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hds - The Historical Diving Society Italia

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Mario Del Col oggi mostra una sua vecchia foto qui sotto<br />

riprodotta (foto Andrea Angelucci).<br />

un intervento subacqueo da noi è possibile realizzarli<br />

dalla superficie” mi ha spiegato Giorgio.<br />

Agile e scattante è difficile immaginarlo nei movimenti<br />

forzatamente goffi del palombaro, eppure<br />

per 35 anni questo è stato il suo mestiere.<br />

Conseguito il brevetto nel 1962 alla storica scuola del<br />

Varignano (SP), durante tutti i due anni allora previsti<br />

per il servizio di leva, operò come palombaro.<br />

Rientrato a Venezia, continuò, iniziando subito<br />

a lavorare come palombaro-sommozzatore per<br />

l’ENEL, società per la quale ha prestato ininterrottamente<br />

servizio dal ’64 al ’99: col ‘boccolino scavafango’<br />

ha scavato sul fondo dei canali per la posa<br />

dei cavi elettrici, ha riparato guasti agli impianti di<br />

alta tensione e danni ai giunti dei cavi.<br />

“Certo ad eccezione del Canal Grande e del<br />

Canale della Giudecca, i fondali sono davvero<br />

bassi, nei canali interni , la profondità è di un<br />

metro e mezzo, due al massimo…In Bacino S.<br />

Marco siamo sui dieci metri e in porto si arriva<br />

anche ai 12.”<br />

Immersioni tutto sommato tranquille quindi,<br />

rispetto a quelle dei palombari ‘da recuperi’ dell’ultimo<br />

dopoguerra, ma un brivido l’ha provato<br />

anche Giorgio, durante il servizio militare:<br />

“Proprio dalle sue parti – mi ha detto sorridendo<br />

– all’isola Palmaria.”<br />

L’ho invitato a raccontarmi l’accaduto. “Stavamo<br />

facendo una delle consuete esercitazioni, stavo<br />

camminando sul fondale roccioso, quando mi sono<br />

trovato sull’orlo di una fenditura, ho fatto un balzo,<br />

per saltare sull’altro scoglio, ma la manichetta si è<br />

imbrogliata e sono venuto su ‘a pallone’ rovesciato…solo<br />

il tempestivo intervento dei miei compagni<br />

mi ha evitato complicazioni e guai seri.”<br />

Mario del Col è arrivato poco più tardi, scortato<br />

da Matteo, istruttore palombaro HDSI e Andrea,<br />

gondoliere-palombaro HDSI, sono andati a prenderlo<br />

con un barcone da lavoro su cui per l’occasione<br />

era stata sistemata una ‘carega’ (sedia in dialetto<br />

veneziano e in dialetto spezzino). Neppure la<br />

fredda giornata invernale ha fatto mancare all’appuntamento<br />

il vecchio palombaro, sono venuta<br />

per conoscerlo e intervistarlo insieme ad Andrea,<br />

il fotografo con cui sto lavorando in giro per l’<strong>Italia</strong><br />

a ‘immortalare’ gli ultimi palombari.<br />

Il Magazzino dei Sali sul canale della Giudecca<br />

sarebbe stato il nostro ‘set’ fotografico. All’interno<br />

del capannone, ospiti del Club Subacqueo San<br />

Marco, intanto che Giorgio si ‘vestiva’, aiutato<br />

da Matteo e Andrea (il gondoliere), e Andrea (il<br />

fotografo) predisponeva la sua attrezzatura, ho<br />

avuto modo di intrattenermi con Mario che subito<br />

ha iniziato a ripercorrere i molti ricordi del<br />

suo passato di palombaro. Anche lui si è brevettato<br />

alla scuola del Varignano, ma era il 1° marzo<br />

1938 e prima che terminassero i previsti 24<br />

mesi di leva, l’<strong>Italia</strong> era entrata in guerra, Mario<br />

rimase in Marina fino all’8 settembre. Dopo il<br />

conseguimento del brevetto fu imbarcato sull’in-<br />

HDS NOTIZIE N. 41 - Gennaio 2008 - pag. 31

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