L'Agrotecnico Oggi agosto/settembre 06 - Collegio Nazionale degli ...

P ROFESSIONE
A GROTECNICO
IL
VENTENNALE
Il secondo premio per la categoria “Miglior patrimonio” è stato ritirato dall’Agr. Matteo De Ponti (a
destra nella foto), Presidente del Collegio interprovinciale degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati di
Pavia-Varese, a cui è stato assegnato.
“domanda metropolitana”, che finisce
per essere regolatrice delle produzioni
agricole”.
Continua Tampieri: “Le pianure, che
un tempo erano i luoghi agricoli privilegiati,
oggi posseggono un minore
coefficiente identitario. E’ necessario
affinare le nostre capacità produttive
e riuscire a vincere la competizione
dei costi. Inoltre è necessario anche
rivedere numerose situazioni produttive
alla luce dei cambiamenti climatici
che oggi sono all’ordine del giorno.
Insomma, non c’è un futuro univoco
per l’agricoltura italiana e per
questo si sta cercando una nuova
identità. Tutto ciò rende molto interessante
questa fase di transito, ma
non bisogna dimenticare che si tratta
anche di una fase piena di rischi”.
Aggiunge ancora Tampieri: “Sta prendendo
corpo un’agricoltura senza
modelli, che deve autovalorizzare la
propria qualità e deve reagire istintivamente
seguendo le nuove domande
sociali, che di volta in volta si
fanno avanti. Forse è proprio per
questo motivo, che il consumatore
deve diventare il primo produttore.
Gli Agrotecnici, grazie alla loro poliedricità
ed alla capacità di rendere
multifunzionale la propria professione,
sono la stella polare dello sviluppo
sostenibile, vera questione del
momento”.
Dopo Tampieri è stato Enrico Fontana
L’Agr. Valter Vianzone (a destra nella foto) ha ritirato dal Dott. Casadio il terzo premio per il “Miglior
Patrimonio” per il Collegio degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati di Asti, di cui è Consigliere.
a puntare i riflettori sulle novità che
riguarderanno il mondo agricolo a partire
dal 2007 ossia l’attuazione della
“condizionalità”: “Sicuramente, se
bene applicata, rappresenterà un
contributo fondamentale per la crescita
del paese, ma potrebbe rappresentare
anche un’arma a doppio
taglio, essendo sia un potente mezzo
di sviluppo, ma anche un inghippo
ad esso”.
Insomma, al Convegno Celebrativo
per il Ventennale degli Agrotecnici
oltre che alle rimembranze della storia
dell’Albo professionale, sono stati i
temi di attualità che l’hanno fatta da
padroni coinvolgendo l’interesse dei
presenti e facendo sfociare il convegno
in un vero e proprio confronto di pareri
nel momento in cui anche il pubblico
ha voluto partecipare apportando il
suo contributo con numerose domande
poste al Presidente Orlandi.
Ogni Agrotecnico partecipante ha portato
in questo modo il punto di vista
della professione dalle diverse parti
d’Italia,raccontando così anche le reali
esperienze messe in atto grazie a tutte
le possibilità che oggi, grazie al lavoro
svolto dall’ordine in questi vent’anni,
un Agrotecnico può sfruttare per svol-