaluni individui non si sentonoin grado di corrisponderealle richieste o aspettativeriposte in loro». Nell’ambitodel lavoro tale squ<strong>il</strong>ibriosi può verificare quando <strong>il</strong> lavoratorenon si sente ingrado di corrispondere allerichieste lavorative. Tuttavianon tutte le manifestazionidi stress sul lavoro possonoessere considerate comestress lavoro-correlato.Lo stress lavoro-correlato èquello causato da vari fattoripropri del contesto e delcontenuto del lavoro.Con che metodologiava condotta l’analisidel rischio legato allo stressda lavoro-correlato?In ragione delle difficoltà o-perative ripetutamente segnalatein ordine alla individuazionedelle corrette modalitàdi attuazione <strong>della</strong> valutazione,in forza dell’articolo28 <strong>il</strong> comma 1bis si è attribuitoalla Commissioneconsultiva permanente perla salute e sicurezza sul lavoro<strong>il</strong> compito di formulareindicazioni metodologichein ordine al corretto adempimentodell’obbligo, finalizzatea indirizzare le attivitàdei datori di lavoro, dei loroIl 18 novembre 2011, <strong>il</strong>Ministero del Lavoroe delle Politiche sociali,con lettera circolare,prot. n. 15/SEGR/0023692 haemanato le indicazioni metodologicheper eseguire lavalutazione dello stress lavoro-correlato,che sonostate approvate nella riunionedel 17 novembre 2010dalla Commissione consultivapermanente per la salutee la sicurezza sul lavoro.L’obbligo di valutazione delrischio determinato dellostress da lavoro-correlato,previsto dagli articoli 6comma 8. lettera m) quater e28 comma 1-bisdel D.Lgs. 9 a-pr<strong>il</strong>e 2008, n. 81 e s.m.i., èstato introdotto nell’ordinamentolegislativo italiano,con un espresso richiamo all’accordoquadro europeodell’8 ottobre 2004 sullostress lavoro-correlato stipulatoa Bruxelles tra Unice-/Ueapme, Ceep e Ces, e successivamenterecepito in I-talia a seguito dall’accordointerconfederale del 9 giugno2008, fissando <strong>il</strong> terminedel 1° gennaio 2009 per concludere<strong>il</strong> processo <strong>della</strong>suddetta valutazione, terminein seguito prorogato al31 dicembre 2010, con e-stensione dell’obbligo di a-dempimento dalle sole amministrazionipubblicheanche alle imprese private.La data del 31 dicembre2010, di decorrenza dell’obbligoprevisto dall’articolo28, comma 1-bis del D.Lgs. n.81/ 2008, deve essere intesacome data di avvio delle attivitàdi valutazione da eseguireai sensi delle indicazionimetodologiche conteconsulentie degli organi divig<strong>il</strong>anza.La suddetta Commissioneconsultiva, ha quindi elaboratouna serie di indicazionimetodologiche, contenutenella Circolare sopracitatadel 18 novembre 2010, chesono state elaborate nei limitie per le finalità puntualmenteindividuati dallalegge tenendo conto <strong>della</strong>ampia produzione scientificadisponib<strong>il</strong>e sul tema edelle proposte pervenuteall’interno alla Commissioneconsultiva e sono stateredatte secondo criteri disemplicità, brevità e comprensib<strong>il</strong>ità.Il documento prodotto dallaCommisione indica un percorsometodologico che rappresenta<strong>il</strong> livello minimo diattuazione dell’obbligo divalutazione del rischio dastress lavoro-correlato pertutti i datori di lavoro pubblicie privati.La valutazione del rischio dastress lavoro-correlato èparte integrante <strong>della</strong> valutazionedei rischi e viene effettuata(come per tutti gli altrifattori di rischio) dal datore38 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2011/1


SICUREZZA CANTIERIvalutazione preliminare),l’altra eventuale, da attivarenel caso in cui la valutazionepreliminare riveli elementidi rischio da stress lavoro-correlatoe le misure di correzioneadottate a seguito<strong>della</strong> stessa, dal datore di lavoro,si rivelino inefficaci.La valutazione preliminareconsiste nella r<strong>il</strong>evazione diindicatori oggettivi e verificab<strong>il</strong>i,ove possib<strong>il</strong>e numericamenteapprezzab<strong>il</strong>i, appartenentiquanto meno atre distinte famiglie:I. Eventi sentinella, quali adesempio: indici infortunistici;assenze per malattie;turnover; procedimenti esanzioni; segnalazioni delmedico competente;specifichee frequenti lamenteleformalizzateda partedei lavoratori. Ipredetti eventisono da valutarsisulla base di parametriomogeneiindividuatiinternamentealla a-zienda (esempioandamentonel tempo degliindici infortunisticir<strong>il</strong>evati in a-zienda).II. Fattori di cond<strong>il</strong>avoro avvalendosi del Responsab<strong>il</strong>edel Servizio diPrevenzione e Protezione(Rspp) con <strong>il</strong> coinvolgimentodel medico competente, ovenominato, e previa consultazionedel Rappresentantedei Lavoratori per la Sicurezza(Rls/Rlst).È, quindi, necessario preliminarmenteindicare <strong>il</strong> percorsometodologico che permettauna corretta identificazionedei fattori di rischioda stress lavoro-correlato, inmodo che da tale identificazionediscendano la pianificazionee realizzazione dimisure di eliminazione o,quando essa non sia possib<strong>il</strong>e,riduzione al minimo ditale fattore di rischio.A tale scopo, va chiarito chele necessarie attività devonoessere compiute conriferimento a tutte le lavoratricie a tutti i lavoratori, compresidirigenti e preposti. Lavalutazione prende in e-same non singoli, ma gruppiomogenei di lavoratori (peresempio, per mansioni opartizioni organizzative) cherisultino esposti a rischidello stesso tipo secondouna individuazione che ognidatore di lavoro può autonomamenteeffettuare in ragione<strong>della</strong> effettiva organizzazioneaziendale (potrebberoessere, ad esempio, iturnisti, i dipendenti di undeterminato settore oppurechi svolge la medesimamansione, ecc.).Secondo i contenuti<strong>della</strong> Circolare del18 novembre 2010,la valutazione si articola indue fasi: una necessaria (laSi segnala che sul sito del <strong>Collegio</strong> di Brescia nel link “settori/sicurezza/software”è stato pubblicato <strong>il</strong> software relativo alcalcolo dei costi <strong>della</strong> sicurezza con i prezzi aggiornati al 2011.Si ringraziano le colleghe geom. Maria Tomasoni e geom. LauraFerrari <strong>della</strong> Commissione Sicurezza per <strong>il</strong> lavoro svolto a favore<strong>della</strong> categoria.tenuto del lavoro, quali:ambiente di lavoro e attrezzature;carichi e ritmidi lavoro; orario di lavoro eturni; corrispondenza trale competenze dei lavoratorie i requisiti professionalirichiesti.III. Fattori di contesto del lavoro,quali ad esempio:ruolo nell’ambito dell’organizzazione;autonomiadecisionale e controllo;conflitti interpersonali allavoro; evoluzione e sv<strong>il</strong>uppodi carriera; comunicazione(esempio incertezzain ordine alle prestazionirichieste).In questa prima fase possonoessere ut<strong>il</strong>izzate listedi controllo applicab<strong>il</strong>ianche dai soggetti aziendali<strong>della</strong> prevenzione che consentanouna valutazione oggettiva,complessiva e,quando possib<strong>il</strong>e, parametricadei fattori di cui ai puntiI, II e III che precedono.In relazione alla valutazionedei fattori di contesto e dicontenuto di cui sopra(punti II e III dell’elenco) ènecessario consultare i lavoratorie/o <strong>il</strong> Rls/Rlst. Nelle a-ziende di maggiori dimensioniè possib<strong>il</strong>e consultareun campione rappresentativodi lavoratori.La scelta delle modalità tramitecui interpellare i lavoratoriè rimessa al datore d<strong>il</strong>avoro, anche in relazionealla metodologia di valutazioneadottata.Ove dalla valutazione preliminarenon emergono elementidi rischio da stress lavoro-correlatotali da richiedere<strong>il</strong> ricorso ad azioni correttive,<strong>il</strong> datore di lavoroIL GEOMETRA BRESCIANO 2011/2- 39


SICUREZZA CANTIERIsarà unicamente tenuto adarne conto nel Documentodi Valutazione del Rischio(Dvr) e a prevedere un pianodi monitoraggio.Diversamente, nel caso incui si r<strong>il</strong>evino elementi di rischioda stress lavoro-correlatotali da richiedere <strong>il</strong> ricorsoad azioni correttive, siprocede alla pianificazioneed alla adozione degli opportuniinterventi correttivi(ad esempio, interventi organizzativi,tecnici, procedurali,comunicativi, formativi,etc.).attraverso differenti strumentiquali questionari, focusgroup, interviste semistrutturate,sulle famiglie di fattori/indicatoridi cui all’elencosopra riportato. Talefase fa riferimento ovviamenteai gruppi omogeneidi lavoratori rispetto ai qualisono state r<strong>il</strong>evate le problematiche.Nelle aziendedi maggiori dimensioni èpossib<strong>il</strong>e che tale fase di indaginevenga compiuta tramiteun campione rappresentativodi lavoratori.Nelle imprese che occupanofino a 5 lavoratori, inluogo dei predetti strumentidi valutazione approfondita,<strong>il</strong> datore di lavoro puòscegliere di ut<strong>il</strong>izzare modalitàdi valutazione (es. riunioni)che garantiscano <strong>il</strong>coinvolgimento diretto de<strong>il</strong>avoratori nella ricerca dellesoluzioni e nella verifica<strong>della</strong> loro efficacia.Parallelamente ai lavori<strong>della</strong> Commissione, si segnalanoe si rimanda a duepubblicazioni contenentiuna effettiva e dettagliataproposta di metodologia divalutazione, entrambe liberamentereperib<strong>il</strong>i in Internet,nei rispettivi siti, chesono editi da:• Ispesl (maggio 2010): “Lavalutazione e gestionedello stress lavoro-correlato– Approcio integratosecondo <strong>il</strong> modello ManagementStandard Hse contestualizzatoalla luce delD.Lgs 81/2008 e s.m.i.”;• Coordinamento TecnicoInterregionale <strong>della</strong> Prevenzionenei Luoghi di Lavoro(marzo 2010): “Valutazionee gestione del rischioda stress lavoro-correlato– Guida Operativa”.❑Ove gli interventicorrettivi risultinoinefficaci, siprocede, nei tempi che lastessa impresa definiscenella pianificazione degli interventi,alla fase di valutazionesuccessiva (c.d. valutazioneapprofondita).La valutazione approfonditaprevede la valutazione<strong>della</strong> percezione soggettivadei lavoratori, ad esempio40 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2011/1


DAL COLLEGIO DI SONDRIOVito SosioLa realtàin cui opera <strong>il</strong> <strong>geometra</strong>dell’Iciin corso nel comunedi Valdiden-L’accertamentotro in Valtellina ha fatto e-mergere le problematichecon cui i professionisti devonospesso confrontarsinell’eseguire <strong>il</strong> loro lavoro,spesso dovute all’incompetenza,alla trascuratezza e all’indifferenzanell’operaredi elementi dell’apparatoburocratico, a omissioni amministrative,e alla carenteorganizzazione dei servizi.La società a cui è stato affidatol’incarico di affiancarel’Amministrazione Comunaledi quel paese nell’azioned’accertamento, hasfornato un prodotto impresentab<strong>il</strong>e,con errori grossolaniche manifestano scarsacapacità organizzativa e conoscenzadei meccanismicatastali e urbanistici di chiha eseguito <strong>il</strong> lavoro.Anzitutto è mancato un metododi ricerca. Qualsiasitecnico, quando un clientelo incarica di progettargli lacasa, in primo luogo si informase ha <strong>il</strong> terreno su cui costruirla,dove si trova, che dimensionie che caratteristicheha. Lo analizza allaluce delle norme urbanistico-ed<strong>il</strong>izieper accertarsiche ci siano le dimensioni ele condizioni concrete percostruire.La documentazione pervenutaai cittadini fa presumereche questo essenzialelavoro preparatorio sia mancato.Non sono stati esaminatigli atti comunali per determinarei fondi che negliultimi venti-trent’anni con a-desione amichevole sonostati trasferiti al Comune per42 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2011/1l’esecuzione di strade, parcheggie strutture pubblichein genere. Sono stati ignoratii mappali impegnati urbanisticamenteper la costruzionedei fabbricati licenziati.È mancata una verificadegli atti del catasto che, inpresenza di aerofotogrammetria,avrebbe favorito lapresenza di fabbricati demolitio crollati, ridotti a sedimeo rudere.Il lavoro eseguito ha fatto e-mergere gravi carenze operativee organizzative dell’apparatocomunale e catastale.Dopo venti-trent’anni l’amministrazionenon ha ancoraprovveduto ad intestarsi gliimmob<strong>il</strong>i acquisiti: i cittadiniche hanno cedutoquegli immob<strong>il</strong>i, non nehanno più né <strong>il</strong> possesso néla disponib<strong>il</strong>ità, ma dai registriimmob<strong>il</strong>iari risultano ancoraesserne i titolari. Qualorarichiedano la documentazioneper esigenze fiscalio personali se li ritrovano incarico. L’assenza presso gliuffici comunali di un prontuariodei mappali acquisitidal Comune, favorirebbe,quanto meno, la ricostruzionedello stato di fatto esistente,fac<strong>il</strong>itando non soloper l’operatore esterno ma,in presenza dei cambiamentidel personale, anchegli stessi addetti all’ufficio.Analoga considerazione sipuò fare per i mappali asservitialle volumetrie costruitein conformità con le vigentidisposizioni ed<strong>il</strong>izie e urbanistiche.L’assenza di unprontuario dei numeri dimappa asserviti agli edificiesistenti causa difficoltà e<strong>Collegio</strong> geometri di SondrioSeduta n. 13 del 16 dicembre 2010Iscrizioni Registro praticantiMattia GiacomelliAndrea AbramCancellazioni dall’Albo professionaleGemma FancoliPaolo Della MartaPaolo BorserioSeduta n. 1 del 13 gennaio 2011Iscrizioni Albo professionaleMoira PlonaJessica PedraglioGiancarlo RinaldiSimone PedriniNicolas GalliAndrea ScamoniFederica RoccaEmanuele MagatelliLuca MiottiCancellazione dall’Albo professionaleVirginio CattaneoMichele MozziGiuseppe MottarellaSergio ChiesaRoberto FrigoliSeduta n. 2 del 3 febbraio 2011Iscrizioni Albo professionaleElisa GianoliJessica CornelliValentina PongitoreDebora GospariniRiccardo AntonioliIscrizioni Registro praticantiStefano MatizGiordano Trabucchi


DAL COLLEGIO DI SONDRIOperdita di tempo tanto altecnico comunale prepostoall’esame <strong>della</strong> pratica,quanto al tecnico proponente,con incremento di possib<strong>il</strong>itàd’errori, causa non ultimadi contestazioni e contrastisia tra i confinanti sianei confronti dei progettisti.Sono altresí emerse anomalienella documentazionecatastale per la ritardataod omessa registrazionedelle volture degli attidi trasferimento <strong>della</strong> proprietà,per le imprecisioni egli errori nel riportarle e, inqualche caso, per la loromancata presentazione.L’inserimento dei fabbricatiex rurali, specie dei casolarisparsi e d’alta quota, ha documentatodifformità allevolte anche consistenti, traquanto riprodotto in mappae lo stato di fatto r<strong>il</strong>evatodegli appezzamenti di terrenie dei manufatti.Èassurdo che, mentregiustamente lapubblica amministrazionechiede ai proprietaridi immob<strong>il</strong>i di regolarizzarela loro posizione pressogli uffici competenti, essa laignori.Un insieme di elementi checomplicando l’attività dell’operatoretecnico, generanoriduzione di produttivitàper inut<strong>il</strong>i perdite ditempo e inducono all’errore.Queste anomalie, frutto diincompetenza, trascuratezza,menefreghismo emancanza di controllo, richiedonouna svolta organizzativaradicale che prevedala collaborazione trauffici tecnici e uffici fiscali e <strong>il</strong>superamento dei compartistagni. Sono situazioni cherichiedono disponib<strong>il</strong>ità o-perativa, capacità organizzativae impegno del personalepreposto qualificato einvestimenti che, con le modernetecniche informatiche,non paiono impossib<strong>il</strong>ida attuare.Per questo ritengo che noiprofessionisti tecnici dobbiamoattivarci per essere distimolo e collaborare al finedi conseguire un obiettivoimportante per i cittadinioltre che per gli operatoridel settore.❑IL GEOMETRA BRESCIANO 2011/1 - 43


DAL COLLEGIO DI LODIAlessandro FolliCostruire e abitare in saluteAcquisto consapevole<strong>della</strong> casalamento termico dell’involucro,permette di riscaldare<strong>il</strong> volume abitab<strong>il</strong>e con unaquantità di energia limitata.Del resto, come evidenziaanche l’Ing. Erlacher nel suointervento, l’energia foss<strong>il</strong>e èin continua diminuzione eper salvaguardare le risorsedel pianeta senza rinunciarea comodità e benessere abitativo,è necessario cambiaremodo di pensare. In particolaresi deve focalizzare l’obiettivodi coniugare <strong>il</strong> comportamentoecologico con <strong>il</strong>fattore economico dell’edificio:una casa ad alta qualitàabitativa non deve infatti esserecara, come invece è portatoa credere l’immaginariocollettivo, soprattutto tra inon addetti ai lavori.A quest’ultimo concetto dieco-sostenib<strong>il</strong>ità accostataal risparmio economicofanno eco gli architetti dellostudio di architettura MCA(Mario Cucinella Architects)presentando <strong>il</strong> progetto“Casa 100 k” che abbina i cri-Guardare ad un futurosostenib<strong>il</strong>e ediffondere l’eticadel costruire: sono questi gliobiettivi principali del convegnodidattico-divulgativoche si è tenuto presso <strong>il</strong> ParcoTecnologico Padano a Lodi <strong>il</strong>27 novembre 2010 con <strong>il</strong> patrociniodel Comune di Lodi.Il futuro <strong>della</strong> società dovràessere sostenib<strong>il</strong>e ed anchele costruzioni dovranno esserlo.È con questo sloganche si apre l’evento, rivolto acolmare <strong>il</strong> vuoto di un’adeguataformazione ed informazionein merito alle costruzionieco-sostenib<strong>il</strong>i chesono oggetto di una domandasempre maggiore.A rompere <strong>il</strong> ghiaccio suiconcetti concreti che stannoalla base di un edificio ecosostenib<strong>il</strong>eè l’Ing. RubenHerlacher, docente e consulentedell’Agenzia Casa-Clima, che focalizza l’attenzionesull’involucro ed<strong>il</strong>izioancora prima di pensare allerisorse tecnologiche checonsentono un risparmio e-nergetico. “L’energia più pulitaè quella non consumata- afferma con convinzione <strong>il</strong>relatore - prima bisognapensare a ridurre <strong>il</strong> fabbisognoenergetico dell’edificio,poi possiamo cominciarea parlare di fonti rinnovab<strong>il</strong>i”.La sostenib<strong>il</strong>ità di unedificio non si misura soltantoin base all’efficienzadegli impianti o al numero dipannelli solari installati; unacasa a basso fabbisogno e-nergetico (Classe A o B Casa-Clima oppure edifici <strong>della</strong>categoria termica C) indicauna casa che con la sua modalitàcostruttiva e con l’isoteridi ed<strong>il</strong>izia sostenib<strong>il</strong>e aquelli <strong>della</strong> prefabbricazione:un complesso residenzialecomposto da diversinuclei abitativi a costicontenuti, a misura di desiderioe a basso impatto ambientale.Le relatrici si soffermanomolto sul concettoche costruire con una logicaeconomica è possib<strong>il</strong>e, ut<strong>il</strong>izzandouna prefabbricazioneleggera e flessib<strong>il</strong>eche risponda alla flessib<strong>il</strong>itàdegli spazi in funzione degliusi e delle abitudini di chivive una casa. L’obiettivo diricerca che ha dato vita all’idea“Casa 100 k” è legatoalla ottimizzazione del costodi costruzione ed ha orientatola scelta <strong>della</strong> tipologiacostruttiva e degli elementitecnologici verso sistemiprefabbricati e a secco, siaper la riduzione dei costi, siaper la rapidità di esecuzione,nonché per la riduzionedei rischi di cantiere.Il progetto è finalizzato allarealizzazione di una casa da100 mq (ma estremamentepersonalizzab<strong>il</strong>e in relazionealle esigenze dell’u-44 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2011/1


DAL COLLEGIO DI LODIMuri contro terra con casseri aperdere aventi anche funzione dicollaborazione strutturale.Sotto: solai realizzati con sistemaPlasbau.tente finale) a Zero emissionidi CO2, grazie all’impiantisticafotovoltaica integrataarchitettonicamente,all’ut<strong>il</strong>izzo di superfici captantienergia solare per imesi invernali, circolazioneinterna dell’aria per quelli e-stivi e a tutte le strategiepassive adottab<strong>il</strong>i per renderel’edificio una macchinabioclimatica.stro caso, di costi tutto sommatocontenuti rispetto all’ed<strong>il</strong>iziaconvenzionale nonè semplice radicare questiconcetti e sovvertire un sistemaedificatorio ormaiconsolidato. Nel nostro casoperò tutti gli argomenti trattatinel corso del convegno sisono concretizzati nel ProgettoLe Sorgenti: <strong>il</strong> primo significativointervento di ed<strong>il</strong>iziaeco-sostenib<strong>il</strong>e nellaProvincia di Lodi per la realizzazionedi un edificio autonomoad elevatissima efficienzaenergetica (30kWh/mqa), alimentato e-sclusivamente da fonti rinnovab<strong>il</strong>ie certificato inClasse A CasaClima. L’ideadi fondo del suddetto progettoè quella di realizzareun complesso energeticamentepulito ed autonomoche si armonizzi e sia al serviziodell’ambiente nelquale è inserito, in continuitàcon una zona paesaggisticamente“delicata” e “frag<strong>il</strong>e”sotto <strong>il</strong> prof<strong>il</strong>o geomorfologicoe ambientale,con funzione di connessionefra <strong>il</strong> sistema insediativo urbanoe <strong>il</strong> territorio agricolo.L’ambizioso e innovativoIl contenimento deicosti di realizzazioneè invece affidato all’impiegodi prefabbricazioneleggera e flessib<strong>il</strong>e: e-lementi strutturali, apparatitecnici, attrezzature mob<strong>il</strong>icome pareti/pannelli scorrevoli-smontab<strong>il</strong>i-curvab<strong>il</strong>iper la divisione interna deglialloggi; sistemi di chiusura otamponamenti monobloccofatti di componenti sostituib<strong>il</strong>iche possano diversificarel’aspetto esterno, maanche garantire un’estensionedi quello interno (balconi,terrazzini, logge, ecc.).Dopo un breve escursus attoad evidenziare gli aspettigiuridici dell’acquisto consapevoledi una casa, l’interventoconclusivo del convegnoha esposto una panoramicaincentrata sui valorietici che deve avere “unabanca di riferimento per lepersone e le organizzazioniche vogliano praticare scelteresponsab<strong>il</strong>i anche incampo finanziario”.Tanti bei concetti e altrettantobuoni propositi chesolitamente rimangonoquasi utopia, un traguardoda raggiungere in un futuronon meglio definito. Nonostantesi parli, come nel noprogettoè ormai in fase diultimazione ed è costituitoda 14 abitazioni unifam<strong>il</strong>iari,eseguite secondo <strong>il</strong> concettoarchitettonico degliappartamenti in v<strong>il</strong>la, e daun centro direzionale.A livello costruttivo <strong>il</strong> primo,fondamentale, concetto impostodal progetto è statodedicato alla coibentazioneed all’isolamento termico,con l’eliminazione dei pontitermici mediante l’ut<strong>il</strong>izzoIL GEOMETRA BRESCIANO 2011/1 - 45


DAL COLLEGIO DI LODItaici (installati sulle faldedei tetti esposte a sud esulla sommità <strong>della</strong> barrieraantirumore realizzata perschermare gli edifici dallaprospiciente ferrovia) cheforniranno elettricità anchealle singole unità abitative/direzionali.Tutta la distribuzioneinterna avverràcon sistemi a bassa temperaturamediante l’ut<strong>il</strong>izzo dipannelli radianti.maniera tradizionale, sipassa alle scelte radicali relativeagli impianti tecnologici.Il cuore dell’impianto,centralizzato con contab<strong>il</strong>izzatorisingoli, è una centralea sonde geotermiche verticalicon pompe di calore perla produzione di acqua caldaper l’inverno e fredda perl’estate. La centrale sarà alimentatadall’energia prodottadai pannelli fotovolditecniche costruttive nonmolto difformi da quelle tradizionalima semplicementepiù attente al giustoposizionamento dei materialiisolanti ed all’ut<strong>il</strong>izzo dielementi di ottima qualità,per lo più naturali.Eliminati quindi i problemirelativi alle dispersioni, realizzatii tetti vent<strong>il</strong>ati conampio isolamento e mantodi copertura in coppi, eseguitele finiture interne allaL’intervento ed<strong>il</strong>izio, cosìcome <strong>il</strong> convegno (primo diuna serie di eventi), sonostati promossi da CRB Impresite dalla CooperativaSanta Francesca CabriniDue.❑46 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2011/1


DAL COLLEGIO DI MANTOVAIscrizioni e cancellazionidall’Albo dei geometridi Mantova nel 2010ISCRIZIONI dal 1° gennaio 2010 al 31 dicembre 2010N. iscr. Iscrizione Nominativo Luogo e data di nascita Residenza2604 14/01/2010 Algeri Enrico Correggio (Re) 10/09/1988 46020 Pegognaga (Mn), via G. Di Vittorio 242601 14/01/2010 Benassi Pietro Suzzara (Mn) 26/06/1987 46029 Suzzara (Mn), via Guido 142613 25/02/2010 Bernini Andrea Mantova 13/12/1986 46037 Roncoferraro (Mn), via del Donatore 262600 14/01/2010 Bombonati Emanuele Mantova 23/12/1971 46031 Bagnolo San Vito (Mn), via Gramsci 3/42615 17/03/2010 Borsari Simone Suzzara (Mn) 23/07/1988 46020 Pegognaga (Mn), via U. Sissa 162621 20/05/2010 Calvi Francesca Castiglione d. Stiviere (Mn) 29/04/1987 37067 Valeggio s/Mincio, via Don A. Carpani 72622 20/05/2010 Compri Mattia Mantova 13/07/1986 46049 Volta Mantovana (Mn), via B. Castiglioni 312614 25/02/2010 Condello Rocco Viadana (Mn) 25/06/1986 46019 Viadana (Mn), via G.B. Vico 142620 29/04/2010 Fregni Matteo Mantova 21/11/1988 46040 Rodigo (Mn), via Caduti del Lavoro 302626 02/09/2010 Gazzola Ivano Mantova 09/12/1973 46030 Bigarello (Mn), via <strong>della</strong> Pace 102602 14/01/2010 Giazzoli Marco Asola (Mn) 25/10/1987 46040 Casalromano (Mn), via A. De Gasperi 32612 25/02/2010 Lora Federico Mantova 25/08/1986 46037 Roncoferraro (Mn), via San Cassiano 42605 14/01/2010 Madaschi Marco Mantova 11/08/1988 46037 Roncoferraro (Mn), via G. Rossini 102603 14/01/2010 Marzullo Alessandro Mantova 09/07/1986 46100 Mantova, Piazza Cavallotti 112616 17/03/2010 Negrini Cristiano Ostiglia (Mn) 25/11/1988 46028 Sermide (Mn), via P. C. Margutti 712606 14/01/2010 Nodari Luigi Castiglione d. Stiviere (Mn) 12/06/1987 46043 Castglione d. Stiviere (Mn), via B. Croce 12608 04/02/2010 Pedrazzoli Gianluca Mantova 25/01/1988 46027 S. Benedetto Po (Mn), via A. Gramsci 252609 04/02/2010 Picetti Denis Castiglione d. Stiviere (Mn) 22/09/1985 46043 Castiglione d. Stiviere (Mn), via P. C. Beschi 1082618 08/04/2010 Puerari Valentino Bozzolo (Mn) 06/11/1985 26030 Calvatone (Cr), via Don Veronesi 172625 29/07/2010 Ruberti Loris Mantova 04/08/1985 46026 Quistello (Mn), via Nuova 162624 29/07/2010 Savi Andrea Mantova 26/05/1985 46033 Casteldario (Mn), via F.lli Kennedy 3/A12610 04/02/2010 Scalari Stefania Mantova 30/03/1987 46014 Castellucchio (Mn), via San Marco 202617 08/04/2010 Seghetti Samuele Mantova 27/01/1985 37060 Sorgà (Vr), via <strong>della</strong> Pace 6 - Bonferraro2607 04/02/2010 Stermieri Alberto Mantova 29/06/1984 46100 Mantova, via Riviera Mincio 1122619 08/04/2010 Strina Marco Parma 09/06/1976 46017 Rivarolo Mantovano (Mn), via G. Garibaldi 4/A2623 03/06/2010 Taverna Vittorio Crotone (Kr) 21/07/1986 46019 Viadana (Mn), via Codisotto 114/C2611 25/02/2010 Zaccagni Andrea Mantova 03/10/1981 46044 Goito (Mn), via L. B. Alberti 3148 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2011/1


