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il geometra bresciano - Collegio Geometri e Geometri Laureati della ...

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INTERVISTATaddei come lo siamo statidel professor Negri – rispondeimmediatamente <strong>il</strong>presidente Platto, che ha assistitoa tutta l’intervista –.Innanzitutto c’è l’indirizzochiaro del Consiglio nazionalee del nostro presidentenazionale Fausto Savoldiche ha stab<strong>il</strong>ito la necessità,per un <strong>geometra</strong> che voglia i-scriversi al nostro Albo, dicompletare la sua formazionecon un percorso postdiploma, con anni di praticantatooppure con corsi u-niversitari (le cosiddettelauree brevi) o di alta specializzazioneprofessionalesvolti negli istituti superiori.Su questi temi non abbiamotentennamenti: ci interessauna formazione reale, nonsolo accademica, concreta e<strong>il</strong> più possib<strong>il</strong>e vicina all’effettivaoperatività che <strong>il</strong>mercato richiede. Non è uncaso se praticamente ognigiorno nella nostra sede cisono corsi ed incontri di approfondimentoe qualificazione.Per noi la formazionepermanente è una scelta irreversib<strong>il</strong>ee – al di là <strong>della</strong>predisposizione, <strong>della</strong> condivisionee, se servirà, puredel finanziamento dell’iterpost diploma per i giovani –al Tartaglia chiediamo unrapporto continuo. Ovveronon tanto l’ospitalità comunqueimportante dei nostriconvegni, ma anche lapossib<strong>il</strong>ità di incontrare i ragazziper parlare <strong>della</strong> nostraprofessione negli anniprima del diploma e di averein cambio opportunità di apprendimentonuovamente ascuola anche per le generazionidi colleghi che sono giàda tempo nella professioneed hanno la necessità di tenersiaggiornati».Noi geometri siamo dunque prontialla massima collaborazione?«Certamente – sostienePlatto – e non da oggi. Inoltrecome categoria siamo pienamentefavorevoli agli Its e adogni ipotesi di formazionepost diploma che possaanche valere come praticantato,a patto che non sia e-sclusivamente accademica,ma sappia offrire occasionid’esperienza reale, nel cantiereo nello studio. D’altraparte vediamo tutti gli anniche spesso i nostri ragazzinon hanno l’opportunità,neppure durante <strong>il</strong> praticantato,di apprendere i rudimenti<strong>della</strong> professione esiamo costretti ad effettuarecorsi di preparazione allaprova di Stato proprio quinella nostra sede. Ed i risultatifinali non sono comunquesoddisfacenti. L’impressionegenerale in definitivaè che la scuola stia dandomeno di quanto dovrebbe,manchi appunto l’iter postdiploma e si debba guardaredentro pure al praticantato:sarebbe proprio la miglioroccasione per affrontare unavolta per tutte un nodo e cercaredi scioglierlo».È esattamente quanto ci ha dettoaltre volte <strong>il</strong> prof. Negri sulla mutazione<strong>della</strong> scuola italiana in questianni…«Sì, ma con la libertà che contraddistingue<strong>il</strong> nostro rapportopermettetemi di aggiungerequalcosa – intervieneNegri –. L’ho dettotante volte, ma giova ripeterlo:la scuola superiore italianaè oggi chiamata a svolgereun ruolo assai più gravosoche nei decenni pas-sati. Inut<strong>il</strong>e nasconderselo:dobbiamo surrogare compitieducativi un tempo appannaggioquasi esclusivo <strong>della</strong>famiglia e di altri agenti socialiche oggi, per m<strong>il</strong>le oggettivimotivi, non sono piùnella condizione di assolverlicon la stessa intensità.C’è inoltre da combatterecon modelli diseducativi chei media propongono ai giovania getto continuo; dobbiamoinfine tenere<strong>il</strong> passo con una societàche si muove adun ritmo molto piùveloce anche solo didieci, vent’anni fa. Ilrisultato ovvio è chementre ci dedichiamoa formare un po’di più le persone e <strong>il</strong>cittadino, certamentelicenziamo geometrimeno attrezzatial lavoro rispettoad un tempo. Ancheperché oggi, comunque,quanto si insegnain termini ditecnica, rischia di essereobsoleto tra unoo due anni, forse èmeglio che <strong>il</strong> ragazzosia pronto ad incrementarecostantementele sue competenze esappia come e dove cercarele informazioni e gli aggiornamentinecessari a stare alpasso con l’innovazione. C’ècomunque da aggiungere giàoggi un quid di formazionetecnica in ogni spazio possib<strong>il</strong>edel quinquennio ordinamentale.Al Tartaglia si cerca di farlo,ad esempio, al pomeriggio,spesso con l’intervento divostri colleghi su temi speci-IL GEOMETRA BRESCIANO 2011/2- 11

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