DAL COLLEGIO DI MANTOVACANCELLAZIONI dal 1° gennaio 2010 al 31 dicembre 2010N. iscr. Nominativo Luogo e data di nascita Residenza Cancellazione2415 Araldi Valentina Bozzolo (Mn) 13/08/1981 46010 Curtatone (Mn), via Martiri d. Libertà 40 14/01/20102541 Begotti Davide Suzzara (Mn) 07/06/1984 46029 Suzzara (Mn), via Curtatone Montanara 30 25/11/2010453 Berni Aldo Moglia (Mn) 09/05/1929 46025 Poggio Rusco (Mn), via Fioretti 8 12/10/20102486 Bettelli Alice Asola (Mn) 30/04/1983 46042 Castel Goffredo (Mn), via Copenaghen 311/B 23/12/20101710 Borsari Elisa Ostiglia (Mn) 18/04/1963 46025 Poggio Rusco (Mn), via Matteotti 24 14/01/20101007 Bosi Gianni Mantova 28/03/1944 46047 Porto Mantovano (Mn), Str. Mantovanella 19 14/01/20102108 Capra Sonia Asola (Mn) 07/06/1973 46041 Asola (Mn), via M. Parenti 98 03/06/20102481 Car<strong>della</strong> Roberta Asola (Mn) 08/05/1973 46041 Asola (Mn), via G. Garibaldi 30 14/01/20101011 Cattalani Paolo Mantova 17/04/1944 46047 Porto Mantovano (Mn), via M. Montessori 26 14/01/20102017 Cauzzi Marina Valeggio s/Mincio (Vr) 37014 Castelnuovo Garda (Vr), via Colombara 6 14/01/20102023 Dall’Oca Giulio Mantova 08/10/1967 46030 Virg<strong>il</strong>io (Mn), via S. Cataldo 24 13/12/20102361 D<strong>il</strong>etto Roberta Suzzara (Mn) 22/09/1980 46030 Virg<strong>il</strong>io (Mn), via T. Folengo 8 25/02/2010692 Ferrari Carlo Marcaria (Mn) 03/05/1936 46014 Castellucchio (Mn), Piazza A. Gardini 2 04/02/20101391 Ferri Luigi Solferino (Mn) 30/11/1953 46040 Solferino (Mn),via Ossario 28 13/12/20102169 Flisi Mauro Bozzolo (Mn) 26/11/1974 46010 Curtatone (Mn), via Roda 96 14/01/20102412 Fontanesi Davide Bozzolo (Mn) 22/09/1976 46010 Curtatone (Mn), via Caravaggio 19 04/02/20101065 Frigeri Luigi Magnacavallo (Mn) 01/04/1945 46025 Poggio Rusco (Mn), via A. Murri 18 28/10/20102409 Grazioli Raffaele Cremona 03/08/1972 46040 Casalromano (Mn), via Don B. Grazioli 5 14/01/20102215 Incarbone Gianfranco Mantova 12/09/1974 46030 Bigarello (Mn), via S. Quasimodo 10 14/01/20101644 Lucchini Mario S. Benedetto Po (Mn) 20/02/1954 46027 S. Benedetto Po, via E. Ferri 41 28/10/2010825 Martini Odino Castel Goffredo (Mn) 18/12/1934 46046 Medole (Mn), via G. Mazzini 44 01/07/20102573 Mattesco Omar Castiglione d. Stiviere (Mn) 12/01/1981 46043 Castiglione d. Stiviere (Mn), via delle Teodore 10/B 11/11/20102344 Mazzoni Marcella Mantova 27/11/1977 46049 Volta Mantovana (Mn), via Solferino 1/A/2 03/06/20102228 Melotti Matteo Mantova 18/09/1976 46047 Porto Mantovano (Mn), via Martorelli 12 30/09/20101135 Minuti Giuliano Goito (Mn) 27/06/1948 46047 Porto Mantovano (Mn), via M. Montessori 63 29/04/20102468 Molinari Mauro Ostiglia (Mn) 22/07/1968 45030 Castelnovo Bariano (Ro), via Sanseverino 59 14/01/20101931 Parise Damiano Porto Mantovano (Mn) 15/10/1963 46010 Marcaria (Mn), Strada Tosa 8 ter 14/01/20101331 Pasquali Cesare Castellucchio (Mn) 08/05/1941 46014 Castellucchio (Mn), via 4 Novembre 38 23/12/20102419 Pezzo Elisa Mantova 30/11/1979 46045 Marmirolo (Mn), Strada Soave 79 13/12/20102252 Scardocci Massim<strong>il</strong>iano Mantova 22/02/1975 46044 Goito (Mn), via V. Bellini 4 14/01/20101010 Spitti Gianfranco Asola (Mn) 08/10/1943 46012 Bozzolo (Mn), via Giuseppina 39 14/01/20101398 Tieghi Gianfranco Adria (Ro) 28/08/1928 46100 Mantova, P.le Michelangelo 2 14/01/20101407 Trazzi S<strong>il</strong>vio Quistello (Mn) 13/01/1953 46031 Bagnolo San Vito (Mn), via G. Mazzini 75 23/12/20102248 Vincenzi Giorgio Mantova 07/09/1961 46010 Curtatone (Mn), via Partigiani 6 28/10/2010IL GEOMETRA BRESCIANO 2011/1- 49


FORMAZIONE CONTINUAI corsi specialisticidel <strong>Collegio</strong> di Bresciaper la formazione continuaContinua l’immutatoimpegno delnostro <strong>Collegio</strong><strong>bresciano</strong> nellala produzionedi corsi di specializzazionee aggiornamento professionaleche riscuotono <strong>il</strong>grande interesse degli i-scritti, sempre molto numerosi.Questo dato dice dell’importanzache gli iscrittiattribuiscono alla propriaformazione tecnica. Diamodi seguito l’elenco dei corsirealizzati dall’inizio del 2011e di quelli in preparazione.Corsi già ultimati a Bresciaa) “Preliminare di compravenditae relazione per <strong>il</strong> notaio”.Relatori: avv. Dario Alloccoe geom. GiovanniGares.Partecipanti: 159.b) “Sicurezza luoghi di lavoroe cantieri temporanei e mob<strong>il</strong>i”.Relatori: avv. FrancescoMenini, geom. FrancescoBotte, geom. Nadia Bettari,geom. Laura Ferrari.Partecipanti: 91c) “Successione legittima e testamentaria,successione edonazione”.Relatori: avv. Dario Allocco,geom. GiovanniGares.Partecipanti: 40Corsi già ultimatia Darfo Boario Termea) “Preliminare di compravenditae relazione per <strong>il</strong> notaio”.Relatori: avv. Dario Allocco,geom. GiovanniGares.Partecipanti: 66b) “Successione legittima e testamentaria,successione edonazione”.Relatori: avv. Doario Alloccoe geom. GiovanniGares.Partecipanti: 42Corsi già programmatia Bresciaa) “Successione legittima e testamentaria,successione edonazione”.Relatori: avv. Dario Allocco,geom. GiovanniGares.Data: 21 marzo 2011b) “Preliminare di compravendita,relazione per <strong>il</strong> notaio”.Relatori: avv. Dario Allocco,geom. GiovanniGares.Data: 4 apr<strong>il</strong>e 2011Corsi in preparazionea) “Certificati energetici”Relatori: ing. Gian BattistaPasquini, ing. AntonioManfredini, ing.Mara Berardi.b) “Gestione rifiuti di cantiere”.Relatori: ing. Zetera, sig.Quaresmini, geom. Bellomira.c) “Conc<strong>il</strong>iatori professionali”.Corsi in fase di studioa) “Aggiornamenti per gli ab<strong>il</strong>itati818”b) “Aggiornamento impiantisticoper gli ab<strong>il</strong>itati “Certificatorienegetici”❑È uscita XVIII edizione del “Valentinetti”, <strong>il</strong>manuale informativo per chi opeera nei LL.PP.Vannini Edititrice ha dato alle stampe la diciottesima edizione de “Lapratica amministrativa e contab<strong>il</strong>e nella condotta di opere pubbliche”,testo meglio conosciuto come <strong>il</strong> “Valentinetti” che subentra alla precedenteedizione del 2005 dopo l’entrata in vigore, dal 1° luglio 2006, delCodice deo contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture, approvatodal Decreto Legislativo n.163 del 2006, che ha recepito le disposizionicontenute nella Direttiva 2004/18/CE.Il codice, con cui è stata accorpata in un unico testo normativo la disciplinaattinente agli appalti e ai contratti di lavori, beni e forniture, haavuto poi nel tempo ulteriori modifiche e integrazioni fino alla recenteintroduzione del Decreto legislativo 53/2010 “direttiva ricorsi”.Nella revisione e rielaborazione del testo si è cercato di mantenere lost<strong>il</strong>e e la chiarezza propri dell’autore e del suo revisore principale. Nellatrattazione dei vari argomenti, infatti, è stato come sempre priv<strong>il</strong>egiatol’aspetto applicativo delle norme di riferimento cosicché <strong>il</strong> manuale puòsenz’altro rispondere in modo completo alle richieste di carattere praticodegli operatori. L’opera è completata da una sezione on-line da cui èpossib<strong>il</strong>e scaricare moduli in formato word.Il testo si distingue come punto di riferimento per ingegneri, geometri,architetti, enti pubblici e imprese ed<strong>il</strong>i per la capacità di affrontare inmaniera chiara ed esauriente tutte le fasi che caratterizzano dall’inizioalla fine i lavori pubblici e per i commenti significativi che guidano <strong>il</strong> lettorealla comprensione del testo.• La normativa in materia di lavori pubblici e la sua evoluzione;• le opere pubbliche e i soggetti pubblici e i soggetti preposti alla realizzazioneed alla vig<strong>il</strong>anza;• la programmazione delle opere pubbliche;• <strong>il</strong> progetto dei lavori pubblici;• verifica ed approvazione del progetto;• i sistemi di realizzazione dei lavori pubblici;• l’esecutore dei lavori pubblici;• la scelta dell’esecutore dei lavori pubblici;• i piani di sicurezza;• l’esecuzione e la condotta dei lavori;• <strong>il</strong> collaudo dei lavori.Il nuovo testo “Valentinetti ”, XVIII edizione è disponib<strong>il</strong>e on-line sul sito<strong>della</strong> editrice www.vanninieditrice.it e nelle librerie. Prezzo di copertina72,00 euro.Per informazioni: info@vanninieditrice.it50 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2011/1


CTUStefano FracascioRelazione esecuzioni immob<strong>il</strong>iariper <strong>il</strong> Tribunale di Brescia:cambia ancora la prima paginaIn variazione di quantoprecedentemente comunicato(n. 1/2010<strong>della</strong> rivista), si propone aitecnici che eseguono relazionidi valutazione per EsecuzioniImmob<strong>il</strong>iari per <strong>il</strong> Tribunaledi Brescia di adottare,come prima facciata perle perizie <strong>il</strong> fac sim<strong>il</strong>e qui difianco riprodotto e concordatosia con <strong>il</strong> Giudice delleEsecuzioni, sia con la Cancelleriadel Tribunale di Brescia;ciò per semplificare, u-niformare e rendere visib<strong>il</strong>edi primo acchito la consistenzadell’immob<strong>il</strong>e. Si ricordache per scaricare lapratica si può consegnare <strong>il</strong>f<strong>il</strong>e <strong>della</strong> relazione e degli allegatiin formato Pdf direttamentein Cancelleria. ❑IL TECNICO LEGALEnuova rivista on-lineIn seguito a un progetto delnostro collaboratore <strong>geometra</strong>Paolo Frediani <strong>il</strong> Gruppo 24 Oreha dato vita a una specificapubblicazione on-line dal titolo“Il tecnico legale”, alla quale itecnici interessati si possonoabbonare collegandosi al portaledel Sole 24 Ore dedicato almondo immob<strong>il</strong>iare (www.immob<strong>il</strong>i24.com).I colleghi geometri esperti <strong>della</strong>materia che intendessero collaborarealla nuova rivista apportandocontributi e idee nei settoridi ed<strong>il</strong>izia, topografia, catasto enormative correlate possonomettersi in contatto direttamentecon Paolo Frediani:segreteria@studiofrediani.comIntestazione del C.T.U.Arch./Ing./Geom. ………………………………………………………………………………con studio a ……………………………, via ………………………………………………...tel.……………………, fax ……………………, e-ma<strong>il</strong> ……………………………………….TRIBUNALE DI BRESCIAEsecuzione immob<strong>il</strong>iare n. ……………………CREDITORE PROCEDENTE: ………………………………………………………………………………………CF………………… P. IVA …………...................con sede a ………………………………………………………… in via ………………………………………………………..………………………………………………….con l’Avv.……………………………………………………………………………………..................................................................................................................................................CONTRO …………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………......………Magistrato:…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….........……….Udienza d’incarico e giuramento ……………………………………………………………………………………………………………………….............................Determinazione modalità di vendita udienza del ……………………………………….............…………………………......…………………….……..Descrizione del bene e suddivisioni in lotti ……………………………………………..........................................………………............................................Dati generali del bene e suddivisione in lottiLotto 1Quota di proprietà ……………………………………………………… %Immob<strong>il</strong>e sito nel Comune di ……………………………………………………………………………………………………………………………….……………….Distinto in catasto con identificazione destinazione d’uso ………………………………………………….……………………………….………..Valore intero € ………………………………………………………………………………………………………………………………....................................………..................Valore quota pignorata € ……………………………...……………………………………………………………………………………………...……………………..........Comproprietari ……………………………...………………………………………………………………………………………………………………………..……...…………Divisib<strong>il</strong>ità ……………………………...………………………………………………………………………………………………………………………………….............…........Problematiche (con riferimento pagina relazione relativa descrizione ……………………………..........……………………………...……Lotto 2Quota di proprietà ……………………………………………………… %Immob<strong>il</strong>e sito nel Comune di ……………………………………………………………………………………………………………………………….……………….Distinto in catasto con identificazione destinazione d’uso ………………………………………………….……………………………….………..Valore intero € ………………………………………………………………………………………………………………………………....................................………..................Valore quota pignorata € ……………………………...……………………………………………………………………………………………...……………………..........Comproprietari ……………………………...………………………………………………………………………………………………………………………..……...…………Divisib<strong>il</strong>ità ……………………………...………………………………………………………………………………………………………………………………….............…........Problematiche (con riferimento pagina relazione relativa descrizione ……………………………..........……………………………...……e così eventualmente di seguito.52 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2011/1


AGRICOLTURA & FORESTEValeria SonvicoLa Lombardia versola Politica Agricola Comunedel 2020La PAC dopo <strong>il</strong> 2013?Il futuro <strong>della</strong> programmazione2013-2020? Sono le domaneche spesso si sentono, inparticolare tra gli imprenditoriagricoli, ormai giunti algiro di boa dell’attuale programmazione.Si avverte lanecessità di capire quali misuree risorse economichesaranno messe a disposizionedall’Unione Europea.Dalle future scelte strategiche<strong>della</strong> Politica AgricolaComune (PAC), infatti, dipenderannole dinamicheimprenditoriali delle a-ziende e di conseguenza delsettore primario.Mancano ancora un paiod’anni al 2013, ma nelle opportunesedi istituzionali siè già aperta la discussione<strong>della</strong> PAC, nonché del prospettofinanziario: incertezzao opportunità?Negli ultimi trent’anni lastessa Europa è cambiata radicalmente,siamo passatida 15 Stati membri a 27, e seè vero che in termini percentualidi prodotto lordo vendib<strong>il</strong>eeuropeo (PLV) laspesa è diminuita, e quindipiù efficiente e mirata, è altrettantovero che oggi lanuova Europa ha un’agricolturaestremamente diversada un paese all’altro.Tre saranno le sfide che governerannola nuova programmazione:1) sfide economiche sia nell’ambito<strong>della</strong> sicurezza a-limentare sia nell’ambitodei prezzi per garantire intutta Europa una produzioneagricola di qualità;2) sfide ambientali con una54 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2011/1


AGRICOLTURA & FORESTEMembri sono testimonianzadi un’agricolturaarticolata con adozione disistemi molto diversi gliuni dagli altri e mantenerel’agricoltura in tutti i Paesisarà la principale strategiaall’interno delle politicheeuropee.Altrettanti tre sono gli obbiettivi<strong>della</strong> PAC del futuro:1) Contribuire al reddito dell’agricoltore;2) aver una produzione conuna fetta di valore aggiuntoadeguata, nonchéun incremento <strong>della</strong> competitivitàdel settore;3) offrire misure compensativeper chi si trova in zonecon specifici vincoli ambientali.La Politica Comune è necessaria.È importante accompagnarela futura ristrutturazioneattraverso la diversificazione,garantendo l’evoluzionetecnologica, l’interazionetra settori e <strong>il</strong> sostegnodell’occupazione.In sintesi, una politica meglioorientata e più equ<strong>il</strong>ibratacon una distribuzionemigliore dei pagamenti direttirispetto al passato e sostenutada opportune misuredi mercato che andrannoa riequ<strong>il</strong>ibrare <strong>il</strong> pagamentounico, di cui attualletturaduplice: da un lato<strong>il</strong> continuo degrado delsuolo, le emissioni in atmosferapotenzialmenteinquinanti e le preoccupazioniclimatiche, dall’altro<strong>il</strong> ruolo fondamentaledell’agricoltura comeconservatore del territorio,biodiversità e regolatoredei gas serra;3) sfide territoriali i 27 Paesimente l’Italia percepisce uncorrispettivo superiore rispettoalla media comunitaria.Agli obbiettivi si potrà arrivareattraverso cambiamentigraduali o incrementanole giustificazioni peruna Pac “più verde” o adottarepolitiche agricole mirateallo sv<strong>il</strong>uppo rurale.Il prossimo appuntamentosarà prima dell’estate in cuiverranno presentate letappe in considerazionedelle proposte legislative edell’evoluzione dell’impattoche si potrebbe avere,nonché i criteri attraversocui verranno distribuite le risorse.Non si può nascondereche l’effettoridistributivoavrà un impatto enormesulle zone particolarmenteintensive (ad esempio <strong>il</strong> settorezootecnico), ma la sfidaper <strong>il</strong> nostro Paese sarà riuscireattribuire un valoremaggiore alla superficie: riconoscerela ricchezza delprodotto per ettaro al fine digarantire benefici concreti ea lungo periodo per <strong>il</strong> nostroterritorio.❑IL GEOMETRA BRESCIANO 2011/2- 55


TECNICAUmberto MonopoliL’evoluzione <strong>della</strong> Topografiae <strong>della</strong> Cartografianella storia(Parte seconda)Gli EtruschiMolto spesso si pensa che i greci siano stati gli “iniziatori”delle conoscenze romane. Ci si dimentica, in materia topograficacome in altre questioni, la grossa influenza <strong>della</strong> civ<strong>il</strong>tàetrusca, geograficamente molto più vicina. È pacificoche <strong>il</strong> concetto di proprietà, la sacralità <strong>della</strong> proprietà, (glidèi “Penati”), è stato trasmesso a Roma con l’interventodegli Etruschi. Il proprietario definiva i limiti <strong>della</strong> sua proprietàcon un omaggio agli dei, con riti propiziatori e cerimoniecodificate; <strong>il</strong> collocamento <strong>della</strong> pietra o un pezzo d<strong>il</strong>egno a confine costituiva un atto importante e chi violavatale confine era sottoposto all’ira degli dei…<strong>il</strong> parallelo suicontenziosi per i confini di proprietà dei giorni nostri è d’obbligo…Il “limite/confine” del tempo prende <strong>il</strong> nome dal “termini”del dio Terminus, che rappresentava e garantiva l’inviolab<strong>il</strong>ità.I RomaniAgli àugures etruschi subentrano gli agrimensores romani. I geometriromani beneficiarono ovviamente delle conoscenzeacquisite dai Greci e dagli Etruschi.Un esempio dell’ingegno e <strong>della</strong> ab<strong>il</strong>ità raggiunta dai romaniè quello relativo al tracciamento e alla costruzionedegli acquedotti. In un arco di tempo di oltre 500 anni furonorealizzati per <strong>il</strong> fabbisogno urbano di Roma undici acquedottimaggiori, oltre ad unconsiderevole numero di diramazioni.É stato calcolatoche la portata complessivadi tali acquedotti, messi insieme,superava di parecchiola quantità giornalieradi acqua su cui oggi può contarela città moderna. Taleabbondanza, che non fu mairaggiunta in nessun’altraparte del mondo, valse a Roma <strong>il</strong> nome di regina aquarum, cioèregina delle acque. É interessante notare che i romani nondavano un nome all’acquedotto in sé, ma all’acqua che portava,per cui la gran parte di essi veniva chiamata aqua (AquaAppia, Aqua Marcia, Aqua Iulia, ecc.), seguito spesso dal nomedel regnante o del funzionario che lo aveva fatto realizzareo aveva presieduto alla costruzione.I romani chiamavano <strong>il</strong> loro ispettori del tempo agrimensores,lo strumento principale ut<strong>il</strong>izzato era la groma. Era costituitada un’asta verticale, che si conficcava nel terreno e che insommità aveva un braccio di sostegno per due aste tra loroortogonali. Le estremità delle aste avevano dei fori a cui venivanoappesi dei f<strong>il</strong>i a piombo, che risultavano due a duetra loro ortogonali e servivano di riferimento per i traccia-menti. Questo strumento era in legno con particolari di metallonelle zone ritenute di maggiore importanza o usura.Questo dispositivo ha permesso <strong>il</strong> tracciamento, caro ai romani,delle città a geometria regolare, con angoli retti fra levie… e arriva la “centuriazione romana”.L’ager centuriatus veniva tracciato dall’agrimensore che, analogamenteagli insediamenti, individuava un umb<strong>il</strong>icus agri dacui tracciava due assi stradali perpendicolari tra loro: <strong>il</strong>primo in direzione est-ovest, chiamato “decumano massimo”(decumanus maximus), <strong>il</strong> secondo di direzione nord-sud,detto “cardo massimo” (cardo maximus). Per ragioni pratiche,l’orientamento degli assi raramente coincideva con i quattropunti cardinali: spesso seguiva la pendenza del terreno (perfar defluire l’acqua piovana) o altre caratteristiche geomorfologiche,altrimenti si basava su vie di comunicazionepreesistenti; talvolta, risultavano essere <strong>il</strong> prolungamentodel cardo e del decumano massimo di una città, la quale venivadunque a trovarsi in corrispondenza dell’umb<strong>il</strong>icus.I campi, le città e tutti gli edifici urbani sono fatti secondo regolerigorose, che sono identiche, generando paralleli e perpendicolari(schema a griglia), alcuni dei quali possono essereignorati per consentire alcune varianti. Molte cittàhanno mantenuto questa conformazione regolare, mante-56 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2011/1


TECNICALa Tavola PeutingerianaPantheon, in seguito ricostruito totalmente da Adriano nel123. Si pensa che la sua redazione fosse finalizzata ad <strong>il</strong>lustrare<strong>il</strong> cursus publicus (cioè la rete viaria pubblica sulla qualesi svolgeva <strong>il</strong> traffico dell’impero, dotata di stazioni di postae servizi a distanze regolari, che era stata appunto riordinatada Augusto). Dopo la morte dell’imperatore, la carta fu incisanel marmo e posta sotto la Porticus Vipsaniæ, non lontanodall’Ara Pacis, lungo la Via Flaminia. Da questa carta ha originela carta forse più famosa del XII-XIII secolo “La TavolaPeutingeriana” o Tabula Peutingeriana. Porta <strong>il</strong> nome dell’umanistae antichista Konrad Peutinger, che la ereditò dal suo a-mico Konrad Bickel. Peutinger avrebbe voluto pubblicare lacarta, ma morì prima di riuscirci. La Tavola è composta da 11pergamene riunite in una striscia di 680 x 33 centimetri. Mostra200.000 km di strade, ma anche la posizione di città,mari, fiumi, foreste, catene montuose. Non è una proiezionecartografica, quindi <strong>il</strong> formato non permette una rappresentazionerealistica dei paesaggi né delle distanze, ma non eraquesta l’intenzione di chi l’aveva concepita. La carta va piuttostoconsiderata come una rappresentazione simbolica,una sorta di diagramma come quello di una metropolitana,che permetteva di muoversi fac<strong>il</strong>mente da un punto ad unaltro e di conoscere le distanzefra le tappe, ma nonvoleva offrire una rappresentazionefedele <strong>della</strong>realtà. La Tabula mostratutto l’Impero romano, <strong>il</strong> VicinoOriente e l’India, indicando<strong>il</strong> Gange e Sri Lanka(Insula Trapobane). Vi è menzionataanche la Cina. Imembri <strong>della</strong> corporazionedegli agrimensori dividono icampi, misurano <strong>il</strong> terreno,in vista dell’applicazionedelle imposte… e te pareva!Queste corporazioni sonospecializzate, i loro membriprestano servizio per loStato, per la giustizia, per <strong>il</strong>Catasto o per i ricchi privati:e ci siamo inventati <strong>il</strong> “<strong>Collegio</strong>dei geometri”….o“l’Ordine degli ingegneri”.La posa dei termini di confine, per i romani, conserva l’importantee simbolico carattere religioso di origine egizianae poi etrusca: grande rispetto per i confini e la proprietà(proprio come ai giorni nostri).Nel tempo tuttavia l’aspetto religioso tende a scomparirequando prende campo <strong>il</strong> diritto romano che comincia a gonendol’impianto antico originale (Parigi, alcune zone diRoma…).Il progetto e la collocazione geografica strategica delle città,l’orientamento, la viab<strong>il</strong>ità non sono lasciati al caso ma accantoa ciascun isolato di forma quadrata, vi sono strade didiversa larghezza a secondo <strong>della</strong> loro importanza e <strong>della</strong>tipologia del luogo.Ma una delle funzioni essenziali del agrimensoresè stata la realizzazionedi un registro (catasto) di Roma e delle nazioniconquistate. Queste misurazioni colossali, ma sistematiche,delle terre conquistate, erano inizialmente previste conl’equa distribuzione <strong>della</strong> terra alle famiglie e la determinazionedel tributo; i r<strong>il</strong>ievi sono stati poi ut<strong>il</strong>izzati per <strong>il</strong> pagamentoin natura da parte dei soldati e per la ridistribuzionedelle terre degli sconfitti generalmente i due terzi<strong>della</strong> superficie. Se ci si riflette non è un problema da poco!Una non equa ridistribuzione avrebbe generato malcontentie…Le misurazioni eseguite, le decisioni prese, le attribuzioni,l’insieme delle planimetrie vengono trascritte su uno (o più)lastre di marmo in due copie identiche, di cui una destinataagli archivi dello Stato, formando così un catasto e tecnicogiuridico. Fra i documenti più noti è <strong>il</strong> piano <strong>della</strong> città di O-range, in Francia, la cui lastra assemblata ha dimensioni di7,56 metri per 5,90 metri. La carta più famosa di tutto l’ImperoRomano è probab<strong>il</strong>mente quelle comp<strong>il</strong>ata da MarcoVipsanio Agrippa (64 a.C. - 12 a.C.), amico e genero dell’imperatoreAugusto e, tra l’altro, costruttore del primoIL GEOMETRA BRESCIANO 2011/2- 57


TECNICAL’antico strumento topografico delcoròbate, ut<strong>il</strong>izzato dai romani anchenella costruzione degli acquedotti. Èl’equivalente <strong>della</strong> nostra attualelivella.La pietra tombale di unagrimensore, orgoglioso … fino allamorte! del proprio lavoro. Vi èrappresentato <strong>il</strong> suo strumento d<strong>il</strong>avoro.vernare questeoperazioni;siamo all’incircatre secoli primadi Cristo. Oltrealla groma, l’agrimensordisponevadi altri strumenti:<strong>il</strong> corobate,le pietre m<strong>il</strong>iari, l’asta (10piedi). Il “coròbate” ... che, aparte <strong>il</strong> nome strano, è un anticostrumento topografico. Èservito anche per permetterela costruzione degli acquedotti.Uno strumento di legnosim<strong>il</strong>e all’attuale livella, ma didimensioni assai più grandi.Questo era in esatta posizioneorizzontale quando i f<strong>il</strong>i a piombo attaccati al suo ripiano d<strong>il</strong>egno pendevano perpendicolarmente alle gambe equando l’acqua che si trovava in una vaschetta scavata nellegno non debordava.Misure di superficie romaneUnità romane Latino Actus Quadratus SI decimalepiede quadrato Pes quadratus 1 / 14 400 876,16 cm_pertica quadrata scripulum 1 / 144 8,7816 m_actus minimus 1 / 30 ~ 42,2 m_verga clima 1 / 4 ~ 316,25 m_atto quadrato actus quadratus 1 ~ 1265 m_iugero iugerum 2 ~ 2529 m_eredio (mattutino) heredium 4 ~ 5059 m_centuria centuria 400 ~ 50,6 ha"quadruplice" (salto) saltus 1600 ~ 202,3 haL’atto quadrato è <strong>il</strong> quadrato dell’atto. (1 atto = 120 piedi)Ciò corrisponde a 14 400 piedi quadrati o circa un ottavo di ettaro.Più precisamente sono 1264,673 metri quadrati.Nel mondo occidentale fermiamoci ai Romani … chissà magariin un’altra occasione potremmo andare avanti con <strong>il</strong> Medioevo,<strong>il</strong> Rinascimento, la fine dell’Ottocento … i giorni nostri…eanche lì ne potremmo scoprire delle belle (Newtone Leibniz che litigano … la genialità di Gauss … <strong>il</strong> sistemadi prismi di Porro … e chi non ricorda <strong>il</strong> famigerato “Problemadi Snellius” … Niccolò Tartaglia 1499-1557 o forse me-glio con <strong>il</strong> suo vero nome Niccolò Fontana, cognome tipicamente<strong>bresciano</strong>).E i mondi “molto Orientali”… Cina, India, Giappone… e <strong>il</strong> mondo Arabo?E gli Inca, i Maya … e la Polinesia …?CinaE qui bisognerebbe aprire unlungo discorso, non solo scientifico.Siamo purtroppo abituati a vederemolto bene quanto abbiamovicino a noi, e a dimenticarci(o far finta) di quello un po’più lontano. Cina, Giappone,India e in generale tutto <strong>il</strong>mondo Orientale hanno sv<strong>il</strong>uppatoautonomamente e parallelamente(… molto spessoprima!) le conoscenze delmondo occidentale. Già dettodel teorema di Pitagora, mamolte altre conoscenze sonostate sv<strong>il</strong>uppate prima che nel mondo “Occidentale” se neaffrontasse la risoluzione.Lo 0 sarebbe stato inventato dal popolo cinese intorno al500 a.C. e solo riscoperto dopo.Lo stesso per <strong>il</strong> valore di p “pi greco”, che andrebbe forsechiamato “pi cinese”!, dato che già nel 300 a.C. ne era statatrovata l’espressione fino alla quinta cifra decimale.Zhang Heng (200 a.C.) fu forse <strong>il</strong> primo a inventare la rappresentazionecartografica, permettendo i posizionamentopreciso, <strong>il</strong> calcolo <strong>della</strong> distanza fra due punti, ed enunciandoqualcosa di molto sim<strong>il</strong>e al teorema di Talete.Prima del XIV secolo la Cina era uno dei paesi più sv<strong>il</strong>uppatiin matematica del mondo. Per esempio <strong>il</strong> Teorema di Pitagoraè <strong>il</strong>lustrato nel “Zhou Bi Suanjing”, un’opera specialisticadi matematica del II secolo a.C. Nel testo “JiuzhangSuanshu” (Nove capitoli di matematica) comp<strong>il</strong>ato nel I secolosono avanzati per la prima volta nella storia <strong>della</strong> matematica<strong>il</strong> concetto di numero negativo e le regole di addizionee sottrazione dei numeri positivi e negativi.Gia nel XIII secolo in Cina esisteva la soluzione delle equazionidi decimo grado, mentre solo nel XVI secolo l’Europaarrivò alla soluzione delle equazioni di terzo grado.MayaI Maya avevano raggiunto un alto grado nelle scienze matematiche;lo rivela l’uso dei numeri.Li usavano nell’astronomia, ma anche a scopi pratici, come58 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2011/1


TECNICAla cronologia e l’elaborazionedel loro calendario, ascopi rituali, per stab<strong>il</strong>iredate di carattere magico. Inumeri dallo 0 al 19 (ai Mayaviene generalmente attribuitala scoperta dello zero)venivano espressi mediantedue diversi metodi:A. Con forme dette “normali”;B. Per mezzo di appositi glifi,i quali rappresentavano le teste delle divinità.PolinesiaLe carte degli isolani delle Isole Marshall, nel Pacifico, sonouniche nella storia <strong>della</strong> cartografia. Furono costruite ut<strong>il</strong>izzandofibre di palma, unite una all’altra da f<strong>il</strong>i di palma dicocco, così da puntare in molte diverse direzioni. Delle conchiglie,indicanti isole, erano fissate alle intersezioni dei f<strong>il</strong>idi palma. L’uso di questecarte nautiche dipendeva dauna buona conoscenza deisistemi di swell che si manifestavanonella regione delle I-sole Marshall. Riconoscendoquesto sistema di onde, gliantichi navigatori polinesianidelle Isole Marshall e-rano capaci di navigare di i-sola in isola. Si distinguonoSistema di orientamento deinavigatori polinesianitre tipi di queste mappe: lemappe di tipo mattang, chedanno soltanto una indicazioneteorica dei sistemi di onde, percui queste mappe potrebbero svolgere una funzione didattica.Mappe di tipo rabbang, indicanti interi gruppi di isole, cioèmappe generali. E infine, mappe di tipo meddo, indicantivarie parti dell’arcipelago. Il metodo di costruire questemappe era un segreto custodito gelosamente e tramandatodi padre in figlio. Una flottiglia di almeno 15 o più canoe partivasotto la guida di un esperto interprete di queste mappe.Purtroppo, a mano a mano che i nativi vennero in contatto conle mappe europee non sentirono più la necessità di preservarela loro tradizione sulla costruzione e sull’uso delle loromappe, che oggi si è persa completamente.Mondo AraboLo stesso dicasi del mondo arabo. Basta citare Al Khwarizimicon le sue opere tra cui Al-jabr wa’l muqabalah che in occidentaleè stato tradotto come “Algebra” … sbaglio o conosciamoquesto termine?Ma anche Thabit ibn-Qurrae Omar Khayyam… e molti altri ancora.Per finire….Uno spunto per incuriosire. Un applicazione del foglio di calcoloExcel®Grande volo di qualche migliaio d’anni: dal mondo romanoall’ut<strong>il</strong>izzo del PC con i fogli di calcolo.Siamo abituati ad ut<strong>il</strong>izzare <strong>il</strong> foglio di calcolo Excel®, OpenOfficeper risolvere problemi numerici, tabelle e calcoli. Unut<strong>il</strong>izzo che ho notato affascina molto gli allievi “alle primearmi” è la costruzione di disegni e grafici a partire dalle tabelledi Excel®.Semplice problema di topografia.R<strong>il</strong>evare i vertici di un poligono con tacheometro e stadia con un r<strong>il</strong>ievo a raggierae rappresentare <strong>il</strong> r<strong>il</strong>ievo in coordinate cartesiane, per determinare <strong>il</strong> valoredel terreno, noto <strong>il</strong> valore unitario.Si tratta di misurare a partire da un punto (stazione) l’angolorispetto a una certa direzione e la distanza dalla stazionestessa.Una tabella di campagna che raccoglie i dati del r<strong>il</strong>ievo (nonsono nient’altro che le coordinate polari dei punti), e le letturealla stadia.Le distanze si calcolano con la relazioneD= 100 x (Ls-Li) sen 2 (j)Con termini antichi (alla araba) si direbbe moltiplica per 100la differenza fra la lettura superiore e la lettura inferiore, ridottedel quadrato del seno dell’angolo zenitale … (dimostrazionedi come <strong>il</strong> linguaggio matematico sia più brevedell’italiano).QuindiX= d x sen (h) Y= d x cos (h)IL GEOMETRA BRESCIANO 2011/2- 59


TECNICALa redazione de “Il <strong>geometra</strong> <strong>bresciano</strong>” esprime un sentito ringraziamentoe un vivo apprezzamento al prof. Umberto Monopoli* per <strong>il</strong> pregevole lavoro divulgativoche ci ha cortesemente consentito di riprodurre.* Il prof. Umberto Monopoli è Docente di Topografia e Fotogrammetrianell’Istituto Statale Superiore “Teresio Olivelli” di Darfo Boario Terme.Registro di campagnaRisultatiP.ti Angolo AngoloStazione battuti azimutale zenitale ls lmed linf distanza x y areea j l etture alla stadia ascissa ordinata parziali[grad] [grad] [m] [m] [m] [m] [m] [m] [mq]100 A 270,33 104,33 2,010 1,770 1,520 48,77 -43,57 -21,92 -1078,388B 133,66 107,66 1,840 1,570 1,300 52,73 45,53 -26,60 -1572,158C 28,34 93,34 1,590 1,280 0,980 59,84 25,77 54,01 -1454,165D 333,63 95,63 2,050 1,810 1,560 48,77 -42,12 24,58 -997,132-43,57 -21,92 5101,84 mqSuperficie5101,84 mqValore unitario30 €/mqValore complessivo € 153.055,30Nel foglio di calcolo basta inserire un grafico a linee, con dat<strong>il</strong>e x e le y…et vo<strong>il</strong>à <strong>il</strong> primo disegno del terreno.Se si vuole trovare <strong>il</strong> valore del terreno… basta inserire unaformulina di Gauss per <strong>il</strong> calcolo delle aree…e <strong>il</strong> valore unitariodel terreno….et vo<strong>il</strong>à… foglio di calcolo riciclab<strong>il</strong>e pertutti i problemi sim<strong>il</strong>i…. Anche per 200 punti battuti…E concludendo …Ritengo che tutti gli strumenti possano servire per incuriosirei ragazzi, futuri “scienziati” o “misuratori”. Quasi pergioco ogni tanto inserisco nella mia pagina di Facebook, sìproprio <strong>il</strong> Social Network, alcune riflessioni riguardanti le curiositàin Topografia. Alcune le ho riportate all’interno diquesto articolo. Non c’è da scandalizzarsi. Ritengo che perdiscutere con i giovani, ma anche con i geometri, bisognaparlare ed ut<strong>il</strong>izzare <strong>il</strong> linguaggio e gli strumenti con cui lorosono abituati, magari anche per dimostrare come vi sianometodi alternativi di ut<strong>il</strong>izzo rispetto alle banalità.Per chi volesse contattarmi in Facebook prego … non negomai l’amicizia a nessuno; può essere un modo per scambiarsiopinioni … o anche per indicarmi eventuali erroricommessi nell’articolo, che molto probab<strong>il</strong>mente gli attentiosservatori hanno già trovato!Inut<strong>il</strong>e dire che <strong>il</strong> foglio di calcolo è estensib<strong>il</strong>e velocementecon <strong>il</strong> calcolo dei dislivelli e delle quote.Ma magari si potrebbe approfondire <strong>il</strong> ragionamento con unarticolo ad hoc!Attenzione… Excel® e OpenOffice ut<strong>il</strong>izzano per gli angoli l’unitàdi misura “radianti”, e non centesimali o sessagesimali!E per finire, abusando di altri … la storia … «se non v’è dispiaciutaaffatto, vogliatene bene a chi l’ha scritta, e anche un pochino achi l’ha accomodata, ma se invece fossi (mo) riuscito (i) ad annoiarvi,credete non s’è fatto apposta». (A.M. - P.S.)E per finire, abusando di altri … la storia … «se non v’è dispiaciutaaffatto, vogliatene bene a chi l’ha scritta, e anche un pochino a chi l’haaccomodata, ma se invece fossi(mo) riuscito(i) ad annoiarvi, credete, non s’èfatto apposta…»❑60 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2011/1


TECNICADa “I maestri dell’architettura”per gent<strong>il</strong>e concessione diHachette Fascicoli e Boeri StudioGrattacieli ecologici:a M<strong>il</strong>ano <strong>il</strong> bosco verticaledello studio di Stefano BoeriIl Bosco Verticale è unprogetto di forestazionemetropolitanache contribuisce a rigenerarel’ambiente e la biodiversitàurbana senza implicareuna espansione <strong>della</strong>città nel territorio: un nuovomodello di densificazione inaltezza del verde e del costruitoall’interno <strong>della</strong> città.Bosco Verticale si collegaalle politiche di riforestazionee rinaturalizzazionedei bordi delle grandi areeurbane e metropolitane (icosiddetti metroboschi):due dispositivi di sopravvivenzaambientale, due modiper ricostruire un rapportotra natura e città nel territorioe nelle città dell’Europacontemporanea. Ilprimo esempio di BoscoVerticale, composto da duetorri di 110 e 76 metri, verràrealizzato nel centro di M<strong>il</strong>anoall’interno del progettoPorta Nuova, ai margini delquartiere Isola, formando,insieme alle altre torri e ainumerosi interventi di urbanisticaprevisti, un esempiounico in Italia. Le torri ospiteranno900 alberi (alti fino a8 metri) oltre a numerosi arbustie piante floreali. In terminidi quantità di alberature<strong>il</strong> Bosco Verticale a M<strong>il</strong>anoequivale a una superficieboschiva di circa 10.000mq. Se fosse distribuita sulterritorio l’area equivalentein v<strong>il</strong>lette unifam<strong>il</strong>iari sarebbepari a 50.000 mq. IlBosco Verticale è un sistemache ottimizza, recupera eproduce energia; aiuta a costruireun microclima e a f<strong>il</strong>trarele polveri sott<strong>il</strong>i nell’ambienteurbano. La diver-62 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2011/1


TECNICAIL GEOMETRA BRESCIANO 2011/2- 63


TECNICAgrande marciapiede arredato.Inoltre le torri sarannoalleggerite alla base dove siaprirà una piazza copertapedonale che servirà comeluogo di incontro e di ritrovo.Il progetto prevede anche larealizzazione di spazi collettivicon piscina e palestra.Boeri Studio ricorda che l’ispirazioneper edifici così“verdi” non viene da moltolontano, ma affonda le sueradici in quei palazzi tipicamentem<strong>il</strong>anesi risalenti altardo Ottocento le cui facciatesono ricoperte di ederao i cui piani alti sono ornatida terrazze fiorite. Nel casodel Bosco Verticale, però, lesoluzioni costruttive hannorichiesto numerose e approfonditericerche – nonchétest sui materiali – chepermettessero la realizzazionedi un progetto tantosv<strong>il</strong>uppato in altezza e che siscontra quindi con le problematichelegate al peso<strong>della</strong> terra necessaria perimpiantare gli alberi e aiventi che possono spirareanche piuttosto forti. Alcunidei test sono svolti presso <strong>il</strong>Politecnico di M<strong>il</strong>ano. Lapresenza <strong>della</strong> copertura“boschiva” permetterà ancheun mutamento continuo<strong>della</strong> “pelle” esterna dell’edificioa seconda <strong>della</strong> stasitàdelle piante e le loro caratteristicheproducono u-midità, assorbono anidridecarbonica e polveri, produconoossigeno, proteggonodall’irraggiamento e dall’inquinamentoacustico, migliorando<strong>il</strong> comfort dell’abitarerisparmiando energia. IlBosco Verticale sarà quindiin grado di costituire un veroe proprio microclima cheproduce umidità e ossigeno;inoltre, assorbendo gli inquinanti,costituirà un polmoneverde all’interno <strong>della</strong>città. L’irrigazione dellepiante avverrà per largaparte attraverso un impiantocentralizzato di f<strong>il</strong>trazionedelle acque grigie discarico. Inoltre unasuperficie di 500 mqdi panelli solari e sistemiche usufruisconodell’energiageotermica sono soloalcune delle innovazioneecocompatib<strong>il</strong>iche presenta <strong>il</strong> progetto.La gestionedel verde nel BoscoVerticale sarà centralizzatae affidata auna agenzia che avràuno sportello apertoal pubblico. Ogni“cellula” di manutenzionedel verde verticalepotrà infatti essereut<strong>il</strong>izzata per laraccolta di dati e divulgazioniut<strong>il</strong>i a valutarenel tempo lafunzionalità ecologicadel sistema. L’arretramentodegli edificirispetto allastrada consentirà lacreazione di ungionalità e <strong>della</strong> conseguentemodificazione delcolore delle foglie. Il BoscoVerticale si pone quindicome un esempio interessantedi green bu<strong>il</strong>ding checerca nuovi modi per conc<strong>il</strong>iarel’esistenza umana conquella del mondo naturale.Le strategie messe a puntoin questi ultimi anni perun’architettura sostenib<strong>il</strong>esono diverse e vanno dainuovi sistemi per le facciate,all’isolamento e coibentazione,fino ad arrivare alla riduzionedel consumo diacqua e all’uso di energie alternative.❑BOSCO VERTICALEluogo: M<strong>il</strong>ano, Italyincarico: masterplan e progettazioneedifici residenzialianno: 2007 – in corsocommittente: Hines Italiasuperficie intervento: 40.000 mqimporto: 65.000.000,00 €web: www.porta-nuova.comProgetto architettonicoBoeristudio (Stefano Boeri, GianandreaBarreca, Giovanni La Varra)PII e Progetto preliminareFrederic de Smet (coordinatore),Daniele Bar<strong>il</strong>lari, Marco Brega, JulienBoitard, Mat<strong>il</strong>de Cassani, AndreaCasetto, Francesca Cesa Bianchi, IngeLengwenus, Corrado Longa, EleannaKotsikou, Matteo Marzi, EmanuelaMessina, Andrea SellanesProgetto definitivo esecutivoGianni Bertoldi (coordinatore),Davor Popovic (direzione artistica),Alessandro Agosti, Andrea Casetto,Matteo Colognese, Angela Parrozzani,Stefano OnnisConsulenti per <strong>il</strong> progetto del verdeEmanuela Borio e Laura GattiCrediti fotograficiBoeri Studio: pagg. 40, 41, 42Salottobuono: pag. 42 in basso64 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2011/1


TECNICAAlessandra PelizzariManutenzione e salvaguardiadell’architettura anni ’50-’60del secolo scorso a BresciaIl mercato immob<strong>il</strong>iare,comesi sa,havissuto una fiorentestagione in occasione dellosv<strong>il</strong>uppo economico verificatosinei decenni successivial secondo conflitto, ricordatocol termine di boom e-conomico.Tali anni, segnati dalla ricostruzionepostbellica e dallosv<strong>il</strong>uppo delle città quali rinnovatipoli attrattivi,si sonotradotti anche a Brescia nellarealizzazione di nuovi quartieriche ancor oggi punteggianoin modo significativo <strong>il</strong>tessuto ed<strong>il</strong>izio esistente.Gli interventi realizzati rap-presentano infatti una testimonianzadell’arte del costruirepropria di quel periodoe, seppur nella loroeterogeneità, presentano richiamie riferimenti anche al“dibattito architettonico”sv<strong>il</strong>uppatosi nella primaparte del secolo scorso. Atale proposito sono note leposizioni del movimentomoderno rappresentato dall’esperienzadei CIAM e daicontributi di personalitàmolto significative come W.Gropius, e Le Corbusier.Si ricorda in modo particolareda un lato l’attenzioneposta sugli aspetti funzionalie dall’altro sui rinnovati carattericompositivi dellostesso edificio.Caratteri che si riassumononei cinque punti <strong>della</strong>“nuova architettura” dettatida Le Corbusier e così precisati.1 - l’uso di p<strong>il</strong>otis2 - <strong>il</strong> tetto giardino3 - la pianta libera4 - le finestre a nastro5 - la facciata liberaTali proposte portarono aduna riflessione sempre piùapprofondita a cui partecipòanche la cultura italiana, chedarà un contributo originaleche si colloca tra istanze razionalistee neoliberty appenaprecedenti.L’interpretazione, la citazione,<strong>il</strong> riferimento episodicoo strutturato a questo dibattitosi può vedere anche inuna veste più circoscritta odi dettaglio in molti edifici<strong>della</strong> nostra città, pertantosarà opportuno saperli riconoscereper poterli conservaree salvaguardare attraversoi necessari interventimanutentivi e di consolidamentoche cominciano a interessareanche questo tipodi architettura.È una risposta alla crisi delMovimento Moderno inca-66 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2011/1


TECNICApace, nella sua componentepiù importante, quella del razionalismo,di affrontare iprofondi e contraddittori mutamentiavviati dopo <strong>il</strong> periodo<strong>della</strong> ricostruzione deglianni Cinquanta, dove peraltro cominciano sperimentazioniin molte direzioni.Le avanguardie riemergononegli anni'60 come storicacomponente propulsiva delMovimento Moderno propriadei primi decenni delNovecento.Le avanguardie si confrontanocon le innovazioni nelcampo <strong>della</strong> tecnologia, sollecitanosperimentazioni, affrontanoi temi dello sv<strong>il</strong>uppourbano e metropolitano,rappresentano uno stimoloper poetiche e ambitiarchitettonici anche lontani,offrono materiali e procedimenticompositivi per percorsianche contrapposti.Ricorderei inoltre la teoriadi Cesare Brandi nei confrontidelle scelte da attuarsiper le colorazioni /manutenzionidi edifici storici (si possonoconsiderare tali gli edificiche in Italia arrivano finoal 1950/60) soggetti a rinfreschi,manutenzioni o restauri:«Ogni città è unospazio in divenire che non sipuò cristallizzare, pertanto,avendo come unico riferimentoun preciso periodostorico dove ogni atto tendea unificare gli elementi checompongono l'immagine,non si può prescindere daicriteri di rendere leggib<strong>il</strong>e lavicenda storica...». Infatti sela fattura originaria appartienead un ambito temporalespecifico, scelto in virtù<strong>della</strong> maggiore documentazionedisponib<strong>il</strong>e o perqualsiasi altra ragione, puòessere un metodo di ricercariduttivo anche se diffuso espesso istituzionalizzato.Sarebbe quindi opportunosaper vedere per poter conservarealla storia <strong>della</strong> nostracittà le testimonianzedell’esuberanza ed<strong>il</strong>izia deglianni del boom.La necessità di intervenire inmolti casi è conseguenza direttadell’età dell’immob<strong>il</strong>e,e la si può affrontare scegliendonell’ampia gammadi soluzioni e procedure tecnicheche <strong>il</strong> settore dei produttoridi materiali per l’ed<strong>il</strong>iziaoffre in modo miratoed efficace.L'individuazione <strong>della</strong> correttasoluzione da adottareIL GEOMETRA BRESCIANO 2011/2- 67


TECNICAnon può prescindere dagiusta diagnosi delle patologiecon cui confrontarsi inmodo approfondito.Il contesto urbanisticoterritoriale spesso siavvale di una divisionein tipologie ed<strong>il</strong>i chepossono influenzare lescelte sia dei materiali strutturali,coloristici e cromie ditinteggiatura, così la redazionedi un piano colore potrebbeavvalersi di alcuneregole base che ne fac<strong>il</strong>itanol’attenzione per vari aspetticoncorrenti :– osservazione delle caratteristiche<strong>della</strong> strada;– riproposizione ritmica ditecniche e definizioni cromatiche;– selezione delle tipologiedegli intonaci e dei materiali;– equ<strong>il</strong>ibri dei rapporti spazialidelle superfici;– ambiti di pertinenza delletonalità calde o fredde dellecoloriture da adottare;– cernita delle qualità degliintonaci che possono supportaredifferenti generi diqualità pittoriche.I livelli d’azione dell’osservazionee pianificazione <strong>della</strong>manuntenzione delle facciatenel rispetto delle caratteristichedei materiali edelle finiture pertanto sarannoi seguenti:1 – analisi e valorizzazionedel colore naturale dei materiali,approccio alla composizionecromatica dellevariazioni di densità e aspettosuperficiale, che agiscesulla percezione a distanza;2 – analisi delle tinte-coloreapplicate sul supporto siacontinuo che discontinuocon gamma di variazioneampia e recupero referti storiciin sede di r<strong>il</strong>ievo (individuazionedelle terre, deimateriali lapidei e degli ossidi,delle tecnologie e dellelavorazioni tradizionali infunzione di una ricostruzionedelle tinte preesistenti tipiche;3 – influenza degli accostamentie delle caratteristichedegli elementi decorativi nelcontesto d’insieme, infatti latinta di fondo agirà, anche senon connessa direttamente,sulle sottolineature che regolanol’apparato decorativo:cornicioni, marcapiani,etc.Saranno da effettuarsi interventidi manuntenzione deitetti e delle facciate che sol-68 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2011/1


TECNICAdecorativi che caratterizzanole facciate e, in particolarmodo, architettonicamentele superfici che presentanovariazioni modulariin cemento decorativo dell’epocanella forma di fintibugnati, cornici, contornidelle finestre, marcapiani,nuto presente <strong>il</strong> giusto aggrappodel f<strong>il</strong>m cromatico odi nuovi elementi a completamentodelle zone lacunose.Pochi e indispensab<strong>il</strong>i sonooggi gli artigiani ab<strong>il</strong>i e attrezzatiin grado di ut<strong>il</strong>izzaree ut<strong>il</strong>izzare sapientementestrollati, piastrelle, inserti inpietra tagliata a mano, basamentiin marmo e altro.I problemi che spesso sorgonoin questi casi sono chealcuni elementi delle facciatesi rovinano perché soggettia degrado traumaticodovuto a sovraesposizionetermica, ma anche a sovraccaricodi patine e croste calcaree,dovute a passate ridipintureo a interventi aprossimativiche non hanno televerannola necessità di approfondirecorrette metodologieesecutive in forza dicambiamenti sia da unpunto di vista urbanistico siasociale nel corso del tempoper quanto riguarda una tipologiaed<strong>il</strong>izia residenziale.Opereranno diversi tecnici eimprese costituendo un ampiopanorama di applicazionedi metodi, mezzi e sistemidi ripristino nei confronti<strong>della</strong> salvaguardia delbene storico condiviso dallacittadinanza almeno da unpunto di vista estetico.Si dovrà lavorare,pertanto, nel rispettodelle caratteristicheestetiche e storichedovute ai parametr<strong>il</strong>’arte del calcestruzzo a finidecorativi, <strong>il</strong> riposizionamentodi partiture ceramichee la lavorazione <strong>della</strong> pietraa costituire pannellature decorativo/razionalistesull’interasuperficie delle facciateper integrare correttamentegli ammanchi delle architetturedi questo periodo.❑Si ringrazia per <strong>il</strong> contributo informativol'arch. S<strong>il</strong>vano Saleri.IL GEOMETRA BRESCIANO 2011/2- 71


TECNICAAndrea BottiLa cava dismessaluogo di spettacolo e culturaFra le novità introdottequest’annonegli Istituti Tecniciper <strong>Geometri</strong> quella relativaalla nascita di un indirizzogeotecnico, destinato a formarediplomati con competenzaanche in ambito geologico,acquista in area brescianaun’ulteriore valenza, giustificatadalla presenza nellanostra provincia del secondosito estrattivo d’Italiacon una concentrazione dicave, da Botticino a Sabbio,che ogni giorno fornisconovarietà destinate ai mercatimondiali, spesso previa trasformazionenelle circa 300aziende dislocate sul nostroterritorio. Nel bacino <strong>della</strong>pietra bresciana la figura del<strong>geometra</strong> non è una novità.Già in passato, del resto, larivista se ne era occupata approfondendol’argomentoattraverso interventi direttida parte di professionistispecializzati. Si era ampiamentedimostrato, in quelleoccasioni, quale fosse <strong>il</strong> suoruolo nella redazione delprogetto di un Ambito TerritorialeEstrattivo in aggiuntaalle tradizionali competenzequali: <strong>il</strong> r<strong>il</strong>ievo planoaltimetrico,la produzionecartografica, la sicurezza(tanto per citare le più note).È ragionevole pensare, tuttavia,che i futuri tecnici dovrannosv<strong>il</strong>uppare competenzee sensib<strong>il</strong>ità ancheverso temi oggi in fieri, ma destinatia trasformarsi in autenticheopportunità, primofra tutti <strong>il</strong> recupero e la rifunzionalizzazionedei siti e-strattivi non più in funzione.Nel bacino <strong>bresciano</strong> si è recentementecompletato <strong>il</strong>recupero <strong>della</strong> cava CornaRossa, ma <strong>il</strong> confronto conaltre esperienze condotte inEuropa indica che a questopasso importante ne dovrannoseguire altri, poiché<strong>il</strong> tema è complesso e di r<strong>il</strong>ievosempre crescente.Nell’immaginario collettivola definizione di cava dismessaha spesso indicatoun territorio definitivamentecompromesso, “finito”. Unluogo “non-luogo”, capace dicomunicare quell’irrequietezzache solo una rovinapuò trasmettere. Negli anni’90, la nascita di un dibattitoa livello europeo sul tema,ha prodotto, anche nel nostropaese, un nuovo atteggiamentonei confronti di e-mergenze che da luoghidello sfruttamento e dell’abbandonosono divenutinuove, stimolanti occasionidi rivitalizzazione territoriale.Nel 1999 la FondazioneBenetton Studi Ricerche a-veva posto l’accento sullaquestione attribuendo <strong>il</strong>Premio Internazionale CarloScarpa per <strong>il</strong> Giardino al sovrintendenteresponsab<strong>il</strong>edell’area delle Cave di Cusa,per la sensib<strong>il</strong>ità dimostratanel tutelare «…<strong>il</strong> luogo cheda oltre ventiquattro secolicustodisce le materie e gli artificidai quali traeva originela costruzione dei Templi diSelinunte…». Non più diventi anni fa si è aperta unanuova fase sul tema del recuperoambientale, basatasull’interpretazione del sitoestrattivo dismesso in manierapropositiva: non più“ferita ormai esangue” mascenario ideale per nuovi o-biettivi culturali.Oggi questo argomento impegnale istituzioni medianteprocessi di pianificazioneche coinvolgono necessariamentesaperi di caratteretecnico- scientifico epaesaggistico-ambientale:architetti, ingegneri, tecnicidel territorio, geologi, botanici,paesaggisti ed artisti.Ciò perché «la diffusa presenzadi impianti estrattividismessi, si impone spessosu altre problematiche territorialiprincipalmente perdue ordini di problemi: l’ecologiaed <strong>il</strong> paesaggio. Ilprimo ha carattere bas<strong>il</strong>are(…) perché la presenza dicave in un determinato territoriocrea un forte impattoambientale dovuto alla sottrazionedi terreno vegetalee di materiali minerali, equindi di impoverimento ditutto <strong>il</strong> sistema idrogeologico(…) l’altro tocca unodegli aspetti più sensib<strong>il</strong>i,quello percettivo, perchél’opera di escavazione ed a-sportazione dei materiali litici<strong>della</strong> superficie terrestrealtera in modo radicale lamorfologia del terreno e lasostanza materiale che lo riveste,portando alla cancellazionesia degli aspetti naturalivisib<strong>il</strong>i sia di quelli antropicirintracciab<strong>il</strong>i neisegni lasciati dall’uomo,ossia allo stravolgimentodell’insieme di forme chechiamiamo paesaggio».Attualmente, pertutte quelle realtàche non dimostranoparticolare pregio dalpunto di vista paesaggistico–ambientale,la normativaprevede un’operazionedi ricomposizione ambientalemediante “rivestimento”con manto vegetale,ossia <strong>il</strong> ripristino di una situazioneantecedente al periododi sfruttamento, equiparab<strong>il</strong>ead un intervento direstauro per anast<strong>il</strong>osi su unedificio storico, in altre paroleuna rimozione delletracce del tempo e del lavorodell’uomo.Secondo una recente ricerca,nata con l’obiettivo diselezionare gli interventi ritenutiesemplari per qualitàdel progetto e risultati otte-72 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2011/1


TECNICAA sinistra: Cathèdrale d’Images,vista del territorio circostanteIn questa pagina: Cathèdraled’Images, l’ingresso e proiezioni sullepareti interneSi tratta di siti ipogei, dotatidi grandi spazi vuoti, organizzatinel ventre <strong>della</strong> montagna,separati da pareti ep<strong>il</strong>astri di risulta di notevoledimensione. Il piano di recunuti,oggi è possib<strong>il</strong>e tentareuna classificazione dei recuperieffettuati distinguendofra tre realtà:– interventi di recupero mediantelo sfruttamento diparticolarità del sito;– interventi di recupero inzone caratterizzate da fenomenidi degrado;– interventi di archeologiaindustriale.In questa sede saranno presiin esame esempi relativi allaprima categoria: cave a cieloaperto ed ipogee nelle qualii metodi di escavazionehanno prodotto una morfologiaoriginale e unica che neha favorito la notorietà. Gliinterventi di recupero eseguitihanno saputo trasformaretali particolarità in valoreaggiunto.In età romana la costruzionedelle città francesi di Arles eLione fu possib<strong>il</strong>e grazie allapero fu studiato in base aicaratteri spaziali e morfologiciesistenti, supporto di unprogetto d’allestimento interattivoche trasformò lacava in quella che oggi è co-presenza di cave poste nellevicinanze dell’attuale LeBaux de Provence, dallequali si estraevano un calcareebianco ed un materialerosso scuro (per l’altocontenuto di bauxite). Il recuperodi questi siti, vicini alcentro abitato ed in funzionefino ai primi decenni del secoloscorso, è datato 1975, <strong>il</strong>merito è di Albert Plècy, unfotografo che con le sueidee, influenzerà non pocole scelte del progetto di rifunzionalizzazione.IL GEOMETRA BRESCIANO 2011/2- 73


TECNICANelle due fotografie in alto: CavaArcari, l’interno e una scena dellospettacolo di Marco PaoliniImmagini tratte da V. Pavan, Architetture di Cava, ed.Motta, Faenza, 2010In basso: Dalhalla vista dall’altoluogo simbolo di interrelazionetra natura e tecnologia.Adistanza di diecianni dalla ri-funzionalizzazione<strong>della</strong> cava di Le Baux de Provence,sui colli Berici nellaprovincia di Vicenza, si concludevacon successo un interventoanalogo: anche inquesto caso uno spazio i-pogeo, segnato da giganteschip<strong>il</strong>astri che sembranonascere dall’acqua. In questazona si estraeva la Pietradi Vicenza, un calcarebianco, giallo e grigio, moltodiffuso sia nell’architetturadel passato sia in quella contemporanea(Frank Ghery,Mario Botta, Tobia Scarpa,Vittorio Gregotti). Il procedimentodi escavazione (cheprevedeva una partenzadall’alto con l’aus<strong>il</strong>io di martellie cunei) ha prodottosegni indeleb<strong>il</strong>i sulle super-munemente conosciuta comeCathèdrale d’Images: un sistemadi “luoghi” sotterranei,adeguati alle necessitàdei visitatori mediantela predisposizione di percorsie luoghi di sosta, animatida combinazioni di immaginiproiettate sulle superficiin pietra e di suoni,secondo un itinerario che sisnoda fra atmosfere semprediverse.Lo spazio è interrotto solodai giganteschi p<strong>il</strong>astri, conspessori di 5-10 m e un’altezzache sfiora quasi i 10 m,lasciati dai cavatori per sostenere<strong>il</strong> “tetto dello scavo”.La superficie muraria destinataalle proiezioni è di circa4000 mq, su di essa 3000 immaginiprovenienti da 48fonti di proiezione vengonotagliate, ripetute, ricomposte,creando una rappresentazionesempre in equ<strong>il</strong>ibriotra fantastico e reale,sacro e profano. L’interventoè stato completato con unimponente ingresso ut<strong>il</strong>izzatoanche per proiezioni euna zona destinata alla gestioneamministrativa di un74 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2011/1


TECNICADalhalla, vista del palcoscenico e diuno spettacolo notturnovere di calce. L’attività proseguìfino al 1991, quando e-rano ormai stati estratti i dueterzi del materiale disponib<strong>il</strong>e.Vent’anni fa la cava sipresentava come un gigantescoanfiteatro dalla formavagamente elissoidica (condue assi di 400 e 175 m)profondo circa 60 m, collocatoal centro di un territoriointegralmente coperto da foreste.La proposta di recuperosi basava un interventomimetico: l’allagamento delsito e la formazione di un piccololago con una profonditàmassima di 10 m: l’anticacava veniva trasformata inuno dei tanti laghi svedesi.Europa, un precedenteormai famoso: la Cava diDalhalla in Svezia. Più di trecentom<strong>il</strong>ioni di anni fa unmeteorite di notevoli dimensioniha prodotto quelloche oggi si chiama lago diS<strong>il</strong>jan vicino al quale dal1898 una società di Rättvik i-niziò a estrarre e cuocere uncalcaree per ottenere polficidel soffitti, delle pareti edei p<strong>il</strong>astri ricavati “in negativo”ed immersi in unospecchio d’acqua generatodalla presenza di falde acquiferesotterranee.Da quando, alla fine deglianni ’90, si è interrotto <strong>il</strong> regimedi sfruttamento, CavaArcari (questo è <strong>il</strong> nome) èdivenuta metà di visite turistichee spazio per iniziativedi carattere culturale. L’azienda,che dal 1985 gestiva<strong>il</strong> sito, intuendone <strong>il</strong> potenzialesi è trasformata, con a-b<strong>il</strong>e mossa imprenditoriale,in organizzazione di eventi,fra cui quello che nel 2008 haportato la cava sui teleschermidegli italiani, comelocation dello spettacolo teatraledi Marco Paolini “Il ser-gente <strong>della</strong> neve“. In quelcaso l’allestimento prevedevala messa in opera diuna scena al centro dellospecchio d’acqua sotterraneo,originale elemento diseparazione dalla platea.Ora la tappa successiva saràla realizzazione di una strutturastab<strong>il</strong>e, destinata ad accoglierele prossime iniziative:lo studioinglese DavidChipperfieldArchitects nesta predisponendo<strong>il</strong> progetto.L’allestimentocon l’acquarealizzatopresso la cavaArcari ha, inAncora una volta,come nel caso diLe Baux de Provence,la visione lungimirantedi un artista ha risolto<strong>il</strong> problema: la cantante liricasvedese Margareta Dellefors,intuita la naturalepredisposizione del luogoad ospitare eventi musicalisi è fatta portavoce dell’iniziativapresso le istituzioni.Il progetto che ne è scaturito,affidato all’architettoErik Ahnborg specializzatonella realizzazione di spazimusicali all’aperto, prevedeva:un ristorante, serviziper gli spettatori, un auditorium,una platea da 4000posti a sedere ed un palcoscenicogalleggiante sull’acquacoperto da unatenso-struttura. Dal 1993Dalhalla non indica più unacava dismessa, ma un teatronel quale si svolgono alcunidei più importanti festivalmusicali europei.❑


GEOLOGIAGiovanni FasserRelazione geologicanelle “Norme tecnicheper le costruzioni”care i contenuti essenziali<strong>della</strong> relazione geologica,che secondo noi deve comprendereanche <strong>il</strong> modellogeofisico e la programmazionedelle indagini geologichee geotecniche.Lo scopo principale <strong>della</strong> relazionegeologica è di elaborare,sulla base degli elementiacquisiti da lavori estudi precedenti e dalle indaginisi campagna, <strong>il</strong> cosidetto“modello geologico diriferimento”, che permetteràdi progammare le successiveindagini geognostiche(con prove geotecnichein sito e/o in laboratorio)ed elaborare <strong>il</strong> modellogeotecnico. Il passosuccessivo consiste nelleverifiche geotecniche aglistati limite, in condizionistatiche e/o dinamiche,come secondo le NTC/08.Come previsto dalle stessenorme, nei casi in cui determinatetematiche richiedanouno specifico approfondimento,potrannoessere prodotte delle relazionispecialistiche (ad es.relazione idraulica, relazioneidrogeologica, relazionedi verifica di stab<strong>il</strong>itàdei versanti naturali e/o artificiali,ecc.). Tali relazionidovranno essere allegatealla relazione geologica,nella quale si farà specificoriferimento ai risultati cui lestesse sono pervenuteSi riporta di seguito <strong>il</strong> diagrammadi flusso relativo aquanto detto sopra.Relazione geologicaLa relazione geologica devecomprendere innanzituttoun inquadramento geograficodel sito, la descrizionedel ripo di intervento in funzionedel lievllo di progettazione(preliminare, definitivood esecutivo), i riferi-Nell’articolo precedentesulle NormeTecniche perle Costruzioni (Il <strong>geometra</strong><strong>bresciano</strong> n. 5/2010) si fa riferimento,nel Capitolo 6delle stesse norme, a duedocumenti che competonoalla specifica professionalitàdel geologo: la relazionegeologica e la relazione geotecnica,la prima in forma e-sclusiva e la seconda in manieraconcorrente con altreprofessionalità. La relazionegeologica ha per oggettola fattib<strong>il</strong>ità degli interventie deve fornire elementiindispensab<strong>il</strong>i per laloro progettazione, pertantoessa deve sempre far partedegli elaborati prodotti findalle prime fasi dell’iter autorizzativoe <strong>della</strong> progettazione(ad es. parere preventivo,studio di fattib<strong>il</strong>ità, progettopreliminare, progettoarchitettonico, strumenti urbanisticiesecutivi, ecc.).Per la relazione geotecnicasi auspica una collaborazionedei geoloogi e ingegnericon gli altri professionisticoinvolti nella progettazione,come avviene in genereper le grandi opere.In ogni caso le NTC/08 operanouna netta distinzionetra la relazione geologica insenso stretto e quella geotecnica.Si tratta infatti didue documenti distinti,anche se molti tecnici, sia trai professionisti, sia tra i dipendentipubblici, ancoroggi confondono la relazionegeologica con quellageotecnica, oppure le accorpanoentrambe nella “relazionegeologica l.s.”.Di seguito si intende specifimentinormativi nazionali elocali. Si dovrà fare una rassegnadegli strumenti sovraordinati,quali classe difattib<strong>il</strong>ità PGT/PRG, PAI (L.183/89), aree ad elevato rischioidrogeologico (DLgs.267), PTCP, PTR, ecc..Quindi si entra nel meritocon un inquadramento geologico,partendo da unascala regionale (tettonica,stratigrafia, ecc.), che descrivai tipi di rocce e depositisuperficiali presentinella zona. Si passa quindialla geomorfologia, chetratta dei processi che sonoresponsab<strong>il</strong>i <strong>della</strong> morfologiadel territorio, compreso<strong>il</strong> fattore antropico, eche permette di dare un giudiziogenerale sulla stab<strong>il</strong>itàdell’area in cui è previstol’intervento. Una particolareattenzione sarà dedicataalle forme e depositi legatiall’azione <strong>della</strong> gravità (ades. vari tipi di frane e dissesti)e le forme e depositiconnessi all’idrografia superficiale.Dovrà esserepresa in considerazioneanche l’idrografia, che trattadelle acque superficiali naturalie incanalate, e dellepossib<strong>il</strong>i criticità da un76 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2011/1


GEOLOGIAPertanto una esaustiva definizionedel modello geologico,tende ad analizzaretutti gli aspetti ut<strong>il</strong>i alla caratterizzazionedel sito (partendoda un ambito geologicoe morfologico più e-steso, secondo la valutazionedel professionista) aifini <strong>della</strong> definizione degliscenari di pericolosità geologicain senso lato (Circolaren. 617/09, § 6.2.1.). Dipuntodi vista idaulico.Si passa quindi all’idrogeologia,che tratta delle acquesotterranee e <strong>della</strong> loro salvaguardia.Dovranno essereindividuate eventuali faldeacquifere (sia in mezzi porosi,che fessurati), i livellipiezometrici, la produttivitàdelle stesse, eventuale carsismo,presenza di sorgenti,pozzi, prese, la vulnerab<strong>il</strong>itàintrinseca <strong>della</strong> falda acquifera.Si dovranno prenderein considerazione le escursionidel livello piezometricoe le possib<strong>il</strong>i interferenze<strong>della</strong> falda acquiferacon le fondazioni e le strutturein progetto.Sulla base degli elementiacquisiti sipuò fare una sintesidelle possib<strong>il</strong>i pericolosità ecriticità geologiche in un modellogeologico preliminareper poter programmare gliapprofondimenti necessari.Si dovrà valutare quale tipodi indagini geognostiche insito e in laboratorio sono necessarieper elaborare <strong>il</strong> modellogeologico di riferimento.Il programma delleindagini si basa sul modellogeologico preliminare, suidati da letteratura e dati daindagini precedenti, sul tipoe importanza dell’opera, sulfattore logistico e sul b<strong>il</strong>anciocosti/benefici.Dopo aver effettuato le indaginiin campagna e/o in laboratoriosi potrà elaborare<strong>il</strong> Modello Geologico di Riferimento(MGR) relativo all’area ed alprogetto in esame: in sostanzasi dovrà produrre unmodello concettuale delsuolo e sottosuolo per l’areaoggetto di intervento, primae a seguito dell’interventostesso, in modo da metterein evidenza le problematicheesistenti o quelle conseguentiall’intervento, siain fase esecutiva (problemidi cantiere e di interferenzacon terreni o fabbricati adiacenti,ecc), sia dopo la realizzazionedell’opera, prevedendoeventualmente unmonitoraggio.Il modello geologico è una ricostruzioneconcettuale esaustiva e rigorosadi un insieme geologico, consideratonelle tre dimensioni spaziali enella dimensione tempo, capace didescrivere compiutamente le caratteristichegeologiche (l.s.) del sottosuolo,le correlazioni tra i diversi elementied i loro processi evolutivi e didescrivere le interrelazioni tra l’insiemegeologico e le opere in progetto.La mo<strong>della</strong>zione geologicadel sito consiste nella ricostruzionedei caratteri litologici,stratigrafici, strutturali,geomorfologici, idrogeologici,e, più in generale, di pericolositàgeologica del territorio(§ 6.2.1 delle NTC/08).venta quindi indispensab<strong>il</strong>eun’analisi del contesto geologicoa scala più ampia diquella d’intervento, per ladefinizione di ambito geomorfologicosignificativo, ed<strong>il</strong> legame che questo ha conla tipologia e le dimensionidell’opera (fase progettuale).Tale approccio si può definiremeglio in ambiti montanio pedemontani, mentrenelle aree di pianura, laddovenon si hanno zone soggettea problemi di tipo i-draulico, l’individuazione<strong>della</strong> “zona significativamenteampia d’influenza”appare più complessa e puònon avere riscontri geomorfologicisignificativi, percui tale individuazione deveessere ascritta ad aspetti diversi,quali, ad esempio, e-lementi litologici e stratigrafico-strutturalie/o a valutazioniidrauliche ed idrogeologichee anche geotecniche(arg<strong>il</strong>le sensitive, sabbiesciolte in presenza d’acqua,quindi potenzialmente li-IL GEOMETRA BRESCIANO 2011/2- 77


GEOLOGIALe conclusioni <strong>della</strong> relazionegeologica riassumonogli aspetti salienti del modellogeologico di riferimentoed eventuali considerazionigeotecniche di caratterepreliminare. In sostanzasi darà un giudizio di fattib<strong>il</strong>itào compatib<strong>il</strong>ità delle o-pere in progetto in relazioniai vincoli esistenti, alla normativadi riferimento, la definizionedegli aspetti prescrittivi(ad es. accorgimentitecnici e modifiche progettuali),le verifiche ed indaginida effettuarsi in sede e-secutiva, e gli aspetti particolaridi cui si dovrà tenereconto nell’ambito <strong>della</strong> relazionegeotecnica.Fra i requisiti fondamentali<strong>della</strong> relazione geologica rivestonoparticolare importanzagli elaborati grafici, dicui deve essere ampiamentecorredata, allo scopodi rappresentare con chiarezzaed efficacia <strong>il</strong> modellogeologico di riferimento(MGR), analogamente aquanto accade per altri elaboratiprogettuali. Gli elaboratigrafici (cartografia, sequefacib<strong>il</strong>i,ecc.).Un aspetto importante, chepotrà implicare approfondimentida parte di spec<strong>il</strong>isti,è quello idrologico e idraulico,sia per problemi di mitigazionedel rischio idraulico,sia per problematicheriguardanti lo smaltimentodelle acque meteoriche nelreticolo idrico e/o nel sottosuolo.Una particolare attenzionedovrà essere riservata ai“fattori antropici”, soprattuttenelle aree urbane o urbanizzate,per la possib<strong>il</strong>epresenza di rimaneggiamentopiù o meno profondodel suolo (discariche abusiveo no, aree degradate)contaminazione del suolo edelle acque, scavi e movimentiterre in aree adiacenti,aree di cava attiva ono, attività produttive divario tipo, aree protette,ecc.Un capitolo a parte <strong>della</strong> relazionegeologica può esserededicato all’argomentodelle “terre e rocce dascavo”, anche se spesso taliproblematiche sono affrontatein relazioni a parte,spesso in modo molto approssimativo,banalizzandoproblematiche non sempredi fac<strong>il</strong>e soluzione.In ogni caso in tale capitolo/relazionesi dovrebberoaffrontare in modo e-sauriente i seguenti argomenti:– storie ed ut<strong>il</strong>izzazione passatadell’area;– nuova destinazione, tipodi intervento in progetto(se non già indicato sopra);– campionamento, metodidi campionamento, n.campioni, n. e tipo di analisi;– cubatura dei materiali dascavo riut<strong>il</strong>izzati in loco;– cubatura e destinazionedei materiali da scavo daportare via;L’argomento è stato trattatodallo scrivente nel n.3/2009<strong>della</strong> rivista “Il <strong>geometra</strong><strong>bresciano</strong>”.zioni e schemi vari) sarannorelativi alla rappresentazionedi dati generali (es. corografia,stralci di piani ocarte esistenti, etc.) e aquella dei dati raccolti ed e-laborati nell’ambito dell’indagine(es. carte tematiche,ubicazione indagini, sezionio schemi del modello geologico,etc).Relazione sulla sismicitàModello geofisicoLa pericolosità sismica in ungenerico sito deve esseredescritta in modo tale darenderla compatib<strong>il</strong>e con leNTC/08, dotandola di un sufficientelivello di dettaglio,sia in termini geografici chein termini temporali. Talicondizioni possono ritenersisoddisfatte in quanto irisultati dello studio di pericolositàsono forniti in terminidi valori di accelerazioneorizzontale massimaag e dei parametri (Fo, Tc*,etc.), che permettono di definiregli spettri di risposta,ai sensi delle NTC/08, nellecondizioni di sito di riferimentorigido (categ. A = be-78 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2011/1


GEOLOGIATabella 3.2.II - Categorie del sottosuoloCategoriaABCDEDescrizioneAmmassi rocciosi affioranti o terreni molto rigidi caratterizzati da valori di V s,30 superiori a 800 m/s,eventualmente comprendenti in superficie uno strato di alterazione, con spessore massimo pari a 3 m.Rocce tenere e depositi di terreni a grana grossa molto addensati o terreni a grana fina molto consistenticon spessori superiori a 30 m, caratterizzati da un graduale miglioramento delle proprietà meccanichecon la profondità e da valori di V s,30 compresi tra 360 m/s e 800 m/s (ovvero N SPT,30 > 50 neiterreni a grana grossa e c u,30 > 250 kPa nei terreni a grana fina).Depositi di terreni a grana grossa mediamente addensati o terreni a grana fina mediamente consistenticon spessori superiori a 30 m, caratterizzati da un graduale miglioramento delle proprietà meccanichecon la profondità e da valori di V s,30 compresi tra 180 m/s e 360 m/s (ovvero 15 < N SPT,30 < 50 nei terrenia grana grossa e 70 < c u,30 < 250 kPa nei terreni a grana fina).Depositi di terreni a grana grossa scarsamente addensati o di terreni a grana fina scarsamente consistenti,con spessori superiori a 30 m, caratterizzati da un graduale miglioramento delle proprietà meccanichecon la profondità e da valori di V s,30 inferiori a 180 m/s (ovvero N SPT,30 < 15 nei terreni a granagrossa e c u,30 < 70 kPa nei terreni a grana fina).Terreni dei sottosuoli di tipo C o D per spessore non superiore a 20 m, posti sul substrato di riferimento(con V s > 800 m/s).Tabella 3.2.III - Categorie aggiuntive di sottosuoloCategoriaDescrizioneS1 Depositi di terreni caratterizzati da valori di V s,30 inferiori a 100 m/s (ovvero 10 < c u,30 < 20 kPa) , cheincludono uno strato di almeno 8 m di terreni a grana fina di bassa consistenza, oppure che includono almeno 3 mdi torba o di arg<strong>il</strong>le altamente organiche.S2 Depositi di terreni suscettib<strong>il</strong>i di liquefazione, di arg<strong>il</strong>le sensitive o qualsiasi altra categoria di sottosuolonon classificab<strong>il</strong>e nei tipi precedenti.lizzato nella comune praticaprofessionale.Si ritiene che, anche se la valutazionedell’azione sismicaè stata posta nel § 3delle NTC/08, molto primaquindi <strong>della</strong> definizione del“modello geologico” (§ 6), labuona pratica professionale,solo dopo aver definito<strong>il</strong> “modello geologico diriferimento _ M.G.R.” richiedeche <strong>il</strong> geologo (e sololui), potrà decidere, in relazionesia alle condizionigeologico-stratigrafiche estrutturali sia in funzionedell’importanza del progetto(ad es. edifici strategici),se è correttamentepercorrib<strong>il</strong>e ed ut<strong>il</strong>izzab<strong>il</strong>el’approccio semplificato(basato sull’individuazione<strong>della</strong> categorie di sottosuolo)o, viceversa, se è piùopportuna o, addirittura, necessarial’analisi di rispostasismica locale (definizionedrock o substrato sismico),orizzontale (condizioni freefield),in corrispondenza deipunti di un reticolo di riferimentoi cui nodi sono sufficientementevicini fra loro.La rete nazionale è definitada nodi che non distano piùdi 10 km tra loro, sulla basedegli studi sulla pericolositàsismica elaborati dall’INGV(Istituto Nazionale di Geofisicae Vulcanologia).L’azione sismica così individuata,viene successivamentevariata, con le modalitàprecisate dalle norme,per tener conto delle modificheprodotte dalle condizionistratigrafiche locali delsottosuolo presenti nel sitodi costruzione e dalla morfologia<strong>della</strong> superficie. Talimodifiche rappresentano larisposta sismica locale (RSL)dovuta ai cosiddetti “effettisi sito”, che spesso sono i responsab<strong>il</strong>idei danni maggioriin occasione di unsisma. Quindi, ai fini <strong>della</strong>definizione dell’azione sismicadi progetto, si rendenecessario valutare l’effetto<strong>della</strong> risposta sismica localemediante specifiche analisi(vedi cap. 3.2.2 NTC/08). Inassenza di tali analisi, si puòfare riferimento ad un approcciosemplificato, che sibasa sull’individuazione dicategorie di sottosuolo di riferimento(Tab. 3.2.II e3.2.III), attraverso la misuradelle Vs30 (velocità di propagazionedelle onde sismicheS, di taglio) o di alcuniparametri goetecnici(cu, Nspt, Qc, ecc.) questoapproccio, introdotto dall’OPCMn. 3274/03, allo stato,appare frequentemente utideglispecifici spettri di rispostadi sito e di progettosecondo le metodiche notein letteratura).Ci sembra ut<strong>il</strong>e a questopunto ricordare che la semplificazioneriportata nellenorme, non esime comunque<strong>il</strong> geologo da valutazioniconnesse alla pericolositàsismica del sito, in terminidi stab<strong>il</strong>ità dei suoli e dieffetti di sito, i quali esulanodalla semplice amplifica-IL GEOMETRA BRESCIANO 2011/2- 79


GEOLOGIAzione stratigrafica monodimensionale,ma che investonoaltre problematichecome, ad esempio, effetti dibordo, fagliazioni, subsidenza,liquefazione etc., affrontatie valutati con le normalitecniche di indaginegeologica e geotecnica.Una valutazione del periodoproprio del terreno, ad e-sempio mediante misuredel “rumore sismico”, permettedi confrontarlo con <strong>il</strong>periodo proprio del fabbricato,allo scopo di minimizzarela possib<strong>il</strong>ità di efftti dirisonanza, devastanti in presenzadel sisma.Anche per i motivi sopra e-sposti si ricordare che la relazionegeologica è sempreobbligatoria anche per gli interventisui fabbricati esistenti,soprattutto in fase diadeguamento antisismico,qualunque sia la tipologia diintervento proposto (ad eccezionedegli interventi dimanutenzione ordinaria,come da Dpr n. 380/01).La relazione sulla sismicitàdeve comprendere innanzitutto una introduzione sullasismicità dell’area, in relazionealle zone sismogenetichedi riferimento (INGV-DPC/SSN) e al contesto geodinamicoin cui è inserita. Sipassa quindi ad analizzarele condizioni geologiche alcontorno (elementi stratigrafici,idrogeologici, morfologici,cavità, stab<strong>il</strong>ità deiversanti, ecc.), che possonoessere riferiti a scenari di pericolositàsismica (PSL), confrontandolianche con glistrumenti sovraordinati(PGT/PRG, ecc). In Lombardiala L.r. 12/05 sui PGTfornisce delle direttive benprecise sulla microzonazionesismica di 1° e 2° livello,per la definizione egiustificazione di eventualicoefficienti correttivi diversida quelli previsti dallanorma nazionale, in relazioneagli effetti di sito.La stima <strong>della</strong> Risposta sismicalocale, con individuazionee caratterizzazionedegli elementi di ulteriorepenalizzazione ai fini delcalcolo <strong>della</strong> forza sismica o-rizzontale, permetterà dicalcolare gli spettri di rispostasecondo le NTC/08.Se si opta per <strong>il</strong> metodo dicalcolo semplificato delleNTC/08 si dovrà definire lacategoria del suolo di fondazione,mediante <strong>il</strong> calcolo<strong>della</strong> velocità di propagazionedelle onde S per unaprofondità di 30 m (Vs30),sulla base di indagini geofisichead hoc o sulla base diindagini geotecniche (vedicap.6 delle NTC/08). Il volumesignificativo nel qualevanno effettuate le indagini,da un punto di vista sismico,è definito dalle normativevigenti nella misura di 30 msotto <strong>il</strong> piano di impostadelle fondazioni, la normativainfatti prevede di caratterizzare<strong>il</strong> terreno in unadelle 5 + 2 “categorie disuolo di fondazione” sullabase <strong>della</strong> velocità media dipropagazione delle onde ditaglio nei primi trenta metrisotto la superficie del terrenodi fondazione (VS30).Se <strong>il</strong> bedrock sismico (ovvero<strong>il</strong> substrato con velocitàdelle Vs > 800 m/sec) risultaa profondità < 30 metri, <strong>il</strong> volumesismico significativopuò limitarsi al raggiungimentodel contatto copertura/substrato(approfondendocomunque <strong>il</strong> volumeper alcuni metri al di sottodel contatto).Sulla base di tali elementi sipossono calcolare gli Spettridi Risposta Elastici utlizzando<strong>il</strong> software messo a disposizionedal Considlio Superioredei LLPP, oppure medianteprodotti commerciali.Infine si dovrà effettuare unavalutazione, in via preliminare,sul potenziale di liquefazionedei terreni di fondazionein condizioni sismiche,sempre sulla basedelle indagini fin qui eseguite,oltre che su dati di letteratura.Nel caso in cui siabbiano le condizioni per <strong>il</strong>verificarsi di tale fenomeno(presanza di terreni sabbiosi,falda acquifera) entro15 m di profondità, si potrannoeseguire verifiche ecalcoli del potenziale di liquefazione,oppure, in assenzadi dati sufficienti, rimandarele verifiche alla re-80 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2011/1


GEOLOGIAprogressive di sv<strong>il</strong>uppo dell’opera(fattib<strong>il</strong>ità, preliminare,definitivo ed esecutivoDpr 554/99).In particolare in alcune o-pere pubbliche assumonoparticolare r<strong>il</strong>evanza glistudi di fattib<strong>il</strong>ità a supportodel rapporto preliminareambientale, allo studio diimpatto ambientale (Dlgs.04/08) ed alla relazione paesaggistica(D.Lgs. 42/04), inquanto tali elaborati, da implementareanche in unafase di prefattib<strong>il</strong>ità, prevelazionegeotecnica, proponendoindagini specifiche.Indagini geologichee geotecnicheLa norma prevede (§ 6.2.1)che le indagini siano distintein più fasi, infatti s<strong>il</strong>egge che «specifiche indaginisaranno finalizzate alladocumentata ricostruzionedel modello geologico» (§6.2.2). Le indagini geotecnichedevono essere programmatein funzione delmodello geologico di riferimento(MGR) e del tipo di o-pera e/o intervento in progettoe devono riguardare <strong>il</strong>volume significativo (§ 3.2.2)e devono permettere la definizionedei modelli geotecnicidi sottosuolo necessarialla progettazione. Intale contesto viene, altresì,tralasciato quanto sancitodal Dpr 554/99 (ancora cogente)che, almeno per le o-pere pubbliche, prevedepiù fasi di approfondimento(preliminare, definitivo edesecutivo) e quindi di indagine.Nella pratica professionaleoccorre trovare un giustocompromesso tra indaginigeologiche e geotecniche,nelle varie fasi progettualied in quelle di acquisizionedei relativi pareri, che, inambito privato, possono assumereuna fattispecie sim<strong>il</strong>ea quella <strong>della</strong> progettazionepreliminare o definitiva.A tal proposito sembraopportuno sottolineare, a livellodeontologico, che idati necessari per ottemperareai vari aspetti normatividevono essere acquisiti sindalla fase di impostazionedello studio, in quanto, nonè pensab<strong>il</strong>e di redigere piùindagini o più relazioni geologiche,se non necessario.Tale impostazione sta ad indicarel’unicità del modellogeologico e <strong>della</strong> pericolositàgeologica del sito, chedeve tener conto anchedegli aspetti sismici, e si ritieneche non sia fattib<strong>il</strong>e laredazione di più relazionigeologiche, che riguardinoaspetti e vincoli diversi (permessodi costruire, Vincolo i-drogeologico, vincoli delPAI, classidi fattib<strong>il</strong>itàL.r.12/05, zone sismiche).Per la relazione geologica egeotecnica le indagini allegateai progetti che generalmentegiungono in Commissioneed<strong>il</strong>izia devono esserepossib<strong>il</strong>mente definitive:cioè contenere tutti glielementi necessari al progettistastrutturale per <strong>il</strong> dimensionamentodelle o-pere di fondazione e dell’interazioneterreno struttura.Come già detto, esistono attivitàsoggette ad iter proceduraliche prevedono fasidono lo sv<strong>il</strong>uppo di ipotesialternative con la valutazionedei possib<strong>il</strong>i impattisull’ambiente (DPCM 27 dicembre88). Come già dettosopra, trattandosi di un processoiterativo, è evidenteche esso potrà essere svoltoal meglio, solo da una fattivacollaborazione tra <strong>il</strong> progettistadelle strutture ed <strong>il</strong>geologo.Per quanto rigurada l’ampiezzadelle indagini la normativaprevede che siano e-stese al “volume significativo”,inteso sia come l’areainteressata dall’interventoin progetto, sia la profonditàda indagare. Il volume significativova però esteso nonsolo all’area occupata dall’operain progetto, ma ad unintorno più vasto, che deveessere definito in funzionedell’importanza dell’operae <strong>della</strong> complessità del sottosuolo,tenendo conto dell’impattogli interventi previstipossono produrre sull’areao sugli edifici circostanti.Per esempio la presenza nelsottosuolo di terreni parti-IL GEOMETRA BRESCIANO 2011/2- 81


GEOLOGIAstente (> 4-5) di prove in sitocontinue (prove penetrometrichestatiche o dinamiche,d<strong>il</strong>atometriche, pressiometriche),venga effettuato unsondaggio a carotaggio continuodi taratura. È buonanorma anche mantenere unrapporto tra prove indirette(prospezioni sismica, geoecolarmentescadenti (deposititorbosi, sottoconsolidati,limi e sabbie moltosciolti etc.) o di terreni moltoresistenti (roccia, depositighiaioso-ciottolosi ben addensati)modifica in manierasostanziale <strong>il</strong> volume significativodi sottosuolo interessatodalla costruzione dell’opera.Il “volume significativo”può cambiare anche infunzione del problema chesi deve affrontare, quindi se<strong>il</strong> problema è geologico,geotecnico o sismico <strong>il</strong> volumesignificativo può variareanche notevolmente.Il volume significativo, ingeotecnica, può essere ricondottoalla porzione disottosuolo in cui l’incrementodi pressione indottodall’intervento è maggioredel 10% <strong>della</strong> pressione litostaticaefficace, oppurecome secondo le indicazioniin funzione delle dimensionie del tipo di manufattoriportate nelle RaccomandazioniA.G.I. (1977) e nelleNormative Europee (EC7).In relazione al volume significativoed in funzione delleinformazioni esistenti, deir<strong>il</strong>ievi di campagna, dell’esamedello stato dei luoghi edei dati di progetto dovrannoessere definite <strong>il</strong> tipoe <strong>il</strong> numero di indagini da effettuare,la loro ubicazione ela profondità massima da investigare.Nel caso che <strong>il</strong>substrato roccioso sia affioranteo sub-affiorante, deveessere eseguito un r<strong>il</strong>ievogeomeccanico sui singoli affioramenti.Il numero di accertamenti effettuatidovrà consentire tramitela correlazione tra i varipunti, di risalire ad una attendib<strong>il</strong>ericostruzione stratigrafica,geotecnica e geofisicadel sottosuolo, da effettuarealla scala del progetto.Da un punto di vista professionaleè buona norma che,laddove limportanza dell’interventocomportino l’esecuzionedi un numero consi-lettriche, ecc.) e prove dirette(prove penetrometriche,sondaggi, scavi, ecc.)che permetta una attendib<strong>il</strong>ericostruzione del modellogeologico, sismico egeotecnico del sottosuolo.❑82 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2011/1


CONDOMINIOFrancesco GandaNuove opere condominialie conseguente variazionedelle tabelle m<strong>il</strong>lesimaliCome comportarsiper le nuove o-pere nei confronti<strong>della</strong> comunità condominiale,in rapporto alla modificadei valori e di conseguenzadei m<strong>il</strong>lesimi?A) Un caso tipico è la chiusuradel balcone trasformatoin veranda. In applicazione<strong>della</strong> norma dell’articolo 69,comma 2, delle disposizionidi attuazione del Codice civ<strong>il</strong>e,la revisione può essererichiesta solo in presenza diuna notevole alterazionedel rapporto originario tra ivalori dei singoli piani e porzionidi piani.Questo di solito non succedeperché le dimensionidel balcone non sono tali dapoter procedere ad un aumentosostanziale delle dimensionidell’appartamentoo dell’unità immob<strong>il</strong>iare.Sott<strong>il</strong>izzando si potrebbe o-biettare <strong>il</strong> maggior consumodi calore qualora la verandavenisse dotata di elementiriscaldanti collegati al sistemacentrale di riscaldamento.In questo specificocaso è opportuno rivedere, aspese di chi esegue le o-pere, la modifica <strong>della</strong> tabellam<strong>il</strong>lesimale di riscaldamentoaffidando l’incaricoa un termotecnico.B) Balcone/terrazzo postosopra <strong>il</strong> passaggio comune oproprietà pubblica: la manutenzione<strong>della</strong> parte inferiorerisulta in disponib<strong>il</strong>itàdi tutto <strong>il</strong> condominio e diconseguenza la manutenzioneordinaria relativa allemalte e pitture deve esserea carico di tutti i partecipantialla comunione condominiale.Qualora <strong>il</strong> degrado coinvolgessela struttura o l’impermeab<strong>il</strong>izzazionee le altre o-pere superiori (di proprietàprivata) la spesa <strong>della</strong> manutenzionesarebbe a caricodel soggetto proprietario.C) Balcone terrazzo in comunionetra due appartamenti:in questo caso abbiamo lasoletta in comunione inquanto elemento principaledi compartecipazione all’uso.Il caso riguarda i bal-coni cosiddetti strombati,cioè entro i limiti delle muratureperimetrali. In questocaso <strong>il</strong> balcone viene consideratocome <strong>il</strong> proseguimentodi detta soletta <strong>della</strong>casa e pertanto le spesesono di pari costo tra le dueparti per le finiture: ognicondomino paga le sue.Caso diverso invecese si tratta di balconea sporgeredal fabbricato: in questocaso l’elemento di sostegnoè di proprietà del condominoche lo usa come elementodi calpestio. Infatti ècasuale <strong>il</strong> fatto che svolgaanche la funzione di coperturadel piano sottostante.Pertanto in questo caso le o-pere e le responsab<strong>il</strong>ità dimanutenzione sono a caricodel condominio soprastante,però con la partecipazionealle pitture del condominiosottostante.D) Sovrastrutture: muretti,ringhiere o altro, solo per laparte di finitura sono a caricodel condominio, <strong>il</strong> resto è acarico del condomino proprietario.In particolare lacura degli elementi e manufattinecessari per usufruire<strong>della</strong> terrazza o balcone.Corollario: varie sentenzehanno preso in considerazionei casi secondo la disposizionesia degli articolidel Codice civ<strong>il</strong>e n. 1126, ripartizionedelle spese unterzo a carico del proprietariodel lastrico solare e dueterzi a carico del condominoo condomini sottostanti, siadell’articolo 2051 del Codiceciv<strong>il</strong>e. Si tratta di dividere <strong>il</strong>degrado nei casi di mancata84 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2011/1


CONDOMINIOmanutenzione corrente onel caso di accettazione diun lavoro eseguito sia in carenzaoperativa, sia in carenzadi esecuzione a regolad’arte da parte dell’impresaesecutrice. Con la sentenzan. 9084 del 15 apr<strong>il</strong>e 2010, laCorte di Cassazione ha esaminato<strong>il</strong> caso avente per oggetto“La vetustà <strong>della</strong>guaina impermeab<strong>il</strong>izzantecollocata su un lastrico solaread uso esclusivo di unsolo condomino”.La sentenza, scindendocome sopradescritto, ha enucleatole condizioni in cui sisono svolti i fatti, imputadole responsab<strong>il</strong>ità di mancatamanutenzione per vetustà alcondominio, con suddivisione<strong>della</strong> spesa applicandol’articolo 1126 del Codiceciv<strong>il</strong>e e imputando laspesa al proprietario del terrazzoal costo per difetti di e-secuzione <strong>della</strong> manuten-zione. Anche la sentenza<strong>della</strong> Cassazione Civ<strong>il</strong>e Sez.II del 24 agosto 1990 n. 8669è dello stesso avviso.Le responsab<strong>il</strong>ità dell’appaltatore:procediamo all’esamedi questo caso leggendole ultime sentenze.Recentemente la giurisprudenzaha consolidato un o-rientamento interpretativosecondo cui l’espressione“gravi difetti” previsti dall’articolo1169 del Codice civ<strong>il</strong>eprevede <strong>il</strong> diritto delcommittente al risarcimentodei danni da parte dell’appaltatorenon solo nelle ipotesidi vizio del suolo o difetto<strong>della</strong> costruzione, maanche quando l’opera per lasua natura sia destinata adurare a lungo e presentigravi difetti, tali da generaredei danni. Tra i gravi difetti,articolo 1169 del Codice civ<strong>il</strong>e,rientrano anche le inf<strong>il</strong>trazionid’acqua determinateda carenze dell’impermeab<strong>il</strong>izzazione,in quantoesse incidono sulla finalitàdell’opera menomandone <strong>il</strong>godimento. Pertanto si precisache, ai fini delle responsab<strong>il</strong>itàdell’appaltatore, costituisconogravi difetti dell’edificio,non solo quelli cheincidono in misura sensib<strong>il</strong>esugli elementi essenzialidelle strutture dell’opera,ma anche quelli che riguardanoelementi secondari eaccessori <strong>della</strong> costruzione,purché tali da comprometterela funzionalità dell’operastessa (Cassazione. n.10533/2007). Oggi si ritengonorientranti nei gravi vizianche la semplice umiditàdipendente dal difetto di i-nadeguata coibentazionetermica. Trib. di M<strong>il</strong>ano 18giugno 2004. Si tenga presenteanche l’elemento di a-reazione da costruire nellecucine e nei bagni.❑IL GEOMETRA BRESCIANO 2011/2- 85


CULTURALa Leonessa e <strong>il</strong> tricolore:Brescia durante <strong>il</strong> Risorgimento - 1Vittorio Nich<strong>il</strong>o1861 - 2011150° anniversarioUnità d’ItaliaCi sono eventi che segnano unospartiacque, su cui si possonoavere idee differenti, perfinopregiudizi ma che rimangonoper sempre impressi nellastoria: <strong>il</strong> Risorgimento ad e-sempio, epopea a cuianche la nostra provinciaha partecipato, da protagonista.Brescia, 17 giugno 1859:da porta San Giovanni,l’attuale piazza Garibaldi,fa <strong>il</strong> suo ingresso Vittorio E-manuele II di Savoia, re dell’agguerritoregno sardo –piemontese, tra uno scint<strong>il</strong>liodi baionette, cavalli scalciantied una folla festante.Cinque giorni prima, sempreda lì, era entrato trionfalmenteGaribaldi con lastessa grinta leonina <strong>della</strong> sua statua equestre, lambita ognigiorno dal traffico di via dei M<strong>il</strong>le. Gli Austriaci se ne eranoandati alla chetichella dalla città e da quel castello comandatoin quegli ultimi mesi da Joseph R<strong>il</strong>ke, padre del celebreletterato Rainer Maria. L’11 giugno Giuseppe Ragazzoniissa in castello <strong>il</strong> tricolore mentre <strong>il</strong> giorno prima un GiuseppeZanardelli, poco più che trentenne, porta da Sarnicoad Iseo la nostra bandiera. Vittorio Emanuele con <strong>il</strong> suo alleatoNapoleone III stava inseguendogli austriaci diFrancesco Giuseppe pertutta la pianura lombarda, inun estenuante partita fattadi battaglie sanguinose, arrocchie sganciamenti. Pocomeno di due anni dopo, <strong>il</strong> 17marzo 1861, quel sovrano orgoglioso<strong>della</strong> sua forza vir<strong>il</strong>ee dai suoi modi ruvidiche parla francese, piemontesee poco italiano sarebbediventato <strong>il</strong> primo re di un’Italiafinalmente unita concapitale Torino, anzi sarebbestato qualcosa di più:<strong>il</strong> padre <strong>della</strong> patria, come losoprannominarono all’epoca.E Brescia? Torniamoun attimo indietro, al 1815.Tra grida di feriti e fumo di cannonate finiva a Waterloo l’imperonapoleonico. Con <strong>il</strong> trattato di Vienna, la nostra provincianon tornava a far parte <strong>della</strong> repubblica veneta che,per altro, non era stata più ricostituita; l’Austria aveva istituito<strong>il</strong> regno lombardo – veneto, sulla carta autonomo, difatto una sua propaggine. Ex ufficiali napoleonici e notab<strong>il</strong>iinsofferenti <strong>della</strong> dominazione austriaca, anche a Brescia, siriuniscono in una società segreta, con legami m<strong>il</strong>anesi. Lastruttura viene però scoperta tra <strong>il</strong> 1821 – 1822, processatanel 1824, provocando la fuga all’estero di patrioti quali F<strong>il</strong>ippoUgoni o lo scrittore Giovita Scalvini. Si diffondono leidee di Mazzini anche nella nostra provincia e nel 1833 vienearrestato un fornaio di vent’anni, Gabriele Rosa; questo giovanottoavrebbe lasciatoun’eco profonda nella Bresciarisorgimentale ancheper l’internamento alloSpielberg, <strong>il</strong> famigerato carcerereso celebre da Le mieprigioni di S<strong>il</strong>vio Pellico. Unaltro anno fatidico sarebbestato anche per Brescia <strong>il</strong>1848. Il 15 febbraio di quell’annosempre <strong>il</strong> Rosa a P<strong>il</strong>-Dieci giornate di Brescia: lo scontro inPiazza dell’Albera (oggi Piazzetta TitoSperi) tra gli insorti bresciani e i soldatiaustriaci - dipinto di Faustino Joli.A sinistra: Garibaldi a S. Antonio diAnfo, ferito nello scontro di MonteSuello - particolare di un’incisione.A destra: “Cacciatori delle Alpi” - oliodi Angelo Trezzini86 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2011/1


CULTURAIL GEOMETRA BRESCIANO 2011/1 - 87


CULTURAAvviso di arruolamento (10 giugno1859) volontario tra i “Cacciatoridelle Alpi” comandati da Garibaldi.In basso: un episodio delle DieciGiornate a Porta Torrelunga (oggipiazzale Arnaldo) - dipinto diFaustino Jolizone, nell’albergo la Fenice,sventola un tricolore. L’Austriainasprisce le misurecontro i patrioti ma tuttal’Europa si sta mettendo inmovimento. Il 23 marzoLuigi Lechi, parente di generalinapoleonici, diventacapo di un governo provvisorio<strong>bresciano</strong>. Carlo Alberto,re di Piemonte, attraversa<strong>il</strong> Ticino e dà inizio allaprima guerra di Indipendenza.Le cose poi non andrannocome ci si aspetta eBrescia dovrà pagare unagrossa multa. L’anno dopo,sempre <strong>il</strong> 23 di marzo, Bresciascrive a lettere di fuoco<strong>il</strong> suo nome nella storia risorgimentale con le Dieci giornate,pagine di epica, in un d<strong>il</strong>uvio di cannonate e in un susseguirsidi combattimenti casa per casa. Si decide di resistereanche se poi si scoprirà che i Piemontesi in guerra, di nuovo,erano stati sconfitti ancora prima di cominciare. La nostracittà è un fremere di figure di nob<strong>il</strong>i e popolani, volti destinatia diventare leggenda come quelli di Tito Speri e donPietro Boifava o a sbiadire nella memoria come <strong>il</strong> popolanoCarlo Zima che in fiamme come una torcia se ne va abbracciandoun soldato austriaco. Carducci poi, riprendendo l’Aleardi,con una sua magia in punta di metafora, avrebbe definito,proprio per questo “Brescia la forte, Brescia la ferrea,Brescia Leonessa d’Italia”. Per dieci anni <strong>il</strong> risentimentocova sotto la cenere, anni fatti di es<strong>il</strong>io per molti verso laSvizzera o <strong>il</strong> Piemonte sabaudo. Stefano Botti da Riviere diBrione è un contadino, “<strong>il</strong>legalmente assente”, dopo le perquisizioniaustriache seguite alle Dieci giornate. Ercole Oldofrediè un conte, ripara in Piemonte dove sarà tra gli i-deatori <strong>della</strong> ferrovia cheporterà in Italia gli zuavi diNapoleone III. Oldofredi haavuto anche <strong>il</strong> tempo di accompagnareun amico di famiglia,a Plombiers: <strong>il</strong> contedi Cavour che andava ad assicurars<strong>il</strong>’intervento <strong>della</strong>Francia nella Secondaguerra di Indipendenza. Lamoglie di Ercole sarà laprima a portare a Brescia <strong>il</strong>proclama di re Vittorio, consegnatoledirettamente daCavour, ritagliato in sott<strong>il</strong>istrisce inserite al postodelle stecche di balena nelsuo corpetto, ricomposto ediffuso clandestinamente.Brescia sarebbe stata dinuovo in prima linea nelgiugno del 1859, per l’accoglienzadei feriti che arrivavanodai campi di San Martinoe Solferino dove si eracombattuto per tutta la giornatadel 24 giugno. A decine,a centinaia, a migliaia arrivanocon i mezzi più diversi,sono ricoverati in case,chiese, duomo compreso, iferiti da quell’immane carneficinache causò 20.000morti, <strong>il</strong> dieci per cento dei combattenti dei tre eserciti. Brescia,città – ospedale, come diranno alcuni commentatori,ma anche diversi paesi <strong>della</strong> provincia accolgono m<strong>il</strong>itari feriti,i registri parrocchiali ed i cimiteri <strong>il</strong> ricordo e le spogliedi chi non ce la fa. Il comune di Sarezzo manda volontari araccogliere a Valeggio dei feriti. A Pavone Mella <strong>il</strong> parrocoannota “Gautier Henres”, fuc<strong>il</strong>iere francese poche righedopo “Giovanni Franz”, fuc<strong>il</strong>iere austriaco; nel cimitero diManerbio una lapide ricorda i caduti francesi lì sepolti, tracui soldati marocchini arruolati da Napoleone III. Da MonticelliBrusati c’è chi parte con la divisa austriaca, come GiambattistaScotti, che muore a Solferino, chi con quella sabaudacome <strong>il</strong> compaesano Amerigo Piotti o chi, infine, conla camicia rossa garibaldina come Giuseppe Barboglio, cheè anche nipote di Gabriele Rosa. Da queste giornate alla Piccolomondo antico nascono però anche nuove storie cheparlano di vita e futuro. Jean Batpiste Dubois, un fante francesein pattugliamento alla ricerca di cecchini in castello aBrescia decide di rimanerenella nostra città, dove troveràmoglie e aprirà un negoziodi ottica. Altre guerre,altre battaglie avrebberosegnato <strong>il</strong> completamentodel nostro Risorgimento main quel marzo del 1861 tuttosembrava possib<strong>il</strong>e. ❑88 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2011/1


CULTURADai Pompieri ai Vig<strong>il</strong>i del fuocoFranco RobecchiItecnici che si applicano all’ed<strong>il</strong>izia, soprattutto comeprogettisti, conoscono bene i Vig<strong>il</strong>i del fuoco. L’approvazionedell’infinita serie di particolari costruttiviantincendio costituisce uno degli scogli che geometri, ingegnerie architetti si trovano ad affrontare quando corronol’iter di perfezionamento di un progetto. Gamma complessadi regole, burocrazia, soggettività di giudizio, atteggiamentinon collaborativi e talora anche dinieghi pretestuosi possonosfiancare l’azione di un progettista, presso gli ufficipubblici e nelle stanze <strong>della</strong> politica. Per non parlare di altriinterlocutori avversi e ost<strong>il</strong>i, purtroppo presenti nel Sud delPaese. Salvo questi ultimi, gli altri soggetti hanno tuttiun’ovvia legittimazione ad intervenire e formalmente si fregianodi finalità assolutamente rispettab<strong>il</strong>i e condivisib<strong>il</strong>i. Sitratta <strong>della</strong> salute, <strong>della</strong> sicurezza, <strong>della</strong> tutela di valori storici,di organizzazione urbanistica, di norme che consentono<strong>il</strong> vivere civ<strong>il</strong>e, <strong>il</strong> rispetto di standard <strong>della</strong> convivenza degnidel nostro grado di civ<strong>il</strong>tà. I Vig<strong>il</strong>i del fuoco sono stati semprepiù chiamati a valutare preventivamente i problemi che unedificio può porre nell’eventualità di un incidente provocatodalla combustione, che, se si è ridotta, rispetto allarealtà antica, dopo l’abbandono dell’ed<strong>il</strong>izia in legno e paglia,è aumentata però per la presenza di sostanze e meccanisminuovi, come i gas combustib<strong>il</strong>i nelle cucine e nei sistemidi riscaldamento o come le automob<strong>il</strong>i, con i loro serbatoidi benzina. I Vig<strong>il</strong>i del fuoco, inoltre, sono sempre piùcoinvolti anche in altri possib<strong>il</strong>i accidenti relativi agli edifici,a partire da quelli che riguardano gli ascensori sino a quelli,tragici, dei crolli, sia per scoppio, sia per terremoti. Vi èanche una partecipazione spicciola dei vig<strong>il</strong>i alla vita quotidianadei fabbricati, a portata di chiamata telefonica dei cittadini,che ad essi si rivolgono anche per i contrattempi diroutine, dal blocco in corsa di un ascensore alla porta chiusaper lo smarrimento di chiavi fino al gatto arroccato sull’alberodel giardino, dal quale non sa scendere. I Vig<strong>il</strong>i delfuoco sono quindi divenuti figure che interessano non soloi tecnici, ma anche tutta la popolazione, essendo entratinella sfera emotiva e psicologica <strong>della</strong> gente. E questo nonda oggi e non solo dall’eroica immagine rimbalzata sui televisoridi tutto <strong>il</strong> mondo nei giorni successivi all’11 settembre90 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2011/1


CULTURAA sinistra: una nuova invenzione delSeicento per lanciare, tramite unapompa, getti d’acqua antincendioIn questa pagina: veicoli con sacle,manichette, pompe e una tutaignifuga per pompieri ottocenteschidel 2001.Nell’Ottocento i pompieri e-rano guardati come miticicavalieri salvatori, semprepronti ad accorrere come angelisfav<strong>il</strong>lanti, nei loro colorirossi e oro. I loro elmi diottone, sempre lucenti, lascure nella cintola, i carrisfreccianti al suono <strong>della</strong>campana d’allarme, la destrezzada acrobati nel salirescale da vertigine, le grandipompe azionate a mano sulteatro di momenti drammatici,davanti a case infiamme, dove la gente sibuttava dalle finestre, avevanocostruito un’immaginemitica dei pompieri. Naturalmenteera occasione diprime pagine nelle riviste <strong>il</strong>lustrate,<strong>il</strong> pompiere che,lassù, tra le fiamme che e-ruttavano dalle finestre distrutte,rapiva alla morte,stringendola tra le braccia,la giovane svenuta o <strong>il</strong>bimbo sopravvissuto.L’organizzazione diun servizio antincendionelle cittànon è cosa antica, nonostante<strong>il</strong> ricorrente irromperedelle fiamme negli abitatidelle case in legno. Nonostanteaccenni in epocaromana e medievale, in genereci si affidava alla collaborazioneestemporaneadei cittadini e a qualche interventodi persone minimamenteattrezzate. Solitamentequeste persone e-rano i brentatori, che esistevanoanche in Brescia. Eranoun gruppo di liberi lavoratori,associati in corporazione,che svolgevano un u-m<strong>il</strong>e lavoro: trasportavano <strong>il</strong>IL GEOMETRA BRESCIANO 2011/1 - 91


CULTURAUno dei primi veicoli motorizzati indotazione ai pompieri dotati diattezzature antincendio (primi annidel Novecento)Esibizione di pompieri a M<strong>il</strong>ano nel1891vino, portandolo in spalla, entro un grande recipiente postoa zaino sulle spalle, chiamato brenta. Era una sorta di gerla,ma più c<strong>il</strong>indrica e soprattutto costituita non da vimini mada doghe di legno, come una botte, tale, quindi, da poterconsentire <strong>il</strong> trasporto di liquidi. I brentatori operavano soprattuttonella vinicoltura, trasportando uva, ma anche vino.Furono ritenuti ut<strong>il</strong>i, in caso di incendi, poiché, con lebrente, potevano trasportare l’acqua necessaria per spegneregli incendi. Anche in Brescia, fra le regole <strong>della</strong> corporazione,vi era l’obbligo, al suono <strong>della</strong> campana previstoin caso di incendi, di attrezzarsi con la brenta e accorrere sulluogo dell’incendio e fare la spola fra la più vicina fontana e<strong>il</strong> punto dell’incidente. Il passaggio dai brentatori ad uncorpo di persone organizzato collettivamente per interveniresugli incendi pare sia una conseguenza <strong>della</strong> vasta organizzazioneamministrativa napoleonica. Ma pressochécontemporaneamente si andavano costituendo nuclei dipompieri pubblici anche negli stati preunitari italiani, in alcunidei quali esistevano, come a Firenze, embrioni di sim<strong>il</strong>iorganizzazioni già da secoli. Le prime formazioni furono diiniziativa comunale, con caratteri quasi m<strong>il</strong>itari, come era avvenutoa Parigi, dove i pompieri erano denominati anche sapeur,guastatari, scavatori di trincee, del Genio civ<strong>il</strong>e. Lascarsa tradizione del passato, frattanto, aveva tuttaviamesso a punto qualche attrezzatura, come la manica flessib<strong>il</strong>eper la conduzione dell’acqua, invenzione di un olandesedel Seicento, seguito, pochi decenni dopo, dall’inventore<strong>della</strong> pompa a mano portat<strong>il</strong>e, su carri, che potevaapplicarsi alle fontane o a canali, per spingere l’acqua, conuna certa forza, in getti da proiettare sulle fiamme. Proprioda quella pompa presero nome i pompieri, che appaiono inmolte <strong>il</strong>lustrazioni ottocentesche proprio mentre, anche inotto, quattro per parte, pigiano sui grandi manubri opposti<strong>della</strong> grande pompa che produceva salvezza. Come i cara-92 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2011/1


CULTURAIL GEOMETRA BRESCIANO 2011/1 - 93


CULTURAUn bellissimo disegno del primoNovecento che ritrae un carro deipompieri, con cavalli, che accorronoad un incendiobinieri, i pompieri erano ospiti fissi delle copertine <strong>della</strong>“Domenica del Corriere”, immortalati in gesta da eroi chesoccorrevano i deboli, inerpicati su incerte scale, tra i fumie le polveri, le macerie delle case crollate e poi nel fangodelle alluvioni e del Vaiont, e poi anche sommozzatori ed e-licotteristi.A Brescia i pompieri nacquero su iniziativa comunale a seguitodi prime proposte del 1842, ancora in epoca di dominioaustriaco. In Lombardia solo M<strong>il</strong>ano, Pavia e Mantovaerano, allora, dotate di pompieri ufficiali, mentre già tutte lemaggiori città del Veneto avevano <strong>il</strong> loro Corpo di agenti antincendio.Una commissione bresciana, composta da tecnicie amministratori municipali, giunse già a stendere, nel 1843,un regolamento per un “corpo di zappatori pompieri”. Si volevache quei giovani «provvedessero non soltanto pei casid’incendio, ma ben anco al bisogno di assistenza che avevanogli uffici di annona e di polizia comunale facendo appelloa individui onorati che vegliassero all’esecuzione deiregolamenti vigenti. È noto qui ancora come in quel primissimorapporto trovi sotto segnate le parole ottimi cittadiniche accennano alle persone che avrebbero potuto coprir siffattiposti». Il Corpo dei pompieri doveva, quindi, essere uncorpo scelto, per soli cittadini esemplari.Sino al 1857 l’argomento non fu ripreso. In quelladata si discuteva, in Consiglio comunale, se, perpreparare <strong>il</strong> corpo dei pompieri bresciani, «abbiasia chiamare da M<strong>il</strong>ano uno di que’ provetti ed intelligentiPompieri con un ab<strong>il</strong>e gregario per l’istruzione in luogo degliaspiranti a formar parte del Corpo». Era previsto un primogruppo di 12 pompieri. Si voleva «scegliere per concorso odin altro modo, un individuo dai 25 ai 30 anni che avesse tutti94 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2011/1


CULTURAFoto di gruppo di pompieri del primoNovecento e degli anni Venti delmedesimo secolo. Quelli sul carrosono i famosi Pompieri di Viggiù,<strong>della</strong> nota canzonei requisiti per divenire capodei Pompieri. Tale individuosia temporaneamenteinviato a M<strong>il</strong>ano ovepossa apprendere l’istruzionedel capo Pompieri diquella città. Appena taleuomo sia abbastanza i-struito se ne mandino altridue che anch’essi facciano laloro pratica. Allora, quandotutti e tre saranno sufficientementeammaestrati sichiamino a Brescia per darepubblici esperimenti delmaneggio delle macchine.Si faccia indi appalto di volontariche intervenganoalle manovre fino che se nepossano avere due o quattroIL GEOMETRA BRESCIANO 2011/1 - 95


CULTURAScene da giornali <strong>il</strong>lustrati del, 1930e 1932, di momenti drammatici disoccorso a vittime di incendi,compresi i pompieri stessiche coi primi formino un nucleo di cinque sette guardie. Ilrimanente provvisoriamente fosse fornito dai brentatori,spazzacamini, fontanieri, cursori e messi del Municipio e daivolontari». Nel 1860 si giunse alla decisione esecutiva circal’istituzione del Corpo dei pompieri comunali in Brescia. Sipensò di ut<strong>il</strong>izzare, come piccola caserma, alcuni locali nelpalazzo dietro la Loggia e poi l’ex convento di S. Giuseppe.Infine, tuttavia, si approfittò <strong>della</strong> disponib<strong>il</strong>ità di locali che<strong>il</strong> comune aveva ricavato dall’acquisto del vecchio ospedale,che si trovava fra gli attuali corso Zanardelli e via Moretto.Mentre le attrezzature furono accolte nella chiesa diS. Luca, i pompieri preseroalloggio nel fabbricato che sitrova sull’angolo fra le vieCavallotti e Moretto, doverimasero a lungo. Le sedisuccessive furono in via M<strong>il</strong>ano,vicino all’attuale sededei Vig<strong>il</strong>i urbani di via Donegani,nell’edificio occupatodall’Assessorato alla caccia dell’Amministrazione provinciale.Solo una trentina d’anni fa i Vig<strong>il</strong>i del fuoco si insediarononella caserma attuale, di Via Scuole. Il nome di Vig<strong>il</strong>idel fuoco sostituì quello di pompieri, troppo francesizzante,nel 1938, mentre nel 1935 era stato costituito <strong>il</strong> Corpo nazionale,che unificò i servizi antincendio sotto la direzionedel Ministero dell’interno. In seguito si sarebbe d<strong>il</strong>atata lacompetenza agli interventi generali nell’ambito <strong>della</strong> protezioneciv<strong>il</strong>e, che oggi, nel panorama mondiale, costituisceun fiore all’occhiello dello stato italiano.❑96 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2011/1


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CULTURAFranco ManfrediniLe meridianedi S. Giuseppe a Bresciae di S. Petronio a BolognaLo scopo di questo terzo intervento è di descriverele meridiane dette a “camera oscura” in quantorealizzate in ambienti poco <strong>il</strong>luminati per poter osservare<strong>il</strong> fascio dei raggi solari che attraversano <strong>il</strong> particolareforo praticato nel soffitto.Si differenziano dalle meridiane esposte nei due articoliprecedenti per <strong>il</strong> diverso loro indice o mezzo segnatempo:in queste ultime è formato dalla luce, mentre nelle altre èprodotto dall’ombra. Due sono le componenti essenziali<strong>della</strong> tipologia di meridiane a camera oscura: la “linea meridiana”materializzata sul pavimento e <strong>il</strong> “foro gnomonico”praticato nel soffitto.La linea meridiana realizzata nel pavimento presenta direzionesud-nord e corrisponde alla intersezione sul pavimentodel piano verticale passante per <strong>il</strong> foro e per <strong>il</strong> meridianolocale, vale a dire <strong>il</strong> meridiano identificato dall’angolodi longitudine. Diversamente dalle “meridiane” realizzatesu pareti verticali od orizzontali nonchè dagli “orologi solari”,le meridiane a camera oscura non indicano le ore, madel giorno identificano unicamente l’esatto mezzogiorno locale.La linea meridiana è materializzata nel pavimento attraversoun prof<strong>il</strong>ato di ottone incastonato in masselli dipietra o marmo sui quali sono incisi i riferimenti al calen-dario e i segni delle costellazioni zodiacali, anch’esse ut<strong>il</strong>izzateper misurare <strong>il</strong> decorrere del tempo.Il foro gnomonico è posto nella struttura di copertura (tettopiù soffitto) ed è contenuto in una piastra metallica appropriatamenteforata e meticolosamente posizionata neltetto. Lo si può assim<strong>il</strong>are al foro stenopeico delle primissimecamere fotografiche, tantè che l’immagine di luce chesi osserva sul pavimento corrisponde al disco solare, ribaltatoe deformato ad ellisse per effetto <strong>della</strong> inclinazione.Il diametro del foro gnomonico non è casuale, ma rispondequasi sempre al rapporto di un m<strong>il</strong>lesimo <strong>della</strong> distanza verticaledel foro stesso dal pavimento.Molte sono le meridiane a camera oscura realizzate nei secoliantichi, ma di seguito verranno prese in esame le seguentidue: la meridiana di San Giuseppe a Brescia e la meridianadi San Petronio a Bologna. Di entrambe vengono <strong>il</strong>lustratii dati angolari e metrici per consentire l’approfondimentodegli elementi di natura tecnica, ma anche per stimolarel’apprezzamento dei significativi riscontri geodeticied astronomici.Meridiana di San Giuseppe a BresciaÈ ubicata nell’ex convento francescano di San Giuseppe,posto nel centro storico diBrescia, in Vicolo San Giuseppecollegato a corso GoffrediMameli. Si sv<strong>il</strong>uppa sulpavimento <strong>della</strong> galleria delprimo piano e ha una lunghezzadi metri 15,80; <strong>il</strong> soffittoa volta ha un’altezza incolmo di metri 7,00.Le coordinate sono: latitudine45°32’26” = 45,54° elongitudine 10°13’12” =10,22°.La foto 1 <strong>il</strong>lustra la lapidedi partenza,mentre la foto 2 evidenziaun tratto intermedio<strong>della</strong> meridiana con le incisionidelle unità gnomonichedi misura del tempo edei segni zodicali. Merita ricordareche i riferimenti aisegni delle costellazioni zodiacalisono comuni a tuttele meridiane e a tutti gli orologisolari, in quanto essenei secoli trascorsi erano ri-98 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2011/1


CULTURAseppe in Brescia è stata realizzatanel 1792 da Padre Rosina,insegnante di astronomia,con la finalità di stab<strong>il</strong>ire<strong>il</strong> preciso mezzogiornocittadino e di trasmetterlo,tramite suono di campana,al “temperatore” deputatoallo spostamento delle lancettedegli orologi sulle torricampanarie. Nello specifico,<strong>il</strong> segnale del mezzogiornoletto sulla meridianadi Padre Rosina veniva ut<strong>il</strong>izzatoper <strong>il</strong> prestigioso O-rologio Astronomico diPiazza <strong>della</strong> Loggia, dettodei “Macc de le Ure”.Meridiana di San Petronioa BolognaLe dimensioni <strong>della</strong> meridianapresente nella navatadi sinistra <strong>della</strong> Bas<strong>il</strong>ica diSan Petronio in Bologna superanodi ben quattro voltele dimensioni <strong>della</strong> detenutesegnificativi riferimentiper la misura deltempo che scorre.Gli elementi metrici e angolariche la caratterizzanosono riportati nel grafico A, incui si possono osservare lerette del solstizio d’estate(21 giugno) e del solstiziod’inverno (21-22 dicembre)con le conseguenti lunghezzedei segmenti caratteristici,vale a dire: metri10,58 per l’escursione invernalee metri 4,26 per quellaestiva con un totale di metri14,84 oltre al segmento dimetri 2,74 corrispondente aldistacco dal punto sulla verticaledel foro gnomonicoche si trova alla quota dimetri 7,13.La meridiana di San Giu-IL GEOMETRA BRESCIANO 2011/2- 99


CULTURAscritta meridiana di Brescia. Il grafico B evidenzia tutti gli elementimetrici determinati dalla notevole altezza del forognomonico, che è di ben 27 metri e 7 centimetri.Si noti perciò la straordinaria lunghezza del segmento dimeridiana a pavimento e le entità dei percorsi lineari chel’immagine del sole compie nei giorni compresi fra le datedegli equinozi e quelle dei solstizi estivi o invernali.Le coordinate sono: latitudine 44°29’37,6” = 44,49° e longit.11°20’38” = 11,34°.Purtroppo in San Petronio non è permesso scattare fotografiee quindi nemmeno alla meridiana. Gli zelanti guardiani-controllorihanno consentito però la presa delle misurazioniche hanno reso possib<strong>il</strong>e la comp<strong>il</strong>azione degli al-legati grafici. Osservando la linea meridiana riprodotta dalgrafico C si nota come essa presenti un sensib<strong>il</strong>e scostamentoangolare rispetto all’asse longitudinale <strong>della</strong> bas<strong>il</strong>ica e lambiscal’esterno di due delle grandi colonne che separano lanavata centrale da quella di sinistra. Tale circostanza avevain un primo tempo esclusa la realizzab<strong>il</strong>ità <strong>della</strong> meridiana,stante <strong>il</strong> dover posizionare <strong>il</strong> foro gnomonico sul tetto <strong>della</strong>navata laterale, ma i successivi accertamenti svolti dal progettistahanno dimostrato che <strong>il</strong> piano verticale passanteper <strong>il</strong> meridiano locale avrebbe generato sul pavimento laricercata linea retta senza subire interruzioni per la presenzadelle due grosse colonne. Il grafico D <strong>il</strong>lustra i dettaglidi alcune parti costituenti la meridiana di San Petronio e in100 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2011/1


CULTURAparticolare <strong>il</strong> rettangolo terminaleaddossato alla paretedi ingresso da PiazzaMaggiore. Su esso vi è riprodotto<strong>il</strong> disegno dell’ellissecorrispondente al bordo<strong>della</strong> figura di luce formatadal sole al solstizio d’inverno,ossia al 22 dicembre.Un solo cenno storico: la meridianadi San Petronio risaleall’anno 1655 ed è o-pera di Gian Domenico Cassini,ma <strong>il</strong> suo attuale a-spetto è dovuto ad EustachioZanotti, autore <strong>della</strong> integralericostruzione inauguratanell’ottobre del 1776.❑IL GEOMETRA BRESCIANO 2011/2- 101


LIBRI“I due cammini”, quasi un giallodel <strong>geometra</strong> Alberto AzziniFrancesco LonatiUn <strong>geometra</strong> che scrive romanzi fa notizia. Non èdavvero frequente che una categoria di professionistiche manifesta <strong>il</strong> meglio di sé nella concretezzadel cantiere e <strong>della</strong> pratica agrimensoria esprimaanche personalità con la pulsione di comunicare ad altri ipropri pensieri, le proprie ansie, i propri sogni. Non è frequente,ma può accadere. È accaduto.Il collega Alberto Azzini – di Fiesse, libero professionista constudio nel suo paese nativo, appassionato di archeologia,ma pure di montagna, trekking, canoa, con due figlie – è unodi quelli che sentono questa irrefrenab<strong>il</strong>e spinta. Lo avevamogià incontrato e segnalato nel 2007 quando sottoponemmoai lettori di questa rivista <strong>il</strong> diario di un suo viaggioeffettuato pedibus calcantibus da Leon nella Castiglia a Santiagode Compostela in Galizia.A tre anni di distanza, arricchitoda nuove esperienze,ritroviamo <strong>il</strong> collega fiessesea misurarsi non solo con undiario di viaggio, ma addiritturacon un romanzo. Il chépresuppone una sua maturazionesul piano <strong>della</strong> scrittura,essendo <strong>il</strong> romanzo ungenere letterario diffic<strong>il</strong>e,impegnativo, complesso daaffrontare. Eccolo quindi e-sordire con I due cammini, l’operadi cui si intende qui accennare.Già <strong>il</strong> titolo allude alladoppia valenza del termine“cammino”: quella più correnteche assume <strong>il</strong> significatodi percorso, viaggio,pellegrinaggio: nel caso specificoda Saint Jean Pied dePort nei Pirenei francesi aSantiago de Compostela inprossimità dell’Atlantico, equella più impegnativa, chesi declina come interioretransito spirituale e religiosoda una condizione di fedepoco sentita, incerta, superficialead una più salda, consapevolee convinta. Che èpoi la sostanza del romanzodi Azzini.I due cammini narrano del tentativo,da principio neanchetroppo convinto, di Paolo, <strong>il</strong> protagonista, di superare – suconsiglio di un amico – un proprio profondo stato di prostrazione,seguìto all’improvvisa morte dell’amatissima moglieAnna.La vicenda è condotta su un doppio parallelo registro narrativo,evidenziato tipograficamente dalla continua alternanzadi brani in carattere tondo – la cronaca degli avvenimenti(cioè la trama) – e di brani in carattere corsivo, <strong>il</strong> privatodiario di Paolo, a cui questi affida giorno dopo giorno,tappa dopo tappa, i suoi stati d’animo, impressioni, pensieri,preoccupazioni.Non narrerò qui <strong>il</strong> canovaccio del libro che, ovviamente, lascioal piacere del lettore; mi limito a sottolineare come giàdalle pagine d’esordio questi avverta la tensione e l’avvincentecuriosità del racconto:vi troverà due fatti di sangue,che l’acuta e tenace poliziottaIsabel Cardenas – fintapellegrina segretamente incaricatadell’indagine suPaolo primo indiziato, ma innocente– capace di sott<strong>il</strong>i intuizionipsicologiche e suscitatricedi delicati e contraddittoriturbamenti dell’indagato,riuscirà alla fine a risolvere,assicurando l’assassinoalla giustizia.Cosa ha spinto Alberto Azzinia scrivere questo romanzo?Lo spiega lui stesso,palesando <strong>il</strong> desiderio di farconoscere al pubblico <strong>il</strong>Cammino di Santiago e, piùin generale, tutti i Camminid’Europa, catarticamentebattuti nei secoli passati damoltitudini di pellegrini eche l’autore, per personaleconoscenza ed esperienza,assicura siano fonte di intimoarricchimento, pace eserenità per chi li percorra.E allora, buona lettura ai colleghi.I due cammini, 238 pagine,Statale 11 editrice,euro 16.00, è acquistab<strong>il</strong>e inlibreria o direttamente dallacasa editrice (www.statale11.it).❑102 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2011/1


TEMPO LIBEROFranco ManfrediniXVI campionato di sciper geometria Ponte di Legno e Temùzanti” impegnati in tutte legare. I Collegi classificati sono21, ai quali devono esseresommati i Collegi presenti aPonte di Legno con loro delegati,presidenti o relatori.Gareggiare “in casa” favoriscela vittoria, ed è vero, ma ipunti conseguiti dal <strong>Collegio</strong>di Brescia superano deldoppio i punti del <strong>Collegio</strong> diSondrio, secondo classificato.Al terzo posto si è classificatala gloriosa compagine diAosta, al quarto posto <strong>il</strong> sorprendente<strong>Collegio</strong> di Piacenza,al quinto <strong>il</strong> <strong>Collegio</strong> diTorino, al sesto Varese, ecc.come riportato nella allagataclassifica.Le gare disputate sono 7 edessendo 8 <strong>il</strong> numero delle categorie,vedi allegata schematizzazione,la manifestazionesciistica ha prodotto le56 classifiche visib<strong>il</strong>i nel sitointernet del <strong>Collegio</strong> di Brescia.Ad esse devono essereClassifica COLLEGI<strong>Collegio</strong>Punti01° Brescia 71702° Sondrio 36603° Aosta 32904° Piacenza 31405° Torino 18906° Varese 13307° M<strong>il</strong>ano 9308° Mondovì 8509° Rieti 8510° Gorizia 7611° Asti 6012° La Spezia 5013° Como 4514° Bolzano 4215° Cuneo 2516° Lecco 2117° Biella 1918° Pavia 1719° Massa Carrara 520° Mantova 220° Udine 2superlativa,«Organizzazioneottime piste epiacevoli incontri dopogara»è stato questo <strong>il</strong> sinteticocommento espresso durantel’ultima premiazione dalgeom. Sergio Nav<strong>il</strong>lond del<strong>Collegio</strong> di Aosta, eccezionaleatleta 67enne cimentatosi intutte le gare disputate nei tregiorni di competizioni fra geometri,ossia: slalom gigante,fondo tecnica libera 10 km.,slalom speciale, fondo tecnicaclassica di 5 km., nonchéslalom gigante e fondo tecnicalibera di 2,5 km., valevoliper la “combinata”.Il 16° Campionato Italiano diSci alpino e nordico si è svoltodal 26 al 29 gennaio sullenuove piste di Ponte di Legnoe Temù, con un’eccezionalepresenza di geometri appartenentiad oltre trenta Collegi.Molti anche i fam<strong>il</strong>iari al seguitoe numerosi i “simpatizaggiuntela “classifica assoluta”e quella <strong>della</strong> “combinata”,quest’ultima ricavatadallo Slalom Gigante e Fondoa tecnica libera 2,5 km.Merita menzionare i colleghiche hanno coadiuvato DarioPiotti, instancab<strong>il</strong>e mattatore<strong>della</strong> manifestazione: PiergiovanniLissana, SimonettaVescovi, Laura Lazzari, FrancoAime, Italo Albertoni, EnricoRaccagni, Riccardo Zanotti.Il qui riportato prospetto evidenziai risultati conseguitidai gareggianti bresciani con ipiazzamenti individualmenteottenuti nelle varie gare,ciascuno nella sua categoria.Fra curiosità o particolarità,accanto al citato Sergio Nav<strong>il</strong>lond,merita menzione la vincitriceassoluta delle due garedi fondo da km 10 e km 5, E-lida Bavarex apprezzato sindacodel Comune di Nus inprovincia di Aosta. Vi è poi AntonioErroi da Bolzano, <strong>il</strong> pre-Vincitori assolutiGare femmin<strong>il</strong>i Atleta <strong>Collegio</strong>Fondo 5 km Baravex Elida AostaFondo 10 km Baravex Elida AostaSlalom speciale Piaser Cristina TorinoSlalom gigante Piaser Cristina TorinoGare masch<strong>il</strong>i Atleta <strong>Collegio</strong>Fondo 5 km Thiebat Orlando AostaFondo 10 km Merli Roberto PiacenzaSlalom speciale Bechis Luciano Luigi AstiSlalom gigante Bechis Luciano Luigi AstiSnowboard Mattei Marco Como104 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2011/1


TEMPO LIBEROla sua risposta alla incitazionead organizzare <strong>il</strong> 17° Campionato.Ma la chiamata campan<strong>il</strong>isticainduce a menzionaregli atleti bresciani che si sonomaggiormente distinti: Ricsidentedel <strong>Collegio</strong> di Lecceper le sue simpatiche danzedurante le esibizioni dei musicantifra i tavoli <strong>della</strong> salapranzo e <strong>il</strong> presidente del<strong>Collegio</strong> di Massa Carrara percardo Zanotti che ha partecipatoa tutte le gare eccellendonel fondo, Marco Saleriper i suoi piazzamenti da primatonelle gare di slalom e difondo valido per la combi-Classifica <strong>della</strong> CombinataCategoria femmin<strong>il</strong>e Atleta <strong>Collegio</strong>1° Piaser Cristina Torino2° Confeggi Stefania Sondrio3° Rosano S<strong>il</strong>via Bologna3° Frigerio Alessandra VareseCategoria A41° Saleri Marco Brescia2° Erroi Antonio Bolzano3° Nav<strong>il</strong>lond Sergio AostaCategoria A31° Piotti Dario Brescia1° Thiebat Orlando Aosta2° Raccagni Enrico Brescia2° Vettovalli Pietro Sondrio3° Zammarchi G. Battista BresciaCategoria A21° Zanotti Riccardo Brescia2° D’Ippolito Alessandro La Spezia3° Antonioli Davide SondrioCategoria A11° Fortonato Alberto Brescia2° Sandrini Federico Brescia3° Maraffo Luca SondrioCategoria Senior1° Natali Paolo Bologna2° Raccagni Andrea Brescia3° Marchesini Mirco PiacenzaCategoria Simpatizzanti1° Tagliani Enrico Brescia2° Foresti Att<strong>il</strong>io BergamoIL GEOMETRA BRESCIANO 2011/2- 105


TEMPO LIBEROPiazzamenti conseguiti dagli atleti del <strong>Collegio</strong> di BresciaCOMBINATAFondo Fondo Totale FondoSlalom classica Slaom classica punti Slalom tec. liberaAtleta Cat gigante km 10 speciale km 5 Snowboard ut<strong>il</strong>i gigante km 2,5Saleri Marco A4 2° 1° 55 1° 3°Maruffi S<strong>il</strong>vio A4 4° 3° 41 3° 4°Piotti Dario A3 3° 2° 47 4° 3°Raccagni Enrico A3 5° 3° 39 2° 5°Zammarchi G. Battista A3 11° 4° 24 4° 4°Zanotti Riccardo A2 8° 2° 5° 2° 78 2° 1°Sandrini Federico A1 2° 25 1° 4°Platto Federico A1 5° 3° 39 2° 9°Fortunato Alberto A1 3° 22 3° 1°Orsatti Paolo A1 13° 6° 18 6° 8°Pagani Giuliano 9° 7°Raccagni Andrea Sen. 6° 15 3° 1°Lazzari Laura Fem. 4° 3° 41Aime Franco A3 12° 5° 21S<strong>il</strong>ini Severino A2 6° 15Lissana P. Giovanni A2 12° 8° 15 2°Moraschi Enea A1 29° 17° 29°Sterli Diego Sen. 1° 1° 60Berneri Massim<strong>il</strong>iano Sen. 4° 2° 44 4°Parietti Claudio Sen. 16° 4° 19 4° 5°Quarena Antonio A4 1° 30 1°Bulferi G. Mauro A4 3° 22 3°Orlandi Ruggero A3 6° 15 6°Bodini f<strong>il</strong>ippo A3 14° 2 14°Aime Carlo Sen. 1° 30nata, Dario Piotti per i suoiragguardevoli risultati atletici,ma anche per l’impegnoprofuso nei mesi antecedent<strong>il</strong>a manifestazione, per l’organizzazionedi tutti gli eventisportivi e sociali, per la pregevoleregia delle attività attribuiteai collaboratori e per<strong>il</strong> ruolo di speaker durante ivari incontri nell’auditoriumdell’Hotel Mirella.Il 16°Campionato di sci e gli e-venti annessi si sono conclusipresso l’hotel Mirella con lacena di chiusura durante laquale <strong>il</strong> presidente GiovanniPlatto, ottimamente coadiuvatoda Dario Piotti, ha presiedutole cermonie dellepremiazioni finali e di estrazionedi doni per i numerosissimipartecipanti alla cena dichiusura.E a proposito dei trofei assegnatie dei premi distribuitidevono essere ringraziati gli“sponsor” e i Collegi che sisono distinti per la messa a disposizionedi coppe e di prodottitipici <strong>della</strong> loro terra.Non è mancato l’allestimentodel gazebo al termine dellegare delle tre mattinate condistribuzione di bevandecalde e panini imbottiti a piacimento.Nel corso del Campionatosciistico si è svolto l’interessanteConvegno tecnico daltitolo “Studio di SettoreVK03U” del quale è stato relatore<strong>il</strong> consigliere nazionalegeom. Giuseppe Foresto cona fianco <strong>il</strong> consigliere <strong>della</strong>Cassa di previdenza geom.Mario Ravasi e <strong>il</strong> presidente<strong>della</strong> Consulta regionale lombardageom. Michele Specchio.Il merito dell’ottima riuscita<strong>della</strong> manifestazione sportivaviene tributato al ConsiglioNazionale, presente a Pontedi Legno con i consiglieri GiuseppeForesto e PierpaoloBonfanti, nonché e non ultima,all’AgeoSport con igeomm. Luigi Ratano e MarcelloArrisicato.❑106 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2011/1


Novità di Leggea cura del geom. Alfredo DellaglioFinalità <strong>della</strong> rubrica è di contribuire all’informazione sull’emanazionedi leggi, decreti e circolari pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale<strong>della</strong> Repubblica e sul Bollettino Ufficiale <strong>della</strong> Regione Lombardia.I lettori <strong>della</strong> rivista che sono interessati ad approfondire i contenutidelle norme sopra elencate potranno consultare gli organi ufficiali(GU e BURL) presso <strong>il</strong> <strong>Collegio</strong> dei <strong>Geometri</strong>.Decreto Legge 12 novembre 2010 n. 187 (G.U. 12 gennaio 2010n. 265)Misure urgenti in materia di sicurezza.Tracciab<strong>il</strong>ità dei flussi finanziari negli appalti pubblici.Determinazione Autorità di Vig<strong>il</strong>anza sui contratti pubblici 18 novembre2010 n.8.Prime indicazioni sulla tracciab<strong>il</strong>ità finanziaria ex articolo 3, Legge13 agosto 2010 n.136, come modificato dal D.L. 12 novembre2010 n.187 (G.U. 04 dicembre 2010 n. 284).Determinazione Autorità Vig<strong>il</strong>anza Contratti pubblici 22 dicembre2010 n.10 (G.U. 07 gennaio 2011 n. 4)Ulteriori indicazioni sulla tracciab<strong>il</strong>ità dei flussi finanziari.Circolare Ministero Lavoro e Politiche Sociali 18 novembre2010 n. 15Indicazioni necessarie per la valutazione dei rischi connessi allostress lavoro-correlato, elaborate dalla Commissione Consultivapermanente per la salute e la sicurezza sul lavoro in attuazionedell’art 6, comma 8, lettera m- quater e dell’art 28, comma 1-bisdel D. leg /vo 81/2008 la cui scadenzaera prevista al 31/12/2010. Il mondo di B. Bat.Proroga dei termini di efficacia di cui all’art 253 del D.lgs 163/2006concernente i requisiti di qualificazione e di capacità tecnico-professionaleed economico finanziaria richiesti ai soggetti esecutoridi lavori pubblici,-Emersione delle cosiddette case fantasmaPrevista la proroga dei termini per la presentazione delle dichiarazionidi aggiornamento catastale per regolarizzare immob<strong>il</strong>i nondichiarati;Legge 13 dicembre 2010 n. 220Disposizioni per la formazione del b<strong>il</strong>ancio annuale e pluriennaledello Stato (Legge di stab<strong>il</strong>ità 2011)G.U. 21 dicembre 2010 n. 297 Supplemento Ordinario n. 281)Tra l’altro si segnala:- l’estensione del beneficio <strong>della</strong> detrazione fiscale del 55% ancheper le spese sostenute fino al 31/12/2011;-le nuove norme per i contratti di leasing immob<strong>il</strong>iare;-<strong>il</strong> regime IVA per le cessioni di immob<strong>il</strong>i effettuate dalle impresecon allungamento da 4 a 5 anni del periodo entro <strong>il</strong> quale le cessionidi immob<strong>il</strong>i ad uso di abitazione effettuate dalle imprese costruttricio che hanno effettuato interventi di ristrutturazione sonoassoggettab<strong>il</strong>i all’IVA (In vigore dal 1 gennaio 2011).Decreto Ministero Lavoro e Politiche sociali 4 ottobre 2010(G.U.13 dicembre 2010 n. 290)Modalità di contribuzione nel settore dell’ed<strong>il</strong>izia quanto alla misuradell’11.50% di riduzione contributiva prevista dall’art 29,comma 5 <strong>della</strong> Legge 341 del 1995, come sostituito dall’art 1,comma 51 <strong>della</strong> Legge 247 del 2007.Decreto - legge 29 dicembre2010 n. 225Proroga di termini previsti da disposizion<strong>il</strong>egislative e di interventiurgenti in materia tributaria e di sostegnoalle imprese ed alle famiglie(G.U. 29 dicembre 2010 n. 303); invigore dal 29 dicembre 2010.I termini sono prorogati al 31 marzo2011, tra l’altro, per:-Sicurezza nei luoghi di lavoro –proroga del termine previsto perl’applicazione delle norme sulla sicurezzanei luoghi da parte delle organizzazionidi volontariato.-Prevenzione incendi nelle strutturericettive con oltre 25 posti letto;Qualificazione di imprese e professionistiIL GEOMETRA BRESCIANO 2011/2- 109


a cura del geom. Alfredo DellaglioMutamento di destinazione d’usosenza opereCome si configura <strong>il</strong> mutamento di destinazione d’uso, senza opere?geom. A.N.L’articolo 52, comma 2, <strong>della</strong> Legge regionale n. 12 del 2005, regola<strong>il</strong> mutamento di destinazione d’uso senza opere, prevedendo, dalpunto di vista procedurale, <strong>il</strong> solo obbligo <strong>della</strong> preventiva comunicazioneal Comune (senza limite di slp).Il contributo di costruzione è dovuto nella misura massima corrispondentealla nuova destinazione, determinata con riferimento almomento dell’intervenuta variazione, qualora la detinazione d’uso siastata modificata nei dieci anni successivi all’ultimazione (data di riferimento)ai sensi del successivo comma 3, stesso articolo.Cosa diversa, ma non troppo, è <strong>il</strong> mutamento di destinazione d’uso,senza opere, ancorché sottratto a qualunque atto di assenso, che èsoggetto al pagamento del contributo, qualora la nuova destinazionecomporti un maggior carico urbanistico. La circostanza che le modifichedi destinazione d’uso senza opere non soggette a preventivo titoloab<strong>il</strong>itativo, non comporta, di diritto, l’esenzione dagli oneri di urbanizzazionee quindi la gratuità dell’operazione. Il contributo non ègeneticamente collegato al r<strong>il</strong>ascio di un nuovo permesso di costruire,per cui <strong>il</strong> mutamento di destinazione d’uso, anche se non soggetto anessun titolo ab<strong>il</strong>itativo (in quanto senza opere), cui consegua unmaggior carico urbanistico comporta l’onere del pagamento <strong>della</strong> differenzatra gli oneri connessi alla destinazione originaria e quelli dovutiper la nuova destinazione impressa.Il mutamento di destinazione, se riconducib<strong>il</strong>e ad una classe contributivadiversa e più onerosa <strong>della</strong> precedente, tale che, se <strong>il</strong> titolo a-b<strong>il</strong>itativo fosse stato richiesto fin dall’origine per la nuova destinazione,avrebbe comportato un diverso e meno favorevole contributourbanistico, impone l’applicazione <strong>della</strong> norma di cui all’ex articolo10, <strong>della</strong> legge n. 10/1977, ora confluito nell’articolo 19, del Dpr n.380/2001.Una ulteriore annotazione riguarda <strong>il</strong> contributo di costruzione percambio di destinazione d’uso di un locale. Si tratta di partecipazionedel singolo a carico del Comune per i servizi derivanti dalle opere diurbanizzazione. Il contributo diviene privo di causa se la costruzioneautorizzata non venga eseguita, ma se viene eseguita e ut<strong>il</strong>izzata secondola sua destinazione, l’onere contributivo non manca di causa.La partecipazione agli oneri non è legata ad un periodo minimo di autorizzazione,ma connessa al potenziale godimento, e non misurab<strong>il</strong>enel tempo, delle opere di urbanizzazione e non ne può quindi essererichiesta la restituzione ove <strong>il</strong> carico urbanistico dell’opera venga amutare in quanto, in tal caso, sorge un nuovo obbligo che prescindeda quello assolto in precedenza per un’opera di diverso carico urbanistico.In definitiva, a fronte dell’accertato mutamento di destinazione d’uso(comunicazione dell’interessato in questo caso), l’Amministrazionepuò legittimamente calcolare di nuovo <strong>il</strong> quantum dovuto in relazioneal diverso carico urbanistico derivante dall’insediamento di un’attivitàdi tipo direzionale piuttosto che di una residenza, tenuto presente che,110 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2010/5come già <strong>il</strong>lustrato, <strong>il</strong> contributo di urbanizzazione non è genericamentecollegato al r<strong>il</strong>ascio di un nuovo titolo ab<strong>il</strong>itativo, ma rappresentala compartecipazione posta a carico del titolare dell’alloggioalle ut<strong>il</strong>ità derivanti dalla presenza delle opere di urbanizzazione. Lagiurisprudenza, sia dei Tar che del CdS, in diverse occasioni, hannosostenuto quanto sopra affermato.Geom. Antonio GnecchiPiano di recuperoNell’attività di <strong>geometra</strong> può esserci la realizzazione di un piano di recuperodi iniziativa privata finalizzato all’ottenimento di un permessodi costruire?Preciso che tale piano attuativo non è un intervento di pianificazioneurbanistica, in quanto trattasi di intervento da realizzarsi su un singololotto, già asservito da sottoservizi ma situato in zona A da Prg. Il mioquesito prende corpo, in quanto la PA in questione mi ha richiesto lafirma del solo Pdr da parte di un tecnico laureato.geom. F.C.La prima risposta mi sembra ovvia nel senso negativo, in quanto è lostrumento urbanistico generale a definire gli ambiti da sottoporre apreventivi piani di recupero.Mi si trova d’accordo se parliamo di scelte sbagliate di urbanisti (e diamministratori) che esagerano nel subordinare a piani attuativi uno,due o tre edifici che non siano di particolare interesse artistico, architettonicoo storico, magari al solo scopo di recuperare “standard urbanistici”o “monetizzazioni di standard”, ma è altrettanto vero chespesso i privati non si sono neppure opposti a queste scelte, né infase di predisposizione né in fase di approvazione del Prg (o Pgt), ritrovandosicon l’obbligo di subordinare a preventivo piano di recuperointerventi ed<strong>il</strong>izi che non siano di lieve entità.Detto quanto sopra, c’è da precisare che si potrebbe ipotizzare, per<strong>il</strong> caso in esame, la possib<strong>il</strong>ità di un intervento comunque controllatoda parte <strong>della</strong> Pubblica Amministrazione mediante <strong>il</strong> r<strong>il</strong>ascio di unpermesso di costruzione convenzionato.Il fatto che si tratti di un intervento da realizzarsi su un singolo lotto,già dotato di sottoservizi, non esclude l’obbligo <strong>della</strong> procedura delpiano attuativo che riguarda un ambito posto in centro storico e prescrittodalle Nta del Prg (o del Pdr del Pgt).Diversa è la questione <strong>della</strong> forma del piano di recupero che riguardisostanzialmente un solo edificio che configuri un intervento ed<strong>il</strong>izio diristrutturazione ed<strong>il</strong>izia (anche mediante demolizione e ricostruzione)che ricada nelle competenze di un tecnico diplomato e ab<strong>il</strong>itato.Ho sempre sostenuto che, a mio giudizio, qualora gli interventi ed<strong>il</strong>izidi un piano di recupero si configurino tra quelli di ristrutturazione ed<strong>il</strong>izia(articolo 3, comma 1, lettera d), Dpr n. 380 del 2001 e articolo 27,comma 1, lettera d), legge regionale n. 12 del 2005) possono esserefirmati da un <strong>geometra</strong>, mentre quelli di ristrutturazione urbanistica(articolo 3, comma 1, lettera e), Dpr 380/01 e art; 27, comma 1, letterae), Legge regionale 12/05) devono essere firmati da un tecnico laureato.Sempre a mio giudizio, se si impone l’obbligo <strong>della</strong> firma di un pro-


fessionista laureato, è possib<strong>il</strong>e che sia apposto sul progetto anchequello del tecnico diplomato che abbia ricevuto l’incarico delle prestazioniprofessionali riguardanti gli interventi proposti con <strong>il</strong> progettopresentato al Comune.geom. Antonio GnecchiRichiesta di autorizzazione paesaggisticaclassificab<strong>il</strong>e come interventodi risanamento e recupero conservativoAl fine di recuperare un edificio inserito in ambito paesaggistico dichiaratodi notevole interesse pubblico (e pertanto tutelato da specificheprescrizioni) ho fatto richiesta di autorizzazione paesaggisticaper poter realizzare alcune opere che manterrebbero invariata l’attualedestinazione d’uso, avverrebbero senza variazioni di volume e superficiee senza aumento in numero dell’unità immob<strong>il</strong>iare e che pertantoho chiesto di classificare come intervento di risanamento e recuperoconservativo.Le opere in progetto sono le seguenti:Solai. Sostituzione orizzontamenti esistenti in latero-cemento connuovi di legno (materiale congruente con i caratteri dell’edificio) senzaaumento <strong>della</strong> superficie ut<strong>il</strong>e e con modifica <strong>della</strong> quota d’imposta aifini del contenimento dei consumi energetici.Copertura. Manto di copertura con tegole a canale coppo lombardo(strato a coppo composto da tegole di recupero); soatituzione piccolae grossa orditura di legno esistente con nuova di legno, senza modificadelle quote d’imposta e di colmo, ma con maggiorazione di spessoredello strato compreso tra orditura e manto di copertura per inserimentodi materiale coibente ai fini del consumo energetico;installazione di pannelli impianto fotovoltaico (3 kWp) complanare almanto di copertura per ridurne l’impatto visivo e alterativo delle caratteristichearchitettoniche.Lattonerie. Sostituzione delle lattonerie esistenti in lamiera di ferro verniciatae/o in Pvc con nuove in lamiera di rame.Fondazioni/vespaio. Consolidamento statico delle strutture con realizzazionedi fondazioni in cls armato; deumidificazione dei locali alpiano terra mediante realizzazione di vespaio areato.Balcone. Sostituzione sbalzo esistente in c.a. con nuovo di legno (materialecongruente con i caratteri dell’edificio) senza aumento <strong>della</strong> superficieut<strong>il</strong>e e con modifica <strong>della</strong> quota d’imposta in conseguenza<strong>della</strong> modifica di quota dell’orizzontamento del piano primo; sostituzioneparapetto con prof<strong>il</strong>ati di ferro a disegno semplice verniciatocolor grigio perla con parapetto e rastrelliere in assiti di legno colornoce per valorizzazione dei caratteri dell’edificio.Facciata. Rimozione degli intonaci cementizi esistenti e messa a vistadei sottostanti paramenti di mattoni e pietrame oppure semplice sostituzionedegli intonaci cementizi con nuovi a calce color sabbia; soatituzionedi soglie e davanzali in masselli di graniglia di cemento connuovi in Pietra Serena levigata o di Beola a spacco; inserimento dinuovi cappelli in massello di Pietra Serena levigata o di Beola aspacco; rimozione degli avvolgib<strong>il</strong>i con stecche in Pvc o legno colorverde oliva con nuovi antoni di legno color noce; sostituzione finestree portefinestre in alluminio color bianco con nuove di legno colornoce; trasformazione di alcune finestre esistenti in portefinestre.Interni. Sostituzione degli intonaci cementizi esistenti con nuovi acalce con parziali messe a vista dei sottostanti paramenti di mattoni epietrame; sostituzione delle pavimentazioni esistenti in graniglia di cementocon nuove in cotto lombardo o listoni di legno.La richiesta è stata respinta perché la commissione paesaggistica ritieneche le opere previste in progetto classifichino intervento come“ristrutturazione ed<strong>il</strong>izia” (non ammessa) anziché come “risanamentoconservativo”.Esiste giurisprudenza favorevole alla mia interpretazione?geom. F. I.La risposta non è da ricercare nella giurisprudenza, ma nella definizionedegli interventi di “risanamento conservativo” e di “ristrutturazioneed<strong>il</strong>izia” delle Nta del Prg (o del Piano delle Regole del Pgt).Bisogna comunque premettere che le diverse suddette norme di attuazione(o del Regolamento ed<strong>il</strong>izio) non possono prevalere sulle definizionistab<strong>il</strong>ite dall’articolo 27 <strong>della</strong> Legge regionale n. 12 del 2005.Questo vuol dire che definizioni diverse dagli interventi ed<strong>il</strong>izi chesiano contenute nelle norme degli strumenti urbanistici (generali o attuativi)e nei regolamenti ed<strong>il</strong>izi, indipendentemente dal fatto chesiano più restrittive o più permissive (se ciò può valere per le definizioni)non possono essere applicate, e devono lasciare <strong>il</strong> posto aquelle <strong>della</strong> legge regionale. Non c’è bisogno che le norme comunalisiano abrogate o modificate o annulate dal Tar, perché le definizionisono prevalenti, e dunque si sostituiscono automaticamente a quellecomunali in contrasto.La prevalenza riguarda però esclusivamente le definizioni e non, cosamolto diversa, se un determinato intervento ed<strong>il</strong>izio sia o no ammessoin certe parti del territorio comunale, o se un determinato interventoed<strong>il</strong>izio possa essere ammesso esclusivamente con particolari limitazioni.Ad esempio, può essere uno strumento urbanistico che ammette,in condizioni specifiche, gli interventi di ristrutturazione ed<strong>il</strong>iziasoltanto quando comportano la demolizione e la ricostruzione.Questa è una norma che non dà una definizione <strong>della</strong> ristrutturazioneed<strong>il</strong>izia diversa e in contrasto con la legge regionale, ma una normache dice cosa si può fare e che cosa, invece, non si può fare, e che simuove pertanto nell’ambito in cui gli strumenti urbanistici hannopiena ed esclusiva potestà.Le definizioni <strong>della</strong> Legge regionale non possono sostituirsi, insomma,agli strumenti urbanistici comunali nel decidere quali interventisi possono fare: è però evidente che se gli strumenti urbanisticiconsentono genericamente e senza alcuna precisazione gli interventidi restauro e risanamento conservativo o di ristrutturazione ed<strong>il</strong>izia,per effetto <strong>della</strong> prevalenza delle definizioni regionali, tali interventipotranno legittimamente comprendere tutto quel che le definizioni regionaliprevedono (ad esempio <strong>il</strong> consolidameto, <strong>il</strong> ripristino e <strong>il</strong> rinnovodegli elementi costitutivi dell’edificio, l’inserimento degli elementiaccessori e degli impianti richiesti dalle esigenze dell’uso per <strong>il</strong>risanamento conservativo).È opportuno ulteriormente precisare che le Nta dello strumento urbanisticostab<strong>il</strong>iscono quali sono gli interventi ed<strong>il</strong>izi ammessi, diversiIL GEOMETRA BRESCIANO 2010/5 - 111


a seconda <strong>della</strong> classificazione del territorio comunale e non tantocome sono classificati, per le ragioni sopra esposte.È necessario, pertanto, verificare quali sono gli interventi ed<strong>il</strong>izi ammessiin queste zone o per questo particolare edificio per poter valutarese <strong>il</strong> progetto già conforme alle norme di attuazione del Prg (o Pgt)e, quindi, recuperab<strong>il</strong>e in base alle opere e ai lavori previsti e descrittipuntualmente nel quesito.C’è da sottolineare però l’ingerenza <strong>della</strong> commissione del paesaggioin una questione prettamente ed<strong>il</strong>izia urbanistica la cui competenzadovrebbe riguardare solo la compatib<strong>il</strong>ità dell’intervento con gli elementidi tutela del vincolo. Si tenga però conto che tale procedura èpreliminare a quella relativa al titolo ab<strong>il</strong>itativo (permesso di costruireo Scia) e, indipendentemente dalla compatib<strong>il</strong>ità paesaggistica dell’interventoproposto, questo comunque dovrà essere conforme alleprescrizioni e previsioni dello strumento urbanistico generale. S’impone,pertanto, in ultima analisi,l’obbligo di verificare se le opere inprogetto non siano tanto classificab<strong>il</strong>i tra quelle <strong>della</strong> ristrutturazioneed<strong>il</strong>izia o del risanamento conservativo, ma se sono o meno ammissib<strong>il</strong>iper quel tipo di edificio in modo che <strong>il</strong> progetto sia sostenib<strong>il</strong>e perentrambe le procedure di cui abbiamo parlato.geom. Antonio GnecchiTrasformazione in un fabbricatodi una porzione classificata nsr in su.L’articolo 2, comma a) prevede la possib<strong>il</strong>ità di trasformare una partedel fabbricato adibito a portico (pertanto snr) in su?geom. A. B.La legge individua, tra le tre fattispecie principali di intervento, quelladel recupero di volumi inut<strong>il</strong>izzati (articolo 2) ai fini residenziali, distintotra edifici esterni al centro storico e alle aree agricole (comma 1) ed e-difici nelle aree agricole (comma 2).Per quanto riguarda l’articolo 2, comma 1, lettera a), ovvero l’ut<strong>il</strong>izzo– in deroga – di volumi accessori per destinazioni residenziali o altreammesse dagli strumenti urbanistici, si tratta di ut<strong>il</strong>izzare tutto <strong>il</strong> volumefisico presente in un edificio e, in particolare, del recupero di portici,logge, sottotetti, vani scala, ecc. per realizzare stanze di abitazione.In buona sostanza si tratta di creare nuovi spazi (anche se non ammessodallo strumento urbanistico) da adibire a stanze di abitazionee per vani accessori, con un’avvertenza e cioè di non variare la sagomadell’edificio.In ogni caso (articolo 2, comma 1, lettera a) e b), legge regionale n. 13del 2009, riguarda edifici, ultimati al 31 marzo 2005, posti in zone A,B o C del Prg (o in zone residenziali del Pgt), comunque non in zoneagricole, industriali, artigianali o commerciali.Altre condizioni da rispettare sono <strong>il</strong> recupero di portici, logge, sottotettio l’ut<strong>il</strong>izzo di seminterrati, non comportino:– <strong>il</strong> cambio di destinazione in caso di attività economiche in essere al18 luglio 2009;– la totale demolizione e ricostruzione dell’edificio (ammessa quellaparziale);Di riscontro, invece, deve comportare:– <strong>il</strong> rispetto dei requisiti energetici (risparmio, energie alternative, ecc;)previsti dalla normativa regionale;– <strong>il</strong> rispetto dei caratteri architettonici, paesaggistici e degli insediamentiesistenti.Da tener presente che <strong>il</strong> “recupero” in deroga non è ammesso se l’edificioha subito interventi (amplianti, recupero sottotetto, ecc.) dopo<strong>il</strong> 31 marzo 2005.L’ultima annotazione riguarda <strong>il</strong> titolo abitativo che può essere acquisitomediante la richiesta del permesso di costruire o mediante la presentazione<strong>della</strong> Dia (opra Scia).geom. Antonio GnecchiUn controverso ampliamentocon la legge 13Ho presentato in Comune un ampliamento con la Legge 13; prima dipresentarlo l’ho <strong>il</strong>lustrato al tecnico comunale che nulla ha obiettato;Dopo due mesi di gestazione mi dice che la Commissione ed<strong>il</strong>izia l’habocciato, perché avendo <strong>il</strong> fabbricato un lato a f<strong>il</strong>o strada, non rispetterebbele distanze che le Nta prevedono (5 metri).Premetto che <strong>il</strong> fabbricato è degli anni Cinquanta ed è formato da duepiani fuori terra più sottotetto che alzerei di 90 centmetri.Ho obiettato che <strong>il</strong> Regolamento ed<strong>il</strong>izio prevede che <strong>il</strong> sopralzo degliedifici esistenti è consentito mantenendo le distanze dai fabbricatiprospicienti, distanza che ampiamente rispetto.Il tecnico mi risponde che le Nta e <strong>il</strong> Regolamento sono in contrasto eche per lui vale <strong>il</strong> più restrittivo, un po’ come la salvaguardia delle variantial Prg.Come mi devo comportare?geom. B.M.La derogaal Prg (o al Pgt) per l’ampliamento degli edifici residenzialiesterni al centro storico, disciplinato dall’articolo 3, commi 1 e 2 <strong>della</strong>legge regionale n. 13 del 2009, riguarda solo le previsioni quantitative(indici) e pone problemi di vicinato e di distanze.Gli interventi in deroga devono rispettare <strong>il</strong> codice civ<strong>il</strong>e e i diritti diterzi, le norme igienico sanitarie, di stab<strong>il</strong>ità e sicurezza, in materiaidro-geologica, di paesaggio e di beni culturali e monumentali.Fermo restando le altre ipotesi di esclusione dalla deroga, per quantoriguarda i diritti di terzi, sembra logico ritenere che un ampliamentopossa determinare una limitazione delle distanze previste dalle Ntadello strumento urbanistico ed in particolare quella degli edifici circostanti.Non diverso è <strong>il</strong> discorso che riguarda la distanza dalle strade poichélo stesso articolo 3, comma 1, legge regionale n. 13/2009, ammettela deroga «alle previsioni quantitative degli strumenti urbanistici» enon a tutti gli altri parametri, così come non si individua all’internodelle disposizioni generali per l’attuazione <strong>della</strong> legge (articolo 5)alcun riferimento diverso da quelli sopra espressi. La decisione del112 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2011/1


Comune però non verte su questo problema, ma sull’applicazione didue norme diverse dei due strumenti urbanistici vigenti.Da un lato <strong>il</strong> Regolamento ed<strong>il</strong>izio che consente <strong>il</strong> sopralzo degli edificiesistenti nelle fasce di rispetto stradale e dall’altro le Nta del Prg(o Pgt) che prescrive la distanza minima di 5 metri.Agli effetti di quanto stiamo trattando, è ininfluente l’età del fabbricatoe che la sopraelevazione sia limitata a 90 centimetri. Mi pare stranoche le stesse Nta non dicano nulla sull’eventuale ammissib<strong>il</strong>ità di sopralzidi edifici esistenti qualora questi siano posti ad una distanza inferiorea quella minima prescritta, come è altrettanto strano che <strong>il</strong> Comunenon tenga conto in primo luogo di quanto prevede <strong>il</strong> Regolamentoed<strong>il</strong>izio ed in secondo luogo che, in assenza di una specificazione<strong>della</strong> norma generale sulle distanze dalle strade, sostenga <strong>il</strong>contrasto tra i due strumenti urbanistici, applicando la norma più restrittiva.Non avviso <strong>il</strong> contrasto tra le due norme perché, mentre <strong>il</strong> regolamentoed<strong>il</strong>izio prevede la possib<strong>il</strong>ità di sovralzare l’edificio a distanza inferiorea quella regolamentare, le Nta del Prg (o del Pgt) stab<strong>il</strong>isconosolo un parametro generale al quale non è stato aggiunto (ritengo nonvolutamente) una previsione specifica come per quella in esame.L’ultima annotazione riguarda l’applicazione delle misure <strong>della</strong> salvaguardiadelle varianti agli strumenti urbanistici e in particolare l’articolo1 <strong>della</strong> legge n. 1902 del 1952 che non prevede l’applicazione<strong>della</strong> norma più restrittiva, ma la sospensione <strong>della</strong> determinazionesul progetto presentato fino a conclusione dell’iter di approvazionedello strumento urbanistico in itinere, dopo di che si approva o si respinge<strong>il</strong> permesso di costruire a seconda se sia conforme o in contrastocon quest’ultimo.Nel caso in parola, invece, siamo di fronte ad una situazione diversae, a fronte di un diniego basato sull’applicazione <strong>della</strong> norma più restrittivatra i due strumenti urbanistici, occorre in primo momento controdedurrecon le argomentazioni sopra esposte e, successivamente,in caso di perseveranza del responsab<strong>il</strong>e dell’ufficio tecnico nel sostenereuna sim<strong>il</strong>e motivazione, ricorrere al competente Tar, appoggiandosiad un avvocato.geom. Antonio GnecchiDubbi sulla SciaDovendo procedere a ridistribuire gli spazi interni di una unità immob<strong>il</strong>iareabitativa esistente accorpando alla stessa, e quindi mutando ladestinazione d’uso, un box attiguo, si deve ricorrere alla Scia?E poi, dove si trova una modulistica Scia attendib<strong>il</strong>e? Al Comune diCrema hanno impostato una modulistica che è anche maggiore rispettoalla Dia; Manca solo <strong>il</strong> n. di scarpe del <strong>geometra</strong> e del capocantiere.Pesacndo in Internet si trova di tutto e di pù, anche moduliin cui non viene richiesto <strong>il</strong> nome del D.L. ed in effetti a corredo <strong>della</strong>Scia viene solo richiesta una relazione asseverata di tecnico ab<strong>il</strong>itato…quindi poi visto che la ridistribuzione provvederà più imprese, la figuradel direttore lavori da quale documento emergerà?GrazieGeom.G. R.Dal quesito non si capisce bene quali siano gli interventi ed<strong>il</strong>izi da proporreal Comune, ma presumo che si tratti di trasformare una unitàimmob<strong>il</strong>iare esistente (di civ<strong>il</strong>e abitazione) al piano terra di un edificio,mediante un insieme di opere e di lavori che portino ad un organismoin tutto o in parte diverso dal precedente, comprendendo anche lospazio adiacente all’abitazione, precedentemente ut<strong>il</strong>izzato ad autorimessa.Se questi sono gli interventi ed<strong>il</strong>izi da eseguire, <strong>il</strong> progetto riguarda interventodi ristrutturazione ed<strong>il</strong>izia ai sensi dell’articolo 27, comma 1,lettera d), <strong>della</strong> legge regionale n. 12 del 2005 (essendo in Lombardia)e, in quanto tali, non sono proponib<strong>il</strong>i con la Scia.Secondo quanto ho cercato di chiarire, a partire dall’agosto delloscorso anno, la Scia si applica per gli interventi ed<strong>il</strong>izi minori, precedentementesubordinati alla Dia, mentre quelli di maggior r<strong>il</strong>evanza(quali nuove costruzioni, ristrutturazioni ed<strong>il</strong>izie, ampliamenti, sopralzi,ristrutturazione urbanistica) sono proponib<strong>il</strong>i solo mediante larichiesta di permesso di costrire o la presentazione <strong>della</strong> SuperDia (inLombardia che ne prevede la possib<strong>il</strong>ità, in alternativa al permesso dicostruire).come ho già avuto modo di constatare, da più parti si sostiene l’applicab<strong>il</strong>ità<strong>della</strong> Scia, ma sempre e limitatamente agli interventi ed<strong>il</strong>izigià in precedenza subordinati alla Dia, come ha sostenuto l’Ufficio legislativodel Ministero <strong>della</strong> Semplificazione e la Regione Lombardiacon i rispettivi comunicati.Questo però non riguarda <strong>il</strong> caso in esame che, come sopra dicevo,è subordinato al r<strong>il</strong>ascio del Permesso di costruire oneroso, ovveroalla presentazione <strong>della</strong> cosiddetta SuperDia, sempre a titolo oneroso.Se <strong>il</strong> tecnico non se la sente di presentare la SuperDia, perché nonvuole incorrere in errori o responsab<strong>il</strong>ità, chieda <strong>il</strong> permesso di costruire,lasciando al Comune la valutazione tecnico giuridica dell’interventoche condurrà al r<strong>il</strong>ascio del relativo titolo ab<strong>il</strong>itativo.Comunque sia, al fine di una collaborazione con <strong>il</strong> <strong>Collegio</strong> e di una e-ventuale divulgazione del modello <strong>della</strong> Scia (che riguarda solo gli interventiin esso indicati), allegato al modello che ho elaborato e ha distribuitodopo <strong>il</strong> convegno sulla Scia dell’ottobre scorso, sia <strong>il</strong> <strong>Collegio</strong>dei geometri <strong>della</strong> provincia di Brescia che al <strong>Collegio</strong> Costruttori <strong>della</strong>stessa provincia.IL GEOMETRA BRESCIANO 2011/1 - 113


Aggiornamento AlboIscrizioni all’Albo con decorrenza 31 gennaio 2011N. Albo Nominativo Luogo e data di nascita Residenza6047 Bruni Alessia Gardone Val Trompia (Bs) 27/04/1985 25060 Collio (Bs) Via Ondola 326048 Corsini Rafaele Castelnuovo S.G. (Vr) 07/01/1951 25030 Lograto (Bs) Via Donatori 806049 Del Vecchio Roberto Brescia 12/07/1977 25136 Brescia V<strong>il</strong>laggio Prealpino Tr; 32 n. 426050 Magri Ramona Montichiari (Bs) 16/08/1983 25018 Montichiari (Bs) Via S. Giustina 936051 Zanni S<strong>il</strong>via Enrica Brescia 10/03/1981 25031 Capriolo (Bs) Via Colombara Bosco 956052 Catterina Elena Brescia 24/10/1983 25080 Mazzano (Bs) Via Togliatti 66053 Gerosa Maurizio Dante Brescia 24/12/1962 25020 Flero (Bs) Via Europa 1626054 Mazza Lara Brescia 23/02/1983 25088 Toscolano Maderno (Bs) Via Virg<strong>il</strong>io 296055 Plona Mauro Iseo (Bs) 24/05/1983 25050 Ome (Bs) Via Belvedere 116056 Caraffini Oriana Manerbio (Bs) 25/01/1988 25020 Capriano del Colle Via Bachelet 176057 Braga Davide Brescia 22/08/1980 25014 Castenedolo Via dei Santi 216058 Carcangiu Andrea Leno (Bs) 28/07/1982 25020 Pralboino (Bs) Vicolo S<strong>il</strong>vio Pellico 26059 Pansi Stefano Brescia 15/08/1972 25062 Concesio (Bs) Via Camerate 566060 Zubani Christian Brescia 04/04/1986 25010 Borgosatollo (Bs) Via Nino Bixio 506061 Abeni Fabrizio Brescia 11/06/1980 25046 Cazzago S. Martino (Bs) Via Don Luigi Lissardi 56062 Andreolassi Andrea Brescia 01/08/1979 25014 Castenedolo (Bs) Via Caduti del Lavoro 46063 Armanni Giuseppe Lovere (Bg) 19/07/1989 25052 Piancogno (Bs) Via Fiume 2/D6064 Belingheri Alessio Gardone Val trompia (Bs) 29/12/1986 25069 V<strong>il</strong>la Carcina (Bs) Via Aldo Moro 1566065 Bellucco Andrea Montichiari (Bs) 07/04/1987 25012 Calvisano (Bs) Via Visano per Montichiari 16066 Bertoli Mauro Brescia 23/12/1987 25124 Brescia Via Galeazzo degli Orzi 6 Folzano6067 Boninsegna Emanuel Brescia 22/07/1988 25070 Sabbio Chiese (Bs) Via Fontana 206068 Cattaneo Cristina Breno (Bs) 23/10/1989 25050 Temù (Bs) Via Tollarini 39/A6069 Cazzago Marco Chiari (Bs) 11/04/1988 25030 Castrezzato (Bs) Via Martiri P.zza Fontana 116070 Consoli Federica Brescia 08/10/1987 25030 Castelmella (Bs) Via Redipuglia 646071 Ferri Estevan Desenzano d/Garda 10/11/1988 25018 Montichiari (Bs) Via Vittorio Veneto 88/A6072 Garufi Simone Messina 07/08/1987 25124 Brescia S. Polo Via A. Allegri 1386073 Maffinelli Carlo Brescia 04/01/1968 25123 Brescia Via Val di Fassa 386074 Marchetti Luca Desenzano del Garda (Bs) 03/01/1985 25088 Toscolano Maderno (Bs) Via Mantova 16075 Marini Fabio Gavardo (Bs) 31/08/1984 25085 Gavardo (Bs) Via Ambrosina Leni 36076 Marzari Matteo Bologna 04/01/1988 25123 Brescia Via Bernini 186077 Pedersini Daniele Brescia 04/01/1988 25085 Gavardo (Bs) Via F. Salvi 26078 Pensa Mariavittoria Montichiari (Bs) 21/05/1989 25010 Isorella (Bs) Via belvedere 8114 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2011/1


N. Albo Nominativo Luogo e data di nascita Residenza8079 Pezzotti Andrea Brescia 09/06/1988 25126 Brescia Via Divisione Acqui 926080 Pinzin fabio Taranto 21/08/1953 25124 Brescia Via Malta 126081 Polesini Enrico Manerbio (Bs) 23/06/1981 25012 Calvisano (Bs) Via S. Michele 886082 Quarantini Daniele Iseo (Bs) 20/01/1989 25046 Cazzago San Martino (Bs) Via G. Ungaretti 326083 Reboldi Nicola Brescia 29/06/1988 25064 Gussago (Bs) Via Va<strong>il</strong>a 216084 Riboni Federico Maria M<strong>il</strong>ano 10/12/1983 25080 Polpenazze (Bs) Via Fontanelle 156085 Rocco Federico Gardone Val Trompia (Bs) 23/07/1987 25063 Gardone Val Trompia (Bs) Via X Giornate 1516086 Rosa Isabella Iseo (Bs) 31/08/1989 25054 Marone (Bs) Via G. Guerini 316087 Sala Matteo Romano d. Lombardia (Bg) 19/01/1984 24058 Romano d. Lombardia (Bg) Via Della Morlana 276088 Scaratti Giuseppe Chiari (Bs) 01/06/1982 25036 Palazzolo s/Oglio (Bs) Via Paolo VI 256089 Scotuzzi Thomas Brescia 10/01/1988 25069 V<strong>il</strong>la Carcina (Bs) Via Pasubio 306090 Signorini Rudy Brescia 05/07/1986 25056 Ponte di Legno (Bs) Via Castellaccio 126091 Spazzini Andrea Brescia 16/07/1988 25020 Bassano Bresciano (Bs) Via Galanti 736092 Tonelli Roberto Salò (Bs) 22/06/1965 25079 Vobarno (Bs) Via Zafferini 116093 Toninelli Simone Chiari (Bs) 12/12/1980 25038 Rovato (Bs) Via degli Alghisi 336094 Vavassori Alex Brescia 01/06/1987 25036 Palazzolo s.Oglio (Bs) Via Vallecamonica 186095 Volpi Andrea Brescia 03/06/1986 25060 Collebeato (Bs) Via G. Borghini 61Iscrizioni all’Albo con decorrenza 28 febbraio 2011N. Albo Nominativo Luogo e data di nascita Residenza6096 Bab<strong>il</strong>oni Marco Brescia 12/10/1959 25014 Castenedolo (Bs) Via Viazzola 66097 Dotti Mariangela Iseo (Bs) 13/08/1977 25046 Cazzago San Martino (Bs) Via A. De Gasperi 396098 Este Francesca Montichiari (Bs) 11/03/1979 25013 Carpenedolo (Bs) Via Lame 276099 Bressanelli Fiorenzo Breno (Bs) 08/01/1975 25048 Edolo (Bs) Via Valeriana 56100 Casanova Ermes Brescia 05/06/1984 25030 Berlingo (Bs) Via IV Novembre 126101 Apostoli Paolo Brescia 09/12/1989 25086 Rezzato (Bs) Via Leonardo da Vinci 86102 Benedetti Paolo Brescia 15/12/1987 25133 Brescia Via E. Dabbeni 546103 Giudici Federica Breno (Bs) 20/08/1988 25040 Ceto (Bs) Via Papa Giovanni XXIII 176104 Gr<strong>il</strong>li W<strong>il</strong>liam Gavardo (Bs) 05/08/1988 25087 Salò (Bs) Via F. Bettoni 96105 Luna Simone Brescia 13/04/1988 25016 Ghedi (Bs) Via Gasparo da Salò 156106 Martinotta Luca Tirano (So) 01/07/1986 25040 Corteno Golgi (Bs) Via Bianchi 116107 Pelamatti Claudio Lovere (Bg) 04/02/1989 25052 Piancogno (Bs) Via Boter 3/BIL GEOMETRA BRESCIANO 2011/1 - 115


N. Albo Nominativo Luogo e data di nascita Residenza6108 Pintossi Maurizio Gardone V.T. (Bs) 09/05/1986 25068 Sarezzo (Bs) Via Monte Grappa 86109 Porcu Leonardo Cremona 22/03/1987 25023 Gottolengo (Bs) Via Trento 126110 Poviani Nicola Orzinuovi (Bs) 22/07/1987 25030 V<strong>il</strong>lachiara (Bs) Via V<strong>il</strong>labuona 9/F6111 Rossini Alessandro Manerbio (Bs) 28/05/1987 25020 Pavone Mella Via Don Minzoni 4/A6112 Squaratti Fabio Breno (Bs) 23/08/1984 25040 Ceto (Bs) Via Marcolini 186113 Tavelli Valeria Brescia 19/08/1988 25136 Brescia Via Passo del Moncenisio 386114 Vitali Fabio Enrico Brescia 21/08/1988 25030 Corzano (Bs) Via A. Manzoni 9Cncellazioni dall’Albo con decorrenza 30 novembre 2010N. Albo Nominativo Luogo e data di nascita Residenza Motivo3389 Mariani Giovanni Brescia 24/09/1951 25073 Bovezzo (Bs) Via <strong>della</strong> Libertà 48 Decesso˙Cncellazioni dall’Albo con decorrenza 25 dicembre 2010N. Albo Nominativo Luogo e data di nascita Residenza Motivo4104 Beltrami Rinaldo Brescia 09/09/1961 25060 Pezzaze (Bs) Via Lavone Sopra 17 DecessoCncellazioni dall’Albo con decorrenza 27 dicembre 2010N. Albo Nominativo Luogo e data di nascita Residenza Motivo2874 Rivetti Giovanni Carlo Trenzano (Bs) 31/01/1954 37121 Verona Via Pellicciai 22 Trasferimento VrCncellazioni dall’Albo con decorrenza 31 dicembre 2010N. Albo Nominativo Luogo e data di nascita Residenza Motivo5851 Arici Mirko Gavardo (Bs) 14/08/1987 25080 Mazzano (Bs) Via Don G. Minzoni 21 Dimissioni5743 Azzini Roberta Manerbio (Bs) 15/02/1985 25020 Pralboino (Bs) Largo IV Novembre 16 Dimissioni5748 Bertazzoli Fabio Chiari (Bs) 28/05/1982 25037 Pontoglio (Bs) Via Piave 23 Dimissioni1207 Bombardieri Arnaldo Suzzara (Mn) 05/06/1942 25123 Brescia Viale Piave 69 Dimissioni829 Cazzago Aimo Brescia 14/07/1932 25127 Brescia Via Crotte 47/I Dimissioni4297 Civico Nicola Trivento (Cb) 11/07/1962 25068 Sarezzo (Bs) Via Paolo VI 1 Dimissioni3609 Di Monte Giuseppe Ischitella (Fg) 03/03/1949 25018 Montichiari (Bs) Via F. Turati 31 Dimissioni764 F<strong>il</strong>ippini Ugo Brescia 06/04/1931 25073 Bovezzo (Bs) Via Cesare Battisti 74 Dimissioni116 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2011/1


N. Albo Nominativo Luogo e data di nascita Residenza Motivo5366 Franzoni Laura Orzinuovi (Bs) 15/05/1982 25030 Comezzano Cizzago (Bs) Via Montello 6/B Dimissioni529 Gamba Walter Brescia 28/10/1930 25126 Brescia Via Zamboni 31 Dimissioni5326 Gatti Federica Brescia 16/01/1981 25020 Capriano d. Colle (Bs) V<strong>il</strong>laggio E. Montale 126/A Dimissioni4781 Giacomelli Giuliano Alberto Brescia 22/02/1972 25067 Lumezzane (Bs) Via XXV Apr<strong>il</strong>e 97 Dimissioni5660 Palini Manuel Iseo (Bs) 23/08/1983 25050 Provaglio d’Iseo (Bs) Via Solferino 57 Dimissioni700 Pecoraro Antonio Brescia 31/07/1930 25121 Brescia Via A. Mario 53 Dimissioni3585 Pirovano Antonio M<strong>il</strong>ano 04/09/1949 25060 Collebeato (Bs) Via Trieste 22/B Dimlissioni2878 Serena Francesco V<strong>il</strong>la Carcina (Bs) 18/06/1948 25060 V<strong>il</strong>la Carcina (Bs) Via Repubblica 34/A Dimissioni3267 Sforza Roberto Botticino (Bs) 26/06/1959 25082 Botticino (Bs) Via Tito Speri 71 Dimissioni3347 Vezzoli Marino Palazzolo s/Oglio (Bs) 15/11/1949 25036 Palazzolo s/Oglio (Bs) Via Oberdan 12 Dimissioni1566 Vianelli M<strong>il</strong>ena Passirano (Bs) 09/01/1945 25050 Passirano (Bs) Via Roma 6 Dimissioni5024 Zani Samuele Brescia 24/10/1978 25035 Ospitaletto (Bs) Via IV Novembre 108 Dimissioni2087 Zanola Giancarlo Serle (Bs) 04/04/1947 25080 Serle (Bs) Via Tesio Sopra 5 DimissioniCncellazioni dall’Albo con decorrenza 31 gennaio 2011N. Albo Nominativo Luogo e data di nascita Residenza Motivo5237 Angeli Gianpaolo Breno (Bs) 27/12/1975 25044 Capo di Ponte (Bs) Via Piazza 1 Dimissioni5511 Bossini S<strong>il</strong>via Desenzano (Bs) 26/09/1983 25013 Carpenedolo (Bs) Via Monterocchetta 15 Dimissioni4194 Cipani Giovanna Gardone Riviera (Bs) 29/01/1948 25083 Gardone Riviera (Bs) Via Carere 25 Dimissioni5130 Comini Mariagrazia Brescia 13/02/1979 25075 Nave (Bs) Via <strong>della</strong> Fonte 11 Dimissioni1327 Cordioli Daniele Brescia 22/12/1942 25128 Brescia Via Randaccio 17 Dimissioni3459 Ebranati Eusebio Salò (Bs) 25/05/1939 25087 Salò (Bs) Via Belfiore 8/10 Dimissioni4084 Gussago Riccardo Adro (Bs) 13/03/1944 25125 Brescia Via Toscana 53 Dimissioni5814 Lò Paolo Desenzano d. Garda (Bs) 02/02/1985 25127 Brescia Via Sofia Testi 49 Dimissioni5910 Marletti Clara Gardone V.T. (Bs) 19/05/1987 25060 Lodrino (Bs) Via Dosso 70 Dimissioni2918 Mondini Fabiana Gavardo (Bs) 22/07/1945 25085 Gavardo (Bs) Piazza Garibaldi 4 Dimissioni2496 Pitozzi Carlo Palazzolo s/Oglio (Bs) 10/02/1948 25036 Palazzolo s/Oglio (Bs) Via S. Pancrazio 36 Dimissioni5564 Polato Luca Brescia 16/08/1979 25128 Brescia Via Martinengo Cesaresco 31/D Dimissioni5543 Turra Stefano Chiari (Bs) 04/02/1981 25030 Castrezzato (Bs) Via F.lli Cervi 77 Dimissioni2457 Venosta Paride Angelo Lumezzane Pieve (Bs) 06/12/1948 25066 Lumezzane (Bs) Via Cornisino 1 DimissioniIL GEOMETRA BRESCIANO 2011/1 - 117


Cncellazioni dall’Albo con decorrenza 7 febbraio 2011N. Albo Nominativo Luogo e data di nascita Residenza Motivo536 Campana Tarcisio Castrezzato (Bs) 21/07/1928 25123 Brescia Via Salvemini 2 DecessoCncellazioni dall’Albo con decorrenza 11 febbraio 2011N. Albo Nominativo Luogo e data di nascita Residenza Motivo5229 Vezzoli Mauro Sarnico (Bg) 15/07/1981 25031 Capriolo (Bs) Via Fen<strong>il</strong>etto 100 Trasferimento a BgCncellazioni dall’Albo con decorrenza 16 febbraio 2011N. Albo Nominativo Luogo e data di nascita Residenza Motivo3112 Pedretti Valter Rodengo Saiano (Bs) 11/08/1948 25060 Brescia Via Schivardi 96/A DecessoCncellazioni dall’Albo con decorrenza 28 febbraio 2011N. Albo Nominativo Luogo e data di nascita Residenza Motivo5741 Almici Chiara Iseo (Bs) 07/12/1984 25047 Darfo (Bs) Via Sandrini 2 Dimissioni5963 Amadori Chiara Gavardo (Bs) 06/09/1988 25080 Soiano d.Lago (Bs) Via X Giornate 80 Dimissioni5234 Bindoni Denise Brescia 28/04/1971 25062 Concesio (Bs) Via dei Biusconi 14 Dimissioni5831 Bonfanti Andrea Gardone V.T. (Bs) 30/05/1983 25065 Lumezzane (Bs) Via Rango 22/D Dimissioni5752 Bontempi Paolo Leno (Bs) 15/10/1982 25016 Ghedi (Bs) Via Romanino 34 Dimissioni5309 Ciollaro Massimo Brescia 14/12/1963 25082 Botticino (Bs) Via Benedusi 68/A Dimissioni5129 Cobelli Cristina Salò (Bs) 29/01/1965 25087 Salò (Bs) Via Odorici 8 Dimissioni5756 Fedrighi Antonella Breno (Bs) 03/09/1981 25042 Borno (Bs) Via M<strong>il</strong>ano 22 Dimissioni5367 Frassi Luca Lovere (Bg) 05/03/1981 25055 Pisogne (Bs) Via M<strong>il</strong>ano 12 Dimissioni5371 Gazzoldi Davide Brescia 20/07/1982 25081 Bedizzole (Bs) Via E. Montale 17 Dimissioni4727 Gorlani Donato Longhena (Bs) 14/01/1947 25030 Longhena (Bs) Via Don Dabeni 5 Dimissioni4861 Rossi Paolo Leno (Bs) 06/09/1972 25020 Gambara (Bs) Cascina Volte 4 Dimissioni4982 Serioli Mariele Brescia 10/10/1978 25040 Artogne (Bs) Via Valeriana 46/A Dimissioni1269 Sguazzi Alessandro Brescia 18/04/1943 25124 Brescia Via San Zeno 129 Dimissioni5721 Zontini Luigi Orzinuovi (Bs) 23/04/1981 25022 Borgo San Giacomo (Bs) Via Ferrari 12 Dimissioni118 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2011/1


memoAVVISO AGLI ISCRITTI ALL’ALBOPer consentire <strong>il</strong> periodico aggiornamento dei dati da inserire nell’Albo professionale tutti gli iscritti sonotenuti a comunicare al <strong>Collegio</strong> ogni variazione d’indirizzo e di recapito telefonico ut<strong>il</strong>izzando esclusivamentela seguente scheda:PER AGGIORNARE GLI ELENCHIDELL’ALBO PROFESSIONALE DI BRESCIAIL COLLEGIO INVITA I GEOMETRIA COMPILARE E A RISPEDIRE CON SOLLECITUDINEQUESTA SCHEDA (ANCHE TRAMITE FAX)SPETT.LECOLLEGIO DEI GEOMETRIDELLA PROVINCIA DI BRESCIA25128 BRESCIA - PIAZZ.LE C. BATTISTI 12FAX: 030/306867IL SOTTOSCRITTO GEOMETRAcognome e nome ………………………………………………………………………………………….. n. albo …………………………………………... nato <strong>il</strong> …………………………………………luogo di residenza ………………………………………………………………………………………..luogo dello studio ………………………………………………………………………………......cap …………………………… città ……………………………………………………………………... cap ………………………………………………. città …………………………………………....via ………………………………………………………………………………………………………………………...via ………………………………………………………………………………………………………………......P. Iva ……………………………………………………………………………………………………………………tel. casa ……………………………………………………………………………………………………………. tel. ufficio …………………………………… fax …………………………………………........cell. ……………………………………………………………………………………………………………………….e-ma<strong>il</strong> …………………………………………………………………………………………………………....data ……………………………………………………………………………………………………………………..firma ……………………………………………………………………………………………………………....Per l’invio <strong>della</strong> corrispondenza, usare l’indirizzo: ❑ residenza ❑ studio (segnare con una crocetta)Autorizzi la pubblicazione <strong>della</strong> tua e-ma<strong>il</strong> nel sito Internet del <strong>Collegio</strong>? ❑ sí ❑ no (segnare con una crocetta)Si ricorda inoltre che le modifiche dell’attività svolta dai singoli iscritti, che comportano iscrizioni o cancellazioni alla Cassa diPrevidenza geometri a sensi <strong>della</strong> legge n. 236/90, devono essere comunicati alla Cassa stessa esclusivamente mediante la comp<strong>il</strong>azionedi specifico modello di atto notorio disponib<strong>il</strong>e presso <strong>il</strong> <strong>Collegio</strong>. La segreteria è inoltre attrezzata per fornire tutte leinformazioni atte a evitare che l’iscritto incorra in sanzioni pecuniarie per effetto di tardive od omesse comunicazioni o versamentialla Cassa di Previdenza.120 - IL GEOMETRA BRESCIANO 2008/5

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